Dipinto di Bruce Pennington che rappresenta gli extraterrestri e i giovani della G.N.A.
Francesca Panfili
È difficile trovare le parole per descrivere il miracolo della vita che si appalesa di fronte ai nostri occhi, quando riuniti con colui che porta i sacri segni di Cristo, ci ritroviamo in un luogo lontano da eccessi mondani, ad officiare un simbolo antico e contemporaneamente attuale e presente come vivido ricordo nelle nostre anime. La sinergia dei gesti, l’intento silenzioso degli astanti, una voce che sussurra suggerimenti, la commozione di ritrovarci ed essere lì insieme, la partecipazione dei cuori, la luce che squarcia le tenebre e ci rapisce con il suo amore.
Un amore puro a cui non siamo abituati, attraversa i nostri corpi in un afflato di immagini e consapevolezze che vorresti imbrigliare per renderle tue per sempre nella via della pura realizzazione.
Stiamo per mangiare il pane della vita.
Cosa significa mangiare il pane della vita? ‘Significa fare la comunione di Cristo ovvero ingurgitare nel plesso solare l’energia cristica solare che tutti i giorni ti illumina. Quando vedi il sole sorgere al mattino e tramontare alla sera stai mangiando il pane della vita. Ad imitazione degli animali che ruminano l’erba dei campi, noi siamo dei ruminanti del sole che ogni giorno ci vivifica e ci dona la sua energia. Cristo è il sole, la via, la verità e la vita’
Quando l’amore ti attraversa penetra la tua anima e tutto il corpo si ravviva. È come un fascio di corrente che ti accende e ti fa sentire viva e vibrante nella tua essenza più profonda.
Sentire l’amore di Cristo oggi è rara cosa.
Io posso dire che in questi anni di discepolato, ho iniziato a sentirlo dentro di me e sono ritornata alla vita. E ora lo ricerco come un amante cerca la sua amata, come un bambino ricerca il calore della madre, come un’ape che si proietta verso la quintessenza del miele.
Dove c’è il suo amore io vivo. Dove c’è la sua luce io sosto e mi abbevero sperando di solcare sempre questi cieli di grazia. Andavo errante nel mondo dello spirito in cerca della Verità e Dio, che è grande, mi ha ascoltato. Non solo me l’ha fatta incontrare ma mi ha fatta anche rapire da Lei che come la luce illumina le nostre vite e diventa l’unico motivo dell’esistere. Cado e mi rialzo, scopro e imparo, soffro e realizzo, vivo le prove della via iniziatica e trovo conforto e aiuto negli angeli che Dio mi ha messo sul cammino, consapevole che l’ospite e l’ascoltatore silenzioso di ogni mio pensiero in ogni caso mi aiuterà finché dentro vorrò conoscerlo e cedergli ciò che già, in verità, gli appartiene dall’inizio dei tempi, da quando non ero solo che un’idea della Sua grande mente.
Con la speranza che sentirò sempre dentro quell’amore profondo e lo potrò vedere nell’anima di ogni essere umano che si rivolge a me, ringrazio Dio per il prezioso dono ricevuto.
Essere investiti da un amore portentoso fa tremare le membra e ti rende cosciente di essere al cospetto della parte più vera di te che si manifesta nella pienezza dello Spirito Santo che si è fatto uomo e che diventa sangue e carne, prende innumerevole forme e si sustanzia nella vita… Un viaggio che dura un soffio e che è un attimo fugace della rivelazione dell’ Eterno. In un istante mi è sembrato di vivere la gioia della creazione, l’emanazione delle idee solari che si fanno carne, i miracoli che si sono susseguiti in tutte le ere, il sorriso del Maestro che guarisce, la multidimensionalità dello spirito, la maestosità dei mondi, la gioia dei bambini, la sapienza dei maestri, la croce del sacrificio per la salvezza dell’uomo mentre di fronte avevo uomini che con tutte le loro sfumature animiche e spirituali si presentavano nudi al cospetto del Logos solare che si è fatto carne.
Tutto l’amore è in Te, Signore.
Pregavo di poter trattenere ogni emozione dentro ma tu mi insegni che solo con la realizzazione di ciò che mi hai concesso di vivere potrò incarnare i valori che amo e che Tu rappresenti.
Più mi spoglio di me, più lascio spazio a chi sa modellare la mia anima come il più abile dei mastri modella l’argilla ispirandosi all’idea creativa incastonata un una materia apparentemente inerme.
L’incontro con l’estasi. La complessità del tutto. La semplicità del Suo esistere. L’abbraccio di un amico. Il fiore che si schiude all’alba di un nuovo giorno. La purezza dei piccoli. L’immensità dei sapienti.
Avrei voluto stringere tutti e dispensare il mio soffio vitale ad ognuno, inchinarmi ai giganti del cielo per quanto amore ci dispensano.
Avrei voluto che tutti guarissero da ogni male. Avrei voluto guarire me stessa dalle miserie e invece Lui mi ha abbracciato e ha esaltato la mia umanità per renderla al servizio della vita, facendomela accettare.
Il ricordo di un’estasi contemplativa di chi guarda negli occhi la luce più pura rapiva il mio cuore. E’ stato l’amore mistico. L’amore iniziatico. L’amore dell’amato maestro. Lo conservo come lo scrigno più prezioso nel mio cuore, cercando di farlo divenire nutrimento e realizzazione quotidiana, chiedendo al Padre che mi conceda di servirLo e di far crescere in me il dono dell’iniziazione ricevuta.
Che possiamo essere tutti ad imitazione del Sole: illuminare le nostre tenebre e fare luce tra quelle del mondo, ridestarci alla vita ogni istante, vivificare i nostri spiriti con la forza della Verità, cogliere gli insegnamenti ricevuti, realizzarli nel profondo per compiere l’alchimia che da la vita, dare senza nulla chiedere, divenire abitacoli di idee superiori e ospitare le coscienze che abitano gli astri, divenendo vivi tra i morti, donando speranza a coloro che possiedono nel plesso il ricordo della vita e il fuoco sacro della Verità.
Eternamente grazie Signore.
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