GIORGIO E MARA: LA VITA, LE OPERE E LA FEDE

Di Francesca Panfili

È stata un’intervista corale ed emozionante quella condotta da Barbara Drago che ha avuto come protagonisti Giorgio Bongiovanni e Mara Testasecca, amica e collaboratrice di lunga data, testimone di esperienze straordinarie vissute insieme allo stimmatizzato di Floridia.

Durante questo incontro appassionante sono state ripercorsi viaggi, raccontati aneddoti e condivise riflessioni importanti sull’Opera e la vita di Giorgio e si è soprattutto respirata l’amicizia profonda tra questi due esseri caratterizzata da un legame antico, nato per entrambi fin da giovanissimi quando Mara, terapista del dolore, ebbe la possibilità di incontrare il grande contattista siciliano Eugenio Siragusa. Spinta dai tanti perché e dalle tante domande sulla vita, lei arrivò a Nicolosi da Eugenio che subito diede risposta ai numerosi quesiti esistenziali che la caratterizzavano, offrendole una nuova prospettiva della vita.

Reincarnazione, eternità dello spirito, esistenza di altri Esseri che popolano il cosmo e che portano un messaggio messianico per l’uomo della Terra, divennero cardini della nuova consapevolezza di Mara che venne affidata fin dal primo momento dallo stesso Eugenio ai suoi due giovani discepoli: Filippo e Giorgio Bongiovanni, poco più che adolescenti. Entrambi poi si trasferirono nelle Marche per ragioni di lavoro e operatività.

Mara Testasecca ha sposato l’Opera e il messaggio divulgato prima da Eugenio Siragusa e poi da Giorgio Bongiovanni. Un messaggio che può contare sulla presenza preziosissima di donne che si sono messe a disposizione della grande Verità Celeste con devozione, dedizione e sacrificio; donne che hanno accompagnato per le vie del mondo il Segno delle stimmate. Infiniti sono stati i viaggi fatti da Giorgio e Mara così come sono stati innumerevoli i prodigi, i segni, le avventure e le guarigioni testimoniate.

Mara è per tutti noi un grande esempio che ha saputo fin da subito abbracciare nella sua interezza l’Opera messianica iniziata a Fatima quel 2 di settembre del 1989, sperimentando anche nella dimensione quotidiana l’esperienza tangibile del Divino che si fa carne e sangue. La sua è una testimonianza fondamentale di fronte al mondo e a Dio di quanto in questi ultimi 40 anni del nostro tempo è stato portato avanti dai fratelli Giorgio e Filippo Bongiovanni in questo Pianeta: la fondazione del giornale ‘Non siamo soli’, la creazione di luoghi diversi dalle classiche comunità religiose ordinarie in cui si progettano azioni concrete a sostegno dei bisognosi, la divulgazione incessante avvenuta in tutto il mondo, dall’Africa, al Sud America, passando per la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti, gli incontri con i capi di tutte le religioni del mondo, la costruzione di un paradigma alternativo di insegnamento e di crescita dei bambini appartenenti alle famiglie che hanno sposato il messaggio DAL CIELO ALLA TERRA, la lotta sociale, la denuncia delle ingiustizie e dei mali del mondo, il senso di responsabilità verso la vita e l’uomo attraverso l’attivismo e la passione nel parlare del Ritorno di Cristo e della presenza extraterrestre…

Tutto questo è stato testimoniato da Mara nel corso dell’incontro a cui abbiamo partecipato.

Servitrice di questo Segno divino è stata da sempre testimone di come lo stesso Giorgio Bongiovanni ha servito e serve ancora oggi il Segno che lui stesso porta, facendo da apripista di un nuovo rinascimento che parte dalle strade del mondo, dal grido ‘Liberacion’ pronunciato dallo stimmatizzato di Floridia in uno stadio colmo di gente in Africa rischiando la vita per sfidare il dittatore di turno, fino ai linguaggi e alle espressioni di universalismo che abbracciano ogni popolo e religione che Giorgio ha incontrato, adattando la Verità Universale e il messaggio di Cristo ad ogni cultura visitata.

Tirare fuori il Cristo da ogni essere umano, questa è stata ed è la grande missione del Segno di cui Mara, più di tutti, è stata ed è testimone, empatizzare con la natura dell’uomo, far capire che amare Cristo non significa essere perfetti ma essere forti nella propria fragilità. Utilizzare quindi la vulnerabilità umana come occasione di rinascita, cadere per poi rialzarsi. Da qui la frase provocatoria: ‘Viva l’errore, viva il peccato così puoi cadere per terra per poi rialzarti!’ pronunciata da Giorgio nel corso dell’incontro.

“Il futuro è il contatto tra la nostra civiltà e quella di Esseri super evoluti di altri mondi. Il futuro di cui vi parlo è un futuro in cui scoprirete una scienza per voi impensabile; un futuro in cui guarirete da tutte le malattie, in cui la vita durerà diverse migliaia di anni, in cui non ci saranno più guerre ma ci sarà giustizia, amore, verità e libertà. Questo futuro sarà però solo per chi se lo merita.

Prima di tutto questo vedo una grande apocalisse che farà un grande reset del mondo attuale, fatto di ingiustizie e contraddizioni. Il futuro di cui vi parlo sarà tra poco” ha detto Giorgio e poi l’esortazione: “Noi siamo figli delle stelle. Noi siamo figli dell’universo che prima o poi ritorneranno nell’universo”.

Questi sono stati alcuni dei concetti che ci ha trasmesso Giorgio Bongiovanni durante l’incontro, invitandoci a conquistare le strade del mondo e a sentirci uomini e donne di strada, così come lo è lui, che si definisce uno stimmatizzato di strada e un giornalista di strada. Stare nelle strade del mondo, fianco a fianco con la gente, divulgando nella strada il messaggio di Cristo e rivendicando equità e giustizia sociale, lontano dai salotti buoni, raccogliendo le verità che emergono per le vie del mondo, il bene che arriva dai luoghi più difficili del Pianeta e il male per poi convertirlo in bene e andare avanti.

Per proseguire in questo percorso occorre rimanere uniti.

L’unione è ciò che ha sempre contraddistinto l’Opera dello stimmatizzato di Fatima. È tramite l’unione che può realizzarsi l’esperimento di una comunità basata sui principi della logica extraterrestre che Esseri evolutissimi stanno guidando qui sulla Terra.

Mara Testasecca è stata protagonista e testimone di quest’Opera condotta da un ‘missionario di guerra’ come si definisce il Segno che è tra noi. “Non amo una pace in cui ci sono sudditi e schiavi, io voglio la guerra non nel senso materiale ma culturale per abbattere fino all’ultimo il sistema e le istituzioni antidemocratiche del nostro mondo. Il nostro non è un proselitismo religioso. Noi dobbiamo combattere in modo non violento e solo con l’unione possiamo farlo nelle strade per abbattere le forze del male” ci ha ripetuto.

“Quest’Opera non finisce mai perché è la vita, perché risponde ai dettami dell’evoluzione ossia è esperienza pragmatica unita alla Gnosi” con questa frase possiamo racchiudere la testimonianza di Mara e il senso dell’esperienza spirituale di Giorgio Bongiovanni.

Al termine dell’intervista abbiamo ascoltato un’esperienza incredibile avvenuta a Floridia, città natale di Giorgio Bongiovanni, nel palazzo in cui abita la sua anziana mamma. Il protagonista di questo straordinario segno è Gesù Cristo che ha visitato una ragazza di ventisette anni di nome Paola che conosce la storia dello stimmatizzato e che lavora nella stessa palazzina dove i fratelli Bongiovanni sono cresciuti.

Questa esperienza accaduta a questa ragazza è avvenuta poco prima che Giorgio si recasse lì. Il racconto dettagliato di questo incredibile prodigio vi invitiamo a leggerlo qui: https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2023/9875-la-visitazione-di-cristo-agli-umili-ed-ai-semplici.html
Si tratta di un segno divino dato proprio in una città e in un luogo particolare, lontano dai riflettori e dal mondo. Questo è un segno indirizzato allo stimmatizzato di Floridia e a tutta la nostra confraternita. Il Maestro dei Maestri Gesù Cristo ha voluto far sapere al Suo servo che Lui è qui presente, cammina in mezzo a noi ed è pronto a fare giustizia. In questo modo il Signore ci ha dato un monito e una consolazione rivolta proprio al vertice piramidale dell’Opera DAL CIELO ALLA TERRA, alla sua famiglia e ai suoi fratelli.

“Siamo una famiglia speciale che ama il prossimo. ‘State uniti perché io sono ritornato’ questo è il messaggio che Gesù ha voluto darci”.

Così ha concluso l’incontro Giorgio.

Ringraziamo i protagonisti di questa bellissima intervista per i racconti e le emozioni che ci hanno raccontato. Siamo stati testimoni di un incontro memorabile nella storia della nostra Opera.
Con amore e gratitudine,

Francesca
1 Aprile 2023

Allegati:

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