DAL CIELO ALLA TERRA
SONIA ALEA E GIORGIO BONGIOVANNI.
LEGGETE E MEDITATE.
PER VINCERE DOMANI E IMPARARE OGGI. NELLA GLORIA E PER LA GLORIA DI CRISTO.
PACE.
DAL CIELO ALLA TERRA
Palermo (Italia)
31 gennaio 2011
OGNUNO DI NOI È IL VALORE CHE MANIFESTA
“DAI LORO FRUTTI LI RICONOSCERETE” (MATTEO 7, 16)
Cronaca viaggio America Latina
9 giugno – 8 luglio 2010
Fratelli e amici amati sappiamo quanto siano difficili i giorni che ci conducono verso la fine di questa era materialista, egoista, folle e violenta. Ognuno di noi conosce bene la propria croce da portare sulle spalle, nessuno ne è esente, e Dio ne è testimone. La croce è tutto ciò che ci procura sofferenza, a volte causata da noi stessi per il nostro egoismo, a volte invece per la scelta di seguire quella via stretta indicataci dal Figlio dell’uomo che era anche il Figlio di Dio. “Benedite chi vi fa soffrire” ci disse il Grande Maestro della Via Stretta un giorno … ma cosa ci volle dire un Essere tanto sublime e immenso con quelle semplici parole? Quale mistero si cela dietro a tale invito? – … Non lamentatevi per ciò che la vita vi riserva di amaro ma accettatelo imparando dalla croce valori che solamente attraverso di essa potrete assorbire, realizzare e vivere … La vita è una scuola, il vostro spirito è eterno… quando avrete realizzato questo, potrete andare avanti a scoprire il miracolo che si manifesta in ogni giorno, imparando ad ascoltare la Vita che sussurra al vostro spirito la Via per giungere alla vera felicità che potrà essere raggiunta solamente quando riuscirete a rendere libero il vostro spirito dalla schiavitù della materia … -.
Proseguiamo quindi, cari amici e fratelli, il cammino che abbiamo intrapreso, portando con dignità quella croce che ci è stata data e unendoci sempre più stretti per poter essere in grado di aiutare, come il Cireneo, Colui che porta il peso della croce dell’umanità intera … insieme … forti … nonostante le intemperie che vogliono fiaccare i nostri cuori e i nostri reni … che mirano a far vacillare la nostra fede … ai piedi di quella Croce che viene ancora oggi derisa, avvilita, mortificata, giudicata, condannata … troppo spesso purtroppo dagli stessi fratelli che come Giuda continuano a tradire quella croce, colpevole di mostrare una verità troppo scomoda, troppo stretta da vivere … colpevole di far crollare fanatismi, di far tremare quelle mura salde e sicure della materia, di far sentire l’uomo nudo di fronte alla propria pochezza, ignoranza e vigliaccheria … Eravamo stati avvertiti che questo sarebbe stato il tempo in cui le forze oscure avrebbero tentato il tutto per tutto per dividerci l’uno dall’altro facendo breccia nei nostri cuori attraverso le nostre debolezze, le nostre necessità umane, i nostri egoismi. Eravamo stati avvertiti perché il testimone della Verità era pronto ad affrontare l’ultima parte della sua missione, la più difficile, quella che lo porterà dinanzi alle fameliche fauci dell’anticristo. Ora siamo entrati insieme a lui nella oscura valle del male. Ma siamo sufficientemente determinati per mantenere accesa la nostra luce interiore? Siamo abbastanza forti per resistere alle lusinghe del maligno? Siamo pronti a rifiutare qualsiasi offerta ci allontani dal nostro cammino? Siamo sufficientemente sicuri di voler abbracciare quella croce? Se la risposta è si, allora facciamo tesoro degli insegnamenti ricevuti, ricordandoci che se il male lo riconosciamo possiamo evitarlo, se prevediamo le sue mosse possiamo vincerlo. Come? Guardando cosa si nasconde dietro ad ogni ingiustizia subita, dietro ad un fratello che non ci comprende o che ci fa un torto, dietro a coloro che equivocandosi dividono e non uniscono i fratelli, ricordandoci che dietro ad ogni difficoltà risiede colui che lavora per fiaccare la forza dell’insignito da Cristo, Giorgio Bongiovanni, nel momento in cui la sua stessa vita potrebbe essere in pericolo, strappandoci da lui e facendoci perdere il tesoro più grande che abbiamo: il fuoco d’amore e di giustizia e il desiderio di lottare insieme per una nuova coscienza che brucia nei cuori di tutti gli uomini di buona volontà e che preparano la strada per la prossima venuta del Cristo.
“Un giorno, al crepuscolo, Gesù ci condusse al villaggio di Betsaida” racconta Pietro. “Eravamo tutti molto stanchi, e la polvere della strada ci pesava addosso. Giungemmo ad una grande casa situata in mezzo ad un giardino, e il proprietario era presso il cancello. Gesù disse: “Questi uomini sono spossati ed hanno i piedi doloranti. Lascia che dormano nella tua casa. La notte è fresca, ed essi hanno bisogno di tepore e di riposo”. Il ricco uomo rispose: “In casa mia non dormiranno”. Gesù disse: “Consenti almeno che dormano nel tuo giardino”. L’uomo rispose: “No, non dormiranno nemmeno nel mio giardino”. Allora Gesù si volse verso di noi e disse: “Ecco come sarà il vostro domani. Per voi questo presente è simile al futuro. Vi saranno chiuse in faccia tutte le porte, e neppure i giardini che si stendono sotto le stelle, potranno offrirvi giaciglio. In verità, se i vostri piedi sopporteranno la strada e mi seguiranno, troverete un bacile per lavarvi ed un letto per dormire, e forse persino vino e pane. Ma se vi accadrà di non trovare nessuna di queste cose, allora non dimenticate che quello che avete attraversato sarà stato uno dei miei deserti. Venite, andiamo oltre”. (Kalil Gibran)
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“La sola cosa necessaria per la tranquillità del mondo, è che ogni bambino possa crescere felice” Capo Dan George, dei Salish
“Pace non è solo il contrario di guerra, non è solo lo spazio temporale tra due guerre …
Pace è di più. È la legge della vita. È quando noi agiamo in modo giusto e quando
tra ogni singolo essere regna la giustizia”. Nohawh (indiani Irochesi)
“Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell’umanità”. Toro Seduto
La cultura del vero popolo americano fonda le sue radici in un antico tempo quando gli uomini in simbiosi con la Madre Terra vivevano in pace e armonia con le creature generate dal Grande Spirito. Oggi questo popolo di profonda saggezza spirituale chiama a raccolta i suoi uomini per una battaglia che questa volta non si combatterà con le armi e non vedrà scorrere ingiustamente il sangue delle proprie donne e dei propri bambini. Una battaglia che si combatte e si combatterà per la salvaguardia di quei valori insiti nei loro spiriti soffocati per troppo tempo sotto il dominio dell’oppressore. Una battaglia che si combatte accanto al fratello bianco, al fratello nero e al fratello giallo che si unisce indissolubilmente nella difesa degli stessi ideali provenienti dalle antiche tradizioni. Le profezie si compiono. Il tempo è giunto. Il tempo del ritorno degli Dei. Quetzalcoatl, Kukulkán, Ngenechén, Massauu, ritornano per liberare i propri figli fedeli e riportare la pace sulla Terra. Il Grande Spirito ritorna attraverso il Suo Figlio unigenito Cristo e la Terra trema. Preparatevi popoli al parto della nuova era perché il travaglio sarà doloroso ma coloro che sapranno mantenere integri i propri valori e sapranno conservare il contatto con le forze della natura e la sintonia con il volere divino verranno alla Luce nascendo nell’alba di un nuovo giorno.
Il passo del messaggero poggia il suo piede sacro una volta ancora nella antica terra delle Americhe, per incontrare i figli della Vita, suoi fratelli in Cristo. Per preparare la strada a quel glorioso ritorno.
L’arrivo di Giorgio è un momento di grande gioia per tutti gli amici, i fratelli e collaboratori dell’Opera che in questa terra stanno portando grandi frutti. Giungiamo in Uruguay. Erika, Georges, il piccolo Giorgio David e tutti i preziosi componenti dell’arca di Montevideo si stringono attorno a lui. L’arca madre di Montevideo e tutte le altre arche della repubblica orientale dell’Uruguay: Maldonado, Fray Bentos, Colonia.
Umiltà, serietà, semplicità, aristocrazia spirituale, devozione, profondità, caparbietà, questi i valori che muovono questi nostri antichi fratelli ritrovati che si sono assunti l’onere di portare avanti in questa terra la missione consegnata dal Cristo e dalla Vergine a Giorgio Bongiovanni.
Il tempo di assestamento si riduce ad un’ora e Giorgio è già al lavoro. Erika, Georges, Chacho, Anubis, Gonzalo gli comunicano tutte le novità operative e Giorgio a sua volta trasmette loro le direttive per i prossimi giorni di attività e di diffusione. Il secondo appuntamento è quello con il gruppo direttivo dell’arca, il gruppo della cultura, che si svolge intimamente nell’ufficio di Giorgio. Domingo, Adriana, Lorelley, Alicia, Victoria, Daniel, Daniel ascoltano attentamente i discorsi del testimone della Verità, i suoi programmi, le sue direttive esprimendo i propri pensieri e le proprie idee sui vari temi affrontati. Gli stessi che poi saranno tenuti durante la riunione dell’arca.
“Per me sarebbe la morte, un dolore tremendo, un giorno venire qui” dice Giorgio durante il primo incontro all’arca “un giovedì o un venerdì di una sera d’inverno e non incontrare nessuno. Sarebbe la mia morte e quella della mia opera. Oggi invece è una grande gioia incontrare tutti voi amici e fratelli. E’ la prova, il segno che il cielo mi impone di andare avanti. Voi siete il segno del Cielo, per me è come se mi apparisse il Cristo e mi dicesse: -Vai avanti!-. La vostra presenza significa che il salvabile esiste e che esiste una speranza per il pianeta. Questo, rappresentate tutti voi, fratelli nel mondo, e fino a che avrò forza nel mio corpo, continuerò a dare la mia voce!”. Giorgio parla dell’orgoglio di poter organizzare una nuova volta una conferenza con i fratelli dell’Uruguay per la diffusione del messaggio. Nel primo pomeriggio era stato ospite nel noto programma di Omar Gutierrez a Canal 10 per annunciare la prossima conferenza e anticipare il cuore del messaggio ai teleascoltatori che lo seguono da casa. Poi continua: “In questi mesi ho riflettuto tanto sulla mia vita, in questo periodo la parte oscura sta tentando di oscurare la nostra missione ma è anche vero che questa è la parte più bella perché è vicina l’ora dell’arrivo del nostro Maestro Gesù Cristo. Ricordatevi che più è vicina la Sua manifestazione al mondo, più il mondo è attaccato dal male. La mia raccomandazione è questa: ricordatevi che più la prova è grande per tutti voi, più dovete essere certi che il Cristo è presente. Tuttavia non è ancora iniziato il tempo più oscuro, questo è solamente il prologo di ciò che accadrà da qui in avanti a livello economico, politico, sociale. Nessun Paese sarà esentato dalla catastrofe umana. Noi che sappiamo, non possiamo restare sorpresi perché tutto è stato scritto nel Vangelo. La nostra unione deve essere ancora più forte di quella che già c’è. Unione, solidarietà, amicizia, perseveranza sono i valori che dobbiamo amare per portare avanti l’opera. Potrà accadere che un giorno arriveremo a non avere da mangiare ma se resisteremo con fede il giorno dopo il Cielo ci inonderà di cibo. Se il Cielo mi dovesse chiedere la vita in cambio di assicurarmi la vostra unione siate certi che la darei. Ho bisogno dello scudo dei miei fratelli del Sud America, dei paesi Latini e dell’Italia senza il quale perderei la battaglia. Con il vostro scudo so invece che vincerò. So che avete molte difficoltà, lo so perché il Cielo per primo le fa vivere a me ma so anche che la fede ha il potere di spostare le montagne. L’importante è che crediamo in ciò che facciamo, che non perdiamo la fede. Penso che da Israele si scatenerà una guerra nucleare, è una profezia biblica irreversibile. Israele contro Iran. La terra di Cristo che sta proprio di fronte a dove io sono nato. Da lì viene l’estremo bene e da lì viene anche l’estremo male. Se bisogna morire, è molto meglio morire in guerra, lottando per la giustizia e sono certo che Dio avrà misericordia di coloro che troverà a lottare per la strada. Sappiate che non c’è futuro. È inutile che pensiate di crearvi un futuro facendo carriera o impostando la vostra vita su grandi progetti, perché vi assicuro che non ci sarà un futuro. I grandi imperi economici stanno pianificando che rimanga sulla terra solamente un terzo dell’umanità. Il futuro è quindi la distruzione dell’umanità. Per noi è una benedizione poter essere informati su questo. Il nostro compito è quello di risvegliare le coscienze. Ci sono grandi fonti d’acqua nel pianeta, anche qui in Uruguay, eppure non scavano perché i grandi poteri vogliono che l’Uruguay continui ad essere povero nonostante abbia una grande ricchezza così come tanti, tanti altri stati nel mondo. Ora anche i paesi ricchi inizieranno a fallire e sono i grandi poteri che stanno provocando tutto questo. L’unica forza che abbiamo è la forza della natura. Loro non pensano che in questa follia anche loro moriranno, perché sono offuscati dal denaro, dal potere. Noi siamo l’avanguardia dell’umanità che annuncia ai nemici l’arrivo del Re dei Re che probabilmente si manifesterà in una terra latina dalla quale però tutto il mondo lo vedrà, anche coloro che vivono nella foresta amazzonica attraverso mezzi come gli ologrammi”. Giorgio prosegue parlando dell’importanza di difendere la libertà d’informazione, degli scandali che sono solo all’inizio che toccano il Vaticano, del castigo appena iniziato contro l’Europa affinché questa capisca. Le domande dei fratelli permettono poi a Giorgio di approfondire tanti altri temi … “Maya non è un pianeta, è una stella, un sole abitato da esseri di Luce dove si vive in fratellanza e Amore fraterno. Ci sono civiltà straordinarie. La vita è di Luce. I corpi sono di Luce. La mia missione è quella di servire il Cristo, dove Lui vuole che io vada vado. Servo questo pianeta da 14 mila anni attraverso la reincarnazione, 14 mila anni sono sei mesi del tempo cosmico. Un anno cosmico sono 24 mila anni nostri. Gli Esseri di Luce possono farti vedere ciò che tu non puoi vedere di un’altra dimensione oppure possono manifestarlo nella nostra dimensione …” … Si passa quindi alle direttive e alla messa a punto degli ultimi accorgimenti organizzativi per la prossima conferenza.
Nei giorni successivi accogliamo con gioia i fratelli che ci raggiungono, in occasione della conferenza, da Rosario, Inés, Alicia e Beatriz, da Colonia, Agustin e Paola, dal Cile, Marco Antonio e Andrea oltre ai fratelli delle varie arche dell’Uruguay e altri fratelli dell’Argentina, trascorrendo con loro come sempre momenti preziosi e indimenticabili. Cogliamo l’occasione per andare insieme a loro a fare cena nel nostro piccolo locale “La tribu” che in particolare Erika, Chacho, Victoria e Daniel curano come fosse un proprio figlio per far in modo che possa apportare un po’ di economia alle nostre attività locali che vengono portate avanti con grande ma veramente grande sacrificio, in primis da Giorgio stesso e coloro che dall’Italia lo sostengono che stanno facendo veramente l’impossibile per poter mantenere in piedi tutto ciò che si è creato. E dietro di lui tutti i fratelli a partire da Erika che lottano per sollevarlo per quanto possibile dalle incombenze quotidiane. Le pizze del Chacho sono squisite così come l’asado che è veramente spettacolare. Siamo felici di consumare in questi giorni i pasti nel nostro delizioso locale. Ci guadagniamo in bontà e in soddisfazione.
L’Ateneo apre le sue porte all’incontro atteso. Quando Giorgio arriva, il teatro è già colmo di persone. Una intensa voce d’uomo, quella del tenore Daniel Batista, un talento scoperto tra le baraccopoli della città, intona l’Ave Maria. Il pensiero e i nostri commossi cuori volano verso di Lei. Quanta sofferenza nel mondo! Guardo le persone che, composte e immerse nella propria interiorità, ascoltano, e in quella compostezza trasmettono tutta la stanchezza, le preoccupazioni, i drammi, le speranze, le difficoltà di una vita in salita. Una silenziosa preghiera si leva alta verso la Madre di tutti gli uomini. Alla conclusione di questo toccante momento la nostra carissima Erika Pais presenta l’incontro salutando il pubblico e passando quindi la parola al primo relatore. Un incontro che Giorgio ha voluto aprire ad altre realtà che lavorano per il risveglio delle coscienze e che in questa occasione vede la presenza del contattato ufologo Rafael Ulloa. Ulloa, che vede la prima parte del suo percorso spirituale accanto al contattato Sixto Paz, presenta alcuni interessanti filmati sugli avvistamenti avvenuti dal suo gruppo di ricerca durante gli appostamenti a Capilla del Monte in Argentina, prosegue poi parlando della realtà extraterrestre “Angeli che vengono a visitarci con le loro navicelle e che preparano il nuovo avvento del Messia”. Il discorso si incentra quindi sul ritorno del Cristo ed in particolare sul valore degli insegnamenti: “Ama il prossimo tuo come te stesso” e “Se non perdonerete non sarete perdonati”. Al termine della sua relazione Giorgio lo abbraccia tra l’applauso del pubblico e la parola passa nuovamente a Erika che dà il via alla carrellata dei segni. Immagini provenienti da diverse parti del mondo. Prodigi che si manifestano per toccare la coscienza degli uomini e risvegliarla alla Verità, -quella Verità-, disse il Maestro Gesù duemila anni fa, -che vi sarà rivelata da Colui che vi manderò-. Erika chiama quindi Giorgio sul palco che rafforza i concetti espressi da Rafael Ulloa sottolineando però l’importanza fondamentale, insieme a quello dell’amore e del perdono, dell’alto valore della Giustizia senza il quale una società non può vivere in pace. Con questo concetto Giorgio presenta il prossimo relatore che affronta il tema della lotta contro la criminalità organizzata, della lotta contro la corruzione del potere che ha ridotto la nostra umanità nello stato in cui si trova e che rappresenta quell’anticristo che la Vergine ha dato il compito a Giorgio di smascherare in questo tempo. Georges Almendras introduce, dopo un discorso chiaro e diretto sulla responsabilità dell’uomo allo sfacelo che oggi viviamo, il documentario da lui realizzato su Cosa Nostra siciliana presentato lo scorso novembre nella prestigiosa università della città di Rosario. La necessità di una presa di coscienza, lo scopo cui si prefigge la diffusione di questo filmato. Perché conoscere significa avere la possibilità di scegliere. È ormai tardi, sono le dieci passate, ma circa cinquecento persone sono presenti ancora in sala in attesa di quel momento. Le luci si abbassano. Una sedia viene messa al centro del palco. Giorgio si siede con il microfono nella mano. Alcuni fari di luce illuminano delicatamente la sua persona che viene riflessa sul grande schermo. L’uomo, il messaggero, lentamente inizia a parlare. Un religioso silenzio scende sulla sala. “Mi emoziona sempre parlare davanti a tutti voi qui a Montevideo che sento come una mia seconda casa” dice. Poi, lentamente, con quella vibrazione della parola che entra nei cuori, con quella delicatezza che sfiora dolcemente il cuore delle anime che ascoltano, con quella certezza nella quale la gente si rifugia e con quel senso di giustizia che consegna all’uomo il perduto timor di Dio il messaggio viene elargito. “L’Amore è la Creazione, la manifestazione di Dio. Gli extraterrestri sono coloro che i nostri Padri chiamavano Angeli. Io stesso vivo un segno, lo vivo tutti i giorni, è il segno delle stigmate… si è parlato stasera della frase del Maestro: -Amatevi gli uni gli altri- che è un valore importantissimo ma manca una parte fondamentale che è la giustizia sociale, i diritti umani. Cristo ritorna con l’amore infinito per i deboli, per gli innocenti ma per gli assassini non ci sarà perdono. Io devo ricordare le parole del Cristo che la chiesa ha cancellato, dimenticato. Cristo stesso ha detto: -Ritornerò con potenza e gloria, separerò i capretti dagli agnelli. Allontanatevi da me uomini iniqui che date scandalo ai bambini, è meglio per voi che vi mettiate una macina al collo e vi buttiate a mare. Guai a voi scribi e farisei!-. Giorgio si concentra quindi a parlare del colloquio avvenuto tra il Maestro e Pilato durante il processo prima di essere condannato a morte nel quale Gesù parla dei Suoi soldati, i Suoi Angeli, “Se il Cristo è il re dell’universo”, dice Giorgio “questi Esseri sono persone di altri mondi … Per questo vado in Sicilia perché devo dire alla gente che solamente Lui potrà liberarci da tutte le mafie del mondo e instaurare un regno nuovo … la situazione nel mondo sarà sempre peggiore ma dovete avere fede che presto arriverà un liberatore, noi dobbiamo stare al suo lato con integrità, pulizia, incorruttibilità … i vostri figli erediteranno questo nuovo mondo, molto presto questo pianeta resusciterà, non ci saranno più barriere che divideranno gli uomini, ci sarà un unico governo mondiale, sarà proibita la presenza dei politici, il governo sarà formato da scienziati e teologi. Il messaggio più importante che ho ricevuto da Gesù è che si salveranno tutti coloro che avranno lavorato in favore della vita, della giustizia e dell’amore e questo è il messaggio più universale che io abbia mai potuto ricevere”. Conclude così Giorgio suscitando il caldo applauso del pubblico di Montevideo giunto numeroso ad ascoltare le sue parole. La conferenza è terminata, la gente si accalca attorno a lui, per porgli ancora domande, per chiedere una preghiera d’intercessione per loro e per le proprie famiglie, o anche solo per toccarlo.
I giorni scorrono rapidi e densi di attività. La visita al “comedor Un rayo de Luz” è sempre un momento toccante per Giorgio che guarda a quei bambini come ai bambini di tutta l’umanità, non potendo evitare di provare quel senso di impotenza causato dalla immensità e dalla gravità del problema. Felice per aver potuto dare loro un po’ di sollievo ma con la consapevolezza e l’angoscia nel cuore di immaginare cosa potrà attenderli ad ogni rientro nelle loro misere case. Ritorna nella sua casa dopo aver realizzato la documentazione audiofilmata che testimonia il lavoro realizzato fino ad oggi da mostrare ai fratelli italiani e a coloro che vorranno collaborare, vi ritorna profondamente triste ma con la consapevolezza che solamente il Cristo con il Suo ritorno potrà riconsegnare nelle loro piccole manine il loro mondo.
Il prodigio della sanguinazione che si manifesta puntualmente circa ogni due giorni è vissuto da Giorgio nell’intimità, nella riservatezza e nella umiltà che caratterizza la sua persona, un momento condiviso a volte dalla presenza dei fratelli che con devozione divengono testimoni del miracolo. Di fronte a quella passione d’amore qualsiasi dolore, preoccupazione o tristezza scompare in un istante. Un segno vivente Giorgio che illumina le nostre vite dandoci certezze che senza la sua presenza non avremmo o comunque sicuramente non avremmo con la stessa forza, con la stessa chiarezza e soprattutto con un esempio inimitabile da seguire. Il segno chiama i segni. Inaspettatamente ci giunge la notizia che su un albero di Montevideo sembra sia apparso il volto del Cristo. Giorgio non aspetta un secondo. Immediatamente dopo siamo tutti fuori casa per recarci nella zona indicataci. Qui è inverno. Fa freddo e pioviggina. Cerchiamo tra le vie per circa un’ora. Erika più avanti di noi insieme ad Alicia osserva gli alberi uno dopo l’altro, noi, dietro, facciamo lo stesso … “Eccolo!” Esclama improvvisamente Giorgio, fermandosi all’istante e indicando un albero al lato opposto della larga strada. Mi volto e Lo vedo lì, di fronte … in questo sobborgo della città che trasuda miseria e indigenza … una via trafficata da vecchi autobus … logore macchine … semplici persone … Lui è lì che osserva … chiama … ama … giudica … Il Calice guarda il volto del Suo Maestro impresso sul tronco di quell’Olmo Benedetto indicando quella lacrima rosso sangue sul viso. Guardiamo increduli per quanto i nostri occhi stanno vedendo. Troppo chiara, troppo bella, troppo vera quella immagine. Una dolce bimba poggia una piccola rosa rossa ai Suoi piedi. Imprimiamo sul nastro della telecamera le immagini del prodigio. Un segno, una grazia, una benedizione per la nostra Opera, per le anime chiamate dell’Uruguay, dell’America Latina e del mondo intero. Un nuovo segno che si unisce ai tantissimi altri che annunciano all’umanità il ritorno del Re dei Re.
Dopo ogni passione il Calice risorge, per le vie della Galilea dei Gentili versa il suo sangue in sacrificio per noi, in remissione dei peccati di coloro che credono, dimostrandolo con le opere. Di coloro che credono non in un Dio o in un uomo o in una istituzione ma nei valori che il Cristo ci ha lasciato in eredità. Stille di sangue che chiamano alla comunione degli spiriti. Anche “Las Piedras”, la città più popolata del dipartimento di Canelones dell’Uruguay, viene toccata dal segno, questa volta attraverso le immagini proiettate alla conferenza tenuta da Erika Pais e Georges Almendras che sostituiscono Giorgio costretto a letto per una febbre improvvisa. Una conferenza organizzata grazie al serio lavoro dei membri della nuova arca di Las Piedras ed in particolare ai suoi responsabili Miguel González e sua moglie Laura.
Nonostante il fisico lo chiami, alcune volte, al riposo forzato, la forza di volontà di Giorgio è tanta da costringere il suo corpo ad una reazione immediata. La febbre nel giro di poche ore scende e lui è nuovamente al lavoro. Corrispondenza, riunioni redazionali, organizzazione delle varie attività che dirige e infine gli appuntamenti che si susseguono nei giorni antecedenti la sua partenza per l’Argentina. Giorgio, accompagnato da Georges Almendras, direttore di “ANTIMAFIADuemila” redazione Uruguay, incontra il Giudice Graciela Gati che svolge il suo lavoro nell’ambito della lotta contro la criminalità organizzata. Al noto magistrato viene descritto il panorama italiano sul fronte antimafia e il lavoro portato avanti in questi anni da Giorgio e dalla sua redazione attraverso la pubblicazione cartacea e online del giornale ANTIMAFIADuemila. Il discorso verte poi sul tema del recente Congresso Antimafia organizzato nella Università di Rosario al quale il giudice Gati non ha potuto presenziare e sul grave problema che costituisce la realtà del crimine organizzato in Italia e in Sudamerica. Georges Almendras espone quindi al Giudice il fine della realizzazione del suo recente documentario “Resistenza” che traccia un chiaro quadro dell’associazione criminale “Cosa Nostra siciliana” madre di tutte le associazioni criminali nel mondo. Il magistrato a sua volta parla dell’impegno nella lotta contro questo male che anche in Uruguay affonda le sue radici nel tempo e delle personali preoccupazioni, coincidendo infine negli obiettivi di una lotta comune.
Un altro importante appuntamento è fissato con il Prefetto Nazionale Navale Hugo Viglietti che ci viene a visitare nella nostra casa. Il Prefetto è andato in pensione poco dopo essere stato promosso Comandante della Polizia marittima, poche settimane prima che scoppiasse uno scandalo sull’alto livello di corruzione all’interno della istituzione con il conseguente arresto di alcuni gerarchi richiesto dal giudice delle indagini Graciela Gati. “Ho deciso di ritirarmi”, dice Viglietti, “per non essere nominato definitivamente Comandante viste le circostanze …”. Un incontro estremamente positivo dove Giorgio e Georges hanno potuto parlare dell’attività Antimafia in Italia e in Uruguay affrontando il discorso delle mafie internazionali che insieme ai poteri forti mantengono il controllo dell’economia mondiale. Viglietti ha raccontato il grande lavoro svolto dall’Armata nello sbaragliare una rete di narcotraffico che teneva nascosto il maggiore carico di cocaina all’interno di uno yacht attraccato in un porto di Montevideo nella zona di Santiago Vazquez sottolineando l’impegno dei funzionari dell’Armata durante questa delicata operazione in contemporanea a quello del Giudice Gati. Il dialogo dai toni amichevoli si prolunga con il Prefetto fino al tardo pomeriggio, durante il quale Giorgio ha modo di approfondire alcuni aspetti della sua missione al termine del quale il Prefetto assicura una futura personale collaborazione.
Un altro incontro è concordato con la scrittrice Sabina Ricagni, una donna amante della figura di Giordano Bruno e della sua filosofia che l’ha condotta alla ricerca di un uomo che di Giordano Bruno ha scritto le cose più belle: Giorgio Bongiovanni. Una simpatia istantanea si instaura con Sabina che condivide la missione di Giorgio e le sue finalità in piena sintonia con quei valori eterni conosciuti attraverso la profonda conoscenza della natura del filosofo campano. Sabina parla del suo libro scritto in forma romanzata sul frate domenicano e della sua intenzione di editarlo anche in Italia promettendo una prossima visita nella nostra sede a Sant’Elpidio a mare.
Un nuovo appuntamento è stabilito poi con la televisione per un programma sul canal 21 di Montecable dove Giorgio viene invitato per parlare della sua missione ed un altro per l’intervista che andrà in onda sulla prossima puntata di Enigmas.
Intanto i giorni di permanenza in terra Uruguaya sono giunti al termine ed è nuovamente giunto il momento di lasciarci, il momento di tirare le somme del viaggio ed anche il momento delle raccomandazioni. I fratelli del direttivo sono riuniti attorno a Giorgio nel suo ufficio.
“L’arca dell’Uruguay continua ad essere il punto di riferimento delle arche del Latino America” dice Giorgio “per questo vi raccomando di stare sempre più uniti, sempre più forti, il gruppo direttivo deve dare l’esempio agli altri. Dovete essere felici di questo. È stato molto positiva la presenza del pubblico all’Ateneo che ci spinge a continuare con sempre maggiore impegno. Vi chiedo di continuare con questa costanza, questa coerenza, con ancora più forza e più pazienza, vi chiedo di restare così, con questa preparazione e di portare avanti l’arca, io vi prometto che schiaccerò il demonio superando il problema economico. Sono soddisfatto anche dell’Italia più di quanto pensavo”. Giorgio parla dei progetti che potrebbero essere messi in atto a Montevideo nel momento in cui si sbloccasse l’ostacolo economico, amplificando e migliorando le attività già in corso. Prosegue parlando poi dell’importanza di appoggiare le cause giuste, di non sottovalutare anche la possibilità di poter entrare in politica appoggiando uomini giusti che lottano per la legalità , per dare lavoro ai giovani, per la salvaguardia dell’ecosistema … “anche facendo questo” dice, “sensibilizzeremo le persone all’evento più grande che sta per avvenire che è il ritorno del Cristo sulla terra perché tutti sanno ciò che facciamo. In Italia già lo facciamo da tempo questo”.
Uno dei nostri fratelli domanda il significato dell’ultimo battesimo di cui parla Gesù in un messaggio rivelato recentemente a Giorgio: “L’ultimo battesimo sarà il momento in cui il Cristo abbraccerà il Battista. Il Cristo ci sarà di sicuro. Il Battista sarò io o se non sarò integro, sarà un altro. Qui tutti possiamo essere programmati da Ashtar Sheran nello stesso momento ma personificati no, solo uno potrà essere personificato da Lui. Il Cristo invece può personificare tutti quelli che vuole”. Il dialogo prosegue per alcune ore … poi quel forte abbraccio che ci unisce ogni volta di più … ed è il momento di andare. Le valigie sono pronte, il tempo scorre rapido ed è quasi ora di correre all’aeroporto ma Giorgio ha ancora qualcosa di molto importante da fare, importante al punto che rischia di perdere l’aereo.
I segni non sono finiti.
L’incontro tra Giorgio e Nicolás è intenso e commovente. Nicolás, un ragazzo di 22 anni affetto da tempo da linfoma cerebrale, sa che morirà prima o poi ma la sua coscienza è tanto grande da vivere il suo calvario come una missione. “La chiave per arrivare al Padre è dentro di noi, io l’ho trovata nella sofferenza …” dice alla mamma che lo accompagna stringendosi a lui in una dolorosa via crucis. Nicolás durante questo cammino di sofferenza vive un risveglio iniziando a parlare in una forma che traumatizza la sua mamma, la sua famiglia e i suoi amici come la carissima nostra sorella Flavia che lo accompagna da vicino: “Oggi vi voglio dire che non siamo soli” dice Nicolás “Dio, mio Padre esiste e sempre esisterà. Lui illumina ogni nostro giorno. Ha riempito il mio spirito di pace. Lo spirito della nostra madre terra sta soffrendo… io sento la sofferenza della terra nel mio corpo…Dobbiamo come esseri umani cambiare coscienza e pensare alla nostra madre terra e al nostro futuro, perché mio Padre il Cristo sta per ritornare. Cari fratelli, non voglio spaventarvi, ma questo avverrà fra non molto. Ritornerà non solo per amare, come ha fatto, ma anche per fare giustizia e sconfiggere il male. Mio Padre non ritornerà solo … Ascoltate le mie suppliche: Amatevi perchè siamo tutti fratelli …”. Nicolás attraverso internet ha modo di conoscere Giorgio e da quel momento il suo più grande desiderio è quello di incontrarlo. Pensa di poter andare all’arca a trovarlo durante questi giorni di permanenza a Montevideo ma l’aggravarsi delle sue condizioni non glielo permette e così Giorgio decide di andare da lui. Erika testimone di questo incontro descrive in una bellissima cronaca il momento vissuto accanto a due esseri che non appartengono a questo mondo. “Io sono stata testimone di quell’atteso incontro” scrive, “del suo amore, dei suoi occhi chiari, del suo spirito libero, del suo camminare innocente. Parlava a Giorgio come se fossero amici da sempre e Giorgio lo avvolgeva con il suo sguardo, con il suo sorriso. Giorgio aveva poche cose da dire, ma con un suo gesto ha detto tutto e anche di più; lentamente si è tolto la sua stella e l’ha regalata a Nicolás, l’ha messa nelle sue mani e gli ha detto che mai più si sarebbero separati, che i suoi pensieri e le sue preghiere sarebbero state sempre accanto a lui … si sono salutati con un abbraccio profondo sigillando quel silenzio”. Poi Giorgio raccontandoci quell’incontro, commosso ci ha detto: “Ci sono angeli che vengono a riscattare i nostri peccati, Nicolás è uno di loro”. Nei mesi successivi mentre ci troviamo in Italia riceviamo la notizia che Nicolás è andato via, è stato chiamato dai suoi fratelli Angeli in Cielo e ha dovuto lasciare la terra. Ora starà accanto a coloro che amiamo e che il Cielo ci ha tolto per continuare a darci forza e ad aiutarci da lassù.
Giungiamo all’aeroporto appena in tempo per prendere il volo.
Arriviamo nella capitale Argentina durante il pomeriggio dove i carissimi Juan Josè, Veronica ed altri preziosi fratelli ci vengono a prendere all’aeroporto. Rincontrarsi è sempre come se ci fossimo lasciati il giorno prima. Giorgio ha il primo appuntamento con una radio, la Radio FM Class, dove si reca per una trasmissione che anticipa la conferenza. Un altro incontro è fissato con il programa Mantra dove Giorgio a tu per tu con la conduttrice e con la cara Claudia Garriga risponde alle numerose domande che gli permettono di approfondire tanti aspetti della vita che dal piano materiale sono in stretto collegamento con il piano spirituale e di approfondire il messaggio che prepara l’uomo al ritorno del Cristo. Tanti fratelli ci raggiungono dai vari paesi dell’Argentina con i quali abbiamo il piacere di condividere tanti momenti che benediciamo per l’opportunità che la Vita ci ha dato, quella di avere tanti amici con il quale condividere gli stessi ideali, le stesse speranze, le stesse difficoltà e lo stesso desiderio di lottare per un mondo migliore. Il desiderio più grande per tutti loro è quello di poter vedere Giorgio, di poter ascoltare ancora una volta parole di Verità e di Vita.
Il giorno della conferenza è giunto. Giorgio non teneva incontri pubblici nella città di Buenos Aires da circa un anno, nel viaggio precedente infatti la conferenza era stata sospesa a causa della cosiddetta peste suina che aveva provocato un grande allarme in tutta l’America latina. La sala congressi dell’hotel Bauen apre quindi le sue porte al pubblico argentino che numeroso occupa i posti a sedere ancora prima dell’inizio dell’incontro. I faretti posizionati nel soffitto regalano una luce soffusa che riflessa dagli specchi e dai vivi colori dei mandala appesi alle pareti creano quella calda atmosfera che predispone gli spiriti ad accogliere dentro il proprio cuore le note di un antico canto. Il canto del Padre che accompagna ogni Sua preziosa scintilla verso il cammino della propria coscienza per poi ritornare a Lui. Due donne sfiorano i bianchi vasi di alabastro con uno strumento di legno dal taglio particolare. Il silenzio accoglie le vibrazioni di un suono che riconduce al suono delle ciotole tibetane, antichissimi strumenti musicali originari della cultura pre-buddista sciamanica himalayana che regnava nell’antico Tibet, oggetti utilizzati nei monasteri per riprodurre il suono dell’OM originario. I vasi di alabastro si illuminano cambiando lentamente colore a seconda della vibrazione del suono che induce i presenti ad uno stato di meditazione interiore al termine del quale l’incontro ha inizio.
Juan Alberto Rambaldo ringrazia le donne che ci hanno regalato quei preziosi minuti di interiorità dando quindi il via all’inizio della conferenza ricordando l’importanza di avere l’opportunità di trascorrere una serata con un messaggero di Dio. Il rappresentante di Giorgio per l’America latina passa la parola a Georges Almendras, direttore di ANTIMAFIADuemila in Uruguay, che confessa di vivere una profonda rabbia per ciò che sta accadendo nel mondo scusandosi per la sua, forse, mancanza di umiltà. “È vergognoso che oggi la droga giunge dove non vi è possibilità di sviluppo, scusate se vi sembro arrogante ma penso che dobbiamo trovare le cause spirituali di questo e dobbiamo metterci in gioco appoggiando una causa giusta” dice Georges citando Raúl Bagatello come missionario di una delle tante cause giuste nel mondo. Un applauso precede quindi la proiezione del documentario sulla presentazione della Funima. Al termine della visione
Raúl, oltre ad approfondire i risultati raggiunti dal lavoro svolto fino ad oggi, ringrazia pubblicamente Giorgio verso il quale viene spontaneamente rivolto un applauso dal pubblico. “Insieme a Giorgio, alla Funima International siamo una grande famiglia”, dice Bagatello, “In ogni conferenza come questa, tutto ciò che viene raccolto dalle offerte delle persone Giorgio lo devolve interamente ai bambini della Funima non tenendosi mai niente per lui”. L’applauso riparte spontaneo. “Io ho il compito di toccare questi bambini con le miei mani, ma vi chiedo: questa è vita? Io mi vergogno di essere, non voglio dire solo Argentino, ma addirittura umano”. Raúl denuncia l’egoismo e l’indifferenza che regna sovrana nei cuori di coloro che ci governano e purtroppo anche della gran parte dei cittadini, di coloro che potrebbero fare e che invece non fanno. “Ma attenti” conclude “perché il tempo stringe”. La parola passa nuovamente a Juan Alberto che presenta il video sulle ultime analisi effettuate sul corpo di Giorgio durante il prodigio della sanguinazione. “Dopo queste immagini” prosegue Juan Alberto “voglio presentarvi il Calice della Comunione Cristica, il mio amico e maestro Giorgio Bongiovanni”. Giorgio ripresosi da poco dalla sanguinazione delle stigmate vissuta appena prima di scendere nella sala, saluta il pubblico con l’emozione che sempre lo accompagna prima di ogni incontro, in particolar modo in quelle terre dove il valore spirituale chiama a raccolta le anime pure e semplici. Ringrazia tutti i fratelli che hanno lavorato per la realizzazione di questa nuova conferenza dedicata alla Madre Santissima che ha inizio con la presentazione della prima parte dell’inedito documentario: “I messaggi segreti della Madonna”. I segni delle stigmate evidenti sulle mani tenute giunte da Giorgio coronano il Padre nostro recitato insieme a lui dal pubblico argentino. “Lei è l’annunciatrice” dice Giorgio riferendosi alla Vergine Maria e raccontando la richiesta rivoltagli dalla Celeste Signora a Peñablanca. Una richiesta, spiega Giorgio, in fase di compimento grazie al lavoro e all’aiuto dei fratelli e amici italiani, dell’Uruguay, dell’Argentina, del Cile, del Paraguay e della Spagna. “La Madre Santissima” prosegue Giorgio “è la Regina che annuncia il ritorno di Suo Figlio, queste lacrimazioni, queste apparizioni sono il segnale della sua preoccupazione per le nostre anime. Ascoltate bene le parole di questo documentario perché sono le parole che negli ultimi cento anni Lei ha dato all’umanità. Lei vuole giungere al cuore degli umili più che dei potenti”. Giorgio si sofferma a spiegare la similitudine di tutti i messaggi rivolti ai veggenti che insieme costituiscono il mosaico dell’intero messaggio. “Avete un Vangelo in casa?” Chiede al pubblico. “Il Cristo parla della Verità più grande delle verità, parla di un Nuovo Regno, di una Nuova Era, parla di Reincarnazione, parla di denuncia, di solidarietà verso i più deboli e dimostra la Sua essenza con i miracoli che compie. Rompe uno schema sulla grandezza di Dio: decide di essere crocifisso. Il Cristo ci dà la chiave per divenire liberi. Lui è amore incondizionato, ricorda costantemente la Legge del Karma e ci offre la possibilità di superarla. Quando vennero per arrestare Gesù, Pietro alza la sua spada e recide l’orecchio di un soldato ma il Maestro conoscendo la Legge sa bene che Pietro avrebbe dovuto poi pagare per il suo errore quindi lo riprende dicendogli: -Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?- (Matteo 26, 52). Gesù quindi non solo salva l’anima di Pietro ma decide di salvare tutti coloro che crederanno in Lui: -Padre ti raccomando di preservarli affinché si compia la Tua volontà per la salvezza di tanti-. Non di tutti quindi …
Ci sono due forme di sofferenza” prosegue Giorgio “La sofferenza per Legge del Karma a cui è sottoposto l’uomo per purificarsi dai propri peccati e il sacrificio degli esseri evoluti che soffrono per lavare i nostri peccati. Per questo vi dico che se aiutate i bambini sofferenti vi purificate dai vostri peccati”. Giorgio parla di Nicolás, il nostro fratello/angelo che soffre nella sua casa, parla della sua missione in questo mondo, delle sue visioni, del suo parlare in aramaico … “Il Cielo mi ha mandato a visitarlo dicendomi che questi sono esseri Maestri che scendono sulla terra per ripulire i nostri peccati. Ad alcuni Gesù diceva dopo averli guariti: -La tua fede ti ha salvato- ad altri: -Và, ritorna nella tua casa e non peccare più altrimenti ti accadrà di peggio- ma dove avevano peccato se erano storpi già dalla nascita? In una vita passata. Questo è il Karma. Ecco quindi la differenza tra sofferenza cristica e sofferenza karmica.
Giorgio cita un passo del vangelo dove Gesù parla dei nostri fratelli maggiori, gli extraterrestri: “Pilato interroga Gesù ridotto in una maschera di sangue: -Nazareno tu sai che io posso ridarti la libertà ed evitarti la morte?- Ma Gesù gli risponde: -Tu non avresti nessun potere se qualcuno al di sopra di te non te lo avesse dato … Il tempo passerà ma le mie parole non passeranno e tutto ciò che dico si compirà prima che questa era passi-. Questa era terminerà nel 2012 e in questi anni accadranno molte cose. Tutti possiamo essere candidati alla Nuova Era ma dobbiamo dimostrare al Padre di volere veramente un mondo migliore. Se voi non prendete la vostra croce sulle spalle non potete seguirmi perché non sarete pronti per il Regno di Dio. La croce significa sofferenza, emarginazione, rinuncia, denuncia contro le ingiustizie inflitte ai più deboli. Mi potrebbe venire la paura e potrei dirgli: -Maestro mi stai chiedendo troppo, non ce la faccio!- Ma Lui mi risponderebbe: Caro Giorgio non potrai entrare nella nuova era se non abbraccerai la tua croce. La croce significa rinunciare a tutti i godimenti materiali e abbracciare una causa giusta ma dobbiamo avere il coraggio di farlo, di cambiare la nostra vita. Ciò Significa praticamente che dopo aver svolto il nostro lavoro, indispensabile per procurare da vivere alla nostra famiglia, dobbiamo dare tutto noi stessi per servire la causa che abbiamo scelto dando il nostro contributo per cercare di cambiare la società. Voglio farvi un esempio parlandovi con il linguaggio del demonio che a volte è più comprensibile in questa società: pensate che ogni azione positiva sia un buono per il regno dei cieli! Il nuovo mondo non sarà formato dai corrotti o dai deboli ma soltanto dai giusti. Ho ricevuto un messaggio tremendo un giorno che mi è stato dato di vedere l’ira di Dio, questo messaggio diceva: -Per me sono sufficienti un uomo e una donna per far rinascere la vita sulla terra!- So che non sarà così perché sono certo che grazie alla presenza del Cristo e della Madonna si salveranno migliaia di persone ma vi chiedo per favore con tutto il mio amore, lo dico a voi dicendolo all’umanità: non sfidiamo Dio e la Sua misericordia perché Lui altrimenti scatenerà la Sua Ira. Dobbiamo gridare: Basta con le guerre! Basta con le ipocrisie! Basta con le nostre miserie umane! Offriamo le nostre azioni con coraggio alla nostra Madre che ci ama tutti. Amo queste terre come la mia seconda casa” continua ancora Giorgio, “Voi siete testimoni di un Regno”. Giorgio racconta l’esperienza del volto del Cristo comparso sul tronco di un albero nella città di Montevideo mostrando le immagini accompagnate da una toccante musica. Ma dove è comparso questo emozionante segno? “In un luogo umile” dice Giorgio “dove le persone vivono nella miseria, sul lato di una strada molto trafficata dove tutti lo possono vedere”. Poi con una voce profonda e intensa prosegue: “Io ho visto il Cristo non solo spiritualmente ma anche fisicamente … io non posso tornare indietro perché l’ho visto e fino a che avrò un ultimo alito di vita, di respiro continuerò a gridare che il Cristo è sulla terra e che presto tutto il mondo lo vedrà. Non ho alternativa pur con tutti i miei peccati che dare tutta la vita per Lui così come anche voi se lo avete visto”. Un forte applauso ringrazia Giorgio per quel calore vibrante che è riuscito a trasmettere nel cuore di tante persone che fino a tarda sera non lasceranno la sala seguitando a rivolgergli domande le cui risposte contengono insegnamenti carichi di sapienza e saggezza spirituale.
• Il film che molti di voi avranno visto “2012” è veritiero, in tal modo si manifesteranno le catastrofi sulla terra.
• Coloro che dominano il mondo sono l’anticristo. Cosa faranno ora in cui si stanno rendendo conto che le risorse del pianeta si stanno esaurendo? Hanno deciso per questo motivo di eliminare una grande parte della popolazione mondiale. Nel mondo ci sono 400 famiglie di super ricchi, qualche migliaio di ricchi, circa 800 milioni di persone che prendono le briciole dei ricchi, tutti gli altri saranno sterminati. Costoro non sanno però che esiste una opposizione formata da una legione di soldati di Cristo che sono pronti ad intervenire per impedire questo. Queste persone sono coloro che causano tutti i mali del mondo e che nascondono la realtà extraterrestre o che la tacciano come negativa perché sanno benissimo che se venissero accolti gli extraterrestri decontaminerebbero il pianeta offrendoci una scienza e una tecnologia sociale molto evoluta che permetterebbe a tutta l’umanità di vivere agiatamente annullando il divario ricchezza/povertà, di non avere più bisogno delle religioni, di smaterializzare tutte le armi. Ecco spiegato il motivo per cui gli extraterrestri non piacciono ai potenti del mondo.
• Non è importante ciò che siete stati nelle vite passate ma cosa siete ora nel tempo in cui Lui ritornerà.
• Ricordatevi che la più grande rivoluzione si combatte per la cultura e per la coscienza. Coloro che hanno combattuto con le armi non hanno ottenuto niente alla fine. Con l’aiuto del Cristo, facendo in modo che le Sue idee possano camminare sulle gambe degli uomini, avremmo molti più risultati. Mi sento un soldato all’avamposto, un soldato senza armi ma con la voce e con la certezza che dietro di me vi è un Re con le Sue legioni che fermerà la follia di questo mondo con la spada della Giustizia. Un re che ci libererà.
La conferenza giunge quindi al suo epilogo, Giorgio, circondato da una successione di fratelli che lo proteggono dalle persone che si accalcano attorno a lui per poterlo toccare, per chiedergli una preghiera o per rivolgergli una parola, si dirige verso l’uscita della sala. Stanco ma felice per aver ancora una volta offerto la Verità. Quella Verità che rende l’uomo libero.
La giornata termina con la cena vissuta insieme a tanti amici e fratelli che approfittano di ogni momento per porgere a Giorgio nuove domande e per metterlo al corrente, in questo caso i responsabili delle arche, sull’andamento delle attività, dell’organizzazione e anche dei problemi vissuti e affrontati durante gli ultimi mesi.
La mattina seguente i fratelli della città di Buenos Aires, della Plata, Las Parejas, Rosario, e tutti gli altri provenienti dalle altre parti dell’Argentina e di altri Paesi si raccolgono attorno a Giorgio per una riunione ristretta di arca. Gli argomenti trattati saranno poi ripresi e approfonditi durante l’incontro annuale delle arche che si terrà i giorni seguenti nella città di Rosario. Nel pomeriggio l’appuntamento è invece fissato per la conferenza stampa dove saranno presenti tutti gli stessi amici e fratelli, alcuni di loro locutori dei programmi radiofonici che trasmettono settimanalmente il messaggio. La conferenza stampa trasmessa in streaming ha quindi inizio.
“Buona sera Giorgio Bongiovanni dal programma -Una voce nel deserto- di Radio del pueblo, Buenos Aires, Argentina volevo farti una domanda in relazione al video delle “Apparizioni Mariane”:
Quale è la relazione tra quelle specifiche apparizioni e perché furono selezionate precisamente quelle e non altre?”
La Vergine mi ha indicato in particolare alcune delle Sue apparizioni non perché le altre non siano importanti, al contrario, è un avallo a tutte le apparizioni in cui la Vergine si è manifestata in questi 2000 anni di storia. Ci sono apparizioni sconosciute e tuttavia straordinarie ma in particolare in quelle avvenute a Fatima, a Medjugorje, a Garabandal, a Lourdes e a Peñablanca la Vergine ha rivelato messaggi che si riferiscono alla “Fine dei Tempi”, all’Apocalisse, alla Seconda Venuta di Cristo, al contatto con gli extraterrestri ed alla Nuova Era. Per questo la Madonna mi ha ispirato ad approfondire ed a rivelare tutto ciò che Lei dice in queste apparizioni.
“Per la radio “S.O.S” 105.1 FM, programma “Generación Positiva”, vogliamo chiederti quale è il messaggio che daresti ai giovani che non hanno un punto di riferimento”.
Il messaggio che voglio dare oggi a voi giovani è questo: non lasciatevi tentare né condizionare dagli inganni e dalle illusioni che vi sono offerte continuamente dalla propaganda televisiva che vi invita alla illusione del successo, della ricchezza, ma che in realtà verrà raggiunta solamente dall’un per cento dell’umanità e che comunque non vi darebbe la felicità. Voi giovani dovete lottare, dovete far uscire il fuoco che avete dentro, quella ribellione che è in voi, quella rabbia che è giustificata per ciò che vivete, quel desiderio di libertà e di giustizia che vi pervade, ma dovete farlo nel modo giusto non autodistruggendovi. Noi vi offriamo un’alternativa che è quella di unirvi a noi o ad altri gruppi che ci sono nel mondo per mettere in atto una vera rivoluzione ideale e culturale che aprirà le porte ad una Nuova Era. Non credete che sia tutto perso…-mi rifugio nella droga perché la società non mi offre niente…degenero perché la società è un disastro… non mi importa di fare niente perché tanto fare qualsiasi cosa è inutile il mondo non cambierà mai “-… No! Non lasciatevi uccidere da questi pensieri negativi che è proprio ciò che il potere vuole per potervi dominare, controllare e schiavizzare. Voi giovani dovete credere che si può cambiare, che esiste una forza al di sopra di noi che ci aiuterà, sono felice di vedere migliaia di giovani nel mondo, che stanno aprendo gli occhi, mi piace la loro protesta, la rivoluzione che mettono in atto in difesa di quei valori che stanno scomparendo, in difesa di quei principi umani che vengono ogni giorno sopraffatti a discapito dei più deboli e indifesi. Noi adulti dobbiamo fare questa guerra contro il potere per salvare i nostri giovani.
È d’accordo con le profezie che annunciano la Fine del Mondo nel 2012?
No, non sono d’accordo, perché le profezie che annunciano la Fine del Mondo nel 2012 sono un inganno. Nel 2012 non finisce il Mondo, al contrario inizia il cambiamento positivo verso una Nuova Era, ma il cambiamento implica sofferenza, come il parto di una donna. Una donna quando dà la vita ad un bimbo soffre, piange, grida di dolore, sanguina addirittura ma quando nasce la vita tutto il dolore termina e quella madre è la persona più felice del mondo. Il 2012 è l’inizio di un parto dove ci saranno feriti, catastrofi. E’ il parto della Madre Terra che inizia a far nascere la Nuova Era. Ma questa Madre è infettata dai batteri che devono essere eliminati con gli anticorpi che ripuliscono questo corpo macrocosmico che è la terra con il sangue. I batteri si chiamano “uomini”, ecco allora catastrofi, uragani, tsunami, vulcani dai quali sgorga lava viva purificatrice. Spariranno intere nazioni a causa della deriva dei continenti. Questa è la reazione naturale della terra ma avverrà anche un altro processo che a causa dell’amplificata energia del pianeta avrà reazioni estreme. Coloro che non saranno in sintonia con gli alti valori morali e spirituali richiesti non saranno in grado di sopportare la vibrazione della Terra e reagiranno con manifestazioni violente che provocheranno grandi guerre. La società sarà traumatizzata per l’inizio di questo cambiamento, ma quelli che nel Vangelo Cristo chiama “Gli Eletti” realizzeranno quei valori e saranno loro i candidati per la Nuova Era.
Per il programma “La Vida y el Universo” della città di La Plata, la prima domanda è in riferimento ad una profezia di Paravicini che menziona il “Faro del Mondo”, volevamo sapere se è confermato che questo luogo continua ad essere Neuquén?
Il “Faro del Mondo” non è Neuquen solamente. Il “Faro del Mondo” sono tutti quei luoghi che hanno una luce particolare perché sono porte dimensionali che entrano nel Paradiso Terrestre il quale si trova sotto il Polo Sud. Sicuramente Paravicini indicò uno dei Fari più importanti del Mondo.
Nella bibbia si parla di Babilonia la grande, la “meretrice”, la “prostituta”… a cosa si riferisce?
Al Vaticano, si riferisce al Vaticano e alla sua caduta.
Dal programma “Una voz en el desierto”, AM 830 Capital Federal, volevo domandarti se potresti riassumere brevemente qual’è
la realizzazione dell’ultima fase della tua missione …
Gesù quando mi dette la missione mi delineò un territorio tra Italia, Spagna, Portogallo, Francia, America Latina, Svizzera, Russia, Africa, Europa dell’Est, Australia, Stati Uniti, ora il Cielo ha delimitato in questo tempo la mia opera tra l’Italia e l’America Latina. Tuttavia questo non significa che se mi dovesse invitare il Presidente Russo o la televisione russa a dare un messaggio attraverso le sue emittenti o se venissi invitato all’ONU non ci andrei, certo che ci andrei, significherebbe che il Cielo desidera che io parli a tutto il mondo, ma sarebbe un evento unico nel senso che non è in programma che io mi occupi con la mia presenza fisica di quegli stati. La mia presenza costante, semestrale o annuale in America Latina è un ordine del Cielo. I tre compiti che Gesù mi ha affidato sono i seguenti in ordine di importanza: annunciare la seconda Venuta di Cristo, aiutare i bambini che soffrono e denunciare l’anticristo, ma se dovessero verificarsi gravissimi eventi, catastrofi, crisi mondiali ecc., e se il Cielo dovesse ordinarmi di scegliere uno di questi tre compiti per motivi di emergenza sceglierei l’annuncio della Seconda Venuta di Cristo fino al momento in cui ritornerà.
Il Cielo non è una setta e dà l’opportunità grazie a persone come voi che avete la possibilità di comunicare attraverso radio e televisioni di parlare a tutto il mondo. Il Cielo sa bene come arrivare alle persone che devono essere risvegliate.
Sono Alicia del programma “Los signos de este tiempo”, Giorgio, rispetto all’America Latina, alcuni giorni fa tu ci hai mostrato un segno molto significativo dell’apparizione del volto di Cristo flagellato in un albero in Montevideo, sappiamo che l’America latina ha un ruolo o un obiettivo speciale in questi tempi e la mia domanda è indirizzata a che cosa significa, oltre che per la tua missione, in particolare, questo segno.
Io credo che l’apparizione del volto del Cristo in un albero di Montevideo che si trova nella punta del Sud-America significa che Lui è presente da Tijuana che è l’ultima città del Messico alla frontiera con El Paso degli Stati Uniti, fino ad Ushuaia che tocca l’Antartide cioè in tutta l’America Latina. Le prime comunità della Nuova Era nasceranno qui. Anche in Europa si creeranno queste comunità, ma la spinta, l’inizio, la coordinazione verrà da qui, dalla Galilea dei Gentili, l’Italia sarà come una madrina di questo territorio. Ovviamente in tutti i continenti del mondo nasceranno comunità della Nuova Era ma la coordinazione verrà dai popoli latini. Io credo, ma questo non prendetelo come certezza assoluta, che Cristo si manifesterà proprio nelle terre dei popoli latini.
Giorgio, di nuovo Carolina per il programma “Generación Positiva”. Sappiamo che il pianeta si trova in una situazione critica, che ripercussione ha questo nell’universo?
Nessuna fino a che il Cielo, gli extraterrestri, controllino l’attività nefasta della scienza senza coscienza messa in atto dai terrestri. Avrebbe invece conseguenze gravissime se esplodesse una terza guerra mondiale di natura nucleare dove fossero inclusi più di due paesi, questo potrebbe causare una radiazione cosmica che nuocerebbe gli altri pianeti ed il sistema solare in generale. Ecco perché Loro non permetteranno lo scatenarsi di una guerra nucleare tra più di due paesi. Se quindi dovesse esplodere una guerra nucleare tra Israele ed Iran non aspettiamoci l’intervento extraterrestre perché non ci sarà ma nel momento in cui dovessero entrare nel conflitto Stati Uniti, Russia o Cina, le astronavi scenderebbero sulla terra e neutralizzerebbero il conflitto.
Vi ricordo che in 8 minuti del nostro tempo la scienza extraterrestre paralizzerebbe completamente tutte le attività tecnologiche, scientifiche e psichiche con un arma che ha il potere di controllare la struttura molecolare coesile della materia organica ed inorganica. Un apparato tecnologico che attraverso raggi di luce, laser, trasformano la materia, quindi armi, carri armati, missili, navi ecc., in sostanza inorganica. Utilizzeranno l’antimateria per neutralizzare la follia dell’uomo.
Giorgio adesso che parli dell’antimateria, abbiamo informazioni che qui nella Terra stanno sperimentando un disgregatore di particelle indirizzato alla formazione di antimateria cosa ne pensi?
Questa scoperta è nefasta per l’uomo perché non è in grado di controllare la forza potente e devastante che possiede l’energia dell’antimateria in grado di annientare il sistema solare se utilizzata negativamente. Ma gli extraterrestri hanno tutto sotto controllo e non permetteranno all’uomo di proseguire nella realizzazione di scoperte che solamente l’essere dotato di seria coscienza sarebbe in grado di utilizzare. Per me già è tanto che gli hanno permesso di realizzare la bomba atomica.
La mano dell’uomo ha cambiato troppo la biosfera del pianeta, siamo ancora in tempo per frenare la situazione o siamo arrivati ad un punto di non ritorno?
Oramai siamo sul punto di non ritorno ma loro premierebbero la nostra buona volontà se tutte le nazioni si riunissero per dire finalmente basta allo scempio creato fino ad ora, e iniziassero seriamente a cercare di ripulire il pianeta, di dare fine a tutte le guerre, di dare da mangiare a tutta l’umanità. In una situazione simile davanti ad una presa di coscienza ufficiale gli extraterrestri si presenterebbero e ci offrirebbero la loro scienza per aiutarci. Ma fino a quando ci saranno menzogne ed inganni come questo G8 appena concluso non potranno fare niente per noi.
Giorgio sono di nuovo Mirta di “Una voz en el desierto”, volevo chiederti in riferimento agli animali che stanno morendo nella faglia del Golfo del Messico a causa dello spargimento del petrolio … prima commentavi che tutto il mare si inquinerà. Cosa succederà con gli esseri vivi che vivono nel mare?
Moriranno quasi tutti o forse tutti. Ma in questo momento c’è un arca posizionata sopra l’Europa, un satellite di Giove creato dagli extraterrestri all’interno del quale stanno proliferando tutti gli animali del nostro Pianeta e tutti i semi che saranno riportati sulla terra dopo che questa sarà purificata. Coloro che rimarranno qui saranno parte del sacrificio e si reincarneranno successivamente nella nuova era. Nella parte finale gli extraterrestri hanno previsto un piano di evacuazione di alcuni uomini, di tutti i bambini e di altre specie animali.
Parlando di sofferenza hai nominato ieri due tipi differenti di sofferenza potresti approfondire questo concetto?
Il tema della “sofferenza karmica” e della “sofferenza cristica” è stato il tema principale della conferenza di ieri. La “sofferenza karmica” è una purificazione che lo spirito sceglie per scontare errori gravi fatti in una delle proprie incarnazioni e per apprendere il valore non ancora realizzato. Lo spirito decide quindi di incarnarsi e di soffrire fisicamente e spiritualmente, sceglie la propria famiglia e il percorso a grandi linee che dovrà affrontare in quella incarnazione. La “sofferenza cristica” invece è una sofferenza che l’essere incarnato sceglie di vivere per amore dei propri fratelli. È un essere che viene da una dimensione superiore, un angelo che offre ai suoi fratelli la redenzione. Noi abbiamo avuto nella nostra opera questo tipo di angeli, per esempio Liliana, la moglie di Juan Alberto, era uno di questi come altri nostri fratelli che ci hanno lasciato e che erano venuti su questo mondo per missione. Ci sono angeli che si incarnano, soffrono ed amano, consolano e ci ricordano quanto sia importante amarci. Una persona che soffre, che è malata, come può dire vi amo? Grazie a Dio che mi da questa sofferenza? Solamente un angelo! Come anche un’altra sorella dell’Italia, Lores, la moglie di Antonio, dell’arca di Pordenone, è un’altra sorella che ha offerto la sua vita, una sofferenza rapida, istantanea, ma che ha traumatizzato tutti noi. Io sono stato accanto a lei per 48 ore nell’ospedale dove lei si trovava in coma profondo. Una sofferenza che ha unito, ha fortificato l’arca con un amore immenso. Questi sono angeli, non era un karma. Il karma è nostro, noi abbiamo karma, loro ci aiutano.
Le dolci note di un pianoforte riecheggiano improvvisamente nella sala, poche dolci note che ci fanno rabbrividire … “È una loro risposta” dice Giorgio.
Nel nostro paese, negli ultimi giorni, è in corso una lunga discussione tra i nostri politici che riguarda la legalizzazione o meno del matrimonio tra persone dello stesso sesso, mi piacerebbe sapere la tua opinione al riguardo.
Io non ho niente contro l’omosessualità maschile o femminile, rispetto il sentimento di queste persone ma non condivido l’esibizionismo o l’ostentamento della propria identità. Amo invece coloro che vivono la loro natura con discrezione, nel rispetto degli altri. Io ho amici omosessuali che fanno seriamente la lotta contro la mafia e li rispetto tantissimo. Non sono d’accordo, invece, ma è la mia opinione e non li giudico per questo, sul matrimonio tra omosessuali. Non sono d’accordo che lo Stato stabilisca una regolarizzazione della loro unione matrimoniale, che riconosca l’unione di due uomini o due donne che possano avere dei bambini da crescere, non lo condivido perché sono molto ortodosso con il vangelo che in questo caso dice: l’uomo faccia l’uomo e la donna faccia la donna. Ma siccome il Cristo tollera mi sembra corretto accettare alcuni di questi casi ma non approverei assolutamente una legge che lo regolarizzasse facendolo divenire normale. Crescere un bambino è una cosa molto seria, una responsabilità molto grande. Anche se hanno ragione alcune volte quando dicono: -Noi li curiamo e li amiamo a volte più delle coppie cosiddette normali che li picchiano e li torturano-, ma le eccezioni non possono trasformarsi in regola, la regola è che il bambino deve avere un padre uomo e una madre donna altrimenti non capisce niente e la società si trasformerebbe in una società ancora più barbarica di quanto già non lo sia. D’altronde nel mio paese, parlo dell’Italia, non vi è nessuna proibizione sul fatto che due persone di qualsiasi sesso possano vivere insieme, comprare proprietà insieme, amarsi, baciarsi davanti a tutti. Mi unisco invece alle battaglie in difesa dei loro diritti perché non vengano discriminati.
Un’amica ha sentito la notizia che dopo il 13 di agosto ci sarà un forte movimento sismico in Argentina.
Ho ricevuto l’informazione da questi Esseri che nessuna nazione sarà risparmiata, nessuna sarà esente da catastrofi, neanche l’Argentina, ma neanche l’Himalaya che sta a 8.000 metri, dovete prepararvi a questo, non so se saranno sismi… io credo che ci saranno altre cose in Argentina… inondazioni dell’oceano … Buenos Aires sarà allagata ma questo lo disse già il vostro profeta Paravicini prima di me.
Che cosa significa precisamente che Gesù Cristo col suo sacrificio cancella i peccati degli uomini e questo che cosa comporta?
Significa che Lui ci offre la chiave per superare il karma con una sola incarnazione. Se tu vuoi uscire dal ciclo delle reincarnazioni per karma ed evolverti superando la terza dimensione ed arrivando nella quarta è sufficiente scegliere una causa giusta e dare la vita per questa, sarai martirizzato ma sarai salvo ed arriverai alla quarta dimensione. Quindi superi immediatamente la tua dimensione ed aiuti gli altri a superarla. Con la legge dell’amore tu superi la legge del karma. Questo solamente il Cristo ha potuto insegnarcelo per ordine di Suo Padre che è Colui che ci ama perché ci ha creati. È un’offerta, un’offerta che possiamo rifiutare o accettare. È questo il motivo per cui il Cristo è il più grande di tutti, è il Maestro dei Maestri ed è Lui che dobbiamo ringraziare eternamente. Eternamente, per tutta la nostra evoluzione, fino a tutti gli angoli dell’Universo, perché questa offerta Lui non l’ha fatta solo qui sulla Terra ma anche in altri luoghi dove regnava l’odio. Il sacrificio per gli altri si chiama Amore Incondizionato ed è l’amore più grande di tutti gli amori. Non c’è amore più grande, dice il Cristo nel Vangelo, che dare la tua vita per i tuoi amici. Il Cristo ci vuole dire quindi che l’amore della Madre che dà la vita per un figlio può essere superato dall’uomo che dà la vita per i suoi amici. Questo è l’Amore più grande ed il Cristo essendo perfetto ed essendo Amore Infinito non solamente ci ha lasciato questo insegnamento ma Lui stesso l’ha voluto dimostrare prendendo vita all’interno del corpo umano del figlio dell’Uomo Gesù e dando la vita per coloro che lo avevano amato e seguito provando un dolore immenso per un Essere di tale elevazione incarnata in un corpo fisico. Lui era il Cristo, il Logos Solare.
Chi sono i 144 mila?
I 144 mila di cui parla Gesù nel Vangelo sono sulla Terra e sono i genitori, i patriarchi di tutti gli esseri buoni e giusti che vivono sul pianeta, coloro che lasciarono il seme 2000 anni fa, coloro che scesero con Cristo e che nacquero in varie parti del mondo. Molti nacquero in Israele con Lui ed altri in altri luoghi che Lui visitò durante i suoi viaggi dai 12 ai 30 anni. I 144 mila non sono di questo mondo ma sono Esseri che vengono da altri lidi dell’universo. Dopo che il Cristo ritornò al Cielo questi esseri proliferarono sulla Terra, reincarnandosi continuamente e inseminando molte donne dalle quali sono nati i figli della Luce. Fu così che i 144 mila si moltiplicarono in alcuni milioni di persone che possiedono la stessa genetica solare. I 144 mila patriarchi oggi stanno preparando la venuta di Cristo, non tutti hanno la stessa missione ma tutti lavorano per il Cristo. Io sono uno di loro ma posso perdere la mia elezione se accetto la tentazione del demonio. Ciò a cui il demonio mira è quello di farli perdere perché sono loro che hanno il potere di trascinare l’uomo verso i valori della Nuova Era. Loro come ho detto vengono da altre dimensioni e da altri mondi, alcuni sono incarnati in questo momento sulla terra e altri si trovano nelle astronavi e sono i “pretoriani” del Cristo cioè l’armata del Re. Alcuni in questo tempo saranno martirizzati … due di loro sono Enoch ed Elia … ma il Padre, essendo padrone della Legge, essendo padrone della profezia, essendo il padrone di tutto può modificare come vuole, quando vuole … e con questo chiudo questa riunione lasciando un consiglio a voi e a tutti coloro che ci ascoltano: non sfidate mai la volontà di Dio malgrado a volte possiamo non capirla e ci viene difficile accettarla ma rispettiamola ed obbediamo perché a volte Dio, il nostro Padre Adonay, conosce strade misteriose che ci conducono verso la salvezza, verso la redenzione. Un abbraccio a tutti. Grazie e che Dio vi benedica.
Termina così la bellissima e intensa conferenza stampa che si trasforma in una vera e propria lezione spirituale. È l’ultimo appuntamento previsto nella città di Buenos Aires. Ripieni di grazia divina salutiamo i nostri fratelli con i quali ci diamo appuntamento per il prossimo incontro che si terrà nella città di Rosario.
Giorgio, sebbene stanco, si accinge a mettersi in macchina insieme a Juan Alberto, Alejandra, Carmen, Antonio, ai fratelli di Campana e ad alcuni fratelli di Rosario. Destinazione Las Parejas.
Facciamo tappa per la cena nella cittadina di Campana dove risiedono i nostri carissimi fratelli Paola e Agustin, ed è in questa occasione che, in presenza degli altri fratelli della città, Giorgio apre ufficialmente l’arca di Campana. La grande gioia è evidente sui volti dei nostri fratelli che con i loro sorrisi ringraziano colui che gli ha indicato la Via. Il viaggio riprende per terminare intorno alle due del mattino quando giungiamo a destinazione. La tenuta di Juan Alberto è un oasi di pace e armonia. Mi perdo nel silenzio della notte ammirando quella miriade di stelle pulsanti di vita che illuminano la volta celeste e che mi fanno sentire quanto siamo piccoli. L’entusiasmo giocoso di Gosho e Frodo (i cani) mi riportano sulla terra. Fa tanto freddo entriamo in casa e sistemiamo i bagagli. Giorgio ha modo di riprendere le forze per prepararsi alla prossima tappa prevista per questo viaggio.
È il 4 di luglio. In una delle sale conferenze dell’hotel Plaza Real di Rosario Juan Alberto apre l’incontro con grande profondità ed emozione: “Io credo che la presenza di tutti voi qui sia una dimostrazione che l’Opera continui ad avanzare, non solamente in quantità … bensì in qualità, qualità che è riuscita a creare un’unione tale da dar luogo alla formazione di un’arca”. Juan Alberto, quasi afono a causa di una influenza in corso, passa il testimone a Giorgio che saluta i fratelli presenti dell’Argentina, dell’Uruguay, del Paraguay, del Perù e di tutti coloro che sono collegati in streaming dall’Italia, dal Cile e da altri Paesi.
Da poco ripresosi dalla sanguinazione, il Calice della Comunione inizia la riunione: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo …”. I segni delle stigmate sulle mani giunte brillano di un rosso rubino dai quali raggi invisibili si irradiano verso i nostri spiriti che devoti recitano la preghiera rivolta al Padre di tutte le cose visibili ed invisibili, il Padre nostro Adonay Arat Ra. Quella stessa preghiera che Suo figlio ci insegnò.
“Cominciamo questa riunione” dice Giorgio “ricordando sempre il Cristo Nostro Signore, il Suo sacrificio, i Suoi insegnamenti e l’importanza che riveste Lui nella nostra vita, nella nostra missione … Lui è la motivazione del perché esistono tutte le arche del mondo, arche che esistono grazie alla vostra partecipazione, alla vostra presenza … tutte le nostre attività girano intorno a questa figura che è il nostro Re, il nostro Maestro…il Messia… noi sappiamo che Lui è la nostra figura rappresentativa e soprattutto il Maestro che dobbiamo imitare, non solamente guardare nell’alto dei Cieli ammirando la Sua grandezza irraggiungibile, Lui vuole che noi Lo imitiamo, che noi Lo seguiamo… malgrado ciò, a volte, durante il percorso della nostra vita, nella quotidianità del nostro vivere le nostre azioni ci portano a fare cose che non sono degne dei suoi discepoli … certo Lui sa che non siamo perfetti, che siamo limitati, ma anche noi sappiamo che dobbiamo imitarLo sempre di più … ecco perché voglio ricordare a tutti i membri delle arche che oggi più che mai Lui è la nostra meta, Lui è il fine della nostra vita, il traguardo … dobbiamo prendere coscienza sempre di più che noi esistiamo … respiriamo … mangiamo … amiamo … godiamo … piangiamo … perché Lui esiste”. Il tempo pare sospeso, la voce di Giorgio è come un dolce mantra che danza di fronte all’occhio dello spirito e ogni parola come diadema penetra il nostro cuore …“Non dimenticate mai che dovete essere grati al Cristo eternamente, qualunque strada voi possiate percorrere nel futuro, che lo capiate o meno, che vi piaccia o meno, dovete ringraziare il Cristo rendendogli ciò che Lui vi ha dato: la Vita. Restituirgli la Vita significa mettersi a disposizione dei Suoi insegnamenti e questo non solamente vi darà la vita eterna ma una rapida evoluzione … la nostra sarebbe una vita inutile, una vita vuota senza Gesù, certo potremmo riempirla con degli ideali, ma niente e nessuno vi potrà dare quella speranza e quella certezza che vi può dare Gesù … Quando accade che un fratello si allontana dall’Opera perdendo completamente il suo cammino, non appoggiando nessun’altra causa in favore della vita, accade perché il Cristo non è veramente la figura di riferimento di quel fratello, non è il suo punto di riferimento massimo, e in questi casi il diavolo ha vinto… noi, essendo uomini, possiamo avere a volte delle discrepanze tra di noi … anche se oggi le nostre arche sono unite come mai nella storia dell’Opera di Eugenio Siragusa e di Giorgio Bongiovanni, ma un giorno qualcuno di noi potrebbe allontanarsi, perché siamo uomini liberi, ma nonostante questo la mia raccomandazione, il mio avvertimento è che la figura centrale delle vostre vite, delle vostre famiglie, dei vostri figli sia sempre Gesù Cristo. Ricordatevi che senza di Lui vi perderete, senza di Lui morirete, senza di Lui la vita non avrà nessun significato, e morirete spiritualmente… so anche che è difficile servirLo … servire Lui … ma il risultato, la ricompensa sarà grande… significherà essere con Lui e soprattutto vivere il Nuovo Regno che il Padre stabilirà qui sulla Terra…questa è la cosa più importante che dobbiamo sempre tenere presente. Ogni anno che ci ritroviamo in queste riunioni tutti insieme dobbiamo pregare e chiedere: -Cristo aiutami! Voglio essere ancora qui il prossimo anno… spero di potere essere presente- che significa: -Cristo dammi tutti i problemi o le prove che vuoi, di sentimento, di lavoro ma non allontanare la Tua presenza accanto a me, scelgo se vuoi di soffrire, di avere ostacoli, problemi di varia natura ma non che possa allontanarti dal mio cuore-. Ma attenzione, quando noi ci dividiamo con il fratello o quando siamo tristi con noi stessi o quando non viviamo quella comunione Cristica che tutte le arche devono continuamente creare significa che voi vi state allontanando dal Cristo o Lui si sta allontanando da voi … ecco perché vi chiedo di stare insieme, di essere uniti, di condividere insieme sempre più cose, le vostre attività, le vostre amicizie, di cercarvi … anche davanti ad un barbecue o cantando una canzone insieme … parlando di Lui … di quello che possiamo fare per Lui … questo significa che Lui c’è, ma quando ci ostiniamo con il nostro egoismo o ci impuntiamo che “io ho la ragione e non il fratello” in quel momento non c’è il Cristo… guardate il mio esempio, e qui tanti di voi possono essere testimoni di questo, il primo Juan Alberto che sta al mio fianco, io non spero mai che un fratello mi venga a cercare se c’è un problema, sono io che lo vado a cercare, eppure nella nostra Opera voi mi riconoscete come il leader supremo quindi un altro al mio posto potrebbe dire “bene che mi chiami lui, se vuole che mi chiami lui”, ma per me non è così, io vado a cercare il fratello alle 3, alle 4 del mattino se ho un problema con lui o sento che lui ha un problema con me”, Erika è così o no? Io lo vado a cercare, se fa freddo, se sto sanguinando, mi alzo e lo vado a cercare ed il fratello si sorprende. Sappiate che nello stesso momento in cui io compaio il problema ha già finito di esistere … così dovete fare voi, quanto più grande è la vostra responsabilità nell’Opera, tanto più grande è la vostra evoluzione spirituale e tanto di più vi sarà richiesto dal Cielo umiltà e disponibilità verso i vostri fratelli, verso il fratello che non capisce o che in quel momento si trova in difficoltà … ricordatevi sempre questo importante insegnamento: quanta più armonia ed unione vi sarà nelle nostre arche tanto più otterremo risultati nella diffusione dell’Opera, per aiutare la nostra FUNIMA ed i bambini che soffrono, per denunciare la corruzione e la mafia che sono i tre pilastri della nostra missione. Non siamo santi, perché nessuno è perfetto, abbiamo il diritto di divergere tra noi perché non siamo automi, purchè questo avvenga sempre nell’amore, nella fratellanza, nel rispetto e nella tolleranza, deve essere assolutamente vigente l’unione … Sono contento di questo viaggio, non sono contento solo di alcuni che li ho trovati un po’ bassi di energia e di passione spirituale ma sono contento del più del 90 percento di voi e per tale motivo sono felice di stare qui e di trarre conclusioni ed analisi insieme a voi in questo giorno … sono contento delle arche del Sud-America, delle arche del Uruguay, dell’Argentina, del Paraguay, del Cile e quella di Messico che sta in costruzione, credo che anche i fratelli del Messico ci stanno guardando, inviamo i nostri saluti a tutti loro. Sono contento prima di tutto perché il Cristo ci ha dato un segno apparendo nel tronco di un albero in una strada umile di Montevideo e tutti i miei fratelli di Montevideo che stanno con me l’hanno visto lì, fisicamente, l’hanno toccato e questo mi ha dato una grande felicità … io vedo sempre il Cristo quando sanguino e l’ho visto anche fisicamente, ma questo per me è stato un importante segno per tutti noi così come la stigmate a forma di Calice che Gesù impresse sul mio petto proprio in America Latina e precisamente a Montevideo … con questo nuovo prodigio il Cristo conferma la missione in Uruguay, in Argentina, in Paraguay, in Cile, in Messico, in altri posti dell’America latina dove sorgeranno nuove arche, sono convinto che prima del Ritorno di Cristo tutte le nazioni dell’America latina avranno un’arca”. Giorgio parla degli eventi ai quali dovremmo andare incontro, eventi anche catastrofici che ci costringeranno a stare nei nostri paesi e dell’importanza in quei momenti di ricordare questi incontri, la vibrazione, l’amore, l’armonia che insieme riusciamo a creare e a trasmetterci reciprocamente. “Sono soddisfatto di voi”, dice poi con quel sorriso che ti scalda il cuore: “Non siamo perfetti e ancora non siamo salvi ma stiamo portando avanti l’opera nonostante i gravi problemi economici, 2 euro riusciamo a trasformarli in 20 euro con migliaia di sacrifici per cercare una sala, per cercare una radio, per fare duplicazioni e questo il Cielo lo ammira veramente tanto … quando sono partito dall’Italia avevo dentro una angoscia … pensavo che il cielo mi avrebbe potuto chiedere di chiudere tutte le arche dell’America Latina come accadde nel passato e invece Lui al contrario è addirittura apparso dicendomi: -Aprirò più arche in America Latina- e questo è solo grazie a voi e al vostro lavoro che a Lui sta molto a cuore”. Il forte applauso dei fratelli trasmette tutta la passione per quella missione, tutto l’amore per quell’uomo. Le domande giungono immediatamente dopo susseguendosi per tutto il pomeriggio.
“Buongiorno Giorgio, il messaggio che hai ricevuto in relazione al volto di Cristo flagellato dice che Gesù è pronto a ricevere l’ultimo battesimo da parte del Battista prima della Sua manifestazione gloriosa, la domanda è: che cosa significa questo incontro col Battista prima della manifestazione con potenza e gloria di Gesù Cristo?”.
Nel giorno x, che conosce solamente il Padre, si manifesterà in questo pianeta Suo figlio Gesù Cristo. Si manifesterà fisicamente, il Suo corpo, resuscitato 2000 anni fa, sarà la Sua figura, identica ad allora. Si presenterà con una legione di angeli e con le loro astronavi di luce e da una di queste Lui scenderà personalmente … mentre gli apostoli lo vedono salire verso il Cielo all’interno di una nuvola di luce, gli angeli dicono loro: “Nello stesso modo in cui l’avete visto salire al cielo così Lui ritornerà”. Nessuno può replicarmi in questo, neanche la chiesa, perché è scritto nel Vangelo, Cristo scenderà dal Cielo dentro una “nuvola di luce”, una “astronave di luce”, una”sfera di luce”, a me non importa come la chiamano, è così, e quando Lui si manifesterà di fronte al mondo il segnale visivo ed uditivo sarà trasmesso a tutti i mezzi di comunicazione che esistono in tutto il pianeta, dalla più piccola radio, fino alla più grande televisione, agli apparati personali, telefoni cellulari, ecc., tutti i mezzi trasmetteranno automaticamente la Sua manifestazione al mondo e nessuno potrà interferire o cambiare il segnale, tutto il mondo Lo vedrà, perfino gli indigeni dell’Amazzonia che non conoscono la tecnologia, a loro si presenterà un ologramma che trasmetterà lo stesso segnale, sarà come una connessione satellitare che trasmetterà nella lingua di quel popolo. Tutti quindi ascolteranno ciò che il Cristo dirà all’umanità intera. Giovanni il Battista sarà accanto a Lui in quel momento davanti al mondo e dirà: “Questo è il mio servo che ha preparato il mio ritorno”. Questo sarà il Battesimo di questo tempo. E da quel momento inizierà l’ultima missione del Cristo: il Giudizio finale. Il Battista è uno dei due testimoni dell’Apocalisse. È Elia. Elia ed Enoch sono i due testimoni dell’Apocalisse che saranno assassinati ma che resusciteranno e quando il Cristo ritornerà loro saranno con Lui. Ma una cosa voglio dirvi perché mi viene dal cuore, il Battista sì ci sarà, sarà presente, a prescindere dallo strumento. Ricordatevi che noi siamo solo degli strumenti, non siamo niente, quello che per voi deve essere estremamente importante è l’assoluta certezza che il Cristo ritorna. La figura che rappresenterà il Battista quando avverrà questo nuovo battesimo non è importante, è importante che il Cristo ritorni e per questo vi chiedo non create miti sulle persone che possono anche sbagliare, l’unico mito nostro e l’unico che non potrà sbagliare è solamente il Cristo. Io sono sicuro e mi sento orgoglioso del fatto che non sbaglierò in questa missione e che ci sarò ma non sono Dio e devo mettere in conto anche questa possibilità. L’unica cosa certissimamente certa è che il Cristo ritornerà … quindi pensate a Lui. Se volete pensare al Battista vedetelo come un fratello, pregate per lui, ma il Cristo è il fondamento, la pietra angolare.
Cosa sono le arche
Le arche non sono luoghi dove la gente va per salvarsi o dove ci sono gli eletti, mentre gli altri sono i castigati. Le arche sono centri, gruppi spirituali di lavoro, niente di più e niente di meno, che portano avanti l’Opera di Giorgio Bongiovanni, che lo aiutano a diffondere il messaggio perché sono in sintonia con i suoi ideali, riconoscono in lui le stigmate di Cristo, condividono la denuncia contro la mafia, l’aiuto ai bambini, e soprattutto l’annuncio della seconda venuta del Cristo. Ma se non si crea una forte unione tra i componenti di ogni arca è perfettamente inutile la sua esistenza. Per questo il Cielo mi ha imposto di chiudere qualsiasi arca che non vibri dei valori che manifestano unione, sintonia, armonia, amore. Ecco perché mi preparavo in questo viaggio anche alla possibilità di chiudere le arche se non avessi trovato questa unione tra di voi come invece ho trovato con mia grande gioia. Vi è una unione sufficiente tra i fratelli delle arche del Latino America per andare avanti e per questo si è manifestato il segno del Cristo.
La forza negativa
La forza negativa, mi hanno detto gli ultimi messaggi degli extraterrestri, vogliono distruggere tutte le arche, attaccarmi e farci separare tutti. Questo lo dovete sempre tenere in mente. L’unione, l’amicizia, la tolleranza, l’umiltà, l’armonia, l’amore e il senso della giustizia, il perdono, deve sempre prevalere nelle vostre anime per evitare che questo possa accadere. Cercate sempre, anche nel mezzo di una discussione, l’unione. Vi dico una cosa che vi sorprenderà molto. Un mafioso pentito un giorno mi disse mentre lo stavo intervistando in carcere: -Quando i nostri capi, Riina e Provenzano, si sedevano attorno ad un tavolo molto spesso discutevano forte e litigavano ma non si alzavano dal tavolo fino a che non avevano trovato l’unione e l’armonia tra di loro-. La regola di Cosa Nostra era che nessuno poteva alzarsi dal tavolo fino a che non si era ristabilita l’armonia e l’unione. Io non potevo credere a ciò che mi stava dicendo! Riflettete profondamente su questa metodologia perfetta, l’unica che possa dare veri risultati sia nel bene che nel male. Per tale motivo il Cristo insiste su questo perché è l’unica chiave per poter ottenere i veri risultati. Ho appreso, a volte, più cose, più valori dai delinquenti che dalla gente normale, i delinquenti hanno codici di onore mentre gli uomini cosiddetti per bene sono a volte tanto miserabili che non hanno la dignità di essere coerenti. Questa è una delle cose che mi ha sorpreso tanto in questi anni. I delinquenti e gli assassini cioè il male ottiene i risultati con intelligenza. Voi che siete dalla parte del bene, voi che siete discepoli del Cristo quando vi dividete ricordatevi che siete peggiori dei delinquenti. Quando avete del rancore con qualcuno dei vostri fratelli o non lo tollerate però pensate che voi comunque siete con il Cristo perché lo sentite dentro e lo amate vi assicuro che vi state sbagliando! Non possono andare insieme queste due cose. Per essere Suoi discepoli dovete essere SEMPRE in armonia con i vostri fratelli, la base deve essere l’unione. Sempre.
Odio il Bongiovannismo
Io sono uno stigmatizzato. La cosa che odio di più è il bongiovannismo. Lo detesto. Sono obbligato all’interno dei miei gruppi a porre delle regole di base, a registrare legalmente le associazioni che fanno riferimento a me, a eleggere dei rappresentanti, dei segretari, ma io rompo continuamente gli schemi perché, anche se questo può causare a volte piccoli problemi organizzativi, voglio inculcare nei vostri spiriti che l’istituzionalizzazione della nostra opera è una tentazione. L’organizzazione no altrimenti sarebbe una anarchia. Faccio questo per evitare la superbia spirituale, lo faccio anche con me stesso, a volte mi impongo di far scendere l’ego parlando e tollerando dei fratelli che magari sono in errore. Questo è il modo per evolvere più rapidamente. Coloro che si umiliano di più sono i più evoluti. Sapete come si fa per far scendere l’ego? Con il sacrificio. Abbassare la testa ed umiliarsi, chi si umilia ha vinto. Di fronte alla platea magari è deriso ma davanti al Cristo ha vinto e nel tempo il Cristo lo chiamerà e le darà una missione mentre all’altro che magari aveva la ragione ma che la ragione l’ha pretesa con arroganza lo scarterà. Quindi voi sbagliate quando avete subito una ingiustizia e cercate giustizia, se vi accusano di essere colpevoli di qualcosa e voi invece di difendervi rispondete con il silenzio sacrificando il vostro desiderio di giustizia per voi stessi, sappiate che il Cielo guarda, il Cristo lo nota. Quando io sono stato accusato anche dal mio maestro la mia risposta è stata il silenzio e l’opera, e dove sono oggi? Ovviamente sto parlando di ingiustizie subite tra noi fratelli.
I segni
L’immagine del Cristo apparso sul tronco di un albero a Montevideo, l’immagine del Cristo con la corona di spine a Tucuman e la rosa mistica in Paraguay manifestati in questi giorni sono per me il segno che il Cielo mi ha dato confermandomi la prosecuzione dell’Opera in America Latina perché Uruguay, Argentina e Paraguay sono le prime terre che visitai negli anni ’90.
Gli ultimi tempi
La guerra Israele-Iran sarà l’inizio della terza guerra mondiale e nucleare, noi preghiamo affinché questo non accada … la profezia di Fatima parla di una guerra nucleare, la bibbia nel vangelo capitolo 24 di Matteo dice: “Quando Gerusalemme sarà circondata da eserciti”, parla di una guerra, quella di Israele contro il mondo musulmano, un conflitto tra Israele e gli altri paesi arabi. Ma il Cristo ci raccomanda di non intristirci e di continuare a risvegliare le coscienze perché è necessario che tutto ciò accada in quanto l’uomo deve raccogliere ciò che ha seminato. Quindi prepariamoci a questo ricordandoci che se continuiamo a servire l’Opera del Cristo con l’unione e con la fede come ha detto Gesù “neanche un capello del nostro capo sarà toccato”.
I nostri amici e fratelli proseguono durante le ore della mattinata a porre a Giorgio dei quesiti esprimendo le proprie sensazioni e raccontando le proprie esperienze che, spesso tramite la sofferenza, li hanno condotti verso il cammino della Verità. Il break del pranzo chiude la prima parte della riunione che ha nuovamente inizio circa due ore dopo. “I potenti senza vergogna” è il messaggio trasmesso dalle Potenze Celesti in riferimento al G8 appena concluso che Giorgio legge in apertura della seconda parte dell’incontro accusando tutte quelle autorità che in rappresentanza dei propri Stati pavoneggiano in passerella il proprio valore fondato su promesse in aiuto ai paesi poveri che non verranno mai mantenute. “Questo messaggio per me è come una sentenza” prosegue Giorgio “Significa che molto presto si scatenerà qualcosa di molto grave e profondo nel nostro mondo”. In seguito ad una specifica domanda si sofferma poi a parlare della figura del papa e della sua presa di posizione contro il silenzio dei suoi ministri sui gravissimi fatti riguardanti la pedofilia, ricordando una recente dichiarazione del pontefice che collega il segreto di Fatima ai gravissimi peccati della chiesa. “… la Chiesa di oggi, il Vaticano, è il Giuda del terzo millennio” continua, “il Cristo non perdonò Giuda perché Giuda non chiese il perdono. Gesù non perdonò il tradimento di Giuda ma perdonò la debolezza di Pietro. Non so se questo Papa avrà il coraggio di chiedere perdono ma è ancora in tempo per buttare fuori dal Vaticano tutti coloro che infangano la Chiesa di Cristo … gli manca molto poco tempo però perché il Cristo si sta per manifestare”. Giorgio spiega che il papa potrebbe riscattarsi rivelando tutte le verità nascoste di cui lui è a conoscenza e che, se parlasse, gli extraterrestri, così come hanno detto a Giorgio, lo proteggerebbero da coloro che cercherebbero in tal caso sicuramente di ucciderlo. “Se dovesse chiedermi aiuto io parlerei con lui” prosegue, “ma dall’impero di Costantinopoli lui deve dire tutto. Non è sufficiente chiedere perdono, bisogna cambiare” conclude Giorgio. Pentirsi e cambiare quindi, ed è questa la richiesta della Madre Celeste rivolta ai Suoi figli attraverso i messaggi da Lei rivelati ai Suoi messaggeri nel mondo. Messaggi racchiusi in uno straordinario documentario richiesto a Giorgio dalla stessa Vergine durante una apparizione a Peñablanca: “È DESIDERIO DEL MIO SPIRITO, FIGLIUOLO MIO, CHE TU DIFFONDA, ANCORA UNA VOLTA, I MESSAGGI DI MISERICORDIA E DI AMMONIMENTO CHE IL MIO CUORE IMMACOLATO HA TRASMESSO AL TUO SPIRITO E AI VEGGENTI NEL MONDO DURANTE LE APPARIZIONI DOVE IO MI SONO MANIFESTATA … DESIDERO, FIGLIUOLO MIO, CHE TU COMPONGA QUESTO CELESTE MOSAICO VISIVO-AUDITIVO CON L’AIUTO DEI FRATELLI CHE TI ACCOMPAGNANO…”. Un video-documentario diretto da Giorgio, realizzato dall’arca di Sant’Elpidio a Mare in collaborazione con le arche dell’America e della Spagna presentato in un anteprima in questo viaggio.“I segreti della Madonna” è il titolo del nuovo filmato che sarà il cavallo di battaglia delle prossime conferenze durante le quali sarà la stessa Vergine Santissima a parlare agli uomini attraverso i Suoi gravi messaggi rivolti all’umanità.
Al termine dell’eccezionale video che sarebbe da rivedere più volte prima di poterne interiorizzare il profondo contenuto, Giorgio passa la parola ai rappresentanti delle arche. Il giudice Jorge Figueredo in rappresentanza dell’arca del Paraguay (Omar non è presente per la improvvisa dipartita della mamma di sua moglie Hilda), Erika Pais in rappresentanza dell’arca dell’Uruguay e Ines Lepori in rappresentanza dell’arca di Rosario. Le devote lacrime di Jorge Figueredo ci toccano l’anima. “Per me vedere piangere un giudice … un uomo integro come lui … ci si deve togliere il cappello” dice Giorgio profondamente commosso. Le parole di Jorge sono parole di ringraziamento verso Giorgio e verso questa Grande meravigliosa Opera che abbiamo l’onore di servire. Erika con altrettanto sentimento e profondità d’animo trasmette l’importanza di vedere il peccatore che è in ciascuno di noi perché solamente con questa coscienza possiamo imparare ad amare ancora di più l’Opera che serviamo e spingere il nostro spirito verso l’evoluzione. Inés profondamente emozionata rivolge parole di ringraziamento a Giorgio, a Juan Alberto e a tutti gli integranti l’arca di Rosario, sottolineando il serio impegno di questi ultimi nello svolgere le varie attività operative mettendo in evidenza il grande numero di preziosi giovani che in questi ultimi anni hanno trasmesso grande vitalità a tutto il gruppo.
Un forte applauso viene rivolto a loro che in quelle parole, lacrime ed emozioni hanno trasmesso il sentimento di tutti coloro che con serietà, maturità e coscienza formano parte integrante delle arche nel mondo. Poi lo spazio viene riconsegnato alle domande.
Quanto tempo Gesù resterà sulla terra quando ritornerà?
Gesù resterà sulla terra per un tempo. In questo tempo organizzerà la confederazione interstellare e il Nuovo Regno. Gli uomini inizieranno a far parte delle Legioni Angeliche e cominceranno come studenti a fare i primi passi per entrare a far parte di questa confederazione. Gesù lascerà gli incarichi organizzativi ad altri. Il processo durerà mille anni. La nuova civiltà, uomini e donne di tutte le razze, di tutte le religioni, che saranno gli eletti, sarà formata da circa dieci milioni di persone non molte di più, che dovranno moltiplicarsi, tutti vivranno in pace con molto amore. Gli extraterrestri decontamineranno il pianeta, cambieranno la sua geografia e formeranno una nuova società. Sarà stabilito un governo unico senza la moneta. Il denaro non esisterà più e inizieremo a godere di questo pianeta. L’uomo si dedicherà allo studio, alla educazione dei bambini, a godere dei frutti del pianeta, a viaggiare nello spazio. Sarà importante la cultura e iniziare ad intraprendere viaggi interstellari. Mi hanno detto anche che ogni cultura potrà mantenere i propri costumi. Non esisteranno più corrotti o assassini perché la selezione che il Cristo farà sarà molto dura e potranno restare sulla terra solamente anime buone e giuste. Un equipe di antropologi, teologi e scienziati organizzeranno la nuova civiltà umana e spiegheranno la natura spirituale delle cose. Tutti gli abitanti avranno diritto a viaggiare nell’universo, nel cosmo, sarà anzi un obbligo per poter essere compenetrati dall’energia Cristica che solo nel cosmo puoi ricevere. Coloro che saranno presenti godranno di queste cose straordinarie che faranno parte di questa scuola. Non vi sembra un paradiso? Vivere in pace in un pianeta pieno d’amore dove la scienza e la religione si uniscono nella Scienza dello Spirito. I politici spariranno. Coloro che in questo momento stanno procurando sofferenza e morte soffriranno il doppio perché il Cristo prima di inviarli alla morte seconda mostrerà loro il paradiso dove gli eletti vivranno e del quale loro non potranno far parte.
La trasfigurazione
Cristo si porta con se Giacomo, Pietro e Giovanni. Li porta con se perché loro erano i tre iniziati più preparati per poter vivere una esperienza di tale grandezza. Li porta nel monte degli ulivi dove il Cristo si smaterializza. Il corpo di Gesù si sublimizza mostrando solamente il corpo astrale. In quel preciso istante scende una astronave di luce all’interno della quale vi è Mosè ed Elia. Gli apostoli presenti vedono quindi Mosè, Elia e il Cristo trasfigurato. Traumatizzati, non sapendo cosa dire in quel momento, lasciano la parola a Pietro che fu l’unico a parlare e che disse: “Maestro, piantiamo una tenda per te, per Mosè e per Elia?” Non gli vennero altre parole in mente! Ovviamente il Cristo non aveva bisogno di una tenda. Nel vangelo questo non c’è ma sicuramente il Maestro avrà detto: Pietro che tenda! (Dice Giorgio suscitando la risata di tutti) Il corpo di Gesù era completamente di luce ma sfido tutti noi in quel momento a trovare le parole giuste, avremmo fatto molto peggio di Pietro sicuramente! Era Cristo, il Genio Solare che si mostrava nella Sua essenza mostrando agli apostoli l’Essere che stava dentro di Gesù. Era Gesù Cristo.
La Vergine Madre
Sulla croce lo spirito del Cristo sta dentro Gesù. Giovanni è fratello di Gesù spiritualmente ma non è fratello del Cristo. Ecco perché Cristo gli dice: “Giovanni ecco tua madre” perché Gesù, Giovanni l’evangelista e Giovanni il Battista erano figli spirituali emanati dalla Vergine Santa. E Gesù essendo il Cristo si converte nel loro Maestro e in quello di Sua Madre. Infatti quando Gesù era Gesù chiamava Sua Madre: -Madre!-; Quando però fu battezzato e divenne Gesù Cristo mai chiamò sua madre: -Madre-, da quel momento la chiamò: -Donna!-. Ma sotto la croce, così come Gesù è compenetrato dal Cristo, la Madre viene compenetrata dallo Spirito Santo quindi non è un errore dire che questa figura è la Madre di Cristo perché Lei viene compenetrata dallo Spirito Santo e il Cristo è Figlio dello Spirito Santo, questo è il segreto che nessuno comprende. Quando il Padre abbandona Suo Figlio nella croce il Figlio dice: “Padre perché mi hai abbandonato”. Lo abbandona perché il Cristo Uomo doveva sopportare i nostri peccati con una grande sofferenza e caricare i nostri peccati sulle Sue proprie spalle. Non fu una debolezza del Figlio gridare al Padre quelle parole, fu un voler tramandare un fatto, un insegnamento. Gesù viene abbandonato quindi dal Padre e lascia nelle mani di Suo fratello la Madre ma nello stesso tempo quando il Padre abbandona Cristo, lo Spirito Santo compenetra la Vergine Maria che tocca i piedi sanguinanti di Suo figlio sotto la croce. Il Padre Dio lo abbandona sulla croce ma la Madre Dio lo consola sotto la croce. Per questo la Vergine rappresenta lo Spirito Santo, per questo noi la adoriamo e per questo le religioni sono in errore quando dicono che la Vergine non deve essere adorata perché il Padre dimorò dentro questa Madre meravigliosa, bella, bellissima, misericordiosa.
Giovanni Battista
Giovanni Battista dopo essere stato ucciso riceve un permesso speciale per compenetrare l’apostolo Giovanni per poter vivere accanto a Gesù gli ultimi giorni.
Il Consolatore
Sai perché se l’immagine del Consolatore lo guardi come Cristo o lo guardi come Padre Adonay non sbagli? Ti racconto una storia. C’erano i 12 apostoli e il Cristo aveva fatto l’ultima preghiera, aveva dato loro la comunione, li aveva raccomandati al Padre, aveva parlato loro del Consolatore Promesso … il Cristo era divino e parlava tanto di Suo Padre … uno dei dodici, Filippo, ad un certo punto gli dice: “Maestro mostraci il Padre”. E il Maestro risponde: “Filippo, Filippo, quanto tempo sei stato con me? Chi vede me vede il Padre”.
I figli del tuono
I figli del tuono erano Giovanni e Giacomo, loro avevano autorità sulle forze della natura. Giovanni è uno di coloro che dirigono le forze della natura per ordine di Cristo, tutto sempre viene da Cristo ma l’angelo che ha questo potere è Giovanni l’apostolo e Giovanni Battista viene appoggiato da queste forze della natura. Ma anche qui il Cristo dà un insegnamento agli apostoli dicendogli: -Si, io vi dò autorità su questo ma non sul resto che mi avete chiesto!- Perché sapete cosa gli avevano chiesto gli altri apostoli? Se potevano sedersi uno alla Sua destra e uno alla Sua sinistra ma talmente avevano paura di chiederglielo che mandarono la propria madre a chiederglielo: “Maestro i miei figli te li porti con te e li farai sedere uno alla tua destra e uno alla tua sinistra?”. Questo causò indignazione nel resto degli apostoli che borbottavano: -Ma come si permettono? E allora noi siamo meno di loro?- Quindi il Cristo con buona pazienza si siede con loro e gli dice: “Si, io vi dò autorità sulle forze della natura ma sedersi alla destra o alla sinistra nella casa di Mio Padre non dipende da me”. E quindi da chi dipendeva? Dal Cristo no, ma neanche dal Padre quindi, visto che sono la stessa cosa! Dipendeva dallo Spirito Santo. “Non dipende da me” voleva dire il Maestro “ma dal destino riservato per coloro che lo meritano”. “Ragazzi” dice il Maestro ancora “Il più grande tra di voi sia il più piccolo, colui che vuole stare più vicino a me deve lavare i piedi agli altri fratelli, l’ultimo di voi sia il primo altrimenti non mi potete seguire”. A quel punto tutti si abbracciarono. Il Cristo era il Calice Vivente della Comunione di quella epoca era il Calice della Comunione Cristica e diede ai Suoi amici questo insegnamento: “Per potermi seguire dovete essere servitori gli uni degli altri, se mettete in atto l’arroganza di voler essere uno prima dell’altro vi lascerò l’ultimo posto nel paradiso”. Il Cristo ha lasciato quindi un grande insegnamento per tutti noi che davanti a Lui siamo meno che polvere mentre tra di noi siamo tutti fratelli.
Gesù e l’antico testamento
Gesù non ha studiato l’antico testamento, Lui era il creatore dell’antico testamento perché Lui è la manifestazione di Colui che diede a Mosè i dieci comandamenti. Quando accusarono Cristo che si paragonava a Dio e gli dicevano “Nostro Padre è Abramo! Nostro Padre è Mosè!” Il Cristo risponde loro: “Certo che vostro Padre era Abramo o Mosè ma prima che loro fossero io già ero”. Chi parlava quindi in quel momento? Per questo lo uccisero perché Cristo si paragonava a Dio, mai ha detto: “Sono Dio” Ma Lui era l’Unigenito cioè dopo di Dio viene Lui, sono la stessa essenza. Quindi il Maestro voleva far capire ai giudei che Mosè era un discepolo del Cristo, infatti gli disse ancora nel tempio: “Voi mentite quando dite che amate Mosè perché Mosè e Abramo parlavano di me, ma voi non lo riconoscete, i primi accusatori davanti al Padre mio contro di voi saranno proprio Mosè e Abramo. Quindi Cristo non era uno studente, era il Maestro dell’antico testamento. Quando Gesù frequentava le scuole essene, quando entrava in un aula, entrava come studente ma tutti si stavano zitti e parlava solo Lui, perché in realtà Lui era il Maestro ma andava alle scuole per rispettare la tradizione, per insegnarci l’umiltà perché Lui è il Maestro dell’umiltà però quando parlava era il Maestro della sapienza.
Gesù avrà bisogno quando ritornerà ancora dei suoi discepoli?
Gesù sarà accompagnato dai discepoli che lo hanno seguito duemila anni fa e da tutti i profeti della storia dell’umanità. Tutti i grandi estremisti cattolici, islamici, ecc. resteranno con la bocca aperta perché vedranno tutti i profeti venire con il Cristo che annuncerà: -Questo è Maometto, questo è Mosè, questo è Yogananda, questo è Krishna e ciò dimostrerà che tutti noi stupidi umani non ci siamo resi conto che loro sono tutti fratelli al servizio del Cristo.
In riferimento a quanto dice Gesù nel Vangelo “Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni”
Amore mio ringrazia la Vita e Dio che in questo tempo hai ricevuto in dono la cosa più bella e più grande che l’uomo, e in questo caso più precisamente la donna, possa ricevere: dare la vita! Perché questi non sono i giorni dell’ira di Dio, a prescindere dal fatto che viviamo in un mondo infernale, di apocalisse, tuttavia sono i giorni della chiamata, dell’ultima chiamata. Quando si presenteranno i giorni dell’ira divina è meglio per voi che non concepiate le vostre spose perché saranno giorni di ira e di lacrime per tutta l’umanità e dovremmo restare chini tenendo stretti i nostri figli in attesa che passi l’ira di Dio.
Cosa significa servire l’Opera
Servire l’Opera significa dare tutta la tua disponibilità al Cristo e questa disponibilità deve essere condivisa con la tua famiglia. Il Cristo non divide le famiglie ma se la famiglia ci impone di servire prima la famiglia e poi il Cristo, il Cristo nel Vangelo ci dà la risposta: – Se tu non abbandoni i tuoi genitori non puoi seguirmi-. Questa apparente contraddizione del Cristo ha una spiegazione. Quando una persona decide di formare una famiglia deve prendersi le sue responsabilità, crescere i propri figli, nel momento in cui compie le sue responsabilità, si può occupare del cammino che ha scelto per seguire il Cristo. Quando i bambini sono piccoli sono contrario alla separazione dei genitori fatta eccezione per quei casi in cui si vivano violenze all’interno della famiglia. Certo è che il Cristo dice di lasciare tutto per poterlo seguire e di mettere Lui al di sopra ti tutto.
I tagli sul Vangelo
I tagli sono stati fatti perché avevano paura che la gente potesse capire più profondamente il Cristo, per esempio hanno tagliato la parte che racconta cosa accadde a Lazzaro successivamente al miracolo in cui Gesù lo riportò in vita. Lazzaro infatti venne ucciso perché era la prova, l’evidenza innegabile che Gesù era il Cristo. Sempre per paura della Verità. Perché come dice il Cristo: Conoscete la Verità e la Verità vi farà liberi ma liberi davvero.
La ribellione della Gerarchia Celeste quando il Cristo fu condannato a morte
Quando Gesù fu condannato a morte si scatenò una ribellione nella Gerarchia Celeste, questo è ciò che mi ha comunicato in un messaggio l’Arcangelo Michele. E’ stato necessario l’intervento di un Arcangelo della Giustizia per calmare e ordinare severamente ad alcuni Angeli di non intervenire per liberare Gesù Cristo quando davanti a Pilato fu condannato a morte, minacciandoli che se fossero intervenuti avrebbero fatto la seconda morte perché Cristo stesso aveva dato l’ordine di non intervenire. È stata la sofferenza più grande della Madre Santissima e degli Angeli vedere il nostro Re incarnato in un uomo sputato, flagellato, per salvare tutti noi. Gli Angeli dovettero fermarsi ma dopo la crocifissione gli fu dato il permesso di incarnarsi e denunciare le ingiustizie del mondo fino al Suo ritorno.
Lo Spirito Santo sta al di sopra del Padre?
Lo Spirito Santo sta al di sopra dei Padri, perché i Padri sono tanti, ogni Sole è un Padre. Il Padre Sole è un Dio della settima dimensione che crea un sistema solare, il nostro è il Padre Adonay. Ma poiché il Padre contiene in se lo Spirito Santo lo guardi come lo Spirito Santo, la differenza sta nell’Origine, non significa che è più grande ma che lo Spirito Santo non ha Origine, Dio si. L’essenza è la stessa. Questa differenza Cristo la evidenzia quando dice che l’uomo potrà essere perdonato se ha bestemmiato contro di Lui ma non sarà perdonato se ha bestemmiato contro lo Spirito Santo. Il Cristo eleva quindi lo Spirito Santo al di sopra di Lui, al di sopra del Padre stesso dandole una collocazione differente perché è l’Increato, tutto fu creato da Lui.
“Se io voglio che lui resti a te che importa?”
Questa frase di Gesù significa che Giovanni sarebbe dovuto restare sulla terra attraverso le varie incarnazioni, anche Pietro è rimasto ma occultamente, ogni tanto si manifesta. In questo tempo sono incarnati anche Giovanni Battista, Andrea, Filippo e qualcun’altro che ho incontrato.
L’immagine del Consolatore
L’immagine del Consolatore è una immagine molto antica che è apparsa varie volte nel mondo in vari modi, come è arrivata a noi ha la sua storia ma questo non toglie che già esisteva negli anni ’30. Per esempio la Blavasky e Stainer conoscevano questa immagine. Ad Eugenio arrivò dal Tibet con un pacco postale. Un pacco inviato da alcuni monaci tibetani dell’Himalaya di monasteri sconosciuti che non sono stati scoperti neanche dai cinesi perché hanno una protezione astrale creata dagli extraterrestri e possono essere visibili solo se viene tolta questa protezione. Questi monaci vivono permanentemente lì, seduti in stato di levitazione, risvegliano il loro corpo solamente ogni tanto per assumere liquidi. Lasciano il loro corpo nel monastero per venire con il loro astrale nel mondo occidentale e personificare degli esseri sulla terra, Nibiru è uno di loro. Durante una cerimonia, davanti ad un braciere, sulla brace si manifesta il volto del Consolatore. Penso che telepaticamente abbiano contattato altri monaci buddisti per inviare l’immagine ad un iniziato chiamato Eugenio Siragusa. Loro sono a conoscenza anche nei minimi dettagli di ciò che accade nel mondo e sono in contatto permanente con gli extraterrestri. Anche loro sono extraterrestri. Setun Shenar mi ha spiegato questo di loro. Sono i Programmatori.
Enoch ed Elia
Enoch è un profeta della bibbia che è salito al cielo con tutto il corpo con un carro di fuoco, come Elia, e ritornerà con Elia. Sono i due testimoni dell’apocalisse che annunciano la venuta di Cristo. Uno di loro è pubblico.
La reincarnazione
Nicodemo era un cardinale della chiesa di quel tempo ma in segreto era discepolo del Cristo. Un giorno cercò il Maestro dove si riuniva con gli apostoli di notte per fargli una domanda sulla reincarnazione. -Maestro come può un uomo vecchio rinascere nel ventre di sua madre?- E Gesù gli risponde: “Se l’uomo non rinasce in acqua e spirito non può entrare nel regno di Dio”. Voi sapete che l’uomo è formato per il 70% da acqua e il bambino per il 90%, quindi il Cristo sta parlando della nascita in corpo e spirito, della incarnazione. “Ciò che nasce dallo Spirito è Spirito, ciò che nasce dalla carne è carne” dice ancora il Maestro. “Lo Spirito è come il vento non sai da dove viene e dove va” ma esiste. Gesù si sorprende quindi e dice a Nicodemo: “Nicodemo tu che sei un maestro di Israele mi chiedi questo?”. E ancora un altro esempio: quando l’arcangelo Gabriele appare a Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, che era un sacerdote del tempio e gli dice: “Zaccaria sono l’Arcangelo Gabriele devo darti un messaggio da Dio: la tua sposa Elisabetta avrà un figlio e si chiamerà Giovanni Battista, lui è lo spirito di Elia che ritorna”. Elia era esistito trecento anni prima come la dobbiamo chiamare questa? Si chiama reincarnazione.
Come possiamo scacciare l’anticristo che ognuno di noi ha dentro?
Amando il Cristo, pensando a Lui, riponendo la nostra fiducia in Lui soprattutto, mettendo in pratica opere buone, non rinunciando alla Sua offerta di redenzione, prendendoci la croce quando è necessario per Lui. Avere coscienza che Lui è la nostra certezza.
La serata volge al termine. Ripieni di grazia divina ci accingiamo ai saluti.
“Un bacio grande vi ringrazio con tutta l’anima” conclude Giorgio, “non è un addio questo ma un arrivederci alla prossima Pasqua. Ora io devo chiedere una cosa a voi: Che preghiate per me, che mi diate forza per continuare a servire questa opera, questa Verità che per me è la più grande di tutte le verità. Grazie di cuore. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Terminiamo i giorni di permanenza in America Latina tra Las Parejas con la carissima famiglia di Juan Alberto, Carmen, altri cari fratelli della zona, altri fratelli giunti da altre parti dell’Argentina e la bellissima arca di Rosario con i suoi meravigliosi giovani. Giorni intensi e indimenticabili. Mentre il mondo fuori riesce ad unirsi per un mondiale di calcio sprigionando tutta la propria passione e il proprio nazionalismo ma non riuscendo a fare altrettanto per salvare il proprio futuro e quello delle prossime generazioni. Intanto una nuova sanguinazione dalle stigmate chiama a se i fratelli davanti ad un altro letto di passione in uno di quei momenti in cui il tempo e lo spazio si perdono e l’unico sentimento che brucia nel petto si chiama Amore. Sangue che chiama ancora una volta a quei valori eterni che rendono all’uomo la dignità del suo vivere, ai bambini il sorriso rubato … “Siate uniti … siate uniti” sussurra il calice della comunione ancora una volta con un filo di voce.
O grande Spirito, la cui voce sento nei venti ed il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami: vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole.
Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza. Lasciami camminare tra le cose belle
e fa che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro. Fa che le mie mani rispettino ciò che tu hai creato, e le mie orecchie siano acute nel sentire la tua voce, fammi saggio, così che io conosca le cose che Tu hai insegnato al tuo popolo, le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia. Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli, ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso. Fà che io sia sempre pronto a venire a Te, con mani pulite e occhi dritti, così che quando la vita svanisce come luce al tramonto il mio spirito possa venire a Te senza vergogna.
YeIIow Lark — capo Sioux
(indiani d’America)
Con devozione profonda.
Per i posteri
Sonia Alea
Palermo, 31 gennaio 2011