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fukushima-marFUKUSHIMA: GLI INVALICABILI DETRITI RADIOATTIVI NEI REATTORI E IL MISTERO DELL'AUMENTO DELLA CONTAMINAZIONE IN MARE
Ordinato a chi vive in alcune zone all'interno dell'area tra i 20 ed i 30 Km dalla centrale di lasciare le abitazioni
Il governo ha incluso altre città fuori dal raggio di 20 km dalla centrale

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) sta lottando per rimuovere le macerie altamente radioattive sparse negli edifici dei reattori  della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Secondo la rete televisiva Nhak  «Gli ostacoli contaminati devono essere eliminati in modo che i lavoratori possono concentrarsi sulla stabilizzazione dei reattori».
I detriti contaminati, probabilmente il risultato delle esplosioni di idrogeno nei reattori 1 e 3, sono sparsi in tutto il compound degli impianti. Già il 15 aprile la Tepco disse che era pronta per rimuovere le macerie
che ostacolavano l'accesso al reattore 3  e il giorno dopo disse che era tutto pronto per dare il  via a macchinari a controllo remoto per la pulizia dei detriti altamente radioattivi. Invece i robot della Tepco si sono trovati di fronte ad una situazione fino ad ora ingestibile che impedisce ai tecnici ed ai "liquidatori" di valutare la situazione negli edifici reattore
Dal 15 aprile la Tepco ha cominciato anche i lavori per  pompare l'acqua altamente radioattiva da un tunnel collegato al reattore numero 2. Dopo 4 giorni che l'acqua tossica viene trasferita ad un impianto di trattamento delle scorie, stamani alle 7,00 ora del Giappone la Tepco ha annunciato che «Il livello nel tunnel è sceso di 5 centimetri. Fino ad ora non è stata individuata nessuna perdita in più».
I piani per alimentazione per raffreddare i reattori riempiendo i loro "contenimenti" potrebbero essere ostacolati proprio dalle acque reflue contaminate con materiali altamente radioattivi.
Secondo un blueprint  per riportare l'impianto nucleare sotto controllo presentato oggi dalla Tepco (nella foto), «Entro la metà di luglio, i  reactor vessels dei reattori  numero 1 e 3 saranno riempiti con l'acqua fino all'altezza della barre di combustibile nucleare. Questo ha lo scopo di raffreddare i reattori in modo stabile». Però i tecnici della Tepco che hanno presentato il progetto hanno anche ammesso che il livello dell'acqua ha iniziato a risalire nel reattore numero 1. La Nhk oggi aggiunge che «Si dice che l'acqua iniettata per il raffreddamento del reattore vaporizzi fuori del reattore e poi si trasformi in acqua dopo essere stata raffreddato all'interno del contenimento. Tuttavia, se il container è stato danneggiato, questa acqua altamente radioattiva potrebbe filtrare fuori».
La Tepco deve ancora riuscire a controllare l'edificio della turbina del reattore per capire se ci sono perdite di acqua dalla building housing del reattore, ma i "liquidatori" attualmente non possono entrare nell'edificio reattore. «Però - ammette l'impresa nucleare - lo sforzo per individuare la fonte di una perdita è difficile a causa dell'acqua radioattiva all'interno del seminterrato dell'edificio turbina». I lavori per spostare l'acqua contaminata dal reattore 2 sono già in corso, ma non è chiaro quando si può cominciare a farlo anche dal reattore 1. La Tepco assicura che «I vessels containing dei reattori sono abbastanza forti, anche se sono pieni d'acqua», ma la Nuclear safety and industry agency (Nisa) del governo giapponese ha detto che «Sia necessario confermare se il contenimento è resistente a forti terremoti».
Come se non bastasse, la Tepco ha annunciato anche di aver rilevato, nei pressi della presa di acqua di uno dei reattori di Fukushima Daiichi,  alti livelli di materiale radioattivo in campioni di acqua di mare. A sentire la Nisa si tratterebbe di un mistero perché «Non ci sono tracce di acqua altamente radioattiva fuoriuscita in mare dall'impianto».
La Tepco ha rilevato 160 becquerel di iodio-131 radioattivo per centimetro cubo in campioni di acqua di mare raccolti Nella mattinata del 20 aprile nelle vicinanze della presa d'acqua del reattore 2, cioè una radioattività 4.000 volte oltre il  limite nazionale e superiore a quella  rilevato il 19 aprile. Si tratta dello stesso sito dove è stata ritrovata l'acqua contaminata con materiale altamente radioattivo che si diceva fosse fuoriuscita in mare il 2 aprile, dalla perdita che è stata chiusa 4 giorni dopo. Quindi i livelli di iodio-131 dovrebbero essere in diminuzione, non in aumento.  Invece la Tepco dice di aver anche rilevato, sempre nei campioni raccolti mercoledì, cesio radioattivo-134 a 2.300 volte il limite e cesio-137 a 1.600 volte oltre il limite. Anche questi livelli sono superiori a quelli rilevati martedì.
La Nisa spiega che «Acqua di mare contenente materiale denso altamente radioattivo si sta accumulando a causa di un recinto speciale installato nella zona per contenere la perdita di acqua contaminata dalla presa d'acqua del reattore numero 2» e aggiunge che «Non si vede alcuna nuova perdita di acqua altamente radioattiva». La cosa tornerebbe abbastanza (ma ormai a Fiskushima Daiichi nessun dato è certo e definitivo) con quanto dice la Tepco: «I livelli di materiale radioattivo sono in declino in 4 punti di controllo al largo della costa della centrale nucleare di Fukushima».
Intanto il capo di gabinetto/kamikaze del governo di Tokyo, Yukio Edano, ha annunciato che  «Il governo giapponese sta controllando campioni di latte materno per le radiazioni». Ma, dopo che ieri è stata resa nota la presenza di tracce di radioattività nel latte di alcune mamme, Edano ha detto ai giornalisti  che «Le radiazioni fuoriuscite dalla centrale nucleare danneggiata di Fukushima Daiichi non hanno avuto alcun impatto sui neonati allattati al seno. Sebbene le sostanze radioattive siano state rilevate, a quanto riferito, in  alcuni campioni, i livelli erano molto al di sotto dei limiti di sicurezza. Non c'è bisogno di preoccuparsi troppo, e il governo ha incaricato il ministero della Sanità di effettuare i controlli per alleviare le preoccupazioni tra le  madri in allattamento». Madri che dopo queste dichiarazioni del kamikaze mediatico Edano saranno certo più tranquille...
Inoltre oggi il governo giapponese ha incluso altre città fuori dal raggio di 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima (la 'no-entry zone') nell'ordine di evacuazione. Il timore è che gli abitanti accumulino livelli di radiazioni superiori ai limiti di legge. Lo ha annunciato il capo di gabinetto, Yukio Edano, per il quale i residenti di Katsurao, Namie e Iitate e parte di quelli di Kawamata e Minamisoma, tutte nella prefettura di Fukushima, devono lasciare le abitazioni al più tardi a fine maggio.
Successivamente sempre il governo ha ordinato a chi vive in alcune zone all'interno dell'area tra i 20 ed i 30 Km dalla centrale lasciare le loro abitazioni a causa della radioattività che si è accumulata. Lo ha annunciato oggi il capo di gabinetto Yukio Edano che ha aggiunto: «Gli abitanti di alcune località che si trovano al di là del raggio di 30 km devono essere pronti a ritirarsi in caso di necessità». Stanotte il governo giapponese ha blindato la zona di 20 km intorno alla centrale nucleare, ha proceduto all'evacuazione di quelli che erano rimasti nell'area ed ha vietato l'accesso.
22 aprile 2011 -  Greenreport - it