Ad Oristano un primo maggio pieno di pubblico per l’incontro con Giorgio Bongiovanni
L’Isola del silenzio. L’Isola del Sole. Così è stata definita la Sardegna, una delle terre emerse più antiche del pianeta, talmente antica che alcuni studiosi ipotizzano possa essere una piccola parte del leggendario continente sommerso di Atlantide. A differenza delle altre regioni dello stivale, la Sardegna appartiene alla zolla africana, questo ne fa una terra particolarmente stabile, non soggetta a terremoti o alla deriva dei continenti. La storia della Sardegna è ricca di leggende che si perdono nella notte dei tempi, tramandate di epoca in epoca che ancora oggi conservano il loro fascino. Leggende sulla sua formazione e sui popoli che la abitarono sulle coste, sulle rocce, sui monti o sulle sue vallate.
Leggende popolari che contribuiscono a creare un alone di mistero intorno a questa terra e al suo popolo. Dai suoi misteriosi abitanti sono arrivate a noi delle antichissime statuette in pietra che rappresenterebbero le divinità dalle quali furono in un tempo remoto visitati, un numero di circa 7/9000 antiche costruzioni in pietra conosciute come “Nuraghi” e altre costruzioni chiamate “Domus de Janas”, dette anche “Tombe dei Giganti”, che presentano delle similitudini con Stonehenge, complessi formati da monoliti, costruiti in base a complicati calcoli astronomici, come il moto dei pianeti o le fasi lunari. Una terra, la Sardegna, dove tutto trasuda memoria, nostalgia di un tempo in cui la terra con le sue genti viveva in simbiosi con il Cielo, dove l’intenso azzurro del mare si sposava con le antiche montagne scoscese levigate da milioni di anni.
Ed è in questa antica terra di un popolo ospitale e generoso come quello sardo che il 1 maggio 2015 Giorgio Bongiovanni viene caldamente ricevuto in occasione di una sua conferenza ad Oristano organizzata dalla carissima dottoressa Paola Pennisi. Dopo la esaustiva esposizione del ricercatore e amico Pier Giorgio Caria sulla carrellata di segni in Cielo ed in terra forieri di grandi eventi prossimi a venire, della relazione tra la grave situazione dell’umanità e il potere costituito che decide sulla vita delle persone, Pier Giorgio termina la sua relazione con la presentazione del segno vivente.
“Se io fossi in voi non crederei a Giorgio Bongiovanni” esordisce lo stigmatizzato di Fatima dopo aver salutato la platea di persone che colmavano la sala dell’hotel Mariano IV. Reduce dalla penosa e dissacrante trasmissione “La strada dei miracoli”, andata in onda il 28 aprile scorso, che lo ha visto vittima di un vergognoso attacco celato dietro le spoglie di una falsa moralità e della indiscutibile infallibilità degli uomini che vestono i panni della Santa Romana chiesa cattolica e apostolica. Una chiesa che continua nella sua colpevole arroganza a condannare uomini giusti nel rogo dell’ipocrisia, dell’ignoranza e della menzogna accompagnata dal braccio compiacente dei mass media di potere. Ma si sa, il male finisce per divenire banale nella sua tracotanza e nella accecata foga di voler chiudere la bocca alla Verità che parla con i fatti. Anche se, in verità, quei 15 minuti di servizio utilizzati per screditare la figura di Bongiovanni si sono ripercossi contro gli stessi artefici del maleficio smascherati dalla banalità del proprio intento. Occorre una mente aperta e un cuore sincero per capire dove sta il vero e dove sta il falso. -Dai loro frutti li conoscerete- diceva Gesù di Nazaret, dandoci in quelle poche parole la chiave per aprire le porte della Verità. Occorre osservare, studiare le persone senza credere supinamente a ciò che ci viene detto. “Quando si vuole cercare la verità bisogna partire senza pregiudizio” continua Giorgio “poi constatare se ciò che dice la persona sia vero, per esempio nel caso di uno stigmatizzato verificare se siano state fatte delle analisi sul suo caso, vedere se nel tempo la persona è coerente, osservare le sue opere, investigare sulla sua vita, se si è arricchito attraverso la sua esperienza. Certo ha diritto un uomo ad avere dei peccati, dei difetti ma ciò che bisogna verificare è che sia onesto e che sia attivo nella società. Se io dichiaro di aver visto Gesù e La Madonna con delle visioni paranormali e anche fisicamente devo avere una linea di vita coerente con ciò che dico di aver visto. Se Gesù ha detto -Ama il prossimo tuo come te stesso- e Lui era amico dei deboli, degli umili, dei giusti, nemico dei potenti, io devo cercare di imitarlo. Io seguo la chiesa nel Vangelo ma se vedo delle cose che non vanno bene all’interno della sua istituzione non sto zitto”. Per questo Bongiovanni non è facile da digerire, per ciò che dice senza filtri, perchè le sue parole sono fondate da prove incontrovertibili così come il Battista gridava contro Erode per le perversioni della sua corte o come il Cristo contro gli scribi e i farisei.
Le storie si ripetono nel tempo. E l’uomo fa fatica purtroppo ad apprendere dagli errori del passato. “Capisco che sia difficile credere nel 2015 ad un uomo che si presenta qui ad Oristano a dirvi di aver visto Gesù” prosegue, “ma io ora vi chiedo: perchè non potrebbe essere vero? Gesù Cristo è risorto, è asceso al Cielo e prima di essere crocifisso ha detto: -Io ritornerò-. Allora vi dico se siete atei lavoriamo insieme nel sociale e ognuno si tiene la sua teologia ma se siete cristiani dovreste farvi la domanda: Gesù non si potrebbe manifestare a una qualsiasi persona o si deve far vedere solamente dai papi, dai principi cardinali, così come anche la Madonna? Bernadette ha visto la Vergine in una discarica e se io oggi vi dicessi: ho visto la Madonna nella discarica di Oristano, voi mi credereste? Eppure il luogo sacro dove è apparsa la Vergine a Bernadette a Lourdes era una discarica”. Il Cielo manifesta i suoi prodigi in forma semplice e disadorna. Chiunque analizzi a fondo e con serietà la vita di Giorgio Bongiovanni può rendersi conto che materialmente quest’uomo ci ha solo rimesso a seguire il suo cammino. Il denaro guadagnato negli anni della sua brillante attività calzaturiera a Porto Sant’Elpidio, la sua fiorente carriera lavorativa, tutto perduto per seguire i dettami della “Celeste Signora” che lo chiamava ad un cammino di sacrificio, donazione e rinuncia per annunciare il ritorno di Suo figlio nel mondo. “Mi è stato chiesto da Gesù di annunciare la Sua seconda venuta sulla terra” riferisce Giorgio ricordando la profezia del Suo ritorno riportata nel capitolo 24 del vangelo di Matteo dove il Cristo ci fornisce le indicazioni del tempo in cui sarebbe ritornato che corrispondono ai tempi in cui oggi viviamo. “Ma come Lo riconosceremo?” Chiede una signora. “Riconosceremo Cristo senza avere alcun dubbio perchè arriverà con potenza e gloria, accompagnato da tutti gli Angeli del Cielo. Lei vedrà qualcosa che non ha mai visto prima, il trionfo dei deboli, dei miserabili, la guarigione degli storpi, degli infermi, di tutti gli ammalati. I potenti chiederanno in quel momento perdono ma non lo avranno. Quando arriverà quell’Essere che sazierà la fame di giustizia degli indifesi, dei giusti non sarà forse Lui il Cristo?” domanda Giorgio. “Gli apostoli piangono quando Lo vedono salire al Cielo ma gli Angeli dicono loro: -Perchè piangete? Così come Gesù vi è stato tolto, nello stesso modo ritornerà-” (Atti 1, 9-12) continua lo stigmatizzato di Fatima ricordando alcune delle frasi del Vangelo che annunciano la parusia e prosegue rammentando le parole del Cristo: “Ma quando il figlio dell’uomo ritornerà troverà ancora fede sulla terra?” (Luca 18, 8).
Ed è proprio questo di cui tutti i cristiani dovremmo ogni giorno preoccuparci, ricorda, dando un quadro della gravissima situazione in cui versa l’umanità: 4 miliardi di persone non possono pensare a nient’altro che a cercare di sopravvivere ogni giorno; restano 3 miliardi di persone delle quali 1 sono i restanti poveri che però hanno per ora la possibilità di poter pensare, e 2 i ricchi e i benestanti dei quali facciamo parte anche noi che abbiamo una casa dove poter vivere, i riscaldamenti, il cellulare, ecc ecc., fascia che riguarda le popolazioni europee, degli Stati Uniti e una parte della Russia e della Cina. “Non esistono ricchi cattivi e poveri buoni perchè anche molti di coloro che in questo tempo vivono la difficile esperienza di povertà vivono con il desiderio di diventare come Berlusconi, di prevaricare e sopraffare il prossimo pur di raggiungere i propri obiettivi e desideri. Quindi chi sta dalla parte della Verità? Chi è caro a Cristo? I Cristiani, i Mussulmani, i Buddisti, i New Age, gli atei, tutti coloro che nel mondo cercano la sintonia con la terra, ma vi assicuro che non siamo più di dieci milioni. Per tutti gli altri il valore assoluto è il denaro, la carriera, la violenza, l’arrivismo, la sopraffazione, il potere. La televisione che tutti abbiamo in casa è un arma contro il nostro spirito che ci proietta continuamente verso i valori materiali, droga, sesso, denaro, violenza portandoci fuori dai veri valori della vita”. Giorgio prosegue affermando che i segni divini che il Cielo manifesta in questo tempo sono destinati a una piccolissima minoranza di persone sensibili che seguono un percorso spirituale o che comunque vivono in sintonia con i valori morali di pace, amore e giustizia, dando la loro vita, tentando di lasciare un futuro migliore alle future generazioni.
“L’uomo ha perso il timore di Dio per questo gran parte dell’umanità sarà cancellata. Dio aspetta ma quando l’uomo supera la soglia di ciò che il Padre Creatore gli concede violentando la Sua natura e le Sue creature Lui interviene con la Sua Divina Giustizia. Dio ci lascia liberi persino di assassinarci gli uni con gli altri ma quando mettiamo a rischio la vita del pianeta è costretto ad intervenire, ed oggi con l’atomica e il nucleare il pericolo è divenuto alto. Talmente siamo divenuti il male estremo che Dio si deve difendere da noi! Ascoltate queste voci che vi parlano perchè arriverà il giorno in cui nessuno vi parlerà più perchè il Padre avrà scatenato la Sua ira”.
Parole che scuotono l’animo dei presenti dalle quali scaturiscono domande che rendono il dibattito sempre più interessante in un clima sereno, rispettoso, attento e persino gioviale nonostante i temi trattati. “Sono contento di ciò che è accaduto nella trasmissione di Rete 4 dove sono stato invitato per essere denigrato e ridicolizzato”, dopo un anno di successi nelle sue varie attività tra le quali quella antimafia coronate con il riconoscimento del premio Paolo Borsellino, conferenze, pubblico, amato da amici, fratelli e famiglia Giorgio riflette che per seguire il cammino cristiano occorre sottoporsi anche alle umiliazioni “certo ero triste, arrabbiato, anche meravigliato per la forma in cui venivo accusato senza possibilità di replica ma il Signore mi ha chiesto di essere umiliato affinchè la mia fede possa essere rafforzata e con mio grande stupore sto ricevendo un infinità di lettere di persone che anziché attaccarmi hanno voluto mostrarmi la loro solidarietà criticando aspramente la trasmissione. Gesù non si è difeso di fronte ai suoi accusatori perchè dovrei difendermi io? La storia della mia vita parla da sola. So che la chiesa è cauta ma io devo dire ciò che Dio mi ha detto di dire, non ci posso fare niente”. Giorgio prosegue rammentando che le istituzioni religiose in nome di Cristo troppo spesso hanno commesso atrocità, ucciso al rogo grandi pensatori, sterminando popoli come gli indiani d’America e che quindi non possono proseguire ad ergersi unici detentori della verità sebbene papà Francesco stia dimostrando la sua semplicità e apertura nei confronti dei più deboli e la sua condanna contro malavita e corruzione. Ma ancora ci aspettiamo tanto da lui vicario di Cristo nella chiesa di Pietro. “Le istituzioni religiose sono create dall’uomo per esercitare potere sugli uomini mentre le vere comunità religiose (da religio-unire) sono quelle fondate dai Maestri Cosmici venuti sulla terra e portate avanti da uomini che cercando di incarnare l’esempio dei propri Maestri ne divengono apostoli. Ecco perchè è importante l’apertura all’interno di queste, perchè tutto ciò che l’uomo mette in atto, che sia ateo o di qualsiasi credo spirituale, che aiuti l’evoluzione degli uomini e la salvaguardia della creazione incarnando valori d’Amore, altruismo e senso della giustizia, è positivo. La preghiera e la meditazione sono il mezzo più potente che il Cristo ci ha dato per rafforzare la nostra fede ma senza le azioni perdono il loro potere. In duemila anni di storia con le preghiere non abbiamo cambiato niente ma se alla preghiera uniamo l’azione disinteressata i risultati saranno talmente grandi da lasciarci senza parole”. Le domande proseguono incessanti. Giorgio si sofferma a spiegare la legge della reincarnazione che permette a tutti gli uomini di fare le proprie esperienze nel mondo dualistico della materia, senza la quale Dio apparirebbe profondamente ingiusto nei confronti di un bambino che nasce malato e muore dopo pochi mesi. Una scuola di vita insomma. Una legge che tra l’altro era contemplata al tempo di Gesù e in diversi passi del Vangelo se ne evidenzia la conoscenza a quel tempo. La dottrina della reincarnazione fu cancellata definitivamente dai precetti della chiesa apostolica romana tra il concilio di Nicea nel 325 D.C. e il secondo concilio di Costantinopoli nel 553 D.C. da un imperatore romano quindi per motivazioni non certamente spirituali.
(http://www.giorgiobongiovanni.it/index.php/messaggi-2011/3063-la-reincarnazione.html).
“Nibiru Arat Ra è colui che le sta parlando” afferma Giorgio Bongiovanni rispondendo ad una delle numerose domande, “lui convive con me e io convivo con lui. Non è di questo mondo ma si adatta a questo mondo. Lui è il personificatore, io sono il personificato. Io do a lui il permesso di usare il mio cuore e il mio corpo. Ecco perchè divento un altro. Un essere che viene da un mondo dove si vive in pace, amore e fratellanza, dove non ci sono guerre, non ci sono ospedali, non ci sono frontiere, dove esiste un parlamento formato da saggi, teologi e non esiste la politica, esiste il rispetto potrei dire maniacale per la natura, per la creazione e il Creatore. Esiste una sola religione che consiste nell’Ama il tuo prossimo come te stesso. Ora immaginatevi venire da quel mondo e arrivare sulla terra dove impera la sete di potere, di dominio, di denaro, in un mondo devastato dalle guerre, violenza, odio, pedofilia, perversione, omicidi, inquinamento. Sarebbe difficile trovare una via d’uscita se non sei cosciente della Verità di Cristo. Ma c’è una via d’uscita. Io credo nel cambiamento del mondo. Sono convinto che i nostri figli vedranno il Paradiso. L’uomo nasce con il desiderio di viaggiare, di conoscere e noi un giorno viaggeremo nell’universo, conosceremo altri mondi nelle stelle ma prima la terra dovrà essere purificata con il fuoco. Non ci sarà una fine ma una trasformazione. Dovete avere fede, se voi siete nel giusto, se amate la vostra famiglia, i vostri figli, amate la giustizia e lottate per un mondo migliore non vi accadrà niente ma dobbiamo gridare affinchè chi è senza giustizia abbia finalmente giustizia”.
Sonia Alea
Oristano, 1 maggio 2015