Perché lottiamo? Sicuramente se lo chiederanno. Perché insisto in un cambiamento di coscienza? Per un mondo migliore, rispondo loro. Per un mondo senza male, per un mondo dignitoso per i nostri figli, nipoti, che erediteranno questa bella ma martoriata Terra.
Per chi lottiamo? Per tutti noi, per i nostri genitori e per coloro che seguiranno le nostre orme. Per coloro che non possono alzare la voce, per chi non può difendersi, parlo di coloro che ci è stato dato il compito e l’obbligo di curare, di proteggere. Parlo di tutto quello che ci circonda, gli animali, le piante, gli insetti, la Terra.
Bella gioventù, il nostro dovere è rispondere alla sua chiamata silenziosa, il grido di aiuto straziante della Terra, ogni qualvolta un bambino muore di fame, ogni volta che un fiume viene inquinato da prodotti chimici – siamo noi, esseri consumistici senza freno, a fomentare quei prodotti – ogni volta che un albero viene abbattuto in Amazzonia ed in qualunque parte del mondo, il nostro più grande purificatore e produttore di ossigeno. Ogni volta che una guerra viene combattuta su di essa, ogni volta che muoiono degli innocenti in tali conflitti. Ogni volta che costruiscono nuove bombe atomiche, ogni volta che se ne sperimenta una sulla nostra Madre Terra.
E noi cosa possiamo fare? Si chiederanno, e io rispondo loro: diventare “giovani a favore della vita”. Diventare una gioventù cosciente di quanto accade nel mondo, attorno a noi. Non importa la nostra bandiera politica o il nostro credo religioso. Semplicemente lottare, lottare per qualcosa di reale, qualcosa che bussa alla porta dell’Anima e ti chiede di entrare. Ti chiede di lottare, di svegliarti, di dare da mangiare a chi non ha da mangiare, dare acqua a chi ha sete.
Prendete coscienza, questo non è un incubo, è la vita reale. E dipende solo da noi riuscire a cambiare le cose.
Ognuno dal luogo in cui si trova a vivere, far sorridere un bambino, visitare un anziano abbandonato, pulire una piazza, protestare contro l’energia nucleare, contro le guerre, contro quell’azienda che vuole distruggere la nostra Terra. Contro quella élite che è padrona di questo sistema tanto perverso che ci condanna, ci limita, ci ammala e ci tiene prigionieri.
Ognuno dal luogo in cui si trova a vivere. Il cambiamento inizia da noi stessi, ma ricordate che ogni granello di sabbia che tu puoi apportare lottando è molto, ma NON è sufficiente. Devono sapere, come io ripeto sempre a me stesso:
“Forse non puoi cambiare il mondo, ma il mondo di qualcun altro sì.”
Pace a voi, giovani. Non dovete mai dimenticare che voi, noi, siamo il cambiamento. E dobbiamo dare perfino la vita per un mondo migliore, per coloro che verranno dopo di noi.
Pace e benedizioni a tutti!
14 aprile 2016
Salta – Argentina