Di Patricio César Alod
Gesù propose loro ancora questa parabola per mostrare
che dovevano pregare sempre e non stancarsi:
In una certa città vi era un giudice, che non temeva Dio e non aveva rispetto
per nessuno. E in quella città vi era una vedova,
la quale andava da lui e diceva: “Rendimi giustizia sul mio avversario”.
Egli per qualche tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé:
“Benché io non tema Dio e non abbia rispetto per nessuno,
pure, poiché questa vedova continua a importunarmi, le renderò giustizia,
perché, venendo a insistere, non finisca per rompermi la testa”.
Il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice ingiusto.
Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui?
Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza.
Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?
Ciao caro Pablo, come stai? Dalla Terra ti scrive un amico, un tuo ammiratore. Anche se non ci siamo incontrati in questa vita, di sicuro in qualche momento dell’eterno presente le nostre vite si sono incrociate, tu per insegnarmi ed io per imparare, come oggi mi insegni dall’aldilà.
Caro Pablo ti scrivo per dirti che non ti dimentichiamo. Si… so che ancora manca molto affinché sia fatta giustizia, e che le cose in Paraguay sono difficili. Le indagini lì sono piuttosto lente, come nel mio paese, Argentina. Anzi, riflettendoci bene, lo sono in tutti i paesi quando indagare significa “tagliare la testa” a sindaci, governatori o senatori corrotti, persino quella dello stesso presidente. Ma ad ogni modo, non ti dimentichiamo.
Si, so che la società non conosce ancora il tuo sacrificio né ha voglia di conoscerlo, preferisce restare addormentata, sfruttata, torturata e massacrata dal narcotraffico e dalla corruzione. So che il mondo ti ignora come ignorano tutti i martiri che hanno versato il loro sangue sulla terra per liberare l’umanità dalla schiavitù, ma non ti dimentichiamo. Si, so che siamo in pochi a ricordarti e a non dimenticarci di te.
Ti scrivo caro Pablo, per raccontarti ciò che abbiamo fatto nel 1º anniversario da quando ci hai lasciato:
Quella mattina il Sole è spuntato come tutti i giorni, i primi raggi hanno riscaldato l’aria fresca di Curuguaty e la luce del Padre ci ha abbracciato, come fa sempre, vivificando ogni cosa che esiste. Dopo aver fatto colazione insieme a tutti i fratelli venuti in Paraguay a renderti memoria, ci siamo diretti in Piazza 34 Curuguateños dove si sarebbe svolta la cerimonia in tua memoria.
Molti hanno parlato di te, la tua famiglia, gli amici e perfino alcuni politici, tutti chiedendo giustizia ed esigendo dalle autorità che la tua morte non resti vana. Un tuo amico, Giorgio Bongiovanni, ha parlato da molto lontano chiedendo al popolo paraguaiano di alzarsi e di fare una rivoluzione. Sono state ore di grande emozione e la tua presenza si percepiva nell’aria, io ti sentivo molto vicino.
Dopo la commemorazione, abbiamo pranzato insieme e sotto il caldo asfissiante del pomeriggio siamo partiti diretti al luogo dove ti hanno dato la morte, caro amico. Ho conosciuto così le strade che tu percorresti così spesso, quelle terre rosse che attraversasti più e più volte per intervistare chissà quante persone, per scoprire chissà quanti fatti di corruzione o storie terribili sul narcotraffico.
Quel pomeriggio, sotto l’ardente sole paraguaiano, ci siamo incamminati lungo i sentieri che ti videro per l’ultima volta quel16 ottobre del 2014, quelle terre che alcuni codardi hanno lavato col tuo sangue e quello di Antonia. E lì ti ho visto, amico mio, camminare lungo la Valle della Morte, tenendo alto lo stendardo della Libertà e della Verità, entrare nella tana del lupo e consegnare la tua vita.
Ho potuto vedere come il tuo sangue si fondeva con il colore rossiccio di quelle terre e come il cielo tremava testimone del brutale atto. Ho potuto vedere i tuoi occhi chiudersi affinché i miei si aprissero. È lì che ti ho conosciuto amico mio.
Caro Pablo, oggi ti vedo volare in aria come un uccello in libertà, aprire le tue ali al vento, solcando i cieli vicino a tutti i martiri della verità. Ti vedo felice di essere vicino al Padre, ma preoccupato per quanto avviene sulla Terra.
Stai tranquillo, ti ricordiamo ancora e commemoriamo il tuo sacrificio, perché quello che tu hai fatto nel mondo ha trasformato tutti noi. Oggi è nostro impegno proseguire la lotta che tu hai iniziato e che si concluderà il giorno designato dal Padre, quando il Cristo ritornerà con tutta la sua Potenza e Gloria.
So che non siamo molti, né siamo migliori noi che ti ricordiamo, ma siamo in piedi amico mio e non ti dimenticheremo. La tua bandiera sarà issata all’insegna della giustizia, la verità e la vita ed il tuo nome sarà ricordato da tutti.
Caro Pablo, ti saluto con un forte abbraccio. Grazie per la tua vita e per il tuo sacrificio.
Dalla Terra ti saluta un amico.
Patricio César Alod
25 Ottobre 2015
Arca Lily Mariposa
Rosario – Santa Fe – Argentina