
HO SCRITTO IL 7 APRILE 2011:
NOI CERCHIAMO IL MALE PER ATTACCARLO E DISTRUGGERLO!
LE NOSTRE ARMI SONO IL VERBO CHE SI FA PAROLA E LA SCRITTURA.
LA RICERCA DELLA VERITÀ È LA RAGIONE DELLA NOSTRA VITA.
I CRIMINALI, GLI ASSASSINI DELLA VITA, CIOÈ COLORO CHE DIVORANO CORPI ED ANIME INNOCENTI, SONO I NOSTRI BERSAGLI.
SERVIRE CRISTO NELLA DENUNCIA DEI MALI DEL MONDO ED INDIVIDUARE COLORO CHE LO CAUSANO È LA NOSTRA PRINCIPALE MISSIONE. PER QUESTO ESISTONO ANTIMAFIADUEMILA E TERZO MILLENNIO CHE PUNTANO L’INDICE CONTRO L’ANTICRISTO.
SENSIBILIZZARE, EVANGELIZZARE E RISVEGLIARE LE ANIME ALL’AMORE DI CRISTO È ANCHE UN NOSTRO DOVERE CHE CERCHIAMO DI COMPIERE CON L’OPERA DAL CIELO ALLA TERRA.
NOI CERCHIAMO IL MALE, GLI ASSASSINI DELLA VITA, COLORO CHE VIOLENTANO I BIMBI, I CAPI DELLE GRANDI MAFIE AUTORI DI STRAGI E GENOCIDI, I POLITICI E I POTENTI CORROTTI, I GUERRAFONDAI. IL NOSTRO TITOLO DI GIORNALISTI INVESTIGATORI SUL PIANO UMANO E LA CHIAMATA SOLARE RICEVUTA DALLE POTENZE CELESTI SUL PIANO SPIRITUALE CI AUTORIZZA A FARLO. È QUESTA LA NOSTRA MISSIONE PRINCIPALE. ABBIAMO ANCHE ALTRE ATTIVITÀ IN CORSO NON MENO IMPORTANTI, TRA QUESTE PREPARARE L’OPINIONE PUBBLICA AL CONTATTO CON CIVILTÀ DI ALTRI PIANETI ED IL CONSEGUENTE IMPATTO FISICO-PSICHICO E SPIRITUALE, INFINE AIUTARE I POVERI PER QUANTO I NOSTRI MODESTI MEZZI CE LO CONSENTONO. QUESTO È IL TRIPODE SUL QUALE POGGIA IL MANDATO CHE ABBIAMO RICEVUTO DAL PADRE ADONAY.
LEGGETE QUESTO ARTICOLO ALLEGATO. CHIARI ED EVIDENTI CONCETTI CHE I MIEI AMICI “ALIENI” MI AVEVANO ESPRESSO ANNI OR SONO SUL COSIDDETTO ANTICRISTO.
LE BANCHE, IL DENARO SONO UN SERPENTE VIVO E PIENO DI VELENO. L’HUMUS DEL DIAVOLO. IL NOSTRO COMPITO È DI SCHIACCIARE LA SUA TESTA, CON L’AIUTO DEI GIUSTI E SOPRATTUTTO DI GESÙ CRISTO, NOSTRO AMICO E MAESTRO.
IN ATTESA DELLA SUA VENUTA HO SCRITTO QUANTO HO SCRITTO.
GIORGIO BONGIOVANNI
STIGMATIZZATO
7 aprile 2011
Val la pena notare che buona parte delle operazioni venute alla luce riguardavano il 2004, ovvero si erano svolte in concomitanza con l’inizio dell’escalation di violenza ai confini tra gli Stati Uniti e Messico tra le varie organizzazioni che si contendono il primato nella gestione del mercato della droga.
Nei confronti dell’istituto di credito è stato aperto un procedimento formale per il mancato rispetto delle norme antiriciclaggio, conclusosi un anno fa con un accordo stragiudiziale. La Wachovia ha versato nelle casse del governo circa 150 milioni di dollari, un mero 2% dei suoi profitti per l’anno 2009, assicurando che in futuro avrebbe rispettato la legge e non si sarebbe più fatta coinvolgere in operazioni “inopportune”. Dopo un anno di “pena differita” (i capi d’accusa sono rimasti in piedi e sarebbero stati confermati in caso di ulteriori violazioni), proprio in questi giorni il caso è stato chiuso in maniera definitiva.
Secondo quanto riportato dal giornale britannico The Observer, quello in oggetto è la classica punta dell’iceberg. Per rendersene conto basta rammentare le parole del responsabile dell’ente delle Nazioni Unite che si occupa di lotta alla droga, l’italiano Antonio Maria Costa, che nel 2008, all’apice delle crisi finanziaria delle banche, affermò che c’erano prove certe che i proventi del traffico di droga e delle attività criminali erano le uniche forme di liquidità a disposizione degli istituti di credito a quei tempi.
In base alla documentazione ottenuta dal The Observer, la Wachovia era ben consapevole fin dall’inizio del tipo di rischio a cui andava incontro autorizzando tutta una serie di operazioni “poco chiare” e non aveva dato ascolto a tutti i soggetti istituzionali che avevano in qualche modo segnalato il pericolo.
È un dato di fatto che, oltre alla sanzione pecuniaria, nessuno dei manager dell’istituto di credito ha subito alcun procedimento penale. Speriamo solo che abbiano imparato la lezione e si siano studiati per bene la normativa anti-riciclaggio. Sarebbe già un passo avanti…
7 aprile 2011
http://www.altreconomia.it/