Recentemente Giorgio ci ha incontrati in streaming per delucidarci la situazione geopolitica mondiale e in particolare per chiarirci alcune questioni relative alle elezioni presidenziali americane che vedranno Bob Kennedy appoggiare la candidatura di Donald Trump.
Da qui è nata una profonda riflessione di Giorgio che condividiamo con voi a futura memoria per ciò che accadrà. Ne riporto qui alcune parti salienti:
“Trump rappresenta quella cordata di miliardari americani che non vogliono la terza guerra mondiale. Questo non lo rende e non li rende persone che hanno a cuore quello in cui crediamo noi ma a livello di interessi economici vogliono che si eviti una guerra nucleare che coinvolgerebbe tutte le nazioni… Kennedy è una mosca bianca all’interno di quel mondo e l’unico modo per entrarne a far parte è appoggiare il tycoon.
Se Trump manterrà la pace mondiale e si alleerà con Putin avremo dieci anni per lavorare per il risveglio dell’umanità, altrimenti scoppierà l’inferno. Se ci divideremo tra di noi e non saremo uniti, sia fisicamente che nell’Opera, il Padre punirà per primi noi delle arche, uno ad uno.
Se non ci amiamo, se non appoggiamo i giusti, se non siamo felici, grati, se non lavoriamo giorno e notte a favore della vita, il Padre non ci proteggerà, ci falcerà e ci punirà… Non dipende da noi cosa farà Trump. Qualsiasi cosa farà io imporrò la nostra unione e la nostra fede davanti al Padre Adonay…
Trump non vuole la guerra ma vuole portare avanti altri interessi economici dell’America ma non la pensano così i criminali più potenti di Trump che vogliono invece la distruzione.
Se il Padre vuole scatenare la Sua ira noi dobbiamo farci trovare pronti. A noi non interessa se Trump rimarrà o meno al governo, se lo faranno fuori o farà cose sbagliate… Il ruolo di Trump è doppio: dare tempo di risvegliare altre anime oppure accelerare i tempi dell’ira di Dio. Io posso sentire che lui eviterà lo scontro mondiale e questo per noi sarà importante per fare molti lavori e per non fermarci. Ci saranno tuttavia guerre locali e anche forse guerre civili in America stessa. Questo però è solo un mio sentire. Io sto lavorando in tal senso, per preservare le nostre entità spirituali ed anche fisiche. Se voi mi ascoltate il Padre ci farà da scudo. Altrimenti se così non sarà vi perderete. Il Padre mi ha addestrato a questo da sempre.
Il Padre desidera che noi siamo come Lui vuole…
Come facciamo per migliorarci? Noi siamo parte dei disegni del Padre ma non siamo fondamentali, siamo parte. Se noi chiediamo giustizia per tutti dobbiamo essere come Lui ci vuole. Dobbiamo avere la consapevolezza che nessuno è perfetto, tranne il Cristo, ma dobbiamo lavorare sul valore per cui Lui ci desidera perfetti ossia NON DOBBIAMO AVERE PAURA! Questo non significa che non dobbiamo avere peccati.
Dobbiamo garantirgli che se Lui ci mette alla prova di malattie, noi saremo fedeli, se non avremo abbastanza soldi pure, dobbiamo assicurargli che non ci vendiamo per denari e che se Lui ci mette alla prova di salute o economia noi dobbiamo ringraziare e non avere paura. Finché noi abbiamo paura io vi devo inculcare che Lui è presente e per questo non dobbiamo temere ma dobbiamo invece essere felici perché è Lui a proteggerci.
Io per ora chiedo giustizia per i giusti ma se chiedo giustizia totale per tutto il mondo il Padre sottoporrà a processo per primi a noi della confraternita, perché siamo noi che lo abbiamo conosciuto ed è a noi che ha parlato incessantemente. Quindi siamo noi a non poter e dover avere paura.
Per questo dico al Signore di darmi tempo perché so che i miei fratelli stanno crescendo. Quando io gli dirò siamo come Lui vuole Lui scatenerà la sua ira nel mondo altrimenti potrà farlo anche prima e questo ci riguarderà a tutti… Il problema non è vendere le nostre case per portare avanti la nostra causa. Il problema è non avere mai paura di rimanere senza niente e andare avanti con gioia.
Anche quando non avevo niente nei miei occhi non c’è mai stata la paura, mai!
Così dobbiamo essere nella confraternita! Se non abbiamo niente dobbiamo avere gli occhi della tigre, se abbiamo tutto anche. Questo non vale solo per Giorgio ma deve valere per tutti noi”
Per quanto ancora ci deve essere il segno delle stimmate tra noi, viene chiesto a Giorgio che così racconta di una sua esperienza mistica vissuta insieme ad una sorella dell’opera. Lui è stato chiamato ad andare in una chiesa aperta dove c’era un crocifisso. Giorgio non aveva messo in conto questa esperienza ma ha cambiato tutta la sua situazione di quel momento per rispondere alla chiamata del Signore. Cosi è entrato nella chiesa, si è prostrato di fronte al tabernacolo e ha iniziato a parlare in aramaico in questa estasi che, una volta terminata, Giorgio racconta anche ai membri della sua famiglia. Si tratta di una esperienza che lui non aveva affatto previsto ma che ha vissuto perché ancora una volta ha accettato di dire si alla chiamata del Cristo. Per questo esistono le stimmate perché il Padre vive in Lui e Lui nel Padre; per questo Cristo gli fa vivere queste estasi. Quella di Giorgio è una vocazione, una chiamata continua di Cristo che è il motivo dei segni delle stimmate che ci sono perché Cristo stesso desidera parlarci.
“Le stimmate sono il segno tangibile della mia vocazione. Una vocazione così forte che distrugge ogni programma di vita…
Se non riusciremo ad essere tutti come il Padre ci vuole faremo la morte seconda.
Se tutti saremo fedeli, forti e uniti eviteremo la morte seconda che colpirebbe noi, i nostri figli e la nostra settima generazione perché noi abbiamo il Padre qui sulla Terra cioè colui che ci dà tutto, benessere, salute, economia, verità, grazie. Lui ci salva dalla morte, ci dà conoscenza, verità e illuminazione.
Se noi avremo paura saremo falciati noi e tutta la settima generazione che seguirà.
Se non siamo indemoniati questo è il minimo che possiamo fare. Noi non abbiamo nessuna giustificazione. Ogni giustificazione come ho un disturbo, non mi sento bene, sono triste, è una tentazione di satana. Sono malato grave, potete dirmi oppure non ho soldi per pagarmi il cibo, in questi casi si tratta di prove e non di tentazioni ma se il 99 percento di noi della confraternita sta bene ma ha paura allora verrà colpita duramente dal Padre perché il prezzo da pagare quando Dio scende sulla terra e ci parla tramite i suoi messaggeri è non avere paura. In cambio Lui ci dà dieci volte tanto: non puoi avere figli, Lui te ne darà 10 figli, hai il cancro e le malattie lui ti risanerà e ti farà ringiovanire. Questo è il Padre! Lui è estremo. Se tu hai me che ti manca? Questo ci dice!
Noi viviamo nel paradiso terrestre in Italia e non ci manca nulla! Noi stiamo bene perché c’è il Padre con noi. Appena Lui se ne va moriremo e i nostri figli anche moriranno. Facciamo in modo che il Padre sia con noi e per farlo dobbiamo essere uniti e felici. Possiamo piangere per ciò che accade in Palestina, per i bambini che vivono le guerre ma noi dobbiamo essere felici dentro di noi.
Perché il Padre indipendentemente da dove sono e da come sto mi fa parlare alla confraternita e non vi do tregua? Perché Lui vuole parlare a voi e se non siamo felici Lui ci farà a pezzi!
Non mi aspettavo che Il Padre prima della discesa di Suo Figlio volesse stare sempre in mezzo a noi e parlarci! Per questo vivo, solo per Lui.
Il padre non ci vuole perfetti nella perfezione ma perfetti nel non avere paura!
Vi amo tanto, vivo di questo, vivo di Adoniesis, di confraternita, di cercare di aiutare i giusti. Amo i progetti di Dio anche se sono a volte misteriosi ma sono pieni di amore. Lui ha puntato su di noi così come su altre piccole comunità sparse nel mondo. Lui utilizza alcuni artisti ad esempio. Questo progetto è bellissimo, ci sono anche i giovani.
Stiamo insieme, stiamo sempre insieme in Suo onore!
Vivete la festa perché ora c’è lo sposo tra di voi. Quando la festa sarà finita continuate, aggiustate i tavoli, rimettete apposto, rimanete uniti e siete seri fino che lo sposo non ritornerà e siederà alla vostra mensa”.
Grazie Padre che vivi in mezzo a noi e ci istruisci con il tuo grande amore e la tua misericordia. A te dobbiamo tutto, senza di te non siamo nulla.
Con devozione
Francesca
11 settembre 2024
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