L’ALCHIMIA DELL’AMORE
La grande quercia, testimone di antichi incontri, dopo tanto tempo muoveva nuovamente le sue rigogliose e forti fronde per accogliere, una volta ancora, quella dolce Signora, quell’Essere Celeste che dopo tanti anni era ritornata. Un giovane ragazzo poggiava dodici rose rosse ai piedi del grande albero … in attesa di vederLa … il cuore batteva forte … “Ti aspetterò lì, sotto la grande quercia!”, gli aveva detto Lei. Da un globo di luce la bella Signora si manifesta, splendente più che mai … quasi impossibile guardarla per quanta bellezza emana il Suo Essere … “Sei l’ultima speranza per l’umanità” dice al giovane, in ginocchio davanti a lei, rivelandogli la sua prossima missione per il mondo … “Vuoi portare un po’ della sofferenza di Mio Figlio?”, gli dice ancora dolcemente con un amore impossibile da descrivere a parole; -Si, risponde il ragazzo- … le mani delicate ed eteree della raggiante e regale Signora si uniscono, quasi a toccarsi tra di loro … un vortice di luce proietta un raggio luminoso che colpisce le mani del giovane … i segni della crocifissione di Suo Figlio Gesù si manifestano immediatamente su quelle mani divenute sacre … Lei è la Santa Madre del Cielo …
Il legame speciale tra il ragazzo e la Celeste Signora, li porta ad incontrarsi ancora negli anni … Lei, insieme a Suo Figlio il Cristo, segue da vicino la missione del giovane oramai divenuto uomo … lo protegge con il Suo manto sacro illuminando il suo cammino … l’uomo, che ha incarnato la solare missione, è un diamante che cammina per il mondo … una missione difficile, carica di forti prove e grandi difficoltà ma colma di spirito di servizio, amore e devozione … A vivere tutto questo, grazie a Dio, non è solo, è accompagnato dalla sua devota famiglia e dai suoi speciali amici e fratelli.
Venti anni dopo quella visione, avvenuta in terra di Portogallo, molte cose sono cambiate … il giovane, oramai divenuto uomo, ha creato tanti gruppi nel mondo che hanno portato avanti, guidati da lui, questa grande Opera messianica, tante anime si sono risvegliate mettendo la loro vita al servizio della Verità, al servizio del prossimo, tante opere sociali sono state portate avanti, tra cui l’aiuto ai bambini e la denuncia contro il male … “Dovrai smascherare il volto dell’anticristo” gli aveva detto Lei, tra i compiti che gli aveva assegnato … tutto questo è stato portato avanti fino ad oggi da quell’uomo, con grande umiltà, coerenza, forza, determinazione … incorruttibile a qualsiasi allettamento umano, a qualsiasi offerta che non fosse mirata al servizio della sua opera, l’amore più grande della sua vita … La stigmatizzazione, che all’inizio si era evidenziata solamente sulle mani, nei successivi mesi si manifesta anche nei piedi e nel costato per renderlo uno stigmatizzato permanente … un segno vivente in questa umanità morente e nascente … e ancora, la corona di spine e le lacrimazioni di sangue … altri segni che si presentano saltuariamente sul corpo di questo messaggero di Dio e che preannunciano eventi drammatici per gli uomini di questa ammalata società … vent’anni dopo, la Vergine lo chiama a Se ancora una volta per comunicargli qualcosa di molto importante, un altra richiesta … questa volta la Terra prescelta è il Cile, a Pena Blanca la Celeste Signora si manifesta a Lui che si trova accompagnato da una sorella speciale, Erika, e da alcuni fratelli carissimi … Triste per la situazione in cui versa il mondo, per la pesante sofferenza dei Suoi pargoletti, la Celeste Madre, dai Suoi occhi di rugiada, lacrima sangue … “È desiderio del mio spirito, figliuolo mio,” dice all’uomo divenuto Calice Vivente “che tu diffonda, ancora una volta, i messaggi di misericordia e di ammonimento che il mio cuore immacolato ha trasmesso al tuo spirito e ai veggenti nel mondo durante le apparizioni dove io mi sono manifestata …
Ho annunciato a tutti la prossima manifestazione con potenza e gloria del Mio Santo Figlio il Cristo. Ho annunciato la divina giustizia del Padre se fosse venuto meno il ravvedimento dell’umanità. Desidero, figliuolo mio, che tu componga questo celeste mosaico visivo-auditivo con l’aiuto dei fratelli che ti accompagnano entro il 13 maggio 2010 perché i tempi si sono accorciati.
La luce del mio Santo Figlio il Cristo sia sempre in te figliuolo” gli dice la Vergine, dissolvendosi così come era apparsa e lasciando l’Uomo, e tutti noi che successivamente la immaginiamo, incantati da tanta divina bellezza, da tanta cristallina purezza, da quel Grande Spirito di Madre.
Ho annunciato a tutti la prossima manifestazione con potenza e gloria del Mio Santo Figlio il Cristo. Ho annunciato la divina giustizia del Padre se fosse venuto meno il ravvedimento dell’umanità. Desidero, figliuolo mio, che tu componga questo celeste mosaico visivo-auditivo con l’aiuto dei fratelli che ti accompagnano entro il 13 maggio 2010 perché i tempi si sono accorciati.
La luce del mio Santo Figlio il Cristo sia sempre in te figliuolo” gli dice la Vergine, dissolvendosi così come era apparsa e lasciando l’Uomo, e tutti noi che successivamente la immaginiamo, incantati da tanta divina bellezza, da tanta cristallina purezza, da quel Grande Spirito di Madre.
Il fine settimana successivo al viaggio di Giorgio in Cile che lo ha visto protagonista di una conferenza pubblica dedicata a tanta gente umile e semplice con una profondità d’animo veramente speciale, della toccante esperienza a Pena Blanca, dell’incontro con i carissimi fratelli cileni che da anni attendevano quel momento, giunge quindi anche il giorno atteso dell’incontro annuale delle arche che quest’anno si tiene nella città di Rosario premiata per l’operosità e l’armonia dell’arca che vi risiede. Un omaggio alla Madre Celeste.
La grande sala affittata per l’occasione è piena di persone. L’emozione che corona questo appuntamento pervade anche l’aria che respiriamo. Giorgio, permeato da quella luce che lo avvolge dopo ogni sanguinazione, vi fa ingresso, tra il forte applauso dei tanti fratelli che lo aspettano.
La dolce e fresca Anita presenta questa nuova assemblea delle arche che, come ogni anno, si riuniscono per definire il punto della situazione. Quest’anno però è un anno particolare, si celebra il ventesimo anniversario delle stigmate viventi nel corpo di Giorgio Bongiovanni e i suoi 33 anni di opera messianica nel mondo. La parola passa alla carissima Ines, responsabile dell’arca di Rosario e dell’organizzazione di tutto l’evento realizzato con grande cura, per dare profondamente commossa il benvenuto a tutti.
Juan Alberto Rambaldo apre l’incontro con la voce rotta dalla commozione: “E’ difficile … è più di quello che potevo immaginare …” dice, ricordando il principio di questa Opera quando coloro che la sostenevano attivamente erano molto pochi e di questi pochi c’erano i loro figli che oggi sono presenti e che da bambini sono divenuti uomini e donne che a loro volta seguono il cammino dei genitori servendo la stessa missione … “Questi sono i frutti di ciò per cui lavoriamo da tanto tempo” continua Juan Alberto con la voce rotta dal pianto … “Fratelli di La Pampa, di Campana, La Plata, Buenos Aires, Las Parejas, Las Rosas, … di Cañada de Gómez, Paraná, Concordia, Santa Fe, Neuquén, Bahía Blanca, Córdoba, Villa María, Villa Dolores, El Caudillo, Charras, Capilla del Monte, Tucumán, questa opera si è estesa da una punta all’altra del Paese in una forma che realmente era impensabile per noi, ma lui fa tutto possibile e questa è la prova che è possibile, che è possibile che esseri di distinti luoghi del paese del Latino America innalzino la voce annunciando ai quattro venti, che questo tempo volge al suo epilogo, che un mondo nuovo ci aspetta, che il Maestro sarà presente tra di noi e questo è tutto ciò che speriamo e aspettiamo. Avere qui Giorgio è molto più di ciò che potevamo sperare, avere un inviato del Cielo al nostro lato … non riesco a trasmettere tutto ciò che sento …”, le parole commosse di Juan Alberto terminano con la presentazione di Raul Bagatello che a sua volta sottolinea l’importanza di ritrovarsi dopo un altro anno ancora tutti insieme, insieme a lavorare per la vita, a dare sollievo ai bambini che soffrono mentre l’umanità prosegue in una corsa senza ritorno. Un applauso chiude il saluto di Raul mentre Juan Alberto riprende il microfono per presentare l’Atteso: “Ora non ci rimane altro che ascoltarlo” dice … Il tempo pare fermarsi. Un devoto silenzio scende sulla sala e una mano misteriosa con il suo leggero tocco crea quell’incantesimo di coscienza … di unità … il livello di percezione si affina e le rudimentali parole lasciano posto alla sottile vibrazione che diretta comunica al cuore degli spiriti …
“Un bacio grande a tutti e buona giornata”, dice Giorgio, aureolato da quell’aura di luce che lo avvolge dopo ogni sanguinazione dalle stigmate, immerso in un stato di profonda interiorità, tra Cielo e terra … poi, dopo qualche minuto le parole si susseguono lentamente con una intensità che penetra nella profondità dei nostri esseri completamente assorti: “Dove siete due, o tre, o più, riuniti nel mio nome io sono in mezzo a voi. Questo è scritto nel vangelo, sono le parole del Cristo che dice ai Suoi apostoli che sarebbe stato sempre presente quando si sarebbe parlato di Lui. Oggi con noi quindi è presente il Cristo, in questa sala di Rosario, in Argentina, nella Terra, nel Sistema Solare di questa galassia c’è il Cristo qui con noi … Di fronte a questo privilegio che Lui ci ha dato mi sento riconoscente che Raul e Juan Alberto condividano questo tavolo con me perché loro rappresentano tutti voi. Io vi dico che oggi rientrerete felici nelle vostre case, con il fuoco che brucerà i vostri cuori, se credete, pensate e sentite che il Cristo è presente oggi in questa sala. Io non sono il Cristo ma Lo vedo e Lo sento, sono un Suo messaggero … iniziamo quindi questa riunione con la coscienza che Lui e Sua Madre Maria Santissima siano con noi. Con la coscienza, anche, che non siamo migliori di coloro che si trovano nella strada o di coloro che comunque non stanno qui dentro oggi, non siamo migliori, ma abbiamo ascoltato una chiamata, una chiamata che forse altri non hanno ascoltato o che invece l’hanno ascoltata e per questo la vivono e la condividono in altre parti del mondo. Ecco quindi che, così come Lui è presente qui oggi, è contemporaneamente presente in tutti i luoghi dove vi sono due o più riuniti nel Suo nome. Lui ha questa potenza, quella di essere presente in tutti i luoghi dove si parla di Lui, dove Lo si contempla, dove si cerca di viverLo. La porta attraverso la quale io oggi sono entrato è aperta e se qualcuno ascolta e percepisce l’istinto di entrare, vi entra, ma se non lo percepisce non vi entra, non siamo quindi migliori di altri ma abbiamo sentito, abbiamo ascoltato una chiamata e a prescindere dai nostri limiti e dai nostri peccati abbiamo lasciato il luogo dove viviamo, abbiamo raccolto le nostre cose dall’Italia, dal Paraguay, dal Cile, dall’Uruguay, dal resto dell’Argentina e da altre parti del mondo e abbiamo iniziato un cammino. Voi, che rappresentate tutti i fratelli che fisicamente non sono potuti essere presenti ma che sono qui ugualmente, ognuno di voi è stato chiamato con il suo proprio nome dal Cristo e quindi voglio aprire questa riunione con i chiamati, non so se tutti voi un giorno sarete eletti, dipende da voi e anche da me ma se tutti resteremo uniti, potremo condividere con il nostro Re, il Cristo, il nuovo Regno, quindi in onore a Lui che è qui presente recitiamo insieme il Padre Nostro …”. Terminata la preghiera lasciataci in eredità dal nostro amato Maestro Gesù Cristo, il Verbo, attraverso il Calice Vivente, riprende la parola con una intensità e una vibrazione che possono venire solamente dal Cielo, da quell’Essere divino che lo personifica e che attraverso di lui parla: “La personificazione” sussurra … mentre il volto rivolto verso le sue mani giunte e poi verso di noi sembra guardare oltre il visibile … silenzio … poi lentamente continua: “Cinque anni fa, quando venni qui dopo un lungo silenzio e mi presentai in questo luogo, in queste terre dissi: -Il regno di Dio sta in mezzo a voi, sfruttatelo. Il regno di Dio è sceso in mezzo a voi, ascoltatelo. Prima, solo momenti prima del mio arrivo in questo mondo lo ripeterò … ma oggi voi mi date tanto amore e tanta tenerezza e suscitate nel mio cuore tanta misericordia che per l’ultima volta prima del mio arrivo in questo mondo ve lo dirò e non lo ripeterò mai più prima di quel momento di giustizia: Il regno di Dio oggi sta in mezzo a voi. Chiedete, il regno di Dio vi risponderà”. Poi, la voce si fa più sua, sebbene sempre molto intensa: “Sono qui per servirvi” dice, e continua “Sono parole del Maestro, a volte non ho bisogno di scriverle, a volte l’uno e l’altro si mescolano nella medesima cosa … Ora voglio ascoltare con l’aiuto di Juan Alberto e di Raul la voce dei miei fratelli che sono qui, perché diano la loro testimonianza davanti al regno di Dio”.
La dolce e fresca Anita presenta questa nuova assemblea delle arche che, come ogni anno, si riuniscono per definire il punto della situazione. Quest’anno però è un anno particolare, si celebra il ventesimo anniversario delle stigmate viventi nel corpo di Giorgio Bongiovanni e i suoi 33 anni di opera messianica nel mondo. La parola passa alla carissima Ines, responsabile dell’arca di Rosario e dell’organizzazione di tutto l’evento realizzato con grande cura, per dare profondamente commossa il benvenuto a tutti.
Juan Alberto Rambaldo apre l’incontro con la voce rotta dalla commozione: “E’ difficile … è più di quello che potevo immaginare …” dice, ricordando il principio di questa Opera quando coloro che la sostenevano attivamente erano molto pochi e di questi pochi c’erano i loro figli che oggi sono presenti e che da bambini sono divenuti uomini e donne che a loro volta seguono il cammino dei genitori servendo la stessa missione … “Questi sono i frutti di ciò per cui lavoriamo da tanto tempo” continua Juan Alberto con la voce rotta dal pianto … “Fratelli di La Pampa, di Campana, La Plata, Buenos Aires, Las Parejas, Las Rosas, … di Cañada de Gómez, Paraná, Concordia, Santa Fe, Neuquén, Bahía Blanca, Córdoba, Villa María, Villa Dolores, El Caudillo, Charras, Capilla del Monte, Tucumán, questa opera si è estesa da una punta all’altra del Paese in una forma che realmente era impensabile per noi, ma lui fa tutto possibile e questa è la prova che è possibile, che è possibile che esseri di distinti luoghi del paese del Latino America innalzino la voce annunciando ai quattro venti, che questo tempo volge al suo epilogo, che un mondo nuovo ci aspetta, che il Maestro sarà presente tra di noi e questo è tutto ciò che speriamo e aspettiamo. Avere qui Giorgio è molto più di ciò che potevamo sperare, avere un inviato del Cielo al nostro lato … non riesco a trasmettere tutto ciò che sento …”, le parole commosse di Juan Alberto terminano con la presentazione di Raul Bagatello che a sua volta sottolinea l’importanza di ritrovarsi dopo un altro anno ancora tutti insieme, insieme a lavorare per la vita, a dare sollievo ai bambini che soffrono mentre l’umanità prosegue in una corsa senza ritorno. Un applauso chiude il saluto di Raul mentre Juan Alberto riprende il microfono per presentare l’Atteso: “Ora non ci rimane altro che ascoltarlo” dice … Il tempo pare fermarsi. Un devoto silenzio scende sulla sala e una mano misteriosa con il suo leggero tocco crea quell’incantesimo di coscienza … di unità … il livello di percezione si affina e le rudimentali parole lasciano posto alla sottile vibrazione che diretta comunica al cuore degli spiriti …
“Un bacio grande a tutti e buona giornata”, dice Giorgio, aureolato da quell’aura di luce che lo avvolge dopo ogni sanguinazione dalle stigmate, immerso in un stato di profonda interiorità, tra Cielo e terra … poi, dopo qualche minuto le parole si susseguono lentamente con una intensità che penetra nella profondità dei nostri esseri completamente assorti: “Dove siete due, o tre, o più, riuniti nel mio nome io sono in mezzo a voi. Questo è scritto nel vangelo, sono le parole del Cristo che dice ai Suoi apostoli che sarebbe stato sempre presente quando si sarebbe parlato di Lui. Oggi con noi quindi è presente il Cristo, in questa sala di Rosario, in Argentina, nella Terra, nel Sistema Solare di questa galassia c’è il Cristo qui con noi … Di fronte a questo privilegio che Lui ci ha dato mi sento riconoscente che Raul e Juan Alberto condividano questo tavolo con me perché loro rappresentano tutti voi. Io vi dico che oggi rientrerete felici nelle vostre case, con il fuoco che brucerà i vostri cuori, se credete, pensate e sentite che il Cristo è presente oggi in questa sala. Io non sono il Cristo ma Lo vedo e Lo sento, sono un Suo messaggero … iniziamo quindi questa riunione con la coscienza che Lui e Sua Madre Maria Santissima siano con noi. Con la coscienza, anche, che non siamo migliori di coloro che si trovano nella strada o di coloro che comunque non stanno qui dentro oggi, non siamo migliori, ma abbiamo ascoltato una chiamata, una chiamata che forse altri non hanno ascoltato o che invece l’hanno ascoltata e per questo la vivono e la condividono in altre parti del mondo. Ecco quindi che, così come Lui è presente qui oggi, è contemporaneamente presente in tutti i luoghi dove vi sono due o più riuniti nel Suo nome. Lui ha questa potenza, quella di essere presente in tutti i luoghi dove si parla di Lui, dove Lo si contempla, dove si cerca di viverLo. La porta attraverso la quale io oggi sono entrato è aperta e se qualcuno ascolta e percepisce l’istinto di entrare, vi entra, ma se non lo percepisce non vi entra, non siamo quindi migliori di altri ma abbiamo sentito, abbiamo ascoltato una chiamata e a prescindere dai nostri limiti e dai nostri peccati abbiamo lasciato il luogo dove viviamo, abbiamo raccolto le nostre cose dall’Italia, dal Paraguay, dal Cile, dall’Uruguay, dal resto dell’Argentina e da altre parti del mondo e abbiamo iniziato un cammino. Voi, che rappresentate tutti i fratelli che fisicamente non sono potuti essere presenti ma che sono qui ugualmente, ognuno di voi è stato chiamato con il suo proprio nome dal Cristo e quindi voglio aprire questa riunione con i chiamati, non so se tutti voi un giorno sarete eletti, dipende da voi e anche da me ma se tutti resteremo uniti, potremo condividere con il nostro Re, il Cristo, il nuovo Regno, quindi in onore a Lui che è qui presente recitiamo insieme il Padre Nostro …”. Terminata la preghiera lasciataci in eredità dal nostro amato Maestro Gesù Cristo, il Verbo, attraverso il Calice Vivente, riprende la parola con una intensità e una vibrazione che possono venire solamente dal Cielo, da quell’Essere divino che lo personifica e che attraverso di lui parla: “La personificazione” sussurra … mentre il volto rivolto verso le sue mani giunte e poi verso di noi sembra guardare oltre il visibile … silenzio … poi lentamente continua: “Cinque anni fa, quando venni qui dopo un lungo silenzio e mi presentai in questo luogo, in queste terre dissi: -Il regno di Dio sta in mezzo a voi, sfruttatelo. Il regno di Dio è sceso in mezzo a voi, ascoltatelo. Prima, solo momenti prima del mio arrivo in questo mondo lo ripeterò … ma oggi voi mi date tanto amore e tanta tenerezza e suscitate nel mio cuore tanta misericordia che per l’ultima volta prima del mio arrivo in questo mondo ve lo dirò e non lo ripeterò mai più prima di quel momento di giustizia: Il regno di Dio oggi sta in mezzo a voi. Chiedete, il regno di Dio vi risponderà”. Poi, la voce si fa più sua, sebbene sempre molto intensa: “Sono qui per servirvi” dice, e continua “Sono parole del Maestro, a volte non ho bisogno di scriverle, a volte l’uno e l’altro si mescolano nella medesima cosa … Ora voglio ascoltare con l’aiuto di Juan Alberto e di Raul la voce dei miei fratelli che sono qui, perché diano la loro testimonianza davanti al regno di Dio”.
Giorgio accenna alla prossima venuta di Raul Bagatello e della sua compagna Gabriela in Italia affinché, dice, gli italiani possano aiutare se stessi aiutando i bambini di Funima, perché loro, i bambini, sono già salvi.
Juan Alberto prende quindi nuovamente la parola: “Cinque anni fa, durante un Natale in Uruguay il Cielo ci ha dato l’opportunità di sigillare un alleanza. Non fu poco, fu più di quanto potevo immaginare in tutta la mia vita, ma oggi con la presenza del Cristo, con il regno di Dio in mezzo a noi, con la presenza del Suo precursore e portavoce, io chiedo il permesso di poter estendere a tutti voi, a ognuno di voi e di noi la possibilità di sigillare nuovamente la stessa alleanza. L’alleanza con il Cielo, l’alleanza con il Cristo, l’alleanza del Cielo con la Terra. Fratelli, non sento nessuno che dice di essere contrario, quindi devo intendere che il permesso è concesso, quindi tutto ciò sappiamo sentire con la Luce e il valore dentro il nostro cuore sigilla questa alleanza con il Cristo per il nuovo regno, per il nuovo mondo, perché la Luce del Padre si espanda. Amen”.
Juan Alberto seppur fortemente emozionato deve procedere con il programma stabilito, passa quindi la parola al carissimo Marco Antonio. “Marco Antonio”, dice Giorgio, “insieme alla sua sposa Andrea mi hanno offerto la loro casa a Santiago del Cile … dove ho potuto poggiare il capo e dove il mio sangue ha bagnato le loro lenzuola … è un caro amico insieme a Luis Ayala, un altro carissimo fratello, è uno straordinario fotografo, sono rimasto meravigliato nel vedere i due libri redatti da un suo reportage fotografico (L’uomo e il mare; America, un dono della Creazione) sulle meraviglie naturali della terra cilena. Con quest’arte lui esprime il suo talento e sono onorato che Marco Antonio, Luis Ayala e altri fratelli del Cile rappresentano la nostra arca”. Il nostro caro fratello Marco Antonio, con la voce rotta dal pianto, prende la parola … “Giorgio mi sta facendo parlare” dice “anche se io non sono abituato a parlare … e questo per me è un onore … non dovrebbe essere così … è un regalo del Cielo … parlare davanti a tanta gente … tanta forza, tanta energia che c’è qua …”. Le lacrime di Marco Antonio trasmettono una così grande umiltà, una devozione tanto cristallina da contagiarci tutti. “Mi sto trattenendo perché non voglio piangere … e che Giorgio mi presenta è un onore non dovrebbe essere così, veramente è stato un privilegio, un onore, un regalo del Cielo …”. Marco Antonio racconta dell’impossibilità di poter essere presenti a Rosario fino a pochi giorni prima e di come la strada gli si sia improvvisamente aperta. Giorgio infatti aveva chiesto la loro presenza a questo importante incontro durante la permanenza in Cile e loro per adempiere a quella richiesta hanno fatto veramente l’impossibile. Appena partiti dalla loro casa mentre ascoltavano le melodie di un CD musicale di Giorgio un profumo di rose si espande in tutto l’abitacolo dell’auto donando ai loro cuori una grande gioia e la totale certezza di poter affrontare in macchina quei 1300 chilometri di viaggio con la consapevolezza che Giorgio li avrebbe accompagnati. Le parole di Marco, come un fiume in piena, raccontano l’indimenticabile esperienza della visita di Giorgio nella loro terra dopo tanti anni … il profumo di rosa rimasto impregnato nelle lenzuola dove Giorgio ha vissuto il miracolo della crocifissione, il toccante racconto del momento che li vide testimoni di quel nuovo prodigio di sofferenza e d’amore vissuto con una devozione che profuma di purezza, trasmesso con una delicatezza che penetra i nostri cuori accarezzandoli soavemente … il racconto del suo stato interiore mentre riprendeva il prodigio con la telecamera e i suoi occhi versavano lacrime. “… Gesù soffre …”, dice “Gesù continua a soffrire … le mie mani che si sono bagnate con il sangue di Gesù Cristo … poi lui si riprende come sempre … e facciamo cena insieme e io che sono un domandone lo “stresso” facendogli continuamente domande … e lui veramente non perdeva la pazienza mai, non si arrabbiava mai! …”. Dalle lacrime d’emozione alle risate per la simpatia che questo nostro caro fratello di origine ebraica (il papà di Gerusalemme, e la nonna di Betlemme) ci trasmette, raccontandoci aneddoti vissuti in quei giorni, con quella simpatica inflessione “cantata” della lingua cilena … poi il racconto della stupenda conferenza tenuta da Giorgio a Viña del Mar, la profondità delle domande della gente semplice … gente che si avvicinava per toccarlo, per baciarlo e abbracciarlo … “Noi che lo proteggevamo … io scattavo foto …” … delle chiamate giunte dopo la conferenza di anime che chiedevano di sapere di più, di altre che già desideravano entrare a far parte dell’arca … “e mentre lo accompagnavamo nella casa che lo avrebbe ospitato le stelle sembravano essere più luminose di sempre … e lui guardando verso il cielo mi dice: -Dove sono le Pleiadi?- Sono lì gli dico. -Lì c’è un pianeta che si chiama Maya, da lì vengo io-. Ci dice. Bene … io veramente non volevo niente di più … poi mi dice -Dov’è Alfa Centauri? Da lì viene Setun Shenar- … Queste sono le cose che fa Giorgio … queste sono le cose che muove con la sua energia, riunendo tante persone e portandole in alto … veramente, lo ripeto ancora”, dice Marco Antonio con il pianto in gola, “non so se me lo merito … credo che dalla settimana scorsa fino ad oggi sono cresciuto come essere umano, so che devo crescere ancora tanto perché sono un essere limitato e commetto errori ma sono stato premiato. Sono stato premiato con l’arrivo tre mesi fa di nostro figlio che è un essere spettacolare che Giorgio ha chiamato David … e poi l’arrivo di Giorgio quale regalo più grande …”. Il racconto di Marco Antonio prosegue poi con il racconto del viaggio a Peña Blanca e la sublime esperienza con la Vergine: “… ad un certo punto mi sono accorto che Giorgio cambiava la sua forma di essere e mi sono accorto e lo sentivo che stava comunicando con qualcuno e all’improvviso mi dice: -Marco Antonio che giorno cade il dieci di maggio 2010?- Io guardo nel cellulare e gli dico: Giovedì. -La Vergine mi ha dato un incarico-, questo mi ha detto, niente di più. … noi eravamo stati lì una settimana prima ma ora sembrava tutto differente, tutto impregnato di quella energia, anche gli uccelli non erano gli stessi, l’ambiente era distinto …”. Solamente quando rientrarono a Santiago del Cile si resero conto della dimensione di quanto accaduto, leggendo il messaggio che Giorgio riportò per iscritto da divulgare a tutte le arche e osservando le foto, in particolare quelle scattate da Erika che mostravano il volto di Giorgio in estasi e un astronave che dal Cielo presenziava all’apparizione. “Sono venuto con la mia signora”, dice Marco Antonio concludendo “non potevo mancare verso Giorgio che mi ha “stressato” tanto, dicendomi continuamente: Marco Antonio ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario”, la simpatia del nostro fratello cileno ci contagia tutti, lo abbracciamo con un forte applauso. “Ti ho promesso il rubino” dice Giorgio abbracciandolo sul palco e mettendo la pietra tra le sue mani, “e ora te lo dono”.
Juan Alberto prende quindi nuovamente la parola: “Cinque anni fa, durante un Natale in Uruguay il Cielo ci ha dato l’opportunità di sigillare un alleanza. Non fu poco, fu più di quanto potevo immaginare in tutta la mia vita, ma oggi con la presenza del Cristo, con il regno di Dio in mezzo a noi, con la presenza del Suo precursore e portavoce, io chiedo il permesso di poter estendere a tutti voi, a ognuno di voi e di noi la possibilità di sigillare nuovamente la stessa alleanza. L’alleanza con il Cielo, l’alleanza con il Cristo, l’alleanza del Cielo con la Terra. Fratelli, non sento nessuno che dice di essere contrario, quindi devo intendere che il permesso è concesso, quindi tutto ciò sappiamo sentire con la Luce e il valore dentro il nostro cuore sigilla questa alleanza con il Cristo per il nuovo regno, per il nuovo mondo, perché la Luce del Padre si espanda. Amen”.
Juan Alberto seppur fortemente emozionato deve procedere con il programma stabilito, passa quindi la parola al carissimo Marco Antonio. “Marco Antonio”, dice Giorgio, “insieme alla sua sposa Andrea mi hanno offerto la loro casa a Santiago del Cile … dove ho potuto poggiare il capo e dove il mio sangue ha bagnato le loro lenzuola … è un caro amico insieme a Luis Ayala, un altro carissimo fratello, è uno straordinario fotografo, sono rimasto meravigliato nel vedere i due libri redatti da un suo reportage fotografico (L’uomo e il mare; America, un dono della Creazione) sulle meraviglie naturali della terra cilena. Con quest’arte lui esprime il suo talento e sono onorato che Marco Antonio, Luis Ayala e altri fratelli del Cile rappresentano la nostra arca”. Il nostro caro fratello Marco Antonio, con la voce rotta dal pianto, prende la parola … “Giorgio mi sta facendo parlare” dice “anche se io non sono abituato a parlare … e questo per me è un onore … non dovrebbe essere così … è un regalo del Cielo … parlare davanti a tanta gente … tanta forza, tanta energia che c’è qua …”. Le lacrime di Marco Antonio trasmettono una così grande umiltà, una devozione tanto cristallina da contagiarci tutti. “Mi sto trattenendo perché non voglio piangere … e che Giorgio mi presenta è un onore non dovrebbe essere così, veramente è stato un privilegio, un onore, un regalo del Cielo …”. Marco Antonio racconta dell’impossibilità di poter essere presenti a Rosario fino a pochi giorni prima e di come la strada gli si sia improvvisamente aperta. Giorgio infatti aveva chiesto la loro presenza a questo importante incontro durante la permanenza in Cile e loro per adempiere a quella richiesta hanno fatto veramente l’impossibile. Appena partiti dalla loro casa mentre ascoltavano le melodie di un CD musicale di Giorgio un profumo di rose si espande in tutto l’abitacolo dell’auto donando ai loro cuori una grande gioia e la totale certezza di poter affrontare in macchina quei 1300 chilometri di viaggio con la consapevolezza che Giorgio li avrebbe accompagnati. Le parole di Marco, come un fiume in piena, raccontano l’indimenticabile esperienza della visita di Giorgio nella loro terra dopo tanti anni … il profumo di rosa rimasto impregnato nelle lenzuola dove Giorgio ha vissuto il miracolo della crocifissione, il toccante racconto del momento che li vide testimoni di quel nuovo prodigio di sofferenza e d’amore vissuto con una devozione che profuma di purezza, trasmesso con una delicatezza che penetra i nostri cuori accarezzandoli soavemente … il racconto del suo stato interiore mentre riprendeva il prodigio con la telecamera e i suoi occhi versavano lacrime. “… Gesù soffre …”, dice “Gesù continua a soffrire … le mie mani che si sono bagnate con il sangue di Gesù Cristo … poi lui si riprende come sempre … e facciamo cena insieme e io che sono un domandone lo “stresso” facendogli continuamente domande … e lui veramente non perdeva la pazienza mai, non si arrabbiava mai! …”. Dalle lacrime d’emozione alle risate per la simpatia che questo nostro caro fratello di origine ebraica (il papà di Gerusalemme, e la nonna di Betlemme) ci trasmette, raccontandoci aneddoti vissuti in quei giorni, con quella simpatica inflessione “cantata” della lingua cilena … poi il racconto della stupenda conferenza tenuta da Giorgio a Viña del Mar, la profondità delle domande della gente semplice … gente che si avvicinava per toccarlo, per baciarlo e abbracciarlo … “Noi che lo proteggevamo … io scattavo foto …” … delle chiamate giunte dopo la conferenza di anime che chiedevano di sapere di più, di altre che già desideravano entrare a far parte dell’arca … “e mentre lo accompagnavamo nella casa che lo avrebbe ospitato le stelle sembravano essere più luminose di sempre … e lui guardando verso il cielo mi dice: -Dove sono le Pleiadi?- Sono lì gli dico. -Lì c’è un pianeta che si chiama Maya, da lì vengo io-. Ci dice. Bene … io veramente non volevo niente di più … poi mi dice -Dov’è Alfa Centauri? Da lì viene Setun Shenar- … Queste sono le cose che fa Giorgio … queste sono le cose che muove con la sua energia, riunendo tante persone e portandole in alto … veramente, lo ripeto ancora”, dice Marco Antonio con il pianto in gola, “non so se me lo merito … credo che dalla settimana scorsa fino ad oggi sono cresciuto come essere umano, so che devo crescere ancora tanto perché sono un essere limitato e commetto errori ma sono stato premiato. Sono stato premiato con l’arrivo tre mesi fa di nostro figlio che è un essere spettacolare che Giorgio ha chiamato David … e poi l’arrivo di Giorgio quale regalo più grande …”. Il racconto di Marco Antonio prosegue poi con il racconto del viaggio a Peña Blanca e la sublime esperienza con la Vergine: “… ad un certo punto mi sono accorto che Giorgio cambiava la sua forma di essere e mi sono accorto e lo sentivo che stava comunicando con qualcuno e all’improvviso mi dice: -Marco Antonio che giorno cade il dieci di maggio 2010?- Io guardo nel cellulare e gli dico: Giovedì. -La Vergine mi ha dato un incarico-, questo mi ha detto, niente di più. … noi eravamo stati lì una settimana prima ma ora sembrava tutto differente, tutto impregnato di quella energia, anche gli uccelli non erano gli stessi, l’ambiente era distinto …”. Solamente quando rientrarono a Santiago del Cile si resero conto della dimensione di quanto accaduto, leggendo il messaggio che Giorgio riportò per iscritto da divulgare a tutte le arche e osservando le foto, in particolare quelle scattate da Erika che mostravano il volto di Giorgio in estasi e un astronave che dal Cielo presenziava all’apparizione. “Sono venuto con la mia signora”, dice Marco Antonio concludendo “non potevo mancare verso Giorgio che mi ha “stressato” tanto, dicendomi continuamente: Marco Antonio ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario”, la simpatia del nostro fratello cileno ci contagia tutti, lo abbracciamo con un forte applauso. “Ti ho promesso il rubino” dice Giorgio abbracciandolo sul palco e mettendo la pietra tra le sue mani, “e ora te lo dono”.
Marco ritorna a sedersi al fianco di Andrea. L’incontro prosegue con un altro fratello chiamato a parlare. Juan Alberto chiama quindi al tavolo dei relatori il responsabile per il Paraguay, il caro Omar Cristaldo che viene salutato con un grande applauso. Giorgio ringrazia lui, sua moglie Ilda e Graciela per l’instancabile lavoro portato avanti fino ad oggi con grande impegno e con grandi difficoltà, soprattutto a livello economico, ma anche con grandi risultati. Le varie attività che vedono seriamente impegnati tutti i componenti dell’arca si suddividono in attività operative della Funima che si svolgono presso la mensa di Villetta e presso il “merendero” situato al centro di Asuncion che diverrà presto anche dispensario medico. Un centro coordinato dalle carissime Ilda e Graciela che raccoglie centinaia di bambini dalle strade della città. E le attività dell’associazione “Dal cielo alla terra” e di “Antimafia” che Omar, insieme al fiscale, nostro carissimo fratello Jorge Figueredo, aiutati da altri fratelli, portano avanti con grande successo, organizzando incontri pubblici e conferenze all’interno delle scuole e delle facoltà del paese, denunciando la corruzione a risvegliando le coscienze soprattutto quelle giovanili. Giorgio si sofferma a spiegare quanto sia delicato parlare di questi temi in Paraguay dove si rischia la vita ogni giorno per molto meno, così come accade in Sicilia. “Mi emoziona” dice Giorgio “vedere nelle foto che ci mandano, la grande quantità di giovani che riempiono le piccole sale delle scuole dove Omar tiene le sue conferenze, non so come ci riesce, ma riesce sempre ad avere i permessi e a parlare a questi giovani della Verità”.
Omar Cristaldo spiega quindi il motivo per cui si sentono spinti a parlare a quanti più giovani possibile che è quello di prepararli alla seconda venuta del Cristo, di annunciare loro questo prossimo grande evento. In realtà, ci dice Omar, adesso sono i dirigenti stessi della scuola a chiedere che questi incontri proseguano. Poi le parole di questo nostro amato fratello sono rivolte a Giorgio, ad un profondo ringraziamento verso di lui e verso Colui che rappresenta sulla Terra del quale attendiamo trepidanti il ritorno. “Il nostro apporto Giorgio è un piccolo granello di sabbia per l’amore immenso che sentiamo verso di te e verso il Cristo, per questo continueremo dando tutto ciò che possiamo … Speriamo alla fine” dice profondamente emozionato “di poterti togliere un pochino del dolore che senti per l’umanità. Ti amiamo tantissimo Giorgio e continueremo a collaborare con te e con il Cristo prima della Sua seconda venuta”.
Giorgio ringrazia Omar, seguito dal forte applauso dei presenti, mettendo poi in evidenza il valore umano e spirituale del dottor Jorge Figueredo, un essere molto umile e semplice dietro al quale si nasconde una personalità importante in Paraguay, un giudice fiscale che lavora all’interno del Paese e che molto presto riceverà l’incarico di prendere servizio presso un ufficio al dipartimento penale di Asuncion. “Una persona valorosa”, dice Giorgio “che opera sia all’interno del suo lavoro denunciando corruzioni e criminalità, sia nelle nostre attività operative”. Lo invita quindi ufficialmente e pubblicamente, con sua grande sorpresa, come relatore alla prossima conferenza Antimafia che si terrà il prossimo 19 luglio a Palermo per l’annuale incontro di commemorazione a Paolo Borsellino.
La prossima rappresentante delle arche a parlare è la nostra Erika Pais. Giorgio la presenta così: “Erika è la sorella che ho sempre desiderato, io e mio fratello Filippo, che vi abbraccia tanto, avete letto le ispirazioni che sta mandando, bene io e mio fratello sempre abbiamo desiderato una sorellina che mai è arrivata e quando ho incontrato Erika, che dal viso somiglia molto alla mia mamma da giovane, era come se l’avessi trovata. Come sapete il Cielo mi ha dato l’ordine di eleggere una base permanente nel Latino America, un punto strategico energetico spirituale da dove poter continuamente viaggiare per tutto il resto del Sud America. Il Cielo ha eletto l’Uruguay e ancora più specificatamente Montevideo dove dal 2004 io mi sono trasferito per alcuni anni e dove ho incontrato una famiglia di fratelli che oggi Erika rappresenta, insieme a Jean Georges Almendras, che non è presente ma che vi manda i suoi saluti. Almendras, l’amico di sempre, da venti anni, forse trenta … e sono arrivato in questa casa, ho incontrato Anubis, Gonzalo, il Chaco e tutti gli altri fratelli che oggi sono quasi tutti presenti, non solo di Montevideo ma anche di Fray Bentos, Maldonado, Colonia … tutta l’Uruguay, unita. Erika è una figlia della vita per questo tutte le arche la amano, mi rappresenta perché lei rappresenta anche la sofferenza. Erika è stata detenuta in carcere per cinque anni perché prima di integrarsi nell’arca lei faceva parte di un gruppo rivoluzionario che aveva l’idea di cambiare la società, aveva quindi i valori Cristici dentro e prima di incontrarsi con me li esprimeva in quella forma. La arrestarono (dopo averle sparato un caricatore nella pancia), la processarono e nel carcere divenne una leader, difendeva i diritti dei carcerati, cercava l’unione, poi ha conosciuto Georges Almendras durante un ammutinamento durante il quale Erika fu eletta negoziatrice tra i detenuti e le autorità e grazie alla sua negoziazione nessuno rimase ucciso e riuscirono ad ottenere la pace all’interno del carcere. Questa è Erika. Di fatto il Cristo a chi elesse? Carcerati, pescatori, prostitute, gente che aveva l’amore e lo esprimeva in una forma umana … poi nel momento in cui mi ha incontrato si è legata a me, è un eccellente scrittrice, un eccellente oratrice, tiene infatti una trasmissione radio con altri fratelli che sono qui presenti, Lei è parte della mia famiglia, come tutti voi, ed è anche la rappresentante della base per tutto il Latino America, penso quindi che si merita questo omaggio insieme a tutti i fratelli dell’Uruguay … quando io non sono fuori per incontri pubblici, quando non mi trovo in altri paesi, loro sono coloro che sopportano il mio silenzio, il mio parlare poco, loro sono come i fratelli che stavano accanto a San Francesco che quando non viaggiava aveva bisogno di essere servito più che di servire. E questi sono loro con me”. Un applauso viene rivolto di cuore ai 68 fratelli venuti da tutte le arche dell’Uruguay.
Omar Cristaldo spiega quindi il motivo per cui si sentono spinti a parlare a quanti più giovani possibile che è quello di prepararli alla seconda venuta del Cristo, di annunciare loro questo prossimo grande evento. In realtà, ci dice Omar, adesso sono i dirigenti stessi della scuola a chiedere che questi incontri proseguano. Poi le parole di questo nostro amato fratello sono rivolte a Giorgio, ad un profondo ringraziamento verso di lui e verso Colui che rappresenta sulla Terra del quale attendiamo trepidanti il ritorno. “Il nostro apporto Giorgio è un piccolo granello di sabbia per l’amore immenso che sentiamo verso di te e verso il Cristo, per questo continueremo dando tutto ciò che possiamo … Speriamo alla fine” dice profondamente emozionato “di poterti togliere un pochino del dolore che senti per l’umanità. Ti amiamo tantissimo Giorgio e continueremo a collaborare con te e con il Cristo prima della Sua seconda venuta”.
Giorgio ringrazia Omar, seguito dal forte applauso dei presenti, mettendo poi in evidenza il valore umano e spirituale del dottor Jorge Figueredo, un essere molto umile e semplice dietro al quale si nasconde una personalità importante in Paraguay, un giudice fiscale che lavora all’interno del Paese e che molto presto riceverà l’incarico di prendere servizio presso un ufficio al dipartimento penale di Asuncion. “Una persona valorosa”, dice Giorgio “che opera sia all’interno del suo lavoro denunciando corruzioni e criminalità, sia nelle nostre attività operative”. Lo invita quindi ufficialmente e pubblicamente, con sua grande sorpresa, come relatore alla prossima conferenza Antimafia che si terrà il prossimo 19 luglio a Palermo per l’annuale incontro di commemorazione a Paolo Borsellino.
La prossima rappresentante delle arche a parlare è la nostra Erika Pais. Giorgio la presenta così: “Erika è la sorella che ho sempre desiderato, io e mio fratello Filippo, che vi abbraccia tanto, avete letto le ispirazioni che sta mandando, bene io e mio fratello sempre abbiamo desiderato una sorellina che mai è arrivata e quando ho incontrato Erika, che dal viso somiglia molto alla mia mamma da giovane, era come se l’avessi trovata. Come sapete il Cielo mi ha dato l’ordine di eleggere una base permanente nel Latino America, un punto strategico energetico spirituale da dove poter continuamente viaggiare per tutto il resto del Sud America. Il Cielo ha eletto l’Uruguay e ancora più specificatamente Montevideo dove dal 2004 io mi sono trasferito per alcuni anni e dove ho incontrato una famiglia di fratelli che oggi Erika rappresenta, insieme a Jean Georges Almendras, che non è presente ma che vi manda i suoi saluti. Almendras, l’amico di sempre, da venti anni, forse trenta … e sono arrivato in questa casa, ho incontrato Anubis, Gonzalo, il Chaco e tutti gli altri fratelli che oggi sono quasi tutti presenti, non solo di Montevideo ma anche di Fray Bentos, Maldonado, Colonia … tutta l’Uruguay, unita. Erika è una figlia della vita per questo tutte le arche la amano, mi rappresenta perché lei rappresenta anche la sofferenza. Erika è stata detenuta in carcere per cinque anni perché prima di integrarsi nell’arca lei faceva parte di un gruppo rivoluzionario che aveva l’idea di cambiare la società, aveva quindi i valori Cristici dentro e prima di incontrarsi con me li esprimeva in quella forma. La arrestarono (dopo averle sparato un caricatore nella pancia), la processarono e nel carcere divenne una leader, difendeva i diritti dei carcerati, cercava l’unione, poi ha conosciuto Georges Almendras durante un ammutinamento durante il quale Erika fu eletta negoziatrice tra i detenuti e le autorità e grazie alla sua negoziazione nessuno rimase ucciso e riuscirono ad ottenere la pace all’interno del carcere. Questa è Erika. Di fatto il Cristo a chi elesse? Carcerati, pescatori, prostitute, gente che aveva l’amore e lo esprimeva in una forma umana … poi nel momento in cui mi ha incontrato si è legata a me, è un eccellente scrittrice, un eccellente oratrice, tiene infatti una trasmissione radio con altri fratelli che sono qui presenti, Lei è parte della mia famiglia, come tutti voi, ed è anche la rappresentante della base per tutto il Latino America, penso quindi che si merita questo omaggio insieme a tutti i fratelli dell’Uruguay … quando io non sono fuori per incontri pubblici, quando non mi trovo in altri paesi, loro sono coloro che sopportano il mio silenzio, il mio parlare poco, loro sono come i fratelli che stavano accanto a San Francesco che quando non viaggiava aveva bisogno di essere servito più che di servire. E questi sono loro con me”. Un applauso viene rivolto di cuore ai 68 fratelli venuti da tutte le arche dell’Uruguay.
Erika sale sul palco molto emozionata, le sue parole sono rivolte ai suoi fratelli dell’Uruguay che sono stati sempre tutti presenti, anche se a volte simbolicamente attraverso un rappresentante, a tutti gli incontri delle arche, ma dopo poche parole il nodo alla gola trattenuto fino a quel momento si scioglie in lacrime, lacrime che sembrano discendere dal volto e dal cuore di una bimba … con la stessa purezza d’animo. Un forte applauso vuole accarezzare quello spirito di bimba, donna, madre, amica e guida di questa nostra amata sorella che pur tanto forte e determinata questa volta trova difficile portare avanti quel discorso … ma tra le lacrime e i singhiozzi che ci fanno vibrare dentro, continua … “Penso che Giorgio … come gruppo, come fratelli ci ha fatti tutti persone migliori … penso che in ognuna delle nostre vite c’è un prima e un dopo Giorgio. Posso testimoniare che ognuna delle vite degli integranti dell’arca è migliorata dopo averlo conosciuto. Gesù Cristo diceva che nessuno sarebbe giunto al Padre se non attraverso di Lui, io penso che noi giungiamo al Cristo solamente attraverso di Giorgio e lui ha fatto in modo che potessimo realizzare questa forza che abbiamo dentro che non sapevamo come esprimere”. Erika parla del suo desiderio sin da bambina di un mondo migliore, del suo non credere a questa vita come a una vita normale, del suo non credere all’inganno di essere stati chiamati a vivere solamente per lavorare. Poi con tutta l’emozione prosegue parlando dell’importanza di incontrarsi con Dio, con il Cristo, della volontà di dover distruggere questo sistema dove l’anticristo è riuscito ad intrappolare gli uomini. Erika parla ancora dei suoi/nostri fratelli dell’Uruguay che, alcuni di loro, ancora prima di conoscere Giorgio avevano appoggiato delle cause giuste e seppur nel silenzio sono stati al fianco dei più deboli. “Le arche dell’Uruguay hanno la caratteristica di essere riusciti a realizzare una comunione tra spirito e materia ed è stato Giorgio a spingerci, ad insegnarci, a prepararci per permetterci di svilupparla … Non ho parole per esprimere ciò che sento” … l’emozione esplode quando giunge al racconto della forte esperienza vissuta a Peña Blanca, non è la prima volta che il Cielo la chiama ad essere testimone di quella visione: “Mi allontanai dal gruppo perché un fratello cileno mi dice: -Devi scattare foto!- Allora vedo la statua della Vergine e penso: -Forse è lì che devo scattare! E mi avvicino. Ma quando arrivo davanti ai Suoi piedi mi inginocchio e inizio a piangere e a singhiozzi Le dico che sono molto limitata, molto debole, che sono una peccatrice, che ci sono molte cose che devo sanare nel mio interiore … In quel momento capisco, sento che il Cristo e Lei ascoltano le nostre preghiere e capiscono tutte le nostre debolezze umane, tutti i nostri peccati, prendo coscienza che Loro non vogliono santi, che non hanno bisogno di noi come santi perché già sanno come siamo fatti e conoscono anche il mondo in cui viviamo. Allora Le dico: -So che sono una chiamata ma non una eletta, però questo è ciò che sono e l’unica cosa che voglio è che il tempo che mi resta da vivere lo possa vivere servendo questa opera, rettificando l’alleanza che ha offerto oggi Juan Alberto, non importa ciò che accadrà dopo, nè quanto mi resta da vivere, questo tempo lo voglio vivere al lato di Giorgio e dei miei fratelli … Giorgio”, continua Erika concludendo il suo intervento “non so cosa dirti di più di quanto non ti abbia già detto, al di là di tutte le fesserie” con i visi pieni di lacrime riusciamo a esplodere in una risata … “Per me sei la forza, questa luce che ci viene dal Cristo, sei un suo degno rappresentante sulla terra. Voglio ringraziare tutti voi, in special modo i miei fratelli dell’Uruguay per la pazienza, l’appoggio e la tolleranza che hanno avuto con le mie debolezze, con il mio carattere … niente di più … grazie a tutti”. Un applauso forte e sentito abbraccia la nostra cara Erika.
Giorgio riprende quindi la parola per parlare del comedor di Montevideo “Un rayo de Luz” che Raul coordina con i nostri rappresentanti Alicia Becerra, Chacho e altri fratelli. Giorgio presenta a tutti la cara Elena che è praticamente la mamma di tutti quegli Angeli che quotidianamente si recano alla mensa per ricevere un pasto caldo e un po’ d’Amore, ringraziando poi i fratelli italiani che hanno permesso la presenza di oltre 80 bambini al giorno. Sottolinea poi l’importanza delle varie attività dell’arca … il gruppo di cultura … le denunce sociali … chiedendo a tutti i presenti delle arche dell’Uruguay di alzarsi in piedi per un applauso … ringrazia Gonzalo venuto con la sua compagna, la cara Claudia, e la piccola dolce Ambar, e Anubis che vive praticamente nella nostra casa lavorando dieci ore al giorno in segreteria. Giorgio chiede poi un applauso per una persona molto cara, di grande talento, un professionista, il notaio Domingo Silva che chiama sul palco. “Lui mi da molta forza quando grida la sua rabbia carica di giustizia” dice, “… quando vado all’arca e parlo con lui, rientro a casa con quella rabbia dentro che mi da molta forza per continuare a denunciare le ingiustizie. Si è occupato per tanto tempo di politica ma adesso crede che l’unica politica è il Cristo”. La parola passa al caro Domingo che emozionatissimo per l’inaspettato intervento di Giorgio in suo onore dice: “Oggi parlavo, ai miei compagni del programma radio che conduciamo, dell’emozione che sento dentro, credo che è la stessa che sentiamo tutti quando entriamo in questi luoghi. Ciò che posso dire è che è impossibile non dare la vita per questa causa, per il Cristo, per Giorgio, per i fratelli, è impossibile non farlo. Niente di più. Grazie Giorgio”. Un abbraccio e un altro applauso al caro Domingo e subito dopo Giorgio anticipa importanti discorsi che verranno affrontati nel corso della serata.La parola passa quindi a Juan Alberto che presenta il prossimo relatore: “Chiamo ora una persona che per il solo fatto di essere potuta venire oggi qui è un regalo del Cielo: Mara”. Giorgio prende il microfono e racconta quando il 27 dicembre dell’anno 1989 uno stretto collaboratore di Eugenio Siragusa, Orazio Valenti, giunge nella sua casa per un reportage fotografico da consegnare ad Eugenio sulla sanguinazione delle stigmate ricevute da appena tre mesi sulle mani. In quel giorno racconta Giorgio si manifestò sulla stigmata della mano destra il volto del Cristo con la corona di spine. “E quella notte” prosegue, “quando tutti i fratelli erano andati via e rimasero solamente Mara e la mia famiglia, presi una goccia del sangue delle stigmate e la misi nelle sue mani dicendole che sentivo fosse stata la reincarnazione di un capo della tribù degli Indios Navajos. Feci quindi un patto di sangue con questa figura che si era formata nella mia mano destra, patto che Mara accettò e che significava servire il Cristo e accompagnarmi a percorrere il mondo. Sono passati venti anni da allora, Mara è stata sempre al mio fianco e mi ha accompagnato in tanti viaggi durante i primi dieci anni, visitando quasi tutto il mondo. Negli ultimi anni questo stesso patto di sangue la invitò ad assumere insieme a mio figlio Giovanni un altra missione Cristica, quella di aiutare un missionario che oggi è qui presente: Raul Bagatello. E cosa potrei dirvi di più della storia di Mara, voi la conoscete perché è pubblica, ci sono tanti filmati che parlano di ciò che ha fatto per questa Opera, per questa Verità e per il Cielo. So, perché me lo ha detto il Padre Adonay, che lei è un essere molto, molto amato da Suo figlio”. La nostra Mara prende la parola con un emozione tanto forte da dover interrompere diverse volte il suo discorso. “Quando questa mattina abbiamo ricevuto la notizia che Giorgio ritardava perché aveva sanguinato”, dice “ho sentito che questo era un segno in più dell’importanza di questo incontro. Perché … di cosa potremmo avere bisogno di più per capire l’importanza del momento?” dice Mara “così come la connessione ad internet ci permette di essere ascoltati in tutto il mondo, anche la connessione che stabilisce quest’uomo, che ci regala Giorgio con le sue stigmate, con la sua sofferenza ci collega con il Cielo…”. Mara legge uno scritto a nome suo, di suo figlio Aaron, di tutta la nostra famiglia e di tutti i fratelli italiani. Uno scritto che contiene il sentimento più profondo di questi anni vissuti accanto ad un essere come Giorgio “… Vi racconterò” dice “alcuni frammenti di una storia semplice, e vera … mi onora poter testimoniare i fatti visti con i miei occhi della giovane ragazza che ero e che si è convertita in donna e madre, una storia tessuta di sorrisi e lacrime, di allegria e dolori …” Mara parla del cammino della Verità nel nostro pianeta che è stato sempre tortuoso ed è sempre passato per strade strette e parla del Maestro Gesù Cristo che pur essendo il figlio di Dio si è immolato in croce per noi “… e mentre si lasciava insultare, colpire e coprire di sputi nauseabondi disse a Sua Madre: io faccio belle e nuove tutte le cose …”. Il racconto ci porta poi in Sicilia nel momento in cui conobbe Giorgio in occasione della sua prima visita ad Eugenio Siragusa … alla descrizione di un Giorgio giovane e tanto magro, al suo sorriso luminoso quando mostrò loro il Monte Manfrè nel vulcano Etna, gli incontri con Eugenio “… sin dall’inizio Giorgio aveva consacrato la sua vita alla verità e sia Lorella che Giovanni hanno vissuto tutto questo e lo testimoniano sempre”. Mara continua ricordando le attività operative accanto a Giorgio, l’edizione del primo giornale, il periodico “Nonsiamosoli” redatto insieme a Filippo suo fratello, la nascita della nostra associazione Giordano Bruno … poi l’arrivo delle stigmate quando Giorgio era padre di un bimbo di appena quattro anni: Giovanni, che ora dirige il gruppo dei giovani in Italia e la Funima International … e ancora il valore indiscutibile di Eugenio Siragusa. Poi quel 2 di settembre 1989 Giorgio lascia tutto “Ci ha reso partecipi” dice Mara “di questa straordinaria esperienza mistica che lo aveva toccato e ci ha chiamati per accompagnarlo e condividerla con lui …” Mara come in un film ricalca passo passo le tappe vissute durante tutti questi anni … la diffusione del terzo messaggio di Fatima … i viaggi per il mondo … “le porte si aprirono” continua “e milioni di persone poterono vedere il segno, incluso coloro che oggi non seguono più questo cammino … anche loro possono ricordare quante volte abbiamo visto Giorgio umile, insistente finché si aprivano le porte dei mezzi di comunicazione …”. Il racconto di questa nostra speciale sorella e amica, insostituibile pilastro della nostra Opera, parla della missione accanto a Giovanni, a Raul e alla Funima, del profondo significato di operare ai piedi della croce “… la confusione era grande in quel momento, era incontrollabile, solo alla Madre del Cristo, a Giovanni, alla Maddalena e a pochi altri fu concesso passare e poter restare di fronte alla croce del Maestro. Più in là dell’aspetto fisico di quel momento tremendo, terribile che ha marcato la sorte della nostra umanità, l’energia che si respirava in quel momento non poteva essere sopportata da qualsiasi persona … operare, dare la vita per i bambini è come stare ai piedi della croce”. Il compromesso è altissimo e enorme la responsabilità, dice Mara, invitando tutti ad appoggiare Raul in questa missione … “Oggi fratelli ci rincontriamo qui riuniti sopra lo stendardo di un passaggio d’epoca che trasformerà questo mondo e tutto il sistema solare. Questo è il tempo del ritorno del Cristo … la presa di coscienza non è priva di sofferenza perché non abbiamo la forza per demolire i falsi preconcetti sulla vita, sul valore sacro dell’amicizia, della fedeltà, dell’obbedienza o sul profondo significato della famiglia che va oltre l’aspetto della consanguineità …”. Mara ricorda uno dei messaggi di Eugenio Siragusa che parla di Giorgio come il Calice della Comunione Cristica, un messaggio confortato dalle opere e dalla vita di quest’uomo … ricorda che Lui, il Maestro, la Via, la Verità e la Vita è sempre presente nella nostra vita, si sofferma sulla responsabilità di ogni nostro gesto che inevitabilmente si ripercuote nel gruppo e nell’opera che serviamo, sull’importanza di non isolarsi, di essere sempre in pace con il nostro fratello, sul valore dell’unione che Giorgio sempre insegna e il valore del perdono … “Dobbiamo unirci ed essere forti e degni soldati dell’esercito del Cristo, dobbiamo crescere dentro per combattere fuori chi sta contro di Lui … duemila anni fa fu crocifisso il Figlio di Dio e oggi questa umanità infanticida continua ad uccidere i propri figli non dandole un futuro … tutto questo abbiamo riflettuto in Italia in una notte di novembre mentre Giorgio stava qui con voi … Mara è una piccola parte di quel grande mosaico formato dai frutti dell’Opera di quest’uomo, Giorgio Bongiovanni … seguendo l’esempio di Giorgio abbiamo rotto gli schemi del passivo vivere, abbiamo rinunciato alle apparenze, vivendo ogni giorno per appoggiare l’Opera e la sua missione che è anche la nostra … quante volte ha detto sanguinando che la sua missione era la nostra … allora dobbiamo farla nostra, però ora, adesso, prima che sia troppo tardi …”. Mara spiega l’importanza di non alimentare invidie, polemiche tra di noi perché tutto ciò che facciamo, noi che lo rappresentiamo, inevitabilmente si ripercuote su di lui … “Giorgio rappresenta un tesoro prezioso, una fonte dalla quale tutti possiamo bere … Mettiamo in pratica, fratelli, e facciamo cose buone mentre questi personaggi sono in vita … non temiamo le avversità e le persecuzioni perché sono queste quelle che ci mettono ai piedi della croce e la croce le proietta alle porte del Cielo”. Un lunghissimo applauso per le parole emozionanti di Mara che lasciano un segno profondo dentro il cuore dei fratelli. Poi Daniel informa che tutti i fratelli di Studio 3 in Italia sono in collegamento e stanno ascoltando tramite stream. Tra tutti è presente anche Lorella. Giorgio si alza in piedi, “Chiedo al Padre che mi dia la forza necessaria per non emozionarmi troppo” dice “io so che l’amore non si può esprimere con le parole pur sublimi che siano, le parole non sempre arrivano al cuore con la forza vera dell’amore che una persona prova per un altra, allora per spiegare l’amore, per dare un messaggio a tutta l’arca dell’Italia e in particolare a Lorella e a mio figlio Giovanni vi racconto un piccolo aneddoto”. Giorgio racconta un episodio avvenuto durante la sua permanenza in Cile quando Marco Antonio gli chiese perché non chiedeva a Gesù di togliergli le stigmate almeno per un ora per potersi fare almeno una doccia. “Lui non sapeva” dice Giorgio “che quella domanda nascondeva dietro qualcosa di molto importante che mi permetteva di spiegare l’amore che ho per Giovanni e Lorella. Gli chiedo: che giorno sei nato? Lui mi risponde: l’11 di novembre. E fu per questo che mi fece quella domanda, perché l’11 di novembre è nata Lorella. Gli risposi che l’unico motivo per cui chiederei al Cristo di togliermi le stigmate per un ora sarebbe solamente per insegnare Lorella a nuotare.” … Giorgio piange come un bambino e in quelle lacrime tutto l’amore e la devozione per due esseri sacri che sono parte di lui, del suo essere, del suo spirito, della sua vita. Le sue lacrime e la sua forte emozione si prolungano nei visi e nei cuori di tutti i fratelli presenti e di quelli che ascoltano collegati da tutte le parti del mondo … “Caro Giovanni … Lorella mia … un bacio grande per voi .. la Vergine è presente nella mia casa, una parte di Lei, un raggio della Sua Luce si manifesta attraverso Lorella e Giovanni”.
L’emozione diviene incontenibile.
Appena Giorgio ha la forza di riprendersi, Raul prende la parola raccontando la sua esperienza con il Cristo e la Vergine che gli cambiarono la vita. In particolare si sofferma a raccontare quel giorno dell’anno 2001 quando la Vergine gli apparve per affidargli la missione della Funima e per chiedergli di recarsi in Italia da un uomo, uno stigmatizzato, Giorgio Bongiovanni (che conosceva dall’anno 1998) e dargli un messaggio. “No, non posso andare per dirgli questo” dice Raul umilmente alla Vergine, ma Lei insiste “Si devi andare e dirgli ciò che ti ho detto”. Raul racconta che pur non avendo la possibilità economica riuscì a trovare i mezzi per poter recarsi in Italia e per affrontare il viaggio cercò la compagnia di altre tre persone (suo fratello Riccardo, suo cugino Miguel, il suo amico e fratello Raul Blazquez) per trovare il coraggio di parlare con Giorgio. Quando arrivò in Italia sperava e pregava di non incontrarlo personalmente, dice Raul, raccontando lo stato d’animo di profonda ansia di quei momenti e provocando le risate dei fratelli che ascoltano. “Dimmi Raul cosa sei venuto a dirmi?” gli chiede Giorgio durante la cena alla quale lo aveva invitato: “Io gli dico” continua Raul “devo parlarti da solo! Ma lui mi risponde: -No Raul (e questo fu un insegnamento perfetto per me), tutti coloro che sono presenti qui sono i miei fratelli e ciò che posso ascoltare io, possono sentirlo anche loro… allora morto per la vergogna tanto da non riuscire nemmeno a guardarlo in faccia gli dico che la Vergine mi aveva raccomandato di dargli un messaggio e che io dovevo adempiere a quell’ordine”. Il messaggio era questo: “La Madonna mi ha detto che l’energia che ti compenetra, quella che sta in te, quella che si muove intorno a te, quella che tu porti in tutti i lati, è l’energia del Cristo, so che l’energia del Cristo sta dentro il tuo corpo … questo mi ha detto la Madonna… e dove voglio arrivare raccontandovi questo” continua Raul, “al volervi trasmettere che io ho sempre rispettato Giorgio totalmente, per la sua forza, per i suoi insegnamenti, per la vibrazione armoniosa che lascia sempre intorno a se … alcuni potranno vederlo come una persona però per me non è solamente una persona. A me l’ha detto la Vergine, dietro di lui e della sua umiltà si nasconde un grande personaggio e questo personaggio è il Cristo, è l’energia cristica … e fino ad oggi ti vedo così e passi quel che passi, non mi separerò mai dal tuo fianco perché quando il Cristo e la Vergine mi diedero il primo messaggio nell’anno 1993 mi dissero che una delle mie missioni sarebbe stata quella di fare “sanazioni” e Gesù aggiunse a questo, una cosa molto importante: -Anche se non mi vedi io sempre starò al tuo fianco- E oggi capisco che è normale che non lo veda perché so che sta al lato mio. Ti amo Giorgio”.
Una giornata fuori dal tempo e dallo spazio … le emozioni si susseguono una dietro l’altra … “Sono solo un messaggero” dice Giorgio prendendo la parola, “sono il servo del Cristo, quando Lui ritornerà resterete fulminati, quando il Cristo ritornerà e si manifesterà in tutta la Sua potenza e la Sua gloria saprete realmente chi Lui sia”. Poi prosegue dicendo che il suo compito è quello di diffondere la parola del Maestro e che non è il solo al mondo a farlo ma che ci sono tanti angeli che lo fanno nel silenzio della propria umiltà.
Giorgio riprende quindi la parola per parlare del comedor di Montevideo “Un rayo de Luz” che Raul coordina con i nostri rappresentanti Alicia Becerra, Chacho e altri fratelli. Giorgio presenta a tutti la cara Elena che è praticamente la mamma di tutti quegli Angeli che quotidianamente si recano alla mensa per ricevere un pasto caldo e un po’ d’Amore, ringraziando poi i fratelli italiani che hanno permesso la presenza di oltre 80 bambini al giorno. Sottolinea poi l’importanza delle varie attività dell’arca … il gruppo di cultura … le denunce sociali … chiedendo a tutti i presenti delle arche dell’Uruguay di alzarsi in piedi per un applauso … ringrazia Gonzalo venuto con la sua compagna, la cara Claudia, e la piccola dolce Ambar, e Anubis che vive praticamente nella nostra casa lavorando dieci ore al giorno in segreteria. Giorgio chiede poi un applauso per una persona molto cara, di grande talento, un professionista, il notaio Domingo Silva che chiama sul palco. “Lui mi da molta forza quando grida la sua rabbia carica di giustizia” dice, “… quando vado all’arca e parlo con lui, rientro a casa con quella rabbia dentro che mi da molta forza per continuare a denunciare le ingiustizie. Si è occupato per tanto tempo di politica ma adesso crede che l’unica politica è il Cristo”. La parola passa al caro Domingo che emozionatissimo per l’inaspettato intervento di Giorgio in suo onore dice: “Oggi parlavo, ai miei compagni del programma radio che conduciamo, dell’emozione che sento dentro, credo che è la stessa che sentiamo tutti quando entriamo in questi luoghi. Ciò che posso dire è che è impossibile non dare la vita per questa causa, per il Cristo, per Giorgio, per i fratelli, è impossibile non farlo. Niente di più. Grazie Giorgio”. Un abbraccio e un altro applauso al caro Domingo e subito dopo Giorgio anticipa importanti discorsi che verranno affrontati nel corso della serata.La parola passa quindi a Juan Alberto che presenta il prossimo relatore: “Chiamo ora una persona che per il solo fatto di essere potuta venire oggi qui è un regalo del Cielo: Mara”. Giorgio prende il microfono e racconta quando il 27 dicembre dell’anno 1989 uno stretto collaboratore di Eugenio Siragusa, Orazio Valenti, giunge nella sua casa per un reportage fotografico da consegnare ad Eugenio sulla sanguinazione delle stigmate ricevute da appena tre mesi sulle mani. In quel giorno racconta Giorgio si manifestò sulla stigmata della mano destra il volto del Cristo con la corona di spine. “E quella notte” prosegue, “quando tutti i fratelli erano andati via e rimasero solamente Mara e la mia famiglia, presi una goccia del sangue delle stigmate e la misi nelle sue mani dicendole che sentivo fosse stata la reincarnazione di un capo della tribù degli Indios Navajos. Feci quindi un patto di sangue con questa figura che si era formata nella mia mano destra, patto che Mara accettò e che significava servire il Cristo e accompagnarmi a percorrere il mondo. Sono passati venti anni da allora, Mara è stata sempre al mio fianco e mi ha accompagnato in tanti viaggi durante i primi dieci anni, visitando quasi tutto il mondo. Negli ultimi anni questo stesso patto di sangue la invitò ad assumere insieme a mio figlio Giovanni un altra missione Cristica, quella di aiutare un missionario che oggi è qui presente: Raul Bagatello. E cosa potrei dirvi di più della storia di Mara, voi la conoscete perché è pubblica, ci sono tanti filmati che parlano di ciò che ha fatto per questa Opera, per questa Verità e per il Cielo. So, perché me lo ha detto il Padre Adonay, che lei è un essere molto, molto amato da Suo figlio”. La nostra Mara prende la parola con un emozione tanto forte da dover interrompere diverse volte il suo discorso. “Quando questa mattina abbiamo ricevuto la notizia che Giorgio ritardava perché aveva sanguinato”, dice “ho sentito che questo era un segno in più dell’importanza di questo incontro. Perché … di cosa potremmo avere bisogno di più per capire l’importanza del momento?” dice Mara “così come la connessione ad internet ci permette di essere ascoltati in tutto il mondo, anche la connessione che stabilisce quest’uomo, che ci regala Giorgio con le sue stigmate, con la sua sofferenza ci collega con il Cielo…”. Mara legge uno scritto a nome suo, di suo figlio Aaron, di tutta la nostra famiglia e di tutti i fratelli italiani. Uno scritto che contiene il sentimento più profondo di questi anni vissuti accanto ad un essere come Giorgio “… Vi racconterò” dice “alcuni frammenti di una storia semplice, e vera … mi onora poter testimoniare i fatti visti con i miei occhi della giovane ragazza che ero e che si è convertita in donna e madre, una storia tessuta di sorrisi e lacrime, di allegria e dolori …” Mara parla del cammino della Verità nel nostro pianeta che è stato sempre tortuoso ed è sempre passato per strade strette e parla del Maestro Gesù Cristo che pur essendo il figlio di Dio si è immolato in croce per noi “… e mentre si lasciava insultare, colpire e coprire di sputi nauseabondi disse a Sua Madre: io faccio belle e nuove tutte le cose …”. Il racconto ci porta poi in Sicilia nel momento in cui conobbe Giorgio in occasione della sua prima visita ad Eugenio Siragusa … alla descrizione di un Giorgio giovane e tanto magro, al suo sorriso luminoso quando mostrò loro il Monte Manfrè nel vulcano Etna, gli incontri con Eugenio “… sin dall’inizio Giorgio aveva consacrato la sua vita alla verità e sia Lorella che Giovanni hanno vissuto tutto questo e lo testimoniano sempre”. Mara continua ricordando le attività operative accanto a Giorgio, l’edizione del primo giornale, il periodico “Nonsiamosoli” redatto insieme a Filippo suo fratello, la nascita della nostra associazione Giordano Bruno … poi l’arrivo delle stigmate quando Giorgio era padre di un bimbo di appena quattro anni: Giovanni, che ora dirige il gruppo dei giovani in Italia e la Funima International … e ancora il valore indiscutibile di Eugenio Siragusa. Poi quel 2 di settembre 1989 Giorgio lascia tutto “Ci ha reso partecipi” dice Mara “di questa straordinaria esperienza mistica che lo aveva toccato e ci ha chiamati per accompagnarlo e condividerla con lui …” Mara come in un film ricalca passo passo le tappe vissute durante tutti questi anni … la diffusione del terzo messaggio di Fatima … i viaggi per il mondo … “le porte si aprirono” continua “e milioni di persone poterono vedere il segno, incluso coloro che oggi non seguono più questo cammino … anche loro possono ricordare quante volte abbiamo visto Giorgio umile, insistente finché si aprivano le porte dei mezzi di comunicazione …”. Il racconto di questa nostra speciale sorella e amica, insostituibile pilastro della nostra Opera, parla della missione accanto a Giovanni, a Raul e alla Funima, del profondo significato di operare ai piedi della croce “… la confusione era grande in quel momento, era incontrollabile, solo alla Madre del Cristo, a Giovanni, alla Maddalena e a pochi altri fu concesso passare e poter restare di fronte alla croce del Maestro. Più in là dell’aspetto fisico di quel momento tremendo, terribile che ha marcato la sorte della nostra umanità, l’energia che si respirava in quel momento non poteva essere sopportata da qualsiasi persona … operare, dare la vita per i bambini è come stare ai piedi della croce”. Il compromesso è altissimo e enorme la responsabilità, dice Mara, invitando tutti ad appoggiare Raul in questa missione … “Oggi fratelli ci rincontriamo qui riuniti sopra lo stendardo di un passaggio d’epoca che trasformerà questo mondo e tutto il sistema solare. Questo è il tempo del ritorno del Cristo … la presa di coscienza non è priva di sofferenza perché non abbiamo la forza per demolire i falsi preconcetti sulla vita, sul valore sacro dell’amicizia, della fedeltà, dell’obbedienza o sul profondo significato della famiglia che va oltre l’aspetto della consanguineità …”. Mara ricorda uno dei messaggi di Eugenio Siragusa che parla di Giorgio come il Calice della Comunione Cristica, un messaggio confortato dalle opere e dalla vita di quest’uomo … ricorda che Lui, il Maestro, la Via, la Verità e la Vita è sempre presente nella nostra vita, si sofferma sulla responsabilità di ogni nostro gesto che inevitabilmente si ripercuote nel gruppo e nell’opera che serviamo, sull’importanza di non isolarsi, di essere sempre in pace con il nostro fratello, sul valore dell’unione che Giorgio sempre insegna e il valore del perdono … “Dobbiamo unirci ed essere forti e degni soldati dell’esercito del Cristo, dobbiamo crescere dentro per combattere fuori chi sta contro di Lui … duemila anni fa fu crocifisso il Figlio di Dio e oggi questa umanità infanticida continua ad uccidere i propri figli non dandole un futuro … tutto questo abbiamo riflettuto in Italia in una notte di novembre mentre Giorgio stava qui con voi … Mara è una piccola parte di quel grande mosaico formato dai frutti dell’Opera di quest’uomo, Giorgio Bongiovanni … seguendo l’esempio di Giorgio abbiamo rotto gli schemi del passivo vivere, abbiamo rinunciato alle apparenze, vivendo ogni giorno per appoggiare l’Opera e la sua missione che è anche la nostra … quante volte ha detto sanguinando che la sua missione era la nostra … allora dobbiamo farla nostra, però ora, adesso, prima che sia troppo tardi …”. Mara spiega l’importanza di non alimentare invidie, polemiche tra di noi perché tutto ciò che facciamo, noi che lo rappresentiamo, inevitabilmente si ripercuote su di lui … “Giorgio rappresenta un tesoro prezioso, una fonte dalla quale tutti possiamo bere … Mettiamo in pratica, fratelli, e facciamo cose buone mentre questi personaggi sono in vita … non temiamo le avversità e le persecuzioni perché sono queste quelle che ci mettono ai piedi della croce e la croce le proietta alle porte del Cielo”. Un lunghissimo applauso per le parole emozionanti di Mara che lasciano un segno profondo dentro il cuore dei fratelli. Poi Daniel informa che tutti i fratelli di Studio 3 in Italia sono in collegamento e stanno ascoltando tramite stream. Tra tutti è presente anche Lorella. Giorgio si alza in piedi, “Chiedo al Padre che mi dia la forza necessaria per non emozionarmi troppo” dice “io so che l’amore non si può esprimere con le parole pur sublimi che siano, le parole non sempre arrivano al cuore con la forza vera dell’amore che una persona prova per un altra, allora per spiegare l’amore, per dare un messaggio a tutta l’arca dell’Italia e in particolare a Lorella e a mio figlio Giovanni vi racconto un piccolo aneddoto”. Giorgio racconta un episodio avvenuto durante la sua permanenza in Cile quando Marco Antonio gli chiese perché non chiedeva a Gesù di togliergli le stigmate almeno per un ora per potersi fare almeno una doccia. “Lui non sapeva” dice Giorgio “che quella domanda nascondeva dietro qualcosa di molto importante che mi permetteva di spiegare l’amore che ho per Giovanni e Lorella. Gli chiedo: che giorno sei nato? Lui mi risponde: l’11 di novembre. E fu per questo che mi fece quella domanda, perché l’11 di novembre è nata Lorella. Gli risposi che l’unico motivo per cui chiederei al Cristo di togliermi le stigmate per un ora sarebbe solamente per insegnare Lorella a nuotare.” … Giorgio piange come un bambino e in quelle lacrime tutto l’amore e la devozione per due esseri sacri che sono parte di lui, del suo essere, del suo spirito, della sua vita. Le sue lacrime e la sua forte emozione si prolungano nei visi e nei cuori di tutti i fratelli presenti e di quelli che ascoltano collegati da tutte le parti del mondo … “Caro Giovanni … Lorella mia … un bacio grande per voi .. la Vergine è presente nella mia casa, una parte di Lei, un raggio della Sua Luce si manifesta attraverso Lorella e Giovanni”.
L’emozione diviene incontenibile.
Appena Giorgio ha la forza di riprendersi, Raul prende la parola raccontando la sua esperienza con il Cristo e la Vergine che gli cambiarono la vita. In particolare si sofferma a raccontare quel giorno dell’anno 2001 quando la Vergine gli apparve per affidargli la missione della Funima e per chiedergli di recarsi in Italia da un uomo, uno stigmatizzato, Giorgio Bongiovanni (che conosceva dall’anno 1998) e dargli un messaggio. “No, non posso andare per dirgli questo” dice Raul umilmente alla Vergine, ma Lei insiste “Si devi andare e dirgli ciò che ti ho detto”. Raul racconta che pur non avendo la possibilità economica riuscì a trovare i mezzi per poter recarsi in Italia e per affrontare il viaggio cercò la compagnia di altre tre persone (suo fratello Riccardo, suo cugino Miguel, il suo amico e fratello Raul Blazquez) per trovare il coraggio di parlare con Giorgio. Quando arrivò in Italia sperava e pregava di non incontrarlo personalmente, dice Raul, raccontando lo stato d’animo di profonda ansia di quei momenti e provocando le risate dei fratelli che ascoltano. “Dimmi Raul cosa sei venuto a dirmi?” gli chiede Giorgio durante la cena alla quale lo aveva invitato: “Io gli dico” continua Raul “devo parlarti da solo! Ma lui mi risponde: -No Raul (e questo fu un insegnamento perfetto per me), tutti coloro che sono presenti qui sono i miei fratelli e ciò che posso ascoltare io, possono sentirlo anche loro… allora morto per la vergogna tanto da non riuscire nemmeno a guardarlo in faccia gli dico che la Vergine mi aveva raccomandato di dargli un messaggio e che io dovevo adempiere a quell’ordine”. Il messaggio era questo: “La Madonna mi ha detto che l’energia che ti compenetra, quella che sta in te, quella che si muove intorno a te, quella che tu porti in tutti i lati, è l’energia del Cristo, so che l’energia del Cristo sta dentro il tuo corpo … questo mi ha detto la Madonna… e dove voglio arrivare raccontandovi questo” continua Raul, “al volervi trasmettere che io ho sempre rispettato Giorgio totalmente, per la sua forza, per i suoi insegnamenti, per la vibrazione armoniosa che lascia sempre intorno a se … alcuni potranno vederlo come una persona però per me non è solamente una persona. A me l’ha detto la Vergine, dietro di lui e della sua umiltà si nasconde un grande personaggio e questo personaggio è il Cristo, è l’energia cristica … e fino ad oggi ti vedo così e passi quel che passi, non mi separerò mai dal tuo fianco perché quando il Cristo e la Vergine mi diedero il primo messaggio nell’anno 1993 mi dissero che una delle mie missioni sarebbe stata quella di fare “sanazioni” e Gesù aggiunse a questo, una cosa molto importante: -Anche se non mi vedi io sempre starò al tuo fianco- E oggi capisco che è normale che non lo veda perché so che sta al lato mio. Ti amo Giorgio”.
Una giornata fuori dal tempo e dallo spazio … le emozioni si susseguono una dietro l’altra … “Sono solo un messaggero” dice Giorgio prendendo la parola, “sono il servo del Cristo, quando Lui ritornerà resterete fulminati, quando il Cristo ritornerà e si manifesterà in tutta la Sua potenza e la Sua gloria saprete realmente chi Lui sia”. Poi prosegue dicendo che il suo compito è quello di diffondere la parola del Maestro e che non è il solo al mondo a farlo ma che ci sono tanti angeli che lo fanno nel silenzio della propria umiltà.
Un piccolo break chiude la prima parte dell’incontro. Per spezzare le intense emozioni, un simpatico gag ideato dal caro Juan Carlos chiama al rapporto alcuni fratelli per sfilare con delle magliette che riportano ognuna un numero che si avvicina al 144.000 suscitando le risate del pubblico.
E giunge il momento dei doni per un anniversario che rappresenta per tutte le arche un momento di raccoglimento e di nuova partenza per la parte più importante dell’Opera: quella finale.
Alejandra Berenyi dona un bellissimo quadro da lei dipinto di una rosa fiorita sulla croce che viene offerto come premio della lotteria organizzata per la raccolta fondi da destinare all’Opera.
Juan Josè a nome dell’arca di Buenos Aires porge a Giorgio un altro dono: una lastra di cristallo con una rosa che fiorisce sulla croce sotto la quale si legge: Benedetto colui che viene nel nome del Signore … “E’ un omaggio ai tuoi 33 anni di Opera da parte di tutti noi, 33 anni di Opera cristica …” dice Juan Josè. Giorgio coglie quel momento per esprimere la sua ammirazione al gruppo dei fratelli della città di Buenos Aires che nonostante le difficoltà, nonostante le grandi differenze tra l’uno e l’altro, l’umiltà, la pazienza, la tolleranza hanno vinto e il gruppo continua ad incontrarsi e portare avanti le varie attività, “Juan Josè che rappresenta me e Juan Alberto a Buenos Aires si preoccupa di farmi avere sempre le informazioni sulle riunioni che fanno e sulle varie attività”. Grazie a questi risultati Giorgio anticipa la riapertura prossima dell’arca che in realtà non è mai stata chiusa a livello spirituale, chiede solo di avere ancora un poco di pazienza e di continuare a perseverare. Il successo della conferenza tenuta al Bauen, dice Giorgio, è la prova della presenza di tante persone che lavorano nel silenzio, senza protagonismo … “Quando il cielo vuole parlare a tutto il paese argentino, Buenos Aires è il posto dove io posso dare il messaggio a tutta la popolazione argentina, essendo la capitale, quindi spero che le vostre riunioni seguano e che continuiate a superare tutte le barriere … vi ringrazio tanto per questo regalo che viene dalla capitale di questo paese dove vivono fratelli che cinque anni fa mi hanno aperto le porte … sento questo e so che anche Juan Alberto sente lo stesso, porte necessarie per potermi recare in tutta l’America del Sud, è l’unico luogo dal attraverso la televisione posso giungere a tutti gli angoli dell’Argentina e in molti altri paesi del Sud America. Buenos Aires è un punto molto importante per l’Opera in Argentina, così come lo è Montevideo per l’Uruguay e Asuncion per il Paraguay, per questo è importante che continuiate a restare uniti lavorando così come state facendo ora. Io starò con voi”. Giorgio ringrazia poi ancora una volta Santiago Lanus e Rafael Piagio per il loro importante impegno nel lavoro ai due siti che parlano delle apparizioni di Garabandal l’uno e delle tante apparizioni mariane l’altro. Materiale di un prezioso apporto per la realizzazione del video richiesto dalla Santa Madre direttamente a Giorgio. “Voglio ringraziare”, dice ancora Giorgio “un essere speciale che filma sempre le mie conferenze che si chiama Ale Berenyi. Un essere che io amo tantissimo e alla quale sono grato per avermi sempre accompagnato soprattutto all’inizio della seconda parte di questa opera qui nella città di Buenos Aires, che mi ha aperto il suo cuore, ti ringrazio e ti ti amo tanto per ciò che hai fatto per me e per questa Opera e sempre ti ringrazierò a te e a tutti, ve lo chiedo in ginocchio restiamo uniti tutti! Juan Josè è un segnale positivo significa che a Buenos Aires abbiamo guerrieri! Grazie, grazie a tutti”.
Alejandra Berenyi dona un bellissimo quadro da lei dipinto di una rosa fiorita sulla croce che viene offerto come premio della lotteria organizzata per la raccolta fondi da destinare all’Opera.
Juan Josè a nome dell’arca di Buenos Aires porge a Giorgio un altro dono: una lastra di cristallo con una rosa che fiorisce sulla croce sotto la quale si legge: Benedetto colui che viene nel nome del Signore … “E’ un omaggio ai tuoi 33 anni di Opera da parte di tutti noi, 33 anni di Opera cristica …” dice Juan Josè. Giorgio coglie quel momento per esprimere la sua ammirazione al gruppo dei fratelli della città di Buenos Aires che nonostante le difficoltà, nonostante le grandi differenze tra l’uno e l’altro, l’umiltà, la pazienza, la tolleranza hanno vinto e il gruppo continua ad incontrarsi e portare avanti le varie attività, “Juan Josè che rappresenta me e Juan Alberto a Buenos Aires si preoccupa di farmi avere sempre le informazioni sulle riunioni che fanno e sulle varie attività”. Grazie a questi risultati Giorgio anticipa la riapertura prossima dell’arca che in realtà non è mai stata chiusa a livello spirituale, chiede solo di avere ancora un poco di pazienza e di continuare a perseverare. Il successo della conferenza tenuta al Bauen, dice Giorgio, è la prova della presenza di tante persone che lavorano nel silenzio, senza protagonismo … “Quando il cielo vuole parlare a tutto il paese argentino, Buenos Aires è il posto dove io posso dare il messaggio a tutta la popolazione argentina, essendo la capitale, quindi spero che le vostre riunioni seguano e che continuiate a superare tutte le barriere … vi ringrazio tanto per questo regalo che viene dalla capitale di questo paese dove vivono fratelli che cinque anni fa mi hanno aperto le porte … sento questo e so che anche Juan Alberto sente lo stesso, porte necessarie per potermi recare in tutta l’America del Sud, è l’unico luogo dal attraverso la televisione posso giungere a tutti gli angoli dell’Argentina e in molti altri paesi del Sud America. Buenos Aires è un punto molto importante per l’Opera in Argentina, così come lo è Montevideo per l’Uruguay e Asuncion per il Paraguay, per questo è importante che continuiate a restare uniti lavorando così come state facendo ora. Io starò con voi”. Giorgio ringrazia poi ancora una volta Santiago Lanus e Rafael Piagio per il loro importante impegno nel lavoro ai due siti che parlano delle apparizioni di Garabandal l’uno e delle tante apparizioni mariane l’altro. Materiale di un prezioso apporto per la realizzazione del video richiesto dalla Santa Madre direttamente a Giorgio. “Voglio ringraziare”, dice ancora Giorgio “un essere speciale che filma sempre le mie conferenze che si chiama Ale Berenyi. Un essere che io amo tantissimo e alla quale sono grato per avermi sempre accompagnato soprattutto all’inizio della seconda parte di questa opera qui nella città di Buenos Aires, che mi ha aperto il suo cuore, ti ringrazio e ti ti amo tanto per ciò che hai fatto per me e per questa Opera e sempre ti ringrazierò a te e a tutti, ve lo chiedo in ginocchio restiamo uniti tutti! Juan Josè è un segnale positivo significa che a Buenos Aires abbiamo guerrieri! Grazie, grazie a tutti”.
Juan Alberto chiama la dolcissima Paola Becco per presentare il suo bellissimo libro pensato per i bambini e i giovani “… affinché ritornino ad identificarsi con la propria radice che è la fonte, cioè nostro Padre”. Il libro viene offerto da Paola e il suo caro compagno Agustin e messo a beneficio dell’associazione “Dal cielo alla terra”. Un applauso alla carissima Paola ed è il momento della proiezione dei filmati realizzati dai nostri fratelli per l’occasione.
Juan Alberto presenta il video realizzato, in collaborazione con l’Italia, dai carissimi fratelli de la Plata, un video ideato dalle due bellissime gemelle Vanessa e Giorgina figlie della nostra carissima Carmen. Le immagini con un sottofondo musicale mostrano tanti momenti vissuti insieme a Giorgio fin dalla prima visita in Argentina negli anni ’90. Il filmato ha inizio con la voce di Juan Alberto che dice: “Oggi, 20 di novembre dell’anno 2009, delle parole comparvero nella mia mente mentre una profonda emozione esplodeva nel mio cuore trasformandosi in pianto. Successivamente dopo, mi resi conto che queste parole, questa emozione era anche quella dei miei fratelli che si manifestavano vive nella mia coscienza e dicevano così: – Venti anni di un miracolo quotidiano che si manifesta davanti ai nostri occhi, venti anni di sofferenza di un giusto, venti anni di alchimia sacra che si fa sangue per la nostra redenzione, grazie Giorgio per la tua dedizione, grazie Maestro Gesù per la tua presenza, grazie Padre per darci la vita. Amen”. Le immagini scorrono sullo schermo mostrando le tappe di venti anni di missione con volti conosciuti e volti, per molti, sconosciuti di fratelli che non sono più tra noi, immagini di particolari momenti vissuti con Giorgio da coloro che lo accompagnavano e dai fratelli che gli stavano accanto …. un applauso fortissimo chiude il toccante ed emozionante video … “Le immagini mi fanno sentire che tutti siamo una famiglia, che il nostro unico Padre è Adonay, che siamo tutti fratelli, che il nostro unico Re è il Cristo e la nostra unica Madre è Maria Santissima” dice Giorgio.Prima di lasciare spazio ad un altra proiezione, un altro significativo momento.
Dopo la stella consegnata al carissimo Andres durante i giorni di permanenza a Rosario in occasione del Congresso Antimafia in un momento di particolare emozione, oggi Giorgio consegna il prezioso rubino alla dottoressa Alicia Bargut. “Un essere che io amo tantissimo” dice, “che conosco come Ines e Juan Alberto da molti anni … sempre nel silenzio, sempre nascosta, non appare mai ma in realtà è sempre presente con il suo impegno, con la sua disponibilità, con la sua intelligenza. Grazie”. Un applauso corona questo momento di intensità spirituale e di grande gioia per questa nostra preziosa sorella.
Juan Alberto presenta il video realizzato, in collaborazione con l’Italia, dai carissimi fratelli de la Plata, un video ideato dalle due bellissime gemelle Vanessa e Giorgina figlie della nostra carissima Carmen. Le immagini con un sottofondo musicale mostrano tanti momenti vissuti insieme a Giorgio fin dalla prima visita in Argentina negli anni ’90. Il filmato ha inizio con la voce di Juan Alberto che dice: “Oggi, 20 di novembre dell’anno 2009, delle parole comparvero nella mia mente mentre una profonda emozione esplodeva nel mio cuore trasformandosi in pianto. Successivamente dopo, mi resi conto che queste parole, questa emozione era anche quella dei miei fratelli che si manifestavano vive nella mia coscienza e dicevano così: – Venti anni di un miracolo quotidiano che si manifesta davanti ai nostri occhi, venti anni di sofferenza di un giusto, venti anni di alchimia sacra che si fa sangue per la nostra redenzione, grazie Giorgio per la tua dedizione, grazie Maestro Gesù per la tua presenza, grazie Padre per darci la vita. Amen”. Le immagini scorrono sullo schermo mostrando le tappe di venti anni di missione con volti conosciuti e volti, per molti, sconosciuti di fratelli che non sono più tra noi, immagini di particolari momenti vissuti con Giorgio da coloro che lo accompagnavano e dai fratelli che gli stavano accanto …. un applauso fortissimo chiude il toccante ed emozionante video … “Le immagini mi fanno sentire che tutti siamo una famiglia, che il nostro unico Padre è Adonay, che siamo tutti fratelli, che il nostro unico Re è il Cristo e la nostra unica Madre è Maria Santissima” dice Giorgio.Prima di lasciare spazio ad un altra proiezione, un altro significativo momento.
Dopo la stella consegnata al carissimo Andres durante i giorni di permanenza a Rosario in occasione del Congresso Antimafia in un momento di particolare emozione, oggi Giorgio consegna il prezioso rubino alla dottoressa Alicia Bargut. “Un essere che io amo tantissimo” dice, “che conosco come Ines e Juan Alberto da molti anni … sempre nel silenzio, sempre nascosta, non appare mai ma in realtà è sempre presente con il suo impegno, con la sua disponibilità, con la sua intelligenza. Grazie”. Un applauso corona questo momento di intensità spirituale e di grande gioia per questa nostra preziosa sorella.
Poi lo spazio alle immagini di un altro video realizzato, in onore dei 33 anni di Opera di Giorgio su questa terra, dai carissimi fratelli di Campana, Paola e Agustin. Un video dove le immagini di Giorgio, della sua Opera, degli esseri che lo accompagnano e che gli sono stati affidati in questo tempo, si alternano con le immagini del Padre Sole, della Sua corona solare e del Cosmo infinito … un forte applauso e ancora tanta, tanta emozione chiudono anche questo istante … “Grazie a te” dice Giorgio a Paola “e grazie a chi si è servito del tuo essere per realizzare questo filmato. Ringrazio l’angelo che ti ha fatto fare questo e ringrazio te come suo strumento”.Un altro dono viene poi consegnato a Giorgio e a noi che lo accompagniamo: un bellissimo e prezioso porta chiavi con impressa una farfalla donato dall’arca Lily Mariposa, simbolo dell’arca di Rosario. “Le emozioni oggi sono molto grandi” dice Giorgio “ma questa sarà la benzina che ci darà forza quando rientreremo ognuno nei propri paesi, quella forza che ci permetterà di continuare a lavorare per il Cristo e per la Vergine” e prosegue: “Oggi qui è presente il Cristo e con Lui vari Suoi angeli. Uno di loro in particolare è l’angelo della guardia dell’arca di Rosario che porta il suo nome. Il nome che io gli ho dato in sua memoria. Lei”, dice Giorgio, “protegge tutti i miei fratelli dell’Argentina ma in particolare i fratelli di questo luogo, sto parlando di Liliana Rambaldo, la mamma di tre figli meravigliosi che sono qui presenti e la sposa di un uomo meraviglioso che è Juan Alberto. Quindi io ti ringrazio Liliana per la tua presenza, per la tua essenza e per il tuo essere sublime”. Un grande applauso abbraccia la nostra amata Liliana, poi Giorgio ricorda i fratelli scomparsi in questi ultimi anni … Pedro Romaniuk, Ricardo, Erika, Cristian, Carmen, Anna … in particolare uno che li rappresenta tutti: Eugenio Siragusa “che” dice Giorgio, “sta sempre con me a prescindere che molti lo sappiano o meno, è Lui il Consolatore Promesso, la voce della verità, mio padre Eugenio Siragusa”. Tutti, in piedi, applaudono per alcuni minuti con le lacrime che continuano a rigare i visi di molti. Poi Ines prende la parola molto emozionata per esprimere il profondo sentimento che lega tutti loro, alcuni in particolare, alla figura di Liliana e per trasmettere l’amore che tutti gli integranti dell’arca sentono per tutti i fratelli del mondo e che ogni preghiera è dedicata oltre che a Giorgio anche a tutti coloro che lavorano per lui, per il Cristo, per la Sua Opera, nessuno escluso. “La porta della nostra casa è sempre aperta”, dice Ines, “non sapete quale grande gioia possa essere stato sentire suonare quel campanello, aprire la porta e vedere alcuni di voi venuti a trovarci … Questa casa è di tutti voi, noi abbiamo solo il compito di custodirla …”. Poi Ines chiede a Giorgio di benedire le candele preparate dai giovani dell’arca per consegnarle a tutti, a tutte le arche e a tutte le mense, un simbolo per ringraziare la Vergine per tutto ciò che ci ha donato e affinché ci dia la forza per andare avanti nel cammino. Il ringraziamento più grande ovviamente a lui fautore di tutto questo.
Giorgio riprendendo la parola ringrazia ancora tanti fratelli presenti, venuti dai luoghi più lontani dell’Argentina.
Poi, il timbro della voce si fa nuovamente profondo e le parole scandite lentamente creano, ancora una volta, quella vibrazione che ci porta su un altro piano: “E’ molto importante la vostra presenza qui oggi, è importante che siamo insieme, che siamo riuniti qui. Noi tre (Giorgio, Juan Alberto e Raul) seduti davanti a questo tavolo, rappresentiamo tutti voi ma siamo solo strumenti di un corpo mistico… Il Cristo ci può chiamare in qualsiasi momento e chiederci la vita …”. Giorgio approfondisce il concetto che quando un missionario viene chiamato dal Cristo appartiene solo a Lui, l’esempio viene rivolto in questo caso a se stesso, a Juan Alberto e a Raul, che nonostante possano avere una compagna e una famiglia, in realtà non appartengono a nessuno ma solamente al Cristo. “Allo stesso tempo siamo di tutti … io sento che questa è la mia famiglia. Il Cristo ha detto: tutti coloro che fanno la volontà del Padre mio sono mio padre, mia madre, i miei fratelli, la mia sposa, i miei figli. Dobbiamo avvicinarci sempre di più al Cristo e tra di noi, sfruttare la Sua presenza a prescindere dalle nostre debolezze umane e dai nostri peccati. Non siamo perfetti, solo Lui è perfetto. Un messaggero di Dio, un Suo portavoce, un braccio destro o un apostolo quando elegge di servire l’opera del Cristo sa che niente più gli appartiene, perché tutto è del Maestro Gesù, Colui che presto si manifesterà, spero domani, a tutto il mondo. E quando questo accadrà Lui ci sposterà dai posti che occupiamo, tutti coloro che compongono il Suo Corpo Mistico diverranno solamente tutti fratelli, non esisteranno più i vincoli umani di questa società, non riceveremo gloria, onori … il Cristo è l’unico padrone di tutto e il dono che ci ha dato è quello di permetterci di essere Suoi messaggeri, messaggeri di Dio. Nessuno può darci un regalo più grande, neanche Lui, perché già ce lo ha dato con la Sua chiamata. Tutto è Suo e quando ritornerà potrete rendervene conto, sono Sue le anime, gli spiriti, la Terra e tutto ciò che si è costruito sopra di essa. Certo Lui può, se vuole, dispensare i Suoi doni, concedere una grazia a chiunque di noi … ma già solamente il fatto che ci abbia chiamato … che mi abbia detto: Vieni Giorgio, vuoi essere uno dei miei messaggeri prima che Io ritorni? Vuoi annunciare il Mio ritorno? … Questo è il premio più grande. Non possiamo chiedere di più. Tutto appartiene a Lui tranne gli errori umani, quelli sono i nostri, ma le virtù, i miracoli, le realizzazioni interiori sono merito del Cristo che ci spinge a queste opportunità. Così, con questo valore, con questo sentimento di timore, con il mio amore universale vado avanti. Timore quando penso: -Cristo mio se mi sbaglio ti comprometto!- Ma poi penso che la Tua Opera è tanto grande che può superare tutte le barriere umane e io sono solo una parte del Tuo Corpo Mistico, il dito di una mano o forse meno, però sono sempre una parte del Tuo corpo … Chiunque di voi si senta chiamato a servire questa Opera, che sia Dal Cielo alla Terra, Funima, la lotta contro la mafia o altre organizzazioni come Greenpeace … le missionarie di Madre Teresa di Calcutta e tante altre … che si sentono chiamati dal Cristo, dalla Vergine di Fatima o di Garabandal deve vivere la missione con questo sentimento: niente ci appartiene, anche le anime che possiamo risvegliare appartengono a Lui e Lui ha il diritto di fare ciò che vuole con queste anime. A volte Satana entra nella mia mente e mi dice: tutti i fratelli sono i tuoi, tu li puoi manipolare, sottometterli alla tua volontà ma io gli rispondo: no fratello maledetto tutti i miei fratelli sono del Cristo. Perché Satana è un fratello maledetto, ma alla fine è sempre un fratello. Io non lo ignoro anzi lo ascolto e gli rispondo, mi interessa molto che mi visiti perché so che me lo manda il Padre, che mi proponga delle cose, ma lui vuole negoziare con me e a me non interessa negoziare con lui. Non dobbiamo accettare mai nessuna offerta da lui, dobbiamo rifiutare qualsiasi proposta ci faccia, perché ci mente, entra nella nostra mente e ci fa credere ciò che non è vero. Lui ci fa credere che ciò che ci sta intorno sia nostro, che questo sia di natura materiale, come una casa, o di natura spirituale, come l’amore del nostro compagno, di un figlio, di un fratello … ci fa credere che ci appartenga. Noi dobbiamo invece capire, realizzare nel nostro interiore che non possediamo niente, neanche noi stessi. Tutto ciò che abbiamo appartiene al Cristo o a Suo Padre. Tutto è del Cristo. Anche la Sua Santissima Madre ci dice: -Fate la volontà di Mio figlio. Io sono qui, appaio in tutto il mondo affinché possiate avere la possibilità di inginocchiarvi ai piedi di Mio figlio, affinché possiate risvegliarvi e divenire Angeli di mio figlio-. La Madre Santissima non chiede niente per Se stessa ma solamente un po d’amore affinché il Suo Sacro Cuore Immacolato non pianga più. Lei stava sempre lontana da Gesù, lo ascoltava lontana, solamente sotto la Croce lo ha avuto vicino perché fu una delle poche persone che bagnò con la Sua Luce e con le Sue lacrime i piedi del Crocifisso, di quell’essere tanto bello, il nostro Cristo. Per questo vi chiedo che possiate risvegliare anime, che realizziate questo miracolo, che possiate conquistare questo tesoro che è quello di risvegliare un anima, ma ricordatevi sempre che il tesoro non è vostro … per Lui io voglio diminuire giorno dopo giorno, per cedere il passo a nostro Signore affinché possa manifestarsi e possa parlare a tutti voi, a tutto il mondo che ora si trova totalmente nelle mani del demonio. Perché Lui è il Re, il nostro Re, noi siamo solamente i Suoi soldati, i Suoi sudditi. Adesso più che mai deve entrare nel nostro cuore questo concetto: niente ci appartiene, siamo del Cristo e siamo soli davanti a Lui. In questo momento siamo solamente Lui e noi, affinché possa fare di noi ciò che vuole. Poi, se ci vuole regalare con la Sua infinita misericordia una famiglia, una sposa, un figlio, fratelli o padri questa è solo per Sua bontà. Sentirsi soli e appartenere solamente a Lui e compromettersi solo con Lui, questa è la chiave per poter vivere con Lui. E Lui lo sa e se ha bisogno ci chiama come Suoi soldati. Io so che è difficile capire questo concetto ma siamo nel cammino giusto per realizzarlo … Questa forma di vivere il Cristo, non lo dico con arroganza, è quella che mi permette di andare avanti e di dire: -Oggi sono qui, domani non so dove sarò-. Questo è ciò che dico alla mia famiglia e voi sapete quanto amo la mia famiglia, quella grande spirituale e quella anche umana ma loro sanno che domani non so dove starò, so solo che starò lì dove il Cristo vuole che stia. Anche all’inferno se Lui desidera che stia all’inferno e anche lì lotterei per trasformare l’inferno in un paradiso … ma anche lì mentre sto soffrendo per bruciare i miei peccati, mentre sto bruciando nelle fiamme continuerei a parlare di Lui con la stessa coscienza con cui lo faccio oggi e sono certo che alcuni demoni si convertirebbero. Per questo non ho paura di niente perché sento il Cristo dentro di me. Qui nella terra in questo tempo mi sento all’inferno perché l’umanità si è trasformata in un inferno ma il Cristo mi ha dato un regalo che non merito: mi ha dato tutti voi, miei fratelli di tutto il mondo, per questo vi ringrazio tanto”.
Poi, il timbro della voce si fa nuovamente profondo e le parole scandite lentamente creano, ancora una volta, quella vibrazione che ci porta su un altro piano: “E’ molto importante la vostra presenza qui oggi, è importante che siamo insieme, che siamo riuniti qui. Noi tre (Giorgio, Juan Alberto e Raul) seduti davanti a questo tavolo, rappresentiamo tutti voi ma siamo solo strumenti di un corpo mistico… Il Cristo ci può chiamare in qualsiasi momento e chiederci la vita …”. Giorgio approfondisce il concetto che quando un missionario viene chiamato dal Cristo appartiene solo a Lui, l’esempio viene rivolto in questo caso a se stesso, a Juan Alberto e a Raul, che nonostante possano avere una compagna e una famiglia, in realtà non appartengono a nessuno ma solamente al Cristo. “Allo stesso tempo siamo di tutti … io sento che questa è la mia famiglia. Il Cristo ha detto: tutti coloro che fanno la volontà del Padre mio sono mio padre, mia madre, i miei fratelli, la mia sposa, i miei figli. Dobbiamo avvicinarci sempre di più al Cristo e tra di noi, sfruttare la Sua presenza a prescindere dalle nostre debolezze umane e dai nostri peccati. Non siamo perfetti, solo Lui è perfetto. Un messaggero di Dio, un Suo portavoce, un braccio destro o un apostolo quando elegge di servire l’opera del Cristo sa che niente più gli appartiene, perché tutto è del Maestro Gesù, Colui che presto si manifesterà, spero domani, a tutto il mondo. E quando questo accadrà Lui ci sposterà dai posti che occupiamo, tutti coloro che compongono il Suo Corpo Mistico diverranno solamente tutti fratelli, non esisteranno più i vincoli umani di questa società, non riceveremo gloria, onori … il Cristo è l’unico padrone di tutto e il dono che ci ha dato è quello di permetterci di essere Suoi messaggeri, messaggeri di Dio. Nessuno può darci un regalo più grande, neanche Lui, perché già ce lo ha dato con la Sua chiamata. Tutto è Suo e quando ritornerà potrete rendervene conto, sono Sue le anime, gli spiriti, la Terra e tutto ciò che si è costruito sopra di essa. Certo Lui può, se vuole, dispensare i Suoi doni, concedere una grazia a chiunque di noi … ma già solamente il fatto che ci abbia chiamato … che mi abbia detto: Vieni Giorgio, vuoi essere uno dei miei messaggeri prima che Io ritorni? Vuoi annunciare il Mio ritorno? … Questo è il premio più grande. Non possiamo chiedere di più. Tutto appartiene a Lui tranne gli errori umani, quelli sono i nostri, ma le virtù, i miracoli, le realizzazioni interiori sono merito del Cristo che ci spinge a queste opportunità. Così, con questo valore, con questo sentimento di timore, con il mio amore universale vado avanti. Timore quando penso: -Cristo mio se mi sbaglio ti comprometto!- Ma poi penso che la Tua Opera è tanto grande che può superare tutte le barriere umane e io sono solo una parte del Tuo Corpo Mistico, il dito di una mano o forse meno, però sono sempre una parte del Tuo corpo … Chiunque di voi si senta chiamato a servire questa Opera, che sia Dal Cielo alla Terra, Funima, la lotta contro la mafia o altre organizzazioni come Greenpeace … le missionarie di Madre Teresa di Calcutta e tante altre … che si sentono chiamati dal Cristo, dalla Vergine di Fatima o di Garabandal deve vivere la missione con questo sentimento: niente ci appartiene, anche le anime che possiamo risvegliare appartengono a Lui e Lui ha il diritto di fare ciò che vuole con queste anime. A volte Satana entra nella mia mente e mi dice: tutti i fratelli sono i tuoi, tu li puoi manipolare, sottometterli alla tua volontà ma io gli rispondo: no fratello maledetto tutti i miei fratelli sono del Cristo. Perché Satana è un fratello maledetto, ma alla fine è sempre un fratello. Io non lo ignoro anzi lo ascolto e gli rispondo, mi interessa molto che mi visiti perché so che me lo manda il Padre, che mi proponga delle cose, ma lui vuole negoziare con me e a me non interessa negoziare con lui. Non dobbiamo accettare mai nessuna offerta da lui, dobbiamo rifiutare qualsiasi proposta ci faccia, perché ci mente, entra nella nostra mente e ci fa credere ciò che non è vero. Lui ci fa credere che ciò che ci sta intorno sia nostro, che questo sia di natura materiale, come una casa, o di natura spirituale, come l’amore del nostro compagno, di un figlio, di un fratello … ci fa credere che ci appartenga. Noi dobbiamo invece capire, realizzare nel nostro interiore che non possediamo niente, neanche noi stessi. Tutto ciò che abbiamo appartiene al Cristo o a Suo Padre. Tutto è del Cristo. Anche la Sua Santissima Madre ci dice: -Fate la volontà di Mio figlio. Io sono qui, appaio in tutto il mondo affinché possiate avere la possibilità di inginocchiarvi ai piedi di Mio figlio, affinché possiate risvegliarvi e divenire Angeli di mio figlio-. La Madre Santissima non chiede niente per Se stessa ma solamente un po d’amore affinché il Suo Sacro Cuore Immacolato non pianga più. Lei stava sempre lontana da Gesù, lo ascoltava lontana, solamente sotto la Croce lo ha avuto vicino perché fu una delle poche persone che bagnò con la Sua Luce e con le Sue lacrime i piedi del Crocifisso, di quell’essere tanto bello, il nostro Cristo. Per questo vi chiedo che possiate risvegliare anime, che realizziate questo miracolo, che possiate conquistare questo tesoro che è quello di risvegliare un anima, ma ricordatevi sempre che il tesoro non è vostro … per Lui io voglio diminuire giorno dopo giorno, per cedere il passo a nostro Signore affinché possa manifestarsi e possa parlare a tutti voi, a tutto il mondo che ora si trova totalmente nelle mani del demonio. Perché Lui è il Re, il nostro Re, noi siamo solamente i Suoi soldati, i Suoi sudditi. Adesso più che mai deve entrare nel nostro cuore questo concetto: niente ci appartiene, siamo del Cristo e siamo soli davanti a Lui. In questo momento siamo solamente Lui e noi, affinché possa fare di noi ciò che vuole. Poi, se ci vuole regalare con la Sua infinita misericordia una famiglia, una sposa, un figlio, fratelli o padri questa è solo per Sua bontà. Sentirsi soli e appartenere solamente a Lui e compromettersi solo con Lui, questa è la chiave per poter vivere con Lui. E Lui lo sa e se ha bisogno ci chiama come Suoi soldati. Io so che è difficile capire questo concetto ma siamo nel cammino giusto per realizzarlo … Questa forma di vivere il Cristo, non lo dico con arroganza, è quella che mi permette di andare avanti e di dire: -Oggi sono qui, domani non so dove sarò-. Questo è ciò che dico alla mia famiglia e voi sapete quanto amo la mia famiglia, quella grande spirituale e quella anche umana ma loro sanno che domani non so dove starò, so solo che starò lì dove il Cristo vuole che stia. Anche all’inferno se Lui desidera che stia all’inferno e anche lì lotterei per trasformare l’inferno in un paradiso … ma anche lì mentre sto soffrendo per bruciare i miei peccati, mentre sto bruciando nelle fiamme continuerei a parlare di Lui con la stessa coscienza con cui lo faccio oggi e sono certo che alcuni demoni si convertirebbero. Per questo non ho paura di niente perché sento il Cristo dentro di me. Qui nella terra in questo tempo mi sento all’inferno perché l’umanità si è trasformata in un inferno ma il Cristo mi ha dato un regalo che non merito: mi ha dato tutti voi, miei fratelli di tutto il mondo, per questo vi ringrazio tanto”.
Perle di Verità delicatamente si adagiano sui nostri spiriti per essere assorbite dalla nostra limitata coscienza. Juan Alberto prende la parola trasmettendo la riconoscenza per aver la possibilità di avere accanto un essere come Giorgio che come un faro illumina il cammino di tutti i fratelli in Cristo, indicando la strada ad ognuno. Racconta di aver ultimamente visionato alcune conferenze tenute da Giorgio nel passato in Argentina e di aver scoperto, ascoltando nuovamente le sue parole, nuovi concetti spirituali, nuovi insegnamenti, come fossero stati espressi per la prima volta … “Io prego il Padre tutti i giorni che mi dia la forza sufficiente per poter fare ciò che Lui si aspetta da me …” dice Juan Alberto, ringraziando Giorgio per permettere a noi di poterci avvicinare al Cristo tanto da vicino.
Raul prende quindi la parola trasmettendoci la sua profonda tristezza per la grave situazione in cui versa l’umanità, nonostante in quel momento si senta circondato da Angeli sublimi e da una vibrazione di profondo amore. Tristezza nell’essere cosciente che sei o sette milioni di anime si dirigono inconsapevolmente ogni giorno verso l’autodistruzione, persone che non colgono i segni, non ascoltano il messaggio e continuano a portare avanti la loro vita come se ciò che sta accadendo non li riguardasse. Raul sottolinea poi l’importanza di tenere stretti i preziosi valori spirituali che il Cristo ci ha lasciato, e di non perdere il desiderio di lottare per questi.Dal discorso di Raul Giorgio prende spunto per presentare, con l’aiuto di Gonzalo, la mappa interattiva pubblicata di recente nei nostri siti internet che mostra i punti più cruciali del nostro pianeta in cui si vivono alcune delle situazioni più gravi : guerre, fame, missili e armi nucleari su dati rilevati dai siti ufficiali … poi il discorso prosegue sul gravissimo problema della disinformazione … sulle motivazioni per le quali è fondamentale impedire la proliferazione nucleare … sull’importanza di risvegliare quante più anime possibili perché possano rendersi conto del pericolo che corriamo … sul panorama che troverà il Cristo al Suo ritorno sul pianeta.
“Cosa fanno questi missili installati sotto l’Oceano Pacifico?” continua Giorgio “Sono dei sottomarini atomici che si trovano qui vicino, sotto l’Antartide, sono sottomarini degli Stati Uniti, della Russia, della Francia e della Gran Bretagna. Gli Stati Uniti e la Russia hanno missili intercontinentali installati anche nei propri territori, mentre l’Inghilterra e la Francia non hanno i propri missili all’interno del proprio territorio ma in altri punti del pianeta. Questi sottomarini hanno missili con testate nucleari che hanno la capacità di raggiungere dall’Antartide gli Stati Uniti o la Russia, possono percorrere fino a 12.000 chilometri, sono molto difficili da individuare e per questo rappresentano un pericolo permanente … l’Europa è una bomba ad orologeria, così come il Medio Oriente … per questo la Madre Santissima, la scorsa domenica quando è apparsa al fratello che ora vi parla, piangeva lacrime di sangue mentre gli comunicava il Suo messaggio e gli mostrava la terra ricoperta di fiamme di fuoco. Per questo Lei mi ha chiesto ancora una volta di diffondere massivamente il Suo messaggio attraverso questo video prima che l’umanità possa, da un momento all’altro, scomparire … per questo vi chiedo aiuto affinché tutto il materiale inedito che riusciamo a trovare sulle Sue apparizioni possa essere inserito nel filmato e quanto più riusciremo a trovarne, tanto più la Vergine sarà contenta, non per Lei stessa ma perché si conosca l’essenza del messaggio che Suo figlio il Cristo ci ha lasciato. Tutto questo significa che il monda si trova in una situazione drammatica e che nei prossimi mesi o forse anni, ma pochi anni, si compiranno le profezie delle apparizioni. Vi è una relazione molto speciale tra le apparizioni di Fatima, la Salette, Garabandal, Mediugorie e Cile, infatti in tutti questi casi si è cercato di far tacere i veggenti.” Giorgio racconta l’apparizione di Pena Blanca avvenuta tanti anni fa, una storia drammatica ma reale durante la quale la Vergine accusa la chiesa, i militari, annunciando la seconda venuta di Cristo, ma dove poi il veggente, appositamente manipolato e distrutto psicologicamente, morì alcolizzato dopo avere deciso di cambiare sesso, mentre a Lucia di Fatima la rinchiusero in un convento per settant’anni … “Ci stiamo avvicinando a qualcosa di molto grande. Si stanno compiendo tutte le profezie mariane. La Vergine è triste per l’umanità e per il castigo di Dio che imperversa sopra di noi e in quell’apparizione a Pena Blanca mi ha detto una frase che mi ha provocato una tenerezza e un amore infinito verso di Lei: – Non ho più forza nel Mio Essere per tenere ferma la mano del Padre Santo che sta per abbattersi sopra l’intero genere umano – … Questo significa che è Lei, la Madre Santissima, che per ragioni di amore infinito e di misericordia sta impedendo che la spada di Dio possa cadere sopra il genere umano … per la Sua infinita misericordia e per l’amore incondizionato che Lei prova verso tutti noi, buoni e cattivi, santi e delinquenti … un amore tanto grande che io stesso che cerco di servire Suo figlio a volte non capisco ma lo accetto prostrandomi ai Suoi piedi … per questo dobbiamo essere grati, dobbiamo pregare e amare questa Madre Santissima, di fronte alla quale dobbiamo sentirci indegni e l’unica forma che abbiamo per farlo è quello di restare uniti, risvegliando altre anime perché nel momento in cui Lei lascerà cadere la mano del Suo sposo, cari fratelli, questa umanità mai più potrà dimenticare la giustizia che Dio metterà in atto.
… A volte sento così tanta rabbia dentro di me che avrei voglia di dire a Lei, la Madre del Cristo, la sposa del Padre che è anche lo Spirito Santo, la Creazione: – Madre lascia cadere la mano del Padre, permetti che possa abbattersi la Sua giustizia su questa umanità -. Ma Lei mi guarda e mi dice -Finché tu non vedrai mio Figlio presentarsi con tutta la Sua potenza e la Sua gloria, finché non Lo vedrai apparire nel Cielo con la Sua spada, tu dovrai dedicarti a risvegliare le anime … Per questo dico che la Madre Santissima è il primo degli apostoli del Cristo, la prima persona che obbedisce al Cristo, la prima persona che sacrifica il Suo essere imitando il Cristo, è Lei, Sua madre … La Madre Santissima è la manifestazione femminile del Padre”.
… A volte sento così tanta rabbia dentro di me che avrei voglia di dire a Lei, la Madre del Cristo, la sposa del Padre che è anche lo Spirito Santo, la Creazione: – Madre lascia cadere la mano del Padre, permetti che possa abbattersi la Sua giustizia su questa umanità -. Ma Lei mi guarda e mi dice -Finché tu non vedrai mio Figlio presentarsi con tutta la Sua potenza e la Sua gloria, finché non Lo vedrai apparire nel Cielo con la Sua spada, tu dovrai dedicarti a risvegliare le anime … Per questo dico che la Madre Santissima è il primo degli apostoli del Cristo, la prima persona che obbedisce al Cristo, la prima persona che sacrifica il Suo essere imitando il Cristo, è Lei, Sua madre … La Madre Santissima è la manifestazione femminile del Padre”.
Alti concetti di profonda conoscenza spirituale ci vengono ancora una volta rivelati da questo servo di Dio innamorato di Suo Figlio il Cristo e profondamente devoto di Sua Madre Myriam.
La serata giunge quasi al termine. Un gruppo di ragazzi venuto fin dalla mattina deve ripartire. Giorgio presenta uno di loro, il giovane Ariel, che li rappresenta tutti. Sono i giovani che Giorgio aveva incontrato durante i giorni di permanenza a Buenos Aires dove aveva tenuto una conferenza pubblica, ragazzi che vivono una particolare esperienza spirituale e portano avanti un messaggio celeste che probabilmente nel futuro avrà una rilevanza pubblica. “Questa esperienza sta accadendo” dice Ariel “perché da bambino ho deciso di cercare la Verità in questo mondo e di non conformarmi alla malvagità che esiste ma cercare l’amore e la Verità … così come Giorgio anche noi chiediamo all’umanità di risvegliarsi e di prendere coscienza di ciò che sta accadendo”. Giorgio li saluta con tutte le raccomandazioni che un padre fa ai suoi figli “… State attenti, state uniti, rifiutate la tentazione dell’ego mediante la quale Satana sempre lavora affinché le anime si perdano. Dovete mantenervi umili e non perdere l’amore che vi lega”.
Un applauso li saluta. Poi Giorgio continua: “E’ molto interessante il caso di questo gruppo di giovani. Io li chiamo i giovani profeti. Ho letto le loro esperienze e il caso mi interessa moltissimo. Li sto seguendo molto attentamente. Hanno ricevuto messaggi in aramaico, in lingua ebraica, e hanno visioni di ciò che accadrà nel futuro … sono contento che il cielo si manifesti ad altre persone ma occorre stare molto attenti, io sono un veterano di queste cose” dice, e continua rivolgendosi ai ragazzi “per questo vi aiuterò a superare gli ostacoli che si porranno nel vostro cammino”. Ariel, la sua mamma che lo accompagna, e i suoi amici salutano tutti per prendere la strada del ritorno a casa. Poi, la Madre Celeste ritorna ancora: “Grazie alle informazione che mi giungono da Rafael e da Santiago” dice Giorgio “vengo a conoscenza di diverse apparizioni della Madre in varie parti del mondo. Lei continua ad insistere eleggendo messaggeri umili, perseguitati, ostacolati e continua ad insistere sull’importanza del risveglio delle anime prima del ritorno del Suo figlio il Cristo. Lei è la prima a farlo, non sta seduta a pregare in un convento di clausura, appare continuamente, evangelizzando, manifestandosi agli uomini e manifestando miracoli in tutto il mondo. Purtroppo però Lei soffre per qualcosa di molto grave … soffre per il nostro orgoglio, per la nostra vanità, per la nostra arroganza … gli uomini di potere che dovrebbero appoggiare e diffondere le Sue apparizioni fanno il possibile per occultare i Suoi messaggi … Lei non può imporre, per il rispetto del libero arbitrio … per questo confida nelle anime umili che possono diffonderli … a me non piace il libero arbitrio, anche se lo rispetto, perché sta causando la distruzione umana e sta portando l’uomo verso la seconda morte ma il Padre Santo che è il più grande filosofo che esiste nell’universo sa che solamente con la libertà e la coscienza l’uomo può giungere a realizzare la santità, per questo gliel’ha data. Ma questa facoltà che il Padre ha dato all’umanità è un arma a doppio taglio e in questo la Vergine non può intervenire, per tal motivo soffre, io vedo la Sua sofferenza, la vedo nei Suoi occhi sacri, nelle Sue lacrime. Soffre perché non si conoscono i Suoi messaggi ad eccezione di quelli straordinari, o quelli dove Lei chiede di pregare, ma quando ci richiama, ci riprende, chiedendoci un pentimento, i testimoni, gli avvisi, i miracoli e i segni vengono occultati o manipolati. Per questo Lei aiuta, appoggia e protegge con la Sua Santa mano i figli che hanno il coraggio di diffonderli. Così come esiste il nostro gruppo, ce ne sono altri, sempre piccoli, che con i propri pochi mezzi diffondono i messaggi segreti. Non lo fanno i grandi e potenti. Non so se questa sarà l’ultima, ma sicuramente una delle ultime missioni che farò per Lei prima che ritorni il Cristo (quella di realizzare e diffondere il video documentario sulle apparizioni mariane e sui messaggi della Vergine tenuti segreti).
Il discorso si incentra poi su una importante raccomandazione rivolta ai responsabili delle arche e a ciascun componente di queste, che è quella di visitare ogni giorno il sito internet: www.giorgiobongiovanni.it o www.unpuntoenelinfinito.com. Una raccomandazione che ci viene direttamente da Setun Shenar, tramite Giorgio, per l’importanza dei messaggi e delle notizie contenute nel sito che ci tengono quotidianamente aggiornati sulla situazione mondiale in stato di massima allerta per i gravi pericoli che incombono sul pianeta e che possono scatenarsi da un momento all’altro su vari fronti. “Io inizierò a scomparire fisicamente” dice Giorgio, “la mia presenza sarà meno frequente ed è per questo che il Cielo vi invita a seguire le informazioni riferite alla mia missione in questa pagina internet … lavoriamo in tempo reale, o quasi, per poter inserire tutte le novità che il Cielo mi trasmette quotidianamente. Sento che molto presto vedremo la manifestazione di grandi eventi … ho visto alcuni di questi … gli Angeli mi hanno mostrato in particolare due eventi futuri … per questo vi dico non so se, quando accadranno questi eventi, farò in tempo a raggiungervi telefonicamente o attraverso le vostre caselle e mail quindi state in allerta e seguite il sito, lì troverete sempre tutto … questo è il motivo per cui Setun Shenar mi ha detto di darvi questo ordine perché potrebbe accadere qualcosa di molto grave e il vostro istinto sarà quello di chiamarmi, di cercarmi ma potreste non trovarmi, potrei essere isolato o chiamato dal Cielo in un certo luogo e in quelle pagine troverete la risposta che cercate, l’informazione di cui avete bisogno … potrete sapere cosa sta accadendo, io non vi nasconderò mai niente, vi dirò sempre tutto. Non abbassate mai la guardia … chissà che il prossimo anno le Sacre mani della Santa Vergine possano ancora trattenere il nostro Padre Sole ma non so fino a quando potranno ancora farlo. So che inizieranno le grandi catastrofi. Non abbiamo futuro. Il presidente degli Stati Uniti, Obama, fallirà in pochi mesi nel suo intento, a meno che non riesca a mettere in piedi uno straordinario gioco che possa salvare la sua missione politica. Una delle poche cose che gli restano da fare per evitare il suo fallimento è quello di rivelare la realtà extraterrestre. Io non penso che riuscirà a farlo, ma se lo facesse, con la verità e non con la menzogna, se dovesse rivelare questa rivoluzionaria realtà integralmente in forma positiva, gli extraterrestri si manifesterebbero al mondo, questo Loro mi hanno detto, e sarebbe un grande aiuto per tutta l’umanità. Mi da molta tristezza il presidente Obama, so che non è un santo e non voglio difenderlo, ma so il motivo per il quale occupa quel posto. Se però non parlerà di questa realtà non potrà vincere. La guerra inizierà, l’economia continuerà a cadere, Israele attaccherà l’Iran o un altro paese del Medio Oriente, contro il volere del Presidente degli Stati Uniti, e la crisi si intensificherà in tutti i suoi aspetti … Se la mano della Santa Madre continuerà a trattenere per un altro po’ di tempo la terribile ira di Dio, vi prometto che tra sei mesi sarò nuovamente qui con voi, in Latino America … potremmo condividere altri momenti come questo e continueremo a risvegliare insieme nuove anime nelle conferenze che faremo, ma se le Sacre mani inizieranno a lasciare il braccio di Dio, non so se potremmo rincontrarci, questo dipenderà solo dalla Volontà Divina … Ma ciò che so di sicuro, ciò che sento, ciò che voglio fare è quello di diminuire e fare in modo che il Cristo possa esplodere nei vostri cuori. Voi lo dovete aspettare perché in verità vi dico che Lui si manifesterà all’umanità e visiterà ciascuno di voi personalmente. Ma affinché possiate darLe il benvenuto quando arriverà, affinché possiate capirLo, dovrete prepararvi. Per questo ho l’obbligo di fare il possibile attraverso i miei scritti, le mie conferenze, tutte le mie manifestazioni per parlare di Lui, della Sua figura ma soprattutto dei Suoi insegnamenti. Non sottovalutate i segni che il Cielo vi invia, non li fanatizzate ma neanche li dovete sottovalutare … quando vedete luci nel cielo sappiate che potrebbero essere Loro, quando sentite strani suoni, quando sentite qualcuno che vi chiama, quando fate sogni particolari a colori, quando nella vita quotidiana vi accadono cose inaspettate, positive o negative, dovete interpretarle e saperle leggerle. Voi non siete più degli agnellini, voi siete oramai divenuti pecore, prima eravate agnellini e avevate bisogno del pastore per essere guidati ora siete pecore e non avete più bisogno di me. Io sono una pecora un poco più grande di voi ma sempre una pecora. Adesso è giunto il momento che voi ascoltiate il pastore e il pastore è il Cristo, il padrone e il Re di tutti voi. Siate in allerta perché il padrone vi parla attraverso le immagini, i simboli, i segni, io vi aiuto a capire questi segni che il pastore e i suoi angeli stanno inviando”. Giorgio continua a dare i suoi accorati richiami, i suoi preziosi consigli affinché neanche uno dei suoi fratelli possa perdersi dal cammino, si sofferma ancora a sottolineare che non esiste futuro senza il Cristo, nè politico, nè sociale, nè spirituale, né umano che il nostro unico pensiero deve essere quello di risvegliare sempre più anime possibili e raccomanda di non avere paura. “Non ci sono più risorse naturali per sopravvivere” continua Giorgio “le hanno distrutte tutte. Giulietto Chiesa, un famoso giornalista italiano, ateo, afferma, in base alle sue investigazioni scientifiche, che non abbiamo più di venti anni di sopravvivenza e dice che solamente con la fratellanza e la solidarietà potremmo riuscire a sopravvivere. E io vi dico che è così. I potenti lo sanno, i militari lo sanno, il papa lo sa, lo sanno tutti i presidenti del mondo, ma la cosa più preoccupante è che non sanno cosa fare, hanno perso il controllo. L’Anticristo ha perso il controllo, completamente, e quindi, ferito a morte, per sopravvivere vuole uccidere, annientare, sterminare l’avversario. È per questo che i potenti hanno programmato lo sterminio dell’umanità perché la follia, la possessione diabolica che vivono gli fa credere che se uccideranno quattro miliardi di persone loro potranno sopravvivere. E quindi, cari fratelli, prepariamoci per la battaglia di Armaghedon, la battaglia finale, e ricordatevi che anche durante questa battaglia noi abbiamo l’obbligo di continuare a risvegliare le coscienze senza pensare alla nostra vita fisica. La protezione del Cielo sarà con voi. Non vi accadrà niente. Anche se dovesse scoppiare la terza guerra mondiale in Argentina, anche se dovessero esplodere un milione di bombe atomiche non vi accadrà nulla perché siete discepoli della Santa Madre e del Cristo. Per questo dovete rimanere sereni e stare sempre uniti e in contatto con me quando è possibile. Ci vedremo il prossimo anno” continua Giorgio chiudendo la riunione “… e speriamo di poter essere ancora di più ad avere questo desiderio che non è un utopia. Ho sempre un piccolo spazio nel mio cuore per sperare in un grande miracolo, che tutto il mondo si possa salvare”.
Un applauso li saluta. Poi Giorgio continua: “E’ molto interessante il caso di questo gruppo di giovani. Io li chiamo i giovani profeti. Ho letto le loro esperienze e il caso mi interessa moltissimo. Li sto seguendo molto attentamente. Hanno ricevuto messaggi in aramaico, in lingua ebraica, e hanno visioni di ciò che accadrà nel futuro … sono contento che il cielo si manifesti ad altre persone ma occorre stare molto attenti, io sono un veterano di queste cose” dice, e continua rivolgendosi ai ragazzi “per questo vi aiuterò a superare gli ostacoli che si porranno nel vostro cammino”. Ariel, la sua mamma che lo accompagna, e i suoi amici salutano tutti per prendere la strada del ritorno a casa. Poi, la Madre Celeste ritorna ancora: “Grazie alle informazione che mi giungono da Rafael e da Santiago” dice Giorgio “vengo a conoscenza di diverse apparizioni della Madre in varie parti del mondo. Lei continua ad insistere eleggendo messaggeri umili, perseguitati, ostacolati e continua ad insistere sull’importanza del risveglio delle anime prima del ritorno del Suo figlio il Cristo. Lei è la prima a farlo, non sta seduta a pregare in un convento di clausura, appare continuamente, evangelizzando, manifestandosi agli uomini e manifestando miracoli in tutto il mondo. Purtroppo però Lei soffre per qualcosa di molto grave … soffre per il nostro orgoglio, per la nostra vanità, per la nostra arroganza … gli uomini di potere che dovrebbero appoggiare e diffondere le Sue apparizioni fanno il possibile per occultare i Suoi messaggi … Lei non può imporre, per il rispetto del libero arbitrio … per questo confida nelle anime umili che possono diffonderli … a me non piace il libero arbitrio, anche se lo rispetto, perché sta causando la distruzione umana e sta portando l’uomo verso la seconda morte ma il Padre Santo che è il più grande filosofo che esiste nell’universo sa che solamente con la libertà e la coscienza l’uomo può giungere a realizzare la santità, per questo gliel’ha data. Ma questa facoltà che il Padre ha dato all’umanità è un arma a doppio taglio e in questo la Vergine non può intervenire, per tal motivo soffre, io vedo la Sua sofferenza, la vedo nei Suoi occhi sacri, nelle Sue lacrime. Soffre perché non si conoscono i Suoi messaggi ad eccezione di quelli straordinari, o quelli dove Lei chiede di pregare, ma quando ci richiama, ci riprende, chiedendoci un pentimento, i testimoni, gli avvisi, i miracoli e i segni vengono occultati o manipolati. Per questo Lei aiuta, appoggia e protegge con la Sua Santa mano i figli che hanno il coraggio di diffonderli. Così come esiste il nostro gruppo, ce ne sono altri, sempre piccoli, che con i propri pochi mezzi diffondono i messaggi segreti. Non lo fanno i grandi e potenti. Non so se questa sarà l’ultima, ma sicuramente una delle ultime missioni che farò per Lei prima che ritorni il Cristo (quella di realizzare e diffondere il video documentario sulle apparizioni mariane e sui messaggi della Vergine tenuti segreti).
Il discorso si incentra poi su una importante raccomandazione rivolta ai responsabili delle arche e a ciascun componente di queste, che è quella di visitare ogni giorno il sito internet: www.giorgiobongiovanni.it o www.unpuntoenelinfinito.com. Una raccomandazione che ci viene direttamente da Setun Shenar, tramite Giorgio, per l’importanza dei messaggi e delle notizie contenute nel sito che ci tengono quotidianamente aggiornati sulla situazione mondiale in stato di massima allerta per i gravi pericoli che incombono sul pianeta e che possono scatenarsi da un momento all’altro su vari fronti. “Io inizierò a scomparire fisicamente” dice Giorgio, “la mia presenza sarà meno frequente ed è per questo che il Cielo vi invita a seguire le informazioni riferite alla mia missione in questa pagina internet … lavoriamo in tempo reale, o quasi, per poter inserire tutte le novità che il Cielo mi trasmette quotidianamente. Sento che molto presto vedremo la manifestazione di grandi eventi … ho visto alcuni di questi … gli Angeli mi hanno mostrato in particolare due eventi futuri … per questo vi dico non so se, quando accadranno questi eventi, farò in tempo a raggiungervi telefonicamente o attraverso le vostre caselle e mail quindi state in allerta e seguite il sito, lì troverete sempre tutto … questo è il motivo per cui Setun Shenar mi ha detto di darvi questo ordine perché potrebbe accadere qualcosa di molto grave e il vostro istinto sarà quello di chiamarmi, di cercarmi ma potreste non trovarmi, potrei essere isolato o chiamato dal Cielo in un certo luogo e in quelle pagine troverete la risposta che cercate, l’informazione di cui avete bisogno … potrete sapere cosa sta accadendo, io non vi nasconderò mai niente, vi dirò sempre tutto. Non abbassate mai la guardia … chissà che il prossimo anno le Sacre mani della Santa Vergine possano ancora trattenere il nostro Padre Sole ma non so fino a quando potranno ancora farlo. So che inizieranno le grandi catastrofi. Non abbiamo futuro. Il presidente degli Stati Uniti, Obama, fallirà in pochi mesi nel suo intento, a meno che non riesca a mettere in piedi uno straordinario gioco che possa salvare la sua missione politica. Una delle poche cose che gli restano da fare per evitare il suo fallimento è quello di rivelare la realtà extraterrestre. Io non penso che riuscirà a farlo, ma se lo facesse, con la verità e non con la menzogna, se dovesse rivelare questa rivoluzionaria realtà integralmente in forma positiva, gli extraterrestri si manifesterebbero al mondo, questo Loro mi hanno detto, e sarebbe un grande aiuto per tutta l’umanità. Mi da molta tristezza il presidente Obama, so che non è un santo e non voglio difenderlo, ma so il motivo per il quale occupa quel posto. Se però non parlerà di questa realtà non potrà vincere. La guerra inizierà, l’economia continuerà a cadere, Israele attaccherà l’Iran o un altro paese del Medio Oriente, contro il volere del Presidente degli Stati Uniti, e la crisi si intensificherà in tutti i suoi aspetti … Se la mano della Santa Madre continuerà a trattenere per un altro po’ di tempo la terribile ira di Dio, vi prometto che tra sei mesi sarò nuovamente qui con voi, in Latino America … potremmo condividere altri momenti come questo e continueremo a risvegliare insieme nuove anime nelle conferenze che faremo, ma se le Sacre mani inizieranno a lasciare il braccio di Dio, non so se potremmo rincontrarci, questo dipenderà solo dalla Volontà Divina … Ma ciò che so di sicuro, ciò che sento, ciò che voglio fare è quello di diminuire e fare in modo che il Cristo possa esplodere nei vostri cuori. Voi lo dovete aspettare perché in verità vi dico che Lui si manifesterà all’umanità e visiterà ciascuno di voi personalmente. Ma affinché possiate darLe il benvenuto quando arriverà, affinché possiate capirLo, dovrete prepararvi. Per questo ho l’obbligo di fare il possibile attraverso i miei scritti, le mie conferenze, tutte le mie manifestazioni per parlare di Lui, della Sua figura ma soprattutto dei Suoi insegnamenti. Non sottovalutate i segni che il Cielo vi invia, non li fanatizzate ma neanche li dovete sottovalutare … quando vedete luci nel cielo sappiate che potrebbero essere Loro, quando sentite strani suoni, quando sentite qualcuno che vi chiama, quando fate sogni particolari a colori, quando nella vita quotidiana vi accadono cose inaspettate, positive o negative, dovete interpretarle e saperle leggerle. Voi non siete più degli agnellini, voi siete oramai divenuti pecore, prima eravate agnellini e avevate bisogno del pastore per essere guidati ora siete pecore e non avete più bisogno di me. Io sono una pecora un poco più grande di voi ma sempre una pecora. Adesso è giunto il momento che voi ascoltiate il pastore e il pastore è il Cristo, il padrone e il Re di tutti voi. Siate in allerta perché il padrone vi parla attraverso le immagini, i simboli, i segni, io vi aiuto a capire questi segni che il pastore e i suoi angeli stanno inviando”. Giorgio continua a dare i suoi accorati richiami, i suoi preziosi consigli affinché neanche uno dei suoi fratelli possa perdersi dal cammino, si sofferma ancora a sottolineare che non esiste futuro senza il Cristo, nè politico, nè sociale, nè spirituale, né umano che il nostro unico pensiero deve essere quello di risvegliare sempre più anime possibili e raccomanda di non avere paura. “Non ci sono più risorse naturali per sopravvivere” continua Giorgio “le hanno distrutte tutte. Giulietto Chiesa, un famoso giornalista italiano, ateo, afferma, in base alle sue investigazioni scientifiche, che non abbiamo più di venti anni di sopravvivenza e dice che solamente con la fratellanza e la solidarietà potremmo riuscire a sopravvivere. E io vi dico che è così. I potenti lo sanno, i militari lo sanno, il papa lo sa, lo sanno tutti i presidenti del mondo, ma la cosa più preoccupante è che non sanno cosa fare, hanno perso il controllo. L’Anticristo ha perso il controllo, completamente, e quindi, ferito a morte, per sopravvivere vuole uccidere, annientare, sterminare l’avversario. È per questo che i potenti hanno programmato lo sterminio dell’umanità perché la follia, la possessione diabolica che vivono gli fa credere che se uccideranno quattro miliardi di persone loro potranno sopravvivere. E quindi, cari fratelli, prepariamoci per la battaglia di Armaghedon, la battaglia finale, e ricordatevi che anche durante questa battaglia noi abbiamo l’obbligo di continuare a risvegliare le coscienze senza pensare alla nostra vita fisica. La protezione del Cielo sarà con voi. Non vi accadrà niente. Anche se dovesse scoppiare la terza guerra mondiale in Argentina, anche se dovessero esplodere un milione di bombe atomiche non vi accadrà nulla perché siete discepoli della Santa Madre e del Cristo. Per questo dovete rimanere sereni e stare sempre uniti e in contatto con me quando è possibile. Ci vedremo il prossimo anno” continua Giorgio chiudendo la riunione “… e speriamo di poter essere ancora di più ad avere questo desiderio che non è un utopia. Ho sempre un piccolo spazio nel mio cuore per sperare in un grande miracolo, che tutto il mondo si possa salvare”.
Un prezioso incontro/ritrovo con tanti fratelli, fratelli con i quali ci si sente “a casa”. E’ un sentimento che va oltre il limite umano della consanguineità, è il vero legame che esiste tra gli esseri creati, quello che unisce nei valori fondamentali della vita, nei valori dello spirito, nel corpo mistico del Cristo nostro Re e Signore. Tra abbracci, lacrime, sorrisi, musica e canti ci lasciamo con una grande gioia nel cuore per recarci tutti insieme, tranne alcuni fratelli che partono subito, in un locale per consumare la cena e infine salutarci prima della partenza. Molti fratelli dovranno fare tante ore di viaggio prima di giungere nelle loro case. Marco Antonio e la bellissima Andrea che abbiamo avuto la grande gioia di conoscere personalmente, partiranno con la macchina e dovranno arrivare fino a Santiago del Cile, Omar, la sua famiglia e i fratelli del Paraguay rientreranno con il pullman, così come Erika e i fratelli dell’Uruguay, e man mano tutti i fratelli argentini faranno ritorno nei loro paesi con un grande tesoro gelosamente custodito nel proprio cuore.
Prima della partenza per l’Italia ci rechiamo a casa di Juan Alberto dove abbiamo il piacere di condividere due giorni con la sua speciale famiglia, con la nostra cara Carmen, con il caro Juan Antonio e la sua famiglia, con tutto l’ambiente che si respira intorno alla tenuta di Juan Alberto dove piante, alberi, animali, uccelli, vento, acqua, parlano di lei, la nostra Liliana. Durante una cena consumata all’aperto vengono scattate delle foto, in una di queste scattata alla dolce Flavia, figlia di Juan Alberto e Liliana, che aspetta un altro bimbo, abbiamo la sorpresa e la grande emozione di vedere comparire sulla sua pancia di mamma una sfera luminosa come una stella. Giorgio abbraccia forte Flavia che emozionata pensando alla sua mamma si scioglie in lacrime seguita dall’altra sua speciale sorella Valeria anche lei in dolce attesa di un altro bimbo.
Poi, l’ultima riunione con i responsabili dell’arca di Rosario per affrontare l’argomento più importante, quello dell’unione. Valore fondamentale ed insostituibile per proseguire la missione, per continuare a raccogliere grandi frutti, come quelli che già sono stati raccolti da questa preziosa arca. La sanguinazione dalle stigmate di Giorgio precede la riunione. Il profumo di rosa fuoriesce dalla stanza dove si consuma questo ultimo atto di passione … la dolce gatta di Liliana sul davanzale guarda immobile e silenziosa, catturata da quel momento senza tempo … i fratelli davanti a quel nuovo sudario chinano i loro volti in segno di profonda devozione e di dolore per quella ennesima sofferenza … le piaghe coperte dal sangue lasciano intravedere il segno di quei chiodi … spasmi di dolore vissuti nel silenzio … il vento soffia forte testimone del nuovo prodigio e il suo forte ululato che entra dalla finestra aperta per il caldo ci provoca un brivido lungo la schiena … sono gli elementi della terra che rispondono a quel nuovo sacrificio d’amore … Giorgio solleva dolcemente lo sguardo … sussurra a Juan Alberto e a Ines di avvicinarsi a lui … l’incontenibile emozione si scioglie in pianto … le sue mani sacre prendono la mano di Juan Alberto e di Ines unendole tra di loro e chiudendole tra le sue mani insanguinate … non sono necessarie le parole, non servono i discorsi, quel gesto racchiude in se il più grande dei prodigi, il prodigio dell’Amore … l’Amore che unisce, l’amore che perdona, l’amore che si umilia, l’amore che dà senza nulla chiedere.
L’Alchimia dell’Amore.Con profonda devozione
Sonia Alea
L’Alchimia dell’Amore.Con profonda devozione
Sonia Alea
Sant’Elpidio a Mare, 7 febbraio 2010