DITE SI! SI! O NO! NO!

DITE SI! SI! O NO! NO! NON SIATE IPOCRITI!
Di Sandra De Marco
Floridia (Sicilia). Sotto quello squarcio di cielo silente tra le pendici laviche dell’Etna e le selvagge scogliere ricamate dalle bianche sabbie di Siracusa, ecco alzarsi maestosa e scagliarsi con quell’antico furore la voce di colui che grida nel deserto. Coerenza, forza, coraggio, umiltà, giustizia, amore, devozione, servizio, sacrificio. Dopo il lungo peregrinare per le strade del mondo, i Suoi Valori e i Suoi insegnamenti si ricongiungono alla sua terra di origine, raccolti in quelle mani giunte, avvolti dalla vibrazione della sua voce nel pronunciare il Padre Nostro.

Ripercorrendo il cammino del Cristo, il Suo sangue bacerà oggi la sua terra natia e si unirà come un fiume in piena a quello di tutti i suoi martiri. E così in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo quei sacri segni si innalzeranno nuovamente al Cielo continuando ad ammonire e denunciare i mali del mondo. Il Verbo che si fa parola si erigerà ancora contro i potenti, gli scribi, i farisei e gli ipocriti. A portare in questa arida e meravigliosa terra il messaggio di Cristo, per risvegliare le anime alla Verità e ridestare negli uomini il timor di Dio. Annunciando anche a questo lembo di terra impregnato di agrodolce, il Suo imminente ritorno con le catene di fuoco per il Giudizio finale.
Cristo disse ai suoi discepoli “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro d’osservare tutte quante le cose che io v’ho comandato”(Mt 28:19). Ma l’uomo dei Suoi insegnamenti non diede alcun esempio. Già dal primo tenero vagito agli occhi del nascituro, di ogni angelo incarnato in questo meraviglioso e martoriato pianeta, sarà offerta la triste visione dell’ineffabile proseguo evolutivo del genere umano. Immagini torbide scorrono davanti ai suoi occhi curiosi e colmi di speranza, mentre si susseguono con fare rapsodico vizi, debolezze e umane passioni che incatenano tutti gli uomini: paura, vittimismo… orgoglio, lussuria, vanità, superbia, ingordigia, egoismo. Un mondo soverchiato dall’ipocrisia, dove regnano incoerenza e ottuso conformismo troppo spesso travestite da conveniente formalismo e ovattato galateo. I suoi giovani occhi traboccanti d’amore universale guarderanno con raccapricciante sconcerto quel panorama asfittico di irrefrenabile deriva morale e culturale; e quegli strani esseri che illudendosi di  credere nel Bene, in fondo non amavano altro al di fuori di sé stessi. E come da istruzioni del manuale offerto in dotazione al buon cristiano moralista e perbenista, avrà così inizio un lungo vischioso rituale di celebrazioni sacre e profane, nell’opulenza salottiera dei  benpensanti e benestanti, dai quali la sua santa chiesa non sembrerà affatto essere distante.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo con il rito del Battesimo verrà celebrato il primo sacramento. Ma dinnanzi alla dolce creatura uomini e donne incuranti del sacrosanto contesto sfileranno in abiti lussuosi adornati da buffe acconciature, tra sorrisi, moine e gentilezze troppo spesso calcolate. E tra complimenti e consensi raccoglieranno ori e tesori, conquistando simpatie, futuri tornaconto e utili favori. Passeranno gli anni e anche gli altri sacramenti, le Pasque e tutti i Santi Natali assumeranno lo stesso acre e nauseabondo sapore. Con infinito rammarico e crescente rassegnazione parteciperà a sagre di esasperato consumismo e dello spreco, mentre le bocche di parenti e conoscenti pronunceranno sentenze buoniste, elargendo all’infinito speranze a buon mercato. Tra carrelli della spesa straripanti e tavole imbandite di ogni ben di Dio, voci ipocrite invocheranno l’amore e la pace tra i popoli e dietro adeguate ricompense esorteranno tutti i bimbi del mondo ad essere più bravi e più buoni. In nome della solidarietà e della misericordia gli verrà insegnato a distribuire misere elemosine, e dinanzi ad una mano tesa vestita di stracci ad affrettare il passo e a volgere lo sguardo altrove. Ogni sera gli imboccheremo le coperte, in camere infestate di giochi sempre più violenti e spietati, cullati da suoni e musiche dai perversi contenuti e abbandonati a diaboliche creature divenute i suoi idoli.
In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo gli verrà detto di amare il prossimo suo come sé stesso. E così in ogni famiglia sfoggeremo odi e rancori tramandati di generazione in generazione. E nei banchi di scuola insegneremo le guerre, le stragi, e i genocidi di cui siamo sempre più capaci. Parleremo di milioni di donne e bambini condannati a morire, di una natura destinata a scomparire e di diritti umani calpestati. Con sgomento le sue orecchie udiranno giorno dopo giorno dai mass media gli orrori perpetrati, di fronte all’incurante e omertoso silenzio dei propri padri e delle proprie madri, che immersi in una macabra apatia e nel più gelido cinismo continueranno ad occuparsi di tutt’altre faccende, delegando a chicchessia tutte le colpe del male.Qualche parola di sdegno sarà sussurrata, ma nessuna giustizia sarà  mai invocata.
E nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in questa grande apoteosi dell’ipocrisia e dell’incoerenza, continueremo a perpetrare il grande inganno della chiesa offrendo in un linguaggio incomprensibile la parola del Signore. Con ridicola superbia e senza alcun ritegno, negheremo ancora l’esistenza di altri mondi, sminuendo e limitando la potenza e la Sua gloria ad una chiesa e ad una umanità indegna. E puntando il dito contro l’infedele e ogni altro credo, lo accompagneremo a celebrazioni sacre in pompose chiese e lussuosi santuari, ricoprendo di censura i peccati e le bestemmie commessi nel Suo nome nei secoli dei secoli. Insegneremo a non fare troppo chiasso, a mantenere ad ogni costo onori e pregi, a ignorare le ingiustizie e a custodire i privilegi. Ma un giorno i nostri figli si domanderanno, o forse in cuor loro già lo fanno. Se per noi non sarebbe più appropriato già da ora recitare il Mea Culpa, e lasciare il sacro segno della croce ai veri servi del  Signore. E a coloro che non pregano, ma che con le opere il Cristo se lo portano nel cuore.
Perché Gesù disse “Non chi dice “Signore, Signore!” entrerà nel Regno, ma colui che farà la volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Mt 7,21-23)
Ci troviamo a Floridia, città che ha dato i natali a Giorgio Bongiovanni, testimoni ancora una volta di una nuova tappa voluta dal Cielo, dedicata ai Messaggi segreti della Madonna e all’evento più eclatante di tutta la storia dell’umanità: la seconda venuta di Cristo. Enzo Tata organizzatore della manifestazione e direttore dell’Accademia delle discipline bionaturali di Siracusa, dopo i dovuti ringraziamenti al comune di Floridia, al sindaco e agli assessori, apre l’incontro di oggi davanti ad un pubblico numeroso e attento motivando la partecipazione dell’Accademia in questa manifestazione “E’ nata un’esigenza. L’esigenza è stata quella di condividere con le persone, con i nostri amici, con il territorio in cui noi viviamo, in particolare nella provincia di Siracusa, i valori che noi viviamo quotidianamente, con l’esperienza delle discipline bionaturali che  è quella dell’attenzione verso la salute biopsichica, tramite lo yoga, lo shiatsu, etc. Abbiamo deciso di condividere con gli altri questi nostri principi e ci siamo dati una missione. E la missione è stata quella di aprire le porte dell’accademia al mondo che ci circonda. Ed è stato un gesto coraggioso perché abbiamo voluto invitare a condividere i valori universali di pace e fratellanza tra i popoli anche a coloro che apparentemente possono comunicare questi valori in maniera diversa dalla nostra”.
Un pensiero ribadito da Annabella Genovese, presidentessa dell’Accademia e insegnante di shiatsu, Yoga e massaggio orientale presso il centro Magatama, che sottolinea inoltre l’intento di “creare una scuola formata da diversi istruttori che parlano lo stesso linguaggio. Dove tutti possono donare agli iscritti, agli uditori, alla gente di passaggio il loro talento, la loro sensibilità, con l’obbiettivo di fare del bene. Di fare del bene creando la consapevolezza che tutti noi siamo divini, siamo fatti di terra e cielo, fuoco, metallo, acqua, e riflettiamo quello che c’è sopra e sotto, tra terra e cielo. […] Anche quando si pratica una buona meditazione si ha la percezione di non essere slegati dall’universo, e di essere tutt’uno con l’energia cosmica lo che permea. E questo ti porta ad  allontanarti da quelli che sono i parametri di questa società che insegnano a costruire una famiglia, a comprarsi una casa, a fare figli..”.  E la volontà di dare un eco a questo intento, affinché ci sia un determinato impatto anche sul mondo reale.
La parola passa poi a Flavio Ciucani, storico e studioso di segni e prodigi, che ci introduce ai segni dei tempi. “Buonasera a tutti. [..]Io parlerò dei segni dei tempi, tutti i segni particolari ed eccezionali che si stanno manifestando in questo periodo. Già da due secoli siamo invasi da testimonianze di fatti straordinari che vanno al di là delle apparizioni mariane, delle lacrimazioni o delle sanguinazioni. In Oriente ad esempio quadri della madonna stanno lacrimando mirra. Un evento eccezionale in quanto in Oriente la mirra si usa per ungere i morti, quasi a volerci dire “siamo in un epoca di morte”[…] Noi oggi stiamo vivendo una situazione molto particolare, e per spiegarla mi rifaccio ad una antica poesia in latino, che è entrata a far parte del rituale cattolico e che voi tutti conoscete:  il Dies Irae di Tommaso da Celano. Tommaso, biografo di San Francesco e testimone delle sue sacre stigmate, scrisse:
Dies Irae, dies illa – nel giorno dell’ira, quando Dio manifesterà  la Sua ira, la Sua potenza, la Sua capacità di giudizio;
solvet saeclum in favilla – proprio in quel giorno le cose materiali, le mondanità, tutto ciò che l’uomo  ha creato e che non serve alla sua evoluzione si dissolverà come scintille nel fuoco. Molti lo traducono con ‘il mondo si dissolverà’, ma seculum non significa mondo, bensì le cose secolari, le cose materiali;
teste David cum Sybilla – di questo fatto ne sono testimoni David e la Sybilla.
E questa è la frase più importante. David è comprensibile perché Davide è il capostipite di Gesù. Voi sapete che nella Bibbia i profeti avevano profetizzato che dalla stirpe di David sarebbe nato un virgulto che sarebbe stato il Salvatore del popolo ebraico e dell’umanità. Ma la Sibilla in questo contesto potrebbe sembrare alquanto strano. La Sibilla è un personaggio quasi mitologico che noi marchigiani riteniamo veritiero. In un versante del Monte Sibilla, al centro della catena montuosa dei Monte Sibillini c’è una grotta che, secondo la leggenda, ospitava sin dai tempi preistorici una profetessa: la Sibilla. E Tommaso da Gelano, di origini abruzzesi, doveva passare attraverso le Marche e l’Umbria, quindi a ridosso della Sibilla, per andare nei luoghi visitati da san Francesco. Perciò conosceva perfettamente questa leggenda, tramandata in tutto il Medioevo, che racconta di una grande veggente che aveva dei poteri eccezionali, sapeva prevedere il futuro e leggere il passato. Tanto che anche i generali romani prima di partire la interrogavano per conoscere l’esito delle loro guerre.
La leggenda racconta che Sibilla, ancora vergine, quando venne a conoscenza che una quindicenne di un paese sperduto del Medio Oriente sarebbe diventata la madre di Gesù, andò su tutte le furie. Dopo una vita di preparazione, lei riteneva di dover essere scelta quale madre di Dio, del Salvatore. Ma fu messa da parte e al posto suo fu scelta una giovincella a suo giudizio senza nome, senza potere e senza capacità. Secondo la leggenda per questo suo atto di presunzione nel voler diventare la madre di Cristo, fu condannata da Dio a vivere nella profondità della montagna fino al giudizio universale, cioè fino al ritorno di Gesù,  patendo tutti i dolori che la Madonna aveva patito sotto la croce e guardando l’umanità che si risolveva nel non realizzare i dettami del Vangelo.  Quindi lei diviene la testimone del ritorno di Gesù. E io ritengo che questa leggenda si stia avverando perché riflette due momenti particolari. Il primo è che gli uomini non stanno mettendo in pratica il Vangelo, e questo è così palese che sarebbe superflua qualsiasi spiegazione. Il secondo fattore è questa umanità allo sbando, che in questo parallelismo ritengo si possa collocare al momento della Crocifissione, della Passione. Perché quando Gesù è morto in croce i suoi amici non c’erano,  fu abbandonato da tutti e vicino a lui c’era soltanto la Madonna. Una Madonna che era vicino a Lui non perché era Suo Figlio, ma perché aveva piena coscienza che Gesù stava morendo per tutta l’umanità che in quel momento Lei rappresentava. E se la Sibilla, che rappresenta l’umanità, oggi si trova nel momento della crocefissione, nel momento della Passione, ciò significa che il Suo ritorno è prossimo.. 
Gesù disse: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? (Mt 16). 
Oggi i segni dei tempi sono tanti: guerre, fame, distruzione, etc […], e tutto questo avviene perché sta tornando Gesù. Questo è ciò che io deduco. Sempre più insistenti sono anche le apparizioni della Madonna, dove lei ci avverte che Satana è sciolto dalle catene; invitandoci a pregare e a digiunare perché il maligno vuole distruggere il Suo piano: salvare più anime possibili prima del ritorno di Suo Figlio, il Cristo. Questo è il perché di tutti questi eventi straordinari. E sarà un Cristo che tornerà e ci giudicherà in base alle opere. In una delle ultime apparizioni la Madonna ha detto “Pregate, ma pregate bene!”. E poi aggiunge “La vostra preghiera sia l’inizio delle vostre opere”, “pregate con gioia e sentite il bisogno di esprimere l’amore verso gli altri nelle vostre azioni e nelle vostre opere”. Quindi le preghiere e la meditazione servono a ritrovare il proprio Io, ad elevare lo spirito, a ricaricarci. Ma se poi non facciamo nulla, perché la nostra felicità interiore supera la necessità e la volontà di fare del bene, siamo caduti in tentazione. E questo è un altro segno di questi tempi.
Quindi ecco il motivo della presenza quasi ansiosa della Madonna. Nel messaggio di Medjugorie  del 25 marzo disse “Figli, desidero vedere il vostro si”– non ha detto desidero sentire il vostro si – “e vedere la vostra vita nel vivere con gioia la volontà di Dio e le opere di bene”
Quindi non dobbiamo mai dimenticare un fatto importantissimo. Che il Suo ritorno a giudicare i vivi e i morti si basa su un giudizio prestabilito. Non ci verrà chiesto quante ore di meditazione abbiamo fatto, quante volte siamo andati a messa, e nemmeno quante volte abbiamo detto il rosario. Tutte queste cose sono necessarie per prepararsi, ma non faranno parte del giudizio. Il giudizio sarà molto semplice “Avevo fame, e voi mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato dell’acqua, ero straniero e mi avete ospitato nella vostra casa, ero nudo e mi avete dato dei vestiti, ero malato ed in prigione e siete venuti a trovarmi!”(Mt 25,35). Questo ci dirà il Maestro quando verrà!  E questo è il messaggio che lascio a voi.
Ed è il momento di Pier Giorgio Caria, uno dei massimi esperti di ufologia in Italia, ricercatore e autore di documentari per trasmissioni televisive quali Voyager e Star Gate, oltre che vincitore di diversi premi al congresso mondiale UFO Laughlin in  Nevada. Ancora una volta ci illustrerà con quella straordinaria capacità di analisi e di sintesi di cui è dotato, il legame inscindibile tra l’esperienza di Giorgio Bongiovanni, la realtà extraterrestre, i segni divini in cielo e in terra, e come questi segni dei tempi convergono e si fondono in un unico messaggio: il Ritorno del nostro Maestro Gesù Cristo. “Vi ringrazio di essere qui stasera. Noi siamo appena rientrati con Giorgio dal Sud America, dopo una tournée di varie conferenze, programmi televisivi e radiofonici e sono contento che l’interesse prosegua, perché le sale erano piene così come lo sono oggi. Mi riallaccio subito all’intervento di Flavio che ha parlato dei segni che si stanno manifestando nell’ambito sacro. Il vostro compaesano Giorgio Bongiovanni porta uno dei segni massimi della storia della cristianità: le stigmate, che ricordano in maniera dolorosa ed eclatante la crocifissione e la Passione di Cristo. Ma ci sono anche altri segni come i cerchi nel grano e l’ufologia, anche se la scienza ufficiale non li riconosce. E questo mancato riconoscimento non è di carattere scientifico, perché scientificamente sono oramai cose risapute. Il problema è che l’informazione è custodita da un numero ristretto di persone e non arriva  fino a noi. E anche quando arriva viene presentata sempre senza serietà e con tono ironico, un po’ sarcastico. Io vorrei innanzitutto fare una premessa. Io sono assolutamente convinto che la Verità sia un percorso assolutamente personale, quindi nel mostrarvi queste cose non è mia intenzione cambiare la visione della vostra vita. Voglio solo scambiare con le persone degli input che consentano ad ognuno di voi attraverso una ricerca personale, di arrivare alla verità. Perché la verità ha comunque mille sfaccettature e può essere realizzata solo attraverso un lavoro personale. Io non posso vendere la verità e non ve la posso nemmeno regalare.
E prima di iniziare vorrei anche ricordare una persona che per me è stata importantissima, Eugenio Siragusa, che io ho conosciuto alla fine degli anni ’90 e che è stata la mia guida spirituale. Un personaggio straordinario che è stato anche, e soprattutto, la guida spirituale di Giorgio Bongiovanni, cioè la persona che lo ha preparato per arrivare a vivere poi quella straordinaria esperienza mistica che sono le stigmate. Quindi Eugenio è stato un po’ l’iniziatore di questa ricerca, di questo studio per trovare le prove che servono a farci capire che qualcosa di straordinario sta avvenendo nei nostri tempi. Eugenio è stato un pioniere del contattismo, un essere scelto sicuramente da intelligenze extraterrestri per poi essere il tramite di messaggi poi comunicati all’umanità. Quindi chiedo un grande applauso ad Eugenio.
Ora vorrei iniziare, dopo questa digressione, dai segni che convergono sull’ufologia ragionando però con l’ottica di una straordinaria e antica civiltà che noi storicamente non abbiamo conosciuto: i Maya. I Maya scompaiono nell’ 819 d.C., ossia sette secoli prima che arrivassero gli spagnoli sulle coste del Guatemala. A livello mondiale se ne parla come se la profezia Maya fosse una specie di profezia della fine dell’umanità. Ma non e’ cosi’. La profezia Maya parla di questi tempi, di una gravissima crisi anche abbastanza dolorosa che l’umanità avrebbe vissuto; ma parla anche di un grande rinnovamento, di un periodo che si conclude nel  2012 e nel 2013 ne inizia un altro. Quindi non finisce il mondo. Avvengono fatti straordinari perché il pianeta viene investito da una energia straordinaria che condiziona, anche attraverso il sole e la luna, l’esistenza stessa del pianeta. Un periodo particolare che loro chiamano “il tempo del non tempo” e che considerano “il tempo della scelta”, cioè l ‘ultimo periodo utile nella quale l’umanità può decidere il bene o il male. Ma non dal punto di vista concettuale, bensì dal punto di vista, come diceva prima Flavio, delle opere, delle azioni. Quindi dobbiamo meditare, dobbiamo pregare, pero’ dobbiamo anche e soprattutto agire. Se vogliamo una società diversa da quella che abbiamo, estremamente ingiusta e contro la vita che stiamo distruggendo in tutte le sue manifestazioni, dobbiamo fare la scelta di scendere in campo. Dobbiamo agire, dobbiamo sacrificare il nostro tempo e anche i nostri beni se necessario per cercare di apportare un cambiamento positivo nella nostra società che sta andando palesemente alla deriva. Questo perché, dicono i Maya, sono le nostre azioni che determinano il nostro futuro. E questo ci riporta esattamente alla legge di causa ed effetto, o come diceva Cristo “Chi di spada ferisce, di spada perirà”, o del karma per le religioni orientali. Comunemente  la nostra vita, così come la vita di ogni essere, a parte casi particolari che definisco missioni, è proclamata da noi stessi; anche se spesso noi erroneamente consideriamo la legge di causa ed effetto, che è una legge fisica così come lo è la legge di gravità, alla stregua di un credo. Quindi se noi vogliamo entrare nell’aspetto positivo della profezia, dicono i Maya, e cioè nel futuro entrare in questa straordinaria epoca dell’oro, dobbiamo guadagnarcelo attraverso le nostre azioni. Perché se le nostre azioni resteranno passive o addirittura lavoreremo dalla parte del male, entreremo nella parte negativa. E i Maya ci dicono che all’interno di questo periodo di vent’anni (ultimo katun) iniziato a partire dal 1992 (anno di una grande eclissi), si entrerà in un periodo che loro chiamano ‘il salone degli specchi’. Entriamo cioè in periodi di grandi eventi a livello planetario che ci faranno vedere attraverso la loro manifestazione il valore che hanno avuto le nostre scelte. Ad esempio con il terremoto del Giappone il problema di Fukushima ha reso palese quanto sia pericoloso, distruttivo e stupido scegliere il nucleare. Quindi noi vediamo le nostre scelte rispecchiate negli eventi. E questo tempo della scelta finisce nel 2012, e a partire dal 2013 questo tipo di energia entrerà prepotentemente, cioè gli eventi diverranno sempre più rapidi. Ma ci sono anche altri segni eclatanti nel mondo che confermano che ci troviamo in un momento particolare: la spiritualità, i cerchi nel grano e la visita extraterrestre. Giorgio riceve le stigmate il 2 settembre 1989, pochi anni prima che iniziasse l’ultimo katun, a Fatima in uno dei luoghi più famosi della cristianità moderna dove nel 1917 la Santa Vergine è apparsa ai tre pastorelli dando  loro i tre famosi messaggi. La Vergine riappare così per la settima volta a Fatima stigmatizzando un giovane siciliano, a completare il numero di apparizioni profetizzato ai tre pastorelli. Quindi anche nel campo della spiritualità e della divinità succede un fatto eclatante proprio alle soglie dell’ultimo katun. Nell’ambito dei cerchi nel grano questi simboli compaiono numerosi a partire dal 1990, mentre negli anni precedenti apparivano come semplici cerchi ed erano ritenuti un fenomeno puramente ufologico, attribuite a ipotetici atterraggi alieni. Ma quando queste figure cominciano a farsi più elaborate e complesse, i ricercatori si rendono conto che il fenomeno è un fenomeno di per sé stesso comunicativo, perché compare diverse volte il simbolo tramandato da antiche civiltà che significa ‘comunicazione tra cielo e terra’, o ‘unione tra cielo e terra’. Simbolo che compare varie volte nei campi inglesi, reiterando diverse volte la parola ‘comunicazione’. Quindi le civiltà extraterrestri che sono gli artefici di questo straordinario fenomeno fanno il grande cambiamento dei cerchi nel grano sempre alle soglie dell’ultimo katun Maya, divenendo un fenomeno assai più complesso, che tra l’altro può essere visitato da tutti e ha una valenza scientifica straordinaria. E questo accompagna un altro fatto straordinario: la visita di civiltà extraterrestri, di esseri molto più evoluti di noi la cui comunicazione assume una forma più concreta anche attraverso i campi di grano. Ancora non si sono mostrati pubblicamente però siamo vicini a questo grande contatto. E ritornando alle profezie Maya, in uno dei codici sopravvissuti, il codice Desdra, c’è una profezia che riguarda proprio il contatto con queste civiltà che dice che uno dei fattori più importanti nell’ambito di ciò che sarà il cambiamento dell’umanità, dei fatti che la porteranno a vivere questa straordinaria evoluzione è proprio il contatto con le civiltà che vengono dal cosmo. In una pagina del codice Dresda viene infatti raffigurata la morte seduta su un trono di ossa che ammonisce con il dito.  E la profezia dice “Guai a voi della Terra, verrà la fine dei cavalieri giaguaro e l’inizio di una nuova era che sorgerà sulle ceneri della precedente. E sarà il tempo dell’incontro con i Signori delle stelle”. Quindi i Maya ci parlano già secoli addietro di civiltà extraterrestri: i Signori delle stelle sono coloro che sono padroni del viaggio interstellare, e lascio a voi immaginare quale possa essere la scienza di civiltà che possono viaggiare tra i soli e le galassie. I cavalieri giaguaro sono invece i distruttori della vita: i costruttori di armi, i guerrafondai, i trafficanti di droga, le organizzazioni criminali, etc. E il 15 luglio 1991, prima, durante e dopo l’eclissi prevista dai Maya, un disco volante staziona sopra città del Messico. A partire da questa data i Maya ci dicono che ha inizio il processo finale che ci porterà al contatto cosmico. Effettivamente da quella data il numero di avvistamenti, di testimonianze e di fotografie è cresciuto in maniera esponenziale. Ritornando a Giorgio Bongiovanni, il 2 settembre 1991 in un’estasi riceve le stigmate sui piedi, non in una forma classica, ma nella forma di una croce sanguinante, durante la quale riceve un messaggio da Cristo in cui gli viene spiegato che siamo entrati nel tempo della scelta e che la croce rappresenta la scelta che farà l’umanità. Una croce a quelli che accetteranno il bene, e una croce a quelli che seguiranno il male, una croce di condanna e una croce di redenzione. Per cui anche nell’esperienza di Giorgio la profezia Maya del tempo della scelta entra prepotentemente attraverso il segno di sofferenza del sangue delle stigmate. E questo momento particolare della storia dell’umanità verrà fortemente marcato dalla presenza della Santa Vergine che ci invita non solo alla preghiera, ma anche alle opere. E ancora, in concomitanza a tutti questi eventi che possono essere più o meno creduti, si verificano altri eventi. E’ crollato il comunismo e questo ha cambiato completamente la storia dell’umanità, tanto che la storia nazionale e internazionale non sarà più la stessa. Gli Stati Uniti prendono il sopravvento e prende il via la globalizzazione che tristemente ha marcato gli ultimi vent’anni della nostra storia. Quindi questo fatto è un’ulteriore prova straordinaria che qualcosa di importante è entrato nell’umanità e ci sta portando verso il destino. Anche a livello nazionale, qui in Sicilia, avvengono due fatti tremendi dove due eroi della patria, due martiri, vengono barbaramente trucidati rispettivamente io 23 maggio e il 19 luglio del 1992: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questo evento farà cadere un potere che sembrava inossidabile ed eterno, provocando delle situazioni che hanno veramente cambiato e condizionato anche la storia della nostra nazione. Io questo lo dico anche all’estero, sottolineando che questo fatto, accaduto qui in terra siciliana, non ha condizionato solo l’Italia. E’ stato un fatto che ha scosso e che ha percorso le vie di tutto il mondo. Quindi il loro assassinio lo possiamo ritenere a tutti gli effetti un fatto che ha cambiato la storia dell’umanità. 
E ora rientriamo nell’ambito specificatamente ufologico, dove a partire dal 11 luglio 1991 il contatto si intensifica. Ma facciamo prima un passo indietro. Nell’ottobre del ’57 lo Sputnik era l’unico oggetto di fabbricazione artificiale-tecnologica-terrestre in orbita sul nostro pianeta. Non c’era altro. Non c’erano satelliti rotti, chiavi inglesi perse dagli astronauti, non c’erano relitti spaziali o spazzatura spaziale a cui attribuire la presenza di oggetti non identificati nello spazio. C’era solo lo Sputnik, una palla di circa 50cm di diametro, il primo oggetto lanciato in orbita planetaria. Ma il 9 novembre del 1957 appare un articolo di giornale “Lo Sputnik non è solo”, dove si dice che lo Sputnik viaggia accompagnato da un piccolo misterioso oggetto luminoso. Notizia eccezionale a cui seguirono molte altre testimonianze di questo fenomeno: i filmati dell’astronauta James McDevitt che ha ripreso alcune sfere e le loro rapidissime evoluzioni, i filmati dall’Apollo 9, dell’Apollo 17… ne seguirono tonnellate di filmati di sfere, perché a quei tempi la censura non occultava ancora queste informazioni. Ma dal 1992 il contatto si intensifica non solo con filmati di dischi volanti, ma anche con interazioni dirette a livello fisico con le telecamere. Verranno persino fotografate le teste dei robot biologici, i grigi, che occupano i dischi volanti. Fino ad arrivare alle manifestazioni di carattere pubblico o paramilitare, mentre sorvolano spazi protetti militarmente o addirittura aeroporti. Teniamo presente che questi esseri hanno scelto da 60 anni a questa parte questa metodologia delicata per farci sapere che siamo visitati e annunciare il contatto massivo. Perché la loro presenza massiva in luoghi importanti scatenerebbe una spaventosa guerra, e i media manipolati ci direbbero che siamo invasi, provocando panico e paura che scatenerebbe un caos pazzesco.
Oggi il fenomeno di contattismo più importante dal punto di vista della produzione materiale video, è italiano. Antonio Urzi e sua moglie Simona Sibilla stanno realizzando i filmati più importanti e più chiari di tutta la storia dell’ufologia in quantità davvero industriali. L’esperienza di Antonio ha inizio con una visione di una enorme croce di luce nella sua stanza quando era bambino, e dal 2004 ad oggi ha realizzato più di duemila filmati in Italia, in Messico, negli Stati Uniti, in Turchia, etc. Ed è incredibile come Antonio percepisca in anticipo l’arrivo di questi oggetti, e anche come molte volte le riprese di questi fenomeni accompagnino le sanguinazioni di Giorgio o il ricevimento di messaggi da parte degli esseri di luce. Quindi c’è una stretta relazione tra l’aspetto spirituale e la realtà extraterrestre, sulla quale anche le religioni avrebbero molto da dire, ma che tacciono  mantenendo il silenzio, perché se la gente prendesse coscienza di questa verità cambierebbe sistema di vita. E questa relazione tra spiritualità e realtà extraterrestre si fa sempre più palese nei cerchi sul grano: appaiono croci, il volto di Cristo vivo, fino al calice con ostia, il simbolo mistico per eccellenza. In particolare, quando compare la figura del calice Giorgio riceve un messaggio dagli esseri di luce nel quale loro indicano un personaggio, che è Giorgio stesso, quale Calice della Comunione, che è il Santo Graal. Questi esseri spiegano che realmente il Santo Graal sono gli stigmatizzati, i calici viventi contenitori del sangue di Cristo ancora versato per la nostra salvezza. Quindi il calice tanto cercato nei millenni, protagonista di poemi e di storie in realtà e stato vivente in mezzo a noi per secoli. Le connessione tra spiritualità e realtà extraterrestre verrà poi confermata da un altro messaggio: “Il fenomeno dei pittogrammi subisce per evoluzione naturale un passaggio da immagine cosmico-scientifica a immagine mistico-spirituale, ciò per porre in evidenza alle vostre coscienze che questo e il tempo che annuncia la venuta di Cristo sulla Terra e quindi il trionfo della scienza dello spirito sulla scienza senza coscienza”. Ogni simbolo è quindi un messaggio che reitera ancora una volta ammonimenti, avvisi, annunci che siamo in un tempo di grande cambio e che ci dobbiamo adeguare, che non possiamo più vivere la vita come l’abbiamo vissuta fino ad oggi. Ed è lo stesso messaggio che ci dà la Santa Vergine, gli extraterrestri, e che ci ha dato Cristo duemila anni fa. Già negli anni ’80 Eugenio Siragusa diceva che la visita extraterrestre è occultata anche perché è un segno messianico, uno dei segni profetizzati che annuncia l’imminenza della seconda venuta di Cristo. Un annuncio che continua oggi a manifestarsi  anche attraverso lacrimazioni di statue, quadri, apparizioni che profetizzano e ammoniscono. Ma sono tutti fenomeni scaturiti da una unica fonte che è quella divina.
Perché la verità o la non verità è semplicemente un problema di informazione. Dobbiamo uscire  dal campo dei credo! Credere è un inganno. Una cosa è vera, se abbiamo le prove,  o non è vera. Invece nel nome dei credo sono anni che ci scagliamo soprattutto a livello religioso e anche politico, e ci ammazziamo come i cani.
Ed ecco Giorgio Bongiovanni raggiungere il palco:
“Grazie a tutti. A Enzo, mio amico e fratello floridiano, agli organizzatori, alla giunta comunale e alle autorità che hanno reso possibile questo evento. Io sono venuto qui questa sera per darvi un messaggio, ma vorrei iniziare con una preghiera”. 
Dopo aver rimosso i guanti, nel rispettoso silenzio della sala Giorgio recita il Padre Nostro. E dopo alcuni secondi di raccoglimento, riprende la parola introducendo un piccolo aneddoto della sua vita segnata, già dalla tenera età, da un destino che lo porterà a compiere la grande missione tracciata dal Cielo.: “Io sono floridiano, sono nato qui, in via Palestro vicino alla chiesa di Sant’Antonio. Ricordo che un giorno, all’età di sei anni sono scappato di casa. Mia madre e mio padre mi cercarono ovunque e non sapevano dove trovarmi. E dopo una lunga ricerca per tutta Floridia mi trovarono alla processione di San Sebastiano che stavo spingendo il carro insieme ai partecipanti. Non ero stato accompagnato da nessuno, e questo colpì molto mia madre” [..] Dopo ventidue anni di missione, questa è la prima volta che porto nella città dove sono nato il messaggio che il Cristo mi ha affidato. Vi chiederete perché proprio adesso, e la risposta è semplice. Perché siamo arrivati alla fine dei tempi e viviamo un momento  molto particolare. Tutto quello che avete visto e ascoltato in questa sala dai nostri amici e fratelli, è una piccolissima sintesi  dei segni celesti si stanno manifestando nel mondo.
E tutti questi segni sono portatori di un messaggio, e bisogna capirli, bisogna interpretarli, bisogna decifrarli. Anche se generalmente sono così chiari e così evidenti che, aldilà delle spiegazioni scientifiche, spirituali che sono comunque importanti, intuitivamente tutti voi potete dedurre che si tratta di un messaggio divino, che viene da Dio, e che chiama l’umanità all’appello tramite i suoi strumenti. La Madre Santissima come abbiamo visto è uno strumento indispensabile e lo strumento più importante di cui Dio si serve per manifestare la Sua volontà si chiama Gesù Cristo, il protagonista del messaggio che vi porto stasera. Per non annoiarvi sarò molto sintetico anche perché voglio che i miei fratelli concittadini di Floridia, dopo tutti questi anni di assenza dalla mia terra, mi interroghino, mi facciano delle domande. Quindi darò spazio soprattutto a voi. Ma prima dovete ascoltarmi attentamente. Io non sono Gesù Cristo. Io sono un messaggero di Dio e ora che sono giunto alla parte finale della mia missione ne sono più che mai convinto. La Madonna a Fatima, e Gesù successivamente, mi dissero “Quando sarà giunto il momento in cui sta per terminare la tua missione, ritornerai sulla tua terra e predicherai”. E siccome la mia missione sta per terminare, eccomi  qua. Io, la mia famiglia e alcune persone del nostro gruppo, ora viviamo a Palermo, nella capitale della Sicilia. Perché da questa città inizio l’ultima parte della mia missione. Io non sono Gesù Cristo ma sono venuto qui per annunciarvi quello che voi cattolici già sentite dire spesso nella parte finale della Messa. Io mi rivolgo ai cristiani cattolici ma parlerò anche ai laici e darò un bel messaggio ai non credenti. Quando il sacerdote dice “Mistero della fede”, coloro che ascoltano rispondono “Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua Resurrezione nell’attesa della Tua Venuta”. E “In attesa della tua Venuta” voi cristiani cattolici lo sentite dire ogni domenica a Messa. Quindi noi cristiani cattolici abbiamo l’obbligo, se professiamo questa fede, di credere nella seconda venuta di Cristo. Ecco, la mia missione è proprio questa: annunciarvi la seconda venuta di Cristo. Purtroppo pochissimi sacerdoti ricordano che questo è il Tempo. Nessun cardinale ve lo ricorderà mai, perché la temono. Mentre molti fedeli, come noi, la aspettano perché sono assetati di giustizia. Questo è il Tempo della seconda venuta di Cristo e tutto quello che sta succedendo gira intorno a questa profezia. Qui si focalizza anche la mia esperienza, che vivo da ventidue anni. E questa venuta nel Vangelo è annunciata dallo stesso Gesù nel capitolo 24. Alla domanda dei suoi discepoli riguardo al tempo della sua venuta, Cristo risponde con un discorso molto profondo che viene definito il discorso escatologico. Qui Gesù parla di un tempo, dove Gesù stesso dice che nessuno conosce il giorno e l’ora. Però spiega che attraverso i segni dei tempi possiamo capire quando sarà il tempo della sua Venuta. E agli apostoli dà delle indicazioni chiave e ben precise, perché Gesù sapeva che gli apostoli avrebbero fatto arrivare a noi la sua Parola affinché tutti noi oggi potessimo conoscere la Verità
Gesù nel discorso escatologico parla chiaro e dice “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, …quando sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre, …quando insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno,… ci sarà fame e pestilenza, …vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle quello è il tempo della mia venuta, … Quando i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni” (ATTI DEGLI APOSTOLI 2-17) quello è il tempo della mia venuta.
E quando il Signore dice “le stelle cadranno dal Cielo e le potenze dei Cieli saranno sconvolte”. non faceva certo riferimento alle stelle. Poteva forse Gesù mentire o essere bugiardo? Gesù è il figlio di Dio, è il più grande astronomo dell’Universo, quell’universo che Lui stesso ha creato. Con il termine stelle indicava gli oggetti di luce che sarebbero discesi sulla Terra. E poi dice ancora  quando “comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo. prossimo è il Mio ritorno”. Il segno del Figlio dell’uomo è la Croce, e stasera in questa sala di croci apparse in cielo e in terra ne abbiamo mostrate solo alcune. Sono tutti segni di preparazione. La Madonna a Fatima, a Garabandal, a Medjougorie ha parlato del grande segno, e il segno è la Croce nel cielo. Gesù dice anche “E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza venire sulle nubi del cielo (Mt 26:64) ” Tutto il mondo, tutte le nazioni lo vedranno. Tutte le nazioni saranno poste ai suoi piedi”. Quindi Gesù parla di una manifestazione fisica. Quello che è importante, e che è anche il messaggio che io vi porto stasera, è che noi ci dobbiamo preparare a questa Sua manifestazione. Quindi quello che abbiamo visto stasera, o che vedrete, e tutti i segni che accadranno e riporteranno prossimamente nei giornali sono una preparazione alla venuta di Cristo. Perché la venuta di Cristo non sarà una venuta silenziosa, dove molti dubiterebbero. Sarà così sconvolgente, così sublime, ma anche drammatica e spaventosa nello stesso tempo che se voi non vi preparate potreste morire all’istante. E non solo morte fisica, che è già un esperienza traumatica. Ma anche morte interiore, spirituale. Perché come dice il Vangelo, la Sua seconda venuta non sarà come la prima. Non sarà sulla Croce. Non ci saranno più le frustate, non ci saranno più i chiodi nelle mani, non ci sarà più la Santa Vergine sotto la Croce e San Giovanni a sostenerla, non ci saranno perforazioni del costato.. ci sarà la Gloria. Cristo verrà come Giudice. E come ogni Giudice, deve giudicare cioè deve stabilire se una persona è colpevole o innocente. Quindi deve assolvere, condannare o addirittura premiare. Quindi noi ci dobbiamo preparare alla venuta di Cristo. E, come dice il Vangelo, Gesù non sarà solo. Sarà accompagnato da una fortissima legione di angeli non astratti, concreti, che toccheremo così come toccheremo il Signore. Voi probabilmente credete che gli angeli hanno le ali, o che sono forme spirituali, e che quello che diceva Gesù è simbolico. Ma non è così, e Lui lo dice chiaramente. E siccome oggi ho ricevuto un ordine da Cristo “A Floridia devi parlare del Vangelo, così i floridiani ti capiranno meglio”, io vi porto un esempio dal Vangelo. Dopo l’arresto e la flagellazione Gesù fu portato davanti a Pilato. “Sei tu il re dei Giudei?” gli chiese il governatore. E Gesù siccome Pilato parlava in latino, risponde in latino “Si, lo sono”. Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?».Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». E Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei angeli avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».  E Gesù rispose: «Tu lo dici; Io sono Re”. (Gv 18,33)
E voi che in questa sala siete tutte persone intelligenti, tutti intellettuali, altrimenti non sareste qui, vi dovete porre una domanda. Se Gesù incatenato, frustato e flagellato dice ”Se il mio Regno fosse di questo mondo i miei angeli mi verrebbero a liberare”, ciò significa che questi angeli che lo verrebbero a liberare all’istante sono persone concrete. E allora il messaggio rivoluzionario che io vi porto è che questi angeli non sono solamente delle entità spirituali, come sappiamo che esistono. Sono anche delle persone che vengono da altri luoghi dell’universo. Quindi civiltà extraterrestri accompagnano Gesù nella Sua seconda venuta. Molti ritengono inconcepibile l’esistenza di altre civiltà extraterrestri, ma così facendo minimizziamo Gesù. Perché se Gesù è il Re dell’Universo non possiamo pensare che Lui non abbia potuto visitare altre civiltà come la nostra. E allora Pilato capisce benissimo che Gesù non era uno stolto e che era innocente, e cerca in qualche modo di liberarlo. Poi vigliaccamente se ne lava le mani perché gli scribi e i farisei avevano già aizzato il popolo  a condannare Gesù alla crocifissione. Quindi Gesù non ritorna solo, e nel cielo vedrete migliaia di migliaia di migliaia di luci bianche sferiche, ovoidali, azzurre che lo accompagneranno e a bordo delle quali ci saranno milioni di esseri che accompagneranno questo Re. E noi ci dobbiamo preparare a questo perché tutti noi floridiani e non, dovremo ascoltare il giudizio di Gesù. Lui non distruggerà il mondo, al contrario. Lo migliorerà. Quindi io non credo alla fine del mondo, io credo al Nuovo Regno di Dio. Io sono ottimista. Tutti pensano che ci sarà la terza guerra mondiale, nucleare e che il mondo finisce. Io invece penso che ci saranno grandi catastrofi, ma non ci sarà la fine del mondo perché il Cristo insieme a questa grande Confederazione angelica cambierà lo status delle cose sulla Terra. Però Lui avrà il potere di separare il grano dalla zizzania, di stabilire chi è bravo, chi è giusto, e chi non lo è. Chi è buono e chi è cattivo, chi è un assassino criminale e chi è un santo onesto. Quindi noi ci dobbiamo preparare a questa seconda venuta, e siccome noi dobbiamo accogliere Gesù con tutto il nostro amore, noi non possiamo continuare a vivere così come stiamo vivendo. Noi dobbiamo fare una scelta, noi dobbiamo collaborare ad una società giusta, noi dobbiamo dimostrare a Gesù che le nostre opere sono buone perché lui verrà a giudicare non la nostra fede, perché è stato detto e scritto nel Vangelo “Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà sulla Terra, troverà la fede? No, non la troverà. Quindi se Gesù non troverà la fede, o la nostra poca fede, che cosa verrà a giudicare? Le nostre opere, e se saranno buone noi faremo parte del Regno di suo Padre sulla Terra. Se le nostre opere saranno cattive noi saremo relegati in altri luoghi dove c’è tanta sofferenza. Ma affinché noi possiamo dimostrare a Gesù che le nostre opere sono buone, dobbiamo scegliere. Che significa scegliere? Cosa dobbiamo fare per prepararci? Devo lasciare la famiglia, i figli, il lavoro e devo andare a fare il predicatore? Devo vendere tutto e darlo ai poveri e vivere come un barbone in mezzo alla strada? No. Noi dobbiamo dare la faccia. Se siamo onesti, manteniamo la famiglia, i figli e siamo credenti ma restiamo nascosti, non è sufficiente per entrare nel Regno di Dio. Noi dobbiamo dare la faccia e schierarci. Schierarci con chi è giusto, con chi è salvo, schierarci e denunciare quello che non va bene per reclamare i diritti degli indifesi, i deboli e i poveri. Cristo era nemico dei potenti. Cristo era amico dei deboli, era amico di quelli che soffrivano. Ma tutti noi non abbiamo questo potere e allora dobbiamo aiutare gli altri con la parola, con il voto se dobbiamo votare, con la scrittura se dobbiamo protestare. Ma dobbiamo schierarci. Noi dobbiamo annunciare la Venuta di Cristo ma allo stesso tempo dobbiamo dire alla nostra società e ai nostri fratelli il desiderio di un mondo migliore. Dobbiamo schierarci, dobbiamo dire dov’è il bene e dov’è il male. E vi faccio un esempio concreto.
Io stamattina sono andato con alcuni miei amici del Triveneto a Siracusa, al santuario della Madonna delle lacrime eretto a ricordo della miracolosa lacrimazione del 1953 nella quale, da credente, io credo totalmente. E da qui ci siamo recati in via Degli Orti di San Giorgio, presso l’umile casa che ha ospitato il prodigio. E all’interno vedo una targa in bronzo firmata dall’ex governatore Salvatore Cuffaro che diceva: “Il presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro interprete autentico della devozione del popolo siciliano alla Madonna delle lacrime ha promosso il recupero di questo luogo sacro dove Maria con il segno delle lacrime ha manifestato al mondo intero il suo amore di Madre. Siracusa 8 dicembre 2007”.
E io ho detto inorridito a voce alta davanti a tutti“Levate questa placca! E’ una bestemmia contro lo Spirito Santo, una di quelle che non possono essere perdonate!  Perché Cuffaro è un mafioso, in carcere, condannato in terzo grado in cassazione  per mafia, e non è giusto che stia in un luogo sacro”. Dal punto di vista cristiano lo rispetto perché è un buon detenuto. Ma io non sono solo religioso, e da giornalista e direttore della rivista antimafia devo dire che ha sbagliato gravemente. E non si è pentito. Quindi noi dobbiamo seguire le orme di Cristo nella giustizia. Quando Cristo vedeva dei crimini, li condannava “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume…  Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! (Mt 23,24)
Ecco, noi dobbiamo seguire Gesù, noi dobbiamo cacciare i mercanti dal tempio, perché Gesù li cacciò a frustate. Ci dobbiamo schierare per prepararci alla venuta di Cristo. E schierarci significa aiutare gli indifesi, aiutare i bambini di Floridia che soffrono, i ragazzi che sono disoccupati, dire loro che alla mafia non si devono nemmeno avvicinare. E non solo. Dobbiamo anche combatterla e scrivere nomi e cognomi. Questo è schierarci. Cacciare la mafia dalla Sicilia! Noi ci dobbiamo unire tutti religiosamente, spiritualmente, nella lotta contro la mafia. Così quando Gesù ritornerà ci darà un premio perché abbiamo lottato per la giustizia, per la verità, per la fratellanza, per l’amore del nostro popolo.
E ora voglio dare un messaggio per i laici, per chi non crede in niente. Io quando non capisco e sono in difficoltà faccio domande a Gesù. E in una visione ho chiesto a Gesù Cristo “Come devo fare per convincere l’ateo che si deve salvare? Gli devo imporre di andare a messa, che deve credere in Te? Dimmi cosa devo fare!” E Lui mi ha risposto così “Figliuolo, si salveranno tutti coloro che faranno le opere, che metteranno in pratica i miei insegnamenti”. E io  “Ma quelli che non ti hanno creduto ma mettono in pratica i tuoi insegnamenti?” Tu dirai loro così, fratello caro: “Se hai fatto delle opere buone quando Gesù ritornerà ti darà uno schiaffo e ti dirà ‘Figliuolo, tu non mi hai avuto nella mente, non mi hai contemplato, nella tua mente non ci sono entrato, ma le tue opere hanno dato dimostrazione che io vivevo nel tuo cuore, quindi sei salvo’. E allora, cari fratelli laici, uniamoci nelle battaglie a favore dei deboli, dei diseredati, delle vittime della mafia. Quando ritornerà Gesù, se avete fatto le opere buone, sarete salvi lo stesso. Lo schiaffo ve lo dovete prendere, perché era evidente che Gesù esisteva e vi siete sbagliati. Ma sarete salvi anche voi. Anzi, è più facile che molti laici si salvino e molti di noi credenti vadano all’inferno perché vigliaccamente non abbiamo saputo testimoniare la verità di Cristo. Grazie a tutti. E ora fatemi domande.

D: Lei dice che ci dobbiamo unire, dobbiamo combattere. Ma Gesù disse “Io vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni e gli altri, come Io ho amato voi”. Non ha detto “combattete”. Lui era Amore e secondo me noi dobbiamo fare questo: amare, non combattere. O sbaglio?
R: Lei signora ha una interpretazione dell’amore diversa, non sbagliata, e io non mi permetto di giudicare. Però combattere per aiutare gli indifesi e i giusti, non è sbagliato. Perché Gesù non  ha detto solo questo. Ha detto anche un’altra cosa: “Io vi mando a predicare. E quando sarete accolti con pace, la pace di quella casa ricadrà su di voi. Ma quando non vi accoglieranno, scrollate la polvere dai calzari”. Questo non è amore,  è giustizia. E la giustizia è anche combattere per dare il necessario a tutti, perché tutti hanno diritto di mangiare. E quando Gesù puntava il dito contro gli scribi e i farisei? Quando Gesù ha cacciato i mercanti del tempio? Quello non era combattere? Per combattere non intendo prendere le armi: combattere è avere il coraggio di dire la Verità.

A questo punto una signora del pubblico interviene per commentare l’intervento della signora: “Signora, quando lei cresceva i suoi figli ci sono stati stati sicuramente momenti in cui doveva essere dolce, e altri in cui doveva essere severa. Ma la severità è sempre amore”.

D: Ciao Giorgio, innanzitutto grazie di esistere perché sei importante per tutti noi. Io desidero farti una domanda. Tu hai detto che Gesù tornerà sulla Terra con il corpo fisico, quello resuscitato, e che potremo toccarlo. Ma come può sopravvivere un corpo umano al di fuori del nostro pianeta?
R: La materia è energia, ed è governata da un’intelligenza superiore che la compenetra. Nel nostro caso il nostro corpo è energia solidificata. Chi comanda il nostro corpo è lo spirito, che è l’intelligenza, come affermava il nostro vecchio amico Eugenio Siragusa. Quindi uno spirito evolutissimo come quello di Cristo, può controllare a seconda della dimensione nella quale deve operare lo strumento di energia che serve a Lui per manifestarsi a quel tipo di civiltà. Nella terza dimensione che è la nostra, il corpo, o energia solidificata, è l’energia che serve affinché lo spirito si manifesti. Nello spazio esterno o in un’altra civiltà questa entità spirituale, che trascende la terza, la quarta, la quinta, o la sesta dimensione, coordina quel tipo di energia a seconda del posto dove si trova. Quindi nello spazio ha corpi diversi. Nella nostra atmosfera ha quel corpo, mentre nel Sole è solo luce. Cristo, in quanto Essere Cristico, non ha corpo perché è Intelligenza Solare. E al Suo ritorno si servirà del corpo di Gesù per manifestarsi. Userà il corpo di Gesù, lo stesso di duemila anni fa, per farsi riconoscere e dimostrare la sua potenza. Lo farà solo per questo motivo, perché vuole dare dimostrazione che è lo stesso essere che è venuto duemila anni fa. Non certo perché Lui non sia in grado di personificare chiunque.
Tant’è vero che nel Vangelo è stato scritto come avverrà il Suo ritorno. Quando Gesù resuscita, si  presenta agli apostoli, alla Maddalena e alla Madre Santissima con i segni della crocifissione. E dopo quaranta giorni Gesù ascende al Cielo avvolto in una nuvola di luce, dinnanzi ai cuori affranti dei suoi amici. E gli angeli diranno “Uomini di Israele, perché piangete? Questo Gesù, così come vi è stato tolto, nello stesso modo vi sarà restituito”.
Quindi Lui ritornerà da una nuvola di luce. Lui tornerà così! Ecco perché io insisto, sono petulante, monotono forse. Fatemi domande. Sono venuto per servire, non per essere servito.

D: La chiesa per molti anni ha occultato il terzo segreto di Fatima. Oggi, in prossimità del ritorno di Cristo, possiamo dire che si è realizzato, o che si sta realizzando, il terzo segreto?
R: Nell’anno 2000 Il Vaticano ha divulgato il terzo segreto di Fatima, il manoscritto della veggente Suor Lucia Dos Santos. Ma il messaggio è incompleto ed è stato manipolato, e pensiamo che sia stata divulgata solo una parte. Io l’avevo detto e scritto dieci anni fa, insieme ad Eugenio Siragusa ed altri. Infatti nella versione “ufficiale” viene narrata solamente la visione che i tre pastorelli hanno della Madonna e dello scenario apocalittico che vedono. Nei primi due segreti la Vergine spiega molte cose, mentre nella terza parte tace. Ma anche le mie esperienze mistiche-spirituali con la Madonna mi confermano che il messaggio non è stato divulgato. Lucia infatti descrive un uomo vestito di bianco che sale attraverso una montagna di cadaveri verso una croce dove viene ucciso da alcuni soldati. Ma allo stesso moriranno vescovi, sacerdoti, uomini e donne di varie posizioni. E poi riporta la visione di due angeli che raccoglievano il sangue dei martiri e con il quale irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. Ma non c’è la spiegazione della Madonna! Invece negli altri due segreti svelati c’è.
E il cardinale Ratzinger, l’attuale Papa, a questo riguardo negò l’esistenza di una spiegazione. Ma com’è possibile che nei primi due, meno importanti, la Madonna fornisca una spiegazione, e nel Terzo segreto che è il più importante di tutti, non la dia? Possiamo solo dedurre che sia stata nascosta. E che cosa ha nascosto? Ha nascosto che la Terra sarà sconvolta da due catastrofi: una guerra mondiale e un grande cataclisma. Questo probabilmente per evitare la paura della gente, il che umanamente è comprensibile. Ma dal mio punto di vista , che bisogna dire la verità anche se fa male,  un tale gesto è inaudito. La Madonna dice che se non c’è un pentimento, un ravvedimento, accadrà tutto questo. Se invece tutti ci affidiamo al Suo cuore Immacolato, ci sarà un regno di pace. poi la Madonna annuncia la Venuta di Cristo, la crisi della Chiesa, e lo sparo contro il Papa, che simbolicamente significa che quel tipo di istituzione sarà distrutta. Ma io non vedo pentimento. Vedo piuttosto grande odio.

D: Gli hanno sparato o l’hanno ucciso?
R: Entrambe le cose. Il Papa a cui hanno sparato non è morto. Quella è una profezia chiarissima ed è simbolica e può anche essere presa alla lettera: quel potere viene distrutto nel momento di gravissima crisi umanitaria. Infatti c’è una montagna di morti e una croce in mezzo. E poi parla della venuta di nostro Signore, ma questa parte e stata nascosta perché reputata pericolosa. Ma la verità va detta. Questo è il segreto di Fatima.

D: Gesù dopo la Resurrezione dice a Simon Pietro “Ti do le chiavi del regno dei Cieli”. Lei cosa mi può dire a questo proposito?
R: Gesù gli da in mano le chiavi della fondazione della chiesa cattolica. Quindi io credo nel modo più assoluto che Gesù ha fondato la chiesa cattolica. Credo anche che la chiesa cattolica nei primi anni successivi alla sua ascesa in cielo con il corpo, l’anima e lo spirito, abbia lavorato mettendo in pratica gli insegnamenti che Cristo aveva lasciato. Nel tempo però la chiesa ha ceduto alle tentazioni del diavolo, ed è caduta molte volte in questa tentazione quando si è cominciata ad alleare con il potere. La prima tentazione di Satana la vediamo quando Costantino dichiara ”In hoc signo vinces”, dove la chiesa cattolica addirittura si sposa con l’impero romano. Ma Gesù aveva detto alla chiesa di non avvicinarsi mai al potere. Quello è stato il primo errore, ma ne ha commessi tanti altri. Malgrado ciò Cristo ha mandato dei santi all’interno della Chiesa per cercare di equilibrare quei gravissimi errori che la chiesa continuamente commetteva. E mi riferisco al potere della chiesa, non alla chiesa che siamo tutti noi. L’ultimo è stato Padre Pio, ma prima ce ne sono stati altri: san Francesco e prima ancora i nostri padri. Come Origene, grande filosofo cristiano, che voleva rimanere alle origini della sua chiesa ma fu completamente allontanato dalla filosofia cattolica perché sostenitore della teoria della reincarnazione. Quindi questo è ciò che leggo: che Cristo ha fondato la chiesa e ha dato a Pietro le chiavi. Ma non ha detto a Pietro, o ai successori di Pietro, e quindi ai Papi di bruciare vivo Giordano Bruno. Cristo non gli ha detto cosi! Non ha detto nemmeno di accecare Galileo Galilei per le sue teorie sulla rotondità della Terra. Non credo che Cristo abbia detto questo a Pietro. E non credo nemmeno che abbia ordinato di flagellare, ammazzare, scarnificare tante persone che la pensavano diversamente. Tant’è vero che il nostro Papa Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i crimini commessi dalla Santa Inquisizione. Ma pensi che se ne può uscire così?  Che poi il Signore perdona? Dobbiamo render conto di più. E allora io credo nella Chiesa e cerco di difendere la vera chiesa dai criminali che attualmente la occupano, perché io credo fermamente che la nostra chiesa è occupata da criminali. Questo è quello che credo. Mi potete dire quello che volete. Credo che nella nostra chiesa ci sono dei santi da amare, come Padre Pio, San Francesco, Santa Teresa D’Avila, Katerina Emmerich e Madre Teresa di Calcutta. Ma ci sono anche dei criminali da denunciare. E noi dobbiamo dire “Fuori dalla nostra chiesa! Prima che venga Cristo e ti scacci con le catene roventi!”. Questo è quello che penso.

D: Lei non crede nella chiesa?
R: Se non credessi nella chiesa non ne parlerei. Invece io credo, sono credente.

D: Io volevo ribadire l’obiezione della signora del pubblico che invitava ad amarsi, non a combattere. Lei non pensa che combattere contro il male si possa fare anche con la preghiera? Perché è facile amare chi ti ama, ma è difficile amare chi non ti ama.
R: Certo la preghiera è fondamentale. Ho parlato per un’ora del Vangelo, quindi non posso praticare il bene e razzolare il male. Il Vangelo è lotta, è combattere. Ma il vangelo è anche preghiera. Perché nel Vangelo Gesù prega e quindi io ubbidisco, perché lo sento. Gesù si ritira nell’orto degli Ulivi e prega, si ritira dagli apostoli dopo che è stato a predicare nel Tempio, e prega. Quindi la preghiera è importantissima. La preghiera è una riconciliazione, dona equilibrio, armonia. Io ho iniziato questa assemblea con il Padre Nostro, quindi io credo nella preghiera.
Ma non credo nell’ossessione della preghiera che ci fa credere, a torto, che noi possiamo risolvere i problemi con la preghiera. Nella preghiera noi possiamo aiutare nella fede, noi stessi e gli altri. Noi possiamo anche amplificare la fede con la preghiera. Ma noi i problemi con la preghiera non li risolviamo. E questo è matematicamente dimostrato dal fatto che noi preghiamo da duemila anni e la situazione è peggiorata. Non è migliorata. Allora alla preghiera dobbiamo unire l’azione. L’azione costante, quotidiana, minuto per minuto. Quindi questa è la lotta. La lotta non significa che prendiamo le armi e spariamo. La lotta è nell’azione: aiutare i poveri, aiutare chi soffre, combattere la mafia, l’ambiente, il no alle guerre, no all’energia nucleare. Questo è agire. Ma la preghiera resta comunque la linfa vitale della nostra fede.

D: Io condivido il suo parere che non c’è solo il marcio nella nostra chiesa, ma ci sono anche tanti missionari che la rappresentano.
R: Per quanto riguarda la Chiesa, ho sempre detto e scritto che nella nostra chiesa ci sono tanti santi. Però credo anche che ci siano più criminali che santi, perché altrimenti oggi sarebbe un punto di luce sulla Terra dove regna il Regno di Dio, o perlomeno si opporrebbe alla tirannia dei potenti. Invece quello che mi fa veramente tanta tristezza, e glielo dico con il cuore nelle mani, è vedere che i nostri rappresentanti sono vicini ai dittatori e ai criminali. E questo non mi piace. Perché Gesù era lontano dai dittatori e dai criminali. Era con la povera gente. E allora faccio come Giovanni Battista e grido nel deserto. E anche li minaccio dicendo “State attenti! Il giudizio di Dio prima o poi verrà. Quindi pentitevi!”. Questo è quello che faccio. E ho autorità per farlo perché porto i segni di Cristo.

D: Mi è piaciuta molto la sua presentazione. Io sono il tesoriere della confraternita di San Sebastiano e ho dei parenti nella provincia di Treviso che mi hanno parlato di lei. Io sono cattolico praticante e anche un grande peccatore, e anche se vedo che l’obiettivo è comune nutro delle grosse perplessità. E vorrei iniziare da un’osservazione personale che sicuramente lei non condividerà. Io non trovo opportuno attaccare dall’esterno l’apice della chiesa in un momento in cui anche all’interno ci sono lotte e divisioni. E’ vero che nella chiesa ci sono molte cose da riformare. La chiesa è santa e peccatrice nello stesso tempo: santa perché viene da Dio, peccatrice perché è fatta di uomini.  Ma è anche vero, e su questo non c’è dubbio, che peccatori lo siamo tutti.
R: Su questo non sono molto d’accordo con lei. Nel senso che io non vedo che nella chiesa cattolica ci sono solo peccatori. Tutti siamo peccatori, ma il problema non si limita al fatto che ci sono solo peccatori. Il problema è che nella chiesa ci sono anche dei criminali. E vanno arrestati, processati e condannati. Ed espulsi dalla chiesa. Il fatto che si nascondano i delitti criminali, è una bestemmia contro lo Spirito Santo. Quando Gesù dice “se bestemmierete Me, sarete perdonati. Ma se bestemmierete contro lo Spirito Santo non sarete perdonati. E’ scritto nel Vangelo “chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”(Lc 12,10). Ora, quando i sacerdoti violentano i bambini o commettono omicidi noi li dobbiamo arrestare e condannare, non nascondere come ha fatto il Vaticano per trent’anni! Questa è la bestemmia contro lo Spirito Santo. E non si fa. Un’altra bestemmia contro lo Spirito Santo è che i nostri rappresentanti della chiesa accarezzano il potere. Si appoggiano al potere, non lo sfidano il potere, non lo condannano severamente.  Abbiamo delle condanne del Papa contro la guerra molto lievi. E poi c’è il riciclaggio della Banca del Vaticano.. Loro nascondono la verità! Quando i nostri rappresentanti, vertici del Vaticano, diranno tutta la verità allora crederò che la chiesa è fatta di peccatori e di santi. Finché ci vengono nascosti i crimini devo dire che nella Chiesa ci siamo noi peccatori, ma ci sono anche molti criminali e noi li dobbiamo denunciare!

D: C’è un’altra cosa che da cattolico praticante non comprendo e che gentilmente vorrei mi venisse spiegato. Il legame tra il messaggio di Cristo, le discipline bionaturali e il messaggio ufologico esposto stasera mi sembra alquanto azzardato. E molto probabilmente ciò e dovuto al fatto che nonostante la mia giovane età,  essendo io cattolico di vecchio stampo, la mia apertura mentale non è tale per comprendere totalmente questa connessione. Malgrado abbia apprezzato molto la spiegazione che il ricercatore ha fatto e riconosca la sua preparazione, temo mi sia sfuggito qualche passaggio perché non capisco dove nel Vangelo si parli di dischi volanti.
R: Gli ufo sono la macchina, cioè il contenitore, non il contenuto. Il contenuto sono personaggi che pilotano queste macchine straordinarie che vengono da altri pianeti. E la Bibbia è piena di manifestazioni ufologiche. Solo che né i pastori, né tanto meno i Re Magi, che sono andati ad adorare il Bambinello, per quanto uomini colti, potevano spiegare che quella luce grande, immensa che nel Vangelo era descritta come la stella di Betlemme era in realtà un’astronave che dall’estremo Oriente li ha accompagnati per cinquemila chilometri e si fermava quando loro si fermavano, avanzava quando loro avanzavano, tornava indietro quando loro tornavano indietro. E quando vedevano scendere dal cielo certi personaggi concreti, potevano forse dire che si trattava di extraterresti? Ma ora che noi cattolici abbiamo studiato l’astronomia, non dobbiamo essere bigotti! Abbiamo  già commesso gravissimi errori ammazzando Giordano Bruno, Galileo Galilei.. adesso non rischiamo di fare lo stesso errore! Non possiamo essere cosi bigotti nel pensare che quella stella era veramente una stella. No, era senza dubbio un mezzo che Dio usava. Era un mezzo, non una stella. Adesso che abbiamo immagini di universi e galassie a centinaia di migliaia di migliaia di miliardi di anni luce, adesso che sappiamo che il cosmo è infinito, E se noi cattolici davvero crediamo che il cosmo sia stato creato da Dio e che Cristo è il Redentore dell’universo.. come possiamo sminuire questo Cristo che ha salvato una parte della nostra umanità, e negare l’esistenza e la possibilità che altre civiltà lo abbiano riconosciuto? Sarebbe un Dio riduttivo. Ora non abbiamo il tempo di approfondire, ma comunque la Bibbia è piena di manifestazioni ufologiche e di riferimenti a civiltà di altri mondi. Non è materia di fede, però è molto interessante evolvere le nostre conoscenze. Se poi Cristo ha degli angeli nel mondo spirituale, questo da credenti già lo sappiamo; ma se ha anche degli angeli nei mondi umani, io sono felice, superfelice.  Per me è scontato che gli extraterrestri credano in Cristo più di quanto ci crediamo noi.  Anche Padre Pio riguardo alla presenza extraterrestre disse :”E che vorresti che non ci fossero, che l’Onnipotenza di Dio si limitasse al piccolo pianeta Terra? E che, vorresti che non ci fossero altre creature che amano il Signore?” e ancora “..noi usciti dalla Terra siamo nulla. Il Signore non avrà certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri ci saranno degli esseri che non avranno peccato come noi.”
Io ho compreso benissimo il suo spirito ecumenico, ma io sono un provocatore e provoco nel senso positivo. Per questo motivo mi trovo insieme a questi amici e fratelli. Perché Dio è Uno, la fiamma è unica e gli aspetti sono diversi. Secondo me anche in altre religioni ci sono stati dei messaggeri divini che hanno portato in quei gruppi un messaggio che viene dallo stesso Dio, perciò io sono molto aperto anche alla tradizione orientale.

D: Lei ha detto che la chiesa è governata da criminali, ma questo lei non lo può dire!.Lei deve predicare il Vangelo, non può odiare.
R: Io non odio nessuno. Io amo la chiesa. Amo i miei fratelli e sono disposto a dare la vita. Ma c’è una cosa alla quale sono disposto a dare più della vita. Anche la faccia. E questa è la Verità. E se io dico la Verità, e la Verità fa male, pago il prezzo di dire la verità. Quindi io capisco la sua tristezza e rifletterò sul consiglio che mi ha dato. Però mi creda. Io non odio. Io sono venuto in questo mondo per dire la verità e se ho detto prima che i vertici della nostra chiesa sono criminali, non volevo dire che la nostra chiesa è criminale. Volevo dire esattamente quello che ho detto: i capi della nostra chiesa sono criminali perché nascondono la verità. Perché hanno nascosto la pedofilia per tanti anni, perché hanno riciclato i soldi della mafia siciliana nella Banca del Vaticano. Se io dico questo è perché io ho le prove fisiche.  Io sono andato nelle carceri a intervistare i mafiosi, i capi di Cosa Nostra. Io ho conosciuto questa gente. Uno di questi si chiamava Salvatore Cancemi ed era uno dei sei bracci destri di Totò Riina. E Cancemi mi ha detto “Io ho messo i soldi nella Banca del Vaticano. E il Papa e i cardinali erano d’accordo e facevano finta di non vedere”. Ecco, io questo lo denuncio in nome di Dio.  Sono dei criminali perché la mafia, caro fratello, con il silenzio del Vaticano ha sciolto nell’acido i bambini, ha ucciso Falcone e Borsellino, ha ucciso il Generale dalla Chiesa con il silenzio della Chiesa Siciliana. Questi sono criminali! Caro fratello siciliano, io sono venuto in questa terra per pestare i piedi ai tiranni. E se un giorno voi leggerete nei giornali che mi hanno ammazzato, mi ammazzerà la mafia ma l’ordine viene dal Vaticano. Perché quelli sono più mafiosi dei mafiosi che hanno ucciso degli innocenti. Io sono cattolico, amo la Chiesa, amo i santi, amo Padre Pio, Padre Zanotelli, Don Ciotti.. ma non mi dica di stare zitto di fronte a tutto questo. E poi, è ora che paghino le tasse anche loro! Perché Berlusconi toglie i soldi dalle sue tasche e non li chiede al Vaticano che detiene il 30% del patrimonio nazionale italiano e non paga l’ICI? Se il Vaticano fosse negli Stati Uniti e non pagasse le tasse, sarebbero già tutti in galera. Ma perché non c’è nemmeno una lettera di un cattolico contro questa gente?

D: Io la stimo tantissimo e la ringrazio tantissimo per averci indicato una nuova strada. Credo nella veridicità del fenomeno dei cerchi nel grano e di come anche la spiritualità si possa oramai fondere con il messaggio ufologico. Ma quello che io ho percepito da tutto questo è un forte messaggio anticlericale. Il fatto che il Vaticano debba pagare le tasse è condivisibile. E lo è anche la condanna dei crimini dell’Inquisizione. Però io mi permetto di farle osservare che forse dovremmo ragionare con i toni giusti nel condannare la chiesa, in maniera non giustizialista, usando una linea istituzionale diversa..
R: Io non assumo nessuna linea istituzionale perché grazie a Dio non faccio parte di nessuna istituzione. Io sono un giornalista da un lato, e un mistico dall’altro. Quando devo parlare di Cristo io parlo del Vangelo e dell’amore che ho per Cristo come  l’avete voi, e quindi un amore universale. Quando parliamo dell’azione io non lo faccio dal punto di vista istituzionale, lo faccio dal punto di vista giornalistico. E siccome sono un giornalista, mi piace fare la ricerca della Verità. E quando trovo la verità, invece di dirla in modo ‘moderato’, io la dico in una forma d’attacco. Nella nostra terra, in Sicilia, non dobbiamo più giocare in difesa. Né tanto meno dobbiamo essere moderati. Dobbiamo essere molto ma molto violenti, non nel senso di prendere le armi, ma nel dire la verità.  La dobbiamo gridare perché se noi non gridiamo la verità, la nostra terra sarà sempre calpestata, sempre schiacciata, sempre distrutta. Perché noi dobbiamo liberarci dalla nostra schiavitù e siccome noi siamo stati omertosi da sempre, io cerco di fare l’ago della bilancia.  Grido come un pazzo, dal lato opposto, come il Battista. Così si equilibra un po’.

Si conclude cosi un’altra tappa. Ma in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo quel dito resterà innalzato al Cielo, e continuerà ad additare i potenti, gli assassini della vita, i tiepidi e gli ipocriti. Esortandoci a denunciare il male, ad appoggiare i giusti, a lottare per gli indifesi. A non essere ipocriti, a non scendere ai compromessi. Esortandoci a seguire l’esempio di un Cristo che difendeva i deboli e condannava ogni forma di male. Un Cristo che in nome della Verità si fece crocifiggere. Un Cristo per il quale non vale solo la pena di dare la faccia. Ma anche la vita. Perché, come Giorgio ci ha insegnato, “la cosa più bella della vita che devi sempre fare trionfare al di sopra di te stesso è la verità. E la verità, quando è verità, va detta. A tuo figlio, tua moglie, tuo marito, al tuo fidanzato, a tuo padre, all’uomo che ti ha dato la gioia più grande… la verità anche se fa male, è l’unico valore che libera l’uomo. Tant’è vero che Gesù nel Vangelo quando parla della nostra libertà, non dice ‘diventerai libero se conoscerai Dio, diventerai libero se credi in Me, diventerai libero se ti fai una bella famiglia, o se ami tuo figlio’. Lui dice ‘diventerai libero se conosci la verità, se dici la verità, perché solo la verità ti libera’”.

Sandra De Marco
San Giovanni di Polcenigo
13 ottobre 2011