La Testimonianza di un uomo giusto e buono

La Testimonianza di un uomo giusto e buono

LA TESTIMONIANZA DI UN UOMO GIUSTO E BUONO

Così definisce Giorgio Bongiovanni questo sacerdote che dagli inizi di quest’anno è già venuto ad incontrarlo un paio di volte nella nostra arca a Sant’Elpidio a Mare. Che da tempo insisteva per questo incontro. Nonostante l’età avanzata non si ferma mai e mantiene lucida la consapevolezza del  Servizio a Dio. Una mosca bianca per la nostra zona perché Don Franco non si è fermato al “sentito dire” su Giorgio Bongiovanni e sulle stigmate. Ha incontrato per primo il nostro Lorenzo Baldo e poi chi vi scrive. Dopo aver vagliato i frutti del suo operato, le azioni a favore della vita scaturite dalla Sua passione d’Amore a Cristo e dalla sua sete di Giustizia, la sua attività di denuncia contro la criminalità organizzata e contro gli abusivismi di ogni genere , il suo amore verso i bambini, vittime innocenti di una Umanità che ha deposto  anima e cuore sull’altare di Mammona, dopo aver perso ogni riferimento e senso morale in una Torre di Babele di sconfinata altezza.
Ricordo il giorno del venerdì Santo di quest’anno. Mi chiama Lorenzo per dirmi: “Sai Mara, mi ha chiamato Don Franco, voleva sapere come stava Giorgio, se stava soffrendo, sanguinando..se aveva ricevuto e reso noto un Messaggio…”
La missione di Don Franco affonda le sue radici e trae corpo dalla  sofferenza dei disabili, bambini o adulti che siano. Tanti anni si trovò come giovane sacerdote a contatto con la realtà dell’Istituto Santo Stefano, un grande centro ospedaliero dove si concentrano decine e decine di portatori di handicap  del centro e Sud Italia. L’impotenza, i corpi prigionieri di loro stessi, i sorrisi di quei bambini, le barriere architettoniche di ogni genere, (dalle strade improponibili alle scale insormontabili e alle cabine telefoniche con i telefoni troppo in alto per chi è costretto immobilizzato in una carrozzina) lo spingono a dedicarsi a loro …per sempre. Fino ad oggi.
Fonda 40 anni fa la Comunità di Capodarco, una struttura a loro misura con personale amorevole e volontari che trattano l’handicappato come una persona, in un momento storico dove era difficile comprendere il diverso, accettarlo, in una Italia appena uscita da una epidemia di poliomelite devastante che aveva mietuto tante vittime e generato appunto tanti disabili. Con trauma spirituale e psichico di loro stessi e dei familiari. Mi emoziono mentre scrivo perché sono nata ad appena un  chilometro da quell’Istituto e mi sono formata anche io tra quelle mura come terapista della Riabilitazione. Era la mia vita. Che è potuta cambiare dopo aver conosciuto la Verità cosmica, dopo aver incontrato una famiglia più grande e dopo aver risposto alla Chiamata del grande Segno Divino e Cristico che si è manifestato in mezzo a noi, nel 1989, marcando con le stigmate le mani dell’amico più caro e disponibile al Cielo: Giorgio Bongiovanni.
Il centro di Capodarco si replica in tante altre parti d’Italia. Don Franco ha sempre avuto a cuore i giovani ed ha fondato per l’incontro tra i popoli l’O.N.G. “ Noi Ragazzi del Mondo”, che sviluppa  progetti concreti a favore dell’Africa e dell’America Latina (Bolivia – Equador).
Ecco come la vita ci ha fatto incontrare: tramite la Funima International.

Don Franco ci viene a trovare all’arca il 17 agosto scorso. Con lui sua nipote, sofferente anche lei e con una coppia di dottori con la D maiuscola. Ricercatore delle vere cause del cancro lui, psicologa lei con un approccio verso i bisognosi non solo di natura analitica, ma soprattutto animica e spirituale. Trascorriamo insieme a Giorgio un paio d’ore parlando di Scienza dello Spirito, Del Ritorno di Cristo e dei Segni che si manifestano, come la pioggia di Sangue in Colombia.
L’ascolto è attento;  Don Franco non chiede a Lorenzo di vedere il video sconvolgente della Colombia, anzi esprime con chiarezza il suo disappunto e parla del tradimento della Chiesa alla Chiamata del Cristo, perché persistono e aumentano la sete, la fame e l’ingiustizia sociale, perché dilagano i conflitti come quello in Georgia e ritiene assurdo che il Vaticano non si pronuncia contro di esso…
Ci lasciamo come se ci fossimo conosciuti tutti da sempre e Don Franco ci invita a partecipare ad un raduno cerimonia dedicato all’Africa e alla presentazione di un progetto per il Cameron per il 19 agosto. Giorgio gli promette la presenza di qualcuno di noi… ma quel pomeriggio ci trova tutti super impegnati in attività che non si potevano disattendere.
Ma Giorgio mi dice di andare. E ci vado. Non a caso.

L’astro Solare splende particolarmente, forse per il cielo terso e sgombro di nuvole. La sua Luce  porta via come un colpo di spugna la tristezza che vela il mio animo. Il mio attaccamento alla vita e il mio amore di mamma verso tanti bambini fanno  ribellare il mio animo contro quanto sta accadendo nel mondo: la nuova guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, la morte di tanti innocenti, la malvagità umana, la falsità della Stampa e quant’altro.
Arrivo con leggero ritardo perché non riesco a trovare subito la Comunità di Capodarco. Entro nel grande spiazzale dove Don Franco sta celebrando la Messa e ultimando la sua omelia, insieme a 2 fratelli di colore del Cameron. Un tuffo nel passato. L’assemblea è formata per il 70% da persone sui lettini, con le stampelle, decine di sedie a rotelle, tanti giovani con sindrome di Down…

“ Ecco fratelli, ora faremo la Comunione tutti insieme. Vi avvicinate all’altare e vi servite da soli, mentre chi non può aspetta e sarò io ad andare da lui…facciamo insieme la Comunione con lo Spirito di Consacrarci all’Africa come vi ho spiegato prima. Stanno accadendo tanti fatti nel mondo, come una pioggia di sangue caduta in Colombia, e se capiamo profondamente la sofferenza dell’Africa, che è il continente crocifisso per eccellenza capiamo meglio il Cristo stesso. Ma con le opere concrete. Ci sono delle organizzazioni che lavorano seriamente per i giovani dell’Africa e li dobbiamo aiutare, sostenere. Dobbiamo ospitare i giovani africani di buona volontà…
Resto colpita nel cuore che diventa caldo e batte d’Amore mentre anche io partecipo alla Comunione.
Al termine della messa, mi avvicino a Don Franco per abbracciarlo, e si avvicinano persone che conosco compresi i 2 dottori dell’altro giorno. Lo sguardo di Don Franco è come  sospeso tra cielo e terra, perché lui vive molto intensamente la celebrazione della Messa. Si avvicina a quel punto una coppia di suoi amici del nord Italia che, senza peli sulla lingua e a mio parere senza rispetto, chiedono: “ Ma Don Franco , cosa hai detto? Cosa ti è preso? La pioggia di sangue…ma dobbiamo credere a queste cose…”
Senza scomporsi di un millimetro Don Franco chiede a me di spiegare l’accaduto. E aggiunge:  “ questa donna, Mara, fa parte di un’associazione qui a Sant’Elpidio a Mare, che fa capo a Giorgio, un uomo con le stigmate, uno stigmatizzato di nostro Signore. Questo io oggi non l’ho detto, ma è così, la Chiesa non crede a queste cose ma ci sono, Mara spiega tu…”
Come non ubbidire. Pochi minuti e quella coppia se ne va. Rimangono solo gli interessati.
Torno a casa con il desiderio di raccontare ai miei fratelli questo fatto, penso alla libertà spirituale di Don Franco e penso alla sua gioia quando terminerà i suoi giorni e volerà verso la Luce. Penso alla grande e meravigliosa Croce nel grano del 15 agosto scorso,  a tutti i Segni Divini che si stanno manifestando in tutto il mondo. E alla nostra dovuta testimonianza.
Penso a Giorgio e alla profondità del Messaggio Spirituale che diffonde. Grazie per sempre a te Giorgio.

E scaturisce  dentro di me la solita preghiera sempre più forte nel cuore:

Torna Signore torna, Amato Maestro nostro ritorna. Che il tuo Santo Giudizio separi per sempre il grano dalla gramigna di questa Umanità. L’acqua della Vita per gli assetati di Amore e di Giustizia e il fuoco della Geenna per chiunque abbia torto un solo capello ad un bimbo indifeso…Così sia.

Allora, gli furono presentati dei fanciulli, perché li toccasse, ma i discepoli sgridavano coloro che li portavano. E Gesù, nel vedere ciò, si indignò, e disse loro: «Lasciate che i piccoli fanciulli vengano a me e non glielo impedite, perché di tali è il Regno di Dio. (Marco 10:13-14)

Con affetto. Mara
10-09-2008