33 ANNI CON LE STIGMATE

Di Claudio Rojas e Jorge Costa

In un mondo in cui nessuno crede a nulla, nemmeno a quello che vede, e mette in discussione tutto, pensando all’inganno che potrebbe celarsi dietro, dove siamo tutti zombie, veri cadaveri viventi che non sappiamo dove stiamo andando; in realtà vediamo che i nostri leader sono uomini con testa di legno e sono seduti nelle poltrone di governo, sono re e giudici, senatori e sacerdoti; anche donne di medio buonsenso e prive di ogni altro tipo di talento sono dipinte e vestite da regine.

Il nostro senso di Giustizia grida molto forte. Questo è un sarcasmo al diritto.

In quest’epoca, in molti continuano a fare grandi progetti per il futuro, in un mondo dove non c’è futuro e basta solo essere ben informati per constatarlo, non bisogna neanche essere credente o mistico, solo informarsi.

In tale scenario, vive insieme a noi un uomo che grida nel deserto spirituale che questo pianeta è diventato, attualmente; e ha “un segno che tutto il mondo può vedere” (come gli disse la Vergine quando lo invitò ad andare a Fatima-Portogallo nel 1989), ma che pochi osano credere, perché hanno paura di credere, è più comodo non credere, dubitare, inveire e, nel migliore dei casi, ignorare…

Giorgio Bongiovanni, lo stigmatizzato di Fatima, la voce che grida nel deserto, L’Elia della fine dei tempi (Malachia 4, 5Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del Signore, giorno grande e terribile). Il Consolatore promesso (Giovanni 15 26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 16 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà), e soprattutto l’evidenza: che Gesù ha mantenuto la Sua promessa di non lasciarci orfani.

Consapevole che la croce è l’unica via, abbiamo organizzato un programma insieme a Jorge (Floyd) Costa all’interno dello spazio “Verdadera Justicia” che trasmette dal canale comunitario “El Vecino Normal” di Santiago del Cile, per cercare di capire il cammino verso la croce che ci lasciato il Maestro, tracciandoci il sentiero, per chi vorrà seguirlo.

Abbiamo estratto dalle “Perle di saggezza” trasmesse e divulgate da Giorgio Bongiovanni in diversi incontri con le arche in varie parti del mondo, alcune interessanti risposte a domande relative all’argomento.

L’istinto di conservazione e l’istinto della missione

RISPOSTA

L’istinto di conservazione è l’istinto della Creazione in sé stessa, per questo devi ubbidirgli e seguirlo.
Se una pietra sta per caderti sulla testa, devi spostarti per evitarla.
Ma se hai in te la Coscienza, puoi ordinare all’istinto di conservazione di modificare sé stesso.
Se sei nella condizione di stabilire che quella pietra (metaforicamente, ndr.) deve caderti in testa perché deve dare un input alla tua missione, allora ti lasci colpire, ma se non hai questa coscienza, allora ti devi difendere.

Gesù, ad esempio, quando va verso la croce, Lui stesso provoca la condanna.
In realtà, i sacerdoti stavano per assolverlo perché non trovarono prove di colpevolezza nei suoi confronti.
Ma nel momento in cui il sommo sacerdote gli chiede: “Sei tu il Cristo, il figlio di Dio?” Lui, che avrebbe potuto rispondere con parabole, come faceva spesso, risponde in modo tale da attirare a sé la condanna: “Tu lo hai detto, e ancora Io vi dico, che d’ora in poi vedrete il Figlio dell’Uomo seduto alla destra del Padre e venire sulle nubi dal Cielo”.

I suoi due amici e fratelli, Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo, sacerdoti del Tempio, che fino a quel momento avevano fatto di tutto per liberare il Maestro, capiscono è con quell’affermazione che Gesù si era condannato a morte e che loro non avrebbero potuto fare niente per salvarlo.

In altre parole, Gesù va incontro alla croce, perché sapeva che quella pietra che doveva cadergli in testa faceva parte della Sua missione, del Suo sacrificio per i Suoi fratelli e la compie perché aveva in Sé la gnosi e sapeva che doveva percorrere una delle due strade previste.
Una era la croce e l’altra quella della flagellazione e la successiva liberazione se l’Uomo avesse gridato di liberare Gesù e non Barabba, cosa che avrebbe reso possibile l’instaurazione del regno di Dio sulla terra.

DOMANDA

Cosa significa precisamente che Gesù Cristo con il suo sacrificio cancella i peccati degli uomini e cosa implica?

RISPOSTA

Significa che Lui ci offre la chiave per superare il karma con una sola incarnazione.

Se tu vuoi uscire dal ciclo delle reincarnazioni dovute al karma ed evolvere superando la terza dimensione e raggiungere la quarta, è sufficiente scegliere una causa giusta e dare la vita per la stessa, sarai martirizzato ma sarai salvo e raggiungerai la quarta dimensione.

Vale a dire che superi immediatamente la tua dimensione e aiuti gli altri a superarla.

Con la Legge dell’Amore superi la legge del karma.

Solo il Cristo ha potuto insegnarcelo per ordine di Suo Padre che è Colui che ci ama perché ci ha creati.

È un’offerta, un’offerta che possiamo rifiutare o accettare.

Questo è il motivo per il quale Cristo è il più grande di tutti, è il Maestro dei Maestri ed è a Lui che dobbiamo essere grati per l’eternità.

Per l’eternità, durante tutta la nostra evoluzione in ogni angolo dell’universo, perché questa offerta Lui non l’ha fatta solo qui sulla Terra, ma anche in altri luoghi in cui regnava l’odio.
Il sacrificio per gli altri si chiama Amore Incondizionato ed è l’amore più grande di tutti gli amori.

Non c’è amore più grande, dice Cristo nel vangelo, che dare la vita per i propri amici.

Cristo ci vuole dire quindi, che l’amore della Madre che dà la vita ad un figlio può essere superato dall’uomo che dà la vita per i suoi amici.

Questo è l’Amore più grande e Cristo, essendo perfetto ed essendo Amore Infinito, non solo ci ha lasciato questo insegnamento, ma Lui stesso ha voluto metterlo in pratica prendendo vita nel corpo umano del figlio dell’Uomo Gesù e dando la vita per coloro che lo avevano amato e seguito e che continuavano a provare un dolore immenso per un Essere di simile elevazione incarnato in un corpo fisico.

Lui era Cristo, il Logos Solare.

DOMANDA

Il Padre ha abbandonato veramente Suo Figlio Cristo sulla Croce?

RISPOSTA

Quando Gesù dice: “Padre mio, Padre mio, perché mi hai abbandonato?” -, in realtà il Padre lo aveva già abbandonato perché Gesù Cristificato non mise in pratica la Legge di Causa – Effetto, cioè, non mise in pratica la giustizia e prese su di Sé i nostri peccati per salvare i Suoi amici.

Il Padre deve pertanto abbandonarlo, perché Lui stesso deve sottomettersi alla Legge Suprema, non può fare raccomandazioni nemmeno per Suo Figlio, deve lasciarlo nelle mani dei suoi carnefici.

Il Maestro ci insegna che La Legge Causa-Effetto può essere superata mettendo in pratica l’amore, l’altruismo, la donazione di sé verso il prossimo.

Il Padre abbandona Gesù e al tempo stesso consente la Sua crocifissione.

Quando il Maestro cade a terra nell’Orto del Getsemani prima di essere arrestato, con il volto che sudava sangue, dice a Suo Padre: ”Padre allontana da me questo calice amaro… allontana da me questo calice, ma che sia fatta la Tua Volontà e non la mia.”

Vuole dire che il Padre abbandona Cristo perché non mette in pratica la Legge di Causa – Effetto, ma permette la sua crocifissione…

Ma se Lui non avesse dato la vita per noi, Suo Padre, la Legge, avrebbe dovuto punirci tutti e se lo avesse fatto, dove saremmo oggi?

Ci troveremmo magari a spalare carbone nella casa di Satana?
O saremo qui godendo di questo cibo e di tutto ciò che è rimasto di bello della nostra Madre Terra?

Se Lui non fosse stato crocifisso… per noi… non è da ammirare questo?… dare la vita per questo Essere immenso?… non esiste un Essere più grande di Gesù Cristo… Lui dice: “Io con la Legge dell’Amore salvo i miei amici, altrimenti Mio Padre deve accecare a tutti…” Il Padre lo abbandona come Padre, ma lo consola come Madre attraverso Sua madre Myriam che gli accarezzò i piedi sotto quella croce.

Il Padre ha permesso la crocifissione di Cristo per salvare il salvabile, e se lo ha permesso è perché lo ha voluto.

Per questo dico che la Madre è Madre e Padre di tutti noi, perché Lei, la Santa Madre Celeste, è compenetrata dal Padre Adonay quando accarezzava i piedi di Suo Figlio durante quel tragico momento sotto la croce.

Il Padre abbandona Suo Figlio come giustizia, ma lo consola come amore.

La statua della Pietà di Michelangelo è l’espressione più elevata di quella Madre che ha tra le braccia quel Cristo sanguinante.

Poi il Maestro dice a Giovanni: – “Figlio questa è tua Madre” – e a Sua Madre: “Madre, questo è tuo figlio” -, cioè lascia l’umanità nelle mani della Madonna e di Giovanni.

DOMANDA

Dare la vita per i propri amici

RISPOSTA

Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici.
Un vero amico non ti chiede la vita, te la dà.
Nel momento che tu dai la vita per quell’amico e quell’amico dà la vita per te, entrambi avrete raggiunto la meta.
Quando entrambi avrete realizzato questo concetto, il Padre non vi permetterà più di dare la vita l’uno per l’altro, ma finché uno dei due non lo realizza, uno darà la vita per l’altro affinché l’altro lo realizzi.

IL PROBLEMA È DENTRO L’UOMO

RISPOSTA

Lo spirito dell’uomo è alterato, siamo putridi all’interno, inquinati non solo fisicamente, bensì e soprattutto spiritualmente, allora, se non realizziamo un cambiamento dentro di noi, la situazione peggiorerà sempre di più.

Solidarietà, altruismo, rispetto per i diritti del prossimo, questo è quello che ci ha voluto insegnare Gesù Cristo ed è precisamente quello che manca nel mondo.

Cioè che il problema è interiore e se non c’è un cambiamento all’interno dell’uomo tutte le catastrofi profetizzate disgraziatamente accadranno.

Se lo volessimo potremmo evitarlo, basterebbe che domani mattina scendiamo tutti in piazza a gridare che vogliamo cambiare.

Il problema è che ognuno di noi sceglie un proprio rappresentante che possa fare i suoi interessi e non sono interessi altruistici, sono interessi egoistici e finché sono egoistici saranno come un boomerang che ricadrà violentemente contro di noi.

Tutti dovremmo scendere in piazza a protestare, non andare più a lavorare, bruciare le banche, cacciare via dalle loro poltrone chi ci governa… ma questo non abbiamo il coraggio di farlo ed allora viva la fame e la sofferenza.

LA LEGGE DEL DOLORE

RISPOSTA

Prima di nascere abbiamo deciso il nostro proprio destino.
Il nostro spirito sceglie il proprio Karma, se abbiamo scelto quello della povertà non potremo diventare ricchi nella vita, o al contrario, se abbiamo deciso di nascere ricchi.

Per quanto riguarda il processo della sofferenza, la legge del dolore non è l’unica legge che fa ascendere alla beatitudine, alla Spiritualità, o a vivere nella dimensione della Luce, la Legge del dolore non è l’unica ma di sicuro è la più rapida.

La legge del piacere, dell’allegria, è una strada normale, quello della sofferenza è invece l’autostrada.

Nelle dimensioni superiori non esiste la legge del dolore, esiste la legge della beatitudine.

Cristo diventa Maestro della Legge del dolore perché vuole dire agli uomini che percorrendo questa strada si può raggiungere velocemente un’elevata spiritualità.

Il carattere sacro della Creazione non è la sofferenza, la sofferenza è una scelta che l’uomo fa per una rapida evoluzione spirituale quando si trova nelle dimensioni delle sfere materiali, perché la sofferenza ti fa acquisire maggiore sensibilità.

Il carattere sacro della Creazione non è pertanto la sofferenza ma neanche la gioia, è la Coscienza, la Gnosi.

Attraverso la coscienza contempli Dio perché lo conosci, non appena hai realizzato i segreti dell’evoluzione che sono il sapere, il conoscere, la filosofia cosmica, ecc… Il resto sono scelte dell’individuo per percorrere il sentiero verso l’evoluzione ed acquisire conoscenza.

Considerando che eravamo molto indietro nell’acquisire conoscenza, Cristo ci ha indicato la strada per recuperare il tempo perso.

Con amore dal Sudamerica
Jorge Costa e Claudio Rojas
24 Settembre 2022

Link programma: https://youtu.be/DPi1TzxnGL0

Allegati:

9-04-22 La transizione deve culminare con un… noi
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2022/9422-la-transizione-deve-culminare-con-un-noi.html

– 7-02-22 Benvenuto ad Adoniesis – Il Padre, con umiltà e timore
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2022/9342-benvenuto-ad-adoniesis-il-padre-con-umilta-e-timore.html

– 14-01-22 Il Padre visita la sala delle nozze dell’agnello
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2022/9305-il-padre-visita-la-sala-delle-nozze-dell-agnello.html

– 10-12-21 Giorgio Bongiovanni ci parla del “Ritorno”
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2021/9273-giorgio-bongiovanni-ci-parla-del-ritorno.html

– 13-07-21 Viviamo con lo spirito di Verità
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/9112-viviamo-con-lo-spirito-di-verita.html

– 26-06-21 Giovanni Battista
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2021/9097-giovanni-battista.html