FINE ANNO DOMINI 2011. INCONTRO CON UN AMICO DEL FIGLIO DELL’UOMO GESÙ CRISTO

FINE ANNO DOMINI 2011. INCONTRO CON UN AMICO DEL FIGLIO DELL’UOMO GESÙ CRISTO

unamico100Di Sandra De Marco
Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo: “Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?” E Gesù, rispondendo, disse loro: “Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo” e ne sedurranno molti. Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze, e terremoti in vari luoghi… Ma tutte queste saranno solo l’inizio delle doglie di parto”. (Mt 24,3)
Anno domini 2012.  Eppure era scritto. Eppure l’uomo era stato avvertito. Ne parleranno tutte le religioni e mitologie del mondo: indù, ebrei, cristiani, musulmani, buddisti, e i popoli nativi americani. Le sorti di questa umanità saranno scolpite fin dagli albori nei calendari astronomici di antiche civiltà: dal prospero Egitto dei Faraoni, agli Olmechi, dai Sumeri ai Toltechi, dagli Incas fino all’affascinante impero del Sole dei Maya e degli Aztechi. La storia verrà costellata da segni divini in Cielo e in Terra e da un’infinità di messaggi profetici. La Santa Vergine apparirà ovunque: La Salette, Fatima, Lourdes, Guadalupe, Kibeho, Cuapa, Medjugorje, Cairo, Belpasso, Porto Sant’Elpidio e molte altre ancora. Stigmate, lacrimazioni di immagini sacre, miracoli eucaristici, visioni, prodigi e misteriose guarigioni si manifesteranno presso i cuori dei più umili e migliaia saranno i veggenti e i profeti che nel corso dei secoli preannunceranno un tempo futuro di tribolazioni, purificazioni e castighi divini.
Ermete Trimegisto (II sec d.C.) nel suo profetico Lamento, sulla fine dei tempi scriverà: “[…]le tenebre si preponeranno alla luce, la morte sarà giudicata più utile che la vita, nessuno alzerà gli occhi al cielo, il religioso sarà stimato insano, l’empio sarà giudicato prudente, il furioso forte, il pessimo buono. E credetemi che ancora sarà definita pena capitale a colui che s’applicarà alla religion della mente; perché si trovaranno nove giustizie, nuove leggi, nulla si trovarà di santo, nulla di relligioso: non si udirà cosa degna di cielo o di celesti. Soli angeli perniciosi rimarranno, li quali meschiati con gli uomini forzaranno gli miseri all’audacia di ogni male, come fusse giustizia; donando materia a guerre, rapine, frodi e tutte altre cose contrarie alla anima e giustizia naturale: e questa sarà la vecchiaia ed il disordine e la irreligione del mondo”. La profezia di Giordano Bruno (1548-1600), grande filosofo condannato al rogo dalla Santa Inquisizione, non si disterà minimamente: “Quando i tempi saranno maturi, l’egoismo e il denaro regneranno sovrani”. Nelle profezie del Monaco Nero (Ragno Nero – XVI sec) l’Anticristo vincerà ancora e passerà “sui mantelli degli ultimi mercanti dell’anima”. Così fino a quanto i tempi non avranno partorito “il nuovo Giuda” e cosi “Il coltello di Caino sarà pulito in una bandiera che avrà il colore del latte e del sole “(bandiera Vaticana). Anche la monaca di Dresda (sec XVII) con precisione profetizzerà tra il 1940 e il 2010 l’insediamento della corte di Lucifero: “Dominerà sulla terra la gerarchia satanica, guidata da un demone che parlerà la lingua di Attila, ma che indosserà le vesti di Cesare”[…] “In quel tempo si renderà necessaria una pulizia generale, perchè l’uomo avrà fatto scempio di ogni cosa. E la pulizia richiederà sofferenza e dolori per tutta l’umanità”.
E sul destino della Terra e dell’Umanità anche il monaco russo Grigorij  Efimovič Rasputin (1871-1916) ricalcherà la stessa divina matrice: “[…]Gli uomini stanno andando verso la catastrofe. saranno i meno capaci a guidare il carro. Così in Russia, come in Francia, in Italia e altrove […] l’umanità verrà schiacciata dal frastuono dei pazzi e dei malfattori. la saggezza sarà messa in catene. Sarà l’ignorante e il prepotente a dettare la legge al saggio e all’umile […] i veleni abbracceranno la terra come un focoso amante. e nel mortale abbraccio, i cieli avranno l’alito della morte e le fonti non daranno più che acque amare e molte di queste acque saranno più tossiche del sangue marcio del serpente”. Ai pastorelli di Fatima, la Madonna predirà che: “(…) Anche per la Chiesa, verrà il tempo per le sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore…”.  E infine, per citarne solo alcuni, lo stigmatizzato Padre Pio da Pietrelcina, perseguitato in vita e poi beatificato dalla sua stessa chiesa, in una delle sue visioni del Maestro Gesù annuncerà: “La vostra epoca sarà testimone di un terribile castigo. I Miei Angeli prenderanno cura spirituale di annientare tutti coloro che si burlano di Me e che non crederanno alle Mie profezie. Uragani di fuoco saranno scagliati dalle nuvole, e si estenderanno su tutta la terra. Temporali, tempeste, tuoni e piogge ininterrotte, terremoti copriranno la terra durante tre giorni. Seguirà allora una pioggia di fuoco ininterrotta, per dimostrare che Dio è Signore della creazione. […]Gli angeli scenderanno dal cielo e porteranno sulla terra lo spirito della pace. Un terzo dell’umanità perirà…”
E oggi, all’alba di questo terzo millennio, alla vigilia del fatidico 2012, il bilancio è già drammatico e sconcertante. Di fronte ad uno scenario apocalittico ed aberrante, sotto lo spettro di un conflitto nucleare mondiale e ad un pianeta Terra del cui scempio anche Satana oramai si compiace, l’uomo ancora si ostina a non credere. O meglio, a non voler credere; e avanza sordo e cieco ai richiami del Cielo in quel folle cammino spoglio di speranza dove l’odio, l’avidità, l’egoismo, la sete di dominio e di sopraffazione convergono nel respiro sincopato di milioni di anime perse nel gorgo dell’indifferenza, del cinismo, in un’abulia disarmante. Persino la madre di tutte le profezie catastrofiche, l’Apocalisse dell’evangelista Giovanni, oggi letta alla stregua di un romanzo storico anche dal più fervido credente, è già palesemente in atto. Paradossalmente l’atteggiamento scettico ed ostile delle autorità ecclesiastiche di fronte al fenomeno delle rivelazioni, ai segni  e ai miracoli ad esse connessi rimarrà fedele alla sua politica di dissuasione, che li autorizzerà ad ignorare ammonimenti troppo scomodi e a mantenere nei secoli il dominio sui fedeli.  Ad essi guarderanno sempre con estrema cautela e per garantire coerenza alla loro eterna incoerenza sarà fatta eccezione di quelle poche ufficialmente riconosciute che, grazie al colossale business del turismo religioso e la vendita di gadget e oggetti sacri, frutterà all’Opera Romana fatturati degni di una multinazionale. Beh, dopotutto, ammettere la veridicità di tutte quelle apparizioni sarebbe stato per la chiesa davvero controproducente, un’umiliazione e un imbarazzo troppo grande. Qualcuno avrebbe poi dovuto dare spiegazione al mondo intero del perché, in questa suggestiva trasmigrazione da epoca a epoca, da civiltà a civiltà di messaggi e messaggeri, la Madonna e Gesù Cristo si sian ben guardati dall’apparire a Papi, cardinali, illustrissimi e reverendissimi, e dal metter piede nella lussuosa ed opulenta Santa Sede.

27 dicembre 2011

Questa sera, ad inaugurare gli ultimi tre incontri insieme ai i fratelli proveniente da tutta Italia e dall’Uruguay che ci accompagneranno fino alla notte di capodanno, Giorgio legge alcuni messaggi di Natale degli anni precedenti:

DAL CIELO ALLA TERRA

SANTO NATALE 1996 – ANNO DOMINI: IL RITORNO!

IL RESPIRO AFFANNOSO DI UNA MADRE IN AGONIA, IL PIANETA TERRA, LE SUE LACRIME DI SANGUE CHE INVITANO AL RAVVEDIMENTO L’UOMO CHE ATTENTA GIORNO DOPO GIORNO ALLA SUA COSMICA VITALITÀ.
UN PARGOLETTO INNOCENTE CHE, OGNI OTTO SECONDI DEL VOSTRO TEMPO, MUORE PER MANCANZA DEGLI INDISPENSABILI ALIMENTI CHE GLI PERMETTONO DI VIVERE; MUORE PER MANCANZA DI AMORE.
UNA SOCIETÀ DOVE I GRANDI POTENTI DELLA POLITICA, DELL’ECONOMIA E DELLA RELIGIONE CONVIVONO, SPECULANDO SULLA PELLE UMANA, AL PREZZO DI “GUERRE E RUMOR DI GUERRE”, DI FAME, DI PESTILENZE, DI DISORDINI SOCIALI, SPIRITUALI, UMANI.

NATALE 1996 – ANNO DOMINI.
IL CIELO HA ASCOLTATO IL RICHIAMO DEGLI AMANTI DELLA VITA, DEGLI ASSETATI DI GIUSTIZIA, DI COLORO CHE, UOMINI E DONNE, SI STANNO PRODIGANDO PER AIUTARE LA MADRE TERRA A SOPRAVVIVERE, IN OGNI CAMPO: UMANO, PSICHICO, SPIRITUALE; HA ASCOLTATO IL RICHIAMO DEI BAMBINI, I PARGOLETTI DELLA VITA, DI COLORO CHE SONO APPENA NATI, DI COLORO CHE SONO FANCIULLI E, SOPRATTUTTO, IL RICHIAMO DI COLORO CHE DEVONO ANCORA NASCERE; DI QUESTI ULTIMI CHE, NEL FUTURO, VIAGGERANNO NELLE STELLE; GLI UOMINI DI DOMANI CHE ENTRERANNO A FAR PARTE DELLA GRANDE FAMIGLIA COSMICA, CHE VISITERANNO E CONVIVRANNO CON ALTRE CIVILTÀ EXTRATERRESTRI, ABITANTI DI ALTRI MONDI E DI ALTRE STELLE DELL’INFINITO UNIVERSO MACROCOSMICO DEL DIO VIVENTE. IL CIELO HA ASCOLTATO IL RICHIAMO DI QUESTI SPIRITI, I QUALI GRIDANO PRIMA ANCORA DI NASCERE O APPENA NATI: “VOGLIAMO VIVERE, VOGLIAMO UN MONDO MIGLIORE, VOGLIAMO UN PIANETA PULITO, VOGLIAMO UNA MADRE TERRA SANA”.
PER QUESTI, PER GLI UOMINI E LE DONNE DI BUONA VOLONTÀ, PER TUTTI COLORO CHE SOFFRONO, OGGI IN QUESTO TEMPO, SI COMPIE LA PROMESSA DI FATIMA: “…TEMPO VERRÀ CHE NESSUN RE, IMPERATORE, CARDINALE O VESCOVO, ASPETTERÀ COLUI (JESUS-CRISTO) CHE TUTTAVIA VERRÀ…”

IL RITORNO!
ECCOMI! SONO QUI! SONO PRESENTE! E CON ME, LO SPIRITO GIOVANNEO, I MIEI FRATELLI, GLI ESSERI DI LUCE, I GUARDIANI COSMICI, I GENI SOLARI.
PREPARATEVI UOMINI DELLA TERRA!
PRESTO! MOLTO PRESTO! TUTTI, NESSUNO ESCLUSO, SARETE PRESENTI; IMPUTATI E TESTIMONI, INNOCENTI E COLPEVOLI.
PRESTO! MOLTO PRESTO! IL GRANDE CONTATTO E IL GRANDE GIUDIZIO!
BEATI GLI INNOCENTI,
BEATI I POVERI DI SPIRITO,
BEATI GLI AFFLITTI,
BEATI I MITI,
BEATI QUELLI CHE HANNO FAME E SETE DELLA GIUSTIZIA,
BEATI I MISERICORDIOSI,
BEATI I PURI DI CUORE,
BEATI GLI OPERATORI DI PACE,
BEATI I PERSEGUITATI A CAUSA DELLA GIUSTIZIA.
ABBIATE FEDE, VOI BEATI, PERCHÉ VOSTRO SARÀ IL REGNO DELLA NUOVA ERA SUL PIANETA TERRA.
PACE!

DAL CIELO ALLA TERRA
JESUS
TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI
STIMMATIZZATO

Porto Sant’Elpidio
24 dicembre 1996

Oggi – aggiunge Giorgio –  ho ricevuto un messaggio nuovo molto importante dove un Dio solare ci conferma che non ci sarà la fine del mondo. Ascoltate attentamente e poi diamo inizio alle domande:

DAL CIELO ALLA TERRA

NELL’ANNO DEL SIGNORE 2012 (ANNO DOMINI)

PREGATE! PREGATE E AGITE SE NON VOLETE ESSERE COLTI DI SORPRESA.
L’ANNO 2012 SARÀ L’ANNO DECISIVO CHE CONDURRÀ A RAPIDA SENTENZA IL PROCESSO AL QUALE VOI UOMINI SIETE SOTTOPOSTI. IL VERDETTO È ORMAI QUASI INEVITABILE E SARÀ UN SEVERO GIUDIZIO: LA VOSTRA CONDANNA A MORTE SECONDA. SOLO POCHI, MOLTO POCHI SARANNO ASSOLTI E POCHISSIMI PREMIATI PER IL LORO SACRIFICIO E LA LORO PERSEVERANZA NELL’AMARE IL PROSSIMO COME LORO STESSI, NEL PORRE IN ESSERE GIUSTIZIA, FRATELLANZA, CARITÀ E PERDONO.  UN PREMIO DIVINO CHE CONDURRÀ QUESTI ELETTI ALLA TERRA PROMESSA DA DIO CHE SARÀ IL NUOVO PARADISO IN TERRA.
NELL’ANNO 2012 NON CI SARÀ LA FINE DEL MONDO O LA DISINTEGRAZIONE DEL PIANETA, QUESTO PROGETTO SATANICO E DIABOLICO NOI, ESSERI CRISTICI, NON PERMETTEREMO MAI CHE VENGA REALIZZATO. NEL PROSSIMO ANNO DEL VOSTRO TEMPO INVECE SI DEFINIRANNO COMPLETAMENTE IL VOSTRO CAMMINO ED IL VOSTRO DESTINO IN BASE ALL’ULTIMA SCELTA DELLA VOSTRA VITA ALL’INTERNO DEL KARMA CHE AVETE CREATO DA MILLENNI.
NOI NON SIAMO SOLO OSSERVATORI E CONSOLATORI, NOI SIAMO ANCHE E SOPRATTUTTO GLI ARCANGELI CHE ACCOMPAGNANO E ACCOMPAGNERANNO CRISTO NELLA SUA PROSSIMA VISITAZIONE PUBBLICA E POTENTE SUL VOSTRO MARTORIATO PIANETA. NOI NON SAPPIAMO SE QUESTO DIVINO EVENTO SI COMPIRÀ NELL’ANNO 2012 DEL VOSTRO TEMPO, CIÒ È PREROGATIVA DEL PADRE ADONAY, DIO VIVENTE. (Matteo, cap. 24). QUELLO CHE POSSIAMO ANNUNCIARVI SENZA RISERVE E SENZA SEGRETI È LA SEGUENTE RIVELAZIONE: GESÙ CRISTO È GIÀ SULLA TERRA IN CORPO E SPIRITO. EGLI CAMMINA PER IL MONDO IN INCOGNITA E NEL SEGRETO, SPESSO, SI PRESENTA E CENA CON ALCUNI DEI SUOI FEDELI SERVITORI. GIORGIO BONGIOVANNI È UNO DI QUESTI E HA GIÀ CENATO CON IL SUO MAESTRO DIVINO. EGLI GESÙ CRISTO VISITA ANCHE DELLE COMUNITÀ SPIRITUALI IN TUTTI I CONTINENTI DELLA TERRA MANIFESTANDO SEGNI DIVINI DELLA SUA PRESENZA E NOI SIAMO GLI ESECUTORI DI  TALI PRODIGI. UN GIORNO NON LONTANO SOLLEVEREMO AL CIELO GESÙ CRISTO SU UNA NUBE DI LUCE E SUBITO DOPO LA STESSA, INSIEME A MILIONI DI ALTRE ASTRONAVI APPARIRANNO IN CIELO E 7 MILIARDI DI ESSERI UMANI VEDRANNO LA CELESTE GERUSALEMME SCENDERE DALL’ALTO ED ALLORA TUTTI VOI VI BATTERETE I PUGNI SUL PETTO E GRIDERETE MEA CULPA, MEA MAXIMA CULPA!  MA SARÀ TROPPO TARDI, SI SALVERANNO NEL CORPO, NELL’ANIMA E NELLO SPIRITO SOLO I BAMBINI, I GIUSTI, I BUONI E COLORO CHE HANNO AMATO IL LORO PROSSIMO COME LORO STESSI E PIÙ DI SE STESSI, PER IL RESTO CI SARANNO LA SPADA DI DIO E LA SPADA DI FUOCO DEL FIGLIO DI DIO CHE SI ABBATTERANNO SULLE TESTE DEI FIGLI DELLA MORTE, DEI FIGLI DI SATANA, DEGLI ASSASSINI DELLA VITA, DEI TIRANNI, DEI GUERRAFONDAI, DEI CAPI DEL NUOVO SINEDRIO E DEI TIEPIDI.  DOPO! SOLO DOPO CI SARÀ IL REGNO DI DIO IN TERRA SENZA INGANNI E SENZA TRADIMENTI, MA SOLO CON L’AMORE PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI AMORI.
PACE A VOI TUTTI DA UN DIO SOLARE!

DAL CIELO ALLA TERRA

S. Elpidio a Mare (Italia)
27 dicembre 2011. Ore 18:48
Giorgio Bongiovanni

D: Molti non si preoccupano di come va il mondo oggi e continuano a fare la loro vita nell’attesa di un mondo di pace.

R: Infatti la situazione è gravissima. Si salveranno solo i bambini e coloro che hanno lavorato a favore della vita, mentre tutti gli altri moriranno in corpo e in spirito. La morte fisica non è grave, tutti prima o poi dobbiamo morire, ma la morte dello spirito è terribile. È la morte seconda e io non la auguro nemmeno al peggiore criminale. Eppure saranno centinaia di milioni, forse miliardi, le persone che faranno la morte seconda. Voi non vi rendete conto di quanto sia terribile la Giustizia Divina: si fa attendere fino a scarnificare la tua carne, ma quando arriva… è come lo tsunami che avete visto in Giappone, non lo ferma nessuno. E questa Giustizia Divina io la sento alitare giorno per giorno.

D: Perché le catastrofi hanno colpito solo i paesi poveri?

R: Il Giappone non è un paese povero, ed è stata la prima società capitalista ad essere bastonata. Adesso arriverà uno tsunami anche in Occidente. A noi arriverà molto presto, quando meno lo aspettiamo. Contate i giorni.

D: Perché la gente povera è stata colpita per prima?

R: Cristo non è venuto per i ricchi, è venuto per i poveri. I poveri sono i primi che devono reagire al messaggio di Cristo, ma se saranno in pochi a risvegliarsi arriverà la catastrofe. A chi era rivolto il messaggio di Cristo? Ci sono poveri che hanno fede, ma ci sono anche moltissimi poveri che non credono, che si ribellano a Dio. Un genitore castiga il figlio perché lo ama, mentre lo lascia nell’indifferenza quando non lo riconosce come tale: “Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti (Apocalisse 3,19)”. E siccome i poveri sono i più amati dal Figliuolo di Dio, Dio castiga  prima loro per metterli sulla retta via, e dopo i ricchi. L’animo umano è tentato dal possesso: il ricco non vuole ravvedersi perché vuole possedere, ma il povero se non si redime è per lo stesso motivo. Ecco perché le catastrofi arrivano prima in determinati posti. Noi comunque abbiamo il compito di aiutare i poveri, a prescindere da tutto questo.       

D: Io sono contrario alle donazioni di sangue perché non mi sono chiare le dinamiche che le regolano. Tu cosa ne pensi?

R: Sono d’accordo con te. La donazione del sangue è legittima nel momento in cui sei a conoscenza che quel sangue è compatibile con chi lo riceve, e mi riferisco alla vibrazione non al gruppo sanguigno. Quindi io sarei molto restìo a donarlo, se non ho la certezza che verrà donato ad un fratello o un amico, perché non so dove va a finire. Ma in linea di principio non è un peccato, se è questo che vuoi sapere.

D: In una situazione di emergenza tu accetteresti la donazione di sangue?

R: No, ma non lo dico per fanatismo. Non la accetterei perché sono consapevole che in quel momento mi sta chiamando Gesù e devo andare via. Ma tra di noi lo accetterei perché la nostra vibrazione è compatibile. Io ai nostri bambini darei il sangue, la vita, l’occhio, i reni… qualsiasi cosa. Ma se dovessi andare all’Avis e quel sangue dovesse fare il giro del mondo per arrivare a voi, non acconsentirei mai. Potrei accettare se mi venisse chiesto di fare una trasfusione immediata in ospedale, dove ho l’assoluta certezza che il sangue arrivi direttamente a te. Ma oggi nemmeno io mi fido e il mio sangue non lo darei a nessuno perché nessuna istituzione che ne coordina la raccolta mi convince.

D: Noi possiamo sperare che un giorno Gesù possa cenare con noi?

R: L’ha detto Lui, l’ha detto un Dio Solare nel messaggio che vi ho letto pocanzi. Succede spesso, si presenta e cena con alcuni dei suoi fedeli servitori.

D: E noi abbiamo la vibrazione giusta?

R: Non è la vibrazione che attira la presenza di Gesù. Noi possiamo anche non averla positiva, essere  peccatori e commettere errori. Ciò che attira la Sua presenza è la disponibilità a spogliarsi nudo di fronte a Lui e a non possedere niente, nemmeno sé stessi. Perché se crediamo di possedere anche una sola penna o l’amore di qualcuno, Lui non verrà a cena. Lui legge nel cuore e se nel cuore tuo, mio, nostro, legge che siamo nudi, che vogliamo solo amare, che se riceviamo siamo felici ma se non riceviamo va bene lo stesso, Lo attiriamo. Non è facile, ma se un giorno tutti noi in questa sala saremo così, lo vedrete scendere da quelle scale e Lui cenerà con noi. Ognuno di noi conosce sé stesso e sa dove deve cambiare. E allora verrà presto, ammesso e non concesso che già sia venuto e non sia stato riconosciuto. É possibile anche questo. Lui mi ha mandato qui. Per noi non è lo stesso, però per Lui potrebbe essere lo stesso, e vi potrebbe dire: “Io vi ho mandato Giorgio, le stigmate, cosa vengo a fare a cena da voi?”. Lui è già sulla Terra. Gli angeli se Lo riprenderanno e poi Lui scenderà di nuovo e tutte le televisioni lo filmeranno. Vi assicuro che lo vedrete tutti quando scenderà dall’alto. Lui in questo momento circola sulla Terra, è in superficie, in corpo e spirito con la sua tunica, come è risuscitato. Io L’ho visto così: l’immagine della Sindone è quella che gli assomiglia di più, con il volto  più snello, gli zigomi più pronunciati e con tanta luce.. dalla vibrazione caschi per terra. Lo riconosci subito.  
 
D: Come mai Lui è in mezzo a noi?

R: Lui ha mantenuto la promessa. Io lo dico da tanti anni che è in mezzo a noi. È scritto nel Vangelo: “Non vi lascerò orfani, ritornerò in mezzo a voi” (Gv 14,18), si deve solo manifestare, ma è già tornato. Supponiamo che io venga a Pordenone e abbia informato tutti voi del mio arrivo. Io potrei incontrare anche solo te e dirti: “Abbraccia tutti da parte mia, di a tutti che presto mi farò vedere”. Nel momento in cui lo racconti ai fratelli è possibile che nessuno ti creda, ma questo non toglie che tu stia dicendo la verità. Così è Gesù sulla Terra.

D: Gesù ha visitato il Sudamerica?

R: Lui è in tutto il mondo, è andato spesso anche in Sudamerica e ci ritornerà ancora.

D: Quali sono le sette chiese che saranno castigate?

R: Le chiese che Lui castigherà sono quella cristiana, cattolica, protestante, evangelista, ecc.

D: Puoi spiegare alcune frasi del seguente messaggio nel quale dici di non credere in Dio?
“[…] UN DIO CHE HA ABBANDONATO SUO FIGLIO, IL SUO UNIGENITO FIGLIO, AI SUOI CARNEFICI.
RIMANGO NON PERCHÈ CREDO NEL DIO ADONAY! RIMANGO PERCHÈ CREDO IN SUO FIGLIO IL CRISTO. L’AMORE PURO, L’AMORE GRANDE, L’AMORE IMMENSO, L’AMORE INCONDIZIONATO.
RIMANGO PERCHÈ IL NAZARENO COMPIE IL SUPREMO ED UNIVERSALE ATTO DI GIUSTIZIA PER TUTTI I SUOI FRATELLI: L’IMMOLAZIONE, LIBERANDOLI DALLA SCHIAVITÙ UMANA E MATERIALE.
NO! NON CREDO NEL DIO CHE ABBANDONA GESÙ CRISTO!
CREDO NEL MESSIA IL CRISTO CHE RICHIAMA ALL’ORDINE IL DIO TIRANNO E FEROCE DEL VECCHIO TESTAMENTO, IL DIO MOLOCH E LO TRASFORMA NEL VERO DIO CHE È GIUSTIZIA, PACE ED AMORE.
CREDO IN CRISTO CHE DICE A FILIPPO: “CHI VEDE ME VEDE IL PADRE” (Gv 14,8-10) […].

R: Io credo in Dio. Tu perché credi? Perché L’hai visto, hai parlato con Lui? Come fai a credere se non l’hai visto? Io credo in Dio perché un essere che si è presentato come Suo Figlio me l’ha dimostrato, e lo ha fatto con il Suo sacrificio, le Sue azioni, il Suo amore e la Sua amicizia. Quindi io credo in Dio, ma se Cristo non fosse venuto, io non avrei creduto. Anzi, lo avrei mandato a quel paese, perché sarebbe un Dio che permette le ingiustizie del mondo, che sta dalla parte dei tiranni, che fa discriminazione con i deboli e gli innocenti, un Dio che ha creato i ricchi e i poveri. Quindi io credo in Dio e divento un amico di Dio perché è venuto Gesù il Cristo, il Messia. Io non credo in quel Dio che ha inviato Suo Figlio il Cristo, io credo nel Cristo che ha inviato Dio. Quel Cristo che è venuto mi convince che Dio è Dio. Io sono rivoluzionario e il mio messaggio è provocatorio. Io credo che Cristo ci ha mandato Dio, cioè Cristo ha mandato Dio nel nostro cuore. Non c’è salvezza senza il Cristo, non c’è Dio senza Gesù Cristo. Quando cerchi Dio pensa a Cristo e Lo troverai, ma se cerchi Dio senza Gesù, non trovi nulla. La salvezza è Cristo, la porta per entrare è Cristo.  Quando Filippo disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta», Gesù rispose: “Chi vede me vede il Padre” (Gv 14,8) per cui capisce che non si può vedere il Padre senza Gesù, e si inginocchia ad adorarLo.

D: Tu dici di non credere in Dio dal punto di vista della concezione delle chiese, che affermano che si deve avere fede anche senza vedere, cioè credere in Dio senza vederlo.

R: Su questo non sono d’accordo con le chiese. Io sono d’accordo nel credere in Cristo senza vederlo, perché c’è la Sua parola, Lui ha parlato, c’è una storia. E credere in quella parola così perfetta senza vederlo è una benedizione.

D: Gesù ha redento gli abitanti degli altri pianeti allo stesso modo, o in questi pianeti è stato più facile perché erano più predisposti ad accoglierlo?

R: Nella maggiore parte dei casi l’hanno accolto a braccia aperte, in altri Lo hanno perseguitato ed ucciso. Ma mai con la crudeltà e la ferocia con cui Lo abbiamo ucciso noi. Ci sono state civiltà, come Mallona ma non solo, dove la degenerazione ha portato all’autodistruzione del pianeta in cui vivevano a causa dell’energia nucleare: questo è un delitto pari alla crocifissione di Gesù. E per i fratelli celesti che hanno cercato di aiutarle è stato un dolore immenso. Qui il Padre non ha impedito la distruzione, ma al Pianeta Terra questo non sarà permesso che succeda perché è l’anima gemella del Sole.

D: In altri pianeti come hanno ucciso Gesù Cristo?

R: Anche se te lo dicessi non cambierebbe nulla e comunque ti assicuro che nessuno ha superato la ferocia con cui l’uomo ha inflitto la Sua condanna. Gesù non è morto mai, nemmeno fisicamente, ha solo sofferto e basta, perché Lui è padrone della vita e della morte. Gesù non può morire nemmeno se Lui lo desidera. Solo Dio può farLo morire, ma siccome Dio è Suo Padre…
A volte mi assale la paura che Dio si adiri e possa creare il ‘Nulla’, che è peggiore della morte seconda. Perché a differenza dell’uomo che ha perso il timor di Dio, io ce l’ho sempre  e per questo motivo io collaboro e cerco di non far scatenare la Sua santa ira. La confederazione interstellare esiste anche per questo: per dimostrare a Dio che la Sua creazione è una cosa bella e non si deve pentire. Perché Dio può tutto, escluso niente.

D: Così come gli essere extraterrestri non si presentano fisicamente se la persona non è predisposta spiritualmente, può succedere lo stesso con Gesù?

R: Gesù non ha questi limiti. Se Lui ci vuole parlare e ci vuole visitare, viene. Se non viene, è perché noi dobbiamo migliorare. Oppure perché non è necessario. Nel tuo caso, Lui è venuto in un altro modo che tu non hai riconosciuto. E mentre parlavi con me, Gesù ti ha scritto questo: “L’Amore non cessa mai di creare, l’Amore non ama essere amato, l’Amore vuole amare ed essere amato nell’Amare”. Questo messaggio è per tutti. Noi siamo ancora lontani dal realizzare questo, ma ci proveremo.

D: Se Gesù si presenta a noi, lo farà con le stigmate?

R: Si, si presenterà con le stigmate sanguinanti per consentire il discernimento. Io sono il precursore, non sono Gesù, e Lui si presenta con i segni che sono i segni della crocifissione e anche della redenzione. I segni delle stigmate sono importantissimi e nel nostro caso il segno delle stigmate sono tutto, il cuore della nostra missione. È l’unico segno, il più grande che ci è stato dato, ed è nostro. Qualsiasi cosa possa succedere, io sono sicuro che Cristo è con me. E questo vale anche per voi. Ed è un segno pervasivo anche per gli altri, per gli amici, per i giudici. Giorgio per loro non sarebbe lo stesso senza i segni; anche se non se ne accorgono e anche se non mi hanno fatto mai domande a riguardo, lo vivono come una protezione.

D: Nell’opera di Eugenio Siragusa ci sono stati segni così importanti?

R: No, per quanto riguarda l’opera di Eugenio questo è “il segno”, il segno della sua opera profetizzato dai messaggi che lui ha scritto. Quale segno più grande un cristiano può avere nella sua opera? O Gesù che si siede a mangiare con lui, o il segno delle stigmate. Quello è il segno più grande: più grande di qualsiasi astronave, di qualsiasi UFO, di qualsiasi miracolo, anche della risurrezione di un morto. Secondo me, un segno più grande delle stigmate non c’è. Quindi credo che Gesù sia già venuto in mezzo a noi, e quando ritornerà, non dovete chiedergli perché non si è presentato. Dovete dire invece: “Signore, ti ringraziamo che sei venuto da noi tramite i segni sacri che Giorgio portava”.

D: Gesù ha mai avuto debolezze?

R: No, mai, neanche umanamente. Tutto quello che Lui ha fatto in questo mondo, l’ha fatto per darci un insegnamento. Qualsiasi cosa, anche respirare. Quando mangiava e lasciava i resti, quando ha preso trentatré frustrate che gli hanno scarnificato la carne e non ha emesso nemmeno un grido; quando gli hanno messo i chiodi e Lui ha gridato, quando Lui provava dolore. Anche quando Gesù sulla croce gridò a gran voce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», voleva darci un messaggio. Quando Gesù agonizzante sulla croce si rivolge ad un Suo discepolo che abbracciava  Sua Madre e dice “«Ecco la tua madre!» e alla Madre: «Donna, ecco il tuo figlio!», ci ha dato un insegnamento. Quando dice: «Perdona loro perché non sanno quello che fanno», quando baciava gli uomini e le donne sulla bocca, quando mangiava, camminava, piangeva, si arrabbiava, o amava le donne: tutto era un insegnamento. Lui è un insegnamento vivente, non ha avuto nessuna debolezza.

D: Gesù come amava le donne?

R: Le donne si innamoravano tanto di Lui. Quello che ti posso dire è che era molto riservato, molto educato e non era un donnaiolo. Lui ha riscattato la donna e a noi uomini ha insegnato che la donna non solo ha gli stessi diritti, ma  per certi versi è più forte dell’uomo. Infatti in determinati momenti della Sua vita lui ha scelto le donne per fare determinate cose, preferendole agli uomini che invece l’hanno tradito. E questo è un altro insegnamento immenso. Per esempio nel momento più importante della storia del cristianesimo Lui appare a Maddalena che era la Sua donna, e a Sua Madre; non agli apostoli, e nemmeno al Suo prediletto. Ci sono altri momenti straordinari di Gesù con le donne. Quando ha perdonato la donna adultera e le dice «Donna, dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?», lei rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più», mentre ai farisei dice “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Un altro momento straordinario è con la Madre sotto la croce. Un altro ancora è con Maria Maddalena quando Lui la va a trovare a casa da solo. Lei vuole che Lui entri nella sua casa per amarlo, ma siccome Gesù vuole dare un insegnamento le dice “Gli uomini ti hanno amato per loro stessi,  Io ti amo per te stessa. Però non è il momento, entrerò un’altra volta nella tua casa”, e se ne va. Quindi la sceglie come sposa ma siccome non doveva procreare fa capire che sarà in un altro momento. Poi la sceglie come discepola e la porta con Sé dappertutto. A quei tempi la donna era emarginatissima, non contava niente e anche per questo Gesù era considerato un pazzo. Lui si mostra pubblicamente anche con Maddalena suscitando la gelosia e l’invidia degli apostoli. E per questo Gesù si arrabbiava molto.

D: E con le sorelle di Lazzaro?

R: Gesù amava le donne come io amo le donne, perché io Lo voglio imitare anche in questo: con lo stesso rispetto, amore, devozione, adorazione che ho io. Io ho dei figli e Lui no, ma lui poteva procreare. C’è una storia secondo i templari dove si sostiene che Lui abbia avuto tre figli con Maria Maddalena. Io non la condivido, non perché Lui non potesse farlo, ma perché in quel tempo, in quella missione precisa, non doveva procreare. Lui stesso lo dice a Pietro attraverso una parabola: “Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli”, cioè per una missione divina e quindi si riferiva a Sé stesso. In quanto a Maria Maddalena io non lo so se sia successo qualcosa con lei, ma siccome io sono un provocatore, io dico che spero davvero che sia stata amata anche fisicamente da Gesù Cristo perché sarebbe stata la cosa più bella che le poteva capitare in tutte le sue reincarnazioni e in tutta la sua esistenza, da quando è partita dallo Spirito Santo fino a quando arriverà alla settima dimensione.

D: Riguardo alla tua conferenza a Bari sono usciti degli articoli diffamatori nei tuoi confronti. Se noi dobbiamo cercare di avvicinare più persone possibile senza creare polemica, dove pensi che abbiamo sbagliato?

R: Io sono convinto che se quegli articoli non fossero stati pubblicati, alla nostra conferenza sarebbero venute solo una trentina di  persone, non duecentocinquanta. Quindi, invece di scrivere una querela per diffamazione, voi dovete scrivere al giornale e dire: “Grazie,  con tutto il cuore e l’anima, perché avete permesso a duecentocinquanta anime di avvicinarsi in questo tugurio di paese dimenticato da Dio che si chiama Polignano a Mare. Se voi non aveste scritto questi articoli non ci sarebbe venuto nessuno. Quindi nel nome di Dio vi ringraziamo”. E poi io non mi rattristo affatto quando scrivono che sono un falso, un  truffatore, un indegno, un bestemmiatore o un ciarlatano. Al contrario, gioisco e posso essere solo contento se scrivono che sono un pazzo. Ciò significa che il mio messaggio ha colpito. Se il mio Signore è stato perseguitato e ucciso quando parlano bene di me io posso solo pensare che è Satana che mi sta esaltando e mi vuole tentare. Allo stesso modo ho goduto quando sono apparso in prima pagina sul giornale ‘Libero’ e mi hanno deriso e ridicolizzato insieme ai giudici. Anzi, io mi auguro un giorno di andare in prigione e di essere ucciso. Se mi esaltano gli innocenti e i deboli sono felice, ma se mi esalta il pubblico, i giornalisti, o un giornale anche piccolo di potere, non è bene: non è la strada di Gesù. Per me è sufficiente che mi voglia bene Antimafiaduemila..  tutti gli altri giornali mi possono anche odiare a morte.  

D: Io credo comunque che sia doveroso da parte nostra difenderti, e comunque viene istintivo.

R: Voi dovete difendere la Verità.

D: Però secondo me è anche vero che dobbiamo lavorare affinché i mass media, in questo caos mediatico, diano un’informazione corretta sulla tua storia e sul tuo messaggio.
R: La mia storia è riportata sul mio sito in modo molto chiaro. Anche gli analfabeti la comprenderebbero. Il problema è se tu ci vuoi credere o meno. Quando noi facciamo pubblicità per le nostre conferenze, episodi come questi ci sono e ci saranno sempre. E ben vengano. Io devo portare odio, divisione, bestemmie, legnate, gente che sviene, gente che si risveglia, sete di giustizia, rabbia: questa è la mia missione. Quando Gesù predicava non aveva vita facile, c’era sempre un bordello di gente che gli diceva: “Fai schifo!”,“Ma che stai dicendo?”,“Sei un bestemmiatore!”. Credevate forse che quando il Signore predicava, le folle Lo osannassero? Quando è entrato a Gerusalemme è stato accolto tra il giubilo della folla perché aveva guarito tanta gente e perché era scritto, ma poco dopo l’hanno messo in croce. Quindi se scrivono articoli infamanti sulla mia persona voi dovete essere felici. Perché comunque la gente si è stancata dalla Chiesa. Satana ormai è così delirante di potere che è diventato cretino e si butta da solo la zappa nei piedi: più lui aizzerà la gente contro di me, più la gente si innamorerà di me. Vorrei tanto poter fare una conferenza con il cardinale Bagnasco. Lo lascerei parlare per due orette, e poi prenderei la parola e ti assicuro che in due minuti io conquisterei tutto il pubblico in ascolto. Perché la vera  storia di una Chiesa che perseguita, che fa del male, che uccide e che è corrotta scorre ormai nel sangue della gente. È scontato che lui non accetterebbe mai, perché ha paura. Infatti si guarda bene dal nominarmi.
D: L’apostolo Giuda che fine ha fatto?

R: Giuda è stato usato dal Padre per fini drammatici, e per non aver avuto la forza di chiedere perdono a Gesù in croce ha fatto la morte seconda. Il Padre però non l’ha fatto incarnare in un’animale: lo ha usato come strumento di castigo e lui si è prestato. Anche Hitler è stata una incarnazione di Giuda. Oggi non so chi sia, ma è comunque uno strumento del diavolo per castigare gli uomini, non certamente per consolarli.

D: Lui è cosciente?

R: Si, è cosciente. Lui è uno strumento di Dio e si sta purificando. Il Padre Adonay non getta niente e non distrugge niente, purifica tutto e migliora sempre la situazione. Questo è Dio. Non esiste un Dio che distrugge: la distruzione è caos, disarmonia, quindi tutto ciò che ha un effetto degenerativo Lui lo trasforma, lo alchimizza e lo fa diventare positivo. Totò Riina, così come Hitler, potrebbe essere un castigatore. Apparentemente può sembrare negativo ma il fine ultimo è positivo. Se io realizzo quali sono le sue funzioni, posso vincere facilmente il mio nemico perché invece dell’ira e del desiderio di vendetta, mi prende la sana razionalità e la fede. Ma questo non significa che è amico nostro, perciò lo dobbiamo combattere.

D: Tu ci hai portato un comandamento nuovo “ama il tuo prossimo più di te stesso”. Persone come Falcone e Borsellino hanno amato in questo modo?

R: Come loro stessi di sicuro, ma forse anche più di loro stessi perché hanno dato la vita. Un uomo che da la vita per gli altri, ama gli altri più di sé stesso. Come Gesù. Gesù ha amato il prossimo più di Sé stesso e tutti quelli che si sono martirizzati per Lui hanno amato il prossimo più di loro stessi, quindi meritano istantaneamente la quinta dimensione, cioè la dimensione della solarità. Tutti quelli che hanno imitato Cristo dando la vita per il prossimo, come Salvo D’Aquisto o Pippo Fava, risorgono nella Sua luce cristica. Anche chi si ammala e offre il suo sacrificio a Cristo pregando per gli altri, amando e offrendosi agli altri, avrà un premio perché con la sofferenza della sua malattia avrà purificato sé stesso e sarà proiettato in una dimensione della luce.

D: Lo spirito sceglie il sacrificio prima di reincarnarsi?

R: No, lo spirito percorre la propria strada e fa la propria esperienza. Durante il percorso della vita ti puoi ritrovare davanti a determinate situazioni dove hai la libertà di scegliere se compiere o meno una determinata azione. Se vedi un bambino che sta annegando, tu sei libero di buttarti a mare e salvargli la vita anche se sai che morirai, o di non fare niente e restare a guardare. Ma non è programmato da prima. Il merito non avviene perché era programmato, si chiama merito perché lo acquisisci in quel momento. Per quanto riguarda noi, che siamo stati chiamati da Cristo per servirLo, il minimo che dobbiamo fare è dedicare tutta la nostra vita a Lui. Dare tutto è il minimo, non è il massimo, perciò noi siamo ancora lontani da questo. Se poi tu ti fai uccidere per Cristo, cioè ti annulli, non solo vai nel Nuovo Regno, ma diventi un Suo angelo. Durante le mie conferenze e nelle riunioni delle arche, nelle mie tante provocazioni, consiglio ai cristiani di diventare atei. Essere laici conviene di più, perché quando Gesù tornerà Lui ti premierà per il bene che hai fatto; ma se tu sei cristiano, quando torna Gesù se non gli hai dato tutto te ne vai all’inferno. Ecco il vostro grande errore! Voi pensate che il solo fatto di essere cristiani vi porti in Paradiso, mentre  essere cristiani vi porta all’inferno nella maggioranza dei casi a meno che non diate tutta la vita a Cristo.  Se te ne vai in giro tutta la vita con una croce grande al collo, anche se vai a messa tutte le domeniche, quando Gesù torna Lui ti dirà: “Non dovevi vendere tutto e darlo ai poveri? Non dovevi farti rinnegare dai genitori e odiare le cose materiali? Non dovevi farti castigare e frustare per Me, servire gli altri e amare senza ricevere niente in cambio?”.  Quindi dobbiamo stare attenti perché Gesù da noi vuole molto di più che dai non credenti. Per essere cristiani bisogna essere seri, responsabili e impegnarsi totalmente con tutto sé stessi, nonostante i nostri errori, i peccati, i limiti…. Se  tu seriamente dici al Figlio di Dio “Io credo in te”, Gesù non vuole essere preso in giro. Se tu dici “Io credo in Te”, devi farlo. Ecco perché il Padre è letteralmente inferocito contro la Sua chiesa che ha ingannato, ha manipolato e ha ucciso! E noi che facciamo parte della chiesa cristiana, dobbiamo anche amare altruisticamente. Perché purtroppo noi non solo non riusciamo ad amare con l’amore disinteressato e incondizionato, ma nemmeno con l’amore altruistico. Perché quando amiamo vogliamo qualcosa in cambio. Lo vogliamo dalla nostra compagna, da nostra moglie, dagli amici, e quando non riceviamo ci arrabbiamo, ne risentiamo e teniamo il broncio. Noi dobbiamo amare e basta. È difficile, ma stiamo dimostrando disponibilità e ci stiamo lavorando. Cristo è felice quando siamo disponibili, tanto che perdona le nostre debolezze e i nostri errori. Gesù invece non perdona quando non siamo disponibili. In realtà, c’è un fondo di misticità nel peccato, perché attraverso il peccato ci si rende conto di non essere Cristo, dei propri limiti e le proprie miserie. D’altro canto se non si pecca si rischia di diventare troppo vanitosi. Quindi è importante peccare per non peccare più. Sbagliare mi fa crescere, se chiedo perdono, mentre  perseverare mi fa degenerare.
Noi che abbiamo conosciuto la Verità dobbiamo fare una scelta definitiva e sacrificarci. E il sacrificio non riguarda solo il dare tutto e non è rivolto solo ed esclusivamente a chi se la sente di farlo o a chi è in grado di farlo. Il sacrificio più grande che l’Opera chiede, nel momento in cui noi abbiamo realizzato la chiamata e vogliamo diventare operai nella Vigna, nel momento in cui tu ti avvicini a me, è quello che tu DEVI SOLO DARE E FARE FRUTTO DI TUTTO QUELLO CHE HAI RICEVUTO. Nel momento in cui tu scegli e dici: “Voglio fare l’Opera con te” e scegli di seguire uno stigmatizzato, tu scegli la croce e perdi il diritto di ricevere. Ricevere diventa una grazia, un dono, una consolazione che Gesù ti da perché in quel momento ne hai bisogno, o comunque Lui solo sa il perché. Ma non è un diritto perché tu hai scelto. Quando io sanguino voi piangete e soffrite perché vedete il vostro amico che soffre, e  questo mi consola. Però le stigmate le dovete portare un po’ anche voi e questo significa che non dovete chiedere, dovete solo dare. Altrimenti non siete idonei per questo cammino.

28 dicembre 2011
D: Nel libro “Il racconto di Giovanni” l’autore afferma quanto segue: “Per Giovanni non è l’uomo che con la sua ricerca sale verso Dio, ma è Dio che discende nella carne, cioè nell’esperienza storica, concreta e contraddittoria dell’uomo. Non è l’uomo “illuminato” che si salva, estraniandosi dal mondo e dai suoi problemi finalmente libero, impassibile, superiore. Per Giovanni l’uomo che si salva è l’uomo che ama, dove amore significa coinvolgimento, passione, prendersi a carico […]”, sostenendo di fatto che non è l’uomo che con la sua ricerca sale verso Dio ma è Dio che discende, che si incarna. Che ne pensi?
R: Avviene l’uno e l’altro, contemporaneamente. L’uomo nel suo sforzo di ricercare la verità con tutto sé stesso, con tutta la buona volontà e con tutto l’amore, si avvicina a Dio. E se fa così, Dio nella sua misericordia gli va a metà strada, lo illumina. Ma se l’uomo cerca per curiosità, arroganza o per desiderio di potere, trova le tenebre, trova la forza della materia non la forza dello Spirito.
D: San Paolo prima della conversione era uno spietato persecutore dei cristiani, li fece incarcerare, torturare e uccidere tanto che la sua figura era divenuta un terrore per tutti i cristiani del tempo. Possiamo presumere che ci fosse una ricerca in tutto questo?
R: Paolo di Tarso aveva la determinazione, la forza di volontà, e quindi la fede di mettere in pratica il valore della giustizia. Aveva solamente sbagliato direzione. Infatti dal momento in cui viene fulminato si dedica esclusivamente alla diffusione del Vangelo di Gesù Cristo fino a farsi tagliare la testa. Gesù sa chi scegliere, come e quando, perché legge nel cuore! Evidentemente nel cuore di Paolo l’odio che esercitava nella materia era un desiderio di giustizia inappagato e sbagliato. Nel momento in cui l’ha toccato, e quindi è stato battezzato dallo Spirito Santo, ha cambiato strada.
D: Nella parabola dei lavoratori della vigna, quando si fa sera il padrone generoso chiama gli operai e distribuisce una uguale ricompensa, cominciando dagli ultimi fino ai primi. I primi che avevano lavorato molto più a lungo se ne risentirono, e cominciarono a mormorare. Perché Gesù dice: “I primi saranno gli ultimi?”.
R: “I primi saranno gli ultimi” nel momento in cui i primi non avranno avuto la fede di resistere fino alla fine. E gli ultimi arrivati saranno più forti, più determinati e si salveranno perché avranno più fede degli altri.  Quindi noi dobbiamo avere la forza di resistere fino alla fine. È una questione soprattutto di fede. La fede in quello che Lui ci ha dato, la fede del sacrificio che ha fatto per noi, dell’amicizia che ci ha offerto, degli insegnamenti, dei comandamenti, che Lui esiste, che Lui può cambiare tutto, escluso niente! Dopo viene il tutto resto: la forza di volontà, l’amore, il servizio, la determinazione, il senso di giustizia, etc. Ma senza la fede finisce tutto, muore tutto. La fede in qualsiasi situazione, anche la più negativa che ci possa capitare nella vita, anche se sei sull’orlo della distruzione. Se ti trovi in una situazione catastrofica ma il tuo cuore ancora batte per Lui e dici: “Signore, ho fede in te!”, Lui può farti rialzare e risalire la montagna. Quindi noi dobbiamo credere in questo! Qualsiasi cosa ci possa capitare nella vita, non dobbiamo mai smettere di cercare il Signore Gesù Cristo: Lui ci sarà sempre! Noi dobbiamo avere fede in Lui sempre! Gesù lo devi cercare nei momenti in cui stai male, quando sbagliamo, soprattutto quando il mondo ci crolla addosso. E lo devi cercare senza fermarti: “Signore, voglio rialzarmi! voglio servirti!”. “Signore, fammi servire!”. E ora lasciamo che Gesù risponda alla tua domanda.
Giorgio apre una pagina a caso del “L’imitazione di Cristo” e legge alcuni versetti: «Sai cos’è mai la fiducia che ho in questa vita? Qual è il mio più grande conforto tra tutte le cose che si vedono? Sei tu Signore, Dio di infinita misericordia. Non sei forse Tu Signore? Dove mai ho avuto bene senza di Te? Quando mai io ho avuto male con Te? Voglio essere povero per Te, piuttosto che ricco senza di Te. Voglio restare pellegrino su questa Terra con Te, piuttosto che possedere il Cielo senza di Te. Sei tu il mio desiderio ultimo, perciò io ti debbo seguire con gemiti e lacrime ed alte e commosse preghiere. In una parola, non posso avere piena fiducia in alcuno che mi venga in aiuto nelle varie necessità fuori che in Te, soltanto in Te mio Dio. Tu sei il mio consolatore, il più fedele in ogni momento». Gesù ha ripetuto le mie stesse parole, o per meglio dire, io ho ripetuto le sue.
D: Però io ho tanta fiducia anche in te..
Giorgio apre un’altra pagina a caso del “L’imitazione di Cristo”  e aggiunge: “Lasciamo che Gesù ti risponda di nuovo. È Cristo che parla: «Nei Cieli invero troverai tutto ciò che vorrai, tutto ciò che potrai desiderare. Nei cieli figliuolo godrai integralmente di ciò che è bene e non temerai che esso ti venga a mancare. Nei Cieli il tuo volere a me sempre unito a nulla aspirerà che venga di fuori a nulla che sia tuo proprio. Nei cieli nessuno si farà resistenza, nessuno si lamenterà di te».  
(Giorgio chiede ai fratelli presenti se hanno domande da fare a Gesù. Farà aprire loro una pagina de “L’imitazione di Cristo” perché Cristo, attraverso la lettura del versetto scelto, risponderà ad uno ad uno. Per la privacy di ogni fratello non divulghiamo questa parte).
D: Coloro che si avvicinano alla tua opera e a quella di Eugenio sono tutti giovannei?
R: Alcuni vengono dalla tribù di Giovanni. Se non lo sono e rimangono, diventano figli giovannei.
D: Da un po’ di tempo mi ritrovo a lottare contro alcuni pensieri che mi assillano la mente e che mi vogliono persuadere ad allontanarmi dalle persone che amo di più. Io cerco di respingerli, ma più sto vicino alla tua persona più questi pensieri si fanno insistenti. Vorrei che mi aiutassi a capire la dinamica di questo fenomeno.
R: È normale che questo ti succeda, perché il tentatore sta facendo il suo lavoro per dissuaderti. Se tu hai fede non ti succede niente. Succede anche a me. Mi dice di tutto, che non è vero, che sto perdendo tempo, che Gesù non tornerà mai, che è un’illusione, una depressione, un’utopia. E io gli dico: “Se non è vero niente, che non ho visto niente, se i segni che porto non sono veri ma sono solo il frutto della mia mente, allora non ci sei nemmeno tu! Anche tu sei un’illusione, nemmeno tu esisti, quindi non sei niente e nessuno! Sei solo una voce. E adesso che ti ho dimostrato che non ci sei stacco la spina così non parli più”. E la voce svanisce. In altri casi, quando è più forte e proprio non se ne va, allora gli dico: “Allora, se tu esisti, esiste anche Lui. Se non te ne vai e rimani ancora a tentarmi, allora c’è anche Gesù. Quindi tra i due scelgo Lui! Anzi, se rimani ti converto, perché io sono più forte di te! Se rimani ti parlo di Nostro Signore e dell’amore, e quindi ti faccio cambiare!” Allora s’impaurisce e se ne va. Satana cerca di dissuaderti anche dicendoti di lasciar perdere, che comunque non cambierà niente, soprattutto quando sei di fronte a tutte le cose tristi di questo mondo,
D: La morte seconda è eterna?
R: No, è per un tempo lunghissimo, 700 milioni di anni. Questo è il massimo della pena, ma c’è chi la sconta in un tempo minore. Dipende dal grado di colpa.  
D: Nell’apocalisse c’è scritto: «Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per 1260 giorni » (Apocalisse 11:3). Perché anche nella tua missione si fa riferimento a questo arco di tempo?
R: Perché io sono uno dei testimoni della Bibbia. I 1260 giorni sono un ciclo di tre anni e mezzo che appartiene ad un ciclo di metodologie di piani relativi alla missione che il Cielo mi ha affidato.
D: In questo tempo gli esseri che per missione si incarnano per servire Lucifero, e  comunque al servizio di Dio, incorrono nella morte seconda perché ci sarà il giudizio? Oppure non saranno condannati alla morte seconda perché svolgono una missione?
R: La morte seconda non va intesa solamente come l’incarnazione nello stato animale o minerale. Gli esseri luciferici stanno già scontando la seconda morte e devono liberarsi da quella, e per fare ciò devono compiere una missione: quella di tentare l’uomo. Sono gli angeli caduti, i quali hanno anche la possibilità di ritornare nelle schiere di Cristo incarnandosi e perdendo tutto il loro potere. Quindi il loro fallimento non sarà dato dalla sconfitta, perché la sconfitta è nel programma. Il fallimento avviene se loro non fanno al cento per cento il lavoro che gli è stato chiesto di fare. Ma in questo oggi non hanno problemi, lo fanno al cento per cento per cui è possibile che incontrino un messaggero di Dio e si ravvedano. Siamo noi che dobbiamo stare attenti perché è possibile anche il contrario, e cioè che cadano i messaggeri. Io non voglio giudicare ma secondo me Lucia di Fatima è un angelo caduto, perché ha ubbidito a Lucifero e non ha ubbidito alla Madonna. Mentre Padre Pio ha ubbidito all’istituzione, ma non ha disubbidito nel divulgare il messaggio. Lui è stato ligio e essendo innocente non ha ammesso alcuna colpa e ha atteso la giustizia di Dio. Quindi anche i nostri fratelli messaggeri, in buona o in cattiva fede, possono passare dall’altra parte. Forse avranno anche delle attenuanti, io non posso giudicare, ma i fatti sono questi.
D: I malloniani che sono venuti sulla Terra sono tutti esseri luciferici?
R: Non tutti. I malloniani che sono venuti sulla Terra appartengono a due categorie distinte. I primi sono luciferiani, diabolici; gli altri sono apostoli di Cristo e sono gli esseri di Luce che si erano incarnati per liberare il pianeta. Gli eletti sono stati evacuati e se li sono portati via prima che esplodesse il pianeta.
D: E su Mallona Cristo come si è manifestato?
R: Mallona era governata da Lucifero, che era un essere angelico. Nel momento in cui disubbidisce, il capo supremo che è Cristo non lo riconosce più come un suo arcangelo. La maggior parte sono rimasti fedeli a Lucifero, mentre gli altri esseri cristici, ma erano pochi, sono rimasti fedeli a Cristo.
D: Qual’è stata la tentazione che li ha fatti cadere?
R: La stessa tentazione di Lucifero: l’orgoglio. Il suo è un esercito di angeli caduti che si stanno purificando sulla Terra. E allo stesso tempo servono all’evoluzione di questa civiltà perché l’uomo deve convivere con il male per essere provato. Ecco che anche in questo pianeta inizia il processo di evoluzione.
D: Lucifero si può redimere?
R: Si, ma non in questa generazione, né in questo regno. Lo farà sicuramente in un altro regno, perché alla fine tutti si redimono. Ma se l’uomo non si redime vagherà anche lui nel cosmo per milioni di anni, nel tormento. Purtroppo l’uomo non è solo cinico, è anche sadico. L’uomo non crede nell’eternità della vita, nella sofferenza e neppure nel tormento della morte seconda, dove sei ignorato da tutto e da tutti e non puoi esprimerti perché ti ritrovi dentro un grumo di materia. E se non credi in niente non puoi neanche credere nelle cose che dico. Chi crede e realizza l’amore cristico, la giustizia, il timore di Dio, si da da fare per cambiare. Su sette miliardi di persone, a parte i bambini che sono puri, quelli che credono saranno dieci, al massimo venti milioni di persone. Tutti gli altri fingono, si sforzano, e altri lo fanno per gioco, ma la maggior parte degli uomini non crede, nel senso pratico della parola. Nemmeno i due miliardi di musulmani che ogni giorno si inginocchiano e guardano la Mecca. Nemmeno quel miliardo o poco più di cattolici, né tutti quelli che vanno a messa: lo fanno per rito, per non essere giudicati. Gli indù ci credono un po’ di più, ma su cinque, seicento milioni sono veramente pochi. Gli altri lo fanno per tradizione e perché gli hanno inebriato la mente sulla questione delle caste, sul karma, quindi è una credenza a metà, manipolata. Io mi considero uno che crede veramente, ma come me ce ne sono qualche milione. E poi ci sono molti atei consapevoli che il mondo finirà, che sarà distrutto; e nonostante pensino che dopo ci sarà il nulla, continuano a lavorare e a lottare per il prossimo perché dentro sono spinti da una forza che nemmeno loro sanno spiegare, ma che gli garantisce che il mondo cambierà positivamente: la forza cristica. Quindi loro hanno più fede di noi. Il mondo va male perché l’uomo non crede e usa Dio a suo buon uso e consumo. Altrimenti il pianeta andrebbe benissimo, non ci sarebbe la fine del mondo con miliardi di morti, guerre, distruzione.
D: I tre giorni di buio di cui parla anche Padre Pio coincidono con la tua morte?
R: Non lo so, potrebbe essere. Non lo escludo. Se io sono un messaggero di Dio e mi uccidono, Dio scatenerà la sua ira. Questo è poco ma sicuro.
D: Cosa ha permesso agli esseri superiori di cedere alle tentazioni di Lucifero?

R: Come ha fatto Giuda, che era il più fedele di tutti, a tradire Cristo? Come ha fatto Pietro, colui che ha ricevuto le chiavi della chiesa, a negare di fronte a Gesù e ai suoi carnefici di averlo mai conosciuto?  Cosa l’ha permesso? La debolezza dell’umana natura e l’arroganza.

31 dicembre 2011
È la notte di Capodanno. Una semplice cena insieme a tutti fratelli, senza troppo chiasso, senza tanti lustrini, all’insegna di quel sacro sentimento che è l’unione. Un’unione quest’anno coronata dalla presenza dei fratelli dell’arca di Montevideo: Erica, Georges, il piccolo Giorgio, Adriana e Domingo, e fino a pochi giorni prima di Raul Blazquez, a rappresentare i fratelli di tutto il Sudamerica. In sala brillano come diamanti gli occhi dei ragazzi più giovani, carichi di entusiasmo, di speranze, di gioia, e di tutti i bambini che come perle preziose ci riportano a quell’amore incondizionato per cui vale la pena di lottare e di amare. Nulla di più prezioso… Dentro queste quattro mura, lontano dal frastuono del mondo ipocritamente in festa, si riassume il frutto di questa grande opera raccolta intorno al calice della comunione cristica. Giorgio prende la parola e dopo aver richiamato l’attenzione di tutti, da inizio a un nuovo incontro. Poi si rivolge a Loretta, una sorella di Pordenone e le chiede: “ In quale giorno e a che ora sei nata?
D: Il 16 dicembre alle 02:10
R: È incredibile! Tu sei nata nello stesso giorno e alla stessa ora in cui è stato ucciso Rasputin, uno dei nostri maestri. Ma non ti rattristare perché è un segno positivo: Rasputin era l’apostolo Giovanni e io credo che tu l’abbia conosciuto,  e quindi che tu sia legata a lui.
Rasputin nasce in uno sperduto paesino della Siberia dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza senza istruzione, lavorando nei campi insieme al fratello. In concomitanza ad eventi drammatici quali la morte del fratello e del figlioletto di pochi mesi, gli appare la Madonna che lo spinge  a lasciare tutto e a partire. Intraprende lunghi peregrinaggi, e dopo aver passato un anno presso il convento di Verchoturje, viaggia nelle grandi città quali Mosca, Kiev e Kazan per poi tornare al suo paese natale. Il carisma mistico del monaco fa grande presa sulla gente e la sua fama di profeta e guaritore si diffonde tanto da richiamare alla sua chiesa genti provenienti da tutta la regione. Rasputin aveva poteri taumaturgici e le sue sanazioni istantanee lo fanno avvicinare a molte persone vicino alla famiglia Romanov. Riuscirà a guarire anche l’emofilia di Alessio, figlio dello zar, l’erede al trono della Santa Russia e, entrato a corte, la sua dimostrazione di fedeltà alla Corona e il suo prestigio aumenterà tanto da venir considerato unico amico della famiglia imperiale. Allo scoppio della prima Guerra Mondiale la sua influenza si sposta dal piano personale a quello politico. La sua natura pacifista lo spinge ad esercitare una forte influenza sulla zarina Alessandra e ad attuare strategie di potere per ottenere la pace e questo gli creerà diversi nemici nell’ambiente militare, a corte, tra i politici e i vescovi tradizionalisti. Negli ultimi anni di vita si troverà di fronte ad una coalizione nemica  e potente  che per screditarlo mise in atto una violenta campagna di diffamazione attraverso l’aiuto di un sosia che la stampa di allora  fotografava in compagnia di prostitute, omosessuali e ubriaconi, la stessa tecnica usata oggi dal potere e dai media; una campagna tanto efficace che la gente comincia a dubitare di lui. Una decina di giorni prima del suo assassinio, Rasputin scrive l’ultima lettera, indirizzata alla zarina Alexandra Feodorovna, dove profetizza che se verrà ucciso da comuni assassini provenienti dal popolo lo zar e la zarina e i loro figli regneranno in Russia per centinaia di anni. Se invece verrà ucciso dall’aristocrazia,  la dinastia dei Romanov sarà sterminata. Rasputin fu ammazzato da un nipote dello zar, il principe Felix Jussupov, uno dei sui discepoli prediletti, e diciannove mesi dopo la famiglia Romonov fu sterminata dai bolscevichi. La congiura contro Rasputin fu organizzata dallo stesso Jussupov, del quale si fidava ciecamente, che lo invitò a casa sua per curare un malessere. Al piano inferiore, nella dispensa, c’erano altri cinque congiurati, ma erano coinvolti anche i servizi segreti russi e inglesi. Durante l’incontro gli vengono offerti ventiquattro pasticcini al cianuro, ma Rasputin consapevole che si trattava di un complotto, pratica l’alchimia su sé stesso e lamenta solo qualche bruciore di stomaco. Infatti non muore, dimostrando al principe non solo che era un messaggero di Dio, ma da anche il segno che sarebbero riusciti ad assassinarlo solo se Dio lo avesse permesso.
Vedendo che il cianuro non faceva effetto, il principe prende una pistola e gli spara un colpo al cuore.  Rasputin che era un uomo russo forte, con una forza interiore pazzesca, cade all’indietro, poi si rialza, afferra il principe e lo sbatte al muro e gli dice “Perché mi fai questo! Proprio tu fai questo!”. A questo punto uno dei congiurati,  il senatore Purisckevic , interviene e con una  revolver russa spara diversi colpi. Lui inizia a barcollare, si allontana e raggiunge il cortile finchè cade a terra dove gli viene sparato un proiettile in fronte e il suo corpo verrà martoriato. legato mani e piedi e gettato nelle acque ghiacciate del fiume Neva. Il corpo sarà ripescato il giorno seguente ma le analisi dimostreranno che la causa della sua morte era dovuta ad annegamento e che era ancora vivo quando fu gettato in acqua. Questo era il nostro caro Grigorij Efimovič Rasputin: uno strumento del Padre. Era talmente uno strumento della Sua giustizia che il Padre gli ha mandato persino le Sue sembianze. Io ho una fotografia di Rasputin, che vi mostrerò, così bella che sembra il Consolatore. Vi consiglio di leggere il libro “Le profezie di Rasputin” di Renzo Baschera perché le sue profezie sono divine. Lui profetizzò il proliferare spaventoso di malattie inguaribili come il cancro e l’Aids, le piogge acide, l’inquinamento radioattivo e delle acque, le malformazioni genetiche causate da radioattività e prodotti tossici, il mercato di esseri umani e degli organi, la terza guerra mondiale e molto altro e ora torniamo ai messaggi.
Due giorni fa, dopo aver visto per l’ennesima volta le lacrime di sangue della Madre Santissima in una statua della Madonna a Posadas (Argentina) ho scritto un messaggio. Ma prima di leggerlo vorrei recitare insieme a voi il primo messaggio che la Madonna duemila anni fa ha dato all’Umanità, quando è stata visitata dall’Arcangelo Gabriele. il quale Le chiede di essere disponibile a ricevere nel Suo ventre il seme di Cristo e ospitare il corpo di Gesù. E le annuncia che concepirà un figlio, lo darà alla luce e lo chiamerà Gesù Emanuele:
DAL CIELO ALLA TERRA
LA VERGINE MARIA SANTISSIMA!
LE SUE LAGRIME! LAGRIME DI PASSIONE E DI SOFFERENZA!
RIVOLI DI SANGUE CHE SCORRONO PER UNA UMANITÀ IMBELLE E CODARDA!
LA VERGINE MARIA! CHE OFFRE IL SUO SACRO CUORE TRAFITTO DI SPADE AL SUO SANTO FIGLIO IL CRISTO PER LA REDENZIONE DEI CHIAMATI E PER LA PRESERVAZIONE DEGLI ELETTI.
LA VERGINE MARIA RIPIENA DI SANTO SPIRITO CHE ANNUNCIA IL MAGNIFICAT.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre. (Lc 1, 46-55)

LA VERGINE MARIA SANTISSIMA!
LE SUE LAGRIME! LAGRIME DI PASSIONE E DI SOFFERENZA!
RIVOLI DI SANGUE CHE SCORRONO PER UNA UMANITÀ IMBELLE E CODARDA!
LA VERGINE MARIA! CHE OFFRE IL SUO SACRO CUORE TRAFITTO DI SPADE AL SUO SANTO FIGLIO IL CRISTO PER LA REDENZIONE DEI CHIAMATI E PER LA PRESERVAZIONE DEGLI ELETTI.
LA VERGINE MARIA RIPIENA DI SANTO SPIRITO CHE ANNUNCIA IL MAGNIFICAT.
LA VERGINE MARIA CHE LANCIA SEVERI AMMONIMENTI AI POTENTI E DONA CONSOLAZIONI E PROMESSE CELESTI AGLI UMILI E AI SERVITORI DI CRISTO.
MADRE, MADRE NOSTRA, NOI TI INVOCHIAMO!!
MADRE, MADRE  DELLA DIVINA GRAZIA!
MADRE PURISSIMA!
MADRE AMABILE!
MADRE DEGNA DI FEDE!
MADRE POTENTE!
MADRE FEDELE!
MADRE DELLA GIUSTIZIA!
ROSA MISTICA!
PORTA DEL CIELO!
CONSOLATRICE DEGLI AFFLITTI!
ANNUNCIATRICE DELL’APOCALISSE E DELLA SECONDA VENUTA DI CRISTO.
MADRE! MADRE AMATISSIMA. NOI TI IMPLORIAMO!
NELL’ATTESA DELLA VENUTA GLORIOSA DEL TUO SANTO FIGLIO IL CRISTO, NOSTRO SIGNORE.
AMEN!
TUO FIGLIO IN ETERNO NIBIRU ARAT RA

Questa è dedicata alla Madonna. E ora vi leggo uno scritto inedito che ho scritto stanotte:

AI MIEI FRATELLI E ALLE MIE SORELLE.
SE POTESSI DARE LA MIA VITA TUTTA INTERA COME GARANZIA DELLA VOSTRA UNIONE, DEL VOSTRO AMORE, LO FAREI. RIMETTO NELLE MANI DI DIO QUESTO MIO DESIDERIO, SONO VENUTO IN QUESTO MONDO PER VOLONTÀ DI COLUI CHE MI HA INVIATO, IL CRISTO-GESÙ.
LA VITA GIORNO PER GIORNO CONSUMA LA MIA CARNE, PERCHÈ LA MISSIONE È QUELLA DI RIUNIRE TUTTI VOI SOTTO LE ALI DELLA GRANDE AQUILA E DEL GRANDE IMPERO SOLARE DI ARAT RA.
ANCORA UNA VOLTA E NON MI STANCHERÒ MAI DI RIPETERLO, VI CHIEDO DI STARE UNITI, DI AMARVI COME IO VI HO AMATO, VOI STATE CRESCENDO E IO DIMINUISCO, SIATE UNITI E PREPARATEVI AD ACCOGLIERE IL MAESTRO CRISTO, CHE PRESTO VISITERÀ I VOSTRI SPIRITI E I VOSTRI CUORI.
LA MIA GIOIA PIÙ GRANDE IN QUESTO MONDO, SARÀ QUANDO TUTTI VOI DIMOSTRERETE A TUTTI GLI UOMINI DI QUESTO PIANETA DI ESSERE FIGLI DEL SOLE E DI ESSERE PIÙ GRANDI DI ME, CHE VI HO RACCOLTO DALLA VALLE PER GIUNGERE IN CIMA ALLA SACRA MONTAGNA, DOVE NIDIFICANO LE AQUILE.
RICORDATEVI, RICORDATEVI SEMPRE CHE IL NOSTRO UNICO MAESTRO È GESÙ CRISTO, E CHE SENZA DI LUI NON C’È SALVEZZA.

VI AMO CON TUTTO ME STESSO.
VOSTRO IN ETERNO GIORGIO.

Onestamente non vi posso nascondere che nel mio cuore c’è un piccolo rammarico, forse dato dalla mia natura di guerriero. Io avrei voluto fare molto di più, e voglio fare molto di più, per il tempo che mi è rimasto in questo mondo. Non so quanto tempo, ma so che devo farlo subito e presto, perché il tempo della mia vita mi scorre davanti agli occhi come un fiume in piena. Io avrei voluto fare molto di più per Gesù Cristo e per voi che siete i miei fratelli. Quello che posso dire è che cercherò di compensare quello che non ho fatto, se è necessario e se è volontà del Padre Adonay, offrendo in cambio la mia vita. Credo che per un uomo sulla terra non c’è cosa più grande di offrire la propria vita per un ideale, oltre a dare la vita per i propri amici. Ma per il resto, a parte questo piccolo rammarico, mi sento un uomo felice. Certo sono triste per quello che succede nel mondo, ma non ci posso fare niente, non è colpa mia e nemmeno vostra. È quello che l’uomo ha scelto. E c’è una cosa a cui tengo tantissimo. Che tutto ciò che ho costruito in questi ventitré anni rimanga saldo e forte: voi, i miei fratelli. È tutto quello che vi volevo dire. Sono a vostra disposizione. Fatemi domande.

D: Tu hai detto che Gesù è un insegnamento vivente.  Quando dalla croce Lui dice a Sua Madre: “Donna questo è tuo figlio”, che cosa ha voluto insegnarci?

R: Il primo messaggio è che Giovanni da quel momento prende in custodia la Madre di Cristo per tutta la vita, fino al momento in cui ascenderà al Cielo. Quindi Giovanni diventa custode della Madonna. E allo stesso tempo ci da un insegnamento. Quando Cristo dice a Giovanni: “Questa è tua Madre” intende dire “ la Terra è tua Madre e Io sono il Sole nella Croce”, indicandoci che il Sole è Cristo e lo Spirito della Madonna è la nostra Madre Terra, quella che ci nutre. E all’apostolo prediletto dice “Donna questo è tuo figlio”, perché lo spirito incarnato nel corpo di Maria di Nazaret è lo Spirito della Terra. Quando voi guardate un bel paesaggio, il mare, le montagne, i fiori, gli animali, i delfini, i pesci, l’acqua, l’aria, i frutti della Terra, voi senza saperlo state ammirando e amando la Madre Celeste. Questo Essere a volte si sdoppia dal suo nucleo centrale, che è il Sole dentro la Terra, e si incarna in una Donna, sempre e solo in una Donna,  e lancia messaggi. Lo stesso fa il Sole: si incarna in Cristo e parla. Questi sono gli Esseri Cosmici. Quando mi appare la Madonna, mi appare lo Spirito della Madre Terra. E quando mi appare Cristo, mi appare il Padre Sole.

D: Nel messaggio di Natale “LA LUCE VIVIFICANTE” è scritto: “[…] LA CONTEMPLAZIONE E L’AZIONE A FAVORE DELLA VITA E DEL PROSSIMO SONO L’ESPRESSIONE COMPLETA DELLA CRISTICA  COSCIENZA. OGNI UOMO HA IL DOVERE DI MANIFESTARE TALI VIRTÙ. Dove collochi la preghiera in questo contesto?

R: Quando si parla di contemplazione si intende anche la preghiera, che più o meno sono la stessa cosa. Ma non si può fare l’azione se non entri in sintonia con Dio. Quindi l’iniziazione, la contemplazione e la preghiera, il cercare Dio, o il cercare se stessi sono importanti per poi passare all’azione. Ma ciò non ti autorizza a spendere tutta la vita alla ricerca di te stesso e ad usarlo come pretesto per non compiere l’azione. Iddio ti dice prega e agisci. Io sono molto severo con i miei fratelli o con gli amici che cercano la verità, e quando la trovano, stanno con Dio senza fare azioni. Questo è deleterio. Gesù nel Vangelo compiva azioni durante tutta la giornata: Lui predicava, denunciava, sanava e addirittura risuscitava i morti. Di notte, durante le pause pranzo, o nel pomeriggio Lui si isolava per due o tre ore e pregava intensamente. Nel Vangelo c’è scritto “pregava”, ma Gesù si incontrava anche con Dio, con gli Arcangeli e con le sue legioni.

D: Nel 2003 il messaggio della Madonna di Medjugorie diceva: “Pregate, pregate, ma pregate bene e operate bene”.

R. Esatto. La preghiera è importante, ma l’azione è più importante della preghiera, perché risveglia le anime.

D: In un messaggio del 2008 gli esseri di luce comunicavano “I CAVALLI DELL’APOCALISSE GALOPPERANNO PER GIUNGERE ALLA FRONTIERA DELL’ANNO 2012 DURANTE IL QUALE SAPREMO! E SAPRETE!”. Si riferivano a qualcosa che deve accadere nei cieli o alla scelta dell’Umanità?

R: Ci saranno dei segni in Cielo e in Terra, dei segni importanti che riguardano molto la mia vita. Di più non ti posso dire. C’è un progetto sulla mia vita che si trova davanti ad un bivio. Se si realizza  un determinato evento i loro progetti si incanaleranno su un binario; se si verifica un altro evento, si incanaleranno su un binario diverso. Se l’uomo ucciderà il loro messaggero, loro prenderanno provvedimenti. Se questo non accadrà, l’uomo allungherà la propria agonia. Come diceva il giudice Falcone “la mia vita vale quanto il bottone di questa giacca”. Io non ho paura di morire. A me interessa compiere.

D: Quindi il messaggio dove gli esseri di luce dicono “Sapremo e saprete”  riguardava i due testimoni?

R: Io credo di sì. “Sapremo e saprete”, perché in base a ciò che sceglierete il Padre ordinerà loro di fare. Loro sono pronti, ma dipendono dalla Luce Cristica, ubbidiscono alle gerarchie divine. Questi esseri sono ubbidienti, straordinari e io li rispetto tanto.  

D: Dopo il ritorno di Cristo noi continueremo a seguirti o prenderemo altre strade con altri maestri?

R: Io non sono il vostro maestro. Voi seguirete Gesù, e io insieme a voi. Noi siamo fratelli, io sono il vostro fratello, e noi siamo discepoli di Cristo. Senza di Lui non c’è niente. Noi seguiremo solo Gesù. E Lui sarà in mezzo a noi, organizzerà la nostra Terra e la nostra nuova civiltà. E se poi ritornerà nel Padre Sole, lascerà senz’altro in sua rappresentanza qualcuno molto più grande di me. Però non seguirete me, seguiremo insieme Gesù. Voi siete il suo popolo, io non ho popolo, io non ho niente. Io sono solo un guerriero, un soldato che ubbidisce al suo Re.

D: E la stirpe giovannea?

R: La stirpe giovannea è di Giovanni l’Apostolo e di Giovanni Battista. È vero, voi siete la mia stirpe, ma in realtà non siete mia, siete di Cristo. Tramite me, adesso che Lui non c’è; ma quando Lui tornerà non ci sarà più nessun tramite. Io sono uno di voi. E poi, se veramente credete in me come dite di credere, sappiate che quando Lui verrà mi vedrete servirlo, lustrargli le scarpe, portargli la borsa e i vestiti da indossare.

D: Il legame che mi unisce con i fratelli delle arche italiane è forte perché la relativa lontananza ha permesso di coltivare questo sentimento. È possibile realizzarlo allo stesso modo anche con le arche del mondo?

R: Si, e la prova ce l’hai qui stasera con i fratelli dell’arca dell’Uruguay. Noi ci sentiamo uniti e il legame è molto forte. Ogni arca ha una caratteristica particolare e in questo momento sono tutte unite. Ma noi dobbiamo dare loro un grande esempio, essere un grande punto di riferimento e dimostrare di essere quello che diciamo di essere. Le persone che mi stanno vicino devono essere l’esempio massimo dell’unione, soprattutto nelle arche dove io creo la base della mia vita. Perché se questa unione venisse meno, ci sarebbe un effetto domino. Adesso tra le nostre arche italiane c’è un’unione quasi viscerale perché tra Pordenone, Sant’Elpidio, Varese, Bari e la Sicilia le mie visite sono diventate ormai periodiche. Ma questo legame deve stringersi sempre più fino a creare una sola arca: l’Arca dell’Italia. E lo stesso vale per tutte le arche del Sudamerica.

D: Che significato hanno la stella e il rubino?

R: Il Sole manda sulla Terra frequenze vibrazionali a tutti, buoni e cattivi. Il rubino è un acceleratore di frequenze e ti aiuta a essere in sintonia con gli Esseri Celesti che ti guidano a fare determinate cose che riguardano la tua missione. Quindi accelera le frequenze vibrazionali alla tua psiche, alla tua anima, le amplifica e ti permette di trasmetterle agli altri. Positive o negative, questo dipende solo da te.  Agisce nel plesso solare: non agisce nel cervello e nemmeno nel corpo. È una grande responsabilità: il rubino non ti salva la vita, al contrario, te la può rovinare. Se siete animati da vibrazioni positive come l’amore, l’altruismo o il senso di giustizia trasmetterai  sentimenti  in sintonia con le frequenze solari. Ma se sei animato da vibrazioni negative e diventi preda di frustrazioni, egoismi e vittimismi, anche queste saranno amplificate e trasmetterai sentimenti nefasti.  Le sette punte rappresentano i sette arcangeli di Dio, e il Sole è Cristo.

D: Perché porti al collo la stella di Davide con i candelabri a sette bracci e non porti la croce di Gesù?

R: Perché la croce di Cristo io la porto nel corpo. La stella di Davide rappresenta il mio popolo, il popolo di Israele, che è rinato qui nei popoli latini. Tutti coloro che hanno vissuto in Palestina duemila anni fa e hanno conosciuto Gesù Cristo e creduto in Lui, si sono reincarnati nei popoli latini.

D: Perché Gesù ogni qualvolta faceva un miracolo, dava la vista a un cieco o la parola ad un muto, non voleva che venisse raccontato in giro?

R: Lui nella sua grandezza era anche umile, non voleva farsi propaganda e voleva che le anime andassero da Lui per il messaggio che portava, non per le guarigioni. E quindi ordinava ai miracolati di non dirlo a nessuno. Tieni presente che i medici di quel tempo non valevano mezza lira e che all’epoca si moriva anche per un’influenza, quindi era inevitabile che la fama di Gesù, per il fatto che lui guariva tutti, fosse all’apice.  Gesù non ha guarito tutti, ma ha guarito tutti quelli che sono andati da Lui.  Tutti, centinaia di migliaia.

D: E si sono risvegliati tutti?

R. Si, si sono risvegliati tutti. Però in quella piazza tra la gente che ha gridato “Crocifiggilo!” c’erano persone che erano state guarite da Gesù. E io, che sono un guerriero, dico:“L’uomo non merita l’Amore di Cristo. Perché Lui ha guarito tutti. Perché era giusto, e la redenzione che Lui ha offerto duemila anni fa era per tutti. Quindi state attenti! Perché ci sarà la Sua giustizia e non avrete scampo!! Così come Lui ha guarito tutti duemila anni fa, oggi ritorna e giudicherà tutti!”.

D: Che insegnamento ci ha dato Gesù quando ha lavato i piedi ai suoi apostoli?

R: Ha insegnato l’umiltà. Se volete essere maestri, siate servi l’uno dell’altro. Se volete essere guide, dovete amarvi come io vi ho amato. Non c’è guida tra di voi, non c’è maestro, solo Gesù è il vostro Maestro. Io rappresento Gesù il nostro Signore nelle stimmate, ma io sono vostro fratello.  Io sto solamente anticipando la venuta del vero Maestro, che è Lui. Secondariamente, con il lavaggio dei piedi mostrava il processo terapeutico attraverso il quale, se fatto ogni sera con acqua tiepida, è possibile scaricare le larve che si attaccano ai piedi durante la giornata.

D: Noi aspettiamo il Maestro, ma siamo comunque tuoi amici e vorremmo che tu restassi con noi..

R: Io sono venuto in questo mondo per annunciare la venuta di Cristo. E siccome la venuta di Cristo è prossima, io diminuisco e Lui deve crescere. Io diminuisco e Lui deve crescere. Lui deve crescere e io diminuire… Così Lui penetrerà e squarcerà i vostri cuori, le vostre anime, e voi piano piano, lentamente ma inesorabilmente, vi dimenticherete di me, servirete, amerete e adorerete Lui nei secoli dei secoli. Perché io voglio questo. Se poi Lui nella Sua grande misericordia, nel Suo Infinito Amore, mi ordina di restare con i miei fratelli che mi hanno amato tanto, e vuole che io Lo segua, insieme a voi, io gli dirò: “Signore, grazie!” e lo ascolterò insieme a voi. Se invece mi manda in un altro posto ad annunciare la Sua venuta, io ubbidisco. A volte però ho la sensazione che mi dirà: “Resta qui, siediti vicino ai tuoi fratelli e ascoltami”.

D. Come facciamo ad essere sempre concentrati in quest’opera che tutto sommato non è nostra ma è anche tua?

R: È semplice. Se mi volete bene siete concentrati. È sufficiente questo. Dal momento in cui cominci a non volermi più bene, non sei più concentrato. Ti sembrerà una risposta banale, ma non lo è. Poi tu che sei razionale e sviluppi i concetti,  lascio a te tutte le interpretazioni. È proprio così: dal momento in cui cominci a stancarti di me, cominci a perdere la concentrazione. Flavio, tu sai perché, a differenza di tanti altri tuoi autorevoli fratelli che ti hanno addirittura preceduto in questa Opera e che sembravano maestri, tu sei ancora qui seduto accanto a me?  Per una ragione molto semplice: perché mi ami e basta.  E perché io amo te. È questa la chiave. Quando non mi vorrete più bene e non mi amerete più, finirà la concentrazione, finisce tutto. E lì la chiave. Se ci amiamo facciamo tutto, il resto viene dopo.

D: Perché continui a ripeterci di stare uniti?

R: Perché l’Amore che provate per me è sublime in tutti, ma tra di voi non c’è lo stesso amore. E io lotterò, mi autodistruggerò, finché non otterrò che voi vi amiate come io vi ho amati. Lotterò affinché vi amiate sempre tra di voi. E comunque ci sono quasi riuscito e credo di aver raggiunto un risultato notevole nella vostra unione.

D: Questa sera oltre che di amore e di umiltà si è parlato di unione. A volte sembra così difficile realizzare l’unione profonda tra i fratelli per cui mi chiedevo quale fosse il modo migliore per concretizzare questo valore.

R: Io mi sforzo di rispondere a questa domanda con l’esempio. Non sono perfetto, però cerco di darvi l’esempio di come possiamo essere uniti con le azioni che faccio ogni giorno. E io ti posso solo dire:“Guarda tutto quello che faccio, come lo faccio, con chi lo faccio”. Puoi imitarmi, accompagnandomi nel farlo insieme ai fratelli.

D: Per quale motivo a livello spirituale una persona si incarna in una famiglia che comunque è avversa all’Opera?

R: Viene mandato di proposito in quella famiglia per provare la sua Fede. Altrimenti che fede è se non viene messa alla prova? Dovrà soffrire, perché sarà incompreso, e dopo aver conosciuto la verità sarà ostacolato proprio perché deve crescere nella fede.   

D: Puoi raccontarci qualcosa su Bahrat?

R: Bahrat, il vegliardo degli antichi giorni che portava dentro di sé il Genio Cristico Solare, ha vissuto in Atlantide ma non era di questo mondo. Io ero un suo discepolo e mi chiamavo Nibiru.  Atlantide era il regno della gioia dove tutti adoravano il Padre Sole ed erano coscienti della verità universale cristica. I cittadini della città di Poisedonia erano degli iniziati e frequentavano la grande scuola spirituale dagli Esseri Solari delle Pleiadi che avevano portato in Atlantide la scienza dello Spirito, la tecnologia e la conoscenza. L’impero è durato migliaia di anni, ma nella fase più fiorente gli atlantidei cominciarono ad essere egoisti, arroganti, presuntuosi e ad usare la scienza extraterrestre per conquistare, non per offrire. Bahrat iniziò a predicare e ad annunciare la fine di Atlantide se non ci fosse stato il ravvedimento. Per tale motivo fu ordito un complotto e lo uccisero colpendolo al cervello con colpi d’accetta; ma nonostante gli avessero distrutto la scatola cranica lui continuava a parlare e tutti fuggirono per la paura.  

D: Perché in Atlantide c’era una prevalenza di Pleidiani?

R: Perché hanno portato il valore spirituale. Atlantide era abitata dalla razza rossa che 175 mila anni fa era stata colonizzata dagli Esseri di Luce che si erano incarnati in questa terra e avevano inseminato fisicamente e spiritualmente la civiltà del popolo rosso. Ogni civiltà ha portato una caratteristica specifica: Orione il valore magico, l’Alpha Centauri il valore erotico-creativo, Procione il valore intellettuale. L’unione delle quattro razze forma il vero uomo che deve essere creativo, magico, intellettuale, razionale e spirituale. Noi siamo la fusione di queste quattro razze extraterrestri. Anzi, saremo, perché siamo ancora infestati di demoni e di larve.

D: Il 2012 è l’anno della scelta. Ma la scelta è per coloro che non l’hanno ancora fatta, o anche per i chiamati?

R: La scelta è per tutti, ma cambia di livello. Per chi non ha ancora scelto, deve scegliere. Per chi ha scelto di servire il Cristo, deve scegliere se dare la vita o no. Quindi non possedere niente, non pretendere niente, non ricevere niente, e dare la vita a Gesù-Cristo.

D: Che differenza c’è tra l’amore che si prova per un essere umano e l’amore cristico?

R: Il sentimento d’amore che provi per un figlio è unico. Il sentimento d’amore che provi per il compagno, marito, amante, o la persona che tu ami è unico. Il sentimento che provi per un amico è unico, il sentimento che tu provi per un fratello o una sorella è unico. Tutti questi sentimenti sono unici, diversi, ma contemplano tutti insieme un unico sentimento valore che è l’amore. E sono cristici se in questa trasmissione c’è la donazione.

D: Con il fine ultimo Cristo?

R. No, il fine ultimo può essere anche il nulla. L’importante è che ci sia la donazione. Quando doni amore al tuo compagno, ad un figlio, ad un amico o una sorella e non pretendi nulla in cambio, quell’amore diventa Cristico. Sono sentimenti diversi che contemplano tutti l’amore, ma se tu pretendi che ti venga restituito non è cristico. Non è nemmeno anticristico, ma semplicemente legittimo e anche umano. Il desiderare di riceverlo è nobile, ma devi solo desiderarlo, non pretenderlo. E se ami con amore cristico, prima o poi la Luce cristica ti toccherà e quando si è toccati dall’Amore più grande di tutti gli amori, non solo ricevi tutto quello che hai dato, ma centomila volte di più di quello che hai dato. Perché Cristo ti personifica e ricompensa l’amore che hai dato senza nulla chiedere. Oppure lo può fare indirettamente, attraverso tutte le persone che tu hai amato e che non hai amato, e che ad un tratto cominceranno ad adorarti: quello è Cristo che tramite la gente ti sta ricompensando.

D: Quando i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli chiesero perché parlasse a loro in parabole, Lui rispose:  «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono né comprendono. E si adempie in loro la profezia d’Isaia che dice: “Udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete; perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile: sono diventati duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi, per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca. Ma beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri orecchi, perché odono! In verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e udire le cose che voi udite, e non le udirono». (Mt 13,10) . Puoi spiegarci questo passo?

R. Quando Gesù parlava, sapeva che tra la folla che Lo ascoltava, pochi erano coloro che gli credevano: su diecimila persone, cento, forse mille credevano. La maggioranza andava per convenienza, o per ottenere la guarigione. Ma Gesù sapeva. Gesù conosceva anche l’intimo del più profondo dei pensieri di tutti, ogni minimo dettaglio, perché legge nei cuori di tutti. Lui parlava in parabole per iniziare, per far riflettere, per far discernere, per rafforzare la fede non solo degli apostoli e dei discepoli, ma di quei pochissimi che credevano e cercavano la verità. Quindi Lui attuava una forma di giustizia ancora prima di essere crocifisso. E questo è importante che lo capiscano non solo i ricercatori, ma anche i cattolici. Dopo la Resurrezione Gesù affida agli apostoli il compito di offrire la seconda chiamata di redenzione. Da quel momento gli apostoli, e anche voi che siete discendenti degli apostoli, devono andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo, la Sua Parola in attesa della sua venuta. E durante questa predica altri si risveglieranno. E se voi lavorate a favore della vita, Gesù perdona anche i peccati perché le azioni positive avranno superato quelle negative. Se poi nella grazia, vi dovesse capitare di incontrare e di accompagnare un suo messaggero, allora Lui avrà un occhio di riguardo. Ma quando Lui ritornerà, la parola perdono sarà cancellata dal vocabolario. Non ci sarà più scampo e non ci sarà perdono per nessuno. Lui giudicherà le nostre opere: questa è la Giustizia implacabile di nostro Signore.

Sandra De Marco
San Giovanni di Polcenigo
11 febbraio 2012