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logowikileaks1DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO L’1 DICEMBRE 2010:

LEGGETE ATTENTAMENTE.
IL MIO AMICO E FRATELLO PIER GIORGIO CARIA HA DETTO LA VERITÀ.

IN FEDE
GIORGIO BONGIOVANNI

Sant'Elpidio a Mare (Italia)
1 Dicembre 2010

LE NOTIZIE DI CRONACA  ANTICIPATE DALLE RIVELAZIONI EXTRATERRESTRI
a cura di Pier Giorgio Caria

In tutto il mondo la pubblicazione dei nuovi file sul sito WikiLeaks, oltre 200 su un totale di 250.000 che verranno rilasciati gradualmente, composti soprattutto da cablogrammi dei diplomatici americani, sta occupando le prime pagine dei media internazionali. Il sito è vincolato da accordi con il New York Times, Le Monde, il Guardian, El País, e Der Spiegel, che stanno pubblicando in contemporanea i segreti della diplomazia americana.
I documenti contengono di tutto: gossip dei piani alti, imbarazzanti dichiarazioni di funzionari statunitensi sui vari capi di stato e di governo, compreso il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, indiscrezioni su analisi e commenti di tipo strategico militare, losche trame, patti, paure ecc., e stanno causando un terremoto che ha costretto Hillary Clinton a pesanti esternazioni nei confronti di WikiLeaks e Julien Assange, suo fondatore e volto più noto. Tanto dure da aver paragonato WikiLeaks all'organizzazione terroristica Al Qaida e che, allo stesso modo, dovrebbe essere combattuta.
Tra i vari argomenti che compaiono in questi documenti - e questo è il tema che ci interessa maggiormente - c'è la tensione con l'Iran.
Il 16 novembre 2010 lo stimmatizzato Giorgio Bongiovanni ha ricevuto infatti un messaggio dagli esseri di luce proprio in merito a questa crisi, dal titolo: PERICOLOSE SVOLTE E SCIVOLI CATASTROFICI NELLA POLITICA MONDIALE.

L'extraterrestre Setun Shenar, tra le altre cose, afferma nel comunicato:

LA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA SCATENATA DAGLI STATI UNITI D'AMERICA E DALL'EGOISMO DEGLI STATI ECONOMICAMENTE AVANZATI FARÀ SCIVOLARE INESORABILMENTE IL VOSTRO MONDO VERSO UNA GUERRA MONDIALE TOTALE CON PROBABILI BOMBARDAMENTI NUCLEARI.
NOI, “ALIENI”, ABBIAMO REGISTRATO DISCORSI NEFASTI E DELIRANTI DURANTE LE ULTIME RIUNIONI SEGRETE TRA PERSONAGGI LEGATI ALLE SUPER POTENZE ECONOMICHE (MULTINAZIONALI, ORGANIZZAZIONI CRIMINALI, ECC. ECC.) E GENERALI COMANDANTI DELLE FORZE STRATEGICHE MILITARI APPARTENENTI A SUPER POTENZE OCCIDENTALI E SUPER POTENZE ORIENTALI IN CONTRASTO TRA LORO. 
È PROBABILE, MA NON CERTO, CHE DURANTE L'ANNO 2011 DEL VOSTRO TEMPO SCOPPI LA SCINTILLA DIABOLICA CON L'ATTACCO DI ISRAELE ALLO STATO ISLAMICO DELL'IRAN. QUESTO SAREBBE IL SEGNO DELL'INIZIO DELL'ARMAGHEDON PROFETIZZATO DALL'APOSTOLO GIOVANNI NEL LIBRO DELL'APOCALISSE.
Già si sapeva dei piani israelo-americani per attaccare il paese islamico, ma il comunicato dice con chiarezza che siamo a una fase quasi operativa.
Chi ha fede e certezza di questa presenza e quindi dell'affidabilità di queste tremende affermazioni, non ha bisogno di ulteriori prove ma per tutti coloro che dubitano, i fatti della cronaca assumono  notevole importanza per determinare se questa visita cosmica sia realmente concreta e operante.
E ancora una volta stupisce l'immediatezza della conferma attraverso i media a scenari svelati di recente da questi esseri cosmici. Dopo pochi giorni infatti WikiLeaks, il noto sito di divulgazione di documenti segreti americani avuti, si afferma, da informatori occulti interni alle istituzioni USA, diffonde una serie di notizie che svelano uno scenario molto più complesso e delicato di quanto si supponesse in base alle notizie sinora divulgate dai media. Uno scenario che rende estremamente plausibile e veritiero quanto scritto nel comunicato di Setun Shenar. Andiamo a vedere i fatti più rilevanti svelati da WikiLeaks.

Inaspettatamente, oltre ai nemici per eccellenza dell'Iran, cioè Israele e USA, si aggiunge l'Arabia Saudita. Compare infatti una dichiarazione del Re Abdullah che «ha ripetutamente esortato gli Usa ad attaccare l'Iran per mettere fine al suo programma di armamento nucleare». Nei documenti si legge anche che l'ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir, in un incontro avvenuto nell'aprile del 2008 con il generale USA David Petraeus disse, riferendosi all'Iran, di «tagliare la testa al serpente».
Si tratta di fatti reali? Certo è sempre lecito dubitare, e lo stesso presidente iraniano ha reagito alla pubblicazione dei dispacci diplomatici del Dipartimento di Stato americano con una conferenza stampa a Teheran nella quale ha accusato «l’amministrazione americana di averli diffusi e di basarsi su loro opinioni errate. Si tratta di pezzi di carta che non hanno alcun valore legale e nessuno perderebbe del tempo a dagli un’occhiata» ha aggiunto, smentendo i contenuti che vedono il re saudita suggerire a Washington di «tagliare la testa del serpente» e i leader del Golfo premere per un attacco militare contro il programma nucleare iraniano. «Le nazioni della regione sono per l’Iran come amici e fratelli e questi atti tesi all’inganno non avranno alcun effetto sulle nostre relazioni» ha sottolineato Ahmadinejad. Ma forse si tratta solo del tentativo di sminuire l’impatto interno in Iran di rivelazioni che descrivono la Repubblica Islamica come molto isolata in Medio Oriente. Invece, se tutto fosse vero, la situazione è che pubblicamente gli Stati arabi stanno zitti nel timore di tensioni e violenze interne; ma in privato premono invece per un’azione militare forte. Ragion per cui l'imminenza di un conflitto armato sarebbe molto probabile.
E sembra proprio che la realtà possa essere questa e i preparativi per il conflitto siano già molto avanti. Infatti, proprio mentre Ahmadinejad parlava da Teheran, il New York Times pubblicava ulteriori elementi a carico dell’Iran, frutto sempre dell’analisi dei documenti provenienti da WikiLeaks. In particolare, un dispaccio risalente al 24 febbraio scorso documenta che l'Intelligence americana ha appurato il trasferimento dalla Corea del Nord all’Iran di 19 missili a lungo raggio Bm-25, con una gittata tale da poter minacciare Israele, le basi americane in Medio Oriente e gran parte dell’Europa meridionale. Lo stesso rapporto afferma che Teheran possiede come «vettore alternativo» per lanciare un possibile attacco, i missili Shabab-3 di propria produzione. Questi documenti confermerebbero quindi quanto ebbe a dichiarare nel 2007 l’allora Segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che accusò la Cina di far transitare armamenti proibiti da Pyongyang a Teheran: potrebbe essere stata questa la rotta che ha consentito ai 19 Bm-25 di arrivare fino in Iran a dispetto delle sanzioni internazionali. Perciò anche la Cina è confermata come attore protagonista nell'appoggio alla pianificazione e preparazione di un pericolosissimo conflitto tra l'Iran e i suoi antagonisti.

Anche l'Italia entra in questo assurdo e rischiosissimo gioco, perché come si sa “business is business” anche per l'ipocrita classe dirigente italica. Un altro cablogramma diplomatico svela infatti che Washigton ha sollecitato il governo italiano a bloccare la fornitura all'Iran di 12 motoscafi superveloci, con cui il regime di Teheran avrebbe potuto attaccare la flotta americana nel Golfo. La richiesta, dice il documento, è stata accolta «solo dopo mesi di resistenze, durante i quali le prime 11 navi sono state comunque consegnate». E le trame italiane sarebbero estese anche al settore finanziario... WikiLeaks svela che l'ambasciata americana a Tel Aviv, in data 10 dicembre 2008, in un cablogramma classificato «segreto», racconta la visita in Israele di Stuart Levey,  sottosegretario americano al Tesoro, con delega per terrorismo e intelligence finanziaria. È stato in Israele tra il 16 e il 17 novembre, e vi ha incontrato Tzipi Livni, allora ministro degli Esteri, e Meir Dagan, che dirige il Mossad, i famigerati servizi segreti israeliani.
Con il capo delle spie, ha discusso di come le banche iraniane cerchino di eludere l'embargo, mentre i funzionari del ministero degli Esteri «sollevano preoccupazioni» sull'Italia e la Germania: starebbero venendo meno «all'impegno di far rispettare le sanzioni nei loro settori bancari».
Tzipi Livni starebbe pianificando un viaggio a Roma, «ma non è sicura che lo sforzo di persuadere i politici potrà poi filtrare a tutti i livelli della burocrazia». Gli israeliani chiedono a Levey di «esercitare pressioni sui governi e le banche italiani e tedeschi, perché facciano di più».
Da tutto questo emerge perciò un quadro della situazione internazionale in relazione al Medio Oriente a tinte estremamente fosche: se il blocco arabo realmente non è così graniticamente contrario all'attacco militare all'Iran, se già i giochi “sporchi” coinvolgono così tante nazioni e interessi, se ancora una volta l'ipocrisia irresponsabile dei potenti dice una cosa ma fa esattamente il contrario, è ancora più reale la possibilità di un conflitto a breve termine tale come lo temono gli extraterrestri nel comunicato di Setun Shenar del 16 novembre scorso, diffuso da Giorgio Bongiovanni.

Un altro elemento presente nel messaggio indicato come causa scatenante del conflitto, e cioè la grave crisi economica occidentale e soprattutto americana, trova ulteriore avallo nelle notizie di queste ultime ore. La proposta di Obama fatta ieri 29 novembre, di congelare per due anni gli aumenti di stipendio ai dipendenti della pubblica amministrazione americana, ci conferma che la nazione più potente del mondo si trova immersa in una crisi economica senza precedenti. “Servono «scelte difficili» e «sacrifici» da parte di tutti - afferma Obama - per gestire «l'insostenibile» traiettoria dei conti pubblici”. Il congelamento degli stipendi, altro fatto di rilievo in questo tremendo panorama, non riguarderà, udite udite, i militari.
«Questa è una sfida che tutti i partiti hanno la responsabilità di affrontare: dobbiamo riportare sotto controllo la spesa pubblica e far scendere il debito e il deficit che sono cresciuti per oltre 10 anni» spiega Obama. Perciò se i politici incominciano a mettere mano al tenore di vita degli americani, che fu dichiarato “non trattabile” da Reagan e da Bush senior, è il segno che le cose vanno realmente molto molto male. Tanto male che solo un conflitto di più vaste proporzioni potrebbe risolverle, visto che le guerre nelle quali è impegnata oggi l'America non sono evidentemente sufficienti a frenare la crisi.
Perciò, ancora una volta, una trama degna dei migliori film di spionaggio ma purtroppo pericolosamente reale, viene anticipata dai visitatori extraterrestri e avallata in breve tempo dai fatti di cronaca.

Sono certo che gli ET avrebbero ancora molto altro da dire visto che sicuramente i documenti diffusi da WikiLeaks, non svelano - nemmeno loro! - la reale gravità della situazione e tutti gli intrecci in atto, in tutti i loro aspetti.
E anche di questo troviamo un riflesso negli eventi appena descritti: alle accuse fattegli dalla Clinton e da altri apparati del potere statunitense, di aver messo in pericolo la vita di numerosi funzionari americani, Julien Assange, che afferma di essere braccato dalla CIA e che si è reso irreperibile dopo la nuova accusa di stupro e molestie sessuali fattagli in Svezia, ha così risposto attraverso una videoconferenza giornalistica: “Ci sono organizzazioni titaniche che quando vengono esposte al ridicolo in questo modo cercano di distrarre l’attenzione del pubblico dalla vera natura dei loro abusi. Per quanto siamo a conoscenza, nessun individuo è mai stato messo in pericolo a conseguenza di qualcosa da noi pubblicato”.
A conferma di ciò si sa per certo che Assange prima della pubblicazione dei documenti aveva chiesto al governo USA, in una email indirizzata all’ambasciatore americano a Londra Luis Susman, di nominare “casi specifici, nomi o numeri di catalogazione [di file], la cui pubblicazione potrebbe mettere individui a rischio”, precisando che “WikiLeaks avrebbe rispettato lo stato confidenziale dei dati forniti dal governo degli Stati Uniti e avrebbe considerato ogni informazione fornita in tempo”.
Assange alla medesima conferenza, ha accusato la mancanza di collaborazione del governo degli Stati Uniti come prova dell’interesse di questo Paese volto non ad eliminare possibili rischi a persone, ma a “coprire le prove di abusi sui diritti umani e altri comportamenti criminali”.
Concetti ripresi dal giornalista Simon Jenkins sul Guardian, dove scrive che la magnitudo vera di questi file va oltre i singoli casi. Essa mette in luce l’atteggiamento di chi ritiene di essere la “polizia del mondo”, e muove le pedine su di una scacchiera che è vista non in bianchi e neri, ma a “stelle e strisce”. “La misura in cui [questi documenti] sono sensazionali” – scrive Jenkins – “è in quanto mostrano la corruzione e la falsità di chi è al potere, e le discrepanze tra quello che dicono e quello che fanno.”
Voglio citare di nuovo mettendole in forte evidenza, le parole di Assange e di Jenkins: “Ci sono organizzazioni titaniche che quando vengono esposte al ridicolo in questo modo cercano di distrarre l’attenzione del pubblico dalla vera natura dei loro abusi.” E che cercano attraverso false accuse di “coprire le prove di abusi sui diritti umani e altri comportamenti criminali”. Questi documenti “mostrano la corruzione e la falsità di chi è al potere, e le discrepanze tra quello che dicono e quello che fanno.”
Queste parole non sono forse il concetto espresso in un altro comunicato dato a Giorgio Bongiovanni, sempre dagli esseri di Luce, il 2 settembre 2010, a nome stavolta di Ashtar Sheran?
Ricordo che nel comunicato si parla dell'incarnazione in una persona di Arimane, il figlio di Lucifero, della personificazione quindi dell'Anticristo in un essere umano che è a capo di una potentissima organizzazione che opera proprio secondo i metodi spiegati da Assange e da Jenkins. EGLI – dice il messaggio di Ashtar Sheran - È IL VERTICE PIRAMIDALE DI UNA COMMISSIONE INTERNAZIONALE GIÀ OPERANTE DA DECENNI NEL VOSTRO MONDO CHE HA IL COMPITO DI SCHIAVIZZARE, SOTTOMETTERE E ANNIENTARE LA SPECIE UMANA. LA LORO FORZA: IL DENARO. LE LORO ARMI: LA GUERRA, LA FAME, L’INQUINAMENTO E L’INGANNO TEOLOGICO. SONO DOTATI ANCHE DI STRUMENTI MOLTO EFFICIENTI E SPIETATI (CRIMINALITÀ ORGANIZZATA). L’ANTICRISTO, IL PRINCIPE DELLE TENEBRE, INGANNERÀ MOLTI E SI PROCLAMERÀ MESSIA E SALVATORE DEL MONDO.

In base a tutto questo possiamo essere certi che AssangeWikiLeaks siano realmente ciò che dicono? Che siano veramente dalla parte del popolo e del bene?
Difficile dirlo. In un sistema di potere dove l'inganno è la norma, dove le doppie e triple facce sono una costante, dove i piani sono sviluppati da “menti raffinatissime” come definiva i vertici di questa commissione potentissima il compianto giudice Giovanni Falcone, non si può essere sicuri di nulla.
A far sospettare che potremmo essere nel bel mezzo di un altro diabolico inganno teso ad ottenere, alla fine, nuovi e insospettabili vantaggi per questa occulta congrega che schiavizza il mondo, vi è l'attacco dello stesso Assange al presidente Obama che, tutto sommato, sinora è stato un certo ostacolo, seppur lieve, proprio per coloro che desiderano scatenare l'apocalisse finale.
Ha detto infatti Assange: “Ci sono stati più casi di persecuzione dei media nell’amministrazione Obama che in tutte le amministrazioni precedenti messe insieme. Questo cambiamento è allarmante, in un regime che non crede nella libertà di stampa e non agisce come se ci credesse”.
Ritengo che a confronto di quello che hanno fatto in tal senso le amministrazioni di Reagan, Bush padre e Bush figlio, le parole di Assange risultano sinistramente dissonanti.

Che fare allora, di chi fidarci? Io, alla fine, affermo senza timore di smentite: “meno male che ci sono i nostri amici e fratelli extraterrestri e la promessa certa del Suo ritorno con gran potenza e gloria, fattaci dall'amatissimo Maestro e nostro Salvatore Gesù Cristo, sennò è certo che nemmeno gli Eletti si salverebbero”.

Pier Giorgio Caria – 30.11.2010