DAL CIELO ALLA TERRA
DALLA TERRA ALL’UMANITÀ, AI CAPI DI STATO, ALLA CHIESA:
IO SONO L’ETERNO PADRE.
Sono sceso, oh figlio, dall’alto del mio trono per parlare al mondo e a voi.
Parlo al mondo:
Umanità, ricordati che pagherai caro l’aver abbandonato il tuo Dio! Io ti ho creata. In questi ultimi momenti ho cercato di radunarti attorno a me, mandandoti la Madre tua, mandandoti il Figlio mio, moltiplicando gli interventi divini, moltiplicando le grazie. Ho sempre cercato di aprire gli occhi tuoi, ho sempre cercato, oh umanità, di salvarti con la dolcezza, con la misericordia, con il mio amore paterno. Ma ora, umanità, ti avverto che è imminente la mia giustizia e che non è più possibile attendere, perché ormai il calice trabocca e i tuoi giorni sono numerati! Ricordati però ancora che anche questo è segno del mio amore paterno e della mia misericordia, perché se io volessi abbandonarti a te stessa cesserei ogni mio intervento e il maligno farebbe strazio completo di te! Seguiresti le sue orme, come le hai seguite fino ad oggi, e termineresti nel profondo dell’inferno. Ma ricordati, io ti ho creata umanità, io ti ho messa a questo mondo per redimerti, per salvarti col mio amore, sarà l’ultimo mezzo che io userò per salvarti dalla condanna eterna. Il maligno ti sconvolgerà in questi giorni, in questo prossimo avvenire il maligno ti strazierà, tu che l’hai seguito! Ma io ti salverò col mio amore in questi ultimi istanti; basta che tu abbia ad aprire gli occhi e a capire la mia giustizia e la mia misericordia. Umanità, alzati allora e abbandona le vie perverse dell’odio e dell’immoralità! Alzati, e guarda a me, tuo Dio, che non ti abbandona neppure in questi momenti in cui tu mi abbandoni. Alzati, oh umanità, e guarda te stessa, guarda i tuoi tristi casi, perché non avrai più scampo se persisti nella tua cecità.
CITTÀ OPULENTE di questa Terra, sarete distrutte dalle fondamenta. I miei nemici entreranno nelle chiese e le distruggeranno, perché lì vi è il sacrilegio. Città opulente di questa Terra, che avete messo la vostra ragion di vita nell’oro e nel piacere, nella lussuria e nell’egoismo, nell’orgoglio e nella ricchezza più sfacciata, perirete, perché avete scelto il maligno! Con lui perirete!
RICCHI che credete di dominare la Terra, con lei perirete! Ricchi, che permettete che i miei figli muoiano di fame, perirete! Ricchi, che non avete pietà della miseria, tutti perirete!
CAPI DI STATO, che allontanate i miei popoli da me, dominati solo dalla vostra sete di orgoglio, perirete! Capi di Stato, ciechi, che covate l’odio e la guerra, perirete! Non so che farmene di voi! Non avete mai collaborato con me! Io vi abbandono e ve ne accorgerete in questi giorni, imminenti.
E tu, oh CHIESA del Figliolo mio divino, cosa dirò di te? Perché non hai seguito il vangelo? Perché non hai lasciato da parte le frivolezze e le vanità, le superficialità esteriori, e non hai mirato alla sostanza? Perché ti sei circondata di fronzoli inutili? Perché non hai curato le mie anime, quelle anime che il mio figliolo ti aveva affidato? Perché ami il lusso, la leggerezza, e non ami la povertà, il sacrificio, il vero apostolato? Perché fai affidamento sugli stessi mezzi del maligno mentre neghi la forza dei miei sacramenti, della mia grazia, del mio aiuto? Perché vuoi risolvere tutti questi problemi umani con le tue sole forze umane, e non guardi a me con fede viva, con umiltà sincera, con amore profondo? Sarai rinnovata, ma quanto soffrirai! Io ho già in serbo tutto quello che servirà per te, ma il marcio cadrà e non risorgerà mai più. Io vado cercando santità sulla faccia della Terra e soprattutto nel tuo seno, ma tu non lo comprendi perché sei cieca nei tuoi uomini. Io moltiplico i miei interventi divini accanto a te e tu li ripudi, come se non ti riguardassero. Io scendo dal cielo, piccolo in mezzo a voi piccoli, e tu mi disprezzi. Io parlo a tutti, ma tu mi ignori. Che ne farò di te? Apri almeno gli occhi in questo istante, perché voglio che queste parole siano divulgate a tutti e tutti capiscano l’ora tremenda in cui vive l’umanità. Ti ho dato un messaggio da divulgare, pubblico, là, a Fatima! Che ne hai fatto? Devo scendere io! L’eterno Padre, a parlare, mentre tu non parli, mia rappresentante! Io vedo il sangue scorrere dappertutto, ma questo ricadrà su chi ne è stato responsabile con la sua viltà e con la sua debolezza umana. Io vedo vittime su vittime! Io vedo la Terra sconvolgersi e cambiare configurazione! Io vedo tutto distruggersi! Ma la colpa, la colpa, oh figli, è di chi ha taciuto, pur tutto sapendo! Ognuno si assuma la sua responsabilità in questo tragico momento per l’uomo. La salvezza è ancora alla portata di tutti, sappilo, oh Chiesa. È a portata tua come è a portata dell’ultimo figlio mio. Basta accoglierla, umiliandosi nella polvere, rinnegando sé stessi, sapendosi assumere il proprio sacrificio! Ricordatevelo bene! Sono io, il vostro Padre eterno, che ve lo dico. Io, mosso da estrema pietà per te, per voi, per tutti! Io, che sono costretto dalla mia giustizia! Ma tutto sarà ricostruito di nuovo, tutto cambierà e il male sarà tolto da questa umanità. Ma quanta, quanta sofferenza!
Parlo a voi, oh figli qui presenti, e a tutti quelli che non sono qui presenti ma che mi amano e che sono decisi a seguirmi fino alla fine. Sollevatevi, oh figliuoli, sollevatevi dalla vostra miseria, dalla vostra sofferenza, dalla vostra croce, perché tutto per voi sta per cambiare, non temete! Lasciate pure che il mondo goda, rida sugli ultimi sprazzi del suo orgoglio e del suo peccato! Ma voi sorridete di gioia, oh figli, perché sta per giungere l’ora della vostra completa redenzione e la vostra completa salvezza. Su, oh figlioli, sono il Padre vostro, qui in mezzo a voi col paradiso che è sceso in mezzo a voi. Io ve lo dico, oh figli: coraggio, datemi tutto, sfruttate questi ultimi istanti di sofferenza, oh figli, dandomi tutta la vostra generosità tutto accettando, tutto offrendo, e io saprò che farmene di tutti questi doni. Peccatori che hanno bisogno di salvezza perché mai nessuno li ha avvicinati; occhi che si apriranno, perché io li aprirò, per mezzo del vostro dono. Figlioli, chiedete soprattutto capacità di amare ed io vi inonderò il cuore di amore, perché c’è bisogno di amore, oggi soprattutto figlioli, chiedete la perseveranza di arrivare, senza cedere più in questi ultimi momenti. Chiedete la forza ed io ve la darò, chiedete l’umiltà, oh figli, ed io ve la darò. Con tutto questo, oh figlioli, io vi farò santi, già fin da questa Terra, perché avrò bisogno di voi in questi ultimi istanti. Avrò bisogno di voi ma dovrete essere santi. Il mio divino spirito vi fortificherà e vi tramuterà, non temete, ma voi, dal canto vostro, datemi tutto. Non temete più i vostri mali, oh figli, perché quelli sono la vostra salvezza! Non temete più la croce, oh figli, perché quella vi rende giganti in mezzo a tutti! Non temete più di essere soli, oh figli, perché siete con me e col paradiso intero; e non vi basta? Lasciate pure che il mondo non vi comprenda! Vi comprendo ben io! Questo vi deve bastare! Lasciate pure che il mondo vi condanni e vi condannino anche tanti che appartengono alla mia Chiesa! Non vuol dire. Io invece vi benedico! Io non vi giudico: vi amo! Siete già miei, se fino alla fine voi resisterete. Coraggio, figlioli, mettete tutto nelle mie mani, che sono paterne, misericordiose, provvide, piene di grazia per voi, di potenza, di forza, di aiuto. Tutto risolverò, oh figli, tutto, figlioli. Lasciatemi agire! Affidatevi totalmente al mio cuore paterno e non perirete giammai. Ma meditate, nello stesso tempo, quello che ho detto al mondo ed alla Chiesa, perché dovete capire che siamo giunti alla fine ed ogni istante che passa è preziosissimo! Lasciate da parte ogni cosa inutile, ogni domanda superflua, e mirate solo alla sostanza, oh figli, alla vostra anima, alla mia grazia, alla vostra perfezione. Distogliete il pensiero dalle vanità di questo mondo, che periranno col mondo. Distogliete il pensiero, oh figli, anche da chi vi perseguita, vi odia e vi danneggia! Ma cosa vuol dire? Io vi difendo e basta! Non portate odio nel cuore, non rancori! Dimenticate le offese, anche le più crudeli. Ricambiate sempre con l’amore e la preghiera. Offrite tutto! Questa è la preghiera che io desidero; accettare e offrire e poi lasciare a me ogni cosa! Non siate voi i giustizieri, oh figli, e pace avrete in me, non temete. Ora vi benedico e benedico tutto quello che avete con voi e benedico tutti quelli che avete nel cuore. Tutto e tutti, o figli miei! Non temete e siate contenti, perché io, di voi, in questo istante, sono contento.
DAL CIELO ALLA TERRA, I CUSTODI DEL TEMPO
Tramite Eugenio Siragusa.
Anno 1968

ADONIESIS, espressione del Padre Creatore ADONAY. Maestro cosmico della Triade Superiore (5a, 6a, 7a dimensione astrale-spirituale). Genio Solare, “Trono” Coordinatore planetario, Archetipo Monarca Universale.
Foto scattata da Eugenio Siragusa nel marzo 1972 con una reflex Minolta nei pressi di una chiesa in Via Monserrato a Catania, Sicilia, Italia.