DAL CIELO ALLA TERRA
FOLLIE + FOLLIE = AUTODISTRUZIONE
È probabile che, oltre la liberalizzazione della droga, sarà possibile il libero commercio delle bombe nucleari. Il settimanale tedesco Bunte afferma di essere venuto in possesso dell’atto di accusa del giudice Palermo al termine della sua inchiesta sul traffico internazionale di armi e droga.
Si legge:
A) Vendita di tre bombe atomiche a Paesi arabi: potenza totale 60 chilotoni.
B) Oltre una tonnellata di uranio al governo iracheno + mille missili “Cian 7” + 33,9 chilogrammi di plutonio + mille chili di uranio 238 + 109 chili di uranio 239, sempre al governo iracheno.
C) 100 carri armati “Leopard” + 100 blindati “M 113 MI” + tre fregate classe “Battista De Andrade”, dei quali non è indicata la destinazione.
D) Inoltre, 116 panzer e 20 elicotteri alla Somalia.
E) 238 panzer a Taiwan.
Come potete notare, cari terrestri, Hoara aveva perfettamente ragione: Sul vostro pianeta le armi si vendono come i panini caldi.
(messaggio del 17 giugno 1981)
Ma poiché Hoara è un “alieno”, che importanza potevamo dargli. In fondo, l’uomo è libero di suicidarsi come gli fa più comodo.
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 12 agosto 1984. Ore 11.30
Negli atti del giudice Palermo, la vendita di tre bombe atomiche.
Una tonnellata di uranio (al governo iracheno), missili (all’Argentina), carri armati ed elicotteri. Quattro italiani tra i mediatori.
BONN, 11 agosto. Il settimanale tedesco Bunte afferma nel numero in edicola questa settimana di essere venuto in possesso dell’atto di accusa redatto dal giudice di Trento Carlo Palermo al termine della sua inchiesta sul traffico internazionale di armi e stupefacenti. Secondo quanto scrive il settimanale di Monaco, nel documento si parla tra l’altro della vendita di tre bombe atomiche a Paesi arabi, di oltre una tonnellata di uranio al governo iracheno e di 82 missili Exocet all’Argentina. L’atto di accusa, di 62 fitte pagine dattiloscritte – scrive Bunte – porta la classificazione 5529/80 RGPM e riguarda 38 persone di tre diverse nazionalità. Il siriano Henry Arsan, nel frattempo morto in carcere, il turco Bekir Celenk, sospettato secondo Bunte di essere l’uomo che ha versato tre milioni di marchi a Alì Agca per l’attentato al Papa, e altri figurano accanto a quattro italiani e un egiziano che sarebbero stati i mediatori diretti per una fornitura di tre bombe atomiche da 20 chiloton a Paesi arabi delle quali però, secondo Bunte, l’inchiesta italiana non ha potuto accertare l’acquirente finale.
Le tre atomiche, che l’atto del giudice Palermo descrive come ognuna del peso di 90 chilogrammi, fabbricata con 40 chilogrammi di uranio 235, potenza esplosiva 20 megatoni, ingombro 41 pollici per 11 pollici, protette in custodia di piombo, da utilizzare solo per mezzo di aereo, sarebbero state al centro di una trattativa condotta da cinque persone. L’affare, poi, sfuggito dalle mani dei cinque, potrebbe essere stato concluso da qualcun altro.
Il settimanale tedesco non esclude che tutta questa storia possa essere solo una montatura orchestrata dai servizi segreti di varie nazionalità per accertare quali Paesi sono disposti a servirsi di questa via per entrare in possesso di armi atomiche. Bunte, a conferma della affermazione che è in possesso dei documenti finali dell’inchiesta, pubblica la riproduzione fotografica di una delle 62 pagine dell’atto d’imputazione contenente un elenco di forniture militari. Tale elenco è riprodotto (in italiano) nel testo dell’articolo. Oltre alle tre bombe nucleari vi figurano in particolare: mille missili Cian 7 per il governo iracheno; 82 missili Exocet per l’Argentina; 33,9 chilogrammi di plutonio al governo iracheno; mille chili di uranio 238, 109 chili di 239 per il governo iracheno. Nell’elenco sono compresi anche 100 carri panzer Leopard, 100 blindati M 113 MI, tre fregate classe Battista De Andrade, dei quali non è indicata la destinazione. Inoltre 116 panzer e 20 elicotteri alla Somalia, 238 panzer a Taiwan figurano tra gli altri dati riportati da Bunte.
(LA SICILIA N° 222 ANNO XL DI DOMENICA 12 AGOSTO 1984)