Charla di Ramón Gómez a Monteros de Tucumán
Di Claudia Marsili e tutti i ragazzi di Gubbio
È sabato 10 novembre e il gruppo di Gubbio si prepara per andare con Ramón Gómez e sua moglie Sandra a Monteros de Tucumán, a più di 300 chilometri da Salta, dove una famiglia ha organizzato un incontro in cui Ramón presenterà le attività della Fundación Los Niños de San Juan e parlerà del messaggio spirituale che accompagna tutta la sua vita.
Giovanni, Sonia e Maurice rimangono a Salta, dove si dedicheranno alle attività di redazione e al diario di viaggio. Per la prima volta il gruppo si separa e già si sente la mancanza di qualcosa che fino al giorno precedente si respirava profondamente.
Il furgoncino che ci ha condotto tante volte tra le ventose montagne nei giorni scorsi, oggi ci conduce nella calura della città. Siamo carichi e sinceramente felici di poter accompagnare Ramón in questa importante attività divulgativa e di renderci testimoni di una parte importante della sua speciale missione.
Ramón inizia con la preghiera del Padre Nostro e ringrazia tutti per la partecipazione.
“L’unica cosa importante è la parte spirituale. Quella che noi molto spesso dimentichiamo.
Mentre stavo venendo qua ho chiesto a Dio: ‘Cosa posso dire loro? Quali parole posso usare perché comprendano?’.
Questo mondo non è facile. Ciò che sta accadendo è davvero triste.
La cosa più importante è che non abbiamo tempo per pentirci. La situazione dell’essere umano è grave. Questo è il messaggio più disperato della Vergine Maria. Che la seconda venuta di Suo Figlio il Cristo è prossima. Questo niente potrà cambiarlo. E quando tornerà verrà a cercare ognuno di noi, a chiederci conto delle nostre azioni. Ad ognuno di noi chiederà conto della nostra mancanza d’amore e di solidarietà. Se arrivasse oggi, nessuno di noi sarebbe pronto. Ognuno di noi per capire se è pronto, deve chiedersi: ‘Che atto d’amore sto facendo nella mia vita? Chi ho perdonato oggi? Cosa ho fatto di positivo oggi per meritarmi la grazia di Dio?’
Ogni giorno dobbiamo migliorare i nostri pensieri e le nostre azioni, aiutando coloro che hanno bisogno. Non dobbiamo preoccuparci delle cose materiali, ma dare valore al lato spirituale, che non ha a che fare con la religione. La materia è transitoria. Niente dura per sempre, mentre la parte spirituale viene da Dio e a Lui ritorna. Dobbiamo vivere in comunione, in comprensione, in tolleranza. Cristo è morto sulla croce per salvarci spiritualmente. Dobbiamo prendere coscienza di questo. Dobbiamo cercare Dio. Ascoltarlo.
Il tempo si sta per compiere. Dobbiamo analizzarci e capire come stiamo spiritualmente oggi. Così come stiamo non possiamo vivere e andare avanti.
Nella nostra quotidianità dobbiamo avere pazienza, tolleranza. Il prossimo è anche mio figlio, mia moglie, mio nonno, mio zio. Dobbiamo fare in modo che ci sia armonia nella nostra casa.
Dobbiamo avere fede. Avere fede è accettare la Sua volontà, perché Dio non sbaglia, non prende cattive decisioni.
Il tempo che viviamo è critico e richiede un’azione immediata di cambio di coscienza. La preghiera senza azione non porta frutti. Se non è accompagnata dall’azione sono solo parole al vento.
Nostra madre Maria è angosciata. Chiede che cambiamo, miglioriamo e prendiamo coscienza.
Nessuno vuole soffrire, ma se non accettiamo la volontà del Padre soffriremo. Attraverso la natura Dio pulirà la terra dalla contaminazione più grande: la razza umana, a causa della quale ci sono guerre, malattie e fame. L’uomo è la razza pensante, ma è la più distruttiva.
Ogni giorno dobbiamo manifestare il nostro amore per Lui.
La povertà spirituale ci caratterizza e la natura ci purifica con i quattro elementi di cui parla l’Apocalisse: aria, acqua, terra e fuoco. Non è Dio che ci castiga, ma noi che generiamo questa mancanza di equilibrio. Il problema più grande del pianeta siamo noi.
Se vogliamo salvare la nostra parte spirituale dobbiamo chiederci perché Dio si è fatto massacrare e uccidere? Non è una storia, ma è reale. E non bastano la Pasqua e il venerdì Santo. Dobbiamo ricordare ogni giorno che se Lui non avesse accettato questa sofferenza, noi non ci saremmo salvati. ‘Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno’.
In punto di morte ha perdonato tutti noi e ciò che gli stavamo facendo.
Gli animali domestici vivono meglio delle persone di strada. È così che ringraziamo il suo sacrificio?
Dobbiamo preoccuparci ogni giorno, ogni giorno è importante. Non dimentichiamo mai la sua passione e il suo amore per noi.
Non basta una Pasqua per rendere grazie a Dio.
Dobbiamo risvegliare la nostra parte spirituale attraverso opere, azioni a favore della vita e della natura.
Pensiamo solo a noi stessi, per cui perdiamo la grazia di poter rendere grazie a Lui. Questo non significa che dobbiamo lasciare tutto e vivere come mendicanti. Qualcuno, come San Francesco o Madre Teresa di Calcutta, l’ha fatto, ma noi nel nostro piccolo, dobbiamo imparare a condividere. Non ciò che è superfluo, ma tutto ciò che abbiamo. Contribuire con un atto di amore ad alleviare la fame dell’altro. Se ho un solo pane lo devo condividere. Condividere ciò che possediamo, non dare ciò che abbiamo in esubero.
Ogni giorno siamo tentati. Non possiamo mai stare tranquilli. Impariamo a trasmettere agli altri che con un po’ di sforzo possiamo fare la differenza.
La vita è transitoria ed esiste perché noi possiamo evolvere spiritualmente.
Dobbiamo ringraziare per tutto. Per ogni cosa. Niente e nessuno ci appartiene, né la nostra casa, né la macchina, né nostro marito o nostra moglie.
Possiamo divenire migliori spiritualmente attraverso l’azione. Atti concreti a favore della vita, aiutando il prossimo.
Padre Pio teneva il rosario in mano e diceva ‘Questa è la mia arma contro il demonio’, ma allo stesso tempo agiva, lottava.
Dio non mi chiederà quanto ho pregato, ma quanti dei miei fratelli ho aiutato, quanti ne ho perdonati.
La parte materiale non esiste, è un inganno, un’illusione. È davvero triste se ci perdiamo in questa illusione.
L’esperienza spirituale non è di una sola persona, ma di tutti noi. Per cui fatemi domande. Non sono venuto a fare un monologo.
Abbiamo l’opportunità di pentirci in ogni momento. Perché tutti siamo importanti per lui. Tutti”.
Domanda. Che valore ha la confessione nella Chiesa?
Ramón: “È importante prendere coscienza di questo pentimento. La confessione ha valore quando ci si pente nel proprio cuore. E come si vede il pentimento? Quando c’è un immediato cambio di vita. Se mi confesso e poi persevero nel peccato, il peccato rimane. Chi si pente sinceramente, si riconcilia con Dio e cambia la sua vita. Solo questa è la vera confessione.
Quello che sto portando nella confessione, non deve ripetersi nella mia vita.
Ognuno di noi sa cosa deve migliorare dentro se stesso”.
Domanda: Che significato hanno le apparizioni mariane nel mondo?
Ramón: “Hanno un solo fine. Avvicinarci a Suo Figlio. La Vergine si manifesta e si identifica con ognuno di noi. È una giovane di 17 anni, molto bella. Ma si presenta nel mondo con diverse forme e fisionomie, diversi colori, perché si identifica con ogni essere umano che è sulla terra. Non ha differenza con noi, non si manifesta come realmente è, perché noi possiamo ascoltarla meglio se è simile a noi.
Si manifesta in tante parti del mondo, parlando diverse lingue. Lei è stata la prima che ha accettato. Ha accettato la sofferenza di Suo Figlio. Dobbiamo venerarla e pregarla, ma se qualcuno non crede in Lei o in Cristo, non dobbiamo chiudergli la porta, perché non abbiamo la capacità di poterlo fare. La cosa migliore che possiamo fare è abbracciare il nostro prossimo”.
Prende la parola una ragazza che ringrazia Ramón per averla aiutata ad avere fede in qualcosa di molto importante per lei. I medici le avevano detto che non avrebbe potuto avere figli, ma dopo aver incontrato Ramón il bambino è arrivato ed era lì con lei e col suo sposo.
Ramón: “Dobbiamo mettere in pratica il cambiamento in questo momento. Per Dio siamo importanti. Lui ci ascolta e sa quando e come operare in ognuno di noi. Non dobbiamo disperarci, ma confidare in lui. Lui non sbaglia. Non dobbiamo preoccuparci, ma avere pazienza. Non siamo soli, né fisicamente né spiritualmente. Il caso non esiste.
Nessuno nasce per errore o per caso, ognuno di noi esiste per un fine. Stiamo qui perché Dio ci ha dato la vita. La fede è qualcosa che non si può comprare, ma dobbiamo cercarla dentro di noi. È la lotta tra il bene e il male che è in noi. Dipende da noi cosa prevale in noi, se il bene o il male.
Accettiamo la sua volontà.
Una persona mi ha chiesto di aiutarla ad essere forte. Io gli ho detto solo: ‘sii forte’. Questo perché abbiamo tutto dentro di noi.
Bisogna sempre andare avanti con fede, pazienza, tolleranza, giorno dopo giorno.
L’unico tempo importante che abbiamo è oggi. Quanti di noi vivono davvero il presente? Oggi posso prendere la decisione più importante della mia vita. Non domani, oggi. Agire oggi. Iniziare oggi ciò che vogliamo fare. Non abbiamo tempo, dobbiamo farlo immediatamente, perché oggi Dio ci sta dando un momento di lucidità spirituale e se noi non lo sfruttiamo, domani non lo faremo”.
Domanda: Da che dipendono le malattie?
Ramón: “Per me la cura più miracolosa che esiste e che non sappiamo usare è la fede. ‘Va’, la tua fede ti ha salvato’. Un semplice mortale senza fede non è niente. Niente accade se non per Suo volere.
La malattia esiste per due ragioni:
1. La contaminazione. Tutto è contaminato. Acqua, aria, ciò che mangiamo e beviamo.
La vendita di medicinali è un business. Tutti siamo infettati.
2. La nostra disarmonia, la contaminazione energetica.
Se lo chiedo con fede otterrò ciò che sto chiedendo e se non lo ottengo devo stare comunque tranquillo, perché Dio non si sbaglia. Non dipende da noi. L’uomo propone e Dio dispone.
Voi siete come me. Tutti siamo peccatori e dobbiamo migliorare aiutandoci l’uno con l’altro.
Nessuno prolunga la vita di nessuno, ma posso migliorare la vita dell’altro, dare forza all’altro.
La parte spirituale è la nostra armatura.
Padre Pio accettò di essere rinchiuso per dieci anni, senza poter più confessare né operare, solo perché Dio gli aveva dato le stigmate.
Devo accettare ciò che ricevo, con tranquillità, non con disperazione”.
A questo punto Ramón parla dell’operato della Fondazione e invita tutti a partecipare alla raccolta cibo (pan dulce e budinas) che verrà fatta in vista del Natale. “Persone che non hanno acqua e che in quei giorni avranno solo solitudine, vento e freddo.
Io devo dare testimonianza di ciò che vedo. Perché sto in questo luogo. E mi devo muovere aiutando il mio prossimo e i miei fratelli qui.
Loro hanno solo vento e pietra. Cerchiamo di aiutare queste famiglie.
Perché queste famiglie sappiano che in quel giorno nacque il Figlio Dio. Che Dio si ricordò di noi e mandò suo Figlio.
Le persona della Puna necessitano di ognuno di noi. Dobbiamo spiegare loro perché è festa in quei giorni.
Non possiamo sconfiggere la fame e la miseria del mondo, ma alleviare la sofferenza di qualcuno impegnandoci in prima persona. È questo ciò che Dio ci chiede, che mettiamo in pratica ciò che dice Suo figlio ‘Avevo sete e mi deste da bere, avevo fame e mi deste da mangiare, ero nudo e mi vestiste'”.
Domanda: Papa Giovanni XXIII aveva dei contatti con esseri di altri mondi?
Ramón: “La mèta di Giovanni XXIII era trasformare il Vaticano in un’opera spirituale. Cambiare la religione cattolica. È vero che aveva dei contatti. Siamo visitati da esseri superiori.
Le manifestazioni nel Cielo sono reali. Il Sole è una connessione diretta col nostro creatore. Senza sole non c’è vita. Per questo la Vergine si è manifestata attraverso la danza del sole, come è accaduto ad esempio a Fatima.
Noi abbiamo cattiva memoria e ci dimentichiamo.
La Vergine parlò a tre bambini dando loro un messaggio. Avvertiva della corruzione nel vaticano, la mafia nel vaticano.
Dobbiamo ricordare gli insegnamenti di Cristo. ‘Maestro voglio seguirti’ ‘Va bene, vendi tutto e seguimi’. Abbandonare il superfluo e il passeggero, per l’eterno.
Noi ci burliamo del maestro, del suo sacrificio, ecco perché viviamo ciò che viviamo. Se ho i mezzi per fare qualcosa per gli altri, per aiutare, devo farlo
È semplice. Dobbiamo imparare a condividere.
Quanto potremmo fare di più se ci unissimo tutti per una causa? Il mondo cambierebbe.
Ad El Palomar, che si trova a 3700 metri in mezzo al niente, le persone devono camminare un giorno per arrivare alla strada principale.
Noi siamo niente, ma abbiamo volontà.
Dio ha inviato persone dall’Italia per vedere il nostro lavoro e per aiutarci.
Grazie a Dio questi amici hanno potuto lavorare, senza che l’altura li bloccasse.
Fratelli nuovi in questa vita umana, ma antichi di altri tempi nella vita spirituale.
Sono venuti dall’altra parte del mondo per aiutarci. Vengono dall’Italia, da Gubbio. Io non lo conosco Gubbio, ma loro sono qui e hanno condiviso con noi il lavoro.
E sono sicuro che completeremo più velocemente i nostri progetti grazie anche a loro.
Dipende da tutti. Uno solo non è niente. Siamo un equipe mondiale che vuole combattere le ingiustizie del mondo. Se io sto bene, anche il mio fratello deve stare bene. Dipende da noi impegnarci e farlo.
Il male non viene da fuori. Molti dicono che gli extraterrestri vengono a conquistarci, ma in realtà siamo noi il male di questa società
Domanda: Vorrei sapere qualcosa sulla reincarnazione.
Ramón: “La reincarnazione è parte dell’evoluzione. Una sola vita non è sufficiente per evolversi e per trovare Dio. È una legge evolutiva. Tutto ciò che ha vita ha energia, e l’energia deve evolversi. Anche la Bibbia ne parla. Giovanni Battista è la reincarnazione di Elia.
Gesù ha detto ‘È già tornato’. Lo spirito torna per evolversi, per lavorare, perché solo lavorando possiamo evolverci.
Sarebbe ingiusto che gli Angeli nascano Angeli e noi semplicemente mortali. Per me è tutta un’evoluzione. Credo che Dio sia giusto. Dipende da noi come ci evolviamo. I santi non nascono santi, ma lo diventano, abbandonando tutto, come madre Teresa, che consolava e dava sollievo al suo prossimo negli ultimi momenti di vita.
La vita fuori dal pianeta terra esiste e siamo visitati da altre civiltà.
Ma questo non conterà quando dovremo rendere conto a Dio. Conta ciò che siamo con la nostra vita. ‘Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli’.
Non mi serve vedere luci nel cielo se la mia vita non è piena di atti positivi, perché se non lo è, il resto è solo ego. Dobbiamo amare il nostro prossimo come Lui ci ha insegnato”.
Domanda sulla cremazione.
Ramón: “Bisogna aspettare tre giorni. Il compiersi di un processo spirituale tra spirito e materia. Dopo tre giorni il corpo è solo carne”.
Domanda sulle sue esperienze di contatto.
Ramón: “La manifestazione che ho avuto quando avevo 18 anni e il messaggio che mi diede la Vergine è esattamente quello che sto dicendo. C’è anche altro, ma ancora non è arrivato il tempo. Ma posso dirvi che oggi è compiuto il 99% di ciò che mi ha predetto”.
Le persone si avvicinano per salutare e abbracciare Ramón e lo circondano di amore. Il carisma di quest’uomo e la luce che emana sono tangibili.
Un fratello del nostro Spirito che abbiamo ritrovato in questa vita. Tutti noi torneremo a casa così pieni e vivi da percepire un forte senso di nostalgia per tutti gli insegnamenti che ci ha trasmesso.
Un uomo grande, immenso, che si fa ultimo tra gli ultimi. Grazie Ramón. Ti amiamo tanto.
Claudia Marsili e tutti i ragazzi di Gubbio
Salta, 11 novembre 2018