AFFIDATEVI!

affidateviAffidatevi! Anno Domini 2020-09-05
di Fausto Centofante

Un caloroso applauso accoglie l’ingresso di Giorgio nel salone dell’Helios perfettamente allestito per festeggiare il suo compleanno alla presenza di una moltitudine di fratelli convenuti qui da tutte le parti d’Italia per onorare la presenza del Maestro tra di noi. Una ricorrenza che sancisce un patto invisibile tra l’uomo dio, permettetemi di chiamarlo così, ed i suoi fedelissimi seguaci che da anni condividono un’esperienza spirituale al limite della sofferenza umana e che ogni anno, aumentando di numero, confermano la volontà di stare vicino a Cristo, di voler seguire il Suo diretto servo e partecipare con lui a tutte quelle attività improntate alla comunione, alla fratellanza, alla divulgazione della verità. Più di cinquecento presenti assiepati partecipano al 57° compleanno di Giorgio, desiderosi di condividere attimi di assoluta follia spirituale che rimarranno nei loro cuori per sempre. L’atmosfera è quella di una grande famiglia, unita nel corpo e nell’anima e con l’unico scopo di vivere e condividere una giornata speciale.

Immagini relative ad alcune galassie che animano il nostro cosmo e rappresentano il corpo astrale di Adoniesis aprono di fatto la giornata e fanno da introduzione ad un piccolo ma intenso spettacolino dei bambini presenti in sala che con la loro purezza dedicano al festeggiato un saggio di canto e recita, con alcune frasi d’amore rivolte al Maestro. Un momento particolarmente toccante perchè, dice sempre Giorgio, la presenza dei bambini è sinonimo della presenza di Cristo e pertanto va vissuto come un dono da condividere come una grazia assoluta.

Si apre di fatto la festa con uno dei tanti relatori che avranno il compito di allietare la ricorrenza e la scaletta prevede la presentazione da parte di Giovanni della Funima international, associazione che, ormai da più di un decennio, opera in campo internazionale nell’aiutare popolazioni al limite della sopravvivenza portando loro beni di prima necessità e costruendo pozzi d’acqua là dove, per incuria totale dei governi locali, essa manca o scarseggia mettendo a repentaglio la vita stessa di centinaia di persone. Mentre scorrono le immagini di alcuni villaggi in America latina, salvati proprio dall’intervento dell’associazione in questione, Giovanni spiega nei dettagli come opera la Funima, di quali strumenti si avvale, di come si è strutturata nel tempo e quali siano i metodi di sostentamento che variano dalla semplice donazione ad alcune attività imprenditoriali tra cui la vendita del caffè, il più famoso caffè del Guatemala, con il quale ricavato si possono realizzare nuovi progetti. Argentina, Uruguay, Paraguay sono i principali territori interessati dall’opera di concreto aiuto, di impegno sociale svolto a portare un pò di speranza a chi è abbandonato al suo destino. Una volontà ferma da parte di volontari che hanno fatto della loro vita una missione improntata ad aiutare chi è meno fortunato di noi. Onore a Giovanni ed ai suoi più stretti collaboratori che con grande sacrificio riescono a donare un pò di serenità a tanti bambini ed alle loro famiglie.

Per stare nel tema della solidarietà pura e fine a se stessa viene chiamata a testimoniare Silvia, una bellissima signora, che conduce assieme al marito, una casa famiglia. Due figli biologici e 10 figli adottivi sono un esempio di estrema dedizione agli altri, un esempio di altruismo estremo ed un esempio di amore incondizionato che va oltre ogni immaginazione. Se pensiamo che alcuni di questi “figli” oggi maggiorenni, hanno assistito, in tenera età, all’uccisione della madre per mano del padre possiamo solo immaginare lo stato emotivo a cui sono stati sottoposti ed i traumi che li hanno accompagnati fino ad oggi. Situazioni al limite della sopportazione umana che hanno forgiato spiriti oggi pienamente consapevoli di cosa rappresenta la solidarietà senza secondi scopi. Una collaborazione che dura da anni tra questa famiglia esemplare e l’opera di Giorgio non può passare inosservata ed un applauso sincero e commovente saluta l’uscita di scena di Silvia.

Il pomeriggio prosegue passando dalle tematiche della solidarietà, alle tematiche scientifiche, alla complessità e bellezza del cosmo, alle fotografie scattate dalle sonde in avvicinamento al nostro astro, il Sole. Pier Gorgio, in qualità di esperto e ricercatore, ci propone una serie di foto che mettono in risalto la superficie del Sole ad una distanza di 77 milioni di km., che rappresenta la metà dello spazio che divide il pianeta Terra dalla sua stella. Immagini spettacolari che mettono in evidenza punti di luce, veri e propri falò, staccati tra di loro e di diverse dimensioni che Giorgio, istruito direttamente da Adoniesis, dice essere città, veri e propri agglomerati urbani di dimensioni vicine ad un continente terrestre dove alloggiano i geni solari in “corpo e spirito”. Città che all’occorrenza diventano mezzi per viaggiare nello spazio, liberi di muoversi in assoluta indipendenza. Una nuova frontiera di informazione fino ad oggi sconosciuta testimonia la grandezza dell’uomo dio Giorgio che, grazie alle sue intime amicizie, ci rende sempre partecipi di novità assolute in tempo reale fedele al suo ormai noto “affidatevi”, un moto che io (lo scrivente), mi permetto di identificare nella chioccia che allargando le proprie ali accoglie sotto di se i pulcini indifesi, nel padrone di casa che aprendo la porta riceve gli ospiti facendoli accomodare al tavolo imbandito, nel nostro signore Gesù Cristo che tendendo le braccia invita i suoi fratelli a seguirlo La famosa foto di Adoniesis, immortalata da Eugenio Siragusa e unica al mondo nel suo genere, è un’ulteriore testimonianza della grandezza dell’opera giovannea della quale tutti noi abbiamo l’onore di fare parte.

Per chi conosce Giorgio, e siamo in tanti, affidarsi significa credere a priori, a prescindere. Personalmente, più volte negli anni, ho avuto modo di constatare la veridicità di quello che il nostro Giorgio aveva predetto in tempi non sospetti, a volte con una precisione quasi millimetrica. Oggi, di fronte ad una previsione profetica, anche se non la capisco, ho imparato ad accettarla in assoluta tranquillità, operando per fare si che tutto segua il suo corso. “Occhio ai segni” è diventato un modo quasi scientifico di leggere tra le righe cercando le soluzioni migliori volta per volta. A questo proposito Giorgio ha “profetizzato” per il nostro pianeta, in un tempo di dieci anni un probabile punto di non ritorno considerando il grado di inquinamento raggiunto ed un sistema di sfruttamento fuori controllo del pianeta stesso. La scienza stessa ha datato nel 2050 una possibile “fine del mondo”. Aspettiamoci dunque segni catastrofici ma anche segni meravigliosi.

E’ la volta del contattista più famoso al mondo ed un grandissimo applauso del pubblico accoglie al tavolo degli oratori Antonio Urzi. Definirlo un semplice contattista è quasi riduttivo visto l’enorme numero di avvistamenti effettuato da Antonio in tanti anni di filmati ma, soprattutto, l’atteggiamento che egli tiene nei confronti dei filmati stessi associandoli alla figura del Cristo, come sempre ci ha insegnato Giorgio: due facce della stessa medaglia. La realtà extraterrestre, dice Antonio, si manifesta nel nostro mondo da migliaia di anni con il compito ben preciso di monitoraggio della specie umana. Loro, gli alieni, hanno conosciuto ed accettato il Cristo da sempre e fanno parte della confederazione interstellare. Visto il nostro sistema autodistruttivo di vita hanno l’ingrato compito di tenerci sotto controllo per impedire possibili autogol che potrebbero compromettere il pianeta stesso. “Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare a favore della vita”, è il monito lanciato da Antonio. “Dobbiamo sovvertire il sistema mondiale combattendo le ingiustizie, aiutando i più deboli, appoggiando gli uomini giusti.” Questo è il messaggio che i nostri fratelli cosmici ci vogliono trasmettere.

E’ pomeriggio inoltrato e tra poco Giorgio si appresta a consumare il rito del battesimo, un rito già vissuto a Pordenone e riproposto per chi là non era presente. Prima però abbiamo due testimonianze dirette di due fratelli importanti, Flavio, il “vecchio” saggio e Marco, il “nuovo” che avanza. Entrambi fanno lettura di uno scritto rivolto a Giorgio, esaltando la sua figura di stimmatizzato e rappresentante di Cristo come calice vivente. Vorrei sottolineare la differenza sostanziale che caratterizza i due protagonisti in questione. Flavio, ormai settantenne, espressione vivente di un periodo passato legge il suo scritto su un foglio di carta interpretando in maniera inequivocabile la vecchia tradizione dei tempi che furono. Marco, promettente giovane talentuoso legge il suo scritto scorrendo il display del cellulare. Due scritti memorabili che esprimono il medesimo concetto e ottengono il medesimo risultato proposti ai presenti con due metodologie frutto dei loro rispettivi tempi. Bellissimo. Sembra il classico passaggio del testimone.

Tutto procede nel migliore dei modi, la festa prosegue come previsto quando improvvisamente, durante l’esibizione musicale di Maurizio alla chitarra e Luca alla fisarmonica, un grido proveniente dall’esterno annuncia: “ci sono gli extraterrestri”. No, non è la scena di un film. E’ la verità. Sopra le nostre teste appare, visibile a tutti, un’astronave, che risulterà poi essere al plasma, che cambiando di colore si manifesta agli occhi dei presenti. La classica ciliegina sulla torta che non può che confermare la potenza del nostro fratello Giorgio. Un regalo tanto inaspettato quanto gradito. Il tutto dura qualche minuto e poi l’astronave scompare dissolvendosi. Sbalordisce il fatto che noi possiamo parlare di un avvistamento “alieno” come di un fenomeno quasi “normale” mentre dovrebbe essere tema per le tv nazionali!!! E’ bastata la presenza di Antonio Urzi perchè i fratelli si manifestassero. INCREDIBILE.

E’ il momento dei giovani con le performance dei fratelli Mattia e Chiara, Stefano, Asia, Lucia, Noemi, la banda di Saras che tra balli e canti danno ai presenti attimi di puro rilassamento mettendo in mostra le loro grandi qualità artistiche. l’abbraccio finale con le braccia di Giorgio e di tutti i giovani del movimento e non, rivolte verso il cielo, immortala un momento di intima amicizia.

La scaletta prevede l’entrata in scena di Aaron, promosso da Giorgio come il futuro direttore di Antimafia2000. Ovazione di applausi per un giornalista che ha saputo raggiungere le alte vette della professione in brevissimo tempo raggiungendo traguardi importanti. Un grande riconoscimento da parte di Giorgio anche per i fondatori del giornale presenti in sala come Lorenzo, Anna, Maria e tanti altri.

E’ un susseguirsi di emozioni senza sosta. Seduto sul palco Giorgio invita i presenti a guardare una foto che ritrae un giovane in jeans e maglietta che a piedi si sta dirigendo verso una metropoli. Questo, dice, è l’immagine di Gesù e del Suo ritorno in carne e spirito. Un’ immagine dei nostri tempi che sta a significare che Lui è già tra noi.” La vera ragione della mia vita, prosegue Giorgio, è farvelo conoscere e per fare ciò lo devo imitare, recitare. Ecco perchè noi dobbiamo dare voce agli ultimi, appoggiare i giusti, combattere questo sistema perverso”. Frasi che penetrano nei cuori di tutti ed inducono Sonia Tabita ad una riflessione, a voce alta e piangendo a dirotto, rivolta al padre esaltandone la sua figura. Un abbraccio tra padre e figlia getta la sala nella commmozione totale.

E’ il momento del battesimo, un rito millenario che Giorgio propone a conclusione di una serata memorabile. Il rito viene fatto con l’ausilio dell’acqua, elemento essenziale in quanto conduttore capace di veicolare energia necessaria per l’apertura del terzo occhio. In fila indiana tutti gli officianti si apprestano, in assoluto silenzio e massima concentrazione, a ricevere dalle mani di un giusto rappresentante di Cristo il primo dei sacramenti. La cerimonia si svolge nella più grande sacralità e tranquillità nonostante il corpo di Giorgio ogni tanto abbia dei momenti di apparente cedimento. La cerimonia volge al termine e Giorgio riceve a sua volta il battesimo dalle mani di Franchino, degno rappresentante dell’arca di Sant’Elpidio che in questa occasione veste i panni del Battista.

“Andate in pace, siate felici e affrontate la vita con la gioia nel cuore. Dovete amare la verità come fosse la donna della vostra vita. Dovete rispettarla, contemplarla, servirla ed essa vi ripagherà di tutto l’amore che meritate”. Sono queste le ultime parole di Giorgio. La serata si conclude qui, ognuno è libero di rientare a casa avendo vissuto una giornata memorabile, difficile da dimenticare, ricca di avvenimenti inaspettati come la visita di un mezzo extraterrestre e con la consapevolezza di poter dire: io quel giorno c’ero.

Buon compleanno Giorgio

Fausto Centofante
4 Ottobre 2020

Allegati:

– Le città del Sole
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8686-le-citta-del-sole.html

– Antonio Urzi e le navi celesti di luce
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8690-antonio-urzi-si-racconta-ai-microfoni-di-radio-saiuz.html

– Con Cristo hasta la victoria, siempre, siempre, siempre
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2020/8330-natale-con-i-fratelli-sud-americani.html