OGGI PIÙ CHE MAI, È FONDAMENTALE L’UNIONE DI TUTTE LE ARCHE
La seconda riunione che Giorgio ha avuto con i fratelli dell’Uruguay (senza contare quella tenuta con il Gruppo di Cultura e di Funima), durante la sua recente visita in questo Paese, è stata realizzata nella città di Maldonado. Prima dell’incontro egli ha partecipato al programma trasmesso da FM Gente: “Honrar la vida” insieme ad alcuni dei fratelli che lo conducono settimanalmente.
Qualche tempo prima, durante una sua precedente visita, Giorgio aveva chiesto alle distinte arche dell’Uruguay di considerare la realizzazione di programmi radio, perché era importante che le persone avessero la possibilità di conoscere la Verità e di prepararsi per l’atteso ritorno di Cristo.
Per qualche ragione, di quelle che solo il Cielo conosce e che il tempo ci permetterà di comprendere, l’occasione ci è stata offerta precisamente qui a Maldonado, nonostante l’impegno dei fratelli di Montevideo nel trovare un programma adatto in quella città. Abbiamo deciso di portarlo avanti congiuntamente con loro, coordinando le attività insieme. Nel trattare le tematiche ogni dettaglio è stato curato, cercando di dotarlo della caratteristica principale del Gruppo di Cultura, che da sempre diffonde la conoscenza di Cristo e la denuncia contro le ingiustizie. Messaggi che Giorgio non perde occasione di trasmettere alle Arche e al mondo; condizione di base affinché avvenga il risveglio spirituale, necessario in una società fondata sulla giustizia.
È stata un’esperienza che abbiamo condiviso felicemente con gli altri, anche quando la rabbia ci bruciava dentro e ci sforzavamo di dominare le lacrime nel trasmettere al microfono i fatti terribili che accadono continuamente in questo mondo, in cui ci sentiamo stranieri… Siamo felici ed ancora più soddisfatti di fare qualcosa insieme, pur pensando che non sia abbastanza…, ma forse aiuterà a cambiare un po’ la società in cui viviamo. Questo è il sentimento che proviamo, nonostante la tristezza esso ci procura gioia e si sintetizza perfettamente con la parola: “fede”…
È quella stessa fede che ha alimentato l’entusiasmo necessario per bussare alle porte di questa radio, che ci ha spinti a concretizzare la realizzazione del programma. Eppure, portare a termine l’impegno ha significato viaggiare ogni settimana da Montevideo a Maldonado e viceversa, tralasciando a volte gli obblighi familiari nell’unico giorno libero dal lavoro. Abbiamo condiviso momenti di valore incalcolabile che ci hanno fatto crescere sempre di più a livello spirituale e come fratelli. Oltre alla gratificazione di portare avanti questo programma, il Cielo ci dona, ancora una volta, la presenza diretta di Giorgio in studio.
Nonostante la stanchezza, dovuta all’intenso lavoro svolto in Italia in questi ultimi mesi (anche il giorno precedente aveva avuto una riunione a Montevideo, riposando molto poco nella notte), egli si è messo in viaggio fin dal mattino presto in pullman. Lo hanno accompagnato la nostra carissima Sonia Alea insieme a Sonia Tabita, Erika, altri fratelli di Montevideo, Mario e Paola Becco della città di Buenos Aires, con cui quel giorno siamo stati insieme. Concluso il programma (che le nostre care Loreley ed Adriana hanno trascritto), ci siamo spostati di pochi metri, per riunirci nel locale insieme a Giorgio e a tutti i fratelli.
Giorgio era visibilmente stanco, malgrado poco prima avesse sprigionato quella forte energia durante il suo intervento in radio, mentre parlava e ridimensionava la figura del Maestro…
L’Arca di Maldonado questa volta lo accoglieva intimamente, con Cristo nel cuore, in un luogo semplice, nell’umiltà e nella semplicità… si sentiva il Maestro attraverso la presenza amorevole di Giorgio, proprio come un padre protegge i suoi figli, dimenticando se stesso per averne cura. Egli va oltre la sua stanchezza… le sue necessità, al di là della sofferenza fisica e spirituale, che lascia sempre da parte per seguire le Arche.
Anche questa volta Giorgio ha dato il meglio di se, rimanendo con noi il tempo necessario per trasmetterci il suo messaggio e rispondere ad alcune domande dei presenti.
Prima di iniziare l’incontro, benedice il Pane ed il Vino che avevano portato i fratelli di Maldonado.
“Vi chiedo perdono, ma la verità è che sono un po’ stanco… voglio sfruttare al massimo questi minuti che sono con voi… Benedirò il Pane ed il Vino e faremo la Comunione Cristica, parlando del Maestro. La prossima volta che vi riunirete farete la Comunione e penserete a me…; io sarò qui fisicamente. Promettete di farlo nella prossima riunione?
Non ho un messaggio speciale per l’Arca di Maldonado, solo mi permetto di ricordarvi che è fondamentale in questo momento l’unione di tutte le arche. Prima di tutto mi congratulo con i miei fratelli dell’Uruguay, di fatto, ora credo che le frontiere non esistano per noi tra i fratelli del Latino America: Uruguay, Argentina, Paraguay, Cile… Spero che tutti voi o la maggior parte, possiate partecipare alla riunione che faremo a Rosario, una riunione che unisce simbolicamente tutto il Latino America.
Se il Cielo ci dà questa opportunità, che non sarà l’unica, spero che ogni anno si possa ripetere. Maldonado e Montevideo insieme avranno anche la possibilità di organizzare il tutto e di ricevere i fratelli del mondo: questo significa unione.
Oggi più che mai questo Pane e questo Vino, il Sangue e il Corpo di Cristo ci devono unire, spiritualmente e fisicamente così da essere amici tra noi, per fare quello che abbiamo detto in radio: la resistenza.
Mi congratulo di fronte ad Erika ed ai fratelli che mi accompagnano da Montevideo (se sono d’accordo con me); qui a Maldonado abbiamo ottenuto quello che non siamo riusciti ad avere a Montevideo. Questa è una soddisfazione, un obiettivo raggiunto, un premio, penso che sia anche un segnale del Cielo per voi, Marita, non lo sottovalutare!
Per venire qui alla radio, ho rifiutato un invito in un programma tv condotto da Susana Gimenez (in Argentina), molto seguito, ma non ci sono andato perché il Cielo ha detto: “devi andare a Maldonado”… ed io ubbidisco.
Il programma di Susana, sicuramente se il Padre lo vuole, si potrà fare in un altro momento. … Ma la mia presenza qui è molto importante ed è anche per voi un segno al quale dovete rispondere. Il Cielo vi ha dato questa opportunità: il programma in radio e la possibilità di avere ospite lo stesso vostro fratello, come messaggero del Signore.
Sto dicendo la verità: il Cielo ha preferito venire alla radio piuttosto che andare in un programma massivo, seguito da milioni e milioni di persone. Ecco perché è importante portare avanti questo discorso, non preoccupatevi dei mezzi; il Padre apre sempre una porta per mantenerlo, bisogna sacrificarsi, non aspettare che la manna cada dal cielo, Dio vi aiuterà.
Il programma è seguito da tante persone, oggi ne abbiamo avuto la prova. La gente vuole sapere. Congratulazioni ai presentatori che mi hanno sorpreso: Erika, Daniel, Jonatan… Sono felice, felicissimo, nonostante i problemi che l’arca di Maldonado ha avuto, che forse ha ancora…, le differenze…, questo è un obiettivo che non dovete lasciarvi sfuggire, perché il Cielo sarà molto severo se vi dividerete di fronte ad un’opportunità così bella.
Il motivo per cui il Signore mi fa ritornare è perché vede l’unione più forte della divisione; il demonio ci proverà sempre, se non c’è unione Lassù non mi faranno ritornare.
So che la mia presenza è importante per voi e viceversa; per quanto riguarda me, se il Cielo mi proibisse di venire in Uruguay sarebbe una punizione, ma non succederà perché non fallirete. Non voglio la perfezione, siamo peccatori, abbiamo molte debolezze, ma la base è essere uniti. Sono contento, meritate questi risultati, avete lavorato e ceduto l’autorità ai fratelli di Montevideo, per modo di dire, per parlare nel vostro programma, questo secondo me è un gesto di umiltà e di responsabilità che vi fa onore. L’arca deve essere unita, perché se non è forte e unita, fallisce tutto. Quello che ho detto in radio oggi, credo che valga per noi. Quando dico alla gente che bisogna scegliere, prima lo dico a me stesso… Non sto parlando come se noi fossimo gli eletti, quelli che sanno tutto, no: bisogna scegliere, prendere parte in una guerra! Siamo in una guerra, per cui dobbiamo fare resistenza, risvegliare anime; non possiamo perdere tempo. Purtroppo, l’impero del demonio, con questo nefasto problema del denaro (che io odio) ci condiziona tutti; bisogna sopportare ed accettare di dover lavorare, essere schiavi dei padroni…; ma il Cielo ci darà il tempo per dedicarci all’Opera. È una scelta costante ed in questo momento più che mai.
Io non vedevo l’ora che voi aveste qualcosa di importante per le mani e adesso l’avete: un compromesso, non è un hobby, è qualcosa di serio; quando non lavorate, quando avete tempo libero, dedicatevi a questo. Non è un obbligo, ma se avete scelto di portarlo avanti dovete essere costanti e compiere il vostro dovere.
Ecco la cosa più importante che volevo dirvi. Il messaggio è: mantenere l’unione; sempre avete lavorato, organizzato incontri a favore di Funima, ora avete qualcosa di prezioso, amatevi e coltivate questa comunione, questo Pane e questo Vino devono essere costanti, simbolicamente devono essere presenti in tutte le riunioni.
Ci sono delle priorità: andare a lavorare, avere cura della famiglia e dell’Arca. Le altre non sono priorità. A volte il Cielo ci chiama e pretende che diamo più nell’Opera e meno nella famiglia; se la mia famiglia crede, allora non si sente tralasciata quando si lavora per l’Opera”.
Di seguito abbiamo vissuto un momento molto emozionante, come sempre accade quando Giorgio consegna un rubino ai fratelli… Portare il simbolo del Padre Sole significa dire “si” alla chiamata del Cielo; lasciarci guidare da Lui e comprometterci completamente nell’Opera, sapendo che il Signore non ci chiederà mai più di quanto abbiamo la capacità e la possibilità di dare, se siamo in sintonia con questa chiamata… il Cielo lo sa.
“Domande, fratelli… fatemi domande”.
Dove è stato Gesú dopo i dodici anni?
“Prima di iniziare la sua missione a 30 anni, è stato molte volte nella scuola iniziatica degli Esseni, ha compiuto molti viaggi in tutto il mondo con le astronavi. Lo portarono in India, nell’America del Nord e Latina, molte tribù raccontano di Lui; ad est dell’Asia, Egli parlava con gli iniziati e le guide. La prova di tutto questo l’abbiamo con i re magi, maestri della tradizione orientale che viaggiarono per 5000 km per vedere Gesú. Lui ricambiò visitando i loro regni, le scuole iniziatiche dell’India, di Krishna, del Tibet, attraversò il mondo, ma in maniera occulta. Pubblicamente si recò in Palestina. Quando iniziò la missione era già Gesù Cristo, fu compenetrato in quei tre anni.
Gesù è sulla Terra, visita i Suoi fratelli, manda segni, ma ancora non si è manifestato. Presto lo farà con potenza e gloria. Tutto il mondo lo vedrà”.
L’anticristo personificherà una persona?
“Se Cristo si personifica è possibile che un giorno anche l’anticristo lo possa fare in qualcuno, perché no?Per il momento, l’anticristo è rappresentato da un gruppo di uomini, può darsi che il leader si personificherà, ma ora è un gruppo di persone”.
I potenti del mondo, di fronte ad una terza guerra mondiale, si aspettano di essere salvati dalle navi?
Loro cercano la salvezza nascondendosi nei bunkers, ma la salvezza materiale. È proprio da lì che ti accorgi che questi potenti non credono. Quando costruiscono i bunkers pensano che sono immortali”.
Cosa ci si può aspettare dal prossimo governo dell’Uruguay dopo le recenti elezioni?
“Cara mia: nessun presidente vi dirà la verità; si vedranno obbligati a mentire. Non è un problema di un paese, il problema è globale. L’Uruguay dipende dall’Argentina, dal Brasile, dagli USA, dall’Europa. Il popolo si troverà male perché il mondo sta male. L’Uruguay è un paese ricco, ha molta campagna e risorse, ma dipende da altre economie e da molti anni il sogno americano è fallito; adesso il massimo che potrà fare il nuovo presidente è arrecare, con tutta la sua buona volontà, il minor male possibile. L’economia non dipende da lui. Per quanto riguarda gli altri aspetti: l’ordine pubblico, l’educazione ecc. si possono fare delle cose; ma a livello globale l’Uruguay è dipendente dagli altri Paesi, i quali hanno fallito, gli stessi che gli garantiscono la produzione economica.”
Cosa possiamo dire ai nostri figli, oltre ad avere fede ed aspettare Gesù?
“Aprire loro un cammino spirituale… Io ho un’opinione personale che non ti posso imporre, ma non c’è futuro… Mentirvi significherebbe fare come i potenti. Non c’è futuro a livello materiale. Bisogna dire la verità: è giusto andare a scuola, perché i giovani devono imparare la storia, avere la base per integrarsi nella società, la cultura, la lingua, il ragionamento matematico; l’istituzione scolastica serve a questo. Noi genitori, che facciamo parte di un gruppo spirituale, dobbiamo provvedere alla loro formazione religiosa…, esortarli a dare il massimo nell’educazione; anche se il futuro è molto incerto, dimostrare che i loro genitori stanno lavorando per il cambiamento. Aspettiamo Cristo e nel frattempo cresciamo, lavoriamo onestamente… tuttavia non pensate di intraprendere una carriera. Dobbiamo assecondare i talenti dei nostri figli, non reprimerli, ma non pensate che il vostro ragazzo sarà un trionfatore a livello di denaro o che riuscirà a diventare famoso; bisogna essere onesti e non mentire loro, perché quando i tuoi figli vedranno una guerra mondiale, si demoralizzeranno e diranno che Dio è cattivo perché fa questo. Dobbiamo spiegargli che alcune cose che succedono nel mondo non sono di Dio, sono dell’uomo. Farli vivere all’interno della società sì, ma coscienti di quello che sta succedendo nel mondo, del positivo e del negativo, perché ci sono segni, ci sono messaggi di Gesù, non tutto è spiacevole. Occorre spiegarglielo perché questo non viene fatto negli istituti, è un lato molto negativo della scuola…tuttavia ci sono delle cose positive. Dipende da noi genitori essere i maestri dei nostri figli nel momento in cui sono fuori dalla scuola, dire loro che non è tutto oro o facile, che c’è una situazione molto grave. Rivolgerci in questo modo: “Vai avanti, ma devi conoscere la verità, non rimproverarci di averti mentito, speriamo tu possa realizzare ciò che desideri, non senza sapere quello che succede… Non voglio che i vostri figli vi dicano che voi avete mentito”.
Quando il sistema collasserà completamente non ci sarà comunicazione; allora… come comunicheremo con te?
“Ti ringrazio per la domanda… Voi vi dovete preparare…
È una prova Jonatan… un giorno non riusciremo a comunicare, i Fratelli del Cielo ci illumineranno, ma saremo provati fisicamente. Non potremo comunicare come adesso, ma anziché dividerci, questo ci deve unire ancora di più, in quel momento inizierà la vostra missione definitiva.
La comunicazione, nell’istante in cui sei in sintonia con Cristo, con i fratelli, con l’Opera, tra noi… avviene in modo naturale… Ad esempio, voi qui e noi in Italia faremo delle cose insieme e simili. Ovviamente il Cielo ti amplificherà. In questo momento siamo un po’ “tarati”, ma loro ci amplificheranno, non mi sorprenderà se si porteranno qualcuno, se non ci saranno aerei. Loro intervengono nel caso in cui il messaggero fosse impossibilitato a viaggiare nel luogo in cui vogliono che egli vada: in questo caso lo porterebbero con le astronavi. Se dovessi venire, o al contrario, uno di voi dovesse andare lì, ci sarebbero loro…. Questo, nel caso in cui non ci fosse il mezzo per viaggiare, al contrario loro non possono interferire.
Setun Shenar ed altri luogotenenti di Asthar Sheran sono i miei angeli custodi. Il capo degli Elohim è Adonay. Intorno a voi, soprattutto a coloro che fanno parte delle arche, il cammino di Giovanni il Precursore, ci sono Esseri che non vedete ma vi aiutano, vi incoraggiano e vi sostengono… Non siete soli.”
“Sono contento davvero… con il programma alla radio arriveranno altre persone… È una profezia, vedrete”.
Daniel Amaral: “A parte l’unione di Maldonado, noi abbiamo percepito che il programma è servito per unirla con Montevideo, sentiamo che ora è un’Arca sola. Unica”.
Giorgio: “Per questo hanno unificato le linee telefoniche”! (riferendosi alla tariffa unica per le chiamate all’interno del Paese) (.. risate…).
Erika: “Era necessario questo per la nostra Opera, condividere tutti insieme… ci spostiamo per incontrarci e organizzare il programma… con sacrificio, con molto sacrificio”…
Giorgio: “Chiedo il permesso per riposare”…
Con profonda gratitudine a Giorgio, per il suo infinito amore e cura, ai fratelli del Gruppo di Cultura: Adriana, Domingo, Loreley, Victoria, Daniel Amaral, Christian, Matilde… e alla nostra cara Erika… per la sua grande dedizione, amicizia e sacrificio.Maria Lezcano
Maldonado, 30 dicembre 2009
Qualche tempo prima, durante una sua precedente visita, Giorgio aveva chiesto alle distinte arche dell’Uruguay di considerare la realizzazione di programmi radio, perché era importante che le persone avessero la possibilità di conoscere la Verità e di prepararsi per l’atteso ritorno di Cristo.
Per qualche ragione, di quelle che solo il Cielo conosce e che il tempo ci permetterà di comprendere, l’occasione ci è stata offerta precisamente qui a Maldonado, nonostante l’impegno dei fratelli di Montevideo nel trovare un programma adatto in quella città. Abbiamo deciso di portarlo avanti congiuntamente con loro, coordinando le attività insieme. Nel trattare le tematiche ogni dettaglio è stato curato, cercando di dotarlo della caratteristica principale del Gruppo di Cultura, che da sempre diffonde la conoscenza di Cristo e la denuncia contro le ingiustizie. Messaggi che Giorgio non perde occasione di trasmettere alle Arche e al mondo; condizione di base affinché avvenga il risveglio spirituale, necessario in una società fondata sulla giustizia.
È stata un’esperienza che abbiamo condiviso felicemente con gli altri, anche quando la rabbia ci bruciava dentro e ci sforzavamo di dominare le lacrime nel trasmettere al microfono i fatti terribili che accadono continuamente in questo mondo, in cui ci sentiamo stranieri… Siamo felici ed ancora più soddisfatti di fare qualcosa insieme, pur pensando che non sia abbastanza…, ma forse aiuterà a cambiare un po’ la società in cui viviamo. Questo è il sentimento che proviamo, nonostante la tristezza esso ci procura gioia e si sintetizza perfettamente con la parola: “fede”…
È quella stessa fede che ha alimentato l’entusiasmo necessario per bussare alle porte di questa radio, che ci ha spinti a concretizzare la realizzazione del programma. Eppure, portare a termine l’impegno ha significato viaggiare ogni settimana da Montevideo a Maldonado e viceversa, tralasciando a volte gli obblighi familiari nell’unico giorno libero dal lavoro. Abbiamo condiviso momenti di valore incalcolabile che ci hanno fatto crescere sempre di più a livello spirituale e come fratelli. Oltre alla gratificazione di portare avanti questo programma, il Cielo ci dona, ancora una volta, la presenza diretta di Giorgio in studio.
Nonostante la stanchezza, dovuta all’intenso lavoro svolto in Italia in questi ultimi mesi (anche il giorno precedente aveva avuto una riunione a Montevideo, riposando molto poco nella notte), egli si è messo in viaggio fin dal mattino presto in pullman. Lo hanno accompagnato la nostra carissima Sonia Alea insieme a Sonia Tabita, Erika, altri fratelli di Montevideo, Mario e Paola Becco della città di Buenos Aires, con cui quel giorno siamo stati insieme. Concluso il programma (che le nostre care Loreley ed Adriana hanno trascritto), ci siamo spostati di pochi metri, per riunirci nel locale insieme a Giorgio e a tutti i fratelli.
Giorgio era visibilmente stanco, malgrado poco prima avesse sprigionato quella forte energia durante il suo intervento in radio, mentre parlava e ridimensionava la figura del Maestro…
L’Arca di Maldonado questa volta lo accoglieva intimamente, con Cristo nel cuore, in un luogo semplice, nell’umiltà e nella semplicità… si sentiva il Maestro attraverso la presenza amorevole di Giorgio, proprio come un padre protegge i suoi figli, dimenticando se stesso per averne cura. Egli va oltre la sua stanchezza… le sue necessità, al di là della sofferenza fisica e spirituale, che lascia sempre da parte per seguire le Arche.
Anche questa volta Giorgio ha dato il meglio di se, rimanendo con noi il tempo necessario per trasmetterci il suo messaggio e rispondere ad alcune domande dei presenti.
Prima di iniziare l’incontro, benedice il Pane ed il Vino che avevano portato i fratelli di Maldonado.
“Vi chiedo perdono, ma la verità è che sono un po’ stanco… voglio sfruttare al massimo questi minuti che sono con voi… Benedirò il Pane ed il Vino e faremo la Comunione Cristica, parlando del Maestro. La prossima volta che vi riunirete farete la Comunione e penserete a me…; io sarò qui fisicamente. Promettete di farlo nella prossima riunione?
Non ho un messaggio speciale per l’Arca di Maldonado, solo mi permetto di ricordarvi che è fondamentale in questo momento l’unione di tutte le arche. Prima di tutto mi congratulo con i miei fratelli dell’Uruguay, di fatto, ora credo che le frontiere non esistano per noi tra i fratelli del Latino America: Uruguay, Argentina, Paraguay, Cile… Spero che tutti voi o la maggior parte, possiate partecipare alla riunione che faremo a Rosario, una riunione che unisce simbolicamente tutto il Latino America.
Se il Cielo ci dà questa opportunità, che non sarà l’unica, spero che ogni anno si possa ripetere. Maldonado e Montevideo insieme avranno anche la possibilità di organizzare il tutto e di ricevere i fratelli del mondo: questo significa unione.
Oggi più che mai questo Pane e questo Vino, il Sangue e il Corpo di Cristo ci devono unire, spiritualmente e fisicamente così da essere amici tra noi, per fare quello che abbiamo detto in radio: la resistenza.
Mi congratulo di fronte ad Erika ed ai fratelli che mi accompagnano da Montevideo (se sono d’accordo con me); qui a Maldonado abbiamo ottenuto quello che non siamo riusciti ad avere a Montevideo. Questa è una soddisfazione, un obiettivo raggiunto, un premio, penso che sia anche un segnale del Cielo per voi, Marita, non lo sottovalutare!
Per venire qui alla radio, ho rifiutato un invito in un programma tv condotto da Susana Gimenez (in Argentina), molto seguito, ma non ci sono andato perché il Cielo ha detto: “devi andare a Maldonado”… ed io ubbidisco.
Il programma di Susana, sicuramente se il Padre lo vuole, si potrà fare in un altro momento. … Ma la mia presenza qui è molto importante ed è anche per voi un segno al quale dovete rispondere. Il Cielo vi ha dato questa opportunità: il programma in radio e la possibilità di avere ospite lo stesso vostro fratello, come messaggero del Signore.
Sto dicendo la verità: il Cielo ha preferito venire alla radio piuttosto che andare in un programma massivo, seguito da milioni e milioni di persone. Ecco perché è importante portare avanti questo discorso, non preoccupatevi dei mezzi; il Padre apre sempre una porta per mantenerlo, bisogna sacrificarsi, non aspettare che la manna cada dal cielo, Dio vi aiuterà.
Il programma è seguito da tante persone, oggi ne abbiamo avuto la prova. La gente vuole sapere. Congratulazioni ai presentatori che mi hanno sorpreso: Erika, Daniel, Jonatan… Sono felice, felicissimo, nonostante i problemi che l’arca di Maldonado ha avuto, che forse ha ancora…, le differenze…, questo è un obiettivo che non dovete lasciarvi sfuggire, perché il Cielo sarà molto severo se vi dividerete di fronte ad un’opportunità così bella.
Il motivo per cui il Signore mi fa ritornare è perché vede l’unione più forte della divisione; il demonio ci proverà sempre, se non c’è unione Lassù non mi faranno ritornare.
So che la mia presenza è importante per voi e viceversa; per quanto riguarda me, se il Cielo mi proibisse di venire in Uruguay sarebbe una punizione, ma non succederà perché non fallirete. Non voglio la perfezione, siamo peccatori, abbiamo molte debolezze, ma la base è essere uniti. Sono contento, meritate questi risultati, avete lavorato e ceduto l’autorità ai fratelli di Montevideo, per modo di dire, per parlare nel vostro programma, questo secondo me è un gesto di umiltà e di responsabilità che vi fa onore. L’arca deve essere unita, perché se non è forte e unita, fallisce tutto. Quello che ho detto in radio oggi, credo che valga per noi. Quando dico alla gente che bisogna scegliere, prima lo dico a me stesso… Non sto parlando come se noi fossimo gli eletti, quelli che sanno tutto, no: bisogna scegliere, prendere parte in una guerra! Siamo in una guerra, per cui dobbiamo fare resistenza, risvegliare anime; non possiamo perdere tempo. Purtroppo, l’impero del demonio, con questo nefasto problema del denaro (che io odio) ci condiziona tutti; bisogna sopportare ed accettare di dover lavorare, essere schiavi dei padroni…; ma il Cielo ci darà il tempo per dedicarci all’Opera. È una scelta costante ed in questo momento più che mai.
Io non vedevo l’ora che voi aveste qualcosa di importante per le mani e adesso l’avete: un compromesso, non è un hobby, è qualcosa di serio; quando non lavorate, quando avete tempo libero, dedicatevi a questo. Non è un obbligo, ma se avete scelto di portarlo avanti dovete essere costanti e compiere il vostro dovere.
Ecco la cosa più importante che volevo dirvi. Il messaggio è: mantenere l’unione; sempre avete lavorato, organizzato incontri a favore di Funima, ora avete qualcosa di prezioso, amatevi e coltivate questa comunione, questo Pane e questo Vino devono essere costanti, simbolicamente devono essere presenti in tutte le riunioni.
Ci sono delle priorità: andare a lavorare, avere cura della famiglia e dell’Arca. Le altre non sono priorità. A volte il Cielo ci chiama e pretende che diamo più nell’Opera e meno nella famiglia; se la mia famiglia crede, allora non si sente tralasciata quando si lavora per l’Opera”.
Di seguito abbiamo vissuto un momento molto emozionante, come sempre accade quando Giorgio consegna un rubino ai fratelli… Portare il simbolo del Padre Sole significa dire “si” alla chiamata del Cielo; lasciarci guidare da Lui e comprometterci completamente nell’Opera, sapendo che il Signore non ci chiederà mai più di quanto abbiamo la capacità e la possibilità di dare, se siamo in sintonia con questa chiamata… il Cielo lo sa.
“Domande, fratelli… fatemi domande”.
Dove è stato Gesú dopo i dodici anni?
“Prima di iniziare la sua missione a 30 anni, è stato molte volte nella scuola iniziatica degli Esseni, ha compiuto molti viaggi in tutto il mondo con le astronavi. Lo portarono in India, nell’America del Nord e Latina, molte tribù raccontano di Lui; ad est dell’Asia, Egli parlava con gli iniziati e le guide. La prova di tutto questo l’abbiamo con i re magi, maestri della tradizione orientale che viaggiarono per 5000 km per vedere Gesú. Lui ricambiò visitando i loro regni, le scuole iniziatiche dell’India, di Krishna, del Tibet, attraversò il mondo, ma in maniera occulta. Pubblicamente si recò in Palestina. Quando iniziò la missione era già Gesù Cristo, fu compenetrato in quei tre anni.
Gesù è sulla Terra, visita i Suoi fratelli, manda segni, ma ancora non si è manifestato. Presto lo farà con potenza e gloria. Tutto il mondo lo vedrà”.
L’anticristo personificherà una persona?
“Se Cristo si personifica è possibile che un giorno anche l’anticristo lo possa fare in qualcuno, perché no?Per il momento, l’anticristo è rappresentato da un gruppo di uomini, può darsi che il leader si personificherà, ma ora è un gruppo di persone”.
I potenti del mondo, di fronte ad una terza guerra mondiale, si aspettano di essere salvati dalle navi?
Loro cercano la salvezza nascondendosi nei bunkers, ma la salvezza materiale. È proprio da lì che ti accorgi che questi potenti non credono. Quando costruiscono i bunkers pensano che sono immortali”.
Cosa ci si può aspettare dal prossimo governo dell’Uruguay dopo le recenti elezioni?
“Cara mia: nessun presidente vi dirà la verità; si vedranno obbligati a mentire. Non è un problema di un paese, il problema è globale. L’Uruguay dipende dall’Argentina, dal Brasile, dagli USA, dall’Europa. Il popolo si troverà male perché il mondo sta male. L’Uruguay è un paese ricco, ha molta campagna e risorse, ma dipende da altre economie e da molti anni il sogno americano è fallito; adesso il massimo che potrà fare il nuovo presidente è arrecare, con tutta la sua buona volontà, il minor male possibile. L’economia non dipende da lui. Per quanto riguarda gli altri aspetti: l’ordine pubblico, l’educazione ecc. si possono fare delle cose; ma a livello globale l’Uruguay è dipendente dagli altri Paesi, i quali hanno fallito, gli stessi che gli garantiscono la produzione economica.”
Cosa possiamo dire ai nostri figli, oltre ad avere fede ed aspettare Gesù?
“Aprire loro un cammino spirituale… Io ho un’opinione personale che non ti posso imporre, ma non c’è futuro… Mentirvi significherebbe fare come i potenti. Non c’è futuro a livello materiale. Bisogna dire la verità: è giusto andare a scuola, perché i giovani devono imparare la storia, avere la base per integrarsi nella società, la cultura, la lingua, il ragionamento matematico; l’istituzione scolastica serve a questo. Noi genitori, che facciamo parte di un gruppo spirituale, dobbiamo provvedere alla loro formazione religiosa…, esortarli a dare il massimo nell’educazione; anche se il futuro è molto incerto, dimostrare che i loro genitori stanno lavorando per il cambiamento. Aspettiamo Cristo e nel frattempo cresciamo, lavoriamo onestamente… tuttavia non pensate di intraprendere una carriera. Dobbiamo assecondare i talenti dei nostri figli, non reprimerli, ma non pensate che il vostro ragazzo sarà un trionfatore a livello di denaro o che riuscirà a diventare famoso; bisogna essere onesti e non mentire loro, perché quando i tuoi figli vedranno una guerra mondiale, si demoralizzeranno e diranno che Dio è cattivo perché fa questo. Dobbiamo spiegargli che alcune cose che succedono nel mondo non sono di Dio, sono dell’uomo. Farli vivere all’interno della società sì, ma coscienti di quello che sta succedendo nel mondo, del positivo e del negativo, perché ci sono segni, ci sono messaggi di Gesù, non tutto è spiacevole. Occorre spiegarglielo perché questo non viene fatto negli istituti, è un lato molto negativo della scuola…tuttavia ci sono delle cose positive. Dipende da noi genitori essere i maestri dei nostri figli nel momento in cui sono fuori dalla scuola, dire loro che non è tutto oro o facile, che c’è una situazione molto grave. Rivolgerci in questo modo: “Vai avanti, ma devi conoscere la verità, non rimproverarci di averti mentito, speriamo tu possa realizzare ciò che desideri, non senza sapere quello che succede… Non voglio che i vostri figli vi dicano che voi avete mentito”.
Quando il sistema collasserà completamente non ci sarà comunicazione; allora… come comunicheremo con te?
“Ti ringrazio per la domanda… Voi vi dovete preparare…
È una prova Jonatan… un giorno non riusciremo a comunicare, i Fratelli del Cielo ci illumineranno, ma saremo provati fisicamente. Non potremo comunicare come adesso, ma anziché dividerci, questo ci deve unire ancora di più, in quel momento inizierà la vostra missione definitiva.
La comunicazione, nell’istante in cui sei in sintonia con Cristo, con i fratelli, con l’Opera, tra noi… avviene in modo naturale… Ad esempio, voi qui e noi in Italia faremo delle cose insieme e simili. Ovviamente il Cielo ti amplificherà. In questo momento siamo un po’ “tarati”, ma loro ci amplificheranno, non mi sorprenderà se si porteranno qualcuno, se non ci saranno aerei. Loro intervengono nel caso in cui il messaggero fosse impossibilitato a viaggiare nel luogo in cui vogliono che egli vada: in questo caso lo porterebbero con le astronavi. Se dovessi venire, o al contrario, uno di voi dovesse andare lì, ci sarebbero loro…. Questo, nel caso in cui non ci fosse il mezzo per viaggiare, al contrario loro non possono interferire.
Setun Shenar ed altri luogotenenti di Asthar Sheran sono i miei angeli custodi. Il capo degli Elohim è Adonay. Intorno a voi, soprattutto a coloro che fanno parte delle arche, il cammino di Giovanni il Precursore, ci sono Esseri che non vedete ma vi aiutano, vi incoraggiano e vi sostengono… Non siete soli.”
“Sono contento davvero… con il programma alla radio arriveranno altre persone… È una profezia, vedrete”.
Daniel Amaral: “A parte l’unione di Maldonado, noi abbiamo percepito che il programma è servito per unirla con Montevideo, sentiamo che ora è un’Arca sola. Unica”.
Giorgio: “Per questo hanno unificato le linee telefoniche”! (riferendosi alla tariffa unica per le chiamate all’interno del Paese) (.. risate…).
Erika: “Era necessario questo per la nostra Opera, condividere tutti insieme… ci spostiamo per incontrarci e organizzare il programma… con sacrificio, con molto sacrificio”…
Giorgio: “Chiedo il permesso per riposare”…
Con profonda gratitudine a Giorgio, per il suo infinito amore e cura, ai fratelli del Gruppo di Cultura: Adriana, Domingo, Loreley, Victoria, Daniel Amaral, Christian, Matilde… e alla nostra cara Erika… per la sua grande dedizione, amicizia e sacrificio.Maria Lezcano
Maldonado, 30 dicembre 2009