Io, un tempo scesi a patto

DAL CIELO ALLA TERRA

[…] Io, un tempo scesi a patto, concedendovi la padronanza in tutte le cose che sono sulla Terra. Ora voi, andate oltre i confini che per patto e per legge, io vi consento. Ora voi, edificate spregevole arte contraria all’equilibrio delle cose create ed assai avversa al vero scopo della vostra esistenza terrena. Ricordatevi bene che, oltre ad amare voi, amo pure tutte le cose che per vostro mezzo, risorgono in migliore forma evolutiva. Se di queste altre cose ne fate scempio, per quanto amore io vi porti, smuoverò contro di voi la mia santa ira al fine di porvi in ravvedimento[…].

Se tribolerete per fame e per sete e se la morte vi coglierà in pestilenze, la colpa sarà vostra, del vostro traboccante ed egoistico orgoglio.[…]

Cosa ne fate del mio corpo e del mio sangue? Il vostro corpo, non è esso fatto di cose che mi appartengono? Il vostro corpo, non è esso fatto di cose che voi divorate sin dal primo giorno della sua formazione? Come potreste edificarlo senza la loro attiva e costante partecipazione? […] Io, che vi sono Padre celeste, non tollero oltre tale vostra crescente insubordinazione. Io vi riprenderò energicamente!![…]
Se il vostro spirito si è assopito nell’orgia dei vostri peccati, in verità, io vi dico: “Ravvedetevi, perché è vero che, presto, sarò nuovamente in mezzo a voi per scuotervi nel modo che io vorrò!” […]

In fede
Eugenio Siragusa
Catania, 31 marzo 1963. Ore 19.00