NELLA TERRA DI CRISTO IL FRATELLO UCCIDE IL FRATELLO “…. MA QUANDO VEDRETE GERUSALEMME CIRCONDATA DA ESERCITI, SAPPIATE ALLORA CHE LA SUA DEVASTAZIONE È VICINA” (LUCA 21-20).
LA PACE DI DIO È LONTANA E VI SIETE DIMENTICATI DEL SUO AMORE PER VOI.
MA ATTENTI!
LA SUA GIUSTIZIA É VICINA.
L’APOCALISSE È INIZIATA.
PACE!
DAL CIELO ALLA TERRA
GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
28 Dicembre 2008
Nella striscia di Gaza domenica segna il secondo giorno di un conflitto che conta già un bilancio drammatico: secondo fonti ospedaliere sono oltre 270 le vittime e 620 feriti, tra cui molte donne e bambini, mentre Hamas parla di 400 morti e oltre 1000 feriti. All’alba nuovi massicci raid dell’aviazione israeliana mentre una salva di razzi, sparati da Gaza, è caduta in diversi centri del sud di Israele, come Ashkelon, Sderot, Gan Yavne e Ashdod. Non si ha notizia di vittime e neppure di danni.
CARRI ARMATI E SOLDATI AL CONFINE -Israele ha deciso nella riunione di governo la mobilitazione di migliaia di riservisti. Lo Stato ebraico ha minacciato dopo due giorni di raid aerei di sferrare anche un’offensiva via terra nella Striscia di Gaza controllata dal movimento radicale Hamas. Secondo fonti militari, riferite dal quotidiano Haaretz, centinaia di soldati israeliani della fanteria con mezzi blindati hanno raggiunto la frontiera sud di Israele per prepararsi a un’eventuale invasione terrestre. Un’operazione militare terrestre contro Hamas è possibile, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak. Il primo ministro israeliano Ehud Olmert entrando alla riunione di governo aveva affermato che la durata dell’operazione “non è prevedibile”.
GLI ULTIMI RAID -L’aviazione israeliana ha condotto nuove incursioni aeree contro la zona meridionale della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito testimoni oculari secondo cui nel raid è stato colpito un camion cisterna nei pressi del valico di Rafah, alla frontiera con l’Egitto. Il camion ha preso fuoco provocando incendi nelle abitazioni circostanti. La radio di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha parlato di numerosi morti e feriti. Da Tel Aviv, una fonte militare israeliana si è limitata a confermare che «gli attacchi contro le basi di Hamas nella Striscia di Gaza continuano». La stessa fonte ha precisato che l’aviazione israeliana ha continuato a condurre nella notte «un certo numero di incursioni, in particolare contro una moschea della zona di Rimal, nella città di Gaza, dove si nascondevano terroristi». La radio pubblica israeliana ha parlato di una ventina di incursioni dell’aviazione lanciati nella notte contro la Striscia di Gaza.
APPELLO DELL’ONU: FINE DELLE ATTIVITÀ MILITARI –
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha lanciato un appello alla fine di tutte le attività militari nella striscia di Gaza. Si tratta, secondo la prassi del massimo organo dell’Onu spesso seguita in simili casi, di una dichiarazione del presidente del Consiglio stesso, il rappresentante croato Neven Jurica. La richiesta non ha valore vincolante. Nella dichiarazione si sottolineano «le necessità umanitarie ed economiche della popolazione di Gaza». Si chiede pertanto alle parti interessate di intraprendere tutte le misure utili ad assicurare agli abitanti della Striscia cibo, carburante e medicine a sufficienza. Tra questa misure è inclusa anche l’apertura del confine tra lo Stato ebraico e il territorio palestinese.
ABBAS AL CAIRO -Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Mahmud Abbas (Abu Mazen) è arrivato nelle prime ore di domenica al Cairo, per riferire al presidente egiziano, Hosni Mubarak, sulla situazione nei territori palestinesi dopo il più pesante attacco aereo denominato “Piombo Fuso” e ripreso con numerosi altri raid sulla Striscia di Gaza -mai realizzato da Israele dal 1948. Tanto Abu Mazen che Mubarak sabato avevano condannato l’azione militare israeliana. Il primo ha definito l’attacco «vile» ed ha parlato di «massacro a Gaza». Il rais egiziano ha affermato che continueranno i contatti per riprendere la tregua scaduta il 19 dicembre, anche in vista della scadenza del mandato di Abu Mazen alla presidenza palestinese fissata per il 9 gennaio. Una riunione dei ministri degli esteri arabi che era stata convocata d’urgenza per stasera dalla Lega Araba al Cairo è stata rinviata a mercoledì, mentre per venerdì è stato confermato a Doha, Qatar, un vertice straordinario dei capi di stato arabi. Manifestazioni di protesta sono previsti oggi nelle università egiziane contro l’operazione militare israeliana.
MINISTRO EGIZIANO: «HAMAS TRATTIENE I FERITI» -«Noi abbiamo aperto il valico di Rafah e aspettiamo che i feriti di Gaza lo attraversino, ma questo non è permesso loro» ha affermato il ministro degli esteri egiziano, Ahmed Abul Gheit, nella conferenza stampa congiunta con il presidente palestinese, Abu Mazen. Alla domanda di un giornalista di chi impedisca il trasferimento dei feriti in Egitto, Abul Gheit ha risposto: «Chiedetelo a chi ha il controllo del territorio a Gaza», con evidente riferimento al movimento integralista di Hamas, che ha assunto il potere nella Striscia dal luglio 2007.
28 dicembre 2008 Tratto da: Corriere della Sera