CRONACA CONFERENZA A PALERMO
4 novembre 2007 – Associazione Culturale Giordano Bruno
Era già da un pó di tempo che il carissimo amico e fratello Giovanni Micale mi diceva che gli sarebbe piaciuto organizzare una conferenza pubblica a Palermo per presentare il tema della presenza extraterrestre, dei cerchi nel grano e, soprattutto, del segno e della missione che Giorgio Bongiovanni sta portando avanti ormai da quasi vent’anni.
veduta aerea di Palermo
Varie volte Giovanni era arrivato quasi alla concreta realizzazione dell’intento, ma, per un motivo o per l’altro, poi il tutto era sfumato per problemi di varia natura. Forse non era ancora il momento giusto? Probabile, le cose non avvengono mai a caso, tanto meno riguardo a situazioni legate ad un’opera i cui ideatori e programmatori non sono di questo mondo. Lungi dal cadere nello sconforto, Giovanni, Giovannone per i più intimi, non demorde e ritorna alla carica quando la situazione diventa nuovamente favorevole. Dopo il successo del convegno in memoria di Eugenio Siragusa, organizzato da Giorgio Bongiovanni a Nicolosi, nel settembre del 2007, gli animi si sono ulteriormente appassionati e a Giovanni si uniscono altri amici siciliani con rinnovato entusiamo. Infatti Saro Pavone e Giorgio Barbagallo si buttano anima e corpo ad appoggiare Giovannone per la concretizzazione del progetto “conferenza a Palermo”. Nel mese di ottobre Giovanni finalmente trova la sala e fissa la data della manifestazione per il 4 novembre 2007. Con tanta buona volontà Giovanni porta avanti l’organizzazione dell’evento, stampa e affissione di locandine, pubblicità sui giornali, ecc., coordinandosi con Saro e Giorgio Barbagallo, Giorgino per tutti, che un paio di giorni prima della conferenza lo raggiungono a Palermo, ospiti a casa sua, per ultimare i preparativi. Quando mi viene comunicata la data dell’evento, provo una emozione forte. Palermo non è una città come le altre. Vi ero stato altre volte sia per lavoro che per eventi legati all’antimafia e l’intensità della sua atmosfera mi era rimasta nel cuore. Molte storie e molti drammi vi si sono consumati. Una città sofferta e sofferente, con un’anima a più sfaccettature, che genera mostri spaventosi ed eroi leggendari, eroi che non volevano essere tali ma solamente indicare il senso comune di giustizia che ogni cittadino, ogni uomo degno di tale nome dovrebbe avere nel cuore e manifestare nella vita. Falcone e Borsellino quelli più noti, ma preceduti, purtroppo, da altri martiri che hanno pagato il prezzo più alto per gli stessi ideali.
Il tema scelto per la manifestazione è “Non Siamo Soli nell’Universo”, una rassegna di documenti e di eventi del nostro tempo, naturali e soprannaturali, illustrati con foto e filmati, emblematici della particolarità del nostro tempo. Un tempo nel quale le scritture indicano l’imminenza della seconda venuta di Gesù Cristo sul nostro pianeta, identificando negli straordinari fatti che stanno accadendo i segni che Cristo stesso ha indicato come annunciatori del suo imminente ritorno. Lo stesso tema che altre volte avevo avuto modo di presentare con Giorgio; ma quando c’è lui c’è la potenza e la trascendenza del segno sacro delle stimmate a sostenere e amplificare la forza degli eventi, dei documenti e del messaggio presentati al pubblico.
locandina dell’evento
Altro è farlo da soli, sapendo di dover spiegare tutto questo con il giusto equilibrio ed efficacia e presentare anche il segno delle stigmate e l’importanza della missione che Giorgio porta avanti e di cui proprio la lotta alla mafia è parte fondamentale.Sento che anche Giorgio aspetta il risultato con attenzione; insomma sento forte la responsabilità di questo incontro, l’importanza che questo “test” ha nel saggiare la sensibilità dell’animo palermitano a questi temi e alla figura di Giorgio in quanto persona mistica, oltre che direttore di un giornale che combatte la mafia.
vista dell’Addaura
Fortunata coincidenza: il carissimo amico Lorenzo Baldo, vicedirettore di Antimafiaduemila, deve recarsi a Palermo proprio negli stessi giorni, perciò concordiamo di partire e fare il viaggio insieme. Si sa l’unione fa la forza e la sua calda amicizia e compagnia mi da sicuramente un grande conforto. Il viaggio Porto Sant’Elpidio-Roma-Palermo si svolge senza alcun intoppo e arriviamo all’aeroporto Falcone e Borsellino all’ora prevista. Ad aspettarci ci sono Saro e Giovannone e, dopo un caloroso saluto, ci avviamo verso casa di Giovanni dove ci aspettano Meri, moglie di Giovanni, la famiglia di Saro e Giorgio Barbagallo. La serata trascorre lieta con l’ospitalità di Meri e le leccornie che Giovanni, cuoco super professionale, ci ha preparato per cena. La mattina dopo con Saro, Giorgio e Giovanni concordiamo la scaletta dei documenti da presentare in conferenza. Si avvicina l’ora di andare all’Hotel Addaura, dove si trova la sala del convegno e cerco di tenere lontani pensieri e ansie che mi si accavallano nella mente… Mi confortano la serenità di Saro, la concentrazione responsabile e ottimista di Giovanni, la disponibilità e l’affetto di Giorgino e la presenza di Lorenzo che ormai con le sue tante discese in terra siciliana ha somatizzato la vibrazione palermitana e mi fa da “camera di decompressione”… All’arrivo la sala è ancora vuota e non ci sono persone ad aspettare… un piccolo brivido mi corre lungo la schiena, ma voglio restare fiducioso. Mi dico tra me e me che se avremo un pubblico di almeno 60/70 persone lo riterrò un grande successo. Vado in sala a dare una mano per testare i dispositivi tecnici, mentre Flavia, la moglie di Saro, le figlie Stella Maria e Aurora assieme a Meri si occupano di allestire su dei tavoli il materiale della FUNIMA e gli opuscoli “Dal Cielo alla Terra”. Danno una mano anche alcuni amici di Giorgino venuti da Catania. Simpatici, facce pulite e buona volontà. Dario, Vinicio, Claudio e Angelo. Spero che resteremo insieme a percorrere questo cammino. Mi si avvicina l’amico giornalista Michele Milazzo e rilascio un’intervista sui temi dell’incontro. Esco dall’Hotel a prendere una boccata d’aria e stemperare l’agitazione e incomincio a vedere un po’ di gente che arriva, sono soprattutto giovani e un po’ più di ossigeno ravviva i miei polmoni.
Giorgio nella postazione di regia
. P.G. Caria e Saro Pavone
A un certo punto mi si avvicina un ragazzo che si presenta come giornalista del quotidiano “La Sicilia”, si chiama Roberto Valguarnera e chiede un’intervista a Saro e a me. Mentre ci sottopone ad una serie di domande si avvicina un altro ragazzo che si presenta come giornalista televisivo della emittente regionale “Teletna -Antenna Sicilia” dicendo che ha con sé il cameraman, si prenota per una intervista, sempre a Saro e a me, da mandare in onda al TG della sera. Acconsentiamo, ovviamente, e, a dire il vero, sono un poco frastornato perché non me lo aspettavo. Terminata la prima intervista ci posizioniamo all’ingresso dell’Hotel per rilasciare quella televisiva e mentre rispondiamo alle domande un fiume di persone ci passa davanti nel giro di pochi minuti. Terminata l’intervista andiamo in sala e, con vero stupore e meraviglia, vedo la sala stracolma di persone. I 150 posti a sedere sono tutti occupati e tanta gente fa ressa in piedi, assiepata nell’ampio ingresso e a ridosso dei muri. Giovanni cerca il personale dell’ Hotel per chiedere altre sedie ma le persone sono veramente molte ed è impossibile soddisfare tutti, perciò tante restano in piedi. Non sono uno che si emoziona facilmente, ma stavolta lo spirito siculo mi prende veramente in contropiede e mi commuovo… un poco… più o meno…
Giovanni Micale
un momento della conferenza
Quando tutti si sono sistemati, diamo il via al convegno. Guardo Giorgino e sorrido… è seduto tutto compito al piccolo tavolo di regia, mi sembra un mitragliere pronto a difendere la sua postazione a costo della vita. Solo che invece di pallottole sparerà sullo schermo il dolore e la disperazione del cielo e la pena della Madre Terra per quello che l’umanità sta compiendo, ma anche il messaggio di speranza della Madre Celeste, delle stigmate di un nostro amato fratello e maestro, e dei fratelli del cosmo che cercano di confortare e dare speranza ai pochi che cercano di difendere la vita e la giustizia. Ad ogni costo. Costi quel che costi.Prende la parola Saro con serietà e professionalità e dà il via al convegno. Dopo una breve introduzione passa la parola a Giovannone che presenta la FUNIMA, alcuni ospiti e amici ufologi, l’associazione “Il Richiamo” di Paola Ala e il perché dell’iniziativa palermitana. E’ emozionato, il pubblico lo segue serio e attento. Lo guardo con affetto… caro Giovanni sono felice per te. I tuoi sforzi e la tua fede sono stati premiati oltre le più rosee aspettative. Anche se lui con grande intuizione, proprio il giorno prima, aveva deciso di optare per una sala più grande, sentendo che il pubblico sarebbe accorso numeroso. Il cielo e il cuore gli hanno dato ragione.Dopo, la parola torna a Saro che mi introduce. Entriamo così nel vivo della serata. Iniziano a scorrere le immagini, l’attenzione del pubblico è intensa, seria e allo stesso tempo partecipe. Tento qualche battuta per attenuare la tensione emotiva, ma, come un unico organismo mente/cuore, il pubblico resta serio e compassato, tuttavia partecipe, intensamente partecipe. Non sento distacco, anzi. Una corrente di vero e caldo interesse scorre mentre passano i filmati. Una sensazione nuova,un pubblico diverso dal solito, ma mi sento a mio agio e le parole vanno da sole, di argomento in argomento. Come un professionista consumato, Saro si intercala al mio sproloquio con efficacia e armonia. Sottolineando, completando e inserendo ulteriori dati a quanto vado esponendo. Sembriamo una coppia da palcoscenico affiatata da anni di esperienza comune ed è la prima volta che parliamo assieme. Ma è vero, i miracoli esistono. Senza che io me ne renda conto iniziano a scorrere i minuti e poi le ore… una caratteristica, dicono,che mi contraddistingue… Saro preoccupato per la tenuta del pubblico propone una piccola pausa.Sono trascorse quasi due ore e le persone sono ancora numerose. Riprendiamo dopo circa 10 minuti… Quando arriva il momento di presentare la figura e l’opera di Giorgio mi emoziono un poco e un ulteriore brivido mi corre lungo la schiena nel momento che spiego la lotta alla mafia, la sua vera natura anticristica e la necessità di combatterla. Ma il pubblico resta attento, non si scompone, non sento rigidità o, peggio ancora, paura. Tiro un sospiro di sollievo e vado avanti, sempre con Saro al fianco e Giorgino che non sbaglia un colpo. Lo proporrò al Generale per una medaglia al valore…
il numeroso ed attento pubblico
P.G. Caria
Sant’Elpidio a Mare (Italia)
14 novembre 2007
Foto: Claudio Boccafoschi