Adoniesis spiega le coppe dell’Apocalisse

SONO ADONIESIS, ASCOLTATEMI! L’APOCALISSE SCRITTA DA GIOVANNI L’APOSTOLO È IN GRADO OGGI DI ESSERE INTERPRETATA. NELLE PAGINE SEGUENTI POTETE LEGGERE ALCUNE SPIEGAZIONI CHE IL MIO STRUMENTO, LO SCRIVENTE, HA RIVELATO AI MAESTRI FLAVIO CIUCANI E JUAN ALBERTO RAMBALDO, AI GIOVANI ARTISTI E RICERCATORI, FRANCESCO PIRAS, CHIARA LAUTIERI, DANIEL RODRIGO, AL GIORNALISTA JEAN GEORGES ALMENDRAS, AL TEOLOGO CLAUDIO ROJAS, E IL DISCEPOLO OMAR CRISTALDO. PASSO DOPO PASSO, GIORNO DOPO GIORNO, IN OTTEMPERANZA ALLE MANIFESTAZIONI DEGLI EVENTI MONDIALI IN CORSO, I QUALI RIGUARDANO ANCHE CATASTROFI NATURALI E NON SOLO, VI DARÒ ULTERIORI SPIEGAZIONI NEL MERITO...

Adoniesis spiega le coppe dell’Apocalisse

SONO ADONIESIS, ASCOLTATEMI! L’APOCALISSE SCRITTA DA GIOVANNI L’APOSTOLO È IN GRADO OGGI DI ESSERE INTERPRETATA. NELLE PAGINE SEGUENTI POTETE LEGGERE ALCUNE SPIEGAZIONI CHE IL MIO STRUMENTO, LO SCRIVENTE, HA RIVELATO AI MAESTRI FLAVIO CIUCANI E JUAN ALBERTO RAMBALDO, AI GIOVANI ARTISTI E RICERCATORI, FRANCESCO PIRAS, CHIARA LAUTIERI, DANIEL RODRIGO, AL GIORNALISTA JEAN GEORGES ALMENDRAS, AL TEOLOGO CLAUDIO ROJAS, E IL DISCEPOLO OMAR CRISTALDO. PASSO DOPO PASSO, GIORNO DOPO GIORNO, IN OTTEMPERANZA ALLE MANIFESTAZIONI DEGLI EVENTI MONDIALI IN CORSO, I QUALI RIGUARDANO ANCHE CATASTROFI NATURALI E NON SOLO, VI DARÒ ULTERIORI SPIEGAZIONI NEL MERITO...


DAL CIELO ALLA TERRA

Adoniesis sull’Apocalisse di Giovanni

SONO ADONIESIS, ASCOLTATEMI!
L’APOCALISSE SCRITTA DA GIOVANNI L’APOSTOLO È IN GRADO OGGI DI ESSERE INTERPRETATA.
NELLE PAGINE SEGUENTI POTETE LEGGERE ALCUNE SPIEGAZIONI CHE IL MIO STRUMENTO, LO SCRIVENTE, HA RIVELATO AI MAESTRI FLAVIO CIUCANI E JUAN ALBERTO RAMBALDO, AI GIOVANI ARTISTI E RICERCATORI, FRANCESCO PIRAS, CHIARA LAUTIERI, DANIEL RODRIGO, AL GIORNALISTA JEAN GEORGES ALMENDRAS, AL TEOLOGO CLAUDIO ROJAS, E IL DISCEPOLO OMAR CRISTALDO.
PASSO DOPO PASSO, GIORNO DOPO GIORNO, IN OTTEMPERANZA ALLE MANIFESTAZIONI DEGLI EVENTI MONDIALI IN CORSO, I QUALI RIGUARDANO ANCHE CATASTROFI NATURALI E NON SOLO, VI DARÒ ULTERIORI SPIEGAZIONI NEL MERITO.
SIAMO NELLA QUINTA COPPA DELL’APOCALISSE, MANCANO LA SESTA E LA SETTIMA.
ASCOLTATE ATTENTAMENTE E INTERROGATE IL MIO MESSAGGERO, SE LO DESIDERATE, PERCHÉ A LUI HO DONATO LA SCIENZA INFUSA DELLO SPIRITO. LUI È A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE PER SPIEGARVI LA TEOLOGIA DELLA BIBBIA, DALLA GENESI ALL’APOCALISSE. IN SOSTANZA LA STORIA DELLA VOSTRA UMANITÀ.
PACE!
SONO SEMPRE IO, ADONIESIS, E SONO FELICE DI ESSERE IN MEZZO A VOI, COME AMICO E PADRE.

Adoniesis

Pianeta Terra, ma la mia patria è il cosmo e la mia dimora il Sole / 1 Agosto 2024 / G.B.


Stiamo vivendo i tempi annunciati nelle antiche scritture? Lo chiedono Claudio Rojas del Cile, Omar Cristaldo del Paraguay, Daniel Rodrigo e Juan Alberto Rambaldo dell’Argentina e Jean Georges Almendras dell’Uruguay, giornalisti, teologi, ricercatori e fratelli della confraternita in Sud-America. Adoniesis ci risponde spiegando il significato in chiave umana del libro dell’Apocalisse, per coloro che vogliono ascoltare.

La Redazione

23 agosto 2024

Le coppe dell’Apocalisse, Sudamerica intervista Adoniesis

D: Perché un tema tanto importante come l’Apocalisse giunge a noi scritto in un modo tanto difficile da comprendere?

R: Perché il Padre, tramite Cristo, non cerca di salvare tutti. Ad eccezione di coloro che danno la vita cercando la verità, studiando profondamente la scienza dello spirito, lasciando da parte la propria vita, dedicandosi al prossimo, a Cristo, all’Opera, alla giustizia. Oggi, meno del 0,1% dell’umanità fa questo. Per tale motivo, deduco e ho ragione nel credere che il Padre non vuole salvare quasi nessuno.

Per questo motivo il libro più complicato, più illeggibile, più incomprensibile, più occulto di tutta l’Opera del Padre è l’Apocalisse. Dove c’è tutto, ed io posso interpretare tutto, perché il Padre a me ha rivelato tutta la verità, io conosco tutti i significati dell’Apocalisse, non perché sia colto, né perché sia un genio, bensì perché me lo ha rivelato Adoniesis in persona.

E giorno per giorno, passo dopo passo, la sto rivelando. Nelle ultime conferenze, sto svelando tutta l’Apocalisse. Negli ultimi mesi ho continuato a svelare capitoli, e sono dettagli specifici, non una esposizione generica. Potrebbe forse anche essere il Quinto Vangelo, così credo. Quello che mi entusiasma è che la spiegazione non è generica. Armagheddon è una battaglia che si combatte in Medio oriente, e Gaza è il luogo dove scoppierà la scintilla, e faranno esplodere bombe atomiche. L’esercito dei due fiumi, il Tigri e l’Eufrate, è lì, Iran, Israele, è una spiegazione molto dettagliata. Come altre cose che non sono mai state comprensibili ed io le sto chiarendo nel dettaglio. Questo è ciò che mi fa gioire del Padre. Non mi dice cose generiche bensì puntuali, con persone, luoghi, tempo, tutto molto dettagliato.

D: Quale è il significato delle coppe? Perché sono state scelte delle coppe che vengono riversate nell’Apocalisse?

R: La coppa è il calice della Comunione cristica. È il calice dove Cristo offrì il suo sangue. Il sangue che Cristo versò e quello che viene versato negli ultimi venti secoli, quasi ventuno, è il sangue dei martiri. Il sangue dei martiri che si sparge nel mondo provoca l’ira di Dio. Ogni coppa rappresenta l’ira di Dio che si scatena perché gli uomini hanno rifiutato il sangue di Cristo ed il sangue dei martiri. Ogni coppa è un castigo o diversi castighi. Siamo alla quinta coppa e andiamo verso la sesta e la settima.

Le coppe sono il simbolo della Comunione cristica, dell’amore incondizionato, dell’offerta del sacrificio verso il fratello, per la nostra salvezza e, allo stesso tempo, la coppa è il simbolo dell’ira di Dio perché gli uomini hanno rifiutato la coppa del sangue di Cristo.

D: Considerando che la tribolazione porta alla seconda venuta di Cristo, e che tutto quello che è accaduto in precedenza viene descritto come i dolori del parto, le coppe, i sigilli e le trombe sono diversi giudizi ed eventi che rientrano in questo contesto ma non necessariamente sono in ordine cronologico. La settimana scorsa hai detto, in riferimento ad una delle coppe, che la siccità dell’Eufrate rappresentava la perdita della fede dell’umanità. Potrebbe essere considerata anche, per quanto è descritto nel capitolo dell’Apocalisse, essendo che permette il passo dei re di Oriente ed un esercito di duecento milioni, come il passo definitivo ed inesorabile verso la terza guerra mondiale e nucleare?

R: È un passo, ma non è il definitivo. E puoi aggiungere alla mia spiegazione la parte concreta che proprio lì avrà luogo, già si sta sviluppando, una guerra celata ma della quale tutto il mondo si renderà conto quando scoppierà una bomba atomica. Ma attenzione, fa anche parte dell’Apocalisse sapere che il Padre è l’unico che è al di sopra delle leggi, delle profezie, e se vuole può cambiarle quando e come vuole.

Per questo io sono qui e sono l’inviato del Padre. Perché il Padre mi ha detto: se ti ascoltano, così come promisi ad Abramo di salvare Sodoma e Gomorra se ci fosse stato un uomo buono, ti prometto che se ci sono alcuni buoni non permetterò che la profezia dell’Apocalisse, l’olocausto, si compia.

Ma se ci sono solo pochi, compirò le mie profezie. Per questo sto mandando te che sei discepolo di mio figlio il Cristo, un servo fedele che non lo hai mai tradito. Ti ho scelto per questo ultimo compito, nel quale voglio essere presente personalmente, attraverso i tuoi occhi, per vedere il rifiuto o l’accettazione di quello che rimane dell’umanità alla mia ultima offerta di redenzione.

Oggi, nel XXI secolo, il Padre personalmente fa l’ultima e definitiva offerta di redenzione all’umanità. Se la rifiutano, come rifiutarono Suo Figlio, Egli distruggerà il mondo come fece con Sodoma e Gomorra.

L’ultima offerta di redenzione che segue quella delle stigmate, o che è parallela a quella delle stigmate, è Adoniesis che parla quotidianamente, ogni minuto, ogni secondo, all’umanità attraverso questa voce. E non vuole parlare a tutta l’umanità. Quando lo vorrà fare lo farà Lui stesso, personalmente, con le forze della natura, o mandandomi all’ONU o con qualcosa di così impattante come questo.

Lui vuole parlare alle chiese di suo Figlio, Cristo. Alla chiesa di Giovanni, alla chiesa di Pietro ed a tutte le chiese cristiane. E solo agli eletti di queste chiese, non alla massa. Ma alla fine parla anche alla massa, perché in YouTube ci sono centinaia di migliaia di persone che ascoltano la mia voce.

Non è proibito o settario, ma alla fine il messaggio è per coloro che hanno detto di si a Cristo. E, per giudicare l’umanità, affinché il Padre permetta a suo Figlio di giudicarla, di castigarla o salvarla, il Padre in persona raccoglie le prove del castigo. Guarda con i propri occhi, umani, il peccato contro lo Spirito Santo.

Io non capivo perché nei messaggi che giornalmente mi dà Adoniesis diceva: felice di stare in mezzo a voi, felice di convivere con voi. Se Egli è il Sole, è tutto, cosa significa? Significa che il Suo spirito è presente nella nostra comunità, attraverso questa voce e con i Suoi propri occhi, quelli dello spirito, vuole dare testimonianza, essere testimone e giudice del Suo proprio Figlio, affinché condanni l’umanità e salvi quelli che deve salvare.

Ma, ascoltami con attenzione: farà giustizia per tutti, anche per noi, se non completiamo la missione, per i nostri figli, per i nostri nipoti, perché il Padre quando punisce è implacabile. Punisce me, mia moglie, i miei figli ed i miei nipoti, se non abbiamo compiuto.

Quindi è meglio che la Sua mano sia calma per adesso, perché se colpisce tutti colpisce anche i nostri figli, e sono onesto, gli chiedo perdono per i piccoli martiri che muoiono, ma gli chiedo anche di aspettare a scatenare la Sua ira, perché so che la scatena anche sui miei figli ed i miei nipoti se non adempiono.

Gli chiedo di aspettare che cresciamo, affinché gli diamo tutto, che la mia famiglia, i miei figli ed i miei nipoti obbediscano a Lui, perché se fa giustizia, non è una giustizia parziale, sarà per tutti.

Io che sono onesto con il Padre, per questo Lui mi ha scelto, perché sono onesto, gli dico di aspettare, perché voglio che tutti noi siamo giusti come Lui vuole che siamo. E dopo che scateni la Sua ira.

Così sono sicuro che a noi non colpirà, perché saremo giusti. Ma finché non lo saremo, malgrado Lo serviamo e Lo amiamo, meglio che fermi la Sua mano fino a che saremo come Lui vuole.

Ogni giorno io Gli chiedo: Padre, la Tua giustizia, Padre, la Tua giustizia, ed un giorno ero così insistente che mi disse: “guarda figlio, ascoltami, se io scateno la giustizia che tu mi chiedi, incomincio prima con la tua famiglia, perché non sono perfetti come io voglio che siano”. No Signore, hai ragione, meglio aspettare, perdonami. “Tu sei il mio servo, ho consacrato a me tutta la tua famiglia, tutti i tuoi figli ed i tuoi nipoti, i tuoi animaletti domestici, ma se non sono perfetti come io voglio, incomincerò ad alzare la mia spada contro te e la tua famiglia. Dopo andrò contro tutti i criminali”. Sì, Signore, hai ragione, voglio che tutti diventino esseri giusti e perfetti, la mia famiglia, la mia comunità, la mia confraternita, affinché dopo scateni la Tua giustizia.

La giustizia non è come noi pensiamo. La giustizia è giustizia, la legge è legge, ed è uguale per tutti, incluso per chi vi sta parlando. Il Padre ascolta i miei discorsi quando devo guarire qualcuno, ed ascolterà anche i miei discorsi quando voglio che colpisca forte qualcuno, ma non risparmierà per niente la mia famiglia. Se la mia famiglia non è giusta, è la prima che colpirà. Dopo, farà giustizia, così come Gli chiedo.

Perché la giustizia sarà per tutti, non per quelli che vogliamo noi. Non per quelli che amiamo. Io amo i miei figli, e tutti voi, più che la mia vita, vi do anche i miei occhi, ma se non siete come Lui vuole, vi colpirà, ed io non voglio che lo faccia, sono egoista se volete, ma Lui è giusto, per questo motivo prima di tutto mi impegnerò e darò tutta la mia vita affinché la mia famiglia, i miei fratelli, la mia comunità e nelle Arche siano tutti giusti, solo allora Gli chiederò giustizia.

Nella situazione in cui mi trovo in questo momento, quando chiedo qualcosa al Padre, Lui me la concede immediatamente. Ma deve essere qualcosa di giusto, non più o meno giusto. Per tale motivo, gli dico Signore, non so quale sia la perfetta giustizia, ci sto lavorando, solo ti dico e ti chiedo: Sia fatta la Tua volontà. Come e quando vorrai.

D: Io sono un personaggio che osserva la condotta umana attraverso la lotta sociale, con la lotta per i diritti umani, ecc., ecc., come te, in questo campo. Per coloro che soffrono nella strada, o per una perdita o non hanno il necessario, la loro situazione è apocalittica. Quelli che lottano per i Diritti umani o contro le Ingiustizie e rivendicano Giustizia sembrerebbe che siano rivendicazioni di una giustizia egoista, cioè, non hanno dentro la profondità iniziatica. Molte volte i giovani che lottano nelle strade, sono carenti di questi elementi. Come possiamo noi che siamo pervasi da questi valori cosmici, iniziatici, valori di Adoniesis, trasmetterli? In che linguaggio dobbiamo parlare agli attivisti atei, marxisti, leninisti che lottano?

R: Come già lo stiamo facendo. Ma ora ti faccio una rivelazione affinché il tuo spirito continui ad essere amico di questa gente, lavorando con questa gente, togliendoti la preoccupazione che loro non sono consapevoli e la preoccupazione di come trasmettere il messaggio di Adoniesis.

Quelli che fanno veramente proteste… Gli atei che protestano contro la dittatura, gli indiani perseguitati, i neri perseguitati, i magistrati antimafia assassinati, i giornalisti come Pablo assassinato, i giornalisti eretici come Almendras ma che fanno parte dell’Opera… Loro sono i 144.000 eletti da Dio. Noi, avvicinandoci a loro, non dobbiamo parlare di niente del Padre Adonay, perché a loro non serve, perché loro sono gli inviati del Padre, quelli che vengono per condurre la Confraternita alla salvezza, e dobbiamo avvicinarci a questa gente atea, laica servitori della giustizia, senza chiedersi nemmeno se esiste Dio, perché è la gente eletta da Dio, salvata da Cristo, e sono le nostre guide, quelli che condurranno noi alla salvezza. Se poi questi si avvicinano ad un’Arca e vogliono portare la stella non è la regola, è un extra, una consolazione. Se noi compiamo la nostra missione, per strada, con l’azione civile sostenendo i giusti, loro ci salvano. Loro salvano la Confraternita di Giovanni l’Apostolo e di Giovanni Battista.

Perché loro, senza rendersi conto, direttamente o indirettamente, sono gli eletti del Padre. Allora io ti chiedo: cosa possiamo fare noi per capire di più l’opera di questa gente, accompagnarla, seguirla, affinché ci salviamo? La domanda è al contrario. Noi siamo a rischio di perderci. Perché conosciamo tutta la verità. Loro, succeda quel che succeda, tsunami, terremoti, terza guerra mondiale, extraterrestri che scendono, fino allo stesso ritorno di Cristo, loro sono salvi.

Noi non lo sappiamo, ma per salvarci dobbiamo avvicinarci a loro nella vita quotidiana e ad Adoniesis nella vita spirituale. Loro non hanno bisogno di Adoniesis, Cristo, le astronavi, il Consolatore, Giorgio, Eugenio, le stigmate, perché lo portano dentro la loro anima, perché lo vivono e sacrificano la loro vita per la vita che è Dio.

D: Aggiungo che è un tema anche di imputabilità. Noi siamo più imputabili di loro, giusto?

R: Noi non siamo imputabili o non imputabili… Noi siamo quelli che dobbiamo salvare le nostre anime attraverso Cristo Redentore. Loro sono già salvi. Come posso salvare qualcuno che è già salvo? Io non sono salvo, per salvarmi devo avvicinarmi alla giustizia, ai giusti, ai martiri, a Cristo, alla Madonna, alle stigmate.

Io mi devo avvicinare alla loro opera se voglio salvarmi. Perché seduti in un’Arca, parlando di astronavi, non mi salverò. Solo se scendo in strada con loro mi salverò. Quindi il problema è all’inverso. Tu devi guardare a questa gente, che sono i 144.000 eletti e camminano in anonimato per le strade del mondo. La mia missione è toccarli uno ad uno, come sto facendo. Poi ritornerà Cristo.

D: Faccio un’altra domanda che si aggiunge a quella precedente. Vado indietro di 40 anni, il concetto dell’Apocalisse che hai spiegato oggi, le coppe dell’Apocalisse, quello che hai descritto oggi, ha subito un processo? La risposta sarebbe stata la stessa se 30 anni fa ti avessero chiesto su questo processo, “Abbiamo vissuto un processo di metamorfosi nell’Apocalisse?” “Un’altra visione?”

R: No, abbiamo avuto progressi nella valutazione, nell’evoluzione e mi sono laureato in materia. Io nella primaria, nella secondaria, al liceo e all’università, ho sempre avuto dei voti alti, il massimo. Ma quando l’Opera era nella primaria, era la primaria. Quando era nella secondaria era la secondaria, quando sono andato al liceo è perché ero salito in evoluzione. E quando finì l’università ebbi il quadro completo. Non è lo stesso che avevo nella primaria. Era sempre la stessa Opera, la scuola di Giovanni, di Eugenio, ma era nella primaria. Ora che ho finito l’università ho il quadro completo. Non una visione più evoluta, non un’altra, la stessa. Perché quando si spiega matematica nella scuola diciamo al bambino che 2 x 2 = 4, quando è all’università studia Einstein, e si insegna la formula E = m x c2 (energia uguale a massa moltiplicato per la velocità della luce al quadrato), della teoria della relatività. Il bambino non era stupido, ma se non imparava la base della teoria della relatività, se non avesse imparato che due per due è uguale a quattro, non avrebbe potuto capire poi Einstein. Non è un’altra visione.

Se io non avessi imparato che due più due fa quattro con Eugenio, non avrei potuto capire Adoniesis oggi. Non si tratta di qualcosa di sbagliato, ma di un’evoluzione, di una scuola. Ora credo, con tutta la mia arroganza, che è la più completa, la migliore.

Perché noi facciamo il sincretismo, la sintesi della più elevata teologia del Sole, con la pratica nel mondo, gridando a favore dei diritti umani. È perfetta l’Opera oggi, perfetta. Mai è stata così perfetta.

Ora, se noi facciamo poco o se facciamo molto, se guardiamo chi fa di più o chi fa di meno, questo è un altro discorso. Non è una questione che riguarda noi, è il Padre che deve giudicare. Ma nell’Opera chi mi segue deve scendere in strada, a gridare con gli atei, a favore dei diritti umani. Poi, la domenica, facciamo la Comunione con Adoniesis, con la nostra musica, con le nostre lezioni spirituali, ecc. Ma il lunedì torniamo in strada per protestare contro il sistema criminale. L’Opera è perfetta, come non lo è mai stata. Guardate, la missione dei giovani di Sonietta, non è stata compresa all’epoca. Lei è la manifestazione perfetta dell’Opera laica del Padre. La più perfetta, perché vive solo facendo questo ma crede in tutti i nostri valori, li pratica, li vive, li contempla, li ascolta.

Ma combatte nelle strade. Noi, i veterani, non possiamo vivere per strada perché siamo troppo vecchi per farlo, ma sostenendoli e diffondendo le nostre lezioni teologiche, completiamo l’Opera al cento per cento.

Insisto, noi dobbiamo raggiungere la salvezza, la salvezza di queste persone è già lì. Ma voglio anche dire, e con questo concludo, che se un giorno raggiungeremo la salvezza, visto che queste persone sono già salve, diventeremo i loro governanti perché conosciamo la scienza cosmica e loro la impareranno da noi.

Tutti erediteremo lo stesso mondo, ma saremo noi a governare il mondo in cui vivranno. Tu sarai Ministro della Cultura, un altro sarà Ministro della Giustizia, perché Adoniesis e i Fratelli del cielo ci coordineranno, perché noi abbiamo la laurea sulla scienza dello spirito, loro no, ma in questo momento sono salvi. Noi possiamo perderci. Nel terzo millennio li governeremo. Questo è il programma del Padre, perché tu conoscevi il Padre, ti sei vestito da laico, da eretico, da bestemmiatore, ma conosci la scienza di Adoniesis e in futuro dirai al giudice Viana, e a tutti gli altri tuoi amici, allo scrittore che ti piace molto, Eduardo Galeano, che insegnerai loro come governare il mondo e loro saranno i tuoi servi, perché questa è la legge.

La legge dice che il mondo deve essere governato da coloro che possiedono la gnosi, la conoscenza, il nuovo mondo. E le persone salvate avranno l’umiltà di ascoltare e di mettere in pratica la gnosi dello spirito. E tu la insegnerai, perché è per questo che la state studiando ora. Loro saranno salvati e la studieranno con te nel nuovo mondo.

D: Mi colpisce il modo in cui è scritta l’Apocalisse, la sua sequenza: ci sono 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe. Ogni volta che i sigilli vengono aperti parlano di dolore e sofferenza, ma dopo il sesto sigillo appare la visione dei 144.000 e il veggente parla della moltitudine vestita di bianco. In altre parole, all’interno della rivelazione del dolore e della sofferenza, appare la rivelazione dei 144.000 e della moltitudine vestita di bianco.

La stessa cosa accade con le trombe. Le prime trombe sono di dolore e sofferenza, ma dopo nella sesta tromba si parla di un piccolo libro e si chiede a Giovanni di sigillare tutto e di lasciare le cose come stanno, facendogli persino mangiare il piccolo libro. E da lì, appaiono i due testimoni e poi inizia il versamento delle coppe. In altre parole, questi due esempi sarebbero come la presenza amorevole e positiva del Padre nella sua misericordia, affinché possiamo capire e comprendere il tempo in cui viviamo. Infatti, i chiarimenti che ci vengono dati in questo momento determinano che la misericordia del Padre si manifesti e ci riveli ciò che dobbiamo fare, dopo il sesto angelo nel momento dell’apparizione dei due testimoni. La domanda è se le spiegazioni che ci stai dando sono parte inserita e viva del momento in cui si manifestano i due testimoni.

R: Chi è il settimo angelo? Descrivilo. Leggi cosa dice la Bibbia sul settimo angelo.

D: Quale settimo angelo? Perché ci sono 7 sigilli, 7 trombe e 7 coppe. Vediamo: il settimo angelo suonò la tromba e si udirono grandi voci nel cielo che dicevano: i regni del mondo sono diventati il regno del nostro Signore Gesù Cristo ed Egli regnerà nei secoli dei secoli. È questo il passaggio?

R: Prima di questo cosa dice?

D: Prima parla dei due testimoni.

R: Prima dei due testimoni.

Il sesto angelo si riferisce al fiume Eufrate e dice che furono sciolti i 4 angeli che aspettavano l’ora, il giorno, il mese e l’anno per uccidere la terza parte dell’umanità. Il numero dei cavalieri era di duecento milioni. Ho sentito il loro numero. E vidi in visione i cavalli e i cavalieri che avevano teste di fuoco, di zaffiro e di zolfo, e le teste dei cavalli erano come teste di leoni, e dalle loro bocche uscivano fumo, fuoco e zolfo.

D: Questo capitolo, quello che precede i due testimoni, è la descrizione che le bombe sganciate su Hiroshima e Nagasaki sono state programmate dagli ebrei. Gli ebrei hanno dato inizio all’era dei demoni e dell’Anticristo, che inizia nel 1945. Dopo quest’epoca il Padre promette la venuta dei due testimoni.

I due testimoni sono Giovanni l’Apostolo e Giovanni il Battista. Che sono stati personificati da vari strumenti, Eugenio, Giorgio, Filippo, e altri e ora i due testimoni sono uno. Perché uno è l’immortale Adoniesis racchiuso in una sola voce. Perché non c’è Giovanni l’Apostolo, non c’è Giovanni Battista, c’è solo una voce in questo momento. A volte parla l’uno, a volte parla l’altro. Ma entrambi sono sotto l’autorità suprema e l’energia astrale-spirituale di Adoniesis in persona.

Quindi, la crisi del Medio Oriente inizia subito dopo lo sganciamento delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, nel 1947, 1948. È lì che si concentra l’intero Armagheddon, perché è lì che si scatenerà la terza guerra mondiale. È lì che inizierà. Quindi, la visione dei due testimoni, che in realtà è Adoniesis, perché non importa lo strumento, è Lui, è contemporaneo ai castighi, alle coppe e alle trombe. Quindi da una parte abbiamo la voce dell’Immortale attraverso i due testimoni, dall’altra gli eventi.

Per questo spiego un po’ alla volta, perché l’Apocalisse sviluppa gli eventi in parallelo. L’opera di Dio, la voce dei testimoni e i castighi di Dio, manifestati attraverso eventi naturali, guerre, pandemie. Nello stesso libro ci sono le due opere, una di Dio, Cristo, e l’altra dell’Anticristo. Dobbiamo decifrarle entrambe, quella dell’Anticristo e quella del Cristo, e io sono qui per farlo.

Vi manderò il Consolatore, per mezzo del Padre mio, che vi rivelerà ogni cosa. Non dice che rivelerà loro qualcosa. Dice che vi rivelerà tutto, e tutto vi sarà rivelato.
Ascoltate la profezia dell’evangelista Giovanni: Vi manderò il Consolatore promesso, che procede dal Padre mio. Dice che viene dal Padre mio, ma è Lui che lo manda. Ma da dove viene il Consolatore? Dal seno del Padre mio, di Adoniesis.

D: Riferendosi ai due testimoni hai detto prima che non ci saranno più sacrifici, perché il Padre non lo permetterà.

R: Non è esatto, ho parlato di Link, l’angelo messaggero del Padre, che dice che è quasi impossibile. Bisogna leggere bene le parole degli esseri, è quasi impossibile significa che non è impossibile. La parte positiva è a nostro favore, che non ci sarà nessun agnello, ma quasi impossibile significa che è anche possibile.
Abbiamo iniziato questo incontro, grazie a Dio, dicendo che il Padre si alza al mattino e prima di fare colazione sceglie quello che vuole. Ed è al di sopra di tutti i comandamenti che Lui stesso ha dato. Può fare un miglioramento o una differenza nei Suoi disegni. Noi non possiamo cambiare le profezie, Lui sì. Altrimenti che Dio sarebbe, non sarebbe un Dio.

Questo tempo non è il tempo dell’agnello sacrificale, un giorno potrebbe esserlo, non lo escludo, solo il Padre lo sa, ma ora, in questo momento, dobbiamo eseguire gli ordini del Padre. Sia le anime malvagie che le anime buone che hanno il libero arbitrio possono attaccare i disegni del Padre. Quelle senza libero arbitrio sono solo strumenti del Padre e raggiungono automaticamente la quinta dimensione. Con il sacrificio non tanto delle stigmate, non tanto di perdere l’amore della moglie, dei figli, ecc. ma di non avere la libertà.

Un prezzo molto alto nella materia, perché la materia si basa, ha come legge fondamentale la libertà di pensiero, cosa per la quale mi sono fatto bruciare vivo. E continuo a bruciare sul rogo ogni volta che la libertà di pensiero viene violata. Ma quando l’Immortale ti chiama, non è un attacco alla libertà di pensiero. È la goccia che cade e si unisce all’oceano, e non la voglio più la libertà di pensiero che mi porta alla razionalità, alla limitazione, alla non comprensione. La goccia che si butta nell’oceano e annienta la volontà di pensare, si trasforma nel pensatore del tutto.

21 agosto 2024

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