GIORGIO BONGIOVANNI INCONTRA L’ARCA DI ROMA

GIORGIO BONGIOVANNI INCONTRA L’ARCA DI ROMA

romawebDi Alessandra Miccinesi
“Averti in mezzo a noi in quest’arca che è nata grazie a te è un piacere immenso. La tua presenza ci onora perché qui… ci stai proprio bene”. Emozionato ma orgoglioso, esordisce così il responsabile dell’Arca Francesco Mazzacane. E nel presentare il suo maestro accarezza con lo sguardo il volto di Giorgio sovrastato dalle immagini del Consolatore, Gesù Cristo e Adoniesis che adornano la parete. Volti che ispirano amore e bellezza, valore e misericordia, coraggio e giustizia. Virtù celesti che ispirano – e non potrebbe essere altrimenti – tutti coloro che anelano a trasformare la propria esistenza terrena allineandosi con gli alti insegnamenti cosmici che ricalcano il Vangelo.
“E’ l’arca nuova ma sembra la veterana perché è tra le più numerose – esordisce Giorgio guardando i fratelli in sala -. Anche da questo vedo che i tempi sono veloci. Quando il Cielo mi da ordine di andare a trovare i fratelli nelle arche non preparo nessun discorso, e mi lascio andare. Uno dei miei interlocutori – l’Essere che noi chiamiamo Adoniesis, il capo cosmico di Eugenio Siragusa – Lui continua la sua opera nel mondo. Mi ha detto di mettermi a disposizione e sarà Lui a rispondere a tutto ciò che io non saprò dirvi”.

Una pratica, quella del servizio ai fratelli, donando perle di saggezza e conoscenza ancora celate ai più, a cui Giorgio si sottopone sempre con grande umiltà e disponibilità. Come un amorevole servizio ai fratelli sparsi in tutto il mondo, la sua grande famiglia. Il preambolo è ampio e prezioso. E lascia presagire un futuro prossimo di cui Giorgio intravede già i prodromi. “Siamo in un momento particolare della nostra vita, fratelli. Vi farò un discorso che potrebbe anche essere un messaggio, chissà. E’ quello che sento nel cuore ma non solo il mio. Vicino al mio c’è il cuore di questo essere di cui ho appena anticipato il nome. Noi siamo una comunità e viviamo nel mondo. Sappiamo benissimo cosa è questo mondo e abbiamo fatto la scelta di rispettarne le leggi, anche se non le condividiamo. Ci siamo infiltrati in questo mondo per aiutare le persone. Spero che voi sentiate e viviate questo come faccio io: noi abbiamo ubbidito alla chiamata del Cristo di servire i fratelli del mondo, ma non ci sentiamo di questo mondo. Esso non ci appartiene, ma ci viviamo, nonostante le sue tragiche difficoltà”.

Sull’ampia parete bianca della sala c’è una piccola nicchia che custodisce una statua della Madonna acquistata a Fatima da Francesco e Stefania, durante l’ultima visita fatta da Giorgio alla Santa Madre: pellegrinaggio al luogo mistico dove 31 anni fa quel giovane uomo dalla grande fede accettò di portare nel corpo, tangibili, i segni cristici di sofferenza e redenzione. Ad accompagnarlo nei luoghi dell’Apparizione anche molti dei suoi fedelissimi, in rappresentanza di tutti i fratelli delle arche. “So che siamo venuti tutti a fare in giuramento, quel giorno. Io sarò al tuo fianco – dice Francesco con emozione -. E tutti loro pure” indicando con occhi lucidi tutti noi, seduti ad ascoltare parole di vita e sapienza. Verbo nutriente e dissetante come solo la verità cristica può essere. “Con i fratelli di Crotone, Eugenio e Licia, stiamo realizzando un’idea che verrà varata con il tuo consenso” dice Francesco, anticipando la nascita di una metodologia yoga che unirà Oriente e Occidente: si chiamerà “Arca Yoga l’alchimistica senza confini”. Giorgio annuisce con un sorriso. Poi è la volta dei ringraziamenti a Tiziana Casadio del Rotary Club Romagna, che collabora per Funima con Giovanni Bongiovanni, e a Francesco Furcolo per la sua fattiva opera di assistenza e ascolto ai senzatetto di Stazione Termini e San Pietro. Giorgio saluta anche il dottor Gabriele Gallo, amico e braccio destro di Francesco nella gestione dell’Arca di Roma, e Luana, sorella che vive a Civitavecchia e che conobbe Eugenio Siragusa. “Il mio padre spirituale – sorride Giorgio, che prende la parola con la dolcezza della voce, ringraziando tutti coloro che lo ascoltano, ma soprattutto ringrazia gli assenti e i fratelli collegati in streaming – un abbraccio a tutti i fratelli del mondo, il fatto che siamo nella capitale e trasmettiamo ovunque è un bel segno”.

Tre ore e mezza. Tanto dura l’incontro coi fratelli dell’Arca di Roma, molti dei quali appena entrati nell’opera accanto ai veterani. E tanti sono i punti strategici toccati da Giorgio con pertinenza, passione, generosità e amore. Preziose le indicazioni chiare su ciò che ci aspetta nel futuro prossimo. “Dobbiamo sentirci come una famiglia che è stata scelta per fare una prova, come i medici che fanno i test per stabilire se la medicina va bene. Per la grande comunità extraterrestre noi siamo un test che prova se in questo mondo, malgrado le terribili anomalie e le tragiche sofferenze, possono esserci persone che possono cambiare il mondo”. L’ideale a cui si tende è creare una nuova società basata sul bene, la pace, la fratellanza, l’amore e la giustizia. “Noi siamo stati scelti come prova indispensabile per determinare se questo pianeta può ospitare una nuova civiltà. Ma attenzione non ci siamo solo noi” comunità ispirata dai valori cristiano-cattolici e credente negli insegnamenti dei grandi maestri: il più grande dei quali il Cristo. “Noi crediamo nella vita nell’universo, nella vita intelligente, nelle dimensioni superiori, nella legge della reincarnazione, nell’onestà e nella incorruttibilità che possono farci evolvere. Non ci sentiamo perfetti, ma siamo integri nei nostri valori. Abbiamo i nostri difetti e i nostri peccati, che sono tollerati dalla legge universale finché è possibile”. Per questi esseri che ci osservano, siamo una comunità sperimentale ed essi ci aiutano, ma non siamo l’unica comunità sul pianeta terra. “Non mi riferisco alle arche. Ci sono altre comunità fuori dal nostro ambito che sono un test cristico e si occupano degli stessi valori universali fuori dal nostro ambito. Sono sparse nel mondo in Cina, in Russia. Non siamo tantissimi. Se fossimo migliaia di comunità avremmo già cambiato il mondo. Altri parlano degli stessi valori universali in lingue incomprensibili come il cinese, il russo, l’indiano. E sono sotto osservazione della grande famiglia cosmica. Se queste comunità riusciranno a rimanere integre, non perfette ma integre nei loro valori, il mondo non sarà distrutto e la terra sopravvivrà a una qualsiasi catastrofe nucleare o naturale, che possa danneggiarlo. O ucciderlo”.

La responsabilità che abbiamo è grande, dice con voce ferma e pacata Giorgio. “Non siamo noi salvatori del mondo, Gesù lo è insieme con gli altri maestri cosmici a Lui vicini. Noi siamo testimoni di un’alternativa di pace e giustizia. La scelta che facciamo, quando vogliamo far parte dell’arca di Roma è seria, e non dovrebbe essere immediata. Deve condurci su un percorso che ci porterà a scegliere ciò che vogliamo fare definitivamente e dove vogliamo andare”. Qual è la scelta? Semplice ma non facile. “Lasciare tutto e dare il tempo che si spreca nella materia, tutta la mia vita a disposizione dell’opera. Nessuno di noi è milionario perciò dobbiamo lavorare, ma la famiglia dovrà capire, e seguirci. Ognuno di noi è un talento ma non lo sappiamo sfruttare: chi è nell’Arca ha il dovere di metterlo a frutto” per aiutare Giorgio e l’opera di Cristo a diffondersi, ma non solo. C’è un altro compito: risvegliare gli altri fratelli. “Non li dobbiamo salvare, a quello pensa il Maestro dei maestri. Dobbiamo risvegliare le anime e farle lavorare nell’attivismo sociale, senza giudicare né fare santo nessuno. Perché neanche noi lo siamo. Questa è l’opera dell’arca”.

Dalla nostra parte abbiamo anche un grande segno, forse il più grande del Cristianesimo, che piaccia o no: le stigmate. Segni vivi e presenti, che Giorgio vive in sordina dal sensazionalismo nonostante la diffusione di foto e filmati che ne fanno lo stigmatizzato più noto al mondo. “Dovevo farlo, ma più ne parlo e meno mi imbarazzo. Senza esaltazione o fanatismo vi dico che le stigmate sono scudo e orgoglio: è la presenza di Gesù nel mondo. Ieri ho sanguinato. Ma io non sono Lui. Il segno ci da la presenza del Cristo”.

Come rapportarci con le stigmate, segno forte e inequivocabile ma che per molti è fonte di turbamento, di dubbi? “Dobbiamo essere orgogliosi, felici. Dobbiamo gioire. Avevo promesso di essere qui e seppur difficile per il mio corpo eccomi: volevo servirvi. Perché il segno che porto è il più grande della presenza di Cristo con noi. E non può esserci presenza di Cristo senza servizio. Quindi, ho preso le stampelle se sono venuto dai miei fratelli”. L’insegnamento forse più grande è quello di essere riconoscenti al Cristo, al suo sacrificio, e alla vita. Che è amore. “Ci è stata data l’opportunità di conoscere la verità ‘e la verità vi farà liberi’ disse Gesù. Il coronavirus? Non è una bestemmia ma vi dico: è nostro amico. E’ un nemico per tutti quanti i malati e i sofferenti, ma sta facendo riflettere tutto il mondo. A noi delle Arche ha dato l’opportunità di essere vicini e uniti. Ma pur non essendo di questo mondo, anche noi siamo presi dalla frenesia della vita materiale”. L’accelerazione dei tempi è diventata una contrazione, tanto che un’ora può sembrare di 30 minuti. Anche noi corriamo, lavoriamo, e sbrighiamo le nostre opere nel mondo. “Ma questo virus è un segno che ci spinge a riflettere. Non è un segno definitivo, ma il covid è un segno. Anche Papa Francesco ha detto che stiamo violentando la Terra. Questo virus, rispetto alle altre catastrofi, ci sta servendo non per bestemmiare la vita ma per farci sentire più amici. Più famiglia. Dobbiamo essere felici”.

L’emozione è come una corrente che fa vibrare i presenti e la riflessione sorge spontanea. Ma come si può gioire in un mondo senza amore, pieno di guerre, stupri e violenze? “Dobbiamo essere felici di conoscere la verità e trasmetterla ai fratelli che dormono. Dobbiamo gridare non per noi stessi ma per gli altri: per i bambini, le donne, le vittime di mafia. Io mi sento felice e vivo perché ho attorno tanti giovani nel mondo a partire da mia figlia Sonietta, a capo della comunità dei giovani, e Giovanni che guida l’opera di Funima”. Dice di essere l’uomo più felice della terra, nonostante la sofferenza fisica. Ma da dove arriva questa energia vitale? “Quando grido io non sono triste. Gridare giustizia non per me ma per i miei fratelli mi da gioia.

La parola d’ordine è essere felici e combattere. Il soldato che va in guerra è triste, specie nelle guerre ingiuste. E lo sono quasi tutte tranne quella dei partigiani, dove molti cittadini scelsero di liberare Roma e morirono per dare la libertà: una su un milione è una guerra giusta. Noi dobbiamo essere partigiani della libertà e fare la guerra senza armi. E’ complicato, la nostra guerra è cristica, la facciamo con le armi della parola dando la faccia contro i tiranni e i guerrafondai. Ma Cristo farà giustizia. La nostra arma è la costituzione italiana, un atto universale il meglio che poteva esserci sul pianeta. Rileggetela”. 139 articoli di natura universale, la esalta Giorgio spiegando che tutti coloro che vogliono cambiare i suoi articoli di natura e valore etico sono criminali e farabutti.

La seconda parola è soldati. Ma perché soldati e perché felici? “Nella nostra comunità, che conta ormai migliaia di membri – e non vi conosco tutti, spiega Giorgio motivando la possibilità che qualche imperfezione possa esserci – devo dare a tutti l’opportunità di capire, realizzare e scegliere. So bene che non tutti sentono ciò che io sento, ed alcuni di voi sentono. Su un migliaio, solo alcune centinaia sentono questo valore al 100%. Altri stanno costruendo un percorso, chi al 50, chi al 60% ma la vita vi metterà con le spalle al muro, perché sarete chiamati a partecipare ad iniziative che la nostra comunità impone”. E allora sarà inevitabile: o dentro o fuori. Perché l’opera chiama a iniziative attive in cui esporsi fisicamente per difendere i principi inalienabili di pace, giustizia, e verità. “Quindi, la comunità delle arche deve essere felice ed essere soldato: non dobbiamo realizzare il nostro ego, o fare solo meditazione. Servono le azioni: per Adoniesis è il fare che porta l’evoluzione dello spirito. La ricerca di sé nel chiudere gli occhi e pregare è il treno merci. L’azione, il freccia rossa. Il rischio c’è, ci si può rimettere la pelle, rovinare il corpo, ma l’evoluzione è più rapida: io corro veloce perché l’azione è la croce di Cristo. Cristo è stato con noi 3 anni ed ha sofferto solo 12 ore rispetto a chi soffre tutta la vita. Ma la sua sofferenza sono stati i mali più feroci, tremendi e sanguinari della storia dell’umanità. Lui ci ha fatto capire che: se soffrite più velocemente arriverete in fretta”. Ergo, meglio dodici ore o una vita di sofferenze che decine di reincarnazioni”.

Quindi, azione e soldati felici. “Felici perché noi giovannei che seguiamo lo spirito dell’Evangelista e del Battista, siamo stati chiamati dal Cristo alla battaglia, alla lotta, alla rivoluzione. Con tutte le opere cristiche che il Vangelo insegna, come fate voi, che date da mangiare ai poveri. Ma non basta. Bisogna aiutare i bambini nei progetti, ma non ci basta. Gridiamo nelle piazze gridando giustizia per difendere i giusti, i laici e i magistrati. Infine dobbiamo testimoniare la verità di Cristo, che non è solo terrestre ma soprattutto extra terrestre”. Felici, soldati, e ubbidienza. Sono le tre parole d’ordine scandite in una sala che si è compattata intorno alla figura del maestro. “Non ubbidienza a me o agli uomini sullo stile di vita purché sia onesta e rispettosa della legge. Noi dobbiamo ubbidienza all’opera: possiamo chiedere il perché dell’azione da fare, ma senza fare polemica. Dobbiamo ubbidire e se non ci piace usciamo dall’opera. In 30 anni ho avuto risultati perché questa metodologia funziona”.

Sono parole che confortano – dice Francesco – che danno forza e coraggio, perché serve. Non tutti sono coraggiosi, non tutti saranno da prima linea ma è bene che tutti coloro che sono nell’opera si sforzino di capire l’obiettivo e poi imparare a centrarlo. La coerenza nel fare e la lotta nei confronti del giusto e dei deboli sia il nostro viatico. Bisogna individuare il nemico interiore, perché è lui il bugiardo che trova scuse per non fare. “Sai che a me piace giocare in modo con le parole in modo alchemico e mistico – ribadisce Francesco – e noi dobbiamo essere san guerrieri di Cristo perché la coppa deve essere piena di quel sangue lì se vuoi essere davvero cristico”.

Per il suo battesimo dell’arca di Roma, Giorgio ha voluto trasmettere il cuore, l’essenza dell’opera. “Noi sappiamo che esseri di altri mondi, ma vicini a noi, sono la nostra salvezza e la nostra alternativa all’autodistruzione del mondo. Mi hanno detto di recente che sono pronti a farsi vedere da tutto il mondo, infatti ogni giorno ci sono avvistamenti tramite un giovane mio soldato, Antono Urzi, tra i preferiti, si fanno filmare, fotografare e tramite noi – ma non solo noi – preparano il contatto, non per farci felici o soddisfare i nostri capricci. E’ un contatto molto impegnativo. Noi dobbiamo dare tutto per questa nostra Terra. Questi esseri sono capaci di farsi vedere e donarci tecnologia avanzata di 30mila anni. In cambio, noi dobbiamo utilizzarla gratuitamente per dare ristoro al mondo e diffondere il messaggio. Ecco perché dovete aiutare me, e chi è stato scelto con me come Pier Giorgio Caria, a presentare questa realtà nel mondo e divulgare massivamente la loro presenza. Noi potremmo essere gli intermediari tra loro e il mondo. Si faranno vedere da tutti fisicamente, in modo inequivocabile ma il mondo non sa cosa vogliono. Devono parlare al mondo e la sorpresa, se ci sarà, è che sceglieranno uno di noi per farlo”. Siamo quindi chiamati a una grande responsabilità e come precisa Giorgio “non dobbiamo avere scheletri nell’armadio, nonostante i nostri peccati, istinti animali e debolezze umane, perché loro guardano l’etica, l’onestà, l’amore e la fratellanza. Senza questi valori ci lasciano, perché sono come una donna bellissima che se la tradisci ti saluta. E perdiamo il contatto”.

Ma noi siamo stati chiamati ad essere contattati, anzi la comunità delle Arche è stata scelta per essere tramite tra la società di questo mondo e loro. Quindi non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione. “Io ho contatti fisici e spirituali con queste dimensioni, Antonio Urzi filma navi celesti. Voglio quindi organizzare a Roma e Milano il più grande congresso mondiale della storia degli UFO in Italia, dove con grande amore li costringiamo a scendere o a farsi vedere. Non a caso per 10-20 anni ho viaggiato per il mondo, conoscendo gli ufologi e gli astronauti più importanti al mondo. Abbiamo i filmati più preziosi al mondo. Steven Grier è il più importante ufologo al mondo: è mio amico ed ha visitato l’Arca. Queste sono le persone che il Cielo mi ha indicato per preparare il mondo a questo contatto. Che non so quando accadrà, ma sarà presto”.

Testimonianza della presenza extraterrestre, lotta alla criminalità, e seconda venuta di Cristo. Non sarà facile per i fratelli della comunità scegliere su quale linea stare. Nelle arche ci saranno prime, seconde e terze linee. “Quando servirà fare di più per la lotta alla mafia, difendere e dare solidarietà ai magistrati contro i mafiosi dovremo farlo, come già fatto a Reggio Calabria. Lì’ abbiamo riempito la piazza del tribunale con la nostra comunità più quattro sconosciuti. Abbiamo dato la faccia su tutti i giornali della Sicilia e abbiamo supportato quel magistrato con la nostra presenza. Il lavoro delle arche è serio, va fatto lasciando andare tutto ciò che ci fa perdere tempo nelle cose materiali. La vera famiglia è questa, siamo tutti noi”.

Nonostante lo studio ripetuto dei Vangeli e della simbologia spirituale applicata alla scienza cosmica, qualcuno si chiede perché sia stata scelta la croce – simbolo di sofferenza e non segno d’amore – per rappresentare il cristianesimo. E Giorgio come un buon padre rispiega. “Le braccia della croce sono tre, quante le dimensioni della materia fisica (minerale, vegetale, animale) che è relativa e mortale. Quell’uomo inchiodato alla croce ha vinto la morte, la materia che è relativa. Ed è assoluto (Cristo, il risorto). Il nostro simbolo è la croce perché noi abbiamo vinto: la sofferenza è al servizio di Cristo, non il contrario. Nella dimensione degli extraterrestri la croce, simbolo di tortura feroce, non esiste perché essa ha senso solo nella nostra dimensione: è il segno più alto dello spirito nella materia”.

Nelle ultime conferenze, quando hai detto che ti dedicherai solo alla salvezza delle arche, sono emerse note di pessimismo rispetto alla salvezza dell’umanità. Tutto ciò prelude a un momento cruciale: molti di noi saranno sottoposti a prove e tentazioni ma sappiamo che il nemico è subdolo. Come faremo a riconoscere le prove e a combatterle? “Voglio darti una risposta non retorica, fratello. ma il rischio della mia risposta lo conosco e lo voglio correre: fidati di me, perché io ti indicherò la strada, dove è il male e dove il bene. Devi solo ascoltarmi perché colui che disse non vi lascerò orfani è ritornato. Non temete nulla, fidatevi di me. La vostra tentazione più grande sarà che il mio nemico vi darà che sono falso, che vi odio e vi uso, per allontanarvi da me. E io non potrò aiutarvi. Darò la vita per voi. Saremo tentati molto forte, tutti. Le mie tentazioni le supero, ma io so il rischio che corro: vi diranno di me cose che vi convinceranno ad allontanarvi e allora non saprete cosa fare. Fidatevi: vi indicherò i falsi profeti che vogliono sedurvi”.

Le domande si succedono elevando gli spiriti e scavando solchi di riflessione profonda nel cuore. Ma l’anima, che non trema, è sempre disposta a volare sfidando le altezze. Poi qualcuno chiede il rapporto di Giorgio con Yogananda. “Mia figlia Sonietta a 4 anni era incollerita e depressa, quei momenti in cui non sai che fare. La bambina si chiuse in cameretta e dopo un po’ io e sua mamma udimmo il silenzio. La ritrovammo, beata e serafica, seduta nella posizione del loto: “Papà e mamma, ero nervosa ma il maestro Yogananda mi ha tranquillizzato”. Questo è il nostro rapporto col maestro Paramahansa Yogananda. In Eugenio Riganello e sua moglie Licia vedo la rappresentazione dei veri discepoli del maestro. Io sono un devoto, ma Yogananda per me è una persona famigliare: è un genio solare Yogananda che fa parte della gerarchia di angeli e arcangeli. Lui mi visita tramite i suoi devoti, e ora tramite Alessandra mi sta salutando”.

E dopo aver volato, alla velocità della luce torniamo giù con la domanda successiva. Levando la scenografia religiosa – che è un modo di far avvicinare i fratelli – togliendo i segni, alla fine cosa dici che sono realmente i fratelli cosmici, non dovremmo anche noi staccarci dal segno? Non dovremmo vedere la Madonna in un’altra forma, perché a livello cosmico non c’è bisogno della religione e di tutto questo teatro: questo è solo un palcoscenico, giusto? “Benissimo, sei nel percorso giusto per capire la verità ma non siamo pronti. Se vi dicessi la verità sulla scienza extraterrestre uscireste tutti dalla sala. La prima cosa che diranno gli extraterrestri sarà che Dio non esiste. Quindi fidatevi di ciò che dico. Per loro dio è intelligenza cosmica. La madre cosmica è l’emanazione dell’energia creante. Il Cristo per loro è l’espressione dei soli dell’universo. L’uomo è intelligenza. Quando noi diciamo spirito per loro è solo una parola. Come Dio che per loro è solo un titolo. L’anima è una forma per inculcare alla gente una religione. Essa esiste ma va definita. Lo stesso vale per lo spirito, che va identificato, per Dio, che è visibile e invisibile allo stesso tempo. Quando loro scenderanno diranno Cristo esiste, ma non è quello che avete rappresentato in questi anni. Se ora vi dicessi che avete creduto in uno che non esiste, ucciderei tutta quell’energia d’amore che la fede ha creato nei fratelli. Cristo stesso disse agli apostoli “non vi posso parlare delle cose celesti, non capireste. Ma verrà il Consolatore e capirete”. Oggi è il momento, ma dovete avere pazienza”.

Qual è il vero significato della parola servo di Cristo? “Il servo è la persona più umile ma anche la più egoista, nel senso buono del termine, perché riceve amore infinito dal Cristo. Io, che dico di essere servo e storpio, prendo tutto ciò che agli altri Cristo non offre. Di fronte agli altri, noi siamo falliti. A me interessa l’amore infinito che Lui dona agli ultimi, io sono un servo indegno e mi emoziono perché Lui guariva tutti, migliaia di persone dalla mattina alla sera. Non è mai accaduto nella storia dell’umanità. Era instancabile. Come puoi definire un personaggio così? Tra i malati gli avranno portato anche figli di criminali, assassini, ma li curava perché erano deboli e fragili. A chi lo ingannava invece lo castigava, facendolo ammalare in quel momento. Questo non lo troverete nel Vangelo, ma io l’ho visto, e lo testimonio. Perché Cristo non è solo amore, è anche giustizia”.

In questo momento, in cui il mondo urla di dolore, che impronta lascerà questo grido e quali saranno le conseguenze, perché le situazioni che il virus sta acuendo fanno percepire un’amplificazione dei dolori. “L’urlo della società occidentale è un grido dove l’80% delle persone è egoista e materialista (paura di morire, ammalarsi, perdere il lavoro) mentre il 20% del grido è giusto (grido di preghiera e misericordia, giustizia). Chi è con me è nel 20% ma non basta a suscitare la misericordia di Dio: arriverà un virus peggiore che sterminerà l’Europa facendo migliaia di morti. Con la seconda ondata del Covid19 siamo peggiorati. Io stesso protesto, scrivendo articoli contro il governo perché le restrizioni sono esagerate, ma la maggioranza degli europei non ha chiesto ai governanti di unirsi e parlare, trovando una soluzione, curando l’ambiente per inquinare meno la terra. Non crediamo che i virus sono una reazione del pianeta alle nostre malefatte. Il cielo ci giudicherà per questo. Io sono un esperto dello spirito e sono qui per chiamare gli iniziati. Ma la guida mondiale dei cristiani, il Papa, ha detto “abbiamo attentato la Madre Terra e dobbiamo cambiare” e non gli ha creduto nessuno. La mia preghiera è che l’ira di Dio venga ritardata per il 20% della popolazione, per i bambini e i fratelli delle arche. Ci sarà una tregua per i buoni e i giusti, non per la maggioranza. Ma se non ci sarà risposta, Lui dovrà scatenare la Sua santa ira con catastrofi naturali e pandemie, finché l’uomo non capirà che la terra è una cellula viva. Il Signore che non è tiranno ci sta ascoltando. L’ira è pronta, ma c’è anche la misericordia per la voce dei suoi figli e risvegliare più anime possibile”.

Ma se Dio è amore, perfezione, onnipotenza e onniscienza come viene fuori il male e perché: è in Dio o è al di fuori? “Non c’è Dio al di fuori di se stesso. Tutto ciò che accade sotto le nostre percezioni – materiali o spirituali – è parte di Dio ma il male non è fine a se stesso. Lui stesso permette che esista il male. Quando ha emanato da Sé la scintilla divina noi siamo diventati la goccia staccata dall’oceano. Ci sentivamo vivi, ma solo Dio diceva io sono. La grande Madre cosmica (o Spirito Santo) stacca la goccia da Dio e tu finalmente senti di essere una entità. Siamo parte di Dio a sua immagine e somiglianza e dovremo ricongiungerci a lui coscienti. Come si può capire la verità essendo individuo di luce? Riusciamo a definirla grazie alle tenebre. Guardando il buio abbiamo la possibilità di riconoscere la luce da cui veniamo. Quando gli extraterrestri torneranno, diranno che esistono gli dei ma non siamo né pagani né idolatri per questa affermazione. Gli dei sono miliardi e siamo noi (evolviamo dalla 1 alla 7 dimensione e li ci fermiamo). Uno solo è il creatore primigenio, lo spirito santo. E solo a Lui dobbiamo ubbidienza. Non c’è caos nell’universo, tutto è in equilibrio. Dio tollera le tenebre, ma se le tenebre ostacolano il Suo disegno Egli le distrugge e le ricrea. Il cosmo è perfetto perché Lui è il coordinatore dell’armonia universale. Nelle cellule-pianeta possono avvenire delle guerre, ma non che venga posto in disquilibrio il sistema solare. Ecco perché la libertà dell’ego sum è limitata”. La risposta alla domanda arriva ora, questa era solo la premessa. Ma è una risposta brevissima: “le tenebre esistono per poter apprezzare la luce”. Applauso.

C’è un sentore di dolore diffuso oggi nel mondo – riflette Francesco – dovuto alla mancanza di percezione collettiva. Se stiamo imparando ad essere tanti piccoli ego-sum, questa capacità è quella che ci farà vincere il male individuale e imparare a vederci come collettivo. “Le civiltà extra terrestri sono ego-sum pur essendo una collettività. La confederazione vive solo il bene, anche se fino a una certa dimensione la tentazione dell’ego è sempre presente. L’ego non scompone l’universo (esistono anomalie: Lucifero e Satana) ma se dovesse essere così verrebbero solo trasformati e non annientati perché lo spirito, come sappiamo bene, è eterno”.

A che livello di questa scuola della vita può essere propagandata l’assenza del libero arbitrio: serve essere umili? “Il libero arbitrio è un’arma a doppio taglio. Puoi essere libero e schiavo di nessuno. Lo spirito onnicreante offre libera scelta anche se temporanea, ed è bellissimo fare ciò che senti. Ma se la scelta è sbagliata ne paghi le conseguenze col karma. Gesù e tutti i veri maestri minori insistono sulla parola ubbidienza e umiltà perché, pur facendoti sentire un po’ servo, questi due insegnamenti ti fanno percorrere velocemente il cammino evolutivo. Invece il libero arbitrio lo rallenta, poiché essendo imperfetti incombiamo nel karma (stallo necessario per purificarsi e riprendere il cammino). Ubbidire ci priva del libero arbitrio, ma Cristo dice di stare attenti ai falsi profeti per non caricarsi di triplo karma. Come risolviamo il problema per evolvere? Affidiamoci all’insegnamento di Cristo. Egli Ci ha indicato la via, la verità e la vita. Ci ha dato due indicazioni: guardare i segni e coerenza nel messaggio evangelico. Se riconosci il messaggero di Cristo o Egli stesso devi ubbidirgli ed essere umile. Allora il cammino sarà rapido. Il libero arbitrio va usato con discernimento”.

Quanto dobbiamo sforzarci di far capire alla gente la verità su ciò che accade, tipo il Covid19: dobbiamo continuare a oltranza, anche se i sordi non vogliono ascoltare, o lo diciamo solo ai più sensibili a recepire il messaggio? “Il Cielo mi ha insegnato in questi anni di dire la verità e ripetere una, due, anche tre volte affinché tutti sappiano cosa divulghi. Ma se alla quarta volta il messaggio non interessa vi ricordo il passo del Vangelo: non date perle ai porci. Date il messaggio ma lasciate le persone nelle loro idee. Verrà il giorno in cui vi verranno a cercare in ginocchio, e busseranno da voi in lacrime dicendo di essere stati stolti. Succederanno così tante cose che sfonderanno la vostra porta per sapere. E allora direte loro la verità”.

I fratelli del Cielo spesso hanno influenzato gli eventi disattivando i missili nucleari. Quali sono i requisiti per essere aiutati dagli esseri cosmici? “Loro possono cambiare il destino delle persone ma lo fanno con pochissimi al mondo. Un contatto diretto fisico-psichico e emotivo con loro accade, a patto che si sia disposti a lasciare tutto: moglie, figli, soldi, lavoro e mettersi a disposizione. Il sottoscritto l’ha fatto. Questo significa che tu vivi con loro: prestato a vivere in questa dimensione. Devi lasciarti andare, pensano loro a tutto. Indicheranno il tuo cammino: 31 anni fa avevo un’azienda che fatturava milioni, ma per stare con loro ho lasciato tutto. Ma il Cielo mi ha fatto un regalo: la famiglia ha seguito me. Io spiritualmente convivo con questi esseri e tutto ciò che mi viene dato lo devo mettere a loro disposizione: questo è il vero contattato con gli extra terrestri. Mi hanno anche detto di creare una famiglia a loro immagine e somiglianza, cioè una famiglia così come noi viviamo nella confederazione: “vivete insieme e tutto ciò che vi viene dato mettetelo a disposizione dell’opera nostra. Ti fidi di noi?” Certo, ho risposto. Anche Antonio che filma le astronavi è una sorta di contattato, ma mi auguro che non si trovi nella mia condizione perché ha moglie e figli piccoli, e dovrebbe lasciarli per seguire gli extra terrestri nel mondo. Questa è la condizione del contattato, non si ha più neanche la propria personalità, che è la cosa più bella che un uomo possa avere. Io ho dato a loro il mio spirito perché io so loro chi sono: e quando conosci qualcuno davvero gli dai anche l’anima. A loro io ho dato l’anima”.

Quale sarà il sentimento che proveranno le anime durante il grande avvertimento e quando questo avverrà, prima o dopo il contatto massimo? “Le previsioni dei messaggi sono tutte soggette a un cambiamento. Io non faccio niente a caso e vi abituo alla metodologia extraterrestre con previsioni generiche, tempistiche e metodi come a loro viene meglio. So che ci sarà un grande avviso e che ci sarà la seconda venuta di Cristo ma non so la data precisa. Ma non passerà il 2050 che Cristo tornerà. Potrebbe anche succedere stanotte. Dobbiamo essere studiosi dei fatti che accadono e interpretarli. Se domani esplode una guerra mondiale il messaggio sarà legato alla profezia di Fatima, se invece compare una croce nel cielo quello è l’avviso: impariamo ad interpretare gli eventi e non ad anticiparli”.

Si può dire che il contatto massivo c’è già stato, e cosa succederà a livello politico? “Accadrà che Urzi mi filmerà mentre parlo con loro fisicamente e questo andrà su tutti i giornali e le tv. L’opinione pubblica allora si dividerà, tra chi crede e chi no, ma intanto un milione di persone si avvicinerà di più perché un contatto filmato si può smentire fino a un certo punto. Il mondo intero si fermerà: la notizia per mesi sarà che gli alieni ci hanno contattato. Loro allora parleranno al mondo dicendo cosa vogliono e faranno il discorso politico della fratellanza universale “se non accettate ce ne andremo”. Questo succederà e darò anche la vita per fare in modo che succeda. Ma non ci credo. Se non lo faranno, per noi tutti sarà finita tranne 7-8 mln di persone. Io sto provando ad evitare la distruzione del mondo. Sono sicuro che una quota di bimbi si salverà, che Cristo tornerà. Se noi facciamo tutto dando la vita, se serve, ci salveremo. Questa è una parte del programma, poi c’è l’altra: sparare al male”.

L’ultima parola insomma spetta al popolo, al suo libero arbitrio. “Sì la scelta potrà farla solo il popolo. I fratelli del Cielo non atterrano per parlare coi governanti (ci hanno rinunciato nel ’52) ma se tra la gente il 60% non li accetterà, loro se ne andranno. Se invece comprendono che il popolo li vuole, e i governanti si armano, gli extraterrestri bloccheranno le armi. Se 2 mld di persone vorranno cambiare, loro impediranno alle armi di sopraffare queste persone. Ma non so se lo faranno. Gli extra terrestri vogliono delle condizioni minime per attuare il piano: se non ci saranno questi numeri mi rinchiuderò nelle arche con voi vi proteggerò e attaccherò l’anticristo. Fino alla seconda venuta di Cristo”.

Riguardo alla mafia italiana e allo scenario internazionale, come direttore di Antimafia 2000 cosa pensi accadrà a breve? Roma e Palermo sono le città che dovranno assestare un bel fendente all’anticristo: come ci dobbiamo proiettare? “Dobbiamo fare un po’ gli schizofrenici e separare gli argomenti. Il mio discorso è sottinteso a livello spirituale e lo dovete capire, ma è specifico a livello laico. Abbiamo parlato di cose che rappresentano la nostra vita, fanno parte della nostra esistenza e vi ringrazio di farne parte perché quando vi ho chiamati vi siete subito affidati al sottoscritto. Quando vi ho detto appoggiamo questo magistrato mi avete creduto. Ma come la lotta alla mafia è di tutti: di quelli di destra, dei laici, massonici, cristiani, cattolici, musulmani, buddisti, agnostici, tutti. Quando si tratta di azioni di attivismo dobbiamo chiamare tutti. Chi vorrà venire, verrà. Ma è come il coronavirus: un pericolo per tutti. Lo scenario è questo : dobbiamo testimoniare la verità, ovvero informare la gente del male che esiste nel mondo, entrare nello specifico, fare nomi e cognomi di chi rappresenta questo male, e staccarci da loro, dal loro modo di vita, e vivere in un altro mondo: il nostro. Non chiuderci in una setta, ma vivere nella società e attaccare questi signori attraverso il rispetto della legge. Il modo migliore in questo Paese e in molti altri è l’informazione. E l’informazione migliore sulla lotta alle criminalità nel mondo è Antimafia 2000. Tutti trattano la mafia a pezzettini, ma il sito di AM è l’unico a spiegare come stanno le cose. Questo è un vanto ma anche un pericolo, perché se non ci sarà più AM 2000 ci sarà nulla o molto poco. In Italia la situazione è drammatica non solo per il coronavirus, un mezzo che utilizza le mafie e i corrotti della politica per fare soldi. Il coronavirus per quanto riguarda cosa nostra e la ndrangheta è un alleato eccezionale per poter arricchirsi ancora di più e ottenere dei benefici. Il Movimento 5 stelle e Pd sono sotto zero per quanto riguarda la lotta alla mafia. Conte ha cercato di fare quel che poteva. Il nostro Paese è una colonia degli Stati Uniti, è nelle mani delle multinazionali economiche. Il traffico di droga fa 80 miliardi di euro all’anno, in Italia. Non esiste un’azienda nel nostro Paese che fatturi così tanto. Per arrivare a quella cifra devono unirsi Eni, Fiat e altre due tre multinazionali. La mafia invece da sola fattura in nero, quindi guadagno quasi netto, 80 miliardi di euro l’anno. Le mafie, tra droga e altre corruzioni, hanno nelle mani ogni anno 150 miliardi di euro. Chi comanda veramente non è Riina ma i loro trading, le loro banche, i loro commercialisti, i loro avvocati, i loro ministri, i loro politici che hanno nelle mani questi soldi. E le massonerie. La massoneria deviata, oggi in Italia, ha scavalcato persino il Vaticano. Le organizzazioni criminali sono il braccio esecutivo di determinati poteri nel mondo. Questo governo non ha avuto due mandati del cambiamento ma non ha avuto la forza di stoppare questi poteri in Italia, perché non ha avuto il coraggio di affrontarli. Ma se noi sconfiggessimo la criminalità organizzata, diventeremmo la prima potenza mondiale economica. Quindi ricapitolando il governo del cambiamento è stata una grande barzelletta. Ma il vero problema è stato l’inganno alla popolazione italiana, che ancora una volta da deficiente ha creduto a questi pagliacci, che non hanno fatto niente. Ci sono poteri in Italia che non si possono sconfiggere! L’Italia continua ad essere una colonia dell’impero degli USA. Se ancora ci sono le mafie è perché un certo potere mondiale lo permette. Matteo Messina Denaro è latitante da 23 anni perché non lo vogliono prendere, non perché non lo sappiano prendere; è colui che ha ordinato l’assassinio del dottore Antonino Di Matteo il quale può rappresentare un ostacolo a chi è esterno alla mafia e che continua a tenere nelle mani il nostro Paese”.

Alla luce di tutto questo, qual è dunque il nostro compito? “Informare, in modo che duecentomila persone che sono oggi possano diventare 300 mila tra un anno, e qualche milione tra due anni.

Questa è un’utopia ma dobbiamo dare delle speranze. E quando il popolo italiano va a votare deve chiedere a chi si presenta cosa mette ai primi punti dell’agenda politica. Negli ultimi 150 anni in Italia, nemmeno un governo ha messo come primo problema la lotta alla mafia. Per me, che sono un cronista antimafia, tutti sono coinvolti! nella peggiore delle ipotesi collusi con la mafia, nella migliore convivono con la mafia”.

Poi Giorgio spiega l’importanza fondamentale che ha il giornale AntimafiaDuemila da lui diretto nella lotta alla mafia.

A volte ci sono segni di diversa natura nel cammino. Come capire quali segni giusti da seguire o da non seguire? “La risposta è telefonatemi: vi dirò cosa fare. E’ semplice. Più segno di me che ti dico cosa fare non c’è, a meno che non ti appare Cristo per dirti cosa fare”.

Come aiutare di più questa grande opera? “Mi basta quello che fai, caro Marco Marsili. Potete fare di più ma la strada intrapresa è giusta, fratelli. Posso solo dire: fidati. Insieme ce la faremo, da soli da nessuna parte.

Pensavo di andare negli uffici di grandi multinazionali e incontrare gerarchi militari perché voglio dirgli qualcosa di scioccante e svegliarli: sono matto? “No, Marco (Marsili) è nobile l’entusiasmo ma non è da astuti come i serpenti agire così. Verresti subito neutralizzato, individuato e fermato e non potresti fare l’opera bellissima che stai facendo. Tu sei un esecutivo e andresti dagli esecutivi invece bisogna andare dai mandanti ma non abbiamo accesso per ora. Perciò bisogna aspettare: ed è la 4 parola d’ordine di questa sera”.

Molti fratelli cristiani non si rendono conto di essere nell’Apocalisse, il Papa non potrebbe dirlo? “Potrebbe. Ma quando il Papa dice qualcosina lo fanno subito fuori: giornali, proteste. Se vuole campare deve dire poco a poco. Appena dice sta per tornare Cristo e verranno gli extraterrestri l’indomani è morto. So che vogliono ucciderlo solo perché ha detto che vuole aiutare gli immigrati, il coronavirus non è un castigo ma stiamo violentando la Madre terra. Pensa se dicesse altro. Durerebbe due giorni. Sono d’accordo col cielo, deve dire cose a spizzichi e bocconi. Arriverà il momento che dovrà dire tutto. Per il momento aspettiamo”.

La tua opinione sull’élite mondiale che ha basato il suo potere su leggi assurde, tipo la bolla papale di Bonifacio VIII, o sul fatto che nel 2012 è stato consegnato una rivendicazione sul diritto umano in schiavitù. Il sistema tiene in scacco l’umanità, cosa ne pensi? “Credo che ci siano leggi assurde o false. Di fatto siamo schiavi ma tutto questo, che è vero, non è il vero potere. Il vero potere, come direbbe in siciliano il capo di cosa nostra, è per chi se lo prende. Ma c’è un potere più in alto ed è di colui che ha potenza militare. E’ il più forte che comanda. Può essere l’uomo più povero del mondo, ma se ha il potere militare prende tutto. Gli USA hanno l’esercito 10 volte più potente delle altre nazioni del mondo, e fanno come gli pare. Sono il paese più indebitato al mondo, ma quando gli chiedono pagami i contratti, gli avvocati, le banche i trust e gli americani non ce la fanno dicono ‘non ti pago’ perché sono il più forte. Fine di tutte le leggi. Gli USA hanno tremila testate nucleari, 20 portaerei, l’esercito più potente della storia dell’umanità, come li contrasti? Possono contrastarli solo i russi, armati e poveri come loro. L’Europa, 10 volte più ricco degli Stati uniti e 50 volte più della Russia, non fa niente. L’euro è la moneta più potente. Il fatturato più alto della storia dell’umanità ce l’ha l’UE, ma siamo sotto l’egida degli USA che è più povero del Congo. L’UE non ha un esercito, quattro gatti e quattro bombe atomiche che ha la Francia. Fine. Quando agli USA non gli sta bene una cosa fa così punta l’arma e tutti dobbiamo calare la testa. Faccio un esempio, hanno bloccato i depositi di centinaia di miliardi di euro dell’Iran – 4° esportatore più forte del mondo – ma è illegale. L’Iran avrebbe il diritto di attaccare gli USA e distruggerla perché ha congelato i depositi bancari. Ma perché l’UE non minaccia di embargo l’America? Perché lei dice comando io. Non ci sono leggi, trust, contratti, solo potere militare: dovete fare tutti quello che diciamo noi. Questa è l’America. Ai tempi di Boris Eltzin l’ubriacone la Russia è diventata lo zimbello d’America e grazie a Putin ha ripreso la potenza che ora ha.

Quando dici che dobbiamo aspettare che significa? “Aspettare di fare certe azioni che ancora non possiamo fare. Dobbiamo divulgare, fare conferenze, riunioni, progetti. Ma per i grandi movimenti dobbiamo aspettare che il cielo ci dia delle indicazioni. Abbiamo fatto 30 anni di opera a difesa. Ora dobbiamo attendere quale che mese per attaccare. Facciamo ciò che dobbiamo fare”.

Flavio Ciucani chiede: La cosa di cui ho paura è l’impossibilità di poter sopportare tue sofferenze alle quali non corrisponde nessun cambiamento. E’ stato detto che non ci sono più agnelli da immolare ma non mi pare. “Ti ringrazio Flavio ma noi dobbiamo fare la volontà di Dio, perché qualunque cosa si oppone alla volontà di Dio noi siamo contro Cristo. Se è nella volontà di Dio che io sia ferito, imprigionato, ucciso, graziato, o libero come sono e spero di esserlo e soffrire nel corpo, gambe, testa, stimmate ed è la volontà di Dio noi dobbiamo soffrire, come ha fatto la Madonna sotto la croce. Noi dobbiamo solo fare la volontà di dio mai la nostra”.

Per i bambini vicini all’opera e con una grande energia, che vorrebbero divulgare ogni cosa e raccontare i loro sogni, esperienze come comportarsi: li lasciamo raccontare al mondo o no? “Coi fratelli delle arche lasciateli fare. Con l’esterno no”.

Come possiamo considerare i messaggi mariani dei siti web che riportano fatti annunciati e apparizioni che sembrano debbano avverarsi a breve? “Io credo che la Madre appaia nel mondo. Credo meno ai veggenti, che non dicono tutta la verità e la Madonna si dispera perché i suoi veggenti hanno paura. Anche Pietro ha tradito Cristo rinnegandolo per paura. Non giudico i fratelli veggenti, ma una volta ravveduti devono chiedere perdono a Cristo e come Pietro dare la vita. Che devo dirti? Credo al fatto del pregare, ma quando la Vergine dice pregate e non dice altro ho dei dubbi che sia Satana a mettere il bavaglio alla Vergine, ma questo non è possibile, il bavaglio ai veggenti. La vera apparizione è quella in cui la Madonna, oltre a dire di pregare, denuncia i mali del mondo e indica la corruzione, l’infedeltà dei propri ministri, e dice ai veggenti che Dio può scatenare la sua giustizia nel mondo. Come ha detto a Fatima e a Medjugorie”.

Rispetto alla lettera di Viganò a Trump, e il discorso di oltre un’ora in cui si dice che il Papa appoggia il nuovo ordine mondiale, c’è uno scisma all’interno della chiesa? “C’è una grande divisione all’interno della chiesa ma io non mi fido dei vari Viganò, personaggi legati a certi poteri in Italia e nel mondo che sono legati alla mafia. Chi attacca il Papa e in qualche modo esalta o appoggia personaggi come Trump, Berlusconi, legati alla destra o a quei poteri che io so collusi con la mafia per me stanno ingannando. Boccio completamente tutte le esternazioni di Viganò, boccio tutta l’amministrazione Trump ma non credo che quella di Biden sia migliore, boccio le fazioni cattoliche che attaccano il Papa, tutte le fazioni ricche legate alla destra, ai soldi, alla lega, ai personaggi ortodossi, ai cardinali miliardari, personaggi legati alla chiesa milionaria che attaccano il papa. So discernere. Questo papa ha scomunicato i mafiosi, non è accaduto mai in 500 anni si è fatto prendere per mano il papa e portare in un’aula con noi e i parenti della mafia, per schierarsi con don Ciotti che è simbolo della lotta alla mafia. E’ sceso dallo scranno del potere del vaticano e della ricchezza per andare verso chi rischia la vita per lottare contro i criminali. Questi pagliacci buffoni e corrotti sono lupi vestiti da agnelli. Fateci caso, la curia che si è schierata contro il papa è quella dei cardinali pedofili, criminali e corrotti che hanno a che fare con tutto tranne che con Cristo. E a difendere il papa sono i più semplici, umili e ingenui. Ci sarà un motivo. Non è che io sono schierato col Papa e divento sacrestano della chiesa cattolica. Io seguo umilmente Cristo direttamente, e sinceramente non ho bisogno della chiesa di Pietro. Però siamo fratelli e se devo difendere qualcuno nella chiesa cattolica, in questo momento difendo papa Francesco. E vi assicuro che è una grande sorpresa per me, che da 30 anni attacco tutti i papi implacabilmente. Ma se lo faccio, e qualcuno dall’alto mi dice di farlo, si vede che è giusto che io lo faccia”.

Dal momento che il coronavirus sembra rappresentare una tappa specifica della pianificazione del nuovo ordine mondiale, secondo le azioni e le dichiarazioni dei vari Rockfeller, Bill Gates eccetera, cosa si intende per virus naturale: uno strumento di Dio che passa attraverso l’uomo? “No, è un virus che è stato partorito dalla Madre terra per difendersi dagli attacchi che l’uomo le fa, disturbando il suo ecosistema. Nel sud del mondo i virus ce l’hanno da cent’anni, quindi è un avvertimento della Terra per dire all’uomo occidentale ricco e benestante: o cambiate modo di vita o vi anniento. Cambiare non significa chiudere le borse mondiali, non produrre più niente, e licenziare lavoratori: significa trasferire il nostro materialismo ed egoismo sfrenato, frenetico che contamina la Terra verso una società migliore. Questo mondo occidentale che deturpa l’habitat deve cambiare sennò la terra passerà dal covid19 alla peste C1425 che niente potrà fermare. E non moriranno solo gli anziani o i malati, ma milioni di persone. Ma perché portare la Terra a infliggere un colpo mortale alla società umana? Non possiamo negoziare con la terra e dirgli che cambieremo? La terra ci ucciderà implacabilmente non se tutto il mondo non cambia, ma se l’uomo occidentale non cambia. Perché i prossimi virus colpiranno solo gli occidentali, risparmiando tutti i 3° e 4° mondo. Questo è quello che so che succederà. E né gli extraterrestri, né la Madonna santissima, né Gesù bambino potranno fermarli, né il Papa né Giorgio Bongiovanni potranno fermarla, perché dio darà forza alla Madre terra per darci messaggi duri, per farci cambiare. Anche gli scienziati laici, non credenti che non credono in niente scrivono rapporti ai potenti che la terra entro il 2050 finisce l’ecosistema. Si può avere fede o no ma dobbiamo rispettare la Terra, che non ce la fa più. Ma nessuno ne parla. I potenti non ne parlano. Il governo Conte non ne parla, la Merkel non ne parla, l’UE non ne parla. Nessuno dice che il vero motivo del coronavirus è che stiamo inquinando la terra. Solo il Papa ha detto timidamente qualcosa e lo hanno preso per pazzo. Cosa ci aspettiamo? Niente. Io posso solo implorare questi esseri affinché scendano per scuotere l’umanità. Ma se non lo faranno, io mi rinchiudo con voi nelle arche e dico ‘adios pianeta terra, adios humanidad’. Questo farò. Un bacione grande”.

Con amore, Alakananda
25 Novembre 2020

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