IL MAESTRO GESÙ CRISTO A NICODEMO:

IL MAESTRO GESÙ CRISTO A NICODEMO:

nicodemojesus2DAL CIELO ALLA TERRA

IL MAESTRO GESÙ CRISTO A NICODEMO:

IN VERITÀ IN VERITÀ TI DICO SE UN UOMO NON RINASCE DI NUOVO NON PUÒ VEDERE IL REGNO DI DIO (GIOVANNI, 3,3)
GUARDATE QUESTA IMMAGINE. L’ISTANTE IN CUI GESÙ CONFERMA A NICODEMO LA LEGGE UNIVERSALE DEL KARMA CAUSA ED EFFETTO.
LEGGETE! MEDITATE E DEDUCETE!

DAL CIELO ALLA TERRA

S. Elpidio a Mare (Italia)
8 settembre 2011. Ore 12:36
Giorgio Bongiovanni

HO SCRITTO IL 21 GENNAIO 2011:

LA REINCARNAZIONE

UNA LEGGE UNIVERSALE INDISPENSABILE ALL’EVOLUZIONE SPIRITUALE DELL’UOMO.
LA LEGGE PERFETTA PER ECCELLENZA, CAUSA-EFFETTO: CIÒ CHE SEMINI RACCOGLI.
LA VERA MANIFESTAZIONE DELL’INFINITA MISERICORDIA DELL’ALTISSIMO PADRE CREATORE DEL CIELO E DELLA TERRA E, NELLO STESSO TEMPO, L’ESPRESSIONE SUPREMA DELLA SUA SANTA GIUSTIZIA.
IL POTERE TIRANNICO E DIABOLICO HA SEMPRE CERCATO DI NASCONDERE QUESTA GRANDE VERITÀ PER PAURA E IGNORANZA. PER SCHIAVIZZARE E SOTTOMETTERE LE ANIME. MA, LA VERITÀ, GRAZIE AI MAESTRI
D’ORIENTE E ALLO STESSO MAESTRO DEI MAESTRI GESÙ CRISTO, HA TRIONFATO SULLA MISTIFICAZIONE.
LEGGETE L’ALLEGATO DOSSIER SULLA REINCARNAZIONE E QUINDI, COME SEMPRE, VI INVITO A MEDITARE E DEDURRE.

 G.B

LA REINCARNAZIONE ERA ACCETTATA DAL CRISTIANESIMO ORIGINALE

Il concetto della reincarnazione è stato più volte mal interpretato dentro al Cristianesimo al punto da essere stato dichiarato anatema, eresia in un certo momento storico per ragioni politiche, dopo che il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell’Impero Romano. Decisione presa nonostante il concetto della Reincarnazione fosse trasmesso chiaramente nella Bibbia e professato da alcuni padri della Chiesa.

Fortunatamente, grazie alla ricerca di molti storici ed alla scoperta recente di vari documenti che rivelano nuove prospettive sulle origini del Cristianesimo, oggi sappiamo come, quando e perché è scaturito questo apparente disaccordo tra la Teologia Cristiana ufficiale e la dottrina della reincarnazione. Se la reincarnazione era un’idea che circolava tra i primi cristiani, perché è sparita dalla religione cristiana così come la conosciamo oggi?
È difficile da credere, ma chi proscrisse il concetto di reincarnazione dal Cristianesimo fu… un imperatore romano!
E lo fece per propositi molto mondani.
Agli inizi del quarto secolo le più potenti fazioni cristiane erano in lotta le une contro le altre per motivi di influenza e potere, mentre contemporaneamente l’Impero Romano si sgretolava. Nell’anno 325 D.C.., in un nuovo tentativo di rinnovare l’unità dell’impero, il dittatore assoluto l’Imperatore Costantino convocò i leader delle fazioni cristiane in lotta al Concilio di Nicea. Egli offrì loro tutto il suo potere imperiale a beneficio dei cristiani se essi avessero risolto le loro differenze ed avessero adottato un unico credo. Le decisioni che ne seguirono durante questo Concilio gettarono le basi per la fondazione della Chiesa Cattolico Romana. Successivamente i libri della Bibbia sarebbero stati pubblicati e anche ‘corretti’. Per promuovere l’unità, tutti i credi in conflitto con il nuovo credo sarebbero stati scartati. Durante il processo le fazioni e gli scritti che supportavano la reincarnazione furono rifiutati.
Apparentemente alcuni cristiani continuarono a credere ancora nella reincarnazione dopo il Concilio di Nicea, perché nell’anno 553 D.C. la Chiesa si trovò ad affrontare di nuovo questo concetto della reincarnazione e condannarlo esplicitamente. Nel Secondo Concilio di Costantinopoli il concetto della reincarnazione, insieme ad altre idee contenute nell’espressione “preesistenza dell’anima”, fu decretato crimine meritevole della scomunica e dannazione (anatema).
Nell’anno 543 dell’era presente, l’Imperatore Giustiniano, considerato dagli storici l’ultimo imperatore romano, convocò un sinodo a Costantinopoli, con l’unico proposito di condannare gli insegnamenti di Origene sulla dottrina della reincarnazione benché il pretesto fosse un altro: deliberare sui “Tre Capitoli” delle chiese dissidenti, considerate da Giustiniano ribelli ed eretiche che non dipendevano direttamente dal potere di Roma. Origine era allora il più rispettato ed amato Padre della Chiesa cristiana originale.  

Il Mandato Imperiale contro il Papa  
Il concilio, noto anche come il Secondo Concilio Ecumenico, fu presieduto da Eutiquio, aspirante al patriarcato di Costantinopoli, ovviamente assoggettato a Giustiniano, e contò sulla presenza di 165 vescovi.  
Ma il Papa Virgilio, la cui presenza era stata richiesta dall’Imperatore, si oppose fortemente al concilio e si rifugiò in una chiesa a Costantinopoli, timoroso dell’ira vendicativa del malvagio Imperatore. Il Papa non fu presente a nessuna delle deliberazioni né inviò alcun rappresentante e pertanto non accettò mai che la dottrina della reincarnazione fosse prescritta dal credo cristiano.  
Il concilio, sotto il totale controllo dell’Imperatore e nell’assenza del Papa, elaborò una serie di anatemi. Alcuni storici dicono che gli anatemi furono 14 mentre altri che furono 15, elaborati intenzionalmente contro le tre scuole di pensiero qualificate come eretiche i cui credi Giustiniano considerava nemici dei suoi interessi politici e che trovavano in Origene il loro teologo più autorevole. Detti documenti divennero noti da allora come “I Tre Capitoli”. Due degli anatemi elaborati da Giustiniano sono i seguenti:  
1 Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima umana preesisteva, ossia che sono stati prima spiriti e sacre potestà ma che, sazi della visione di Dio, si sono volti al male, e in questo modo il divino amore è morto in loro e sono pertanto divenuti anime e condannati al castigo dentro corpi, anatema sia.
2. Contro chiunque dichiari o pensi che l’anima del Signore preesisteva ed era unita con Dio il Verbo prima della Incarnazione e della Concezione della Vergine, anatema sia.

Molti dei Padri della Chiesa Cristiana accettavano l’insegnamento del cosiddetto Cristianesimo Esoterico che difendeva la verità sulla reincarnazione.  

“Non ho messo per iscritto tutto ciò che penso poiché c’è un cristianesimo esoterico che non è per tutta la gente.” San Clemente di Alessandria (150-220).  
 
“L’Anima vive più di una volta in corpi umani, ma non può ricordare le sue esperienze anteriori.” Dialogo con Trifo, Giustino Martire (100-165). 

 Considerato il Padre della Scienza della Chiesa, Origene (185-254) sosteneva:  

“La preesistenza dell’anima è immateriale, pertanto non ha principio né fine. Le predizioni dei vangeli non possono essere state scritte per essere interpretate letteralmente. C’è un processo costante verso la perfezione. Tutti gli spiriti sono stati creati senza colpa e tutti devono ritornare, alla fine, alla perfezione originale. L’educazione delle anime continua nei mondi successivi. L’anima frequentemente si incarna e esperimenta la morte. I corpi sono come bicchieri per l’Anima, la quale gradualmente, vita dopo vita deve mano a mano riempirli. Prima il bicchiere di fango, poi il bicchiere di legno, dopo di vetro e per ultimo d’argento ed oro”.

È in questo evento, presieduto da un monarca e non da un religioso, che il cristianesimo condanna l’idea della reincarnazione. Ma il potere di Giustiniano fu più che sufficiente per far sì che la sua decisione personale di proscrivere la reincarnazione dal canone cristiano prevalesse al di sopra del credo dello stesso Papa. I successori di Virgilio, incluso Gregorio il Grande (590-604), benché si trovassero ad affrontare successivamente altri argomenti sorti a partire dal Quinto Concilio, non menzionarono assolutamente niente sui concetti di Origene relativi alla dottrina della reincarnazione.
Le trappole di un politico astuto  
Giustiniano forzò l’accettazione della sua decisione personale di fronte a quella che aveva tutta l’apparenza di una mera assemblea di vescovi, che non fu mai realmente un concilio, poiché non contò né sulla presenza né sull’approvazione del Papa.  
Dopo tutto, quale vescovo avrebbe potuto opporsi a lui e rifiutarsi di seguire i suoi ordini?  
È da allora che la nozione della reincarnazione sparì dal pensiero cristiano in Europa e molti credono ancora oggi che la non accettazione della reincarnazione sia un vero dogma ispirato.  
Tutto per decisione di… un imperatore romano.  
È un fatto certo che alcune sette cristiane e scrittori accettavano la reincarnazione come un’estensione degli insegnamenti di Cristo. Origene di Alessandria, uno degli acclamati Padri della Chiesa e descritto da San Gregorio come “il Principe dell’insegnamento Cristiano nel terzo secolo”, scrisse: “Ogni anima viene a questo mondo fortificata dalle vittorie e debilitata dalle sconfitte delle sue vite precedenti.”  
Perché la Chiesa si sforza tanto a screditare la reincarnazione? L’impatto psicologico della reincarnazione può essere la migliore spiegazione. Una persona che crede nella reincarnazione assume la responsabilità della propria evoluzione spirituale attraverso la rinascita. Lui o lei non hanno bisogno di sacerdoti, confessionali o riti per evitare la maledizione, idee queste che certamente non fanno parte degli insegnamenti di Gesù. La persona deve solamente essere responsabile delle proprie azione verso se stesso e gli altri. Credere nella reincarnazione elimina la paura dell’inferno eterno che la Chiesa usa per disciplinare il suo gregge. In altre parole, la reincarnazione corrode direttamente l’autorità ed il potere della dogmatica Chiesa. Non è strano allora che questo concetto innervosisca così tanto i Difensori della Fede. Mediante quell’atto stravagante la Chiesa difendeva la dottrina del cielo e dell’inferno e le pene eterne perché accentrava più potere nelle sue mani. E in questo modo la reincarnazione fu proscritta commettendo uno dei più gravi equivoci del cristianesimo.  
Nella Bibbia esistono sufficienti riferimenti al fenomeno della reincarnazione che permettono di argomentare che l’antico popolo di Israele conosceva il concetto e che questo era parte essenziale del credo di alcune sette, principalmente per gli Esseni ed altre che praticavano la Cabala, Kabbalah.  
Per i cristiani in particolare i passaggi più significativi sulla reincarnazione possono essere trovati nelle parole di Gesù stesso nei Vangeli.  
Vediamo alcuni esempi.
Nel passaggio della trasfigurazione Gesù dice ai suoi discepoli:  

“Elia è gia venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, l’hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
Matteo 17:10-13, Marco 9:11-13, Luca 9: 33  
(Lasciando sottintendere che Giovanni il Battista era la reincarnazione del profeta Elia).

Gesù parla ai suoi discepoli di Giovanni il Battista:  
E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.
– Matteo 11:14-15  
Dichiarando esplicitamente che Giovanni il Battista è la reincarnazione del profeta Elia.  

Passando Gesù vide un uomo che era cieco dalla nascita.  
Ed i suoi discepoli gli domandarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.
– Giovanni 9:1-3  
(Intendendo che l’uomo aveva vissuto prima di nascere cieco nella presente esistenza).  

Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada
 (Matteo 26,52).  
La Chiesa ha preferito infondere in noi la paura dell’inferno e la condanna eterna, piuttosto che elargirci la conoscenza, indispensabile per poter scegliere ed essere indipendenti dall’ubbidienza cieca o dalle promesse di entrare in Paradiso.  

Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Giovanni 21:25.  

Si dice che la Bibbia non insegni la Reincarnazione perché in essa non si trova scritto questo insegnamento e pertanto non esiste questa possibilità. Gesù Cristo ha lasciato il suo insegnamento stratificato per il circolo interno e per il circolo esterno, per il pubblico e per il privato, come chiaramente lo sottolineano questi versetti biblici:  
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Matteo 7:6.  

Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono e pur udendo non odono e non comprendono.
Matteo 13:11,13.  

Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Matteo 13:34,35.  

«A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole”,
Marco 4:11.  

“Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Marco  4:33,34.  

«A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano.”  
Luca 8:10  

Nonostante il decreto del 553, la fede nella reincarnazione persistette tra i credenti. Furono necessari altri mille anni e molto spargimento di sangue per cancellare completamente l’idea. Agli inizi del secolo tredici, i Catari, una devota ed illuminata setta di cristiani che credevano nella reincarnazione, fiorirono in Italia e nel sud della Francia. Il Papa lanciò una crociata per fermare una simile eresia, mezzo milione di persone furono massacrate. I Catari furono completamente spazzati dalla carta geografica. Questa epurazione segnò il passo per la successiva brutale Inquisizione che sarebbe incominciata presto. Non solo credere nella reincarnazione era causa di persecuzione, ma anche qualunque idea metafisica che cadesse fuori dal dogma della Chiesa.  
Oggi a causa della naturale evoluzione umana e del risveglio mentale attuale (il risveglio non è uguale per tutti dato che ci sono anime con più e con meno esperienze) la maggioranza accetterebbe la reincarnazione ed altre verità per ispirazione e non per dogma.