DAL CIELO ALLA TERRA
HO SCRITTO IL 29 SETTEMBRE 2017:
Di Flavio Ciucani
È stato un momento importante per la storia delle apparizioni mariane a Fatima. Tutti, credenti e non, hanno visto un segno “straordinario” nel cielo: la danza del sole. Era il 13 ottobre 1917 e un numero impressionante di persone era alla Cova da Iria per seguire i tre fanciulli che dichiaravano di vedere la Madonna, e per vedere il grande segno visibile a tutti che la “visione” aveva promesso. La Cova era un luogo di pascolo, dove Lucia, Francesco e Giacinta portavano le loro pecore, nei pressi di un borgo di una ventina di case. In quel giorno erano presenti non meno di settantamila persone di tutti i ranghi, contadini, pastori, commercianti, proprietari terrieri, massoni, cristiani, atei e, senza meno, molti curiosi. Tutta questa massa di gente non era stata fermata neanche dalla pioggia fitta e insistente che cadeva dalla notte precedente.
È stato un avvenimento che ha avuto la sua valenza nella storia del Portogallo. Non era un momento facile per quella nazione da sempre cristiana. Nel 1910 la monarchia era stata abbattuta da una rivoluzione che aveva portato al potere una Repubblica di massoni, anticlericali, incapaci di affrontare lo stato di anarchia e disordine in cui regnava la nazione. L’unico mezzo usato dal governo fu la repressione, non solo verso gli oppositori, ma anche approvando leggi anticlericali. Conventi, monasteri e ordini religiosi furono soppressi; fu vietato di indossare l’abito religioso e di festeggiare pubblicamente qualsiasi festività religiosa; vescovi, sacerdoti e suore arrestati e esiliati; i campanili delle chiese azzittiti. Un deputato dichiarò: “In due generazioni il Cattolicesimo verrà completamente eliminato dal Portogallo.” Tutto questo accadeva durante le apparizioni di Fatima di settembre e ottobre del 1917.
È stato certamente un tassello considerevole per la situazione evolutiva umana nella storia mondiale. Il mondo si poteva salvare, diceva la Madonna, se gli uomini avessero cessato di “offendere Dio”: essi infatti seguivano le ragioni dell’odio, dell’egoismo, senza nessuna morale né materiale né spirituale. “La guerra finirà. Ma se non si cessa di offendere Dio allora sotto il regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore.” In molti hanno detto che la Madonna si è sbagliata perché la seconda guerra mondiale sarebbe iniziata il primo di settembre del 1939 con l’invasione nazista della Polonia, quando già il papa Pio XI era morto, il 10 febbraio. La Madonna aveva parlato del mondo, non della sola Europa. La vera partenza del genocidio umano avvenne con la seconda invasione del Giappone contro la Cina nel 1937, guerra che si concluse solo nel 1945 con la resa incondizionata del Giappone. Con la conquista della capitale, Nanchino, iniziò lo stupro collettivo più grande e bestiale della storia commesso in pochi giorni: furono seviziati, stuprati, sbranati dai cani o sepolti vivi circa ottantamila cinesi, uomini e donne, bambini e bambine, anziani e anziane. Un soldato giapponese così raccontò “Non c’era nessun soldato che non stuprasse. Dopo che le cose erano fatte, di solito le uccidevamo. Se le avessimo lasciate andare, loro sarebbero corse via e noi le avremmo sparate alle spalle per non lasciarci nessun problema dietro.” Sarebbe arrivato il momento in cui Dio avrebbe punito “il mondo dei suoi delitti per mezzo della guerra.”
È stato un ammonimento serio per la Chiesa che troppo spesso si era legata agli avvenimenti del mondo, e sovente aveva cercato alleanze e compromessi per i suoi interessi. “Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta allora sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi delitti per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre.”
Tutto questo veniva annunciato il 13 ottobre 1917.
Fu un giorno così straordinario che gli stessi giornali ateo-radicali dell’epoca non poterono fare a meno di tramandarne la cronaca. “Miracolo, come la gente gridò? Fenomeno naturale, come gli esperti dicono? Per il momento, questo non mi riguarda. Io dico solo ciò che vidi. Il resto è materia di scienza e Chiesa.” Così scriveva Ilustração Portuguesa del 29 ottobre 1917, mentre sul O Século di Lisbona il 15 ottobre 1917 si leggeva: “L’ora mattutina è la regola per questa moltitudine, che calcoli imparziali di persone colte e di tutto rispetto, punto rapite come per influenza mistica, contano in trenta o quaranta mila creature… La manifestazione miracolosa, il segno visibile annunciato sta per essere prodotto – assicurano molti pellegrini… E si assiste a uno spettacolo unico e incredibile per chi non fu testimone di esso. Dalla cima della strada, dove si ammassano i carri e sostano molte centinaia di persone, alle quali manca la voglia di mettersi nella terra fangosa, si vede tutta l’immensa moltitudine voltarsi verso il sole, che si mostra libero dalle nuvole, nello zenit. L’astro sembra un disco di argento scuro ed è possibile fissarlo senza il minimo sforzo. Non brucia, non acceca. Si direbbe realizzarsi un’eclissi. Ma ecco che un grido colossale si alza, e dagli spettatori che si trovano più vicini si ode gridare: “Miracolo, Miracolo! Meraviglia, meraviglia!” Agli occhi sbalorditi di quella folla, il cui atteggiamento ci riporta ai tempi biblici e che, pallida di sorpresa, con la testa scoperta, fissa l’azzurro (cielo), il sole tremò ed ebbe mai visti movimenti bruschi fuori da tutte le leggi cosmiche, il sole “ballò”, secondo la tipica espressione dei contadini.”
Come si prepara la Chiesa di Roma al centenario di questo evento che lei stessa ha canonicamente approvato? Ci aspetteremmo dei momenti pubblici di rievocazione, di ricordo, come si fa per il centenario di attori, uomini politici, artisti, eventi storici straordinari. In occasione del viaggio a Fatima, nel maggio del 2017, Radio Vaticana Italia il 6 maggio mandò in onda, all’interno della trasmissione “Aldilà della notizia”, una intervista al giornalista e vaticanista Saverio Gaeta che così si esprimeva: “Il messaggio è di estrema attualità in quanto Fatima ha rappresentato una specie di spartiacque con le apparizioni precedenti, legate alla Francia del tempo: Fatima arriva nel 1917 a rivolgersi al mondo intero. Non parla di qualcosa che interessa un continente, ma tutto il mondo! … Il messaggio della Madonna di Fatima ci dice infatti quali erano i rischi per l’umanità di un secolo fa e quali sono quelli del tempo attuale. In primis, il rischio dell’autodistruzione, rischio che si fa via via sempre più drammatico, perché la guerra nucleare nel 1917 non si sapeva nemmeno che ci potesse essere, una possibilità di autodistruzione del mondo, dovuta anche all’uomo con tutti i drammi ecologici. Nella lettera che Lucia manda al suo vescovo, per illustrargli il terzo segreto, scrive proprio che lei vede dei nubifragi colossali, vede uno sconvolgimento della terra e questa guerra distruttrice. La Madonna si rivela sostanzialmente soltanto nell’ultima apparizione, quella del 13 ottobre, quando c’è anche il miracolo del sole che permette a tutti, circa settantamila presenti, di rendersi conto che qualcuno dall’alto sta intercedendo per noi e mostrare la veridicità del fatto.”
Le affermazioni di Gaeta sottolineano l’importanza della sesta apparizione per il suo valore spirituale e per i contenuti di attualità.
Quindi ci sarebbe da aspettarsi che un evento così importante venga ricordato. Ho consultato il sito del Vaticano per vedere se ci fossero eventi concomitanti al centenario. Il Vaticano informa che il papa sarà presente per l’udienza generale dell’11 e per l’Angelus del 15 ottobre. Mi permetto di telefonare alla Segreteria di Stato che mi conferma che nulla è organizzato a proposito. Telefono alla Congregazione per il culto: stessa risposta. Radio Vaticana e Radio Vaticana Italia non hanno nulla sull’argomento in palinsesto. Mi permetto di disturbare la Fraternità Sacerdotale San Pio X, da sempre vicino ai problemi mariani: al Priorato di Albano mi rispondono che sono impegnati con gli esercizi spirituali, mentre il priorato di Rimini, che si chiama Priorato Madonna di Loreto, è impegnato in un convegno sull’attualità della Chiesa e i problemi sociali. Mi rivolgo alle associazioni “Madonna di Fatima” presenti a Roma e a Mira e mi confermano la loro attività sociale e caritatevole, ma nulla è organizzato per il 13 ottobre.
Non mi ritengo un dietro-logo, uno che scava nell’ombra per spiegarsi i fatti palesi e che avvengono alla luce del sole, ma questa volta seguo le mie impressioni, che generalmente non portano alla verità: però si avverte la sensazione che non si vede l’ora che passi presto questo centenario delle apparizioni di Fatima che, tutto sommato, non aiuta a meditare, ma di per sé è fastidioso, irritante, che non induce a compromessi, istiga a una chiara presa di posizione. Sembrerebbe che in Vaticano non vedono l’ora che passi il 13 ottobre, così non si parlerà più di Fatima o per lo meno se ne parlerà di meno.
Flavio Ciucani
28 Settembre 2017