
Anubis, un essere luminoso nella sua espressione umana; con la sua personalità, con la sua impronta, comunque inconfondibile. Unica. Non ci sarà un’altra uguale a lei. Abbracciata alla conoscenza dell’Opera, abbracciata ai tempi trascorsi e al presente, anche nei suoi ultimi momenti di una vita che le ha dato una famiglia, dei figli, nipoti, gioie e tante esperienze vissute; ma anche delusioni ed amarezze tipiche dell’universo umano.
Momenti che ha saputo affrontare con tenace sacrificio, saggezza e, in particolare, con integrità e serenità, mettendo in pratica i suoi valori alla costante ricerca della Verità. Mai assente nell’azione, nel suo sguardo, nei suoi interventi riappacificatori, con un solido sentimento di solidarietà. E in non poche occasioni la sua voce e le sue parole sono state inevitabilmente, per noi che l’abbiamo ascoltata, una fonte di pace e di buon senso.
Un sorriso
Il suo sorriso era sempre in armonia con una bellezza fisica impossibile da ignorare, accompagnata da un’aristocrazia spirituale che è sempre emersa in lei anche nei momenti più estremi, più aspri, non solo della sua vita personale ma anche della vita dell’Opera.
Anubis è stata testimone e ha reso testimonianza di epoche ormai passate; dai tempi indescrivibili di Eugenio Siragusa, fino a quelli attuali insieme a Giorgio Bongiovanni; perché Anubis, da tenace combattente quale era – sin da molto giovane – è stata nel tempo baluardo e prua di un’Opera in espansione, precursore di quella attuale.
Anubis ha, senza alcun dubbio, fatto parte di un disegno del Padre; e la sua essenza, anche indubbiamente, ha un’origine millenaria che si traduceva in un’esperienza di vita di fatto istruita da intelligenze non terrestri.

Un viaggio, una missione
Nel quotidiano, la Luce Solare di Adoniesis non l’ha abbandonata (sicuramente come per molti altri all’interno del nostro universo, la nostra Confraternita); al contrario, le ha dato forza portandola a percorrere sentieri inimmaginabili con Giorgio, come ad esempio durante quel lungo tour di conferenze in cui lo ha accompagnato come assistente, in tutto il Messico, nel 2006; una missione nella quale lei fu il principale sostegno e forza del figlio spirituale di colui che, diversi anni prima, aveva risvegliato in lei la coscienza di una nuova vita.
Una vita che l’ha vista a volte non solo combattere con sé stessa per far prevalere la sua Fede, ma anche impegnarsi a risvegliare anime, senza farsi condizionare dalle avversità materiali del mondo di oggi e senza perdere il punto di riferimento, considerando la grandezza di una responsabilità da lei assunta anni prima, quando era insieme ad un compagno della sua età, anche egli ugualmente punto di appoggio per altre anime, in quei giorni.
La sua partenza
Ma più avanti il sentiero lo ha percorso in solitudine, insieme ad alcuni dei suoi figli e generi e a tutti i fratelli e le sorelle che l’hanno scoperta giorno per giorno, per anni ed anni, fino a quando la natura stessa l’ha portata via, immergendola in una malattia implacabile che, lungi dall’intimorirla, l’ha resa ancora più forte. La prima volta è riuscita a vincere il braccio di ferro con quel male, ma non la seconda. Anubis, ormai avanti negli anni, in questa ultima lotta non è riuscita ad evitare che arrivasse il momento della sua partenza.
La partenza verso la Luce. Un passaggio inevitabile, segnato dalla logica del Cielo, per essere vicino al Padre. Sempre circondata dall’affetto dei fratelli e delle sorelle dell’Opera spirituale e di coloro che come lei, ai tempi della resistenza alla dittatura, hanno lottato e lottano tutt’ora per le cause sociali e per la Giustizia, e per una Confraternita – del suo paese natale, il Sud America, e anche oltre l’Atlantico. Purtroppo, la sua vita si è spenta a poco a poco, lasciando il posto alla partenza verso la Luce.
I suoi occhi
Un viaggio che non possiamo evitare e che non è la fine, perché la morte non esiste. Perché siamo e saremo sempre, senza tempo né limiti, con la veste Cristica per continuare la nostra missione.
Anubis non ha seminato tempesta. Ha seminato coscienze. Ha raccolto abbracci ed anime. Un faro eterno. Un’operatrice degli Esseri di Luce. Unica. Irripetibile. Un apice del Genio Solare.
I suoi occhi non si sono chiusi: si sono aperti ancora di più per vedere il Padre; per vederlo felice, perché è stata nobile verso di Lui.
In un recente audio, Giorgio, diretto ad Anubis, ha pronunciato le seguenti parole: “Il Padre ti ama Anubis. Ed io ti amo, ti ho sempre amato, ti amerò sempre per l’eternità. Sempre uniti, con tutto il mio amore e quello della nostra famiglia”.
Ho conosciuto Anubis all’inizio degli anni ‘80. Posso solo ringraziarla per essere stata presente, come sorella dell’Opera e operatrice della Verità, avendola vista tra l’altro educare i suoi preziosi figli e nipoti con i suoi valori e quelli di Cristo, e portando sempre visibile, nel suo plesso solare, con onore, la stella con il rubino; il simbolo visibile della sua unione con il Padre Eterno, con il quale si trova adesso.
Anubis, ci ritroveremo tutti, un giorno, nella casa del Padre, insieme ad Eugenio, insieme a Giorgio, insieme a Cristo.
Insieme tutti ancora una volta, come dal primo giorno.
Jean Georges Almendras
4 marzo 2025