Cronaca Breslavia (Polonia). Oltre la Galilea dei gentili

di Fabio Maggiore

Il giornalista Janusz Zagórski da 21 anni organizza un festival con temi spirituali chiamato “armonia del cosmo”, in un posto immerso nella natura, a sud della città di Breslavia, un luogo di incantevole bellezza. La natura e i parchi sono splendidi, mentre gli edifici in stile tedesco raccontano la storia di una regione che è stata contesa negli ultimi decenni e ha visto passaggi di dominio tra Germania, Polonia e Cechia. Del resto, non fa eccezione rispetto al resto del mondo. Passeggiare per le strade di queste cittadine è come fare un viaggio nel tempo, scoprendo le tracce di una storia ricca e complessa...

Cronaca Breslavia (Polonia). Oltre la Galilea dei gentili

di Fabio Maggiore

Il giornalista Janusz Zagórski da 21 anni organizza un festival con temi spirituali chiamato “armonia del cosmo”, in un posto immerso nella natura, a sud della città di Breslavia, un luogo di incantevole bellezza. La natura e i parchi sono splendidi, mentre gli edifici in stile tedesco raccontano la storia di una regione che è stata contesa negli ultimi decenni e ha visto passaggi di dominio tra Germania, Polonia e Cechia. Del resto, non fa eccezione rispetto al resto del mondo. Passeggiare per le strade di queste cittadine è come fare un viaggio nel tempo, scoprendo le tracce di una storia ricca e complessa...

26-28 Giugno 2024

Il giornalista Janusz Zagórski da 21 anni organizza un festival con temi spirituali chiamato “armonia del cosmo”, in un posto immerso nella natura, a sud della città di Breslavia, un luogo di incantevole bellezza. La natura e i parchi sono splendidi, mentre gli edifici in stile tedesco raccontano la storia di una regione che è stata contesa negli ultimi decenni e ha visto passaggi di dominio tra Germania, Polonia e Cechia. Del resto, non fa eccezione rispetto al resto del mondo. Passeggiare per le strade di queste cittadine è come fare un viaggio nel tempo, scoprendo le tracce di una storia ricca e complessa.

Ed è proprio qui che ci siamo recati Pier Giorgio Caria, Thomas ed io a fine giugno appena trascorso. Il viaggio è stato un ulteriore esperienza indimenticabile, una nuova perla che si aggiunge alla preziosa collezione della “opera Giovannea”, arricchita dall’accoglienza calorosa e rispettosa del gruppo degli organizzatori: Janusz, Artur, Joanna, Isa e dei loro collaboratori. Fin dal nostro arrivo, ci siamo sentiti a casa, circondati da persone che condividevano con noi l’entusiasmo per i temi della spiritualità e della scienza di frontiera.

Il viaggio ci ha riportato alla mente il periodo negli anni ’90, quando Giorgio visitò la Polonia e fece delle conferenze pubbliche. In quell’occasione, visitò Auschwitz, il campo di concentramento nazista, e da quella visita venne tratto un breve documentario molto commovente e toccante. Questo ricordo ci ha fatto riflettere sull’orrore della storia, che purtroppo sembra ripetersi con le torture e le sofferenze che oggi si perpetuano nei vari scenari di guerra.

Ed in quegli anni la stessa delegazione capeggiata da Janusz venne anche nella sede operativa di Porto Sant’Elpidio per condurre un’intervista a Giorgio, che venne poi divulgata nella TV nazionale in Polonia. Fu un evento molto importante, il segno che l’Opera di Giovanni trova dimora in tutti i territori dove ci sono spiriti pronti ad accoglierla. La “galilea dei gentili” indica un gruppo di anime che incarna certi valori, non ha una connotazione geografica. Erano anni duri, ma c’era anche tanto ottimismo. La caduta del blocco sovietico aveva fatto ben sperare nello sviluppo di un mondo unito, collaborativo, libero, aperto, democratico, dove l’agiatezza sarebbe stata più equamente distribuita, senza tensioni di guerre atomiche dettate dalla sete di dominio o dalle ideologie. Ma questa utopia si è dissolta dopo pochi anni. Già all’inizio del nuovo millennio nuove tensioni, nuove guerre, nuovi pericoli fabbricati ad arte venivano proposti al mondo intero per tenere il mondo in tensione, proprio come durante la guerra fredda, se non peggio.

Ma torniamo al viaggio. Arrivati il giorno prima dell’inizio del festival e questo ci ha dato la possibilità di ambientarci e di riposarci un pochino. Il giorno dopo, già dalla mattina presto abbiamo assistito ad i ferventi preparativi del festival, per mettere appunto gli ultimi dettagli.

L’edizione di quest’anno del festival era particolarmente importante proprio grazie all’annuncio della partecipazione straordinaria di Giorgio Bongiovanni, lo “stimmatizzato di Fatima”, che aveva accettato l’invito di Zagórski. Man mano il giorno dell’apertura dell’evento si avvicinava, crescevano le attese… tutto era pronto per il suo rientro in Polonia dopo quasi 30 anni… Purtroppo, ahinoi, un attimo prima della partenza Giorgio è stato colpito da problemi di salute che non gli hanno permesso di mettersi in viaggio.

L’evento, ha richiamato centinaia di persone interessate a questi argomenti e la mancanza dell’attesissimo Giorgio non ha influito negativamente sul suo successo. Janusz ha spiegato la situazione di Giorgio con sensibilità, introducendo Pier Giorgio che avrebbe parlato di Giorgio e del Messaggio dal Cielo alla Terra. Infatti, il cielo aveva un piano B. Pier Giorgio, che originariamente avrebbe dovuto solo accompagnare e testimoniare il ritorno di Giorgio in Polonia, ha accettato di viaggiare nonostante un fortissimo mal di schiena che lo affliggeva, limitandone la mobilità. Pier Giorgio ha quindi magistralmente presentato una sintesi dei momenti salienti della storia di Giorgio, dando la sua testimonianza e condividendone non solo gli aspetti spirituali, ma anche quelli più prettamente medico-scientifici, che hanno avvalorato ulteriormente il caso. Nel suo intervento Pier Giorgio ha raccontato con passione e dettaglio i punti salienti della vita e della missione di Giorgio, lasciando il pubblico affascinato e commosso.

Sebbene la tradizione religiosa Polacca sia prevalentemente cattolica, anche caratterizzata dal lungo papato di Giovanni Paolo II, l’argomento “stimmate” ha destato comunque un grande scalpore, essendo generalmente poco conosciuto. La storia di Giorgio Bongiovanni ha dell’incredibile ed è sempre emozionante calarsi nei panni di chi prova ad entrarci nel dettaglio per la prima volta. Le strade che la Madonna gli ha aperto, dall’incontro con Gorbaciov a quelli con i cosmonauti e ufficiali russi di alto livello, dal messaggio portato in Africa ai convegni internazionali… una vita unica, spiegabile soltanto alla luce di una regia dall’alto.

Finito quello che era l’intervento più importante della giornata d’apertura, Pier Giorgio ha partecipato anche ad un piccolo dibattito con altri due ospiti, sulla natura messianica e spirituale del contatto cosmico. Questo ulteriore scambio ha permesso al pubblico di ascoltare punti di vista diversi su un aspetto che il pubblico conosce ancora meno: la natura etica del messaggio del cielo e come questo sia stato adattato in ogni era e cultura per parlare agli uomini attraverso un linguaggio comprensibile. L’universalità del messaggio indica che non è solo esclusiva dei cristiani o di altri gruppi, sebbene alcuni abbiano basi più solide e favorevoli per accoglierlo e comprenderlo più approfonditamente.

La giornata si chiude con un po’ di pioggia che cade dal cielo e ci spinge a rientrare alla base, dove abbiamo nuovamente la possibilità di chiacchierare un po’ e prepararci per il rientro, fissato il giorno dopo. Come quasi tutti i viaggi, se all’arrivo ti coglie l’ansia per quello che vivrai e per il tanto lavoro che hai lasciato a casa… nel momento della ripartenza ti accorgi di quanto sia passato in fretta e vorresti rimanere più a lungo, per vivere un po’ di più quei legami che si sono appena formati o rinforzati dalla vicinanza. Ed è così che sarà un giorno questo mondo. Individui che vivono in posti diversi si incontreranno per conoscersi meglio e fraternizzare, scoprendo che siamo una sola cosa, la stessa cosa.

Tornati a casa, portiamo con noi un cuore pieno di emozioni e ricordi indimenticabili. Abbiamo scoperto una terra meravigliosa e una cultura diversa dalla nostra, ma intrisa di storia, bellezza e profondità uniche, arricchita dalla gentilezza e dall’ospitalità delle persone che abbiamo incontrato. È stato davvero bello ed inaspettato entrare in sintonia con “gente del nord”, persone che non si atteggiano per il proprio stato sociale, qualunque esso sia, ma conservano una grande dignità per sé stessi e per il prossimo, sempre perfettamente gentili e disponibili. La “galilea dei gentili” è anche questo.

Fraternamente

Fabio Major

21 agosto 2024

Allegati all’interno: