DAL CIELO ALLA TERRA
HO SCRITTO IL 10 APRILE 2021:
In realtà, le domande oggi sono le stesse che si facevano gli uomini 2.000 anni fa, domande che formulavano al Maestro: “Dicci, Maestro, quando accadranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta”. Chiunque desideri sapere cosa rispose il Signore, può leggere il discorso profetico contenuto nei capitoli 24 di San Matteo, 21 di San Luca, e 13 di San Marco. Lì sono ben specificati i segni dei tempi. Questi segni, integrati da altri contenuti negli scritti degli Apostoli, appartengono a due categorie ben distinte: la prima, di ordine naturale, fenomeni celesti, calamità e catastrofi sulla nostra Terra; la seconda, di tipo umano, con segni che fanno riferimento alle arti della nostra scienza, della nostra politica, società, economia, morale, religione e vita spirituale. Molti vorrebbero conoscere il tempo della fine, ma l’ora della fine è contenuta nei segni che la preannunciano.
I segni del cielo sono stati palesi per gli uomini di buona volontà e sono stati interpretati correttamente come l’inizio di una nuova era, di un nuovo mondo, di un nuovo cielo. Benedetti coloro che hanno voluto vedere e ascoltare, con purezza d’animo.
Sulla scia del sogno raccontato dal giovane appartenente al movimento culturale internazionale giovanile, Ramiro Cardoso (Rosario-Argentina), che ha toccato nel profondo per il suo contenuto profetico, lui ha una doppia qualità come indicato dalla profezia di Gioele, ripetuta da Pietro negli Atti degli apostoli, al principio del suo ministero, perché è un giovane, ed inoltre, un servo di Dio che serve la sua causa; ed anche delle visioni reiterative di Gonzalo Leal (Uruguay).
29 Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito.
18 E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno.
Ecco qui, un gran segno della fine dei tempi dato da Ramiro ed altri giovani che hanno preso parte alle sue visioni e sogni; a questi si aggiungono le visioni di Gonzalo.
L’apostolo Pietro dichiarò: “Questo ha detto il profeta Gioele?” No. La profezia di Gioele non si è compiuta nella Pentecoste. In quel giorno si compì parzialmente; poiché, tutti i segni che annunciò Gioele non si realizzarono nella Pentecoste. Per esempio, Gioele annunciò che lo Spirito Santo sarebbe stato sparso nell’epoca in cui ci sarebbero stati segni nel sole e nella luna, e questo non accadde nella Pentecoste.
Inoltre, nel futuro ci sarà un nuovo spargimento dello Spirito Santo, perché Dio annunciò che il suo Sacro Spirito sarebbe stato sparso su ogni carne, su tutti gli esseri umani; e neanche questo avvenne nella Pentecoste; poiché, lo Spirito Santo fu sparso solamente sugli Apostoli. Inoltre, Gesù aveva detto che Egli invierà lo Spirito Santo per essere testimoni “fino alla fine dei tempi” (Atti 1:8); e neanche questo si realizzò nella Pentecoste. Per questo ai giorni nostri Dio spargerà il suo Spirito, affinché possiamo compiere questo. Tutto ciò ci rivela che la profezia degli Atti degli apostoli 2 ha un doppio compimento (così come altri nella Bibbia): si realizzò e si realizzerà.
D’altra parte, se lo Spirito Santo sarà sparso negli “ultimi giorni”, vuole dire che lo Spirito Santo sarà sparso presto. Cioè, in tutte queste migliaia di anni è vigente la promessa che lo Spirito sarà sparso. Per questo motivo, possiamo parlare di una seconda Pentecoste, che non sarà per tutti, bensì solo per i giovani che difendano i valori spirituali ed i veri servi di Dio.
Allora, cosa disse Pietro in Atti degli Apostoli, capitolo 2, versetto 16? Ma questo è quanto detto dal profeta Gioele. Pietro non disse che questo evento era il compimento di quanto profetizzato da Gioele. Piuttosto disse che questo era uguale, o simile a quanto detto da Gioele. Se retrocediamo con il pensiero a quel giorno di Pentecoste, saremo coscienti che Pietro non stava parlando ai non ebrei, ma agli ebrei che conoscevano l’Antico Testamento. Erano ebrei provenienti da tutto l’Impero, venuti a Gerusalemme per la festa; avevano percorso enormi distanze nel loro viaggio, perché stavano compiendo quanto si richiedeva loro nella legge di Mosè. In realtà, Pietro disse loro: “Non vi burlate, non ridicolizzate quanto sta succedendo. Sarà come quello che avverrà nel giorno del Signore, così come spiegato dal profeta Gioele”.
Allora Pietro continuò a citare la profezia di Gioele, ed ora leggiamo gli Atti, capitolo 2, versetto 17: Avverrà negli ultimi giorni – dice Dio – che effonderò il mio Spirito sopra ogni carne. Anche così, la Pentecoste non fu il compimento della profezia di Gioele.
In realtà, Pietro stava dicendo loro che Gioele aveva detto che sarebbe arrivato il giorno in cui Dio avrebbe sparso il Suo Spirito su ogni persona, questo potrebbe corrispondere al momento successivo del cosiddetto “Avviso” dato dalla Santissima Vergine alle Bambine di Garabandal-Spagna. Se lo Spirito viene sparso oggi su alcune persone, ciò non dovrebbe sorprenderci. E fu così che Pietro continuò citando il resto della profezia di Gioele, su eventi a venire. I versetti 30 e 31 del capitolo 2 di Gioele che stiamo studiando: “E farò dei prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno”. Questi eventi spettacolari furono compiuti nel giorno di Pentecoste? Ovviamente no. Non si registrarono terremoti, né cambiamenti nel sole e nella luna, che d’altra parte colpirebbero gravemente tutta l’umanità. Questi eventi accadranno in quello che Gioele chiamò il grande e spaventoso giorno del Signore. Il giorno di Pentecoste fu un gran giorno, ma non un giorno terribile. Fu un giorno meraviglioso!
Rispetto a sogni e visioni possiamo dire che Dio ha parlato molte volte agli uomini attraverso questa metodologia; ci sono molte citazioni nella Bibbia a riguardo: Dio ha comunicato messaggi importanti all’essere umano e lo ha fatto in modi diversi. In tempi biblici usava ogni tanto dei sogni. Ma non erano come i sogni confusi e insensati che abbiamo tutti i giorni. Erano molto reali e coerenti, e contenevano un messaggio chiaro. Per esempio, il profeta Daniele vide in un sogno una serie di bestie che rappresentavano potenti governi; il primo era Babilonia e l’ultimo governa nei giorni nostri (Daniele 7:1-3, 17). Dio si è anche servito di un sogno per indicare a Giuseppe, il padre adottivo di Gesù, di fuggire in Egitto insieme a sua moglie e suo figlio. Grazie a questo, Gesù scampò alla morte per mano del malvagio re Erode. Quando questo morì, Dio comunicò a Giuseppe tramite un altro sogno di ritornare nella sua terra (Matteo 2:13-15, 19-23).
Di una cosa dobbiamo essere coscienti, che lo Spirito Santo si servirà di tutti. Poi, seconda cosa, non solo userà tutti, ma l’esperienza è diversa da generazioni. Terzo, l’opera dello Spirito sarà complementare ed integrante per tutte le generazioni. Dice “i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno”. Questo è l’ambito della famiglia. Che cosa significa? Questo termine molte volte si traduce nel Nuovo Testamento come adozione. Cioè la parola tradotta “adozione” che significa “considerare qualcuno come figlio”. Non si riferisce ad un orfano o adulti benevolenti che potrebbero volere “adottare” un orfano. “Huios” in greco significa un figlio (considerato come figlio per adozione). Nelle terre della Bibbia un bebè non sarebbe chiamato (huios). Il termine “figlio” solitamente è usato dopo l’adozione. Paolo fa un’allusione a questo quando scrive ai Galati: “… per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre (l’adozione)” (Ga 4:1, 2)
La distinzione viene fatta, perché il termine figlio parla di maturità, e non di bambini. In ambito biblico, si parla molto del concetto di bambini piccoli che profetizzano, benché nessuno discuta che Dio può fare qualsiasi cosa lui desideri, è importante pensare che anche il lavoro dello Spirito di Dio richiede crescita e maturità nella persona che si rende strumento. Da notare che dice anche le “figlie” profetizzeranno, il che significa qualcosa di rivoluzionario nella cosmo-visione familiare di Israele, poiché la donna era uno strumento di consumo in quella realtà sociale. Ma tuttavia lo Spirito Santo si servirà di lei. Ora passiamo ai “vostri giovani avranno visioni” ed i “vostri anziani faranno dei sogni”. Perché non dice che profetizzeranno, come il gruppo anteriore? È ovvio che questo livello è fuori della famiglia. I “giovani”, la parola greca neaniskos parla di un giovane approssimativamente tra i 12 e i 25 anni. Nel Nuovo Testamento è: un termine usato per parlare di un cristiano che conosce la Parola di Dio e si sta avvicinando alla maturità spirituale – Giovanni 2:12-14.
A questo proposito abbiamo ragazzi con un po’ di maturità. Qual è l’esperienza dello Spirito Santo per lui? “avranno visioni”. Cos’è la Visione? È la rivoluzione del piano e del proposito di Dio per un uomo o una donna. Affinché la visione sia effettiva, questa deve svilupparsi e nascere nell’intimità con Dio. Cosa succederebbe se la visione non si sviluppasse né nascesse nell’intimità con Dio? Questo significa che se Dio rivela qualcosa ad un uomo o una donna, sta a loro condividerla e allo stesso tempo dare vita alla visione con le persone che la abbracciano. Esistono 3 parole ebraiche e greche che descrivono la parola Visione e inoltre hanno un significato interessante: la prima “Chazon” e questa è la parola ebraica che si riferisce ad una Parola di Dio ricevuta nell’intimità (1. Sam. 3:1-14).
La seconda è la parola “optasía”. Questa viene dalla parola “ottica” che significa “Vedere più in là, è vedere un po’ oltre il nostro stesso futuro”. (Pietro vide una tela scendere dai cielo – Atti 10:9-16). E la terza, che è una parola greca, è “Jorasis”. La Bibbia la definisce come l’abilità di percepire e discernere con gli occhi della fede il sogno che Dio pone nel cuore. Neemia 2:18 ne è un chiaro esempio. È pienamente interessante ricevere una visione nell’intimità con Dio. Dice la Bibbia che Samuele stava dormendo nel tempio di Dio, lì dove c’era l’arca di Dio… All’improvviso il Signore chiamò Samuele, lo fece per tre volte e Samuele rispose: “Eccomi qui”… Logicamente Samuele corse davanti ad Eli, che lo istruì che era Dio che lo stava chiamando e una quarta volta riuscì a confermare che veramente era Dio che lo stava chiamando per il suo servizio e affinché sostituisse Eli come Sacerdote… Fu un appello personale… Una visione personale… Senza intermediari…
Dio può dare delle visioni a chiunque di noi, visioni che edifichino il regno, visioni che emergano dal più profondo dei nostri cuori. A chi concede Dio una visione?… La cosa interessante è che Dio dà sempre una visione ad un uomo o una donna in particolare, mai ad un concilio, un’organizzazione, una corporazione … La dà sempre ad una persona, come accaduto con Mosè, Isaia, Geremia, ecc. Quando Dio chiamò Saulo di Tarso, lui era accompagnato da un centinaio di soldati, ma Dio chiamò solamente Saulo… E cosa successe lì?… Leggiamo Atti 26:12-23 Saulo riceve la visione…. E la visione: Lo fermò (V.14), lo inviò (16-18) Ubbidì (v-19-20), lo fortificò (v.21.23), lo amplificò (v.27), gli diede soddisfazione (v.19-20) (2.Tim.4:7). Tutti quelli che hanno ricevuto una visione da Dio e l’hanno condivisa e messa in pratica trionfano, specialmente quando si uniscono alla visione persone che abbracciano con soddisfazione quella stessa visione. Perché? Perché la visione ti ferma, ti fa ubbidire, ti amplifica.
La visione ti dà soddisfazione. Dio parla, è dimostrato. Quando riceviamo una visione di Dio, custodiamola, condividiamola senza paura alcuna, e a suo tempo quella visione darà il suo frutto. Questa ultima generazione di giovani avrà “optasía”, la capacità di vedere oltre lo schema, cioè uscire dal paradigma generazionale comincerà con i giovani. (A proposito il termine neanios, include le donne). Ma avranno anche “jorasis” la visione che si prepara nell’intimo e che si svilupperà in fatti concreti come quella di Neemia. Cioè due cose ci dice la frase “avranno visioni” di questi giovani, prima romperanno gli schemi e seconda potranno stabilire il nuovo modello progettato da Dio per gli ultimi tempi.
Nel contesto dei giovani profetizzare è più attivo e dinamico, intorno agli adulti è più passivo e statico. I vecchi hanno bisogno di nuovi sogni, che diano loro speranza di vita. Devono tornare ad avere vigore, e desiderio di riuscire a fare cose. Quei sogni come le visioni sono plurali. Ciò significa che saranno molti. È importante capire che le vecchie generazioni dovranno guardare avanti e non rimanere vivendo dei ricordi. Che cosa sono i sogni? Bene, fisiologicamente i sogni sono impressioni mentali, in generale involontarie, di immagini o sensazioni, che proviamo mentre dormiamo. Gli studi scientifici suggeriscono che la capacità di sognare è una sofisticazione del sistema nervoso, capacità quasi esclusiva dei mammiferi. I sogni sono qualcosa di simile ad un riposo migliorato, o sfruttato con motivi che si pensa abbiano relazione con la simulazione di situazioni per potenziare l’adattamento e per consolidare la memoria ed altre funzioni cerebrali.
Biblicamente, i sogni sono metodi che Dio usa per poter comunicare principi e sfide comprovate dalla rivelazione di Dio. Questo significa allora che i vecchi torneranno a rinnovarsi e a vedere prospettive dalla prospettiva di Dio. Mentre i giovani ascoltano e parlano di Dio, i vecchi vedono il piano di Dio. Che interessante equilibrio. Cioè il concetto della proclamazione che deve esistere tra le generazioni che Dio userà negli ultimi giorni.
Viviamo nei tempi finali della storia. Dio ci chiama ad essere pieni di Spirito Santo, con tutta la pienezza di Dio. È in quella pienezza che sta chiamando giovani e vecchi a nuovi sogni e visioni nuove di come tutto ed ogni carne può essere condotta ad un’esperienza di Cristo. Che il Signore ci conceda questa pienezza così da accelerare il giorno grande e finale del Signore. Amen.
Il vecchio mondo si trova alla vigilia di mutare in un nuovo mondo di giustizia, di pace e di amore. Il fratello amerà il fratello, perché lo riconoscerà, e in Cristo saranno una sola cosa come il Padre vuole. L’allegria dello spirito sarà grande e profonda la gioia di tutti coloro che sono stati segnati per risorgere ed ereditare il regno di Dio, che sicuramente saranno questi giovani servi di Dio.
Allegati:
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https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/8808-anno-domini-2021.html– 10-03-21 Femminismo, Anno Domini 2021. Una giusta causa
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– 7-12-20 I chiamati e gli eletti sono sulla Terra
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8769-i-chiamati-e-gli-eletti-sono-sulla-terra.html
– 21-09-20 Non ci ha lasciato orfani
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– 13-06-20 Condividendo con Elia
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– 18-02-19 GNA: 7.465.006
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– 6-01-19 I giovani della genetica G.N.A.
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