GIORDANO BRUNO E L’EROICO FURORE D’AMORE DEI GIOVANI

GIORDANO BRUNO E L’EROICO FURORE D’AMORE DEI GIOVANI

DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 9 AGOSTO 2018:

MARCO, LEANDRO, SONIA TABITA E TUTTI GLI ALTRI GIOVANI ESPRIMONO LA GIOIA DEL LORO SPIRITO, IL QUALE LI CONDURRÀ ALLA META SPIRITUALE DEL GRANDE FILOSOFO UNIVERSALE.
LEGGETE E MEDITATE.
IN FEDE
G.B.
 
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
9 Agosto 2018
INIZIAZIONE DEL NOVELLO
IDIOMA GIOVANILE UNIVERSALE:
IL BATTESIMO DELL’EROICO FURORE
Di Marco Marsili

Roma – 7 agosto 2018:

Dopo giorni pieni di grandi insegnamenti trascorsi insieme a Giorgio Bongiovanni – condottiero spirituale di coloro che amano la filosofia cosmica e lottano per trasformare la società – il Movimento dei giovani rivoluzionari approda a Campo de’ Fiori, dove Giordano Bruno (1548 -1600) nel febbraio del 1600 venne arso vivo dalla Inquisizione romana. Guidati da Giorgio, i ragazzi circondano la statua del filosofo dell’infinito universo, rendendo omaggio allo Spirito di Verità che in lui dimorò con grandiosa forza e che suo tramite operò in tutta Europa nell’epoca tenebrosa alla fine del XVI secolo.

Se ci si ferma un attimo in contemplazione, ancora oggi si avverte nettamente l’intensa vibrazione dell’empio rogo, ma ancor più si percepisce interiormente la potenza trionfante dell’eterno Mutante, il cui passo glorioso echeggia nella via che va dalle carceri di Castel Sant’Angelo fino al luogo dove il potere del mondo volle uccidere il simbolo della Verità, l’araldo della nuova umanità, che nel momento più terribile mostrò la sua fiera dignità e non gridò, non un fiato, nessun lamento. La Verità non può essere uccisa e oggi più di ieri l’Uomo Nuovo, cosciente della sua eternità, irride l’illusione della morte che non esiste.

Che ironia della sorte! Bruno fu incarcerato davanti a Castel Sant’Angelo, lui che in questo mondo fu davvero un angelo, un messaggero, un annunciatore della Verità che rende liberi. E che triste paradosso! Mentre lo conducevano al finale supplizio scortato dalle guardie armate, tutt’intorno l’Arciconfraternita di San Giovanni Decollato recitava le litanie d’amore del Santo Rosario. E che orribile beffa! Colui che aveva dispensato frasi di luce in tutte le corti d’Europa ammaestrando migliaia di anime con la sua voce, nell’ultima ora della sua terrena vita veniva privato della parola con la tortura della mordacchia… i cani di Dio (domenicani) che mettono la museruola ad un angelo… spesso il fato è un terribile inventore di sarcasmo. Ma nell’ultima ora l’anima del filosofo nolano andò ben oltre i giochi del destino, volando lontana dall’angusta celletta nei versi della sua poesia finale:

«Vola piccolo gabbiano,
vola
sin dove si fondono cielo e mare
e vento e onde cantano e piangono l’accordo della nostalgia,
vola su questa meste quiete,
dove il mare giace silente,
sino a quanto di te la volontà e la speme
sconfiggeranno lo spazio infinito.
Vola piccolo gabbiano,
da colei che più di tutte ho amato.
Leggero come un uccello è l’animo mio se presto saremo uniti».

Nel pomeriggio Giorgio ci porta a vedere un luogo molto importante per la sua missione di giustizia… anche questo breve momento fa parte dell’iniziazione e tutto il nostro gruppo è pervaso da un sentimento di consapevole entusiasmo.

Poi andiamo a visitare Piazza San Pietro in Vaticano e Giorgio è sempre lì con noi, ci parla, accudisce i nostri spiriti alternando momenti di grande allegria a momenti di profonde riflessioni per farci comprendere importanti concetti spirituali, porge dei sacri doni ad ognuno di noi, con naturalezza, con gesti di delicata potenza, mentre nei suoi occhi balena il lampo dell’ispirazione.

Ci disponiamo presso l’obelisco centrale, sulla cui base è inciso l’incipit latino dell’Esorcismo Maggiore… ironizziamo sul fatto che quelle frasi scritte contro i demoni dovrebbero essere rivolte dall’altra parte, non verso il popolo dei fedeli, ma verso la basilica papale!

Lì nella piazza, entriamo in contatto con un gruppo di Nativi Americani del Messico, belli coi loro tatuaggi e le piume fra i lunghi capelli, che prendono l’iniziativa di intervistare Sonia Tabita come portavoce del Movimento di giovani artisti. Anche questo è un piccolo grande segno della perfezione degli eventi, un segno che ci dimostra ancora una volta che siamo parte di un piano invisibile che si manifesta nelle nostre vite in tanti modi diversi e sorprendenti.

Tornati a Campo de’ Fiori, dopo il tramonto percorriamo la via del calvario di Bruno. Giorgio parla e risponde alle domande della bella Sonia Tabita, alla testa del Movimento di giovani rivoluzionari che seguono con orecchio attento i discorsi antichi e nuovi al tempo stesso. L’emozione è palpabile e coinvolge tutti nell’ascolto di quei racconti, mentre gli occhi di oggi riconoscono gli sguardi di ieri. Le anime si ritrovano ancora una volta nella Grande Opera che dal Cielo alla Terra scavalca i secoli e i millenni per compiere i disegni dell’Altissimo. “Dopo quattrocento anni siamo ancora qui a gridare la Verità, e oggi non possono farci niente, siamo liberi!” Da Ermete a Giordano Bruno, da Giordano Bruno ad oggi, sono cambiati i costumi, è cambiato il linguaggio, ma la Verità è sempre la stessa sulla bocca dei Militi di Dio.

Nella pira mortale, il grande filosofo avrà trovato la vita eterna… e anche il suo corpo è volato in cielo trasportato nel fumo delle fiamme verso gli infiniti mondi abitati che egli aveva immaginato, poiché nel suo cuore magico v’era un fuoco più impetuoso di quello che bruciava le sue carni. Come le miriadi di scintille che nacquero dal rogo, così l’eroico furore di quel fuoco spirituale si è moltiplicato ed oggi incendia gli animi dei giovani rivoluzionari che lottano per la giustizia, la verità e la pace al di sopra di tutte le frontiere. Attraverso la gioventù che si rinnova, lo Spirito di Verità vince il mondo e continua a vivere in eterno.

In questo giorno a Campo de’ Fiori si chiude un cerchio e si apre un nuovo cerchio della Grande Opera. Chi ha occhi per vedere, veda. Nel suo ultimo discorso al discepolo Sagredo, Giordano Bruno disse che il tempo dipende da noi, poiché il tempo è l’intervallo tra il concepimento di un’idea e la sua manifestazione.

Ebbene, oh giovani di nobile stirpe spirituale, fate in modo che le vostre idee solari si manifestino presto in questo mondo, forse c’è ancora tempo per realizzare l’utopia sognata dal filosofo del Cristo Cosmico che ha dato la vita affinché il suo rogo potesse illuminare i vostri passi come una torcia di inestinguibile saggezza! C’è ancora poco tempo per chiamare a raccolta gli ultimi che saranno i primi! Ricordate che non siete soli: il Genio Solare si compiace di riflettere la sua luce nell’aura di colei che guida il vostro Movimento.

Giovani amici! Che queste parole di Giordano Bruno possano ricordarvi la vostra reale identità spirituale:

“Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, per porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto.”

Grazie a Eugenio Siragusa e Giorgio Bongiovanni. Interpreti della filosofia cosmica di Giordano Bruno.

pomeriggio Giorgio ci porta a vedere un luogo molto importante per la sua missione di giustizia… anche questo breve momento fa parte dell’iniziazione e tutto il nostro gruppo è pervaso da un sentimento di consapevole entusiasmo.

Poi andiamo a visitare Piazza San Pietro in Vaticano e Giorgio è sempre lì con noi, ci parla, accudisce i nostri spiriti alternando momenti di grande allegria a momenti di profonde riflessioni per farci comprendere importanti concetti spirituali, porge dei sacri doni ad ognuno di noi, con naturalezza, con gesti di delicata potenza, mentre nei suoi occhi balena il lampo dell’ispirazione.

Ci disponiamo presso l’obelisco centrale, sulla cui base è inciso l’incipit latino dell’Esorcismo Maggiore… ironizziamo sul fatto che quelle frasi scritte contro i demoni dovrebbero essere rivolte dall’altra parte, non verso il popolo dei fedeli, ma verso la basilica papale!

Lì nella piazza, entriamo in contatto con un gruppo di Nativi Americani del Messico, belli coi loro tatuaggi e le piume fra i lunghi capelli, che prendono l’iniziativa di intervistare Sonia Tabita come portavoce del Movimento di giovani artisti. Anche questo è un piccolo grande segno della perfezione degli eventi, un segno che ci dimostra ancora una volta che siamo parte di un piano invisibile che si manifesta nelle nostre vite in tanti modi diversi e sorprendenti.

Tornati a Campo de’ Fiori, dopo il tramonto percorriamo la via del calvario di Bruno. Giorgio parla e risponde alle domande della bella Sonia Tabita, alla testa del Movimento di giovani rivoluzionari che seguono con orecchio attento i discorsi antichi e nuovi al tempo stesso. L’emozione è palpabile e coinvolge tutti nell’ascolto di quei racconti, mentre gli occhi di oggi riconoscono gli sguardi di ieri. Le anime si ritrovano ancora una volta nella Grande Opera che dal Cielo alla Terra scavalca i secoli e i millenni per compiere i disegni dell’Altissimo. “Dopo quattrocento anni siamo ancora qui a gridare la Verità, e oggi non possono farci niente, siamo liberi!” Da Ermete a Giordano Bruno, da Giordano Bruno ad oggi, sono cambiati i costumi, è cambiato il linguaggio, ma la Verità è sempre la stessa sulla bocca dei Militi di Dio.

Nella pira mortale, il grande filosofo avrà trovato la vita eterna… e anche il suo corpo è volato in cielo trasportato nel fumo delle fiamme verso gli infiniti mondi abitati che egli aveva immaginato, poiché nel suo cuore magico v’era un fuoco più impetuoso di quello che bruciava le sue carni. Come le miriadi di scintille che nacquero dal rogo, così l’eroico furore di quel fuoco spirituale si è moltiplicato ed oggi incendia gli animi dei giovani rivoluzionari che lottano per la giustizia, la verità e la pace al di sopra di tutte le frontiere. Attraverso la gioventù che si rinnova, lo Spirito di Verità vince il mondo e continua a vivere in eterno.

In questo giorno a Campo de’ Fiori si chiude un cerchio e si apre un nuovo cerchio della Grande Opera. Chi ha occhi per vedere, veda. Nel suo ultimo discorso al discepolo Sagredo, Giordano Bruno disse che il tempo dipende da noi, poiché il tempo è l’intervallo tra il concepimento di un’idea e la sua manifestazione.

Ebbene, oh giovani di nobile stirpe spirituale, fate in modo che le vostre idee solari si manifestino presto in questo mondo, forse c’è ancora tempo per realizzare l’utopia sognata dal filosofo del Cristo Cosmico che ha dato la vita affinché il suo rogo potesse illuminare i vostri passi come una torcia di inestinguibile saggezza! C’è ancora poco tempo per chiamare a raccolta gli ultimi che saranno i primi! Ricordate che non siete soli: il Genio Solare si compiace di riflettere la sua luce nell’aura di colei che guida il vostro Movimento.

Giovani amici! Che queste parole di Giordano Bruno possano ricordarvi la vostra reale identità spirituale:

“Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, per porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto.”

Grazie a Eugenio Siragusa e Giorgio Bongiovanni. Interpreti della filosofia cosmica di Giordano Bruno.

STORIE VERE
Di Leandro Gómez
La cenere ha superato il tempo
Ma non il colpevole che le diede fuoco
Saggezza e magia sfavillavano nel legno
Soffrendo, calvario senza grido né padrone.
Chi lo condannò, oggi è morto
Chi lo ascoltò, oggi è presente davanti al suo monumento.
Chi gridò, oggi grida “mai più” uccidere i saggi del Cielo.
Chi lo difese, sarà sempre vicino a colui che mai è morto.
L’onta di quella offesa al Padre è ancora fresca,
Quattrocento anni dopo a Campo de Fiori,
a pochi metri tanti ignari sprovveduti
Rei del proprio atteggiamento, dei propri complessi:
Vivere in un mondo avanzato, ma non consono a quei suoi vivi concetti.
Hanno incenerito il tempio del filosofo,
Lui, ha vomitato di fronte al loro falso Dio: potere e denaro.
Essi sono presenti ancora oggi, come in quel tempo buio.
Così come l’insegnamento del maestro, Vive!, Vive! dentro di noi.
Hanno corrotto l’anima di tutti, tranne di loro.
Discepoli dell’inviato del Cielo,
che si ritrovano nuovamente, 418 anni dopo, lottando con e in onore al loro grande maestro.
Giordano Bruno, è dentro di noi.
Giordano Bruno, è accanto a noi.
Giordano Bruno, insegnaci la tua convinzione
Giordano Bruno, in otto secoli comprenderemo pienamente
Ciò per cui sei venuto a fare del tuo corpo fuoco.
 
9 de agosto 2018