Don Ciotti: “Leone XIV è un dono di Bergoglio”

Le parole del Santo Padre ci rincuorano auspicando una “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” e ci invita a un cammino insieme.

Don Ciotti: “Leone XIV è un dono di Bergoglio”

Le parole del Santo Padre ci rincuorano auspicando una “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” e ci invita a un cammino insieme.

A margine di un evento sulla legalità tenutosi al teatro Rossetti di Trieste, il fondatore d Libera don Ciotti definisce l’elezione al soglio papale di Leone XIV come “un grande regalo che ci ha fatto papa Francesco”. Prevost, infatti, è stato nominato cardinale da Bergoglio nel 2023. Un papa che è stato per 38 anni missionario agostiniano in Perù, poi vescovo e infine prefetto della Congregazione dei vescovi insieme ad altri incarichi nella Santa Sede.

Secondo il sacerdote di Libera la scelta del nuovo pontefice di rifarsi nel nome a Leone XIII è densa di significato, in quanto con l’enciclica Rerum Novarum diede inizio alla dottrina sociale della Chiesa in un’epoca di grande scontento per le masse operaie della prima rivoluzione industriale, riportando al centro la dignità dell’essere umano. Necessità, più che mai viva, in questo momento di trasformazione della società con l’intelligenza artificiale, che se non guidata rischia di portare ad ulteriore emarginazione.

Don Ciotti ci rammenta, inoltre, che il collaboratore più stretto di san Francesco fu frate Leone.

Tornando a Leone XIII, vogliamo ricordare che scrisse una preghiera all’arcangelo Michele concepita dopo una visione avuta il 13 ottobre 1884 nella quale Satana chiedeva a Gesù 100 anni per poter distruggere la Chiesa. Gesù accetta, precisando che le porte dell’Inferno non avrebbero avuto l’ultima parola. Il pontefice vide “la Terra avvolta nelle tenebre” e “uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo”. Poi l’intervento di S. Michele, non immediato, ma a seguito delle ferventi preghiere verso l’arcangelo.

“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del demonio, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime. Amen”.

Un quadro poco allietante che tuttavia rispecchia i nostri tempi, dove il materialismo e il denaro la fanno da padrone. La competizione e la prevaricazione sono diventati valori, che insieme alla paura ci spingono alla guerra. Guerre che sono sempre più vicine e pericolose, con lo spettro dell’uso della bomba nucleare che ci aleggia sopra e che follemente non è percepito come deleterio per il pianeta.

Le parole del Santo Padre ci rincuorano auspicando una “pace disarmata e disarmante, umile e perseverante” e ci invita a un cammino insieme, “a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro” per concretizzare le sue parole che sono sul solco di quelle di papa Francesco.

Non possiamo che ringraziare e augurare un buon lavoro al nuovo pontefice sotto l’ala di san Michele Arcangelo.

14 Maggio 2025

Allegati:

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