DAL CIELO ALLA TERRA
N.d.T.: Sulla tragica fine del pianeta-Luce (Mallona).
Gesù: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore» (Lc 10,18)
Atum, Sow, Gebb, Niot, Osiris, Isis, Shet e Nebtho, per volere dell’Assoluto, pur essendo rimasti i più devoti alle Leggi dell’Altissimo, dovettero rimanere con i ribelli ed unirsi al loro destino. Intanto tutto era pronto. Enormi transatlantici spaziali iniziarono la spola tra il pianeta-Luce e la Terra e Venere. Per quaranta lunghissimi giorni e notti, migliaia e migliaia di mezzi solcarono il grande spazio. Creature di diverse razze, animali e cose, erano state trasportate ed adagiate nei punti prestabiliti della Terra e di Venere. Sul pianeta-Luce, il mostro disintegratore [scissione atomica] aveva attaccato la crosta di quella cellula universale in cerca degli elementi sensibili alla natura del suo corpo divenuto mostruosamente grande.[…] Il mondo agonizzante, tra le spire della bestia, era rimasto solo con il destino che gli uomini-angeli, ribelli alle Leggi di Dio-Creatore, avevano sentenziato creando il male al posto del bene, che solo Dio e solamente Lui poteva creare. Dalla Terra e da Venere lo sguardo pensoso dei ribelli era rivolto verso il paradiso perduto. Per la prima volta incontrarono la tristezza, un senso che faceva soffrire e che non avevano mai conosciuto. Intanto sul pianeta Terra e su Venere la scienza predisponeva ogni cosa secondo il nuovo stato di cose e con il senso dell’immediata emergenza. Il terrorizzante ruggito delle enormi bestie spaventate, dava loro un altro senso che non avevano mai conosciuto: la paura. Barriere di protezione erano state disposte in modo scientificamente sicuro. Gli occhi di molti erano lucidi di lacrime: un altro fatto nuovo che non avevano prima conosciuto, la commozione dell’animo, l’intenso dolore. Bhārat, angelo Giusto in mezzo agli ingiusti, illuminato dalla Coscienza Universale [Cristo], era il solo a comprendere la grave punizione messa in atto da Dio. La grande, terribile discesa era già iniziata con la perdita del paradiso. Egli sapeva tutto ed era con loro per un compito divino che doveva assolvere nel tempo con la collaborazione di Atum, Sow, Gebb, Niot, Osiris, Isis, Shet e Nebtho, divenuti Reggenti degli elementi della nuova vita.
Tutto sembrava calmo e nella notte tutti erano con gli occhi umidi di pianto in attesa di qualche cosa che doveva avvenire. Ed ecco una possente voce venire dalla profondità degli spazi: “MALEDETTI! MALEDETTI SINO AL GIORNO CHE IO VORRÒ!”.Il destino delpianeta-Luce era ormai segnato. Il terribile mostro disintegratore, divorava ogni cosa con feroce voracità. Gli uomini-angeli, ribelli alle immutabili Leggi del cosmo, avendo voluto imitare l’Assoluto nell’arte della creazione eterna, avevano dato vita ad una terribile creatura mostruosamente assetata da un irrefrenabile istinto di anticorpo. Il suo corpo formato di energia in caotica disarmonia cresceva rapidamente, trasformando ogni cosa che incontrava lungo il suo lento ma disastroso cammino, in altrettanta caotica energia per il nutrimento e la crescita del suo corpo e dei suoi malèfici istinti […] il mostro dalla testa a fungo [esplosioni nucleari], era il solo incontrastato padrone del destino del pianeta-Luce. Ormai non vi era più scampo e bisognava fuggire, fuggire al più presto prima ancora che avvenisse, da parte del mostro disintegratore, l’attacco alla crosta del pianeta e quindi la inevitabile rottura dell’equilibrio dei giacimenti di materiale sensibile alla disintegrazione rapida e progressiva [giacimenti naturali di uranio].
La disperazione aveva invaso colpevoli e non-colpevoli. Tutti gli abitanti degli altri pianeti, esclusi la Terra e Venere ancora in stato di evoluzione primitiva con fitta vegetazione ed abitati da enormi animali, erano costernati per il peggio che ancora doveva verificarsi. Gli uomini-angeli del pianeta-Luce, con tale ingiustificabile peccato avevano segnato il loro destino e quello di un mondo che era stato la culla di una suprema felicità immortale e paradisiaca. Diseredati da Dio e dai perfetti popoli degli altri pianeti, gli uomini-angeli ribelli inviarono pattuglie esplorative sul satellite del pianeta Terra [luna]. Con potentissimi mezzi spaziali esplorarono oltre al satellite terrestre, la Terra e Venere […] e ritornando conferirono che era possibile un temporaneo ricovero in quei nuovi mondi. Iniziarono così la grande opera per la completa evacuazione dell’agonizzante pianeta-Luce. Moltissime creature angeliche non colpevoli, con la buona intercessione del Reggente Ammon, venivano prelevate da creature angeliche di altri mondi e sottratte a coloro che, con la loro ribellione, avevano provocato l’ira santa di Dio-Creatore.
La notte era limpida. Una grande luminosissima stella splendeva raggiante nel cielo: era il pianeta-Luce. Gli sguardi erano rivolti tutti su di lui con una tenerezza mai sentita. Ad un tratto un immenso bagliore illuminava il cielo. Una immensa luce a forma di croce illuminò le pupille di tutte le creature del regno di Ammon [sistema solare] dal primo all’ultimo mondo. Una cellula dell’universo era stata uccisa. Un paradiso distrutto dagli angeli ribelli. Lacrime di dolore scendevano silenziose e doloranti. Il cosmo era stato ferito. “MALEDETTI! MALEDETTI SINO AL GIORNO CHE IO VORRÒ!”, tuonò ancora più possente la voce per tante altre volte, prima che il cielo si oscurasse e le stelle divenissero color sangue. In quello stesso istante, Atum, Sow, Gebb, Osiris, Isis, Shet e Nebtho, avvolti da una splendente luce divennero invisibili agli occhi degli angeli caduti nella maledizione. I presenti poterono osservare con non poco stupore tale avvenimento […]. La Terra incominciò a tremare mentre vento tempestoso sollevava in aria ogni cosa. I vulcani cominciavano a vomitare materia incandescente, le acque accavallarono la terra; enormi fenditure si aprivano nella sottile crosta terrestre: una visione apocalittica resa terribile dalla tuonante voce che diceva: “MALEDETTI! MALEDETTI SINO AL GIORNO CHE IO VORRÒ!”.
Le macchine ed ogni mezzo, venivano vangati dalla terra in movimento e distrutti. La morte, che loro non avevano più incontrata, riapparve dinanzi alle loro pupille sbarrate di terrore. Dio aveva tolto ciò che aveva loro dato: la vita eterna. Era così iniziata la lunga Via Crucis degli angeli caduti. Ora non avevano più alcun privilegio […] avendo commesso una grave colpa. L’alba spuntò e i sopravvissuti all’Apocalisse videro il Sole come una massa di pelo infuocato. Cercarono rifugio nelle più alte cime delle montagne mentre le invocazioni di disperato dolore salivano al cielo da tutte le parti del mondo. Le belve fecero scempio divorando cadaveri e perseguitando i vivi. Tutto era stato perduto! Ora si conosceva pure lo spirito di conservazione, di ragione, di lotta, di sopravvivenza, di dominio dell’uno sull’altro, della difesa e […] del male. Di mano in mano che l’uomo si disimpegnava dalle forme originarie e si avvicinava alla perfezione corporea [materia], la separazione dei sessi si accentuava in lui.
L’opposizione dei sessi e l’attrazione sessuale divenivano, nelle epoche seguenti, uno dei più energici propulsori della nuova umanità ascendente. Nel mondo animale come nell’umanità, la irruzione dei sessi nella vita, il nuovo piacere di creare in due, agì come una bevanda inebriante. Alcuni uomini, ancora presi dal torpore psichico, si accoppiarono con animali dando vita alla specie scimmiesca, degradazione dell’uomo primitivo, spinto dall’irrefrenabile vertigine sessuale. Un flagello spaventevole si abbatté sul pianeta. Lucifero non aveva perso tempo. Dal disordine delle generazioni uscirono tutte le passioni cattive: i desideri senza freno, l’invidia, l’odio, il furore, la guerra dell’uomo contro l’uomo.[…]
[N.d.T.: Lucifero era stato Reggente del pianeta-Luce e capo dei ribelli, ora “caduto” sulla Terra con l’obbligo (da parte di Dio) di rappresentare il male, il “polo negativo”, ed ispirare il male nell’uomo. Proprio questa è rimasta sino ad oggi la pena che Lucifero deve scontare: essere il tentatore dell’umanità, affinché l’uomo vincendo le tentazioni, “vincendo il mondo” delle terrene passioni, possa sviluppare la virtù del Discernimento e così evolvere verso le superiori dimensioni vitali.]
Tutti [gli angeli caduti] avevano subìto la metamorfosi dall’astrale al fisico, subendo variazioni in rapporto agli agenti che agivano in quel determinato luogo in cui si trovavano al momento della tragedia iniziale e che li aveva portati ad occupare la Terra e a raggrupparsi in diversi punti del globo, ove ritennero più sicura la sosta. L’uomo, goccia tremula di luce venuto dall’Eden di un mondo distrutto, cominciava daccapo il cammino di un sentiero che Dio gli aveva assegnato come pena ed espiazione della sua grave colpa.
EUGENIO SIRAGUSA, anno 1952