Fatima 2014. Un sole autunnale che ancora sente il bisogno di accarezzare volti e cose, lascia che i suoi raggi, di traverso, illuminino un nuovo prodigio divino. Una croce di sangue compare sulla fronte del Suo Servo; avvolti dal manto della Santissima Madre, intorno a un nuovo Calvario, s’inginocchiano, chini in preghiera, i Suoi discepoli e fratelli: l’ennesima chiamata, ancora un sacrificio offerto per la nostra salvezza…
Solo alcuni istanti e il bagliore dei riflettori già s’innalza dall’asfalto rovente e polveroso delle piazze di Palermo fino a quelle di Asunción, per accompagnare il Suo grido di giustizia ai piedi dell’Onnipotente. Dalle sponde opposte dell’oceano i suoi soldati si schierano a spada tratta, a difesa dei giusti e dei più deboli, dinnanzi a un martirio compiuto, mentre l’indomani lotterà per scongiurare una strage già annunciata…
Cala la sera, ma l’indomito guerriero non conosce tregua e si fa carico d’innumerevoli fatiche, trasformandole in forza… Sul manto stradale che traspira il volto fradicio di un’umanità sconfitta, si specchiano notti senza stelle che fanno gelare il sangue; in una corsa contro tempo e distanze, il suo corpo martoriato si rialza e oltre ogni sfinimento intraprende la prossima battaglia…
Pochi attimi e i primi chiarori dell’alba iniziano a tracciare un nuovo itinerario, rifugiati da una notte ormai abbandonata all’indifferenza e all’ignavia di chi non prova più pietà, né rimorso. Ecco spalancarsi le porte di un’arca, poi un’altra e un’altra ancora e quelle di ogni cuore che sussulta per il desiderio di ascoltarlo e seguirlo nella sua lotta contro il male. Sempre pronto a soccorrere, a consolare, a risollevare la croce di coloro che hanno aperto il proprio cuore, disposti ad accogliere anche ciò che non s’aspettano: la Verità più grande annunciata sin dalla notte dei tempi, persino la voce di un Dio infinitamente giusto che nessuno più cerca e vuole.
Un amore immenso, incondizionato, un amore sconfinato; donazione totale di sé per coloro che hanno scelto la via della redenzione, per tutti gli uomini che cadono, si rialzano, non s’arrendono, provano vergogna per i propri peccati e le proprie miserie, ma non quella di pentirsi davanti al Signore.
Un amore sconvolgente di fronte a tante umane debolezze, alle paure più recondite; frammenti di vita terrena e squarci di luce divina che convivono, si sovrappongono, s’intrecciano fino a suscitare un dolore incontrollabile, quel sentimento struggente e inquieto che dal profondo del cuore spinge l’uomo prepotentemente verso una nuova rinascita: il cambiamento.
Sarà l’irruenza, la vitalità di un Amore dirompente e dissacrante a riesumare il tragico ricordo di un patto violato, a far desiderare anche a costo della vita un nuovo incontro con Dio, dopo tanti anni di distanza. Ecco rivelarsi, giorno dopo giorno, il volto di un Dio che riesce a far germogliare il cuore più arido tra le rovine di questo mondo, un oceano di tenerezza che apre una breccia nella scorza del nostro orgoglio e della nostra autosufficienza; che sente più gioia per un peccatore che si converte, di cento giusti che già godono il premio della loro fedeltà all’Agnello.
Il volto di un Dio fatto Uomo che piange lacrime di gioia e di dolore, pronto anche al tradimento, ma che si commuove di fronte al pentimento, che perdona i peccati e le mancanze di chi ancora è disposto a lasciare tutto per seguirlo.
Oggi, come allora, è comparso Giovanni Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Anche Gesù iniziò la Sua predicazione dicendo: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 1).
Noi possiamo fingere, ignorare la porta stretta indicata dal Maestro, con presunzione allontanare ogni certezza, cercare una strada meno dura, un Signore che non ci chieda nulla o che ci dia sempre ragione; o ancor peggio, perseverare in quel pentirsi, tipicamente cattolico. Ma, sebbene il maligno voglia farci credere il contrario, il tempo stringe, il Re degli Eserciti sta per ritornare e la Sua Giustizia sarà implacabile non solo per gli empi, gli assassini della vita e i tiepidi. Lo sarà anche per coloro che hanno risposto alla Chiamata, che si son vantati con orgoglio di aver visto e toccato, sentiti addirittura meritori della divina benevolenza, per poi rimanere quelli di sempre, comodamente incatenati alle loro paure e alla logica umana più assurda.
12 SETTEMBRE 2014 – PORDENONE
G: Poco fa dicevo a Lorenzo, il nostro maestro di arti marziali, che anch’io mi stupisco delle cose che accadono nella mia vita, nel senso umano, perché spiritualmente sono preparato a questa missione. Io sapevo cosa sarebbe successo, voi no o forse lo intuivate. Ho glorificato la Madonna quando è apparso questo Segno sulla fronte, di cui sono onorato. Sapevo che sarebbe durato alcuni giorni, anzi, mi sono sorpreso di essere tornato da voi con il Segno. Pensavo che tutto sarebbe successo a Fatima e che l’avrei documentato con delle foto, invece è rimasto visibile una settimana completa per poi svanire nell’ultima sanguinazione.
È importante che viviamo questi segni ed è quello di cui vi parlerò oggi.
Nel pomeriggio mentre mi trovavo all’arca, ho sentito Antonella, che era da sola in giardino, esclamare: “Che bello! Che bello!”. Per un attimo mi sono chiesto se fosse impazzita, poi ho visto affacciarsi alla finestra una famiglia di daini. Si, sono venuti a trovarmi (dico “ trovarmi” perché ho capito il segno). Sono uscito e ho assistito ad una scena bellissima: tutti e quattro si sono avvicinati alla Madonna, brucando qualche ciuffo d’erba qua e là, mentre un cucciolo si è addirittura accovacciato. Ho fatto qualche passo verso di loro e ho detto di scattare delle foto. Un segno meraviglioso, una famiglia intera, qui dentro l’arca. È un segno di Dio, io so cosa mi volevano dire. È un messaggio veramente bello. I daini sono animali molto timidi e paurosi, mentre questi si muovevano con incredibile familiarità. Sentivano la nostra presenza, soprattutto della Madonna.
Come sapete, io sono stato a Fatima. Questa sera quando rientrerete a casa, o domani mattina, leggete il messaggio: “Il Segno di Fatima e l’Apocalisse di Giovanni, 25 anni dopo” http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-2014/5706-il-segno-di-fatima-e-lapocalisse-di-giovanni-25-anni-dopo.html , dove racconto tutta la mia esperienza in maniera molto più dettagliata di quanto vi abbia anticipato. Vi invito a leggere anche l’intervista, in esclusiva mondiale, rilasciatami da suor Sofia, una delle sue assistenti. All’ interno ho pubblicato una foto inedita che ho avuto nel monastero, raffigurante suor Lucia, la veggente di Fatima più famosa del mondo, mentre poggia la mano sulla spalla di suor Sofia, ed è la prova che lei fosse veramente la sua assistente. Troverete anche delle fotografie scattate nel monastero, davanti alla grata, dove suor Sofia rilascia l’intervista. La Madonna mi ha mandato a Fatima per darmi il Segno nella fronte, che avete visto tutti e per dare un messaggio. Un messaggio che passava anche attraverso questa suora minuta, umile, semplicissima e dolcissima. La cosa straordinaria è che la suora non è una dei nostri, nel senso che è fedelissima alla Chiesa, guai a chi la tocca, e nella sua ingenuità e purezza le affida tutto, qualsiasi cosa. Alle mie domande che incalzavano, non ha mai risposto che ci sarà la fine del mondo, né ha parlato di catastrofi o del ritorno di Cristo. Rispondeva: “Noi non possiamo dire niente, il Papa (la Chiesa) deve interpretare tutto. Non possiamo pronunciarci, dobbiamo solo pregare, avere speranza che la misericordia di Dio ponga fine a tutto il male del mondo”. Dietro queste apparenti contraddizioni, facenti parte dell’ortodossia delle suore di clausura che servono il Papa e la Chiesa cattolica, io ho trovato una straordinaria coerenza. Frasi pronunciate da una delle responsabili del monastero dove ha vissuto suor Lucia Dos Santos per cinquant’anni, che io non condivido, ma coerenti con la linea della devozione e consacrazione che queste sorelle carmelitane hanno dato alla Chiesa. È proprio questo che fa grande il messaggio che suor Sofia mi ha dato. All’ incalzare delle mie domande lei affermava che, sebbene tutto debba essere interpretato dalla Chiesa e dal Papa (anche suor Lucia ha sempre affidato tutto a lui), nel segreto di Fatima Lucia aveva scritto anche dell’altro, ed è tutto vero quanto è stato divulgato nel libro.
Quando le ho chiesto se in queste memorie biografiche avesse riportato che, prima di scrivere a penna il segreto di Fatima, la Madonna era riapparsa a Suor Lucia, mi ha risposto di sì, e onestamente anche questo era stato pubblicato dai suddetti diari inediti e segreti.
Confermando lo scritto di Lucia del 1944, ha affermato che si tratta anche di una visione apocalittica; cinquantacinque anni dopo, io mi recherò a Fatima e ripeterò quelle stesse frasi. Nella visione ufficialmente pubblicata dalla Chiesa cattolica, Lucia Dos Santos descrive il terzo segreto di Fatima. A questa, si aggiunge ora una parte alla quale dovete prestare molta attenzione, perché è la parte essenziale del segreto, il motivo principale per il quale il 2 settembre di quest’anno la Madonna mi ha fatto intraprendere questo viaggio. Nella prima visione, Lucia e i due pastorelli vedono un angelo con una spada fiammeggiante, le cui fiamme per ordine di Dio stanno per essere catapultate sulla Terra per distruggere il mondo. Queste però vengono fermate dalla mano della Madonna, la quale per intercessione fa in modo che ciò non accada, mentre l’angelo della giustizia di Dio grida: “Penitenza, penitenza, penitenza!”.
Nella visione del gennaio del ’44 invece, Lucia vede che la fiamma di Dio si proietta sulla Terra, colpendo l’asse magnetico e provocando la distruzione di intere nazioni. Ben lontana dall’ ipocrisia cattolica, Suor Sofia riconosce la grande differenza tra le due versioni; nella sua purezza affida al Papa l’ interpretazione, ma con onestà conferma che questo scritto di Lucia è verità.
Dopo la morte, le sue assistenti hanno tirato fuori queste memorie dai cassetti chiusi a chiave. Ecco il miracolo della Madonna: nessuno ha potuto fermare questa donna. Il segreto di Fatima è questo! I serpenti che ci sono in Vaticano avrebbero potuto occultare o addirittura distruggere le lettere, e invece nessuno ha potuto impedirlo. Di fatto, Lucia non ha mentito. Nella prima visione c’è ancora la possibilità che, se l’umanità si ravvederà, le fiamme di Dio che castigano il mondo verranno fermate dalla mano della Madonna; nella seconda visione, se non dovessero essere ascoltati i Suoi richiami, la fiamma di Dio si proietterà sulla Terra.
Io desidero che voi abbiate una comprensione profonda di tutto questo. Lucia di Fatima è la veggente più importante del mondo, come lo fu Bernadette Soubirous (Lourdes), nonostante le tantissime contraddizioni nelle sue scelte personali. Questa è una grande verità: lei vede la giustizia di Dio e lo scrive nel segreto di Fatima, usando lo stesso linguaggio dei messaggi che la Madonna ci ha trasmesso: la fiamma del Padre che si proietta sulla Terra e colpisce l’asse magnetico sarà la grande punizione che Dio darà agli uomini. Affidare l’interpretazione al Papa è solo frutto della sua ubbidienza. Il fatto che io abbia potuto intervistare, registrare e fotografare una suora di clausura, è già un miracolo; per questo potrebbe essere anche uccisa o cacciata dal convento, ma non succederà perché la Madonna lo ha permesso. Oltre a questo, Sofia conferma la presenza di migliaia di pagine del diario segreto di Lucia da lei custodite, ma non ancora rese pubbliche a causa del processo di beatificazione in atto, al termine del quale, lei assicura, saranno fatte conoscere a tutto il mondo. Io credo che questa donnina abbia una grande missione, sembra quasi una bambina, ma ha una grande potenza. Io mi sono affezionato a lei, anche se non condivido assolutamente questa restrizione, l’essere moderati e sminuire gli avvenimenti, ma riconosco che fa parte di un atto di devozione, oltre al quale intravedo una grande sincerità e onestà. Il messaggio di Fatima è quello lì! Ed è il motivo principale per cui sono andato a Fatima: la Madonna mi ha detto che aveva rivelato a Lucia ciò che io grido per il mondo da ben venticinque anni. Questo messaggio non è stato mai pubblicato perché dentro il Vaticano c’è l’anticristo, che nega il ritorno di Cristo e l’imminente giustizia. Dal momento che sono colui che dovrà smascherare l’anticristo, io l’ho riportato alla luce. Sono stato chiamato dalla Madonna, che mi ha fatto avere questo libro pubblicato dai fratelli carmelitani scalzi. Un libro divulgato in italiano, spagnolo e inglese, ma che paradossalmente nel Monastero di Fatima, dove si recano un milione di devoti ogni anno, ancora non c’è. Come mai? Hanno forse paura? Serpenti! Lo hanno fatto stampare e divulgare ai fratelli carmelitani scalzi, nonostante tutte le case editrici a disposizione del Vaticano. Il Papa dovrebbe fare una conferenza stampa e annunciare la pubblicazione dei diari segreti. Nelle prossime conferenze io divulgherò il messaggio di Fatima dalle mani di suor Lucia, cioè l’antefatto di tale messaggio, non in versione Giorgio Bongiovanni, che per molti è un esaltato, un ciarlatano e un bestemmiatore come lo fu per tanti un tale Gesù Cristo duemila anni fa.
D: Com’è possibile che tutto questo sia stato permesso?
G: Questa è la mia opinione: il Papa si è pentito. Joseph Ratzinger, che ora vive la sua nuova vita di Pontefice emerito in Vaticano, secondo me è ancora potentissimo. Con le conoscenze di grandi potenti del Vaticano e il silenzio assenso di Papa Francesco, lui ha permesso che tutto questo emergesse.
Il primo segnale di pentimento lo abbiamo avuto con le sue dimissioni, per questo ora è odiato e ha molti nemici. Nel giugno 2000 egli fu l’estensore del terzo segreto di Fatima. Ratzinger stesso spiegò in diretta, nella Sala Stampa Vaticana, il messaggio di Fatima manipolato, incompleto. Io credo che lui conosca tutte le lettere di Lucia, ma il fatto di essere contrastato non gli ha favorito l’appoggio finanziario dovuto. Il Papa è l’uomo più ricco del mondo, ma con le sue dimissioni, anche se è un caso unico, è diventato un povero disgraziato, non gestisce più i miliardi del Vaticano. Io sono convinto che sia così e lo voglio dimostrare: chiederò udienza a Papa Ratzinger, non a Francesco che è straordinario, grande, eccezionale e a cui voglio bene. Quest’ultimo non ha bisogno di me e non credo nemmeno che voglia incontrarmi. Io sono anticonformista e sto sempre con chi è più debole, quindi andrò a trovarlo e se mi riceverà mi farò rilasciare un’intervista.
Sono convinto che sia l’autore di questa straordinaria rivelazione. Ci ha dato alcuni segni ancor prima di dimettersi, come nell’intervista concessa sul volo per Lisbona, durante il suo pellegrinaggio a Fatima, dove dichiarò che il segreto di Fatima annuncia il peccato del mondo, ma soprattutto il peccato dentro la Chiesa: “…Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della stessa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato all’interno di essa e quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia […]”. Sono parole di fuoco. Presto pubblicherò un libro con il segno di Fatima e l’apocalisse di Giovanni, venticinque anni dopo. In esso saranno contenuti tutti i messaggi che il Cielo ha trasmesso ad Eugenio e poi a me, sullo spostamento dell’asse polare, comprese le fotografie che ho pubblicato sul mio sito, la seconda venuta di Cristo, il contatto con gli Esseri celesti, la terza guerra mondiale e la crisi dell’apostasia della Chiesa. Questo è il messaggio di Fatima, tutti argomenti che i serpenti del Vaticano hanno occultato, ma che Lucia dopo la sua morte ha confermato con questo scritto.
D: Atlantide riemergerà?
G: Dopo. L’asse polare magnetico si sposterà di 45 gradi. Il Polo Nord sarà il centro dell’Oceano Atlantico e l’Oceano Atlantico sarà il Polo Nord; il Polo Sud sarà l’Australia, che verrà completamente schiacciata. L’equatore sarà nel sud dell’Argentina dove moriranno di caldo. I confini del Circolo polare artico saranno in Europa; la Spagna sfiorerà il Circolo polare artico e in Italia raggiungeremo i -30°C, -40°C per sette, otto mesi all’anno. Morirà molta gente, in Sicilia avremo il clima attuale della Germania, mentre in Russia si coltiveranno i mandarini e le arance. In Siberia ci sarà lo scioglimento dei ghiacciai, tutta la costa occidentale degli Stati Uniti sarà sepolta dal ghiaccio, così come tutta la costa occidentale dell’Europa fino a Firenze, che diventerà come Reykjavík, la capitale dell’Islanda.
D: Il Sole dove sorgerà?
G: Il Sole sorgerà sempre ad Est. Cambierà invece la posizione del movimento della Terra che ruota intorno al Sole. Cambiando l’asse magnetico, si modifica di conseguenza la temperatura.
D: Quindi il movimento della Terra non cambierà.
G: No, cambierà la temperatura. Attualmente, dove c’è una temperatura mite ci sarà un freddo polare, dove c’è un freddo glaciale, ci sarà un caldo da morire. Questa inversione riguarderà l’Europa (Inghilterra, Francia, Nord Italia, Spagna e nord Africa), tutta la costa degli Stati Uniti e il continente australiano, mentre il deserto del Sahara sarà invaso dal ghiaccio.
D: Sarà una cosa molto repentina?
G: Si, ma non avverrà in due giorni.
Ora vi leggo il bellissimo messaggio che ho ricevuto a Fatima.
Dal Cielo alla Terra
ESSENZE DIVINE PER I SERVITORI DI CRISTO
IL TEMPO DEL FIGLIO DELL’UOMO, IL MESSIA GESÙ CRISTO, ED IL TEMPO DI SUO PADRE ADONAY, PADRE DI TUTTI NOI, È GIUNTO.
I PRODIGI DI FATIMA E LE PROFEZIE DELLA SANTA VERGINE LO CONFERMANO.
PREPARATEVI E ABBIATE CURA DI VOI. L’UNIONE, LA FEDE ED IL SERVIZIO SIANO IL PANE QUOTIDIANO DELLA VOSTRA VITA. VOI, PER VOLERE DELL’ALTISSIMO, SIETE CONTENUTI NEL CORPO MISTICO DI CRISTO DOVE I GIUSTI E GLI ELETTI VIVONO IN PACE E ARMONIA.
ABBIATE CURA DI VOI. RINUNCIATE A SATANA E A TUTTO CIÒ CHE VUOLE DEPRIMERVI, TORMENTARVI DALL’INSODDISFAZIONE E DAI SENTIMENTI MATERIALI.
NOI, CON TUTTO L’AMORE DI DIO, MANIFESTIAMO IN MEZZO A VOI I SEGNI DELLA NOSTRA PRESENZA TRAMITE IL PRESCELTO DA CRISTO PORTANTE I SEGNI DELLA SUA PASSIONE SULLA CROCE.
EGLI E TUTTI VOI SIETE STATI DESIGNATI PER ANNUNCIARE IL RITORNO GLORIOSO DI GESÙ E LA SANTISSIMA MADRE VI PROTEGGE CON IL SACRO MANTO.
ABBIATE CURA DI VOI E PREPARATEVI, IL MIRACOLO CONTENUTO NEL SEGRETO DI FATIMA E LE SUE PROFEZIE NON SI SONO ANCORA DEL TUTTO COMPIUTE. IL PASTORELLO RINATO IN QUESTO TEMPO, VEGGENTE DELLA CELESTE MADRE MIRYAM SARÀ STRUMENTO DELL’ULTIMO PRODIGIO DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA CHE MANIFESTEREMO AL MONDO POCO TEMPO PRIMA CHE IL CRISTO SQUARCERÀ I CIELI.
SI! IL GRANDE SEGNO CHE FARÀ TREMARE LE VENE AI POLSI DEI NEMICI DI CRISTO E FARÀ ESULTARE DI GIOIA GLI ELETTI E I CHIAMATI CHE GLORIFICHERANNO DIO.
ABBIATE CURA DI VOI!
PACE!
SONO L’ARCANGELO SOLARE DELL’ANNUNCIAZIONE.
Il pastorello di Fatima sarà strumento dell’ultimo segno che Fatima ancora non ha dato: è questa la rivelazione; quale sarà, non lo dirò. La croce (quando Cristo squarcerà i Cieli) non è il prodigio di Fatima. Prima di questo ci sarà un altro miracolo, annunciato dall’Arcangelo Gabriele, che la Madonna vuole compiere attraverso di me e che tutto il mondo vedrà. Non può trattarsi delle stimmate, perché il mondo intero le ha già viste. Anche tu, come centinaia di migliaia di persone, lo documenterai con la tua bella telecamera, i fotoreporter faranno a botte per accaparrarsi uno spazio per le riprese. Sarà documentato da tutti e tutti capiranno che è un segno non di questo mondo, che viene dal messaggio di Fatima, perché io sono figlio di Fatima e il Suo messaggio è correlato alla missione giovannea. Una delle prime cose che Eugenio ha fatto nella sua missione è stato divulgare il segreto di Fatima, quello che lui aveva a disposizione e, sebbene fosse una versione diplomatica, incompleta, diceva la verità. Quindi noi siamo legati a Fatima. Questo messaggio dell’Arcangelo Gabriele si congiungerà con tutto quello che vi ho detto stasera: non ci saranno più rivelazioni di Fatima. Ormai abbiamo detto tutto e vi ho spiegato qual è il segreto, ma l’Arcangelo dice che ancora non si è compiuto, manca l’ ultimo segno.
D: Tornerai a Fatima?
G: Non ti posso dare una risposta certa, perché è l’ordine che ho ricevuto; tuttavia non mi è stato ordinato di non dire niente. Vi fornisco qualche indizio con una parabola, che interpreterai insieme ai tuoi fratelli. A Fatima ho iniziato la mia esperienza. Qui sono rinato, qui io morirò, ma non di morte corporale. Io sono molto legato a Fatima e alla città di Palermo. Sembra un cruciverba, ma in futuro capirete il perché.
D: “Morirai” significa che te ne andrai?
G: No, nel senso di rinascita e di completezza. La morte, per noi che contempliamo le dimensioni spirituali, ha un senso completamente diverso: è la chiusura di una missione, la vita. Noi siamo eterni, lo siamo tutti.
D: Mi è venuto in mente che in passato hai detto che qualcuno ti avrebbe filmato mentre salivi su un’astronave e te ne andavi…
G: No, ho detto che probabilmente Urzi o qualcun altro avrebbe filmato un mio incontro fisico con gli Esseri solari (come l’Arcangelo Gabriele che mi ha parlato), i quali si sarebbero rivelati. In questo messaggio l’Arcangelo mi parla, mi annuncia qualcosa; egli è il messaggero di Dio che rivela gli eventi che cambieranno la storia del mondo. Lo ha fatto anche quando, per volere del Padre, è apparso alla Madonna, la Madre di Cristo e Le ha annunciato: “Avrai un figlio, lo darai alla luce e Gli metterai di nome Gesù. Egli sarà grande e Dio, l’Onnipotente, Lo chiamerà Suo Figlio”. Mi è apparso perché il Padre lo ha mandato per annunciare che io, come Maria, alla quale non mi voglio certo paragonare, devo fare qualche cosa. Mi è stata chiesta la disponibilità ad un prodigio che Lui e tutti gli altri esseri solari vogliono compiere per ordine di Dio. Ora, siccome riguarda la Madonna e di più non posso dire, la gente morirà d’infarto perché è un prodigio che la Madre Celeste compirà personalmente.
D: Lo compirà a Fatima?
G: Non lo so, ma farà capire che è la Madonna che è apparsa a Fatima ed è legata al segreto di Fatima. La Madonna di Garabandal, Medjugorje, Lourdes, etc. è sempre Lei e se ci fate caso, noterete che ad ogni apparizione Lei dice: “Qui farò un miracolo che tutto il mondo vedrà”. Significa che ovunque appare la Madre Celeste, in quel posto specifico avverrà un prodigio e sarà Lei la protagonista; ciò avverrà in un luogo della Terra che non vi posso rivelare, dove io sarò coinvolto, a meno che Satana non mi conquisti; in quel caso lo farà da sola, senza di me. Se io cadessi o firmassi un contratto con l’anticristo, le Scritture si compirebbero comunque, perché nessuno ferma il disegno di Dio. Se il Suo servo Giorgio Bongiovanni fallirà, il Padre ordinerà alle pietre di alzarsi e parlare. Se io mi renderò disponibile, il miracolo sarà quello designato da Dio; in caso contrario esso sarà ancora più grande perché il Padre farà parlare una roccia e l’umanità ci dovrà credere per forza. Voi non dovete mai esaltarmi e adorarmi come se fossi infinitamente indispensabile, perché non è così. Io sarò necessario solo se la mia disponibilità sarà totale, altrimenti quello che vi ho detto stasera si compirà con una pietra, che forse è migliore di me.
D: Allora da stasera siamo liberi…
G: Voi lo siete sempre, come lo sono io, ma qui rischiamo di intavolare una lezione spirituale che non finisce più. Io credo di essere libero, ma in realtà il mio libero arbitrio è vero? O il fatto che io senta di servire Dio, è vero perché esso mi è stato tolto da Lui? È un discorso filosofico molto interessante. Certamente io posso dimostrare di essere veramente libero se lasciassi Dio, ma non lo voglio fare. La libertà è la prova più grande che il Padre ha dato al mondo, difatti l’uomo disubbidisce, Lo tradisce e Lo bestemmia. Io non ho bisogno di tradire Dio per dimostrare la mia libertà, essa si manifesta nell’errore e nei peccati dei miei fratelli, io lo vedo che siamo liberi se lo vogliamo.
D: Nel messaggio di Fatima del 1917, Lucia parla di un raggio che viene fermato dalla Madonna. Poi nel 1944 dà un altro messaggio…
G: Nella visione del 1917, la Madonna con il Suo manto ferma la fiamma dell’angelo che grida “Penitenza!”, quindi intercede per noi. Nel 1944 Lucia scrive il messaggio che la Chiesa poi divulgherà, ma prima ancora, nel diario afferma di non riuscire a scriverlo. La Madonna poi le tocca la spalla e le dice che può farlo, dandole una visione nella quale vede che la fiamma arriva sulla Terra. Lucia vede il completamento del messaggio di Fatima. Non è una contraddizione, non è cambiato nulla. Lei è una veggente, come un profeta vede il futuro: nel 1917 distingue la possibilità che la Madre misericordiosa salvi il mondo; nel 1944 vede la fine dei tempi, cioè oggi. Forse siamo assolutisti, non voglio dire che non ci sia nessun’altra possibilità. Dio può tutto, ma ci sono grandi probabilità che la fiamma arrivi sulla Terra. Infatti, Lucia nel 1960 comincia a spazientirsi e irritata si chiede come mai il mondo non cambi, l’uomo non vuole ascoltare la Madonna e sembra volere i castighi di Dio.
D: Dal 1917 al ‘44 c’era stato comunque un cambiamento.
G: Sì. C’è stata la seconda guerra mondiale. Successivamente lei vedrà anche la terza guerra mondiale, quindi la fiamma…
D: Nel messaggio hai ripetuto spesso: “Abbiate cura di voi”. Cosa s’intende?
G: Non sono io che parlo. “Abbiate cura di voi”, perché noi siamo tentati continuamente e quindi dobbiamo avere cura di noi, del nostro spirito e della nostra anima. Non ci viene chiesta la perfezione: i nostri peccati sono perdonati, ma quelli tollerabili non lo saranno se ci facciamo assalire dal tormento, dalla disperazione, dall’insoddisfazione, dal vittimismo, dalla frustrazione, dal desiderio che ci fa mancare sempre qualche cosa, dall’odio, dall’invidia, dalla gelosia, dal desiderare di essere come un’altra persona migliore di noi, invece di essere contenti che questa ci aiuti a crescere. L’Arcangelo Gabriele dice questo. Noi dobbiamo essere uniti, stare insieme, da soli non ce la faremo mai. Satana sconfiggerebbe tranquillamente anche me, che voi ritenete un eletto, un prescelto, se non avessi i fratelli e voi me. Dobbiamo essere uniti spiritualmente: essere amici, compagni di battaglia, rispettarci, amarci, partecipare ai riti cristiani (di Cristo). Noi non abbiamo molti riti come la Chiesa cattolica, non viviamo un’unione morbosa, né ci chiudiamo in una setta; noi recitiamo qualche preghiera, facciamo la comunione… Dobbiamo essere uniti in questo.
Lui ci raccomanda di avere cura di noi anche singolarmente, perché alla fine ci troveremo da soli di fronte a Dio. Il mio invito e quello dell’Arcangelo, in questo messaggio, è di stare sereni; solo così potremo capire i segni, ma se saremo tentati, non capiremo niente, non crederemo a nulla o sottovaluteremo tutto. Dobbiamo invece vivere in armonia, con tutti i nostri peccati e le nostre battaglie, perché il Cielo non ci potrà mai chiedere di vivere all’acqua di rose in questo mondo infernale; né di girarci dall’altra parte di fronte ai problemi del mondo o di fare baldoria e organizzare feste da ballo, perché intorno a noi è tutto bello. Il Cielo ci dirà di soffrire, piangere, gridare, ma non per noi stessi, perché il Cristo con la Sua sublimazione nella Croce ci ha salvato l’anima. Noi dobbiamo soffrire per i fratelli che dormono, per la Terra devastata, gridare, incazzarci, arrabbiarci ma non per noi stessi, perché se abbiamo detto di sì a Gesù, Lui ci ha salvato la vita. Da Colui che ti ha salvato la vita, cosa pretendi ancora?
Se ti trovassi davanti ad un plotone di esecuzione formato da soldati del demonio schierati e pronti a far fuoco, e in quel momento arrivasse qualcuno e dicesse: “Andate a casa, liberate questa donna!”, non Gli dovresti forse tutto? Qualsiasi cosa ti possa capitare: sofferenze, problemi, malattie, anche ostacoli, non potrà essere motivo di sofferenza perché sei viva; se tu fossi morta, sto facendo un esempio umano, non avresti potuto gioire né soffrire. Un tale che si chiama Gesù ha detto ai gendarmi: “Ammazzate Me e liberate questa donna. Non preoccupatevi, io non ho problemi” e costoro l’hanno fatto e ti hanno liberato. Cristo ha salvato la nostra vita spirituale, che è la cosa più importante oltre a quella carnale. L’Arcangelo dice: “abbiate cura di voi”, altrimenti quella crocifissione per salvare la vita a dei pezzenti, indegni e miserabili, è stata inutile. Noi dobbiamo dire sempre: “Grazie Signore che ci hai salvato la vita, voglio riscattarmi facendo delle cose belle per Te. Se l’hai fatto perché pensavi fossi degno di viverla, il minimo che posso fare è del bene. Se invece continuo a fare il disgraziato, sono un indegno e quindi mi sarà tolto quello che ho”. «A chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza. Ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha» (Mt 25,29), significa che se Cristo mi ha salvato la vita, io ho tutto e se questo tutto non lo metterò in pratica, mi sarà tolto anche quello che non avevo, perché lo ho avuto con la crocifissione e la Resurrezione.
D: Io ho un grande amore per Origene, la cui teologia fu condannata come eresia durante il II Concilio Ecumenico di Costantinopoli del 553. La sua dottrina affermava che tutte le creature torneranno all’Uno, perché un padre lo è anche per i figli più scapestrati. Ci saranno delle punizioni, o meglio delle purificazioni, ma anche Lucifero con i suoi angeli tornerà a Lui. Questa è la sua grandezza. “In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati: il nome di Gesù Cristo.” (Atti 4,12). Sarà questo grande oceano di carità, quindi i buoni devono stare con i buoni e gli altri avranno un percorso durissimo ma torneranno al Padre. Questo secondo me è il senso escatologico.
G: Il percorso durissimo può essere abbreviato se c’è il pentimento, non esiste altra via. Il Battista era ossessionato da questo, tanto da dire: “Pentitevi! Io so che il mio amico Gesù vi perdonerà; se non lo farete, passerete dei guai”. Egli sapeva che nell’infinita misericordia del Padre c’è anche la Sua forte giustizia, che non è data dal fatto che noi pecchiamo, ma che non ci pentiamo.
È sottile… Il Padre non è un tiranno, sa che siamo limitati, umani e molto piccoli, ma non sopporta quando non c’è pentimento e questo provoca la Sua ira Santa. Non solo, addirittura Lo sfidiamo! È li che io grido: “Pentitevi!”, perché so che se ci si pente, Dio perdona tutto. Purtroppo una grande quantità degli esseri umani non lo fa, addirittura Lo sfida, e questo è il dramma, il motivo per il quale la grande purificazione sarà necessaria. Certo, alla fine tutti torneremo a Lui, perché la creazione è perfetta. Il male non esiste fine a se stesso, è un mezzo che Dio ha creato per farci arrivare al bene. Dipende da noi quale strada vogliamo percorrere: quella provinciale, di campagna o l’autostrada.
D: Nel mondo ebraico anche questo è “Elohim”, la voce che Lui crea, la voce della severità, dell’intolleranza. Inizia come Elohim, ma poi si rende conto che non può esistere, non può funzionare e diventa Rahaim (misericordia). Ma inizialmente Lui si veste come Elohim, perché l’ordine è perfetto.
G: Questa misericordia infinita, nella quale io credo, è condizionata da un elemento (il pentimento), se noi lo usassimo Dio talmente buono e puro ci perdonerebbe. “Pentitevi!” diceva il Battista nel Giordano, “Pentitevi razza di vipere!”, diceva Gesù. “Pentitevi!”, diceva Giordano Bruno. Purtroppo noi siamo davvero stupidi… questo è il dramma dell’uomo.
D: È per questo non pentimento che la Madonna ha lasciato libero il braccio di Gesù…
G: Certo. Cristo ha salvato una parte di umanità che si è pentita, ma ve n’è un’altra grande parte che non lo ha fatto. A Totò Riina ora squilleranno le orecchie, ma lui è l’esempio perfetto del male. Nelle intercettazioni telefoniche, Riina si vanta orgogliosamente di aver ammazzato e asserisce che Dio è d’accordo con lui, quindi non c’è pentimento. In questo caso, tu pregherai per quell’anima e proverai pena, perché soffrirà tanto nella purificazione. Dio non vuole niente da noi: ci ha creati liberi per amore, solo per amore. Egli vuole solo che ci pentiamo, quando non rispettiamo la Legge. Non pretende che siamo perfetti, ma desidera addirittura, secondo me, che noi pecchiamo e sbagliamo. Io ho il sacro dubbio che Dio non tollererebbe un altro essere perfetto come Lui. Noi non lo possiamo essere, visto che provoca perfino il peccato in noi, ma non tollera la disubbidienza e il non pentimento.
Se davanti a Dio assumiamo un atteggiamento di auto-giustificazione, Lui ci castiga. Nel Vangelo, Cristo narra la parabola del fariseo e del pubblicano, entrambi saliti al tempio per pregare. Il primo dice al Signore: “Sono contento di servirTi, lo sai che io sono perfetto, quindi il Tuo occhio vede bene in me. Credo in Te, faccio l’elemosina, mi amano tutti. Non sono come questo povero disgraziato che Ti bestemmia, chissà quanti peccati ha, mi dispiace per lui povero disgraziato”. Il pubblicano invece dice: “Signore, io faccio schifo, sono miserabile, ho sbagliato, però Ti chiedo perdono. Io credo in Te e voglio migliorare, aiutami”. Gesù nel Vangelo fa perire il fariseo e salva il criminale: più chiaro di così! Se non c’è pentimento non è un bene. Pentimento non significa dire sempre sì e poi prenderLo in giro, ma dobbiamo cambiare. Se il criminale mafioso si pentisse, cambiasse, dicendo la verità e mettendosi a fare del bene, andrebbe in Paradiso anche se ha ammazzato cinquanta persone. Se noi, tutti lindi e pinti, con le nostre ipocrisie, non ci pentiremo dei nostri peccati, andremo nel fuoco della Geenna, cioè nella purificazione, come dice il Vangelo.
D: Quindi l’umiltà nel perdono e l’arroganza di non perdonare…
G: Io dentro ho un sentimento, che mi porto da questa vita, dove grido come un pazzo e so che proviene da Dio: sono intollerante all’arroganza. Se ho peccati, ve ne rivelo uno: non tollero l’arroganza. Se un uomo è bravo a fare tutto, ma è arrogante e non ammette la sua imperfezione, io mi scelgo un criminale assassino che ammette di aver sbagliato e vuole cambiare, perché quest’ultimo cerca Dio. Egli tollera i peccati, sa che sbagliamo, ma non l’arroganza e il non pentirsi, quindi il cambiamento. Se ti penti, devi cambiare, ma se continui ad ammazzare significa che ti stai burlando di Lui. Un’altra cosa che Dio non tollera è l’inganno dei Suoi rappresentanti. Nel Vangelo Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è intollerante verso i farisei, non li sopporta perché rappresentano Dio, ma sono serpenti, vipere, invidiosi. Oggi i Suoi sacerdoti, appartenenti alla Chiesa cattolica e non solo, non saranno tollerati perché hanno fatto nel Suo nome delle cose abominevoli e con la croce al collo hanno commesso atti impuri. Solo chi si pentirà sarà perdonato. Dio non sopporta il tradimento e infatti dice: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare” (Mt 23,13), perché la povera gente prenderà esempio da loro e si perderà ascoltandoli.
D: Quanto tempo trascorrerà dall’inizio dei cataclismi al compimento del nuovo assestamento dei continenti?
G: Non lo so, forse centocinquant’anni; non ho mai fornito delle date, ma i tempi sono questi. Indicativamente vi dò una data per qualcosa d’importante che potrà succedere da maggio fino ad ottobre dell’anno 2017, nel centenario dell’apparizione di Fatima. La Madonna disse ai pastorelli che da quel momento Satana avrebbe avuto il potere di governare il mondo per cento anni, poi gli sarebbe stato tolto. Nel 2017 aspettatevi delle grandi soprese: nella Sua potenza, Dio interverrà direttamente per aprire la strada a Suo Figlio Gesù Cristo, che dovrà spodestare il principe di questo mondo. Io Lo conosco, non farà decollare gli F16 dalla base di Aviano, lo farà attraverso i Suoi angeli celesti e le forze della natura, i cavalieri dell’Apocalisse, che sono il Suo Esercito: l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco, essi saranno gli apripista della venuta di Gesù nel mondo. La Madonna ha parlato di cento anni. Il Cielo non mi ha mai dato nessuna data, ma sono quasi certo che nel 2017 si scatenerà l’ira di Dio ed il principe di questo mondo comincerà a cadere. Io prego tutti i giorni che in quell’anno il regno di Satana finisca e inizi il regno di Cristo sulla Terra. Come vedi i miei tempi sono molto stretti; se saranno allungati (dal mio punto di vista, non da quello di Dio che fin dalla notte dei tempi ha stabilito i Suoi tempi), io sarò sempre a disposizione per servire quest’Opera. Io sono disposto anche a morire a centocinquant’anni senza vedere niente, perché Cristo mi ha salvato l’anima, ma sono sicuro che tornerà e lo farà in questo tempo, durante questa generazione, perché l’ uomo ha devastato il pianeta Terra a tal punto che da solo non avrà la forza di vivere i prossimi cinquant’anni. Se Dio esiste, deve intervenire. Se così non fosse, satana distruggerebbe il mondo, il che significa che Dio non è mai esistito. Siccome io L’ho visto, questo concetto da me non è contemplato, quindi entro i prossimi cinquant’anni tutto si dovrà compiere matematicamente, altrimenti la Terra morirebbe. Lo hanno stabilito anche gli scienziati atei: nel 2050 l’ecosistema cesserà di riprodursi, la Terra non darà più frutti, moriremo tutti a causa dell’inquinamento e quant’altro. Non intendo sfidare Dio e nemmeno sono curioso e morboso riguardo i Suoi disegni, ma se entro il 2050 Gesù non ritornerà e la situazione nel mondo non cambierà, questo permetterà la distruzione dei buoni e dei cattivi, confermando che Dio non esiste. Siccome Lui ha detto che salverà gli eletti, sono convinto che questo sia il tempo, non solo per fede, ma anche per ragioni razionali molto pratiche. Dopotutto, coloro che non credono in Cristo la pensano come me, i miei amici laici, i giornalisti e gli studiosi. Non sono pazzo se dico che scientificamente, andando avanti così ci sarà la fine del mondo, non riusciremo a cambiarlo, tanto lo abbiamo devastato. Volendo essere pessimisti, diciamo che tutto si compirà nell’arco massimo di trentasei anni.
D: Riguardo al Vaticano, non ho capito cosa abbia spinto Papa Bergoglio ad intraprendere nel mese di agosto la visita ufficiale in Corea. Ci sono forse anche interessi economici?
G: Non saprei. So invece che la Corea del Sud è un Paese cattolico, anticomunista. Si tratta comunque di visite programmate prima delle elezioni, perciò saranno rispettate. Sicuramente ci saranno anche altri interessi, ma credo faccia parte della sua agenda di viaggi nei luoghi dove vuole fare sentire la sua voce.
D: Nella visione di Fatima si vede un vescovo vestito di bianco che sale su una montagna di angeli e demoni. All’apice della montagna c’è una croce e il papa viene ucciso con altri vescovi da alcuni militari. Domani Papa Francesco, che si definisce vescovo, presiederà alla celebrazione nel centenario dell’inizio della prima Guerra Mondiale al sacrario militare di Redipuglia, un monumento dedicato alla memoria di oltre centomila soldati caduti durante la guerra. In cima al santuario ci sono tre croci, semplice coincidenza?
G: No, non è una coincidenza. Se domani il Papa sarà ucciso, la profezia si riferiva a lui, altrimenti non lo riguardava.
D: Il 2 dicembre 1942 Fermi ottenne la prima reazione a catena controllata in una pila atomica. Da quel momento in poi, in America e in tutto il mondo sono state costruite migliaia di bombe atomiche che possono distruggere completamente la Terra e tutto il sistema solare. Il Padre non lo permetterà e la Santissima Madre, strumento e sposa di Dio, chiama la veggente Lucia il 3 gennaio del ’44 e Le appare in visione. Tredici mesi dopo, la Santa Madre si fa messaggero di Dio e profetizza: “…egli (Satana) riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell’umanità. Avrà in potere i Potenti che governano i popoli e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi…”
G: È così. La Madonna parla anche della bomba atomica e dice che Satana farà costruire armi che in pochi minuti possono distruggere il mondo, riferendosi chiaramente alle armi atomiche.
D: In una cronaca dell’11 febbraio 2012 sono state riprese le seguenti parole di Giordano Bruno: “Satana sarà presente sulla Terra e ingannerà molti. E molti saranno coloro che lo seguiranno. E molti saranno coloro che sentiranno la sua presenza. La veste di Satana sarà sempre seducente. E sarà la veste di esseri provenienti dal cosmo…”. Quest’ultima frase mi ha lasciato perplessa.
G: Io so cosa voleva dire Giordano Bruno. Il grande filosofo nolano sosteneva che non esistessero esseri fuori dal cosmo; tutto ciò che vive nell’universo è dentro al cosmo. Si riferiva quindi alle entità demoniache che per lui sono esseri che vengono da altri mondi. Giordano Bruno non contemplava le entità spirituali poiché quella era la sua missione, non perché non ci credesse: lui doveva spiegare che l’universo è infinito, all’interno del quale ci sono il bene e il male. In un tempo dove stregoneria e magia nera fomentavano il fanatismo della gente, Bruno chiamava “esseri venuti da altri mondi” le entità sataniche, luciferiche, lasciando intendere che Lucifero e Satana sono extraterrestri caduti sulla Terra perché puniti dal Cielo; ma anche loro sono del cosmo, non al di fuori. Questa era la sua eresia: lui considerava tutti gli angeli i nostri fratelli del Cielo che venivano dal cosmo. Voleva dire che Lucifero e satana sono caduti in questo mondo e lo hanno preso, ma la loro origine non è di qua. Quando dice che verranno esseri di altri mondi ad incarnarci, non si riferisce ai nostri fratelli celesti, ma alle entità demoniache.
Infatti, quando il Cristo sta per liberare un indemoniato, le entità demoniache riconoscono Gesù, il Messia e si rivoltano dicendo: “Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?” Solo chi non è di qua ed appartiene a un mondo soprannaturale, diverso, anche se demoniaco, può riconoscere il Cristo. Nemmeno gli apostoli lo avevano riconosciuto e noi disgraziati siamo ancora meno dei demoni. Giordano Bruno non ha detto solo questo, ha anche sputato e bestemmiato sul crocifisso. Non perché non lo amasse, bensì per provocare quella Chiesa che era più serpente di oggi. Una Chiesa divenuta la casa di satana, che uccideva, stuprava, i suoi papi avevano concubine, facevano figli, ammazzavano.. Giordano Bruno era un frate domenicano che amava Cristo ma era un provocatore, provocava per la verità. Dopo averlo torturato per anni e condannato al rogo, Bruno sputò sul crocifisso impugnato dal frate che si avvicinava per benedirlo, perché era a quel Cristo che non credeva. Oggi non è cambiato, è sempre provocatore.
D: In alcuni messaggi la Santa Madre parla ancora del pericolo comunista inerente alla Russia e mai del pericolo capitalista che ha fatto grossi danni.
G: Non nei miei messaggi. Per quanto riguarda gli altri veggenti, non saprei. Ti posso invece spiegare perché la Madre a Fatima ha parlato del comunismo. Nel Suo messaggio ne parla al contrario del capitalismo perché vuole fare capire che Iddio castigherà il mondo capitalista e peccatore se non si pentirà, attraverso il braccio violento del non credente, dell’ateo; quindi ci ammonisce. Tenete presente che il messaggio di Fatima non è compiuto. La Madonna parla sempre della Russia non dell’Unione Sovietica, sapeva che dopo settant’anni questa sarebbe caduta; quindi guarda al futuro.
L’Occidente sta scherzando con il fuoco, la nostra arroganza capitalista, perbenista e materialista vuole sfidare la Russia. Io non sono amico di Putin ma so dalla Madonna, che se non ci sarà un cambiamento positivo la Russia, con tutti i suoi peccati, distruggerà il mondo. Da sempre, non è stata mai conquistata da nessuno e mai da nessuno sarà conquistata. La nostra arroganza occidentale ha raggiunto una forma così priva di saggezza, di qualsiasi forma di dialogo, che ci crediamo i padri eterni. Adesso sto parlando di politica, ma non voglio distaccarmi dal Messaggio. Quando i giornalisti scrivono che Putin è un dittatore, un fascista o un nazista, io non sono d’accordo; è un potente, tutto quello che vuoi, ma per me è un grande saggio perché un altro al suo posto ci avrebbe fatto sentire l’odore dei missili nucleari, minacciandoci così: “Voi scherzate con il fuoco, ma io con le quindicimila testate nucleari che possiedo, vi farò scomparire dalla faccia della Terra in tre minuti. Morirò anch’io, ma vi annienterò tutti”. Noi invece siamo saggi.. vedi Merkel, Obama.. quel cretino di Renzi addirittura telefona a Putin e lo ammonisce per la gravissima situazione in atto, minacciando possibili ritorsioni. Noi formiche, che di fronte alla Russia nemmeno esistiamo… Putin, se pur dittatore criminale, ha informato il nostro Primo ministro che forse non è proprio così, e probabilmente la Russia non si farà intimidire. Io, se fossi stato in lui avrei risposto: “Ascolta ragazzino, torna a Firenze a raccogliere le fragole!”. È come se la formica apparisse all’elefante africano, con i suoi cinquanta quintali e zanne lunghe quasi due metri, minacciando di ucciderlo. L’elefante guarderebbe la formica pensando che è scema. L’Italia e la Russia sono così. Bene, ora lasciamo la politica e torniamo alla Santa Madre, la quale è preoccupata che la Russia possa scatenare un castigo se Dio non interverrà. Se continuiamo a minacciare o addirittura aggredirla, malediremo tutti i politici perché faremo una brutta fine, saremo annientati. Ho vissuto in Russia per dieci anni e vi assicuro, non perché io sia russofono, che non attaccherà mai nessuno, ma si difenderà e noi saremo distrutti. Ora stiamo facendo molte chiacchere, ma se verrà attaccata ci sarà la fine del mondo, perché la Russia non permetterà mai a nessuno di invaderla, piuttosto sceglierà che Sansone muoia con tutti i filistei. Lo dico con grande dolore e dispiacere, ma questo popolo possiede le armi per distruggere il mondo ed io occidentale, capitalista, democratico e liberale non ci scherzerei molto. La Madonna sa che quello è il male, nel senso che è la risposta ai nostri peccati, quindi vuole la riconversione della Russia, perché questo significherebbe la pace nel mondo. Ma tutti noi dobbiamo cambiare.
D: Durante l’incontro del 7 settembre, ho sentito un forte impulso ad inginocchiarmi davanti a te, baciare ed accarezzare le stimmate ai piedi. Non sono riuscita a farlo, ma è stato difficile frenare questo impulso.
G: Non lo devi fare. Il sentimento è bello e ti ringrazio, ma io sono un vostro fratello. Lo dobbiamo fare con Gesù e la Madonna, ma soprattutto con Gesù. Noi siamo solo i Suoi servi. La prossima volta invece mi darai un bell’abbraccio, quello sì. I segni che ho sono sacri per me ed io porto loro adorazione e devozione, non alla persona.
D: Ieri ho visitato una paziente molto sofferente, la quale sente che il corpo non è suo. Nata prematura, ha ricevuto diverse trasfusioni di sangue che le hanno modificato il gruppo sanguigno. Io sono rimasto allibito, ma dal punto di vista osteopatico, anatomico, fisiologico non ho trovato nulla di significativo. Come posso aiutarla?
G: Se lei è sensibile al messaggio spirituale, la puoi aiutare con una terapia spirituale. Vedrai che tutto il suo corpo andrà in armonia; è la sola cosa che tu possa fare, altro non saprei dirti.
D: In questo caso, cosa significa terapia spirituale?
G: Parlare della Verità, di Gesù Cristo, della Madonna, della salvezza del mondo, del futuro, del nostro Messaggio. Se lo recepisce, potrà cambiare la sua sofferenza fisica, altrimenti non ci sono medicine che possano modificare questa situazione così grave.
D: A livello di anima cosa succede?
G: Si è incarnata un’anima che aveva bisogno di purificarsi attraverso questa sofferenza.
D: Tu hai sempre detto che il sangue è il veicolo dell’anima. Dal momento in cui il sangue viene cambiato, l’anima che c’era prima se ne va?
G: No, il sangue è come il rame. Il rame è un conduttore e se non accendi la luce è insignificante. Se invece l’accendi, gli dai dinamismo quindi entra lo spirito. Non avviene uno scambio d’identità, ma il suo spirito sarà incompatibile con quel conduttore e per renderlo compatibile deve trovare lo spirito con il risveglio della verità. Gesù disse: «Conoscerete la Verità e sarete liberi». Se sposerà la verità di Cristo e la salvezza, entrerà in sintonia e andrà in armonia con il nuovo sangue. In caso contrario, soffrirà tutta la vita. Questo è quello che posso rispondere.
D: Ho sognato che io e te prendevamo un aereo verso il Nord. Non so dove eravamo diretti e alla fine non riuscivamo mai a ritornare indietro; infatti sei arrivato in macchina.
G: È un bel sogno e ti spiego il significato con un racconto. Nel XXVIII secolo visse in Francia un grande personaggio che si chiamava Conte Alessandro di Cagliostro, fondatore del rito egiziano della massoneria, quella vera, non lo schifo di oggi. In realtà era l’incarnazione, in quell’epoca, dell’apostolo Giovanni e lui diceva sempre:
“Come il vento del Sud, come la splendente luce del mezzogiorno che caratterizza la piena conoscenza delle cose e la comunione attiva con Dio, così io vado verso il Nord, verso la nebbia e il freddo, abbandonando ovunque al mio passaggio qualche parte di me stesso, splendendomi, diminuendomi in ogni fermata, ma lasciandovi un po’ di luce, un po’ di calore, fino a quando io non sia infine arrivato e stabilito al termine della mia carriera: allora la rosa fiorirà sulla croce.
Io sono Cagliostro”.
Faccio mia la sua risposta, evidentemente tu mi accompagnavi in quei posti al Nord, dove c’è bisogno che io porti il messaggio di Cristo. Cagliostro è stato un grande personaggio, io l’ho conosciuto personalmente.
D: In riferimento al centenario prossimo di Fatima, cosa potrà pensare l’anticristo?
G: Non lo so, però ti posso rispondere perché l’anticristo, che ho incontrato personalmente, mi ha cercato: non voleva che io andassi a Fatima, che vedessi la Madonna e che mi apparisse la croce dalla fronte. Non voleva che io fossi, come ha detto l’Arcangelo Gabriele oggi, strumento dell’ultimo miracolo di Fatima, perché sarà la sua fine. È un disegno bellissimo e straordinario che coinvolge tutti noi in prima persona. Se resterete con me, sarete testimoni e protagonisti, accorrerete a gambe levate in questo luogo; non succederà a chi se ne andrà per i fatti suoi.
21 SETTEMBRE 2014 – CATANIA
PENTIMENTO E PERDONO
Dobbiamo realizzare la disponibilità nei confronti del Cielo: essere sempre propensi a migliorare, essere vicini ai Giusti, soprattutto servi di Cristo. Bisogna essere peccatori, cioè sbagliare per crescere e pentirci dell’errore. Il Padre Adonay ci perdona sempre quando sbagliamo, commettiamo errori o peccati; ma non sopporta quando non lo ammettiamo e siamo arroganti, in questo caso non ci perdona nemmeno l’errore più banale. Basta dire: “Signore, sono un emerito stupido, ho sbagliato. Signore perdonami, io voglio servirTi, migliorare e andare avanti nell’Opera”. Se poi c’è un Messaggero di Dio, come me, che ve lo dice nel Suo Nome…
Basta dire: “Ho sbagliato, la prossima volta cercherò di non farlo, non lo devo fare…”; se invece cerchiamo di giustificare i nostri errori, non saremo perdonati da Dio, ma castigati e ci farà soffrire.
Quando il ladrone nella croce disse: “Sono un assassino criminale, ho ammazzato decine di persone, non merito niente. Signore perdonami, non voglio più essere così, sono l’ultimo degli uomini, faccio schifo, ho sbagliato e voglio migliorare…”, Cristo lo perdonò.
Se un giorno il Signore mi dicesse: “Giorgio, hai sbagliato nell’insultare quella sorella” ed io cercassi di difendermi dicendo: “No, sai… perché io volevo…, secondo me non hai capito il sentimento…; ma vedi, non è che…, sì, perché lei…” il Signore che ha perdonato il criminale, non mi perdonerà, perché sto cercando giustificazioni.
Voglio inculcarvi nella testa che il nostro problema non è la perfezione: io non la cerco nell’Opera, sarei un tiranno. Io cerco nei fratelli la disponibilità al servizio e l’umiltà nell’accettare il rimprovero quando si sbaglia. Basta dire: “Ho sbagliato”, che problema c’è? Quello che invece fa imbestialire il Padre Adonay è non ammettere le cose, essere orgogliosi, arroganti. Giuda non è stato perdonato perché era arrogante; se avesse detto: “Signore ti ho tradito, sono ignobile” Gesù lo avrebbe perdonato, come ha fatto con Pietro, al quale, prima ancora che Lo rinnegasse, disse: “Tu chiederai perdono, ritroverai la fede e dovrai essere colui che radunerà tutti i fratelli e darà loro forza”.
Quando pecchiamo e non ammettiamo l’errore, ci troviamo in una strada sbagliatissima; ci perderemo o, nella migliore delle ipotesi, saremo tentati.
ESSERE SEMPRE FELICI
Un’altra cosa importante da realizzare è che noi dobbiamo essere sempre felici di quello che il Signore ci dà, della missione che ci affida. Se ci chiede di pulire i bagni, dobbiamo gioire e ringraziare. Bisogna farlo anche quando ci chiama e chiede di accompagnare Giorgio Bongiovanni a Fatima. Dobbiamo dire: “Grazie Signore, sono contento”, anche se vuole che puliamo l’arca tutti i giorni e non abbiamo l’opportunità di vedere o viaggiare. Bisogna essere felici di quello che il Cristo ci offre, soprattutto al di là degli esempi che ho citato. Noi, invece, diamo ogni cosa per scontata e sbagliamo. Abbiamo tutto ciò che un essere umano necessita per ragionare, riflettere e discernere, anche la libertà totale del proprio essere: da mangiare, da bere, un letto dove riposarci, una casa. Se Dio non ci desse nessuna missione, nemmeno quella di pulire i gabinetti, Lo dovremmo ringraziare solo per questo. Se non ci affidasse nulla, ritenendo che non valiamo niente, dovremmo dire: “Signore grazie, mi stai dando tutto. Grazie, c’è gente che non ha da mangiare, da bere e vede morire di fame i propri bambini”. Io già Lo ringrazio così. Se poi Lui mi chiama a partecipare ad un percorso spirituale, significa che ci sta offrendo il massimo, la medaglia d’oro e siamo dei privilegiati. Ecco perché il Signore da noi vuole più di quanto possa chiedere ad un vecchio venditore ambulante di granite; è solo un esempio, ammesso e non concesso che non sia già più avanti di noi nello spirito. Egli vuole di più perché abbiamo conosciuto la Verità, il Cristo attraverso i Segni. Non si è limitato a darci da mangiare, da bere, un letto e una casa. Noi abbiamo tutto, anche una missione nell’Arca (nell’Opera).
SBAGLIARE SI PUÒ
Ora ascoltate quale amore Infinito hanno per noi Gesù Cristo e la Madonna!
Il Signore, oltre a tutto questo, ci dice: “POTETE ANCHE SBAGLIARE”.
Vi chiederete: “in che senso?” se qualcuno vi offrisse anche questo, dopo avervi dato da mangiare e da bere, una casa, un letto, dei figli, il lavoro, la salute. “Grazie Signore, è meraviglioso” direte voi, ma oltre a tutto ciò il Padre ci affida anche una missione: servire Suo Figlio il Cristo, offrendovi la salvezza dell’anima eterna. Ed ancora, il Signore vuole che tu abbia un’altra cosa e ti dice: “Puoi anche sbagliare, puoi peccare”.
“In che senso peccare?” vi domanderete di nuovo. Peccare, quindi sbagliare, rubare, bestemmiare, avere degli scatti d’ira, confonderti, deprimerti, fumare, incespicare; sbagliare in tutti i sensi.
Il Signore ti perdona in cambio della tua ammissione e pentimento, poi ti fa andare avanti nell’Opera, ma non devi ripetere l’errore, altrimenti ti stai burlando di Lui. Ora, di fronte a questo Amore grande, se voi diventate ingordi e dite: “non mi basta”, io divento una bestia scatenata. Io stesso dovrò essere punito dal Signore Gesù Cristo se non mi bastasse quello che ho, se mi deprimessi, lamentandomi perché mi manca qualcosa; se cominciassi a dire: “No, a me questo non va bene, non è giusto.. ma io ho questo problema, perché quel fratello o quella sorella…; perché non mi bastano i soldi…”. Qualunque sia la motivazione, io scatenerò l’Ira di Dio perché ognuno di noi, nella cassaforte, ha conservato questi doni: la possibilità di mangiare, bere, avere un tetto, dei figli che stanno bene, la salute, il lavoro, una missione e perfino la possibilità di sbagliare. Se io fossi Dio, direi: «Prego, vi serve altro?». Quindi, noi dobbiamo essere felici, se qualcuno di voi non lo è nella propria vita, è tentato da Satana. Non c’è niente di male, tra fratelli ci aiutiamo con amore, basta che lo ammettiate. Se uno di voi dicesse: “sono tentato da Satana”, non sarà allontanato, ma gli sarà detto: “va bene fratello, ti aiuto, stai qui, forza, restiamo insieme”.
Se, contrariamente, non lo ammettesse perché si ritiene perfetto, io non posso farci niente, siamo incompatibili.
Questo è il messaggio di oggi.
Madre di Cristo, Madre della Chiesa, Madre della Divina Grazia, Madre purissima, Madre castissima, Madre sempre Vergine, Madre Immacolata, Madre degna d’Amore, Madre ammirabile, Madre del Buon Consiglio, Madre del Creatore, Madre del Salvatore, Madre di Misericordia, Vergine prudente, Vergine degna di Onore, Vergine degna di Lode, Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele, Modello di Santità, Specchio di Perfezione, Sede della Sapienza, Fonte della nostra gioia, Tempio dello Spirito Santo, Tabernacolo dell’Eterna Gloria, Dimora consacrata a Dio, Rosa mistica, Torre della Santa città di Davide, Fortezza inespugnabile, Santuario della Divina Presenza, Arca dell’Alleanza, Porta del Cielo, Stella del mattino, Salute degli Infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani, Regina degli Angeli, Regina dei Patriarchi, Regina dei Profeti, Regina degli Apostoli, Regina dei Martiri, Regina dei Confessori della Fede, Regina delle Vergini, Regina concepita senza peccato, Regina di tutti i Santi, Regina assunta in Cielo, Regina del Rosario, Regina della Famiglia, Regina della Pace, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.
Un bacio a tutti nel cuore. A presto fratelli e state sempre uniti nel nome del Signore.
Siamo incompatibili, dice il Signore… Ma di quale Dio parliamo?
Ci era stato offerto un Dio vago, sufficientemente valoroso e corredato da essere chiamato Dio. Infinitamente misericordioso, da accomodare qualsiasi richiesta nel momento del bisogno; abbastanza lontano, da non dovere e volere intraprendere alcuna relazione. Teneramente avvolto dai tanti misteri della fede, da abbandonare l’uomo nell’oblio del comodo dubbio; altamente innocuo, da riuscire a perdonare qualsiasi azione e condizione. Un Dio facile da credere e adorare, tanto da riuscire a raccogliere miliardi di consensi.
Oggi ci viene offerto un Dio fuori dalla norma, rivoluzionario, libero da schemi mentali precostituiti e asfittici, quello stesso Dio che disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». (Mt 9,12)
Colui che seduto sul trono disse: “Ecco, Io faccio nuove tutte le cose”; e soggiunse: “Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
Ecco sono compiute! Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; Io sarò il suo Dio ed egli sarà Mio figlio. Ma per i vili e gl’increduli, gli abietti e gli omicidi, gl’immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitore è riservato lo stagno ardente di fuoco e zolfo. È questa la seconda morte”. (Ap 21,6-8)
Il Suo nome è Gesù Cristo e la Sua azione è sconvolgente.
Un Dio fatto uomo per coloro che prendono sul serio il Suo amore, non fanno finta di essere quello che non sono, non si difendono, non cercano meriti o giustificazioni; per coloro che cercano instancabilmente il Suo perdono e la salvezza, pronti a lasciare tutto per seguirLo.
L’unico Dio che ancora muore e risorge davanti ai nostri occhi.
Si, di questo Dio parliamo….
Sandra De Marco
18 dicembre 2014
San Giovanni di Polcenigo