
Prima parte
La musica ispira il tocco delle dita sui rossi tasti di questa tastiera, i pensieri ricamano concetti che ci consumano nell’etere. È solo tempo, è solo storia; sono profezie, avvertimenti, speranze, sentenze… dipende da ogni spirito e dalla sete che lo motiva.
È Adoniesis, il Padre, è Giorgio, il Figlio, le stigmate, il suo sorriso, il suo sguardo, la sua ira, la sua dolcezza… Tutto ciò che in questo momento riusciamo a cogliere e concepire sarà, senza dubbio, ciò che ci manterrà uniti nel cammino o ci devierà dolcemente verso sentieri diversi che, sebbene possano sembrare gli stessi, avranno quella piccola e sottile differenza nella concezione del tempo che attraversiamo.
Lasciare tutto, abbandonare l’ipocrisia, questo è il cammino, questa è l’Opera…
Più chiare che mai, le parole escono dalle sue labbra come pugnali affilati che squarciano il velo che separa i mondi in cui ognuno ha scelto di vivere fino a questo momento… fino ad ora.
Non è più la paura, l’ancora di salvezza che ci è stato permesso di conservare, a tenerci eternamente nell’incertezza concessa. Poco a poco le parole cessano di essere “aperte” per assumere la giusta forma con cui il Padre le ha create per noi.
Il NO non è più NI e il SI non è più SO.
Quanto custodisce un SI detto con assoluta disponibilità, gridato all’Universo e abbracciando le stelle! E quante porte può chiudere un NI pronunciato dalla comodità delle anime incapaci di guardare oltre sé stesse!
Sì Signore, come vuoi tu Signore, non sei solo Signore… io ci sono… c’è la sottile essenza del Tutto, io sono con LUI solo se il mio IO non c’è…
Perché la nostra presenza al Suo fianco oggi significa che tutto ciò che sono stato e sono si fonde in Lui, dando vita ad un “io ci sono” essendo te, fondendomi in ogni particella del tuo disegno e lasciandomi travolgere dalle onde dei tuoi pensieri. E il concetto di “obbedienza” si trasforma in “divenire”.
Per molto tempo il banchetto servito sulle nostre tavole è stato offerto generosamente e, camminando attorno ad esse, riempivamo i nostri piatti con le più squisite prelibatezze.
Potevamo prendere tutto ciò che desideravamo: messaggi, esperienze, cultura, preparazione spirituale, risate, tristezza… Il Padre ci nutriva di tutto ciò di cui avevamo bisogno e molto di più, e nel rispetto della Legge ferrea che ci governa, ci diceva: “Ecco figlio mio, tutto ciò che IO SONO, serviti di Me e in cambio, puoi offrirmi una minima parte di tutto ciò che ti appartiene, ma che è Mio perché sono io ad avertelo messo a disposizione”.
E noi potevamo dire: Ni e So e continuare a servirci dei prelibati piatti.
Certo che ora possiamo continuare a fare lo stesso, ovvio che possiamo, perché rimanere statici è una semplice scelta. E certo che possiamo continuare, egoisticamente o chissà come, a servirci dei grandi banchetti, ma attenzione al sentiero su cui cammineremo senza rendercene conto. Percorreremo il sentiero di chi serve il Signore facendo solo la Sua Volontà o quello di chi serve il Signore facendo la propria volontà, diventando una prova per i propri fratelli?
Continua…
Erika Pais
5 aprile 2025
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