Un fresco profumo di rose misto ad incenso si espande all’interno della nostra casa che è anche la redazione di Palermo. Le stigmate sulle mani, sui piedi e sul costato sono ancora sanguinanti, trattiene il respiro Giorgio per controllare quel dolore che lacera le sue carni. Lentamente, con grande fatica si rialza dal giaciglio di passione che mostra i segni della nuova crocifissione. Raccoglie tutte le sue forze per andare oltre quel lancinante dolore ed essere così pronto ancora una volta per il Suo Signore ma la testa gira, l’energia scende, le gambe improvvisamente cedono e Giorgio cade per terra poggiandosi su di un ginocchio … il cuore mi si stringe dentro, in un secondo immagini indelebili senza tempo mi si interpongono dinanzi… un uomo dalle fattezze virili avvolto da una tunica color porpora intrisa di sangue sale faticosamente verso un luogo chiamato “Golgota” circondato da tanta gente e da coloro che saranno i Suoi stessi carnefici.
Le donne piangono sulla via dove i passi dell’uomo si trascinano a stento … una giovane fanciulla gli asciuga il volto madido di sangue e di sudore. Lo vedo cadere sotto il peso di quella grande croce di legno mentre Sua Madre accorre in Suo soccorso fermata dai soldati romani. “Madre, io faccio nuove tutte le cose” sussurra dolcemente il giovane nazareno preparandosi al truce martirio che lo attende e che renderà liberi gli uomini … Giorgio mi guarda e il suo sguardo traboccante d’amore trafigge il mio cuore … sorride dolcemente mentre con difficoltà tenta di rialzarsi “Devo andare” mi dice piano, “c’è tanta gente che mi aspetta”. Il giorno antecedente il medesimo prodigio era avvenuto istanti prima di recarsi ad un incontro con una “persona chiave”, utile per la ricerca delle Verità sulle stragi in Italia. Come in un mosaico tutti i tasselli si uniscono mostrandoci un quadro sempre più chiaro della trascendenza che riveste l’opera antimafia portata avanti da Giorgio Bongiovanni a Palermo che lo conduce inesorabilmente sempre più vicino all’anticristo.
Intanto fuori, la gente freneticamente cerca qualcosa che non trova. È una corsa contro il tempo sotto il giogo del Dio danaro che mantiene prigionieri gli uomini a cui è stato rubato il pensiero. Uomini soli, mendicanti d’amore. L’egoismo ha rubato loro la sacra fiamma. Perché Amore significa dare e non prendere. Amore significa offrire e non pretendere. Poiché è solo dando che si riceve, è solo perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita a vita eterna. Nel buio più totale le anime, smarrite, vanno … si muovono confuse in un mondo che ha perduto la propria identità, in un mondo senza ideali né punti di riferimento in cui tutto è divenuto relativo e drammaticamente “normale” ed è in questa amorale normalità che sta scivolando verso il baratro della morte senza rendersene conto.
Cari amici e fratelli siamo quindi giunti all’atteso anno 2012, abbiamo trascorso insieme questi anni vissuti tra lacrime e sorrisi, abbiamo superato momenti difficili che la vita ci ha posto dinanzi e abbiamo vissuto momenti indimenticabili che teniamo gelosamente custoditi nei nostri cuori. Sono questi momenti eterni che ci danno la forza di andare avanti e di ricordarci che non siamo soli. “Nessun luogo è lontano. Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, forse non ci sei già?” con questa frase di Richard Bach voglio abbracciarvi tutti, uno per uno, ricordandovi l’importanza che ciascuno di voi riveste in questa Santa Opera Celeste. Ciascuno di voi rappresenta una piccola parte di quel grande puzzle che disegna e prepara il ritorno del Messia sulla terra, uno scudo forte e fiero che in questo tempo sostiene e protegge il precursore che con lingua di fuoco brucia la maschera del dragone, colpito a morte, muovendo i suoi sacri passi per smascherarlo.
La verità è semplice e delicatamente si adagia nel cuore degli umili e dei semplici, si esprime nel coraggio dei giusti, parla per bocca di un messaggero di Dio. “Il 2012 è l’anno della scelta: stare dalla parte del bene o dalla parte del male. Si tratta di una scelta interiore” dice Giorgio Bongiovanni rivolgendosi alla platea che lo ascolta attentamente. Un centinaio di persone tra amici e simpatizzanti che da tempo lo aspettavano in questa città in veste spirituale. “Quindi se scelgo il bene” prosegue Giorgio portando esempi elementari “tutte le cose buone che ci sono nella città di Palermo le voglio seguire dando la mia faccia. Elezioni del sindaco, manifestazioni antimafia, aiutare bambini, toglierli dalla strada ai mafiosi, dando la mia faccia, accusando il potente che si corrompe, partecipando a manifestazioni positive. Se invece penso che solo con la preghiera mi salvo, il 2012 mi castigherà. Questo è un anno decisore, per alcuni ci sarà il risveglio per altri la morte interiore”.
La sala è piena all’hotel Addaura di Mondello, località turistico-balneare di Palermo, accanto alla quale si trova il piccolo borgo marinaro dell’Addaura (dal quale prende il nome l’hotel che ci ospita) dove avvenne il fallito attentato al giudice istruttore palermitano Giovanni Falcone, il 21 giugno 1989 nei pressi della villa che il magistrato aveva affittato per il periodo estivo.
Lo storico Flavio Ciucani aveva aperto l’incontro con una profonda ed interessante esposizione conducendo il pubblico verso la comprensione dei segni che in questo tempo vengono inviati all’uomo, segni che parlano alle genti di tutte le religioni, segni che toccano credenti e non credenti e che preparano l’umanità al ritorno degli Avatar. Argomento a cui si era collegato il ricercatore Pier Giorgio Caria che in una carrellata di immagini aveva mostrato evidenze filmate della presenza di esseri provenienti da altri mondi che visitano in questo tempo la nostra umanità. Fratelli cosmici che comunicano agli uomini della terra attraverso le immagini, rivolgendo loro moniti, profezie e annunci che preparano il grande ritorno del Maestro dei maestri Gesù Cristo. Legando magistralmente poi questi segni divini alla presenza sulla terra del segno vivente che parla ed opera in questo tempo sul pianeta: Giorgio Bongiovanni. “E’ importante realizzare che la lotta alla mafia non è una lotta religiosa ma è una lotta umana e tutti noi ci dobbiamo riunire contro questo cancro”, continua Giorgio. “Per smascherare il volto dell’anticristo mi sono dedicato alla lotta alla mafia che ne rappresenta un braccio. Ho promesso a Gesù che sarei venuto in questa terra di Sicilia, dove penso finirò i miei giorni, di dedicarmi alla mia terra, la nostra terra, che insieme agli altri popoli latini è segnata da una profezia che la mette al centro di apparizioni divine, miracoli, segni per tutta l’umanità, ecco perché mi trovo qua ad iniziare questo ultimo percorso di annuncio … i vostri occhi vedranno grandi segni nella nostra terra siciliana. Segni che vi aiuteranno a capire meglio il messaggio che porto e soprattutto le denunce contro il male. Grandi eventi presto si scateneranno, segni che si equilibreranno tra loro, tra catastrofi, guerre, apparizioni, lacrimazioni, segni sacri affinché non perdiate la fede perché nel mondo accadranno delle cose, credetemi, veramente sconvolgenti … la grande crisi del vaticano è solamente appena iniziata … la chiesa sarà infatti liberata dal male e riconsegnata ai veri missionari che sono santi”. La voce di Giorgio si fa intensa e profonda: “Io sono un messaggero e non il messaggero” dice “e anche voi potete essere messaggeri e insieme possiamo unirci. Questo è ciò a cui il Cristo tiene di più, che stiamo insieme nella Verità, che non vendiamo la nostra anima. Cristo ci dice: -Vi potranno perseguitare, vi potranno incarcerare e vi potranno pure uccidere, al massimo quindi vi potranno togliere la vita –, vedete quindi come Lui ci considera immortali –ma-, ci dice con severità, –non vendete la vostra anima–. E quando vendiamo l’anima? Vendiamo l’anima quando accettiamo il compromesso dal mafiosetto, vendiamo l’anima se ci corrompiamo, diventiamo soldati di satana se appoggiamo la guerra o i criminali. Dobbiamo quindi rimanere integri. Lui sa che siamo peccatori e lui comprende i nostri peccati se ci sforziamo di migliorare e lo seguiamo ma se ci corrompiamo interiormente perdiamo l’anima. –Se bestemmiate contro lo Spirito Santo non sarete perdonati– dice il Signore, i peccati contro lo Spirito Santo sono i peccati contro la vita, contro i bambini, contro di Lui”. La gente ascolta attentamente, le domande si susseguono, il desiderio di comprendere stimola una profonda conversazione che tocca vari temi di natura sociale e spirituale. La crisi mondiale, l’urgenza di cambiare il nostro stile di vita, la grave colpa della informazione asservita al potere. “I potenti devono dire la verità!” prosegue Giorgio “Se ci dicessero la verità già sarebbe il primo passo verso il cambiamento, ma questo non accadrà per cui inesorabilmente andremo in contro verso l’autodistruzione. I nostri figli non hanno nessun futuro” continua disperatamente “stiamo vivendo la più grande crisi della storia dell’umanità, ambientale, energetica, economica, abbiamo distrutto il nostro ecosistema, non c’è sviluppo. E’ una menzogna ciò che vi raccontano, l’unico sviluppo temporaneo di qualche anno lo potrà garantire soltanto l’armamentistica cioè le guerre! Stanno attuando un piano diabolico anticristico attraverso il quale i potenti e i ricchi si accaparreranno le risorse del pianeta lasciando la popolazione mondiale verso la morte certa. Se solamente facessero una ripartizione equa avremmo risolto la metà dei problemi. Questo è quello che io chiamo il diavolo”. Giorgio si sofferma quindi sull’importanza di alimentare la propria fede con le opere. “Noi dobbiamo alimentare la fede ma non dobbiamo credere e stare seduti sulla sedia, dobbiamo agire, essere operosi di frutti, portare avanti o sostenere delle piccole battaglie sociali nelle nostre città, non appoggiare chi è sostenuto dalla mafia, appoggiare i giusti. Noi cristiani se amiamo veramente Cristo dobbiamo inculcare il senso della giustizia nel cuore degli uomini, perché se noi inculchiamo che Dio perdona sempre, il mafioso continuerà ad ammazzare, il pedofilo continuerà a violentare i bambini, noi invece dobbiamo dire: Se non ti penti e cambi andrai all’inferno. Io sono come il Battista che dice ai potenti: Pentitevi! Guai a voi!” Giorgio legge uno degli ultimi messaggi ricevuti di recente da Gesù, un grave monito rivolto ai pastori della Sua chiesa: –I principi della mia chiesa hanno bestemmiato contro lo Spirito Santo e per questo non sfuggiranno alla mia santa ira ...–. Nella sentenza definitiva della cassazione sull’omicidio Calvi” prosegue quindi “viene provato che la mafia ha riciclato i soldi nella banca del vaticano eppure nessuno dice niente, tutto pare essere a posto … E’ vero che il Signore dice: -Perdonate settanta volte sette- ma dice anche -Se bestemmiate contro lo Spirito Santo non sarete perdonati- quindi Dio non è misericordia infinita altrimenti perdonerebbe sempre, ed è questo che ci deve far venire il timore di Dio. Se il nostro pentimento è sincero attiriamo la misericordia di Dio ma se il pentimento non è sincero scateniamo la Sua ira santa. E noi la stiamo scatenando perché continuamente chiediamo perdono e continuamente perseveriamo nell’errore”.
Un uomo garbatamente chiede a Giorgio se il suo credere e la sua esperienza possa essere anche il frutto della sua immaginazione. “Può essere” risponde “che tutto ciò che mi succede sia frutto della mia immaginazione o del mio cervello che riesce a riprodurre degli effetti paranormali, a farmi vedere questo Cristo che mi appare e mi parla, a presentarmi questi esseri extraterrestri che mi parlano, ma ci sono dei riscontri che mi fanno pensare invece che tutto questo sia vero. E dove vedo questo riscontro? Lo vedo nelle persone che sono guarite, lo vedo nel sorriso di mia figlia, lo vedo in tutte quelle persone che danno la vita per lottare contro il male, contro la mafia, lo vedo in tanti segni chiari ed inequivocabili che mi fanno capire che quell’immaginazione o quel desiderio di amore infinito, cristico, lo incarnano persone che mi hanno dato l’esempio e allora mi dico: Giorgio non sei un malato immaginario, guarda quel giusto, osserva le opere di quel martire, Signore esisti veramente perché ti sei manifestato tramite quelle persone”. Un forte applauso accoglie le parole di Giorgio che con profonda umiltà dimostra la veridicità delle sue parole e della sua divina esperienza. Esiste quindi la luce, la pace, l’equilibrio, l’armonia, il bene supremo che regge e regola la vita dei mondi infiniti nello sconfinato universo ed esistono le tenebre, il caos, il tormento, il male che il Padre Solare sfrutta per stimolare la forza del bene ad espandere la sua bellezza incommensurabile. La battaglia di Armaghedon viene combattuta tra cielo e terra. Il passaggio del nostro sistema solare ad una dimensione superiore chiama gli esseri che vi abitano ad un salto evolutivo. “La lotta tra bene e male è in atto per conquistare le anime. Le entità demoniache spirituali e angeliche spirituali lottano tra di loro per conquistare il bottino. Il bottino siamo noi. Lottano per conquistare un tesoro e il tesoro siamo noi. Ecco perché si fanno la guerra, ecco perché nell’apocalisse si parla della battaglia che avviene tra cielo e terra, la grande battaglia dove gli esseri positivi e gli esseri negativi cercano di influenzarci per conquistare le nostre anime. L’angelo e il demone lottano per entrare dentro di noi, la battaglia è questa. Siamo noi che poi decidiamo alla fine da chi farci personificare. Loro cercano di avvicinarsi a noi ma poi noi con le nostre scelte decidiamo chi far entrare dei due. Ma Colui che spinge l’angelo e il demone a tentarci è Dio che vuole far sviluppare la nostra fede, la nostra realizzazione. Ci manda quindi la consolazione per le scelte giuste che facciamo e la tentazione perché dobbiamo essere provati quando mettiamo in atto delle scelte sbagliate. Ciò che ci deve interessare è la fonte. Chi è che muove tutto? Dio. -Non ci indurre in tentazione- dice il Maestro rivolgendosi a Suo Padre nella preghiera che ci ha lasciato. Dentro di noi siamo mezzi angeli e mezzi demoni sta solamente a noi sviluppare l’angelicità ed ereditare quindi il Regno di Dio”.
Da Palermo in attesa della grande conferenza spirituale pubblica che presenterà un amico del figlio dell’uomo Gesù alla città dall’antica profezia.
ANNIVERSARIO DELL’OMCIDIO VOLONTARIO COMMESSO DALLA SANTA INQUISIZIONE DEL VATICANO CONTRO IL FILOSOFO GIORDANO BRUNO BRUCIATO VIVO ALL’ALBA DEL 17 FEBBRAIO 1600 IN CAMPO DEI FIORI A ROMA.