Molti di noi lo chiamiamo papà Eugenio e questo perché averlo conosciuto ci ha offerto una nuova ragione di vita.
Aspettavamo con ansia questa conferenza dal momento che abbiamo saputo che Eugenio aveva lasciato il suo corpo fisico e Giorgio aveva deciso di rendergli omaggio.
La sala dell’Ateneo è piena. Quando Giorgio inizia a parlare la sua voce vibra di emozione e i suoi occhi si riempiono di lacrime; io non riesco a trattenere le mie, i ricordi affiorano alla mente….
So quanto ama il suo padre spirituale e quanto si sente emozionato a sentirlo così vicino. I sentimenti di Giorgio sono molto intensi; ha condiviso con Eugenio gran parte della sua vita conoscendolo, aiutandolo, imparando, condividendo la sua parte umana e la sua profonda spiritualità. Si stava preparando per percorrere il suo proprio cammino.
Ho il privilegio di essere testimone della grande opera del Cielo, ho conosciuto prima Eugenio, che cambiò la mia vita e quella della mia famiglia con la sua conoscenza, i suoi insegnamenti. Ho conosciuto poi Giorgio, il suo figlio prediletto, la sua forza e la sua grandezza, entrambe necessarie per portare le ferite del Cristo.
Sono trascorsi molti anni, conoscere loro ci ha fatto vivere delle importanti emozioni, viviamo difficoltà umane che a volte ci uniscono e altre ci dividono. A volte riusciamo a capire, altre no, ma la grandezza del Piano Divino sta proprio nell’essere al di sopra delle nostre miserie umane, Piano Divino sempre presente e in evoluzione dandoci una lacrima e un sorriso per continuare costanti nell’opera.
Tutto è intenso: aver conosciuto Eugenio, conoscere Giorgio.
Si avvicinano persone nuove ed è emozionante conoscerle, queste offrono a Giorgio l’Amore necessario per continuare nel suo faticoso cammino, gli fanno sentire che la sua Opera è ancora necessaria e lo incoraggiano.
Credo che non ci rendiamo conto realmente della portata della semina di Eugenio e meno ancora della dimensione che ha raggiunto l’opera di Giorgio, come ebbe a dire Eugenio: “Il tempo è il più galantuomo di tutti gli uomini e ci darà la risposta”. Il Cielo lo sa.
Grazie a questa conferenza-commemorazione Giorgio ha fatto riaffiorare in me tutto questo, ha fatto emergere ricordi, emozioni, lacrime, sentimenti…..e la gioia di accompagnarlo.
Tutte le persone presenti all’Ateneo hanno applaudito tante volte. Tutti hanno lasciato la sala coscienti dei difficili momenti che dovremmo vivere e con la speranza della Ritorno del Cristo. Dobbiamo tutto questo inizialmente a Eugenio e ora a Giorgio.
Posso soltanto dire infinite grazie per tanto sacrificio.
Anubis
17 settembre 2006
Montevideo, Uruguay
È difficile capire l’Amore tra due esseri che non sono di questo pianeta con la logica umana che generalmente viene applicata.
Eugenio è presente in questo momento, vicino a Giorgio, libero come libero lo ha reso la Verità. Ed è stato presente, più che presente anche nel teatro Ateneo di Montevideo, Uruguay, il 16 settembre in una conferenza in sua memoria come è presente ancora oggi, in ogni attività e in ogni respiro di Giorgio.
Il 15 settembre Giorgio è intervenuto in diretta su Canal 5, il canale nazionale della TV dell’Uruguay (ripetuto via satellite da DIRECT TV, la SKY del Latino America).
Grazie a questo intervento concesso a Giorgio milioni di persone hanno appreso non l’annuncio di una morte, ma il trapasso di un uomo meritevole di giusta memoria.
Coloro che non lo hanno mai conosciuto, coloro che hanno soltanto sentito parlare di lui e coloro che qualche volta hanno seguito il suo messaggio o lo continuano a seguire, hanno partecipato alla celebrazione in sua memoria
Le differenze, se ci sono, sono rimaste alle spalle, la morte fisica di Eugenio non ha diviso, non ha segnato una fine, la partenza di Eugenio ha fatto scaturire una chiamata interiore in tutti coloro il cui spirito palpita ancora per il messaggio, il trapasso di Eugenio segna l’inizio definitivo di una tappa attesa da tutti gli amanti del Cristo… La morte di Eugenio in realtà è la rinascita di Eugenio…
La storia della sua vita, l’incontro spirituale sull’Etna in suo onore, tutto è stato presentato come un mosaico perfetto di immagini e di parole, il poema dell’amore ha trasformato i cuori di tutti i presenti, ha trasformato i minuti, i momenti, ha trasformato Giorgio.
Eugenio è vivo e oltre quattrocento persone sono state testimoni della sua rinascita, lui è presente, il suo messaggio è attuale e la sua opera perpetuata attraverso uno dei suoi figli spirituali, Giorgio Bongiovanni.
Alla presenza dei fratelli dell’Argentina e del Paraguay l’emozione è ancora più forte. Giorgio sente che deve rivelare delle cose, sente che deve prepararci ad affrontare ciò che avverrà, sente che non deve più condurci per mano, che deve spingerci a volare da soli e ad essere disponibili non a lui, ma al Cristo stesso.
Così ha sentito e così ha trasmesso a noi più tardi durante una piccola e improvvisata riunione con i fratelli argentini prima, con quelli del Paraguay dopo.
Posso dire senza alcun dubbio che l’Opera io la vedo soltanto attraverso Giorgio, molti mi scuseranno o si nasconderanno dietro le loro maschere, ma la conferma di ciò che sento è l’Amore incommensurabile che vedo negli occhi e nel sorriso di Giorgio. “E verrano momenti in cui crederemo di essere soli e verrano momenti in cui nessuno parlerà di Dio e nessun messaggero verrà al nostro incontro…” e in quei giorni Giovanni sarà dentro di noi affinchè la nostra Fede sia totale e il conforto sia completo, perché tutto in realtà è Uno ed è Giovanni…
“…Allora Gesù apparirà al mondo con Grande Potenza e Gloria!
16 settembre 2006
Montevideo (Uruguay)