Di Eleonora Cacciavillani
Il rinvenimento dell’immagine scolpita della Pietà nel Santuario della Beata Vergine della Navicella a Chioggia (VE), dove Maria, che sorregge il Figlio crocifisso dagli uomini, indossa al collo una Stella a sette punte con un rubino al centro, è stato per tutta la Confraternita Giovannea un ennesimo Segno Divino che attesta la vicinanza del Padre, della Santa Madre e dei Fratelli Del Cielo che continuano, instancabilmente e con amore incondizionato, a guidarci ed ispirarci nella missione in cui tutti noi ci identifichiamo: l’Opera Giovannea.
Con il desiderio di divenire testimoni, per tutta la Tribù Giovannea, di questo prodigio Celeste, sabato 26 agosto 2023 l’Arca di Padova, assieme ad altri fratelli e alla nostra Guida Giorgio Bongiovanni, ha deciso di recarsi alla parrocchia di Chioggia per visitarla e rendere grazie alla Madre Santa per il Suo immenso amore.
A causa di un intenso traffico in autostrada, con diversi incidenti stradali mortali, Giorgio purtroppo non è riuscito a far visita il giorno stesso al santuario; così, per i fratelli disposti a tornare, si è deciso di visitare la statua della Pietà il giorno seguente, cogliendo altresì l’occasione per partecipare alla Santa Messa che si celebrava quella domenica.
Con la consapevolezza che il Cielo non agisce mai a caso, desideravamo capire il significato celatosi dietro al ritardo da parte di Giorgio che ha fatto sì che posticipassimo la visita alla domenica, per di più nel bel mezzo di una messa.
Il giorno 27 agosto, finalmente, raggiungiamo il Santuario della Beata Vergine della Navicella, ed ecco arrivare subito un primo segno dal Cielo, desideroso di accogliere il Suo Servitore e Messaggero Giorgio Bongiovanni; infatti mentre ci accingiamo ad entrare, il prete inizia a leggere il seguente brano del Vangelo secondo Matteo capitolo 16, versetti 13-23:
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: ‘La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che Egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai”. Ma Egli, voltandosi, disse a Pietro: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.
Successivamente abbiamo ascoltato l’omelia in cui il sacerdote, seppur indirettamente, cercava di trasmettere all’assemblea la mancanza di pastori nella chiesa di Pietro, utilizzando insistentemente il termine “leadership”, soffermandosi su che cosa significhi essere un leader per una comunità cristiana e le caratteristiche che determinano una buona riuscita nel dirigere ed accompagnare la stessa. Il pastore conclude l’omelia accennando ad avvenimenti significativi nella storia della chiesa, come il Concilio di Trento, che in un certo qual modo sono stati decisivi per la conduzione dei fedeli della Chiesa Cattolica.
Terminata la messa, ci avviciniamo alla scultura della Pietà per fare diverse foto e immortalare quel momento ricco di emozioni, certi che ci avrebbe spronati a proseguire con ardore il cammino di Cristo ed infinitamente grati al Padre e alla Santa Madre che, grazie a prodigi come questo, ci confermano, per l’ennesima volta, la loro amorevole presenza in mezzo a noi.
Concluse la messa e la visita al santuario, ci siamo raccolti sul sagrato della chiesa, per confrontarci su quanto ascoltato durante l’omelia, ma soprattutto per prestare attenzione al messaggio che Giorgio voleva dare non solo a noi, presenti in quel momento, ma a tutta la Stirpe Giovannea: partecipare alla Santa Messa, fare la Comunione in Cristo, far visita a quelle chiese dove sono rimasti quei preti di piccole comunità sui quali non ricade totalmente il peso immane e la responsabilità dei crimini di cui la chiesa di Pietro si è macchiata e ancora oggi, purtroppo, continua a macchiarsi, perseverando imperterrita in abomini contro l’umanità e l’intera Creazione. La riflessione di Giorgio prosegue, invitandoci a riflettere sul motivo per cui ci sono poche vocazioni nella chiesa di Pietro: il messaggio trasmesso ogni domenica dai sacerdoti è ormai totalmente svuotato della Verità, nonché della Scienza dello Spirito, che è il vero insegnamento di Cristo, che accende e ravviva nel tempo, quel fuoco interiore che il Padre ha naturalmente innestato dentro l’umanità sin dalla fondazione del mondo, affinché potesse compiere Opere in nome del Suo Unigenito Figlio per la proclamazione e l’instaurazione del Regno di Dio in terra. Concludendo, Giorgio accenna che quando la sua missione gli permette di rallentare il ritmo delle sue intense giornate, visita una Chiesa anche solo per rimanere in silenzio. Le sue parole sono arrivate a noi come un invito a seguire il suo esempio ed umilmente imitarlo. In effetti è fondamentale raccoglierci, anche per brevi momenti, in una chiesa per poter trascorrere del tempo in intimità con il Padre che spesso, ingannati dalla vita frenetica che conduciamo, Lo percepiamo lontano da noi, dimenticandoci così che Egli vive nell’Eterno Presente e che desidera che i Suoi figli parlino con Lui.
Mi permetto, infine, di confrontare quello a cui abbiamo assistito domenica 27 agosto a Chioggia e ciò che abbiamo vissuto nelle giornate del 15 e 16 agosto a Pordenone. Rispettivamente, domenica 27 agosto abbiamo visto una chiesa composta da un’assemblea di persone per la maggior parte anziane, dove dai loro occhi traspariva una rassegnazione spirituale priva di quei valori Cristici, tra i quali amore incondizionato, fratellanza e gioia che Gesù Cristo ci donò 2000 anni fa e che sono sopravvissuti fino ad oggi grazie alla venuta di Suoi messaggeri sulla Terra. Quindi un’assemblea priva di famiglie, bambini e giovani. Una chiesa dove il pastore, ignorando la Verità, non sa guidare le persone in quel delicato processo alchemico che trasforma ciascuno nell’Uomo Nuovo di cui Madre Terra e tutte le sue creature, gemendo di dolore, abbisognano urgentemente. Questa, dunque, è la chiesa di Pietro.
Mentre, nelle giornate del 15 e del 16 agosto siamo stati partecipi a momenti indimenticabili di una comunità composta da molti giovani, bimbi, anche neonati, famiglie unite nella gioia e nell’amore, nonché persone di tutte le età guidate da colui che si indentifica letteralmente in un “Umile Servo” ma che noi tutti, nei nostri cuori, riconosciamo essere un Maestro che ben sa come mantenere viva in noi la Fiamma Cristica, guidandoci e accompagnandoci nel cammino della Verità, quell’unica Verità che ci dà la forza di compiere opere atte a far rinascere quel messaggio, virgulto della Vera Umanità, a cui forse oggi la chiesa di Pietro non attribuisce così tanta importanza: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Ed ecco che la Confraternita Giovannea diviene la Culla della Vita ospitando e proteggendo moltissimi pargoletti e giovani, nel segno che non sta morendo ma che in essa vive e prospera la Vita Vera. Questa è la Chiesa di Cristo.
Ritengo sia questo il motivo per cui il Padre ha permesso che Giorgio ritardasse alla visita del 26 agosto al santuario: affinché potessimo vedere con i nostri occhi ed udire con le nostre orecchie le differenze essenziali tra la chiesa fallimentare di Pietro e la Chiesa valorosa di Cristo.
Visitiamo le chiese, per portare, anche semplicemente col nostro silenzio, quella fiamma che vive in noi perché potremmo incontrare, non casualmente, qualche anima che dentro di sé sta ancora cercando quell’Unica Via, quell’Unica Verità e quell’Unica Vita impersonificate da Nostro Signore Gesù Cristo.
Un profondo ringraziamento, che non si dissolve oggi, ma albergherà per sempre nei nostri cuori va a Giorgio Bongiovanni: Benedetto Colui che viene nel Nome del Signore.
Eleonora Cacciavillani
30 Agosto 2023
DAL CIELO ALLA TERRA
LA MADRE DIVINA E LA STELLA A 7 PUNTE
HO SCRITTO IL 13 AGOSTO 2023:
LA SORELLA CHIARA LINGUANOTTO ED IL FRATELLO FABIO BEDIN SONO TESTIMONI DEL PRODIGIO CHE ADESSO VI ILLUSTRERÒ.
GUARDATE QUESTA IMMAGINE SCOLPITA DELLA PIETÀ.
LA SANTA MADRE MARIA CHE SORREGGE IL FIGLIO CROCIFISSO DAGLI UOMINI INDEGNI DEL PIANETA TERRA.
GUARDATE ANCHE LA STELLA A SETTE PUNTE CHE LO SCULTORE ISPIRATO DALLE POTENZE CELESTI HA CREATO NEL PETTO DELLA VERGINE MARIA.
LA STELLA A SETTE PUNTE CON IL RUBINO È IL SIMBOLO SOLARE DEI 7 ARCANGELI DI DIO ED È ANCHE IL SINCRONIZZATORE MAGNETICO CHE I FRATELLI E LE SORELLE DELLA CONFRATERNITA GIOVANNEA PORTANO CON ORGOGLIO E SERVIZIO NEL LORO PETTO.
ABBIAMO GIÀ SPIEGATO AMPIAMENTE LA FUNZIONE DI QUESTO OGGETTO CREATO CON MATERIALE TERRESTRE MA CON IL TAGLIO, LA COREOGRAFIA, IL DISEGNO E LA GEOMETRIA EXTRATERRESTRE.
LO SCRIVENTE VI PORTERÀ A CONOSCENZA (VEDETE ALLEGATI), CON SCRITTI E DOCUMENTI SCIENTIFICI COSMICI, DI TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA LA STELLA A SETTE PUNTE CHE È PRESENTE NELL’OPERA GIOVANNEA SIN DAL 1973 CON IL NOSTRO MESSAGGERO EUGENIO SIRAGUSA E NEGLI ANNI SUCCESSIVI DEL VOSTRO TEMPO FINO AD OGGI CON GIORGIO BONGIOVANNI, CHE È TESTIMONE DELLA VERITÀ INSIEME A SUO FRATELLO FILIPPO, GIÀ PASSATO A MIGLIOR VITA.
I SEGNI CHE NOI TRASMETTIAMO PER AVALLARE, CONSOLARE ED ESALTARE NELLO SPIRITO LA CONFRATERNITA CHE GUIDA LO SCRIVENTE SONO MOLTO CHIARI ED INEQUIVOCABILI.
NON SI TRATTA SOLO DI FOTOGRAFIE E FILMATI DI UFO, ASTRONAVI EXTRATERRESTRI E MESSAGGI COSMICI, TRATTASI ANCHE DI SEGNI VISIBILI, CHIARI ED INEQUIVOCABILI CHE DIMOSTRANO LA VERIDICITÀ DELLA PRESENZA CRISTICA CHE LO SCRIVENTE PERSONIFICA NEL SUO CORPO E NEL SUO SPIRITO DA 34 ANNI DEL VOSTRO TEMPO.
SOTTOVALUTARE, DUBITARE DI UN SEGNO COME QUELLO DELLA SANTA MADRE CHE INDOSSA LA STELLA A SETTE PUNTE SIGNIFICA ESSERE AGGREDITI DALLA STOLTEZZA E DALLA STUPIDITÀ UMANA.
CERTAMENTE COMPRENDIAMO CHE NON SONO SEGNI PER TUTTI, MA SONO CERTAMENTE PROVE CHE POSSONO AIUTARE A COMPRENDERE L’INIZIATO, IL SIMPATIZZANTE ED IL FRATELLO CHE SI AVVICINA ALLA VERITÀ.
UNA VERITÀ CHE IL CONSOLATORE PROMESSO DA GESÙ CRISTO RAPPRESENTA DA QUANDO IL SIGNORE GESÙ È ASCESO IN CIELO FINO AD OGGI, NELL’ATTESA DEL SUO RITORNO GLORIOSO SULLE NUBI.
QUESTO HO SCRITTO PER LA GIOIA DI TUTTI COLORO CHE IL 15 AGOSTO SI RADUNERANNO INSIEME AI CALICI DELLA CRISTICA COMUNIONE IN SEGNO DI DEVOZIONE E FEDELTÀ ALLA SANTA MADRE DI FATIMA ED A SUO FIGLIO GESÙ CRISTO, IL MESSIA FIGLIO DEL DIO VIVENTE.
LO SCRIVENTE È UN SERVITORE ED È DISPONIBILE A RISPONDERE ALLE VOSTRE DOMANDE AFFINCHÉ POSSIATE CRESCERE NELLO SPIRITO E NELLA CONOSCENZA.
IO SONO QUI PER AIUTARLO E UTILIZZARE LA SUA LINGUA AFFINCHÉ DIVENTI VERBO DI TESTIMONIANZA DELLA VERITÀ.
SONO ADONIESIS, SEMPRE FELICE DI ESSERE IN MEZZO A VOI COME AMICO E PADRE NEI SECOLI DEI SECOLI.
PACE!
PIANETA TERRA
13 Agosto 2023. Ore 15:27
G. B.
Allegato:
– 13-08-23 La Madre Divina e la stella a 7 punte
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2023/10099-la-madre-divina-e-la-stella-a-7-punte.html