Di Alice Bei e Iacopo Palazzari
Cercate prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta
Nella splendida e quasi magica atmosfera di Casa Sangam (Gubbio, PG) sabato 18 luglio Marco Marsili ha tenuto una lezione spirituale, iniziando ancora una volta sia noi dell’arca di Gubbio sia gli altri gruppi presenti all’incontro e rispondendo in seguito ad alcune domande.Complice l’immensa energia sprigionatasi nella sala in cui siamo stati ospitati, tutti siamo stati attirati dalla voce di Marco, il quale, ha subito introdotto il fine per cui, otto anni fa, è nata l’associazione culturale “Dal cielo alla terra Gubbio”.
Il nostro scopo è portare avanti il discorso extraterrestre: essi sono gli “angeli di ieri” (come li definiva Eugenio Siragusa), uomini con un’evoluzione di milioni, anzi, miliardi di anni, nel corso dei quali hanno sublimato la materia sempre di più, oltre ad essere i facente funzione di Dio, vale a dire di quell’ “increato creatore”, quell’intelligenza onnicreante che produce tutto e il cui abitacolo è l’atomo di idrogeno e che quindi è anche onnipresente.
Non solo: questi esseri, realizzando nel tempo tutte le conoscenze che possiedono da miliardi di anni e mettendole in pratica, si sono incarnati in mondi sempre più sublimi e così hanno realizzato di essere essi stessi l’intelligenza che noi chiamiamo Dio. Compiono inoltre quelli che noi definiamo miracoli e che non sono nient’altro che una manifestazione della dimensione superiore in una dimensione inferiore.
L’umanità terrestre è aiutata nell’evoluzione da questi “genetisti cosmici”, poiché essi hanno anche il compito di mettere in atto dei progetti evolutivi, nei quali sono coinvolti miliardi di popoli: lo spirito attraverso la conoscenza e l’espressione dell’altruismo evolve, fino a diventare come quegli esseri solari che guidano la creazione.
Noi ragazzi dell’associazione cerchiamo di essere in sintonia con questo discorso già da altre vite e siamo amici della famiglia giovannea, ma che cosa è essa di preciso? La famiglia spirituale giovannea nasce dalle iniziazioni dell’apostolo Giovanni, “quello che Gesù amava”, il prediletto, a cui il Cristo raccontava tutto. Non è tuttavia l’unica famiglia: le 12 tribù d’Israele nel corso della storia sono state sintetizzate prima nei 12 apostoli, in seguito nelle varie famiglie di anime formatesi, ognuna delle quali ha una missione particolare. Il compito di quella giovannea è dare l’iniziazione ai maestri dell’umanità e di portare la conoscenza: in essa si sono incarnati strumenti del Paraclito che hanno rivoluzionato la storia, come ad esempio Giordano Bruno, Alessandro Conte di Cagliostro, o Rasputin.
Gli extraterrestri sono in missione sulla Terra perché l’umanità terrestre è giunta ad una deriva pericolosa: i Signori delle Stelle vogliono aiutare questa umanità, sono messaggeri di Dio e cercano collaboratori, perché non possono intervenire in maniera decisiva e coercitiva, ci sono delle leggi cosmiche da rispettare, si limitano quindi a dare informazioni tramite i contattisti.
Ancora oggi siamo all’interno di un quadro evolutivo plurimillenario ed è in questo contesto che si inserisce la nostra opera: rendendoci strumenti di queste volontà superiori possiamo partecipare attivamente alle grandi trasformazioni della storia, bisogna alimentare la propria crescita e la propria conoscenza e capire come stanno le cose. È necessario, tuttavia, aderire ad una gerarchia.
La realtà extraterrestre non è relativa: come affermava Eugenio Siragusa “La fiamma (= la verità) è unica, gli aspetti (= i punti di vista) sono molteplici” e la famiglia giovannea (che dai tempi di Cagliostro in avanti ha iniziato a rivelarsi al mondo) è l’unica che ha le chiavi d’accesso per la verità. Noi ne siamo una piccola parte e collaboratori dei suoi capisaldi.
Quindi, se si vuole collaborare con questa realtà, non bisogna essere anarchici, ma capire che la Verità esiste al di là di noi. Gli extraterrestri hanno direttive precise e degli ambasciatori qui, come Giorgio Bongiovanni, che ricopre il ruolo di comandante, mentre alcuni di noi si sono incarnati anche in altri pianeti e ora sono qui in missione, o per aiutare chi lo è.
Per far parte di questa realtà e per operare nei tre aspetti stabiliti dagli extraterrestri (divulgazione della grande verità universale, additare il male, aiutare i più bisognosi e indifesi con opere altruistiche) noi siamo stati contattati da loro: tutto ciò va vissuto in modo serio, perché le piccole battaglie (come ad esempio la realizzazione di una locandina per un determinato evento) vanno combattute all’istante. Occorre aver compreso chi sono questi personaggi, cosa significhi collaborare con loro e fare tutto alla perfezione. Altro aspetto importante è il seguente: si entra liberamente in collaborazione con gli extraterrestri, ma appena si compie questa scelta il proprio libero arbitrio deve passare in secondo piano, al primo piano va posta la propria disponibilità, perché l’opera deve essere necessariamente innamoramento, bisogna spasimare per stare con gli extraterrestri, corteggiare la verità, mostrarsi, essere disponibili e porre la propria creatività al servizio di questa grande opera. La collaborazione con gli extraterrestri deve essere scattante, militaresca ed impegnata: solo così facendo essi ci danno un compito e un potere, non basta essere dei semplici simpatizzanti. Collaborare con i fratelli dello spazio infatti significa ricevere una protezione speciale: siamo presi, guariti da ogni male, i nostri sensi e le nostre capacità cognitive sono amplificati, sappiamo ragionare meglio, padroneggiamo il linguaggio in maniera diversa, abbiamo capacità intuitive potenziate: insomma, ci prepariamo ad entrare nella dimensione superiore e ad essere gradualmente come loro. Tale processo si svolge in un certo periodo, ma di alcuni momenti di svolta ci accorgiamo immediatamente.
Spostandoci sull’altro versante, invece, noi cosa possiamo fare per loro? La risposta è semplice: essere seri, servitori e umili, pensare prima all’Opera e poi al resto, fare tutto in funzione dell’Opera, perché l’Opera è la vita, è il regno di Dio, ciò che non è opera ci verrà donato in più. Diceva infatti Gesù: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
L’incontro è poi proseguito con le domande del pubblico. Nella prima Marco ha risposto ad una signora che gli ha chiesto se lo Spirito Onnicreante ha creato Adonay, oppure se Adonay si è creato da solo. Lo Spirito Onnicreante suscita tutto il creato, visibile ed invisibile, in primis gli spiriti che evolvendo acquisiscono una forma esteriore sempre più raffinata. Nel caso di Adonay, il suo spirito ha un livello evolutivo così enorme che il suo corpo fisico è un astro e se vuole ha la possibilità di creare una nuova specie di animale o di cambiare la genetica del mondo. Gli Dei come Adonay hanno realizzato in se stessi l’Intelligenza Onnicreante e ne sono l’espressione più pura.
Successivamente è stato chiesto a che punto dell’Apocalisse siamo. Marco ha risposto che stiamo vivendo l’Apocalisse da circa 200 anni, da quando le apparizioni della Divina Madre si sono fatte più forti e nel 1976 è iniziata la fase finale, così ci dicono gli Esseri che guidano l’evoluzione. Oggi stiamo entrando nella sua fase culminante e il Covid rappresenta soltanto l’inizio di altre calamità. L’Annunciatore che si è espresso tramite Eugenio Siragusa ha terminato la sua missione, oggi c’è il precursore, Giorgio Bongiovanni, che sta mettendo in pratica gli insegnamenti che sono stati dati. Non è un caso che egli sia nato in Italia, in quanto Gesù Cristo disse che nell’ultimo tempo avrebbe riempito di gloria la via al di la del mare e del fiume Giordano, la Galilea dei Gentili, cioè Italia, Spagna e alcuni popoli del Sud America e della Francia. La capitale della Galilea dei Gentili è la Sicilia, isola dalla quale si genera una creatività spirituale enorme e che, non a caso, ha dato i natali sia ad Eugenio Siragusa che a Giorgio. Prendere atto di tutto ciò fa cambiare la nostra vita. Siamo nel momento in cui tutto può accadere, in cui si sta separando il grano della gramigna. La nostra Opera è un motivo di spartiacque, perché chi sceglie di collaborare diventa grano, chi rimane nel mondo resta o diventa gramigna.
Un altro del pubblico ha poi chiesto se è possibile vedere gli extraterrestri. Marco ha risposto che è possibile, ma che per farsi vedere in carne ed ossa loro devono essere sicuri che poi gli si dedichi la vita perché se dopo averli visti si torna indietro si fa la morte seconda. È invece più facile vedere i grigi, che possono essere di due categorie. Alcuni infatti sono dei robot biologici in grado di fare uno screening completo al nostro metabolismo, altri invece non sono robot, vengono sulla Terra dalla Costellazione di Zeta Reticuli per cercare di preservare una certa genetica e potrebbero anche diventare la mano armata di Dio nel momento in cui questo decida di sterminare l’umanità.
Il discorso è poi proseguito parlando della Cometa Neowise, la cui traduzione significa “nuovo saggio”. Dalla scienza extraterrestre sappiamo che le comete sono degli zooidi cosmici portatori di informazioni genetiche e di input di trasformazione spirituale. Non a caso infatti le loro code sono composte per lo più da acqua, grande portatrice di informazioni. La Cometa che ha attraversato il cielo in questi giorni è un separatore, sta cambiando l’assetto evoluivo della psiche umana, quindi ci sarà tanta gente che si risveglierà a queste conoscenze e tanta altra che se ne distaccherà e sceglierà l’altra parte. Il cielo ci sta dicendo che cambiano le cose.
Successivamente dal pubblico è stato chiesto se durante l’Apocalisse gli Extraterrestri prenderanno in considerazione il Karma individuale. Marco ha risposto di sì, precisando che ciò avverrà fino a quando la Grande Tribolazione non entrerà nella sua fase finale. A quel punto, come detto della Madonna, “i buoni periranno insieme ai cattivi”, per questo bisogna lavorare per far sì che non si arrivi a questo punto. Un discorso diverso invece vale per coloro che scelgono di collaborare con il progetto divino e che, una volta che danno la loro vita per esso e si mettono a servizio della grande Verità attraverso opere concrete, vengono estratti dalla ruota karmica collettiva, altrimenti non potrebbero servire Dio nel modo giusto. Il Karma individuale, anche se buono, ci costringe per forza a passare attraverso delle esperienze. Una volta che si entra a far parte di questo progetto, tutto viene velocizzato, in una decina di anni si vivono le esperienze che si vivrebbero in 2-3 vite, quindi si hanno grandi traumi, ma anche grandi gioie e grandi conoscenze. Si deve mettere da parte il libero arbitrio anche nei momenti in cui gli Esseri ci tolgono tutto, perché è proprio in quel momento che ci stanno cambiando, distruggendo la nostra personalità e costruendone una di dimensione superiore (l’Homo Novus). Se durante questo processo ci si tira indietro riprendendosi il libero arbitrio si rischia di fare la morte seconda, cioè la temporanea (milioni di anni) retrocessione dello spirito in abitacoli delle dimensioni inferiori.
Si è poi parlato della correlazione tra la chiamata di Cristo e quella degli extraterrestri. Marco ha spiegato che Cristo è il Re dell’universo ed è lui a coordinarli in quanto sono in sintonia.
Il discorso è poi proseguito sui sincronizzatori magnetici con i quali gli esseri monitorano l’intera umanità. Quando percepiscono che una persona ha raggiunto un certo livello di evoluzione, attraverso degli impulsi ti portano la loro informazione, oppure a fare incontri particolari che ti permettono di ampliare questa conoscenza.
Il dibattito si è così concluso e la serata è proseguita al Parco Coppo.
Segue il racconto del dopo cena, a cura di Iacopo Palazzari.
Dopo la conclusione della bellissima lezione spirituale è arrivato il momento che tutti attendevamo con trepidazione. Ci siamo spostati al Parco Coppo, una zona montuosa molto vicina al Monte Ingino, luogo in cui molti di noi dell’Arca di Gubbio hanno avuto esperienze con i Fratelli del Cielo.
Mentre salivo in macchina percorrendo i tornanti il mio cuore era pieno di gioia ed emozione. I discorsi fatti da Marco mi avevano rasserenato e forse tra poco molte persone avrebbero visto per la prima volta un’astronave, una tappa importante che permette di prendere definitivamente coscienza della Verità. Ripensavo a quando nel 2016 fui io a vivere un’esperienza del genere e come da allora la mia vita è cambiata. Immaginare che tutto ciò potesse accadere ad altre persone mi emozionava profondamente.
Una volta arrivati cominciai già durante la cena a percepire un’energia particolare, sentivo che qualcosa di grande stava per accadere. Dopo circa un’ora uscimmo dal ristorante e i presenti chiesero di vedere il posto dove Marco ebbe la prima e “famosa” esperienza con i Maestri dello Spazio. Data la poca distanza, circa 500 m dal punto dove eravamo, decidemmo di trasferirci lì e di restare a guardare il cielo. Sentivo l’emozione crescere e allo stesso tempo una grande pace interiore si faceva spazio dentro di me, ero sicuro che i Fratelli si sarebbero fatti vedere nel luogo in cui Marco vide le due grandi luci pulsanti. Cominciammo a camminare e con nostro grande stupore dopo pochi metri una grossa astronave color arancio sorvolò l’orizzonte a bassa quota. Inizialmente in alcuni sorse il dubbio che si trattasse dell’ISS, ma subito vennero smentiti. L’astronave si fermò, riprese a proseguire e si rifermò di colpo, accadde tre volte. Era luminosissima e questo andamento ci fece capire inequivocabilmente che non si trattava di un oggetto terrestre. Di fronte a questo incredibile spettacolo alcune persone che non avevano mai visto le astronavi si emozionarono, arrivando quasi alle lacrime. L’energia di tutti si alzò e nell’aria si percepiva la voglia di rivivere nuovamente un’esperienza del genere.
Proseguimmo il cammino e a pochi metri dalla nostra destinazione un’altra sorpresa ci attendeva… Ci voltammo tutti verso destra e con grande sorpresa ci accorgemmo che in cielo era ben visibile la Cometa Neowise. Era la prima volta che potevo osservarla e sapendo cosa significano a livello spirituale le comete fui colto da una profonda emozione. La stessa cosa accadde ad altri. Finalmente giungemmo al “famoso” luogo del primo avvistamento di Marco. Un incrocio tra tre strade, immerso nel verde della natura con una meravigliosa vista sulla città. Appena giunti lì, Marco comincia a raccontarci quell’esperienza che ha cambiato per sempre la sua vita e forse anche la nostra. Se lui non avesse vissuto tutto ciò probabilmente l’Arca non sarebbe mai nata. Dopo pochi minuti il racconto si interrompe. All’orizzonte, proprio sopra la città, c’è un oggetto che ogni tanto lampeggia. Tutti ci fermiamo ad osservare ma dopo poco l’oggetto non è più visibile. Restiamo lì, in silenzio e ci accorgiamo che la natura intorno a noi è più viva che mai, si sentono rumori, fruscii ed un’energia bellissima che ci fa sentire protetti. Dopo qualche minuto cominciamo ad incamminarci per tornare verso il Parco e dopo pochi metri ci fermiamo nel punto dove avevamo avvistato la prima astronave. Il cielo è limpido ed è percorso da molte stelle cadenti, tutti guardiamo all’insù stupiti. L’attesa cresce e con essa la voglia che questa serata non finisca mai anche se per circa una mezz’ora non vediamo niente se non stelle cadenti. Marco continua a parlare, risponde alle domande e racconta aneddoti ed esperienze da lui vissute, le persone seguono interessate e nel cuore di tutti aumenta il desiderio di rivedere un’altra astronave. I minuti passano e finalmente all’orizzonte appare un’astronave. Si presenta con un grande flash e poi percorre per intero il cielo sopra di noi continuando ad emettere flash molto luminosi. Contemporaneamente un’altra astronave ha attraversato il cielo in maniera perpendicolare rispetto alla prima. In quei momenti c’era tanto stupore e tanta emozione tra i presenti, anche chi, come me aveva vissuto altre volte certe esperienze, era molto preso. Dopo questo ulteriore avvistamento siamo rimasti in quella piccola radura per un’altra mezz’ora circa, sperando che i Fratelli del Cosmo ci facessero qualche altra “sorpresa” che sarebbe arrivata poco dopo. Data l’ora tarda molte persone cominciarono ad andarsene e ne restarono una decina. Mentre questo gruppo tornava verso il ristorante una grossa sfera luminosa ha attraversato a bassissima quota il cielo ad una velocità molto ridotta. Per i presenti è stato sicuramente l’avvistamento più incredibile e chiaro della serata. Dopo questa ultima esperienza la serata si è conclusa. Mentre percorrevo la strada per tornare in città ero pieno di gioia, perché avevo la consapevolezza che forse questo era stato il primo vero contatto di gruppo in Umbria e che probabilmente in quelle ore alcuni simpatizzanti avevano compiuto il primo grande passo verso il risveglio alla “Verità del Tempo di Tutti i Tempi”.
Con estrema gratitudine,
Allegati:
– 5-05-19 I Viandanti delle Stelle