Il giorno 28 Ottobre 2017, presso la sede dell’Associazione Culturale DAL CIELO ALLA TERRA Gubbio, si è tenuto l’incontro dal titolo: “ATLANTIDE: UN ANTICO INSEGNAMENTO PER L’UOMO DI OGGI, Secondo i messaggi dei Maestri Cosmici”. Relatore: Marco Marsili. Nel corso dell’incontro è intervenuto Giorgio Bongiovanni che ha spiegato magistralmente la vicenda di Atlantide mettendola in relazione con il nostro tempo e sintetizzando le parti salienti dell’evoluzione e dell’involuzione del popolo atlantideo. Di séguito il riassunto dell’incontro.
ATLANTIDE, da “il Viaggio dei Maghi”, Leggenda azteca:
Il Signore degli Aztechi disse: “Ho percorso in sogno il Paese dei nostri Antenati…” e convocò il Decano dei Maghi, chiamato Aquila-Serpente, che gli disse: “I nostri manoscritti parlano delle sette Isole degli Antenati. L’Isola Bianca, il Paese degli aironi e degli Antichi, era un luogo incantato: AZTLÀN, sovrastata da un’alta montagna e circondata dalle acque. Moltissimi uccelli celebravano con i loro canti un paesaggio in cui crescevano erbe sacre, erbe mediche ed alberi. Gli sparvieri e gli aironi giocavano nei giardini traboccanti di frutta e verdura variopinta; pannocchie dorate di mais si riflettevano nelle fonti scintillanti. Quando gli Antenati lasciarono il posto, portarono con sé dei semi, come testimoniano i nostri lussureggianti giardini. Ma dopo la loro partenza, la terra fu abbandonata alle pietre, ai serpenti, agli scorpioni e alla sciagura.”
Il Signore degli Aztechi, volle inviare i Maghi a far visita agli Dèi di AZTLÀN.
Allora Aquila-Serpente riunì sessanta grandi Maghi e distribuì diamanti, perle, piume, profumi e tutte le offerte che dovevano portare con sé. Poi partirono per AZTLÀN. Quando arrivarono nel luogo stabilito, fecero cerchio e invocarono il Guardiano della Soglia per conoscere la strada giusta, e il Guardiano li accompagnò. Presto arrivarono ad AZTLÀN e furono al cospetto di un Vegliardo che li condusse a passo veloce in cima alla montagna sacra, dove finalmente incontrarono la Dea.
Ella appariva come quando si guarda attraverso un prisma e la luce modifica le forme: sembrava ora bellissima, ora vecchia come il mondo. Il Vegliardo si rivolse a Lei con riverenza e i Maghi tremarono davanti all’apparizione. La Dea continuava a cambiare forma emanando strani chiarori. Le mani e i piedi delicati si riempivano di artigli fatti per scavare le tombe, poi si vedeva di nuovo la Madre compassionevole, l’allattatrice, la donna dalla bellezza sconvolgente. Nei movimenti delle apparenze misteriose della sua danza cosmica, la Dea parlò: “Dalla partenza di Mio Figlio sono talmente afflitta! Attendo il Suo Ritorno!”
Tutti i Maghi giurarono di narrare questa storia al popolo e allora la Dea svanì in una nebbia di forme e bagliori che lasciò intravedere il suo seno di Madre e un sorriso in cui danzavano gli alberi.
Mentre ridiscendevano la montagna, i Maghi si accorsero che il Vegliardo ringiovaniva a vista d’occhio, fino a diventare un ragazzo! Davanti allo stupore dei Maghi, disse: “Qui ad AZTLÀN, quando si è vecchi e si desidera ritrovare i propri vent’anni, basta salire in cima alla montagna, parlare con gli Dèi e ridiscendere. Noi viviamo quanto vogliamo.”
Dopo aver ricevuto molti doni da riportare al Signore degli Aztechi, i Maghi ringraziarono il Venerabile e lasciarono AZTLÀN.
Quando tornarono alle loro terre, Aquila-Serpente fece il racconto del Viaggio, e da quel momento ogni generazione avrebbe narrato questa storia alle generazioni successive, chiamandola il Viaggio dei Maghi.
Nel Tempio, i Maghi intonarono questa litanìa:
IL GIOVANE GUERRIERO RISUSCITATO, COLUI CHE ESISTE IN ALTO, NEI CAMPI AZZURRI DELL’IMMENSITÀ, PERCORRE LA STRADA DEL RITORNO.
LA TERRA ALZA I SUOI GRANDI OCCHI NERI. SOPRA IL SUO SORRISO GLI ALBERI DANZANO E I VIAGGIATORI SI AVVICINANO ALLE AQUILE LUMINOSE DEL DIO CHE RITORNA.
C’è un’altra prospettiva da cui osservare il mito simbolico di Atlantide: la prospettiva mistico-spirituale, la prospettiva iniziatica più raffinata. In quest’ottica la ricerca di Atlantide è la ricerca della Verità Assoluta capace di portare l’uomo all’Illuminazione e alla conquista della sua reale identità. Questa ricerca si esprime sia dentro che fuori di noi: interiormente attraverso lo studio e la meditazione, esteriormente attraverso la pratica dei concetti studiati e meditati. Questa è la Grande Opera, l’Alchimia Spirituale attraverso cui l’uomo sublima la propria natura inferiore nel fuoco delle esperienze, per abbandonare le sue centomila maschere e trasformarsi nell’Homo Novus di cui parlava Giordano Bruno: l’Uomo Nuovo che saprà riconquistare il paradiso perduto. Non per caso Gesù disse: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Con questo insegnamento ha indicato la Via per trasformare noi stessi e la realtà che ci circonda, per proiettare l’umanità verso le dimensioni superiori. La figura di Gesù Cristo è molto importante per comprendere la reale vicenda di Atlantide e le sue connessioni con il presente.
La vicenda di Atlantide ci riguarda direttamente. I semi piantati in Atlantide stanno dando i loro frutti ancora oggi. La storia di Atlantide è un grave avvertimento per noi: il grido degli atlantidei riecheggia nel nostro tempo e ci avverte che rischiamo di ripetere la loro stessa fine. Parliamo di Atlantide perché NOI STESSI siamo quello che resta di Atlantide, noi SIAMO figli dei superstiti di Atlantide! E i grandi maestri di Atlantide sono vivi e attivi ancora oggi e ci annunciano le cose che stanno per succedere in questo tempo presente.
Dunque Atlantide mito e leggenda, utopia e simbolo mistico dell’Uomo Cosmico, dell’Uomo Risvegliato. Ma Atlantide è anche una realtà storica concreta confermata da reperti archeologici, una terra realmente esistita per lunghi millenni, una gloriosa società molto evoluta che ha raggiunto le massime vette della conoscenza e conquiste tecnologiche di altissimo livello, fino all’utilizzo dell’antimateria (croce e delizia di Atlantide!), una civiltà che ha conosciuto l’inizio dell’integrazione cosmica e una grandiosa sintonia con le sfere divine.
Nella ricerca di Atlantide si sono cimentati numerosi esploratori e studiosi di tutto il mondo. Non prenderemo in esame tutte le ipotesi, perché la nostra ricerca muove il passo soprattutto dalle rivelazioni di personaggi particolari provenienti dagli Spazi Esterni che hanno parlato di questi argomenti tramite il grande Contattista Eugenio Siragusa, personaggi extraplanetari che conoscono alla perfezione l’intera storia del pianeta Terra e del Sistema Solare dalla sua nascita sino alle previsioni dei futuri eventi, poiché questi Maestri Cosmici provengono da sistemi stellari antichi di 20 miliardi di anni. Quando 15 miliardi di anni fa nasceva il nostro Universo, questi Pionieri del Cosmo esistevano già da oltre 5 miliardi di anni, perciò essi hanno letteralmente assistito alla gestazione e alla nascita del nostro Universo, il Big Bang, il suo primo vagito nell’immenso spazio interstellare. Grazie alle loro rivelazioni è possibile attraversare il tempo e la storia.
Platone nel Timeo per bocca del personaggio Crizia riporta quello che Solone apprese dai sacerdoti egizi del Tempio di Sais. Solone è una figura storica, un uomo realmente esistito: discendente regale e legislatore, è considerato uno dei sette Saggi dell’antica Grecia. Solone si reca a Sais e il sacerdote del Faraone gli racconta la storia di Atlantide e gli rivela l’origine del popolo greco. Per Solone è una grande emozione: per la prima volta un greco sente parlare di una potente civiltà vissuta prima degli Egiziani e dei Greci, la cui patria si trovava in un’isola che poi sprofondò nel mare.
Sais era una sede sacerdotale sul delta del Nilo. Oggi una targa arrugginita accoglie i visitatori con queste parole: “UN TEMPO QUESTO ERA IL CENTRO DEL FARAONICO IMPERO EGIZIO”. A quell’epoca Solone fu accolto con tutti gli onori. Correva l’anno 590 a.C. Solone descrisse ai sacerdoti egizi le più antiche tradizioni greche risalendo fino al mito di Deucalione e Pirra, un racconto legato al Diluvio Universale, e chiese informazioni sugli eventi passati della storia. Allora i sacerdoti egizi gli raccontarono la storia di un passato molto remoto antecedente al Diluvio. Uno dei sacerdoti più anziani gli disse:
«…Vi sono state, e ve ne saranno ancora, molte distruzioni dell’umanità dovute a diverse cause; le più importanti sono state provocate dall’azione del fuoco e dell’acqua ed altre minori dipendono da altre innumerevoli ragioni…»
«…Queste storie infatti parlano di una grande potenza che, senza essere provocata, compì una spedizione contro tutta l’Europa e l’Asia, alla quale la vostra città pose termine. Questa potenza veniva dall’Oceano Atlantico, perché in quei giorni… vi era un’isola posta di fronte agli stretti che voi chiamate Colonne d’Ercole; l’isola era più grande della Libia e dell’Asia (Minore) messe insieme ed era un passaggio verso altre isole, dalle quali si poteva raggiungere qualsiasi parte del continente opposto che circondava l’oceano vero e proprio: infatti il mare che si trova all’interno delle Colonne d’Ercole (Mediterraneo) non è altro che un porto con angusta entrata, mentre l’altro è un vero mare e la terra che da ogni parte lo circonda può a buon diritto essere considerata un continente senza limiti (Americhe)… In quest’isola di Atlantide si era formata una grande e straordinaria monarchia, che dominava tutta l’isola e anche molte altre isole e regioni del continente; e inoltre gli uomini di Atlantide avevano assoggettato la parte della Libia che si trova immediatamente all’interno delle Colonne d’Ercole fino all’Egitto, e parte dell’Europa fino alla Tirrenia… Questa grande potenza tentò improvvisamente di soggiogare il nostro ed il vostro Paese e tutta la regione all’interno degli stretti; ed allora Solone la vostra patria rifulse su tutto il genere umano per l’eccellenza del suo valore e della sua forza… essa, dopo aver corso gravissimi pericoli, sconfisse gli invasori e trionfò di essi, salvò da schiavitù quanti non erano stati ancora sottomessi e generosamente liberò noi tutti che vivevamo all’interno delle colonne…»
«…MA POI VI FURONO VIOLENTI TERREMOTI E INONDAZIONI… E IN UN GIORNO DI SCIAGURA E IN UNA NOTTE SOLTANTO, TUTTI I VOSTRI GUERRIERI FURONO TRAVOLTI E COSÌ PURE L’ISOLA DI ATLANTIDE SCOMPARVE NELLE PROFONDITÀ MARINE…»
Con una cronaca quasi giornalistica Crizia ci narra le vicende storiche avvenute prima del Diluvio, che videro coinvolte le nazioni di allora in un immane scontro con una grande potenza situata nell’Oceano Atlantico. L’evento catastrofico pose fine alle guerre e cancellò in un colpo solo Atlantide e molte civiltà europee, facendo piombare l’umanità nel periodo chiamato Paleolitico.
Per inciso, il cataclisma finale narrato da Platone trova una incredibile conferma negli studi del grande ricercatore Bendandi (1893–1979), secondo il quale intorno all’anno 10431 a.C. (12mila anni fa) si scatenò una delle più terribili catastrofi della storia planetaria. Questa datazione coincide con il racconto platonico, con i resoconti extraterrestri e con i racconti antichi di mezzo mondo.
HEINRICH SCHLIEMANN (Neubukow, 6 gennaio 1822 – Napoli, 26 dicembre 1890), imprenditore e archeologo indipendente tedesco, dopo anni di ricerche riportò alla luce la vera città di Troia e il Tesoro di Priamo, basandosi sugli scritti omerici, che fino ad allora venivano considerati solo il frutto della fantasia di Omero. Schliemann disse di aver esaminato personalmente due papiri egizi (tutt’ora custoditi nel Museo Hermitage di San Pietroburgo) in cui si parla di Atlantide.
“IL FARAONE MANDÒ UNA SPEDIZIONE VERSO OCCIDENTE AFFINCHÉ CERCASSE TRACCE DELLA TERRA D’ATLANTIDE DALLA QUALE, 3350 ANNI PRIMA, GLI ANTENATI DEGLI EGIZI ERANO GIUNTI, PORTANDO CON SÉ TUTTA LA SAPIENZA E LA SAGGEZZA DELLA LORO TERRA D’ORIGINE.”
Nello stesso museo si trova un altro papiro in cui lo storico e sacerdote egizio Manetone scrive chiaramente che il Regno degli Antichi dell’Atlante, durato molti millenni (13500 anni), si concluse proprio nel periodo in cui sorse la cultura Egizia.
Sempre in Egitto, nella tomba del Faraone Tutankhamon (il “Faraone Bambino”, legato anche alla figura di Adoniesis) è presente un’iscrizione secondo la quale Ra, il Dio Sole, il Signore degli Dèi, emette una terribile condanna che possiamo riferire ad Atlantide:
“POICHÉ L’UMANITÀ HA RAGGIUNTO UNA PROFONDA DECADENZA MORALE, DEVE ESSERE ANNEGATA IN UN DILUVIO UNIVERSALE.”
Questi colori si ritrovano nei maggiori contesti sacri del mondo antico: dall’Egitto alla Sardegna, dai templi Aztechi e Maya alla ritualistica degli Indiani del Nord America, arrivando addirittura agli Aborigeni d’Australia e alle ancestrali culture della Valle dell’Indo. Ritroviamo questi colori anche nell’isola di Santorini, che intorno al 1500 a.C. subì una fine simile a quella di Atlantide a causa dell’esplosione del suo enorme vulcano. Anche la raffinata civiltà minoica fu influenzata dalla cultura atlantidea e probabilmente ne acquisì l’estetica e le tradizioni come altre popolazioni: l’influenza di Atlantide era planetaria, e anche dopo la sua distruzione molte culture fecero eco alle sue bellezze perdute.
ATLANTIDE: ANTICHE VESTIGIA
Tutt’oggi i pescatori irlandesi tramandano storie nell’antica lingua celtica, il Gaelico, e la più importante di queste storie narra di alcune isole dell’Oceano Atlantico, Isole della Felicità e dell’Eterna Giovinezza, come l’Isola chiamata Yggdrasill o Hy-Brasil (notare l’assonanza con la parola Brasile), da cui nessuno è mai tornato, tanta era la bellezza che accoglieva i visitatori. Queste isole paradisiache talvolta sono addirittura segnate su antiche mappe, ma mai trovate… forse perché ormai sono sott’acqua? Interessante notare che il nome con cui gli antichi irlandesi chiamavano la mitica terra associata a queste isole è ATTALLAND.
Una curiosità per quanto riguarda un popolo scandinavo che ebbe a che fare con Irlanda e Gran Bretagna: il popolo dei Vichinghi (700-1000 d.C.). Anche i Vichinghi credevano che nel Mare Occidentale si trovasse una terra meravigliosa, una mitica terra di pace e prosperità. Essi chiamavano questa terra col nome di ATLI.
L’Impero di Atlantide toccava anche l’attuale Bretagna: la parte nord occidentale della Francia che si affaccia nell’Oceano Atlantico. In un’isola del Golfo di Morbihan sono state rinvenute strutture megalitiche dove sono presenti anelli concentrici di terra ed acqua, proprio come nell’Isola Capitale di Atlantide: Poseidonia, e come in altre numerose zone archeologiche legate ad Atlantide.
PIRENEI
Sulla catena montuosa dei Pirenei a cavallo tra Francia e Spagna vive un gruppo etnico del tutto unico. La scienza ufficiale non è ancora riuscita a comprendere le sue origini. Si tratta dei BASCHI, che presentano similitudini genetiche con gli Indiani d’America. La stessa lingua basca è un vero rompicapo per gli studiosi. I Baschi affermano di essere discendenti di un’antichissima civiltà proveniente da un continente situato nell’Oceano Atlantico. Loro chiamano questa civiltà col nome di “ATLAEINTICA”. Interessante notare che il simbolo basco Lauburu è simile al simbolo solare della Svastika, presente nelle più antiche culture del mondo.
Secondo l’Enciclopedia delle Religioni, la Dama di Elche è connessa a TANIT, una Dèa di Cartagine adorata dai punici-iberici, ma presente anche nell’ancestrale cultura sarda ed egizia. Tanit era una delle consorti di Baal, che secondo i testi di Ras Shamra era Padre degli Anni e dell’Uomo, e il Progenitore degli Dèi. Il simbolo della Dèa Tanit è simile all’ANKH, la croce ansata egizia, la “Chiave della Vita”.
Ras Shamra è una zona preistorica che si trova sulla costa della Siria, in cui i primi insediamenti risalgono al Neolitico iniziale (circa 12mila anni fa), periodo che coincide con la caduta di Atlantide e con la nascita delle prime installazioni di superstiti, i quali possedevano ancora un certo bagaglio di conoscenze, ma non possedevano la tecnologia necessaria per metterle in pratica e perciò cercavano di riprodurre determinate strutture con i pochi mezzi primitivi a loro disposizione. Il simbolo solare associato alla Dèa Tanit ricorda il Culto del Sole e del Toro, che era la religione dominante di Atlantide, ereditato da tutte le culture antiche del mondo, dagli Egizi agli Incas.
Il volto quasi divino di questa dama di pietra è avvolto in un ornamento che presenta due ruote ai lati del viso molto simili alle antiche decorazioni utilizzate dalle giovani donne nubili del popolo nativo americano Hopi, le cui origini culturali sono considerate divine da tutte le altre tribù, le quali chiamavano la lingua parlata dagli Hopi “LA LINGUA DELLE STELLE”.
I BERBERI, abitanti originari del Nord Africa, si tramandano il racconto di quella mitica Isola situata nell’Oceano chiamata ATARANTES, la stessa che i Babilonesi chiamavano ARALLU, la stessa che i Fenici e i Cartaginesi chiamavano ANTILLA, nome con cui Cristoforo Colombo battezzò appunto le Isole Antille, pensando forse di essere approdato nel leggendario Continente atlantideo. Anche gli abitanti dell’antica India conoscevano Atlantide e la chiamavano ATTALA.
BRASILE: Isola di Ilhabela.
Quando gli europei scoprirono questa isola, pensarono di aver trovato la mitica Yggdrasill o Hy-Brasil di cui parlavano gli antichi Celti. Forse è proprio questa l’origine del nome Brasile. Ad Ilhabela, come in altri luoghi dove approdarono gli scampati di Atlantide, ci sono gruppi etnici con gli occhi azzurri, seppure di carnagione scura come gli altri, la cui colorazione dell’iride non è stata ancora spiegata dai ricercatori.
Si dice che i primi abitanti di Ilhabela siano arrivati cavalcando draghi volanti da un’isola sprofondata nell’Oceano. Draghi volanti e serpenti alati popolano anche le leggende dei Nativi del Nord America, che parlano di creazioni, catastrofi e salvezze ad opera di Esseri tecnologicamente molto evoluti, esperti nel volo oltre che nella navigazione.
Nel Golfo del Messico si trova la Penisola dello YUCATAN, la terra dei Maya. Anche qui come in altri luoghi dove l’Impero atlantideo aveva installato le sue province, troviamo un antichissimo porto di forma circolare, oltre ad altre strutture formate da cerchi concentrici. La storia ufficiale invece non prende nemmeno in considerazione la possibilità che gli antichi Maya conoscessero la navigazione.
Una curiosità: al centro del Calendario Maya HAAB c’è un uomo che porta sulle spalle il glifo del Sole Universale: non ricorda il Dio Atlante della mitologia greca che porta sulle spalle il cielo?
Per i Maya l’arrivo dei Conquistadores bianchi rappresentò la realizzazione di una loro antica profezia, secondo la quale il loro Dio barbuto dalla pelle bianca KUKULKAN (QUETZALCOATL per gli Aztechi) sarebbe tornato dalla sua originaria dimora situata nell’Oceano Atlantico.
Una parentesi molto interessante che si collega agli Insegnamenti Extraterrestri:
Probabilmente il mito di KUKULKAN-QUETZALCOATL faceva riferimento ad un personaggio che noi conosciamo con il nome di Gesù Cristo, il quale –sappiamo da fonte extraterrestre– visitò vari gruppi di Iniziati e vari gruppi sacerdotali in tutto il mondo, infatti vi sono testimonianze anche in Tibet, Nepal, Kashmir, India, Persia e altrove, testimonianze molto chiare che raccontano come questo Maestro Divino con le pelle chiara e la barba avesse vissuto per brevi periodi di tempo con le cerchie iniziatiche lasciando insegnamenti fondamentali per poi ripartire misteriosamente trasportato da Nubi luminose. Anche il popolo Incas conosceva l’esistenza di un Dio barbuto dalla pelle chiara chiamato VIRACOCHA, i cui figli erano i fondatori della civiltà precolombiana. La cosa più importante e interessante di questo discorso, di questo parallelismo tra Gesù Cristo e gli Dèi precolombiani, è questa: secondo gli Insegnamenti dei Maestri Cosmici, il personaggio vissuto duemila anni fa in Palestina è lo stesso che circa 14mila anni fa viveva in Atlantide con il nome di ORI. Allo stesso modo, altri personaggi biblici hanno vissuto in Atlantide e si sono reincarnati nel corso della Storia per portare avanti il Grande Disegno dell’Intelligenza Onnicreante, la Grande Opera di sublimazione dell’umanità di questa Sfera, l’Opera di Redenzione che oggi è nella sua fase culminante.
Tornando ai Maya, è interessante sapere che (nella piazza del Gioco della Palla a Chichen Itza) esistono raffigurazioni di uomini barbuti con lineamenti del volto europei, caucasici. I Maya non portavano la barba, chi portava la barba era solo Kukulkan, il Dio bianco arrivato dall’Est attraversando il mare. Inoltre, un Dio rappresentato su molti templi sembra “cadere” dall’alto: il Dio Discendente di Tulum. Le sue mani rosse simboleggiano il suo ritorno dalla cosiddetta “Terra dell’Aurora”, Atlantide.
Il popolo Maya e quello Azteco affermavano di discendere da una antichissima civiltà distrutta da un cataclisma, proveniente da un grandioso continente situato nell’Oceano Atlantico. I Maya chiamavano questo continente AZTLÀN, da cui anche la parola AZTECHI, ovvero «ABITANTI DI AZTLÀN». Questa civiltà aveva province anche nella zona caraibica, dove effettivamente sono state rinvenute strutture megalitiche sommerse al largo di Cuba e nelle acque a sud della Florida, resti di grandi città e anche piramidi ormai sommerse. Gli Olmechi, altro antichissimo popolo delle Americhe, chiamavano quella terra leggendaria col nome di ATLAINTIKA, proprio lo stesso nome utilizzato dai Baschi che abitano dall’altra parte dell’Oceano, sui Pirenei…
C’è un’antica leggenda degli indigeni del Messico (scritta nel Codice Aubin) che inizia con queste parole:
«GLI UEXOTZINCAS, I XOCHIMILACAS, I CUITLAHUACAS, I MATLATZINCAS, I MALINCALAS ABBANDONARONO AZTLÀN E VAGARONO SENZA MÈTA…»
U.S.A.
Il territorio dei Nativi Americani Cherokee si estendeva sugli attuali Kentucky, Tennessee, Alabama e Georgia del Nord, parte della Carolina del Nord e giù fino alla Carolina del Sud verso l’Oceano Atlantico. Dhyani Ywahoo, una donna Cherokee di ventisettesima generazione, racconta la storia tramandata dai suoi avi che parla di gente molto saggia proveniente dalla Costellazione delle Pleiadi che scese dal cielo e venne a popolare le cinque grandi isole situate nell’oceano. Questi pleiadiani convivevano con gli antenati dei Cherokee. Ma quando gli abitanti delle cinque isole abusarono dei poteri concessi dai pleiadiani e divennero corrotti, gli antenati dei Cherokee abbandonarono quelle terre e vennero ad abitare nel Continente americano.
A Poverty Point, nello Stato della LOUISIANA, vi sono resti di insediamenti post-diluviani (Paleolitico-Mesolitico-Neolitico), di forma circolare, ognuno dei quali è circondato da vari anelli concentrici, proprio come abbiamo visto per altri siti archeologici associati alla tecnica costruttiva atlantidea. La Louisiana si affaccia sul Golfo del Messico, quindi sul Mar dei Caraibi e sull’Oceano Atlantico, proprio le zone governate dall’Impero atlantideo, dove sono stati rinvenuti i resti sommersi di enormi città.
EDGAR CAYCE (1877-1945), famoso sensitivo detto “il Profeta Dormiente” (poiché svolgeva le sue letture medianiche mettendosi disteso ad occhi chiusi), parlò molto di Atlantide e in una Lettura medianica predisse che alla fine degli anni ’60 al largo della costa di North Bimini sarebbero stati scoperti alcuni resti di Atlantide. E così fu. Bimini Road (o Bimini Wall) è il nome dato ad una fila di pietre sommerse scoperta il 2 settembre 1968 al largo delle Isole Bimini (nell’arcipelago caraibico delle Bahamas) in uno spazio di mare profondo circa 6 metri.
CHI SI È OCCUPATO DI ATLANTIDE?
Nel corso della Storia vari studiosi si sono cimentati nella ricerca di Atlantide. Citiamo i più importanti:
lo Storico greco Diodoro Siculo (vissuto nel 1° secolo a.C.), il quale nella sua Bibliotheca Historica confermerà gli scritti platonici citando anche il resoconto di Periplo di Annone, uno dei più grandi navigatori cartaginesi, che navigando intorno all’Africa incontrò una popolazione altamente sviluppata, del tutto simile a quella descritta da Platone. Anche Erodoto si interesserà di Atlantide e Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia descrive Atlantide come un’isola poco distante dal Monte Atlante (Marocco).
Il filosofo umanista Marsilio Ficino (1433-1499), esperto di Astrologia Scientifica, volle accordare tra loro le testimonianze religiose e quelle mitologiche. Michel de Montaigne (1533-1592) si occupò di Aztlàn elogiando la purezza degli indigeni americani. Francesco Bacone (1561-1626) scrisse il libro incompiuto “La Nuova Atlantide” e affermò che il Continente che Colombo aveva appena scoperto era lo stesso descritto nel Crizia di Platone. Il ricercatore e filosofo gesuita Athanasius Kircher (1602-1680), grande erudito e traduttore di geroglifici. Robert Hooke (1635-1703): Fisico, Geologo, Biologo e Architetto, figura chiave della rivoluzione scientifica del 1600. Il vescovo danese Niels Stensen (1638-1686 – alias Niccolò Stenone, Beatificato dalla Chiesa Cattolica): Naturalista, Geologo e Medico. Isaac Newton (1643-1727), grande scienziato, gande Alchimista ed esperto di esoterismo. Il famoso Botanico Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708), Medico e accademico.
Nel 1751 esce il primo volume della Encyclopédie, l’enciclopedia scientifica per eccellenza, nella quale si parla apertamente di Atlantide come di un antico continente situato oltre lo Stretto di Gibilterra di cui dopo lo sprofondamento rimasero solo gli arcipelaghi atlantici. Questo era anche il pensiero del Naturalista, Matematico e Cosmologo francese Georges-Louis Leclerc, Conte di Buffon (1707-1788), del filosofo enciclopedista franco-tedesco Paul Henri Thiry d’Holbach (1723-1789), e anche del grande Iniziato francese Voltaire (1694-1778), filosofo, poeta, drammaturgo, storico, romanziere, saggista ed enciclopedista, che poté conoscere molti Misteri antichi e futuri, grazie alle sue frequentazioni massoniche e iniziatiche.
Si sono interessati ad Atlantide anche William Blake, poeta, pittore e studioso di esoterismo; il grande letterato italiano Ugo Foscolo, anch’egli poeta; lo scrittore Jules Verne, grande Iniziato, e tanti altri personaggi più o meno famosi.
Nel 1847 l’abate Charles-Etienne Brasseur, viaggiò nelle Americhe e tradusse la scrittura Maya, scoprendo nel Codice Troano la prova definitiva del collegamento tra Mediterraneo, Atlantide e Centro America. Le sue teorie ispirarono la prima opera veramente popolare sull’argomento: “Atlantis, the Antediluvian World” (“Atlantide, il Mondo Antidiluviano”) dell’americano IGNATIUS DONNELLY (Vice Governatore del Minnesota e membro della Camera dei Rappresentanti U.S.A.)
Secondo Donnelly, Atlantide era il biblico Paradiso Terrestre, e i suoi abitanti erano diffusi in America, Europa e Asia; i suoi re e le sue regine erano poi divenuti gli Dèi delle antiche religioni. Ecco un estratto della sua imponente opera:
“UN TEMPO È ESISTITA UNA GRANDE ISOLA, RESTO DI UN CONTINENTE ATLANTICO, CONOSCIUTA NEL MONDO ANTICO COME ATLANTIDE… ATLANTIDE FU IL VERO MONDO ANTIDILUVIANO: IL GIARDINO DELL’EDEN, IL GIARDINO DELLE ESPERIDI, I CAMPI ELISI, IL GIARDINO DI ALCINOO, IL MESOMPHALOS, L’OLIMPO, L’ASGARD DELLE ANTICHE TRADIZIONI, COSÌ CHE ESSA RAPPRESENTA LA MEMORIA UNIVERSALE DI UN GRANDE PAESE IN CUI L’UMANITÀ ABITÒ IN PACE E FELICITÀ…”
PERCY HARRISON FAWCETT
Affascinato dall’idea che nella foresta amazzonica brasiliana possa essere sopravvissuta una colonia della distrutta Atlantide, negli anni ’20 il ricercatore e avventuriero inglese, colonnello Percy Harrison Fawcett (nato in Inghilterra nel 1867 – Topografo e Cartografo, lavorò in Africa per i Servizi Segreti Britannici), inizia la ricerca della “Città X” o “Città Z” e organizza tre spedizioni nella giungla brasiliana, dall’ultima delle quali non è più tornato. Di lui si perdono le tracce nel maggio del 1925… che abbia trovato veramente i discendenti di Atlantide e non sia più voluto tornare indietro? In base alle informazioni extraterrestri, possiamo anche ipotizzare che Fawcett sia stato portato nella Terra Interna, dove effettivamente furono trasferiti i Saggi del popolo atlantideo prima della distruzione.
Secondo MANLY P. HALL, autore, storico, e Massone di 33° grado:
«Prima che Atlantis affondasse, i suoi Iniziati, spiritualmente illuminati, capirono che la loro terra era condannata perché si era allontanata dal sentiero di Luce e così si ritirarono dal continente malato. Portando con sé la Dottrina Sacra e Segreta, questi Atlantidei si stabilirono in Egitto, dove diventarono i primi Sovrani Divini. Quasi tutti i grandi miti cosmologici che formano la base dei vari libri sacri del mondo si basano sui rituali dei Misteri di Atlantide» Da “The Secret Teachings of All Ages”
MISTICI, INIZIATI ED ESOTERISTI PARLANO DI ATLANTIDE
Edgar Cayce, Sensitivo; Anna Petrovna Blavatsky ed altri Teosofi come la grande attivista socialista e più tardi esoterista Annie Besant, nonché il Vescovo vetero-cattolico Charles Webster Leadbeater, anch’egli Teosofo; il maestro indiano Paramhansa Yogananda, che unì la figura di Cristo e quella di Krishna e diede importantissimi insegnamenti di Scienza Spirituale nella prima metà del secolo scorso viaggiando per tutto l’Occidente; Gustavo Adolfo Rol, uomo di grande spessore culturale che riuscì a superare le leggi della fisica nei suoi incredibili “esperimenti”; Giorgio Bongiovanni, Stigmatizzato e Contattista; e molti altri che sarebbe impossibile elencare.
Una curiosità molto significativa: MIGRAZIONI ANIMALI
Le anguille europee e americane hanno un comportamento simile: ogni due anni esse abbandonano le loro zone di residenza per discendere i corsi dei fiumi fino al mare, per poi raggiungere, inspiegabilmente, le foreste di alghe nel Mar dei Sargassi, in una zona dell’Atlantico presso le Antille e le Bermuda, come a cercare le antiche coste per la riproduzione, le coste di Atlantide, oggi sommerse. E quando arrivano lì, depongono le uova e si lasciano morire. In effetti, ancora oggi lì scorre nel suo antico letto un grande fiume sottomarino…
Alcune specie di uccelli, durante le loro migrazioni dall’Europa che compiono da milioni di anni, prima di dirigersi verso le Americhe si soffermano volteggiando sopra le stesse zone, alla ricerca di quella terra che oggi non c’è più ma che è ancora presente nella memoria ancestrale di questi animali.
EUGENIO SIRAGUSA & I MAESTRI COSMICI: la Fonte della Conoscenza
Eugenio Siragusa è stato un Contattista di fama mondiale (i Contattisti sono coloro che vengono contattati –appunto– dagli abitanti di altri pianeti). Lui è stato il primo a spiegare chiaramente che le Aviazioni Extraterrestri di oggi sono le Milizie Celesti di biblica memoria: gli Angeli di ieri sono gli Extraterrestri di Oggi. In questo modo Eugenio Siragusa ha tracciato un ponte tra l’antico passato e gli avvenimenti del presente, portando le antiche conoscenze e le antiche rivelazioni sul piano della logica attuale, attraverso una infinità di insegnamenti scritti e incontri pubblici e privati. È stato lui a scattare e divulgare l’unica foto esistente al mondo di un Essere di Luce, un Genio Solare chiamato ADONIESIS, un Archetipo responsabile dell’evoluzione dell’umanità terrestre, lo stesso Essere che ha guidato i grandi maestri del passato fino ai giorni nostri: da Atlantide all’antico Egitto, dall’India di Krishna fino alla Palestina di duemila anni fa, per poi approdare in questo tempo nella Nuova Galilea dei Gentili, dove ha vissuto lo stesso Eugenio Siragusa, uno dei massimi Iniziati della Storia, un vero e proprio portavoce di questi Maestri Cosmici, un vero e proprio Messaggero degli Dèi, che ha rappresentato il Consolatore promesso da Gesù Cristo.
GLI EXTRATERRESTRI HANNO DETTO:
Gli Astrali, tramite EUGENIO SIRAGUSA
NASCITA DI ATLANTIDE: dagli albori della civiltà all’avvento dei FIGLI DEL SOLE
La nascita di Atlantide è preceduta da milioni di anni di evoluzione durante i quali l’umanità ha vissuto molte ascese e cadute sia dal punto di vista sociale e culturale (i popoli dell’antico continente CHÀ; quelli di MÙ; quelli della paradisiaca civiltà IPERBOREA, ecc), sia dal punto di vista geologico, passando per immani catastrofi come lo slittamento dei poli magnetici e la deriva dei continenti. In questo contesto va inquadrato un avvenimento fondamentale per la storia umana: l’arrivo dei Colonizzatori Cosmici che hanno impiantato le quattro Razze Madri per volontà degli Archetipi Genisti Solari delle costellazioni Aquila, Leone e Toro, che già seguivano l’evoluzione umana dall’alba dei tempi. Le quattro Razze, provenienti da quattro diversi sistemi stellari, furono impiantate per agevolare e differenziare l’evoluzione dell’umanità, affinché le loro qualità si mescolassero nel corso del tempo per dare vita all’Uomo completo.
La genetica della Razza Bionda dalla pelle color bianco dorato proviene da Alpha Centauri, un Sistema Stellare Triplo, posto in corrispondenza del ginocchio sinistro nella costellazione del Centauro. Distanza: 4.367 anni-luce. Questa Razza ha gli occhi azzurri, è alta e formosa. Possiede una spiccata genetica informativa erotico-creativa e con dinamicità psico-motoria sufficientemente realizzativa sul piano fisico.
La genetica della Razza Rossa dalla pelle color rosso cupo proviene dalle Pleiadi, Ammasso Stellare nella costellazione del Toro, posto in corrispondenza del cuore del Toro. Distanza: 440 anni-luce. Questa Razza ha gli occhi scuri a taglio ovalizzato leggermente allungato, è robusta e di statura varia. Possiede una spiccata genetica informativa-spirituale e con una dinamicità psico-motoria costruttiva ed imitativa delle Leggi fondamentali dello Spirito Creativo.
La genetica della Razza Gialla dalla pelle color mimosa proviene da Procione, un Sistema Stellare Doppio, il più brillante nella costellazione del Cane Minore che è uno dei due cani al séguito del Cacciatore Orione. Distanza: 11,4 anni-luce. Questa Razza ha gli occhi scuri di taglio ovalizzato e a mandorla, è corpulenta e di statura varia, non altissima. Possiede una spiccata genetica informativa intellettiva e con un dinamismo psico-fisico-motorio inventivo-utilitario-collettivo-mistico.
La genetica della Razza Nera dalla pelle color nero-bronzo proviene da Orione, la costellazione del Cacciatore collegata a molte piramidi. Distanza: 1270 anni-luce. Questa Razza ha gli occhi scuri di taglio ovale, è massiccia e di statura varia, anche alta. Possiede una spiccata genetica informatica magica e con un dinamismo psico-motorio geniale istruttivo delle forze materiali e delle vibrazioni primordiali dell’energia (magia sessuale).
Circa 200mila anni fa la deriva dei continenti lascia emergere dall’oceano i territori vergini che avrebbero ospitato l’Impero Atlantideo. Grazie alle migrazioni, la Razza rossa si unisce con quella nera e dà vita alla Razza dalla pelle color rame, chiamata Razza Lemure. I Lemuri esplorano il continente atlantideo e incontrano la Razza bianca discesa dal nord. Dall’unione di questi due popoli nasce una nuova Razza dalla pelle color rosa mattone: nasce l’ATLANTIDEO, fisico robusto, alto, di spiccata intelligenza e di capacità spirituali strabilianti: è nato il Re dei re in un nuovo paradiso terrestre.
Durante questo periodo numerosi mezzi provenienti dal cielo astrale si posano su alcune alture dell’Atlantìde. Hanno la forma di un uovo lucente come il sole. Da questi mezzi escono esseri di bellezza indescrivibile e con capacità eccezionali. Possiedono magiche virtù e si dicono “FIGLI DEL SOLE”. Sono questi Signori delle Stelle ad istruire gli atlantidei nell’arte divina.
VITA IN ATLANTIDE
Circa 75 mila anni fa Atlantide diviene un vero e proprio Impero che si estende anche nei continenti circostanti. Grazie ai Signori delle Stelle vengono costruite le prime piramidi su cui sono installati gli ZED, accumulatori di energia solare che fungono da antenne radianti per raccogliere le Idee Creative della Mente Cosmica e trasformarle in input genetici per l’evoluzione del pianeta. Diverse migliaia di anni dopo, gli ZED verranno nascosti all’interno di altre piramidi (la Piramide di Giza ne contiene uno) per proteggerli dalla decadenza della società e dai cataclismi dovuti alla maturazione del pianeta.
In questo periodo i Conduttori Stellari istituiscono le Scuole dello Spirito e l’Isola Capitale POSEIDONIA diventa il centro culturale più importante del mondo. Viene realizzato il mitico Tempio del Sole, che più tardi verrà dedicato alla Trinità Divina, che oggi conosciamo come il Dio Poseidone, la consorte Clito e il figlio Atlante.
Platone dice che le antiche Divinità divisero la Terra in modo che ogni Dio potesse governarne una parte. Atlantide fu affidata a Poseidone. Il Dio si innamorò di Clito, una fanciulla dell’isola, e «circondò la collina sulla quale ella viveva, creando zone alternate di mare e di terra, le une concentriche alle altre; ve ne erano due di terra e tre d’acqua, circolari come se lavorate a tornio, avendo ciascuna la circonferenza equidistante in ogni punto dal centro, di modo che nessuno potesse giungere all’isola, dato che ancora non esistevano navi e navigazione». Dunque, da questo racconto possiamo dedurre che l’isola poteva essere raggiunta solo con mezzi volanti. Al centro dell’isola sgorgavano due fonti d’acqua, una fredda e una calda. Poseidone e Clito ebbero dieci figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto il governatore dell’Impero. Platone narra che Atlantide era famosa per la bellezza, per la forza dei suoi cavalli, per l’allevamento di elefanti e per le ricchezze minerarie. Gli atlantìdi erano abili nella lavorazione dei minerali e crearono nuove leghe, come il famoso ORICALCO che ricopriva i tetti e le pareti degli edifici: una lega metallica ottenuta con operazioni alchemiche particolari insegnate dagli Dèi Solari.
Al centro dell’Isola-Capitale Poseidonia c’era il grande Tempio, lungo circa 200 metri e ben proporzionato in altezza e larghezza, rivestito di argento ed oricalco all’esterno ed oro e avorio all’interno. Quello che Platone chiama argento probabilmente è un materiale ben più sublime, che gli Extraterrestri chiamano Diamantite e utilizzano per costruire le loro strutture e i loro mezzi di trasporto.
Presso il Tempio al centro dell’isola si ergeva una lastra in oricalco sulla quale erano incise le Leggi. Attorno a questa stele si riunivano i governanti dopo un rituale per prendere le decisioni che riguardavano la vita sociale, la giustizia, la cultura, ecc…
La virtù e la sobrietà dei governanti durò per molte generazioni, finché il carattere umano ebbe il sopravvento sulla loro natura divina. Caduti preda della bramosia e della cupidigia, gli Atlantidei provocarono l’ira di Zeus, che chiamò a raccolta le altre Divinità per decidere la sorte di Atlantide.
Secondo il racconto di Platone “gli abitanti di Atlantide erano virtuosi, non tenevano conto de beni terreni, e l’oro era per loro un peso”. Più avanti si legge: “Non erano più degni della loro ricchezza, erano posseduti da invidia, avidità e cupidigia. Il Dio Supremo li punì.”
Gli Atlantidei si inorgoglirono per la potenza e l’evoluzione e il benessere della loro civiltà. Furono vittima di se stessi come l’uomo di oggi: avarizia, cupidigia, lussuria, orgoglio, arroganza, sete di possesso, egoismo, ecc…
Platone nel Timeo dice che gli Atlantidei suscitarono la collera di Zeus perché in essi “l’elemento divino si estinse e il carattere umano prevalse”.
DALLE LONTANE VIE DEL CIELO SI MOSSERO SPIRITI ELETTI E, SCESI SUI MONTI DELL’ATLANTIDE, PORTARONO SULLA TERRA LA SAPIENZA DELL’ETERNO PADRE DI TUTTI I CIELI. IN LORO ERA IL PARADISO, IN LORO SI RISPECCHIAVA L’ORDINE UNIVERSALE, IN LORO ERA PROFUSA LA GRANDE COSCIENZA DEL PRIMO SEME DI TUTTE LE CONOSCENZE VISIBILI ED INVISIBILI. LORO FURONO LA MANO BENIGNA DELLA LUCE DIVINA E, PER SUO MEZZO, DIO OPERÒ DAL GRANDE LOGOS CHE EMANA LA LINFA DELLA VITA, DELLA RAGIONE DEL BENE INFINITO. ESSI FURONO CHIAMATI “DÈI SOLARI” ED IN LORO OMAGGIO IL POPOLO ADORÒ IL SUO PRIMO VERO DIO: L’UNIVERSO, LA GRANDE COSCIENZA CHE CREA CON L’ETERNO SUO AMORE E CHE ILLUMINA I SENTIERI INFINITI DEI SETTE CIELI.
PARENTESI INIZIATICA:
Nel Tempio di Poseidonia, in questo periodo di rinascita spirituale, tra gli Iniziati ai Sacri Misteri, alcuni eccellevano più di altri. Grazie ai Comunicati dei Maestri Cosmici, oggi conosciamo i nomi di questi grandi Iniziati che nel corso della Storia si sono più e più volte reincarnati per portare avanti la Grande Opera, il Grande Disegno della Divina Intelligenza. Coloro che in Atlantide erano conosciuti col nome di ORI, BHARAT e NIBIRU, oggi li conosciamo come GESÙ, GIOVANNI APOSTOLO Evangelista (il Consolatore) e GIOVANNI BATTISTA: i due Giovanni sono rinati nel mondo insieme ai loro discepoli e Fratelli spirituali per portare a compimento il Programma Divino di Salvezza: oggi hanno altri nomi ed altre vesti, e preparano la Nuova Società che, come dicevano i Maya, “sorgerà sulle ceneri della precedente”.
Duemila anni fa (cioè un mese fa a livello cosmico), “nella pienezza dei tempi”, l’atlantideo ORI nacque con il nome di Gesù e all’età di 33 anni incarnò il Cristo, la Coscienza Universale, la Luce Onnicreante del Padre Glorioso, per portare all’uomo il massimo Insegnamento di Redenzione sintetizzato nella frase “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO”. La pratica di questo Insegnamento è la “Via stretta” per purificare il Karma negativo (i peccati) ed ascendere verso le superiori vibrazioni della Quarta Dimensione. Al di là dei nostri Credo e delle religioni di appartenenza, amare il nostro prossimo come noi stessi in modo concreto è la strada che porta verso la Nuova Società che verrà instaurata sulla Terra quando Gesù Cristificato si manifesterà al mondo per portare l’umanità redenta verso l’Integrazione Cosmica, cioè la convivenza con le Superciviltà Extraterrestri della Confederazione Interstellare (Regno dei Cieli).
Duemila anni fa l’umanità ha rifiutato l’offerta di Redenzione, perciò Gesù-Cristo ha caricato su di sé il Karma dell’umanità per salvare il salvabile (G.N.A.) affinché almeno una piccola parte di umanità passi in Quarta Dimensione, perché la Cellula/Terra ha bisogno dell’Enzima/Uomo per vivere. “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”, disse Giovanni Battista quando vide avvicinarsi Gesù per il Battesimo che avrebbe sancito la Compenetrazione e la Personificazione del Cristo.
Dalla Crocifissione in poi, la gran parte dell’umanità sta vivendo la Seconda Morte, ma ci sono stati dati duemila anni per mettere in pratica l’Insegnamento di Redenzione attraverso le nostre varie incarnazioni nel corso dei secoli, per sublimare il nostro Karma e renderci degni di partecipare alla Nuova Società.
Alcuni milioni di individui hanno messo in pratica l’Insegnamento Cristico e perciò sono candidati per entrare nella Nuova Società: “Padre, Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, affinché non si perdano, perché loro sono nel mondo ma non sono del mondo”.
In Atlantide tutto questo era già noto agli studenti del grande Tempio, e nel corso della Storia di questi ultimi 12mila anni vi sono sempre state Cerchie Iniziatiche e Circoli Sapienziali che hanno tramandato questa Conoscenza, codificata nei rituali segreti fino ai giorni nostri. Nel periodo della Rivoluzione Francese, in un sottoscala di Parigi si incontrarono tre Grandi Maestri: Alessandro Conte di Cagliostro, Saint Germain e Louis-Claude De Saint Martin, antichi Iniziati della Scienza Spirituale: Cagliostro era Giovanni Apostolo, Saint Germain era San Pietro, Saint Martin era Giovanni Battista. Insieme decretarono che da quel momento in poi la Scienza dello Spirito e le ataviche Conoscenze atlantidee non sarebbero più state una esclusiva delle ristrette Cerchie Iniziatiche, ma sarebbero state divulgate pubblicamente per bocca di gente comune. Infatti da quel momento in poi essi stessi si sono reincarnati in gente semplice, gente del popolo, perché è finalmente arrivato il tempo profetizzato da Gesù Cristo quando disse:
“Quello che vi dico nelle tenebre e ciò che avete sussurrato all’orecchio nelle stanze più appartate, sarà gridato dai tetti delle case, perché tutti possano sentire!”
CHIUSA PARENTESI INIZIATICA
La distruzione di Atlantide fu causata da enormi inondazioni e dalla caduta di una luna: originariamente infatti la Terra aveva tre lune: la prima, chiamata TIR, distrusse il continente Mù, l’altra, chiamata NIBIRU, distrusse Atlantide. Prima della catastrofe alcuni gruppi di Iniziati furono portati in altre zone del pianeta dai Maestri, mentre altre genti scamparono alla morte emigrando in Europa e America.
NOÈ E L’ARCA
ADONIESIS RISPONDE:
EUGENIO SIRAGUSA RISPONDE:
MOLTI ASPETTANO IL RITORNO DEL SUPREMO AVATAR, COORDINATORE ED ISTRUTTORE DELLA DIVINA GIUSTIZIA. LEI CHE NE PENSA?: A QUESTA DOMANDA RISPONDONO LE SCRITTURE CHE MOLTI PREFERISCONO IGNORARE. IO PENSO CHE GLI ATTUALI TEMPI NON NASCONDANO NULLA ALLA UMANA INTELLIGENZA E I SEGNI SONO CHIARAMENTE ED INEQUIVOCABILMENTE PALESI. CHI HA OCCHI PER VEDERE, VEDA, E CHI HA ORECCHIE PER UDIRE ODA. IO HO VISTO E UDITO.
MUTANTE VUOL DIRE ESSERE NEL MONDO E NON DEL MONDO.
GLI “AVATAR” SONO RITORNATI SULLA TERRA ED OPERANO IN ATTESA DELL’ARRIVO DEL SUPREMO E SAGGIO AVATAR, COORDINATORE DELLA DIVINA GIUSTIZIA E MODIFICATORE DELL’EVOLUZIONE PLANETARIA.
EUGENIO SIRAGUSA, 14 GIUGNO 1982