GLI EVENTI CELESTI E I TESTIMONI DELLA CHIESA GIOVANNEA

GLI EVENTI CELESTI E I TESTIMONI DELLA CHIESA GIOVANNEA

evangelio100Di Sandra De Marco
È davvero difficile dare un senso alla vita in questo mondo dove famiglia e società nulla insegnano, le istituzioni e le chiese si piegano al potere e le buone tradizioni vacillano; dove l’orrore è consuetudine e, quando si pensa di aver toccato il fondo, un evento ancora più raccapricciante è già annunciato.
È difficile dare un senso alla vita in un pianeta dove regna la violenza e la brama di potere; dove l’uomo ha smesso di cercare quel qualcosa che trascende il contingente e ha preferito vivere nella vacuità e nell’indifferenza… Quando ci si strappa il cuore e lo si mette sulle strade del mondo ad ascoltare il dolore e le ingiustizie, e nemmeno se ce la metti tutta riuscirai a voltare lo sguardo altrove.
È davvero difficile dare un senso alla vita dove tutto è temuto e quasi nulla compreso, e anche chi s’indigna troppo spesso grida a bassa voce; quando alla vita stessa viene tolto ogni valore e ogni giorno trentamila pargoletti muoiono di fame e Dio ‘tace’…
Sulla fine dei tempi, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti, e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito (Consolatore) perché rimanga con voi per sempre: lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce, voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi» (Gv 14,15-17). Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità. Egli mi glorificherà, perché prenderà di quel che è mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,13-14)
Come profetizzato, il testimone vestito di sacco portante il Sacro sigillo del Sacrificio sul Golgota ha bussato alle nostre porte e ci ha chiamati al Suo cospetto. A noi ha rivelato le cose del Cielo e istruendoci nella conoscenza della Verità ci ha portati ad un risveglio, una nuova rinascita. Distogliendoci dalle cose mondane radicate in una società opulenta e tragicamente nefasta, ci ha chiamato a deporre ‘l’uomo vecchio’ per rivestire quello ‘nuovo’ a cui ha donato la speranza e la certezza di quel Regno Promesso che il nostro Signore Adonay molto presto instaurerà sulla Terra.
L’ultimo sacrificio di sangue è apparso oggi ad annunciare l’ira di Dio che ci sovrasta e a portare l’ultima offerta di redenzione: una chiamata di amore, unione e testimonianza, nella quale alimentare quotidianamente i valori supremi di giustizia, pace, libertà e fratellanza. Un’unione che non si consuma dietro i banchi delle chiese o nelle ore di svago, ma implica comunione e condivisione di tutto, beni, fatiche, gioie, dolori e intenti nell’annuncio dell’evento più importante della storia di questa umanità: il ritorno con gran Potenza e Gloria del Figlio dell’Uomo, il Giudice Supremo.
Un Maestro vero che, in questi giorni di ordinaria follia, ha insegnato il discernimento, a tradurre in chiave spirituale il susseguirsi apparentemente caotico degli eventi, a riconoscere dove si annida l’inganno dell’uomo e la tentazione del maligno.
A noi ha rivelato la Nuova Teologia, la presenza di civiltà evolute che sono già redente appartenenti alla famiglia universale della grande Confederazione Interstellare di cui, se saremo degni, faremo parte; esseri che viaggiano in un eterno presente tra cosmi, galassie e infiniti universi compenetrati da leggi eterne e immutabili che regolano la manifestazione del Creato.
Ci ha iniziato offrendo con l’esempio il cammino del vero discepolo, dove le Sue leggi non sfumano in vuoti ritualismi, né sfoggiano alcun colore o bandiera, ma sono incise chiaramente nel cuore di chi mette in pratica i Suoi insegnamenti con le opere.
Ha svelato il volto di un Padre infinitamente misericordioso che perdona i peccati di tutti i suoi figli, senza distinzione, se disposti a lasciare tutto senza limiti e condizioni, per servirLo nelle cause a favore della vita, nella battaglia finale contro il male. Lo stesso Dio infintamente giusto che finché ci sarà un solo uomo che soffre sulla Terra, chiederà conto; e se avremo rinunciato a lottare anche un solo giorno prima che Lui torni, non concederà alcun appello.
Un amico vero che, anche a costo della vita, difende con coraggio ogni verità a spada tratta; che sta dalla parte dei più deboli, punta il dito contro gli assassini della vita e i potenti, condannando i traditori e i tiepidi.
Un fratello che, nonostante il buio delle tenebre, ha riacceso in noi la fiamma dello spirito, alimentando quell’amore che brucia dentro, ti scuote e ti fa sentire vivo sempre. Un Amore travolgente ed estremo che rifiuta ogni forma di egoismo, vittimismo, preconcetto e ipocrisia; ed esige prepotentemente un cambiamento radicale, profondo, di mentalità, pensiero e cultura, ma soprattutto di sé; che ti divora, annienta e dilata l’esistenza oltre i confini dell’Universo per accogliere e imparare a cogliere con stupore e gioia, quell’Amore Assoluto che si rivela non solo nello straordinario, ma in tutte le cose che appartengono al cammino cosmico dell’evoluzione, nel bene e nel male.
Lui offre la Verità che rende liberi, ma liberi davvero! Lui ci offre tutto questo, ma se poi rinunci e lo lasci andare ti abbandona nell’angoscia e nel tormento.
Un giorno non lontano il Padrone arriverà come un ladro nella notte e la Sua Giustizia sarà tremenda non solo per gli empi e i malvagi. Noi che abbiamo visto, toccato il Suo Sangue e udito la Sua Voce non potremo dire ‘non sapevo’; quel giorno renderemo conto di ogni parola uscita dalla nostra bocca e del sudore delle nostre mani nel servire e risvegliare le anime che dormono il sonno della materia e chi non avrà fatto fruttare i talenti nel circuito della Comunione e dell’Amore, come il servo fannullone sarà gettato fuori nelle tenebre: là sarà pianto e stridore di denti” (Mt 25,14-30).
Lui offre la salvezza, l’ultimo richiamo al pentimento e al ravvedimento, ma con sè porta anche la Spada di fuoco di Colui che scatenò il diluvio universale e annientò la biblica Sodoma e Gomorra. Poi non ci sarà più nessun Agnello da sacrificare. E nemmeno un’altra croce.
A noi la scelta.
13 APRILE 2013 – PORDENONE
Giorgio: Buonasera a tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Oggi voglio ripetere a tutti i fratelli presenti e collegati il Messaggio che ho dato durante il viaggio in SudAmerica. Un Messaggio Celeste già anticipato da alcune sintesi e qualche cronaca, che ho intenzione di reiterare ed approfondire con le vostre domande, in modo tale che tutte le Arche del mondo vengano a conoscenza dei concetti spirituali, che il Cielo mi ha chiesto di trasmettervi.
LA CHIESA DI PIETRO E LA CHIESA INIZIATICA DI GIOVANNI
Oggi noi ci troviamo alla fine di un ciclo della storia umana, a partire dal quale se ne aprirà un altro con la Venuta di Cristo e dei Suoi Angeli Extraterrestri.
Non mi riferisco a noi umanità, ma al gruppo spirituale “Dal Cielo alla Terra”, se così si può definire, che segue il Messaggio di Giorgio Bongiovanni, iniziato – e non a caso sto usando questo termine – nel 1952 con il Messaggio dal Cielo di un altro grande personaggio: Eugenio Siragusa.
Eugenio ha iniziato, cresciuto ed ammaestrato una manciata di uomini e donne, a quel tempo bambini, ed oggi nel 2013 ognuno di loro ha intrapreso un cammino spirituale, secondo quello che il Cielo ha indicato. Tra questi iniziati ci sono io, portatore del messaggio di Eugenio Siragusa di cui sono una continuazione, come lo saranno altri in cammini spirituali diversi, paralleli.
Noi chi siamo? Noi siamo stati scelti, o ci siamo avvicinati all’opera dobbiamo prendere coscienza che siamo dei segnati. L’esperienza che ha avuto il nostro fratello Eugenio, non a caso si chiama così, già discepolo di Yogananda, è un segno: sulla sua fronte è apparso lo stesso segno che porto io, la stigmata permanente ma invisibile, che sanguina raramente. Quella croce ha un significato profondo, non è apparsa casualmente ad un nostro fratello durante le feste pasquali che ricordano il Signore, crocifissione, morte e resurrezione. È un segno per noi “segnati” che ci permette di capire qualcosa di importante. Noi siamo, partecipiamo e facciamo parte a tutti gli effetti di una Chiesa spirituale che non ha un’istituzione fisica, non ha un Vaticano, né cardinali, vescovi o sacerdoti; soltanto qualche segretaria perché dobbiamo essere iscritti, giustamente, di fronte alle istituzioni dello Stato, per non sembrare una setta occulta. Le sette occulte che si riuniscono senza ufficializzare un centro sono contro la Legge, da quando c’è stato il fascismo non si possono creare delle associazioni clandestine. È un reato. Quindi noi non vogliamo essere una Chiesa, ma un insieme di associazioni libere di fronte allo Stato.
Uno dei primi messaggi che ho dato in Sud America è che facciamo parte di una Chiesa spirituale, il cui Capo, come in tutte le Chiese spirituali, è Cristo. La nostra non è la Chiesa di Pietro, ecco perché la maggior parte di voi non frequenta fisicamente la Chiesa Cattolica. Non siamo sacrileghi; riconosciamo i riti che Cristo ha lasciato, quali il Battesimo o la Comunione ma non siamo praticanti, perché noi facciamo parte della Chiesa di Giovanni.
La Chiesa di Pietro, anch’essa fondata da Cristo, è una barca che naviga in cattivissime acque e  noi l’amiamo e vogliamo aiutarla.
Siamo degli iniziati ed apparteniamo alla Chiesa di Giovanni, il prediletto, accompagnato dal precursore, che è Giovanni Battista: entrambi formano la Chiesa spirituale di Cristo, perché insegnano il Messaggio Universale. Universale significa che è rivolto a tutti e rappresenta la Legge di Dio in ogni Suo aspetto, anche quelli scomodi alle istituzioni: la reincarnazione, la Vita nell’Universo, la Legge di Causa ed Effetto, gli Angeli che sono Extraterrestri, il Sole, cioè Cristo, ed i Pianeti sono le cellule Cosmiche, la denuncia dell’Anticristo, la non compromissione con il potere, etc. Tutto questo lo insegna Giovanni, mentre nel catechismo della Chiesa Cattolica questi argomenti sono stati manipolati o addirittura mai contemplati. Noi dobbiamo prendere coscienza di questo, senza provare vergogna o impressionarci se parliamo così. Nell’ultima conferenza in Uruguay sono stato ospite di una Chiesa metodista dove, dal tabernacolo, ho parlato ai fratelli.
Io amo tutte le Chiese che parlano di Cristo, ma sono fedele solo ad una: quella di Giovanni. Fate molta attenzione a queste parole, perché non sono mie, mi sono state date dal Cielo: Io amo tutte le Chiese di Cristo e se mi invitano partecipo, ma sono fedele solo alla Chiesa di Giovanni.  Io, come voi, faccio parte della sua tribù: la stella a sette punte che molti qui portano al collo, e che tanti altri porteranno, rappresenta la prima Comunione o la Cresima con la Chiesa di Giovanni la cui appartenenza, essendo un’istituzione che non esiste sul piano umano, non prevede alcuna iscrizione.
Infatti noi siamo riuniti in una casa, non in un tempio, perché non vogliamo invadere la Chiesa di Pietro. Tante volte il diavolo mi ha detto: “Perché non costruisci un tempio per la tua Chiesa? Lo sai quante migliaia e migliaia di persone verrebbero da te?” Ed io ho risposto a Satana: “Caro Satana, il tempio non è fatto di pietra, ma è il cuore dell’uomo, quindi rivolgiti ad altri, non a me”. Gesù disse: “Il tempio del Padre Mio, non è fatto di pietra”, quindi il nostro tempio, quello della Chiesa di Giovanni, è il nostro cuore. (http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-1999-1990/messaggi-1991/3910—la-casa-del-padre-mio-non-e-fatta-di-pietra.html)
DAL CIELO ALLA TERRA
“IL TEMPIO DEL PADRE MIO NON È FATTO DI PIETRA”
IL TEMPIO DEL PADRE MIO È NEI VOSTRI CUORI, E LA SUA LUCE NEI VOSTRI SPIRITI.
OGGI, SIETE PIÙ PAGANI DI IERI, PERCHÉ PIÙ DI IERI ADORATE LE IMMAGINI FATTE DI PIETRA E DI MATERIA CORRUTTIBILE. SIETE PIÙ STOLTI DEI VOSTRI PADRI CHE, COSÌ FACENDO, CREDEVANO DI ADORARE LA DIVINITÀ DI DIO.
DIO È GIUSTIZIA E AMORE; È CIÒ CHE NON POTETE PALPARE MA SOLO SENTIRE, E IL SUO TEMPIO È LA LUCE CHE È DENTRO DI VOI.
“IL TEMPIO DEL PADRE MIO NON È FATTO DI PIETRA”, È STATO DETTO E SCRITTO.
LE IMMAGINI SIANO UNO SCRIGNO DI RICORDI, MA MAI DI ADORAZIONE, DI VENERAZIONE O DI ORAZIONE. PREGATE DIO NELLA SUA REALE ESSENZA SPIRITUALE. EGLI È DENTRO DI VOI, È IN OGNI PALPITO DEI VOSTRI CUORI, IN OGNI SOSPIRO DELLE VOSTRE ANIME; È NEI VOSTRI DOLORI E NELLE VOSTRE GIOIE. EGLI È LA SUBLIME ED ECCELSA LUCE CREANTE ED ETERNA.
VI DO LA MIA PACE.
                                                              DAL CIELO ALLA TERRA
Nicolosi, 24 Febbraio 1978.
Ore 16:55
Ci possiamo riunire in una stalla, in una casa, in un’associazione, anche in una Chiesa se ci invitano, perché il tempio del nostro cuore e di  Cristo, è il nostro corpo, e voi dovete curarlo, amarlo, rispettarlo, perché è il luogo in cui si adagia lo Spirito di Dio, cioè il vostro Spirito.
Alla fine del Vangelo di Giovanni, quest’ultimo segue Gesù insieme a Pietro, il quale sapeva che Giovanni era il prediletto del Cristo, il discepolo che Lui amava di più. Egli lo prediligeva perché era colto ed il più evoluto spiritualmente. Pietro, vedendo che Giovanni rimaneva indietro si voltò e chiese a Gesù cosa sarebbe stato di lui, Cristo gli rispose: «Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi» (Gv. 21, 20-23). Quindi, Lui lascia Giovanni come depositario degli insegnamenti spirituali.
E, al discepolo prediletto, presente sotto la croce, Cristo dà in consegna la Santissima Madre Maria, che è la Madre della Chiesa quando Le disse: «Donna, ecco tuo figlio”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre”. Da quel momento il discepolo la prese in casa sua (Gv. 19, 26-27).
 
D: La Madre Santissima è Madre della chiesa universale o cattolica?
G: È la Madre della Chiesa, anche cattolica: è la Madre di tutto. Cristo La consegna a Giovanni, non a Pietro, e gli affida il compito di custodire Sua Madre, il che significa che Giovanni è il custode, mentre Pietro è il pastore della Chiesa. Il custode è colui che, come il Presidente della Repubblica fa rispettare la Costituzione, è garante della Costituzione di Cristo, elargisce gli Insegnamenti Universali; se nella Chiesa del Signore ci sono manipolazioni Giovanni interviene, come è intervenuto. Il nostro compito è questo: risvegliare, se sono dormienti, o scuotere, se sono risvegliati, i nostri fratelli cristiani e nello stesso tempo dare il Messaggio a tutti, anche all’ateo e al musulmano.
Gesù disse a Giovanni: «Io salverò anche i non credenti, perché li giudicherò secondo le loro opere, non secondo le idee». Non è questo il messaggio più universale di tutti quelli che sono mai apparsi sulla Terra?
In quasi tutti i testi Sacri, i sacerdoti delle chiese dichiarano: “Se avrai fede nella mia Chiesa, ti salverai, altrimenti andrai all’Inferno”. Anche la Chiesa di Pietro afferma che non c’è salvezza al di fuori della Chiesa cattolica: questa è una bestemmia, una delle più grandi, perché non è così! La Verità è che non c’è salvezza se non ci sono le opere. Questo è il messaggio che Giovanni l’Apostolo ha ricevuto da Cristo. Qualcuno di voi potrebbe pensare che mi metta contro mio fratello, Giovanni contro Pietro, ma non è così. La nostra dimostrazione di umiltà è data dal fatto che frequentiamo la Chiesa cattolica e molti di noi partecipano, se lo sentono nel cuore, ai riti dei veri sacerdoti cattolici.  Per dare l’esempio, ho fatto battezzare i miei figli da un sacerdote della Chiesa cattolica, Don Ciotti, che secondo me è un vero Messaggero di Dio, ma gli insegnamenti teologici universali profondi li troviamo nella nostra Chiesa spirituale. Il messaggio che ho dato ai fratelli del SudAmerica, ed ora a voi, non solo ci valorizza, ma ci carica di enormi responsabilità, perché  i fratelli cristiani della Chiesa cattolica di Pietro possono scivolare, essi non hanno la conoscenza e se non sapevano, possono essere perdonati; mentre noi, se scivoliamo, facciamo la morte seconda. Quanti nostri fratelli, milioni nella Chiesa cattolica, non sanno del messaggio iniziatico? Tutti conoscono Cristo, tutti sanno come si fa del bene e su questo Gesù penserà a giudicare; non sta a me dire chi si salverà e chi no. Ma a voi, che mi siete fedeli e mi seguite, posso dire: “Noi, voi, io, se cadiamo, non saremo perdonati”.  Anzi, Gesù mi ha detto di dirvi esattamente queste parole:
«TUTTI I VOSTRI PECCATI SONO STATI PERDONATI. ANCHE QUELLI CHE ANCORA NON AVETE COMMESSO, MA CHE COMMETTERETE NEI PROSSIMI GIORNI, NELLE PROSSIME SETTIMANE, NEI PROSSIMI MESI PERCHÈ SIETE PECCATORI. IO LI PERDONO. QUELLO CHE A VOI NON PERDONERÒ, E QUINDI VI METTERÒ SOTTO GIUDIZIO, È SE RINUNCERETE ALL’OPERA».
 
Quindi, se sbagliate o cadete, rialzatevi e andate avanti! Se inciamperete di nuovo, rialzatevi e andate avanti! Ma se voi inciampaste dicendo: “Basta, mi sono stancato”, non ci sarà perdono! Siete liberi di credermi oppure no, ma è così. La rinuncia non significa solamente non credere: rinunciare all’Opera significa anche rinunciare a proseguire operativamente in essa, pur  continuando a credere. Quindi il non credere è una doppia rinuncia.
Cristo ci perdona tutti gli altri peccati, quelli che rientrano in una tolleranza umana, ma per la rinuncia non ci sarà perdono.   
Se rubi devi prenderti il castigo della legge umana e poi te la vedi con Dio, a meno che tu non stia morendo di fame. Per la pedofilia non c’è assolutamente perdono e qui non serve nemmeno il processo, tranne che la causa sia dovuta ad una malattia psichiatrica, ma questi sono discorsi che possiamo fare in un altro momento. Coloro che delinquono avranno un processo e dove possibile saranno date le attenuanti. Ma non rinunciate all’Opera! Non rinunciamo all’Opera, soprattutto in questi tempi, perché arriveranno cose importanti.
LO STATO DI COSCIENZA
Un altro concetto importantissimo che ho spiegato e voglio ribadire qui, insieme a voi, è lo stato di coscienza. Immaginatevi degli Extraterrestri che, dopo aver contattato una certa persona, la  invitano in una sala cinematografica e dicano: “Ora ti mostriamo un film, veritiero, di tutto quello che succederà nel tuo Pianeta, in tutte le città e alle persone. Ma, prima di vederlo, è necessario che tu prenda delle lezioni di stato di coscienza”.
L’uomo si rivolge agli Extraterrestri e risponde: “Cari fratelli, va bene, ma che significa?” E questi: “Significa che prima di entrare al cinema e vedere la proiezione del futuro ti dobbiamo preparare, altrimenti alla fine del film ti verrà un collasso cardiocircolatorio o un infarto e noi saremo responsabili della tua vita, perché quello che vedrai succederà veramente”.
“Ma cosa vedrò?”
“Vedrai catastrofi, terremoti, guerre, anche Segni nel cielo. Moriranno milioni di persone, molte dalla disperazione, ecc.”
Così il contattato viene preparato allo stato di coscienza cristico.
Io non sono un Maestro di meditazione; sono un Messaggero di Dio che vi porta un Messaggio spirituale; vi dico che per avere uno stato di coscienza in equilibrio, armonico, per poter sopportare e non solo, ma anche essere protagonista degli eventi, devi avere uno stato di coscienza chiamiamolo Cristico o Divino. Altrimenti non sarai protagonista, che già è una sconfitta, ma non riuscirai a sopportare questi avvenimenti, quindi a sopravvivere.
Cosa significa sopravvivere ed essere protagonisti degli eventi futuri con lo stato di coscienza cristico? Se un uomo sa che a qualche un chilometro di distanza sta per arrivare un missile che distruggerà quest’arca, si deve preparare ad evitare la distruzione, oppure prevedere le conseguenze e programmare le soluzioni per sopravvivere e ricostruire una casa nuova. Se avrà paura, morirà dentro la casa; se sarà egoista e desidererà solo sopravvivere non potrà costruire una casa nuova, e nella migliore delle ipotesi finirà in mezzo alla strada a chiedere l’elemosina.
La traduzione di questa parabola è la seguente: noi dobbiamo preparare i fratelli del mondo a risvegliarsi durante gli eventi catastrofici. Se noi vorremo essere selezionati e far parte dei Segni Celesti, dovremo diventare protagonisti degli eventi.
Il cap. 24 di Matteo, sulla fine dei tempi, dice: “Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi. Ma tutte queste cose saranno soltanto l’inizio delle doglie di parto[..]. Nel Vangelo di Luca dice: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte». (Lc 21,25)
Quali sono questi segni? I segni nel cielo sono i fratelli Extraterrestri, mentre noi siamo i Segni sulla Terra, i chiamati a risvegliare coloro che stanno dormendo: i depressi, i diseredati, gli sconfitti, i falliti, i morti di fame, i disoccupati, tutti quelli che si vogliono suicidare. Pensavate forse che i coniugi ed il cognato che si sono suicidati a Civitanova Marche, la scorsa settimana, a causa delle difficoltà economiche avrebbero compiuto questo gesto estremo se fossero stati nostri amici o avessero frequentato la nostra Arca? No, non l’avrebbero fatto, perché noi diamo la vita, la speranza anche a chi si è indebitato fino al collo, perché siamo fratelli, stiamo insieme e perché c’è Cristo. Non è questo un Segno? Quando diventi un tramite della salvezza della vita di qualcuno che si vuole ammazzare, c’è forse miracolo più grande? Se riesci a togliere dal mondo della droga alcuni giovani, non sei forse un segno celeste? Se guarisci dei bambini, se invii dei fondi da destinare al recupero dei bambini di strada in Paraguay o a quelli di Padre Scordato in Sicilia, non hai fatto un miracolo? Io, tu, noi fratelli delle Arche, siamo i segni sulla Terra, se lo vogliamo.  Se rinunceremo, saremo i segni della morte seconda, non ci sono alternative.
Voi siete i segnati nella fronte. Se vi guardate allo specchio e vi concentrate, tutti voi vedrete una croce: quella è la croce di Cristo.
É scritto nell’Apocalisse: “Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio». E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele [..]. (Ap 7,2).
Noi non siamo i segnati, i 144.000: ma i figli degli eletti. Non è peccato affermarlo, anche se le Chiese cristiane considerano questa verità una bestemmia. Alcuni di noi fanno sicuramente parte dei 144.000, ma non sta a me dirlo. Posso invece affermare con sicurezza che noi siamo figli dei 144.000 e di questo dobbiamo prendere coscienza. Se ci esaltiamo e fanatizziamo, cadremo; se invece la prendiamo con responsabilità ed equilibrio, esalteremo Cristo.  
Quindi, dobbiamo sviluppare lo stato di coscienza, chi siamo, a quale Chiesa apparteniamo, il perché siamo qui, cosa vuole Cristo da noi e come partecipare e sopravvivere agli eventi del futuro.
Bisognerà essere protagonisti dei fatti, perché potremo sopravvivere, ma attenzione al sillogismo! Noi chiamati dalla tribù di Giovanni e quindi da Cristo, riusciremo a resistere agli eventi solo se saremo protagonisti, altrimenti verremo schiacciati dagli stessi e faremo la morte seconda, perché a noi è stata data la conoscenza. Il Signore quando ritornerà, se non ci comporteremo bene e daremo la conoscenza agli altri, senza chiedere in cambio niente, dirà : “Non siete voi ad entrare nel Regno dei Cieli. Non siete entrati e non avete permesso ad altri di farlo”. Nel Vangelo il Signore denuncia gli scribi ed i farisei e dice loro: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare». (Mt 23,13) Lo dirà pure a noi se non diventeremo protagonisti degli eventi, perché avverranno.
Non ci sarà la fine del mondo e Gesù ritornerà, ma non ci attende un futuro umano prosperoso. Non si avvererà, come dice Giulietto Chiesa, quella favoletta dove vogliono farci credere che ci sarà una crescita, perché non accadrà! Perciò, a mia figlia di dodici anni non posso dire che potrà laurearsi, fare l’imprenditrice, la docente universitaria o il giudice. Non posso, dal momento che  non ci sarà un futuro; si troverà in mezzo alla strada o forse riuscirà a laurearsi, ma non potrà lavorare, perché già dal prossimo anno la situazione sarà decisamente peggiorata; se esisteremo ancora, non lo so. Quindi il futuro è: sopravvivere agli eventi da protagonisti, in modo da esortare i nostri fratelli a risvegliarsi nella coscienza.
La nostra missione è destare i fratelli dormienti e portarli allo stato di coscienza cristica, così ognuno potrà sopportare gli eventi, superarli e trascinare gli altri a fare la medesima cosa. Solo in questo modo possiamo candidare noi stessi ed i nostri figli al Nuovo Regno. Magari noi no, ma i nostri figli sì. Non viviamo nel 1910 e neppure nel 1947, dopo la tragedia della guerra; non siamo nemmeno nel 1989 durante la caduta del muro di Berlino. Noi siamo nel 2013, periodo all’interno del quale si sta preparando una guerra mondiale ed un’altra crisi economica che ci porterà tutti alla miseria, una guerra politica prima, economica dopo, infine militare tra gli Stati Uniti e l’Occidente contro la Cina e la Russia. La Cina possiede tre triliardi di dollari depositati nelle banche, cioè tremila miliardi di dollari e non sa cosa fare, perché l’America potrebbe non riuscire a fermare un’inflazione, così la Cina da primo Paese produttore al mondo passerebbe all’ultimo posto. Pensate che lo permetteranno? No di certo. La risposta americana per evitare questo è militare. Ecco che l’Apocalisse, la battaglia di Armagheddon, dalle parole passerà ai fatti con la miseria, la fame, l’inquinamento, etc.
 
Noi della Chiesa spirituale di Giovanni, che sappiamo la Verità, non possiamo chiudere gli occhi e rincuorarci pensando che arriveranno le cose buone.  Dobbiamo prepararci al futuro e formare gli altri a farlo. Bisogna cercare di sconfiggere Satana, inteso come materia o, nel senso ancora più nobile, gli impegni materiali e ridurli al minimo per dedicare la nostra vita soprattutto a Cristo e risvegliare gli altri. Purtroppo dobbiamo lavorare per guadagnarci da vivere; dico purtroppo perché se così non fosse potremmo essere disponibili tutti dalla mattina alla sera per Cristo. Noi non abbiamo questa possibilità e quindi occorre essere astuti, cercare di lavorare per mantenere noi stessi e le nostre famiglie, ma il tempo restante, dopo il lavoro, bisogna dedicarlo alla preparazione dello stato di coscienza. Cari fratelli, tutta la divulgazione che stiamo facendo in questo momento, che abbiamo fatto e che faremo è solo una preparazione, un allenamento, perché arriverà il tempo in cui questa casa dove sono seduto ora, altre case a Sant’Elpidio, a Palermo, a Catania, saranno invase dalle persone. Non prenderanno appuntamento al telefono per venire a parlare! Sfonderanno la porta, perché saranno disperate e vorranno sapere cosa sta succedendo, cosa significano tutti quei segni nel Cielo, quegli strani messaggi, il perché di tanti terremoti e la ragione per la quale stanno morendo milioni di persone. E noi che faremo? Diremo forse: “No, le porte sono chiuse, perché noi siamo gli eletti?”
Non è questa la mia Chiesa! La mia Chiesa è dare la vita per i fratelli ed accogliere tutti nella parola. Questo non significa dare loro da mangiare, perché chi ha le braccia deve andare a lavorare e guadagnarsi da vivere.
 
Un giorno, all’età di 24 anni, quando ancora seguivo Eugenio ed ero un illustre sconosciuto, mi trovavo all’arca di Sant’Elpidio a Mare, allora frequentata da poco più di una dozzina di persone, in compagnia del mio amico Flavio. Mentre annaffiavamo l’orto che noi stessi coltivavamo, gli dissi che avevo appena visto una sfera. Lui non fu sorpreso perché io ero conosciuto come il ragazzo visionario dell’Opera, ma Flavio ha sempre creduto alle mie visioni. Poi aggiunsi che vedevo me stesso parlare ad una folla all’interno dell’arca ed una fila di macchine che arrivava fino alla strada nazionale. Flavio, che a volte è po’ razionale, rimase sconcertato e replicò: “Ma siamo pochini, non succederà mai”. Passarono solo alcuni anni ed accadde veramente: io ebbi l’apparizione e quel giorno la fila di macchine arrivò fino alla strada nazionale tanta era la gente presente.  Ora vi faccio un’altra profezia. Nella sede della nostra Arca, come in tutte le altre arche d’Italia, vedo le persone con i bastoni, simbolici, che vogliono sfondare la porta e sapere che cosa sta succedendo.  Noi li dovremo convocare nei palazzetti dello Sport, per spiegare loro che cosa accade in Cielo e sulla Terra. Quindi, di fronte a quello che vi sto anticipando, sappiate che adesso ci stiamo semplicemente allenando. E dovete sapere anche un’altra cosa. Non parlerò solo io, parlerete tutti. Se qui, davanti al cancello arriveranno diecimila persone, non potrò parlare soltanto io, è impossibile. Quindi tutti voi dovrete diventare Giorgio Bongiovanni, perché siete stimmatizzati. Le stimmate non si vedono, ma ci sono, spirituali.
SE LASCIAMO L’OPERA, NON SAREMO PERDONATI
Attenzione, non vi sto esaltando. Noi non siamo nessuno, non abbiamo cariche e non siamo più evoluti degli altri, ma facciamo parte di questa Chiesa spirituale e questo è quello che ci chiede Cristo. Non so per quale ragione a noi sia stata data la conoscenza, probabilmente per le nostre precedenti reincarnazioni, forse ce lo siamo meritati, ma è solo un’ipotesi. Nei messaggi spirituali che i Fratelli Celesti mi hanno dato in questi anni, c’è scritto tutto, anche in quelli ricevuti dal mio maestro Eugenio Siragusa, con un linguaggio più antico, ma non certamente minore del mio, è rivelato tutto. A noi è stata data la conoscenza ed io non l’ho tenuta nascosta; è tutta nel sito, i messaggi sono lì, un menù per poter approfondire il nostro cammino spirituale e lo stato di coscienza.  Anche se Cristo, prima di noi, ha detto tutto nel Vangelo, oggi abbiamo la fortuna di avere lo Spirito della Verità che lo spiega, quindi noi dobbiamo preparare gli altri. Se non saremo pronti, perché siamo rimasti indietro o addirittura abbiamo lasciato l’Opera, non verremo perdonati. Non è una minaccia, è il messaggio che mi è stato dato e non ve lo nascondo. Io non posso fare come i veggenti di Medjugorie che dicono: “Questo è un segreto”, io non ho segreti. Quindi se siamo ammoniti o minacciati non ci posso fare niente: se lasciamo l’Opera non saremo perdonati. Non servirà a nulla strapparsi i capelli di fronte a Cristo.
Io posso dire a Gesù: “Signore, mi sono ritirato perché ero stanco, ma ti ho servito con le stigmate per ventiquattro anni, poi non ce l’ho fatta più. Ho sempre creduto in te, ma mi sono fermato e mi sono messo a guardare la televisione..”. Lui mi dirà: “Figliolo, non ti posso perdonare. Non ti riconosco. Non dovevi abbandonare! Ti avevo detto che avrei perdonato tutti i tuoi peccati umani perché sei nel mondo, ma non quello di rinunciare all’Opera, cioè al sacerdozio, all’Evangelizzazione. Vai alla morte seconda!”.
Se vogliamo parlare con i termini della Chiesa di Pietro, forse a volte mi capite meglio, questo significa che non devi abbandonare l’Evangelizzazione, ma donare te stesso ai tuoi fratelli, quelli dormienti, i mezzi dormienti, quelli atei, tutti. Questo è un altro messaggio molto importante, anzi fondamentale, che ho dato in SudAmerica: lo stato di coscienza per la preparazione agli eventi futuri, all’interno dei quali noi dobbiamo essere protagonisti e nello stesso tempo sopravvivere, ma non al contrario; perché se non saremo protagonisti noi periremo, mentre altri pur non essendolo sopravvivranno. Su questo, cari fratelli, Satana non ha potere. Lui ha la meglio su di noi con i soldi, perché ne abbiamo pochi, sopravviviamo e con questi possiamo fare un po’ di Opera. Ma su quello che vi ho detto lui non ha potere, lo stato di coscienza non si acquisisce con il denaro: un miliardo di euro non ti servirebbero a niente se non realizzassi il Cristo in te. Non avremo giustificazioni se non lo faremo; non possiamo dire a Gesù: “Non avevo una lira, non lo potevo fare”, perché Lui dirà: “La tua ricchezza era dentro, la dovevi solo realizzare e fortificare, parlare ai tuoi fratelli e risvegliarli. Io ti ho dato la conoscenza attraverso i Miei messaggeri, Giovanni, Giovanni Battista, Setun Shenar, Eugenio Siragusa, l’hai avuta e te la sei tenuta stretta”. Le tentazioni saranno grandi come lo sono sempre: la depressione, la tentazione del sentimento, dell’economia e della salute, se ci saremo fortificati nella fede, le potremo superare tutte. Quindi se vogliamo organizzare un futuro non abbiamo altro da fare che predicare il Vangelo e preparare tutta l’Umanità che incontreremo sui nostri passi al fatto che molto presto ci saranno grandi cambiamenti, con eventi che mai la storia umana abbia ricordato.
 
D: Tu hai detto che dobbiamo cercare di sopravvivere agli eventi che ci saranno da protagonisti, ma nel Vangelo c’è scritto anche che chi cercherà di salvare la propria vita la perderà. A cosa si riferisce e a chi?
G: Noi dobbiamo sopravvivere per ubbidire a quel comandamento che Gesù ha dato: rimanere in vita per risvegliare dalla morte i nostri fratelli che dormono. Se tutta la Chiesa spirituale di Giovanni lasciasse il corpo per andarsene, chi risveglierebbe quelle persone? Certo ci sono coloro che hanno compiuto le opere buone senza bisogno di noi, e saranno salvi. Non siamo qui per quelli che fanno le opere, né per i giusti; non dobbiamo risvegliare i giudici martiri o i missionari che aiutano i bambini, perché questi sono già risvegliati. Noi dobbiamo destare chi dorme, senza pensare alla salvezza del corpo. Ecco perché ci dobbiamo buttare in mezzo alle bombe atomiche, alle guerre e agli attentati: se abbiamo fede e non tenteremo di salvare la nostra vita, Gesù ci risparmierà fisicamente. Ci sono persone nel mondo, alcune delle quali si autodefiniscono messaggeri di Cristo, che si stanno facendo le provviste, raccolgono candele, acqua e hanno acquistato terreni da coltivare perché vogliono salvarsi dall’Apocalisse. Invece così perderanno la vita spirituale. Noi non dobbiamo salvarci fisicamente, ma risvegliare gli altri. Gesù ci dice: «Se voi tentate di salvare la vita, siete egoisti e perderete quella spirituale». Quindi bisogna prepararsi ad essere pronti, per poter “guidare” e risvegliare un popolo che, con tutto quello che succederà, andrà alla deriva.
Vi faccio un esempio. I nonni hanno raccontato ai nostri genitori e a molti di noi, che in tempo di guerra la gente viveva nella disperazione e nella miseria, con un pezzo di pane campavano in dieci, tant’è che mangiavano persino i topi. Tutto questo rappresenterà una ricchezza di fronte a ciò che succederà e se non saremo pronti, ci assalirà la paura che ci distruggerà e periremo prima degli altri. Invece dobbiamo prepararci: questo si chiama stato di coscienza e si fa con la preghiera e con l’Opera.  Dovete stare attenti ai Segni, perché un’altra tentazione che vi arriverà, anzi già è in corso, è che ci potremmo distrarre dai Segni, visto che stiamo pensando solo a lavorare.
Certamente si deve fare, ma occorre prestare attenzione ed essere riconoscenti con Dio che ci chiama e parla attraverso di essi. A volte li consideriamo scontati, perché comunque seguiamo Giorgio e crediamo, così dimentichiamo di pregare e di comprendere i Segni; e sbagliamo. Non sono grandi per ora, è vero, lo riconosco, ma ci sono e vengono sempre da Cristo. Grandi o piccoli che siano, per me ogni Segno è gigantesco, anche una macchiolina nel tetto fatta da Lui.  Dobbiamo stare attenti ai Segni. Sempre.
 
D: Le opere possono essere carità, perdono, preghiera e sopportazione?
G: Si, ma ne manca uno e lo devi mettere al primo posto: “ il senso della giustizia”. Senza senso della giustizia non c’è carità, non c’è perdono né amore. Solo allora siamo d’accordo.
 
D: Giustizia, pace e amore..
G: Sì, la prima parola deve essere Giustizia, non perché essa sia più importante dell’Amore; sbagliate a pensare così. L’Amore è la cosa essenziale, perché rappresenta la Creazione, la forma espressiva dello Spirito Creante che, quando crea o ha creato, non ha espresso quella forma della Creazione, che io chiamerei geniale, con la parola Giustizia: l’ha manifestata con la parola Amore, che è la base principale dell’Universo. La Giustizia è l’ordine delle cose e dove c’è il caos, questa interviene.
 
D: Perché la collochi al primo posto?
G: La metto al primo posto perché sulla Terra l’uomo non sa amare, nel sentimento spesso mette l’egoismo, il materialismo, addirittura l’odio e questo crea il caos. Ecco perché la prima parola sulla Terra deve essere la Giustizia. Quando c’è Giustizia c’è l’equilibrio, puoi amare e mettere in pratica la pace.
 
D: È naturale avere paura anche nel cammino dell’Opera?
G: Si, ma bisogna sconfiggerla.
 
D: Non è peccato?
G: È peccato se perseveri nella paura o se la stessa ti fa segnare il passo, se ti fermi o diminuisci la velocità del tuo cammino. E’ normale che ci sia la paura, l’importante è vincerla, ma non deve condizionarti. Se accadesse il contrario, allora stai commettendo peccato; se dopo aver intrapreso un cammino si rischia di cadere nella rinuncia è molto pericoloso, Gesù non ci perdonerà. Io non sono in grado di giudicare, quindi non posso dire: “Vi perdono”, può dirlo solo Gesù. Non posso aiutarvi se voi rinuncerete, non potrò fare più niente.
Voglio dire un’altra cosa, importante per tutti e per me stesso.  Non posso usare i tuoi peccati per giustificare la mia rinuncia, la mia scarsa fede, la rabbia o la mia delusione. Se commetto dei peccati e li confesso, tu non puoi servirti del mio errore per rinunciare: farai la morte seconda. Se dopo aver sbagliato chiedo perdono e continuo nell’Opera, andrò nella Luce, mentre tu, che non hai commesso peccato, andrai nelle tenebre. Sono stato chiaro? Se io, con le stimmate, ho mancato e dico a Gesù: “Perdonami” Lui risponderà: “Sì che ti perdono, figliolo. Hai sbagliato, stai attento, ma ora va avanti”. Se tu non hai commesso errori, ma usi il mio peccato per fermarti e dire: “Giorgio ha compiuto questa colpa, sono deluso e ora faccio la mia vita”, farai la morte seconda ed io andrò nella quinta dimensione; perché sbagliando ho insegnato l’umiltà nel risollevarmi, quindi sono discepolo di Cristo. Nella tua arroganza, non aspettavi altro che io peccassi per rivelare la tua vera identità negativa.
Se mi dicessi: “Hai peccato? Va bene Giorgio, siamo umani.. ci mancherebbe, andiamo avanti fratello”, restiamo umili e ci abbracciamo, Cristo ci premierà entrambi ed andremo con Lui. Questo facevano gli scribi e i farisei, questo fanno oggi i puritani, quelli che sono puliti senza peccato. Loro sono ipocriti e dentro sono marci, nel senso che non hanno coraggio, sono deboli: chi non opera o opera per altri fini, più personali che collettivi, cerca il peccato del fratello per rinunciare all’Opera. Chi invece sbaglia, a partire da Giorgio che porta le stimmate fino a Pietro discepolo di Cristo, e dona la vita, Gesù lo porta con Sé in Paradiso. Tutti coloro che non hanno peccato, ma non aspettavano altro che gli apostoli cadessero, sono andati all’Inferno, pur non avendo commesso peccati. Se capite questo, avete capito tutto del Vangelo; comprenderete anche il perché Gesù si sia portato dietro il criminale crocifisso ed abbia lasciato altri che non avevano commesso mai nessun reato, mandandoli all’Inferno.
 
D: Nel messaggio di Pasqua, Gesù dice: “STATE ATTENTI E VIGILATE! IL TEMPO CHE MANIFESTERÀ QUESTO GRANDE ED UNICO EVENTO PER GLI UOMINI DELLA TERRA È PROSSIMO ED I SEGNI CHE LO PREANNUNCIANO SONO PALESI A TUTTI. DURANTE QUEI GIORNI IL CIELO SI SQUARCERÀ E LE FORZE DELLA NATURA: L’ACQUA, L’ARIA, LA TERRA ED IL FUOCO, AVRANNO GIÀ PERCOSSO CON LA VERGA DIVINA I POTENTI DEL MONDO E MILIARDI DI ESSERI UMANI. LE LEGIONI ANGELICHE SI PRESENTERANNO ALLA CIVILTÀ DEL PIANETA TERRA COMPIENDO MIRACOLI CHE SCONVOLGERANNO LA SCIENZA E LA RELIGIONE DEGLI UOMINI”.  Cosa significa percosso? E se una gran parte di Umanità sarà eliminata, perché saranno necessari i miracoli?
G: Le percosse saranno date dalle catastrofi: l’acqua, l’aria, la terra ed il fuoco provocheranno tsunami, terremoti, tempeste; mentre il Sole causerà una tempesta di fuoco (flare solare) della durata di alcuni minuti, che farà raggiungere al Pianeta la temperatura di 130° C e periranno molte persone.
Siccome sono ancora numerosi i fratelli che si devono risvegliare, i Segni in Cielo determineranno questo risveglio. Parleranno in senso figurato: astronavi, croci, apparizioni, lacrime, sangue che cadrà dal Cielo. Tutte queste cose succederanno e la gente avrà bisogno di saperne il significato e lo chiederà ai segnati sulla fronte.
Chi sono i segnati sulla fronte? Siete voi! Centinaia, migliaia di persone busseranno alle porte delle vostre case e voi dovrete rispondere ad ognuno di loro e rassicurarle, spiegando la motivazione di quel che avviene.
Se sarà necessario a molti di voi, come ad Eugenio, apparirà la croce sulla fronte e poi scomparirà. Non sarà un segno permanente, affinché nessuno si senta più in alto dell’altro fratello. Uno stimmatizzato vi basta e vi avanza. Questo non significa che debba essere sempre io; a voi serve uno stimmatizzato e lo avete; se non sarò più in grado di svolgere la mia missione il Signore tranquillamente mi sostituirà, ma penso che per ora non ce ne sia bisogno.  Lui può tutto, niente escluso. Io vivo continuamente con la paura di sbagliare o di tradire, ma la combatto e vinco sempre. Fino ad ora ho vinto perché ho fede, ma devo essere sempre umile e all’erta, con il maligno non si scherza. Se Satana ha tentato Cristo nel deserto e nell’orto del Getsemani, io che sono una scarpa vecchia devo vivere 24 ore su 24 con le orecchie ben aperte.
 
D: I miracoli saranno quindi necessari?
G: I miracoli saranno necessari per il risveglio delle anime che verranno da voi e alle quali dovrete rispondere. Noi fratelli segnati nella fronte siamo tanti, sparsi in tutto il mondo, anche in estremo Oriente, non solo a Pordenone e Sant’Elpidio; seppur non ci conosciamo divulghiamo gli stessi messaggi.
 
D: Nel messaggio di Pasqua Cristo dice: “VI HO GIÀ DETTO, ATTRAVERSO LO SCRIVENTE CHE PORTA NEL SUO CORPO I SEGNI SACRI DELLA MIA CROCIFISSIONE, MIO SERVO E SERVO VOSTRO, CHE VISITERÒ UNO AD UNO GLI ELETTI DAL PADRE MIO E TUTTE LE ANIME CHE SONO STATE DA LORO CHIAMATE PER PARTECIPARE ALLA CHIESA GIOVANNEA”. Oltre a colui che porta i segni, chi sono gli eletti? Sono in carne ed ossa?
G: Si, lo sono.
 
D: C’è distinzione tra gli eletti e le anime chiamate?
G: La differenza è semplice. Gli eletti sono esseri Extraterrestri venuti qui sulla Terra da altri Pianeti o da altre stelle, appartengono alla quarta e alla quinta dimensione: sono i 144.000 extraterrestri che sono scesi nel nostro mondo per accompagnare Gesù. I loro chiamati possono essere stati concepiti fisicamente dagli eletti, oppure semplicemente sono i chiamati sparsi nel mondo, ma terrestri. Non c’è niente di male ad essere terrestri, è un bel Pianeta questo, ma non sono eletti, nel senso che appartengono a questo mondo, fanno parte della terza dimensione e devono passare alla quarta.
 
D: Sono quindi anime chiamate..
G: Sono anime chiamate a tutti gli effetti e prendono automaticamente la genetica GNA.
 
D: Quindi noi potremmo avere la genetica GNA?
G: Certo, se vi è stata trasmessa da un eletto. La trasmissione avviene anche spiritualmente, non solo fisicamente.
 
D: Ci è stato detto di stare uniti nel cammino messianico, fare comunione tra noi chiamati, stare uniti e cibarci del Suo Corpo e bere il Suo Sangue. Premettendo che io non posso essere simpatico a tutti i fratelli, come si fa ad amarli allo stesso modo? C’è un decalogo per capire come si deve stare o essere uniti? E che cosa significa bere nel cammino messianico? Cosa significa in pratica cibarsi del Suo corpo e bere il Suo sangue?
G: Per quanto riguarda l’unione e l’amare i fratelli, Gesù non dice di fare quello che per noi è impossibile, cioè essere devoti ed amare l’altro come amiamo Lui. Ci viene detta una cosa che è possibile fare: amarci e rispettarci, ma non che dobbiamo farlo alla follia, essere innamorati del fratello così come si è innamorati della propria compagna. Ci viene chiesto di considerare il fratello come un amico vero, sincero, un fratello spirituale e quindi di tollerare le sue debolezze, la sua antipatia se c’è, e lui la tua. Se la tolleranza è unilaterale, non va bene, se è bilaterale allora siamo con Cristo. Quando il fratello non tollera la tua antipatia, tu devi dare l’esempio. Se lui si trova un passo più indietro nella realizzazione della comunione cristica rispetto a te, devi essere tu a tendere la mano, perché se nessuno dei due lo farà, siete entrambi lontani dalla comunione cristica e non potrete dire: “Io amavo l’altro” per il semplice fatto che uno dei due non si è sacrificato nel tollerare, nell’essere incompreso”, questa è la strada, il segreto per seguire Cristo. Egli ha detto: “Amatevi come io vi ho amato”.
 
D: Se lui non mi ama come faccio ad amarlo?
G: Proprio perché Lui ha detto di amare i tuoi nemici, lo devi fare. Altrimenti non sei un vero discepolo.
 
D: È difficile..
G: È difficile, ma la strada è questa. Se io, Giorgio, sono il segnato da Cristo devo tollerare chi ha un carattere più forte, più antipatico o scontroso; se veramente porto l’amore di Cristo devo far capire che voglio essere rispettato, ma più di tutti dovrò essere io a tendere la mano. Infatti, anche se ho due milioni di impegni, riesco a non dimenticarmi del fratello e cerco tutti.
Gesù me lo ha raccomandato: “Sei tu che devi cercare il fratello. Se lui non ti cerca, va bene, aspetti. Ma sei tu a dover andare da lui: una volta, due volte, tre, cinque volte.. se poi non ti risponde, allora lo lasci al suo cammino”.  Io, che sono il segnato, non posso pretendere di non dover chiamare nessuno; infatti ascolto tutti, anche i depressi, coloro che stanno male ed ho sempre uno spazietto per chiunque.
Caro fratello, noi dobbiamo raggiungere la comunione cristica, migliorandoci per conseguire lo stato di coscienza cristica. Abbiamo un grande valore: la conoscenza, unito ad un altro altrettanto grande: la fede, insieme al fatto che mi siete fedeli; tuttavia possediamo un enorme difetto: l’intolleranza. Non siamo messi male, ma dobbiamo lavorarci sopra, perché noi pensiamo, sbagliando, di essere sempre dalla parte del giusto, oppure ci sentiamo perseguitati, incompresi e quindi siamo intolleranti e facciamo le vittime. Possiamo anche avere ragione, ma se c’è un fratello che mi cerca, mi chiama sempre e vuole essere aiutato, io posso spiegargli che potrò aiutarlo fino ad un certo punto e che deve darsi da fare, ma questa non è una giustificazione per non parlarci, non aiutarlo e piantarlo. Devo trovare tutti i modi possibili per sostenerlo, ma non abbandonarlo. Io pianto solo quando uno mi dice: “Basta, non mi cercare più”. Altrimenti lo perseguito, per trascinarlo nell’amicizia con me.
 
D: Cosa significa cibarsi del Suo corpo e bere il Suo sangue?
G: Significa fare la comunione, come andare in Chiesa da un prete giusto, o quello che facciamo quando ci riuniamo nell’Arca, com’è avvenuto oggi, dove avete toccato un corpo crocifisso. Questa è una grazia che spetta a pochi nel mondo, perché la comunione con il pane e con il vino è bella, ma simbolica. Toccare il sangue vero di Cristo, invece, è una cosa molto grande, che noi dovremmo valorizzare sempre. Io stesso che la vivo, la capirò solo quando ci sarà Lui. Quella è la vera comunione: essere spettatori, anche fisicamente, di quel fenomeno unico al mondo che avete visto oggi, ma che non succede quasi mai. Lì avete bevuto il Sangue di Cristo.
 
D: Nel messaggio di Pasqua viene detto: “IL CALICE DELLA CRISTICA COMUNIONE CHE VIVE IN MEZZO A VOI ESISTE PER DISSETARE CON L’ACQUA DELLA VITA IL VOSTRO SPIRITO CANDIDATO ALLA REDENZIONE”! Cos’è l’acqua della vita?
G: L’acqua della vita è quella che stiamo vivendo oggi: è il Verbo. Voi bevete la conoscenza, se avete in mezzo a voi chi può darvela, bevete!
 
D: L’Italia, e non solo, sta attraversando un periodo terribile, le cause della crisi economica, politica e ambientale sono da attribuirsi a persone che occupano i posti di potere e che nascondono gli interessi di poteri più alti, di coloro che controllano l’economia mondiale. Da parte nostra, oltre a diffondere il messaggio di Cristo, cosa possiamo fare a riguardo?
G: Noi dobbiamo portare il messaggio di Cristo e impegnarci nella società civile. L’impegno nel sociale è dire la Verità e denunciarla a livello giornalistico e propagandistico, con una diffusione corretta.  Appoggiare chi ha autorità per intervenire e cambiare le cose: uomini politici, se sono onesti, che possono fare delle nuove leggi, oppure magistrati integri che tolgono la maschera ai potenti e provano i loro reati terribili, così da scacciarli dai posti di potere. Dopo la seconda guerra mondiale, esattamente da Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, la prima strage di Stato, all’interno della classe dirigente del nostro Paese c’era una corrente potentissima, forse la più potente, criminale ed assassina. In Italia c’è anche una classe dirigente onesta, formata da imprenditori, artisti, uomini politici e professionisti, ma è minoritaria. La direzione politica che prevale nel nostro Paese è criminale ed usa la delinquenza organizzata per raggiungere obiettivi politici che altrimenti non riuscirebbe ad ottenere, perché sarebbe sconfitta con la democrazia, il voto, con l’azione popolare. Quando si avvicinano persone che vogliono cambiare le cose e far rispettare le regole, la classe dirigente tenta innanzitutto di minacciarle attuando nella nazione crisi economiche e tensioni varie. Se non ci riesce, com’è già accaduto in passato, perché sono avanzate delle classi di cittadini che hanno sostenuto partiti, come quello comunista ed altri che potevano portare ad un cambiamento, hanno messo in atto la strategia del crimine, della tensione, dell’assassinio. A tale scopo è stata permessa la sopravvivenza di organizzazioni criminali, cioè la mafia e la ‘ndrangheta, dopo averle agevolate, sostenute e finanziate a partire dal passato, fino a quando si sono infiltrate, soprattutto negli anni ’70, nelle associazioni terroristiche (brigate rosse, i fascisti, terroristi di destra ed estrema destra). In seguito, come abbiamo visto con il rapimento Moro, queste organizzazioni si sono introdotte anche nelle brigate rosse, quindi l’estrema sinistra. In sostanza, hanno usato tutte le fasce, tutte quelle associazioni criminali, terroristiche o mafiose, per fini politici. Questa classe dirigente dal ’47 ad oggi, non è cambiata: sono diverse le facce perché alcuni sono morti, ma la corrente, quella “ fascia politica” che Roberto Scarpinato chiama “Il Principe” e che noi definiamo “sistema criminale”, formata da Massonerie, Vaticano e poteri oltreatlantico dell’America, è un sistema che deve dominare il nostro Paese, costi quel che costi.
Negli anni ’60/’70 è riuscita a governare facendo vivere la gente più o meno nel benessere,  mostrando il bastone e la carota; oppure, sotto l’influenza di crisi economiche mondiali, cercando di illudere con le favole, e, se ciò non bastasse, intervenendo, come sono puntualmente intervenuti, con l’omicidio e le stragi.  
In questo momento, se i politici che sono stati eletti non si muoveranno per creare qualcosa di costruttivo contro il sistema criminale, non succederà niente e rimarremo come siamo. Se invece cercheranno di cambiare qualcosa, per apportare all’interno del sistema di potere politico un cambiamento positivo, anche piccolo, allora ci saranno nuove stragi. Le minacce fatte ai magistrati non sono tanto per loro, che stanno compiendo delle azioni importanti come la trattativa Stato-Mafia, ma sono messaggi che dicono: “Noi ritorneremo alla strategia del crimine se Bersani e Berlusconi non si alleano”, perché è questa l’alleanza che vuole il Potere e se non succederà moriranno delle persone innocenti.  Io conosco questi criminali come le mie tasche e, dopo dodici anni di studi e ricerche, vi assicuro che accadrà, a meno che il buffone di corte Grillo non faccia qualcosa che piace a lui, ma deve essere sempre all’interno dei sistemi criminali. Se non entrano in quella logica, esploderanno le bombe e ci sarà una guerra.
Allora noi che cosa dobbiamo fare? Denunciare quello che io sto dicendo su vasta scala ed appoggiare personaggi che veramente potrebbero cambiare le cose. Ecco perché hanno perseguitato Antonio Ingroia allontanandolo, in qualsiasi posto del potere lo avessero messo, avrebbe distrutto i sistemi criminali. Il suo collega Di Matteo, che ha potere, invece è stato minacciato di morte. La storia si ripete. Quello che mi procura tanta tristezza e rabbia, intesa come senso di giustizia, perché io ho Cristo dentro, è che l’Italia, nonostante siano morti migliaia di cittadini innocenti, non fa niente.
Sette milioni di persone hanno votato un delinquente criminale e assassino come Berlusconi, mentre gli altri 6-7 milioni hanno scelto quel nulla facente ipocrita di Bersani. Per quanto riguarda Grillo voglio aspettare e vedere cosa farà, magari cose buone, quindi non mi pronuncio. Resta il fatto che quindici milioni di persone hanno approvato un sistema che li ha distrutti. Quelli che oggi piangono per avere le pensioni o il posto di lavoro, hanno votato tutta quella gentaglia che ha distrutto e fatto a pezzi il Paese. Invece di cancellarli, in senso democratico, dalla faccia della Terra, cioè mandarli a casa impedendogli di partecipare all’azione pubblica della nazione, hanno preferito eleggere gli stessi uomini che finanziarono, nel senso ideologico della parola, le stragi. Noi sappiamo benissimo che dentro la politica e all’interno dello Stato ci sono coloro che hanno ordinato le stragi di Falcone, Borsellino, il Generale Dalla Chiesa,  etc.
 
D: Perché succedono solo in Italia?
G: Non succedono solo in Italia. Anche il Presidente degli Stati Uniti è stato ucciso dalla mafia. Non sono ancora riusciti ad ammazzare nessun Presidente italiano, quindi l’America è messa peggio di noi.
 
D: Se ci confrontiamo con gli altri Paesi europei, il numero di stragi in cui sono morti molti civili è sicuramente superiore. Perché?
G: L’Italia è la settima potenza economica mondiale ed è il Paese più importante d’Europa a livello politico, economico, artistico, culturale, religioso e spirituale. È il numero uno al mondo. Se in l’Italia non avessimo avuto questi assassini criminali al potere, oggi la Germania, che io adoro per la sua organizzazione e per l’onestà, poteva farci solo da fratello minore. Il nostro potenziale di creatività, produzione e di genialità, ci avrebbe portato ad essere lo Stato più potente del mondo, perché noi abbiamo il patrimonio mondiale dell’arte. Se lo mettessimo in vendita non basterebbero i soldi di tutte le banche del mondo per comprarlo. Oggi l’oro è una riserva strategica per un Paese ricco, ma noi non abbiamo bisogno dell’oro perché abbiamo i beni artistici. Se venisse approvata una legge che ci permettesse di convertire in valuta il nostro patrimonio artistico, l’Italia da settimo Stato del mondo diverrebbe il primo e potremmo crearci una moneta che supera cinque volte l’Euro. Noi possediamo l’eredità artistica della storia del mondo degli ultimi duemila anni; questo è un dato di fatto, per non parlare di tutto il resto, a cominciare dall’alimentazione. Quindi per fermare la nostra potenzialità, i signori Americani hanno messo al comando del nostro Paese i criminali mafiosi, perché già negli anni ’60 con il boom economico noi eravamo arrivati, insieme alla Germania, al primo posto. Oggi invece siamo diventati la repubblica delle banane e facciamo ridere i polli.
Se mettessimo al governo gente onesta, in dieci anni diventeremmo lo Stato più potente del mondo, anche senza armi nucleari. Ecco perché certe cose succedono qui, non abbiamo solo la potenzialità artistica e produttiva, ma anche quella spirituale. Cosa mancherebbe all’Italia se il Vaticano venisse veramente ripulito dal Papa e diventasse realmente una Chiesa a favore del prossimo? Verrebbero tutti qui in ginocchio, dagli Stati Uniti alla Russia, alla Cina. Invece deve prevalere il più forte a delinquere e a rubare, la classe dirigente e gli uomini religiosi del nostro Paese sono i più spregevoli della storia del mondo. Nemmeno i dittatori sanguinari africani hanno avuto una classe dirigente come l’abbiamo avuta noi; purtroppo siamo così imbecilli da averli sopportati. Un qualsiasi altro Paese del mondo, anche lo Zaire, avrebbe fatto la rivoluzione civile con le armi, sparando come hanno fatto a Mussolini. Io, che sono antifascista, affermo che i nostri governanti sono stati peggiori di Mussolini e noi abbiamo permesso che restassero lì.  Quelli che abbiamo avuto dal ’47 ad oggi sono i peggiori, perché si presentano con la faccia da cristiani, da perbenisti ed hanno distrutto la nazione. Malgrado ciò, siamo il settimo Paese più ricco del mondo, se avessimo la libertà di avere una classe dirigente decente, saremmo i primi nel Sistema Solare, non solo sulla Terra e da Marte verrebbero qui a dire: “Brava l’Italia! Che bello questo Paese!”.
Sarò nazionalista, io mi sento Italiano.  Abbiamo il patrimonio più bello, più grande… dai pittori ai poeti, ai navigatori, agli inventori, siamo stati noi a fare tutto!
Per questo motivo qui ci sono le stragi. Perché noi possiamo produrre tanti soldi senza truffare nessuno con i derivati, i titoli che sono carta straccia. Possiamo fabbricare soldi perché abbiamo la capacità di produrre cose vere: macchine, automobili, quadri, navi, ponti, palazzi, giardini, abiti…Negli Stati Uniti invece producono titoli spazzatura, perché non sanno produrre. Avete mai visto un dipinto del Caravaggio? Solo con la pittura e la scultura potremmo pagare il debito pubblico. Se noi mandassimo a casa la classe dirigente criminale mafiosa, diventeremmo lo Stato più ricco e più potente del mondo. Se poi la nostra Chiesa ripulisse lo schifo che ha dentro e mettesse delle guide spirituali, trasformerebbe il materialismo di noi Italiani in spiritualità ed aiuterebbe così tutti i poveri del mondo. Un Paese lungo 1500 Km potrebbe essere il Paradiso Terrestre, ma non lo è perché Satana si è insediato ed abita in Italia, non abita a New York. Lì manda i suoi messaggeri, ma lui vive qua, altrimenti verrebbe sconfitto.
 
D: Molte persone hanno una gran confusione riguardo alla misericordia infinita del Padre. Parlano di un Dio misericordioso che perdona tutto e tutti e confondono la giustizia con il giudizio. Come posso aiutarle?
G: È semplice. Tu devi essere ironica e puoi aiutarle dicendo: “Secondo il vostro discorso, Totò Riina dovrebbe essere il primo ad avere il diritto di andare a casa e godersi gli ultimi 5-6 anni di vita. Ha già ottanta anni, così lo facciamo arrivare a novanta, insieme ai suoi familiari, i suoi nipotini, tanto Dio gli ha perdonato tutto. Giusto? Dovremmo fare questo?”. Già siamo messi male in Italia, se facessimo pure così, sprofonderemo definitivamente.
 
D: A questo punto replicherebbero: “Vabbé, questa è una cosa grossa, una cosa evidente..”  
G: Il problema dei tuoi amici è che hanno paura di essere giudicati. Quando un uomo ha paura di essere giudicato è perché nasconde qualche scheletro nell’armadio. Io sono molto franco, diretto e non ho paura di essere giudicato. Se il Signore mi dicesse: “Hai sbagliato! Tu hai fatto questo peccato, non dovevi andare in quel posto!” Io risponderei: “Sì Signore, sono qui, ho commesso dei peccati ma non ho rubato, non ho fornicato, né stuprato bambini e non ho ammazzato nessuno. Anzi, ho lottato e dato la vita per Te”. Se domani mattina Gesù ritornasse, mi potrà giudicare tranquillamente; può anche mandarmi all’Inferno, ma il mio stato di coscienza cambierà i diavoli e li farà diventare cristiani. 
 
D: La confusione è causata dal messaggio sbagliato che proviene dalla Chiesa?
G: Certo, perché la Chiesa ha un miliardo di scheletri. Tu devi rispondere con astuzia e verità. Se sono cristiani e non ti comprendono, parla loro con il Vangelo e chiedi: “Se Gesù è infinitamente misericordioso, perché nel cap. 25 di Matteo dice che manderà nelle tenebre gli empi ed i cattivi, mentre i buoni in Paradiso?”. Perché Gesù di questa Sua infinita misericordia ne fa un baffo e dice: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella Sua gloria con tutti i Suoi angeli, si siederà sul trono della Sua gloria. E saranno riunite davanti a Lui tutte le genti, ed Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla Sua destra e i capri alla sinistra.[…] Poi dirà a quelli alla Sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli” (Mt 25,31-41). E ancora: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore” entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre Mio che è nei cieli. Molti Mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel Tuo nome, e nel Tuo nome scacciato demoni e fatte nel Tuo nome molte opere potenti?” E allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da Me, voi tutti operatori di iniquità”. (Mt. 7:21-23)
Infine chiedi loro: “Perché non perdona tutti?”.  E se non sanno rispondere allora aggiungi: “Se non sapete rispondere, non dite più che Gesù è infinitamente misericordioso. Dite, è quasi  infinitamente misericordioso”. Se non c’è giustizia umana, c’è una Giustizia Divina.
 
D: Qual è la giustizia umana?
G: Alle tue spalle c’è un poliziotto, un rappresentante della giustizia umana. Chiedi a lui cosa si deve fare con i delinquenti, i criminali e gli assassini. Pensi che durante l’arresto dica al delinquente: “Mi scusi, mi dispiace tanto ma dovrei arrestarla… vabbè, per questa volta vada.. la lascio libero”. No, non si può fare, altrimenti la polizia, i carabinieri, le forze dell’ordine, che ci stanno a fare? Con la giustizia umana siamo già messi malissimo. Se mandiamo a casa polizia e carabinieri, i nostri figli la sera non usciranno più di casa.
 
D: Se le persone si rendono conto che noi apparteniamo alla Chiesa Giovannea, in che modo possiamo dire la Verità senza apparire presuntuosi? In che modo possiamo evitare di apparire arroganti pur confermando di essere dei Segnati?
G: Noi non lo dobbiamo sbandierare: se siamo i segnati sulla fronte ed apparteniamo alla Chiesa di Giovanni, dimostriamolo con le opere. Appunto perché siamo parte della Chiesa spirituale, lo dobbiamo sentire dentro, essere umili e servire il fratello, l’ultimo dei fratelli, che non fa parte di nessuna Chiesa. Quando il fratello prenderà coscienza della verità, ci seguirà, ma vorrà capire dove è entrato, allora noi gli spiegheremo che la nostra è una Chiesa spirituale. Non dobbiamo dire: “Io sono il segnato sulla fronte, appartengo alla Chiesa di Giovanni e mi devi ascoltare”. Ci si deve presentare così come sapete fare, umilmente, offrendo il messaggio di un vostro amico, non di un maestro guida, che ha le stimmate e porta un messaggio al mondo. E se vi chiedono cosa siete, voi rispondete che siete cristiani, frequentate la Chiesa, ma seguite spiritualmente la Chiesa di Cristo. Quello che abbiamo detto sempre; se poi la persona desidera saperne di più ed è interessata al nostro discorso, allora le daremo una verità che potrà approfondire. È vero che dobbiamo dire la verità, tutti, ma è anche vero che bisogna stare attenti a come la diciamo, perché Gesù ha detto: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi». (Mt 7,6)
 
D: L’anno scorso mia figlia si è “sbattezzata” e si dichiara non credente, poiché disgustata dalle azioni dei preti e dall’ipocrisia di tanti credenti cattolici. È grave?
G: Tua figlia non si deve preoccupare, perché il battesimo è spirituale. Se fa le opere è battezzata da Cristo. Io ho amici che non lo sono stati, nemmeno cresimati, né sposati o confessati. Non hanno fatto la prima comunione, eppure andranno in Paradiso perché compiono le opere.
 
D: Come interpreti la minaccia del pacco bomba alla Stampa?
G: Quelli sono atti spregevoli che fanno parte, come ho detto prima, della strategia della tensione. Qualcuno in questo Paese vuole dare dei messaggi. Un sistema criminale intende dare un messaggio ad un altro o alla società. La Stampa è un giornale di potere, all’interno del quale scrivono anche bravi giornalisti, è possibile che qualcuno di loro abbia dato “fastidio”, oppure  rappresenta un avvertimento ad uno dei giornali più letti in Italia per dire: “Noi siamo qua”. Potrebbe trattarsi di una minaccia a carattere generale, per cui sarebbe potuto anche succedere con la Repubblica o il Corriere della Sera. Grazie a Dio il postino era una persona attenta e nell’accorgersi dei fili, ha consegnato subito il pacco agli artificieri.
Era quindi un avvertimento. Noi oggi viviamo un momento strategico e purtroppo dobbiamo prepararci all’eventualità di una strage. Potrebbe succedere a Palermo ed io, nel mio piccolo, con i miei Segni, vado lì per evitarlo. Lo vogliono fare entro aprile-maggio, ma pregherò e farò tutto quello che posso per scongiurarlo. Devono colpire un simbolo: potrebbero scegliere Di Matteo, Ingroia, Del Bene, un giornalista, un giornale, un poliziotto conosciuto, oppure duecento persone innocenti al mercato. Speriamo che non succeda. Anzi, io ho fede che il Signore questa volta..
 
D: Potrebbero colpire anche un collaboratore di giustizia?
G: Si, ma è meno probabile perché il collaboratore di giustizia si trascina sempre dietro la critica dei perbenisti, che attribuirebbero ogni responsabilità alla mafia, la quale non c’entra perché vogliono solo creare tensione.
 
D: Potrebbero colpire un uomo politico?
G: No, i politici sono colpiti soltanto se non hanno mantenuto i patti. Potevano colpire Lumia, perché è uno dei pochi politici che si occupa di antimafia; anche Crocetta è una persona che sta cercando di fare delle cose buone in Sicilia. E  grazie a Dio non l’hanno fatto. Falcone e Borsellino sono stati minacciati per anni, con lettere di corvi, controcorvi e uccellacci ne hanno ricevuti una valanga. I mafiosi sono più leali dei politici e dei criminali di Stato, perché anzitutto avvertono. Lo hanno fatto anche prima di compiere la strage di Capaci, con una missiva arrivata a tutto il Governo, che avvertiva non solo della strage, ma anche della volontà di colpire un magistrato a Palermo. Mancava poco che fornissero l’indirizzo..
“Il tritolo è arrivato anche per me, lunedì scorso…”, disse Paolo Borsellino che sapeva perfettamente che era solo questione di giorni. Ma lo Stato non ha fatto niente. I carabinieri e i poliziotti poveretti facevano il loro dovere, ma alcuni dei loro superiori erano collusi, infatti non ordinarono nemmeno la rimozione in via D’Amelio.
 
D: Papa Francesco I afferma di voler riformare la Chiesa per portarla ai poveri. Cosa ne pensi?
G: Mi piace molto quello che dice, ma dobbiamo aspettare perché ancora ai poveri non è arrivato niente. Il Vaticano continua ad essere nelle mani della Mafia ed i potenti cardinali che occupano i suoi Ministeri più importanti non sono stati rimossi. Le parole sono bellissime, ma io voglio i fatti! Aspettiamo.. sono tanto paziente: ho aspettato duemila anni, figurati se due mesi possono cambiare qualcosa.
 
D: Sta ripercorrendo un pò il discorso di Papa Luciani…
G: Nei discorsi sì. Adesso voglio vedere i fatti.
 
D: Sarebbe un bel segno…
G: Non sarà un bel segno: sarà il Segno, uno dei Segni celesti sulla Terra.
Papa Luciani è stato ucciso dopo 33 giorni di pontificato e non ha potuto fare niente. Avrebbe voluto, ma a quel tempo il Vaticano, paradossalmente, era più potente. Oggi lo è ancora, ma è più esposto, perché nel ’78 non avevano pubblicato neppure una virgola sugli scandali interni, di conseguenza si potevano permettere addirittura di uccidere un papa. Nessuno avrebbe detto niente, come infatti è avvenuto. Oggi invece, con tutti gli scandali e le indagini della magistratura in corso, se morisse un Papa bello e sano come un pesce, non ingannerebbero più nessuno;  l’investimento che hanno fatto su Papa Francesco ricadrebbe sulle loro teste. Hanno investito tutto sul nuovo Papa per far ritornare i fedeli. Un’immagine mondiale strepitosa, infatti il numero dei devoti presenti in Piazza San Pietro si è moltiplicato. Se ammazzassero il Papa, non ci andrebbe più nessuno e tutti direbbero: “Siete stati voi ad ucciderlo”. Quindi devono trovare un’altra strategia, non vorrei essere nei loro panni: metterlo sotto ricatto, perché questo Papa ha un passato ombroso ed è ricattabile. La sua omertà e complicità con la dittatura non si addice ad uomo che dovrebbe essere Santo. Giovanni Paolo II, paradossalmente, anche se a me non è piaciuto per niente, è venuto con un accredito fantastico; una storia forte, senza ombre, un sacerdote martire della Polonia che ha conosciuto molto da vicino le ingiustizie, la guerra, le deportazioni, il carcere, il dolore e le privazioni.
Papa Francesco I ha invece una storia debole e lo potrebbero ricattare minacciando di svelare alla stampa o ad un giornale leader a livello mondiale, i documenti segreti della Chiesa durante la dittatura Argentina insieme ai crimini commessi dai Gesuiti, di cui Bergoglio era a capo. Se lui fosse forte, secondo me potrebbe anche resistere ignorando i ricatti, ammettendo gli errori commessi in Argentina durante la dittatura, in parte già confessati e per i quali ha chiesto perdono, dicendo: “Io vado avanti”, sarebbe una scelta eccezionale, quella che vuole Dio. Nessuno è senza peccato e Papa Francesco, ammesso anche che abbia addirittura collaborato con la dittatura, potrebbe pentirsi e voler dare la sua vita alla Chiesa. San Paolo non ha forse ammazzato i cristiani? Se la Chiesa Argentina ha commesso gravi errori contro i nostri fratelli perseguitati e uccisi e lui si fosse pentito davvero, come ha dichiarato ed ora volesse riformare la Chiesa, noi gli diremo: “Vai avanti!”. Se invece non lo farà e resterà vivo, significa che ha accettato il compromesso.
Se sarà perseguitato è un santo. Se invece verrà esaltato e alle sue parole non seguiranno i fatti, sappiate che ha firmato il compromesso. I cattolici non vi diranno mai queste cose! Solo la chiesa di Giovanni insegna il discernimento. È sufficiente prendere il Vangelo e verificare se la Chiesa aiuta i poveri, attacca i potenti, si spoglia di tutte le sue ricchezze.. è tanto semplice!
 
D: Nel racconto del Vangelo dove i farisei portano l’adultera a Gesù perché la giudichi e condanni per aver infranto la legge, mi ha colpito particolarmente la scena dove Lui si china e traccia segni, col dito per terra. Perché i Suoi gesti vengono in seguito ripetuti e quindi messi in rilievo?
G: Dobbiamo capire che cosa stava disegnando; se si trattava di una bella donna e lo avrebbe anche potuto fare perché Lui era un provocatore, o se fosse qualcosa di più serio. Di fatto, Lui stava disegnando il pesce, l’Alfa e l’Omega. Mentre gli scribi e i farisei formulano la domanda pretestuosa, Gesù disegna nella sabbia il pesce, il segno cristiano di quel tempo, per indicare che stava lavorando nell’era dei pesci, dove vigeva ancora una legge assurda che Lui stesso avrebbe cambiato, facendo tutte le cose nuove, portando quella civiltà nell’Era dell’Acquario.  
Successivamente traccia l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine, cioè il Sole, perché Lui è il Sole incarnato. Che cosa poteva rispondere il Sole a quel branco di animali selvaggi? Esattamente quello che ha risposto: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Gesù fa questo affinché gli Apostoli, in particolare Giovanni, vedessero quello che Lui disegnava per poi trasferirlo a noi, i Suoi discepoli. Il messaggio di Cristo non era tanto rivolto ai presenti, ma a noi, affinché oggi comprendessimo il passaggio dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario, ossia l’era dello Spirito.
 
D: Al termine del racconto, quando tutti si erano allontanati, Gesù disse all’adultera: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”.  Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”. Perché dice “Non ti condanno” e non dice “Ti perdono”?
G: Gesù disse: “Va’ e non peccare più”, perché la donna non aveva commesso un peccato mortale,  ma un peccato nei confronti del marito.
 
D: Quindi solo il marito poteva perdonarla?
G: Si, perché aveva peccato contro di lui, che aveva una ventina di concubine. Il marito è andato a cercare gli amici, animali selvaggi del suo pari, per lapidare quella povera donna; ma Gesù, che leggeva la mente ed il cuore di tutti, sapeva che questi avevano amanti, frequentavano prostitute e quant’altro.  Fu così che il marito, che per primo stava per lanciare la pietra, fu anche il primo a farla cadere a terra. Se fosse stato giusto lapidare quella poveretta perché era stata attratta da un uomo ed aveva ceduto alla sua debolezza, che cosa meritava il marito che aveva avuto venti amanti?  Lo avrebbero dovuto scotennare vivo. Con l’autorità di Cristo, che era il Figlio di Dio, nessuno si è permesso di lanciare alcuna pietra, se lo avessero fatto, Gesù sarebbe intervenuto e li avrebbe paralizzati, compiendo così un altro prodigio. Ma non c’è stato bisogno, perché si sono spaventati tutti.
 
D: Duemila anni fa Gesù disse: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,  insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt 28,19). E ancora: « Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15). Oggi tu ci dici che dobbiamo dire la verità alla gente. Ne saremo in grado? Avremo davvero la forza di compiere questo importante compito?
G: Spero che abbiate la forza. Io me lo auguro e pregherò per questo.
 
D: Non solo la forza, anche le parole giuste..
G: Le parole vi verranno da sole, non vi preoccupate.
 
D: Dopo la sanguinazione del 5 aprile hai scritto: “Ho sanguinato a Montevideo, una delle terre benedette da Dio”. Il giorno seguente, dopo l’ennesima sanguinazione, hai scritto: “Ho sanguinato a Buenos Aires. In Cristo, vostro Giorgio”. Cosa s’intende per “terre benedette da Dio?” Perché Montevideo e non Buenos Aires o l’Italia?
G: Montevideo è inteso come centro del SudAmerica. Io mi riferivo alla Galilea dei Gentili, che comprende tutta l’America Latina, quindi nello specifico SudAmerica, Centro-America e tutta l’Europa Latina. Queste terre rappresentano la nuova Israele. Non significa che gli altri popoli siano meno importanti.
 
D: Hai detto che Gesù perdona i nostri peccati passati e futuri, ma non ci perdonerà se lasciamo l’Opera… Quali sono questi peccati?
G: I peccati umani. Non posso fare l’elenco, perché entrerei nel merito. Tutti noi li commettiamo e, dato che non siamo bambini, a pensarci bene possiamo vederli da soli. Posso dirti quello che non devi fare a livello generale: non rubare, non uccidere, non ammazzare i bambini, non sequestrare, non fare rapine, etc. I peccati umani sono le debolezze, uno di questi è l’adulterio che Gesù ha perdonato e ce ne sono tanti altri. Anche l’assassinio ed il furto possono essere perdonati, se ti penti e dai la vita per l’Opera. Ma la rinuncia all’Opera non avrà perdono e si paga con la morte seconda.

Sandra De Marco
01 luglio 2013
San Giovanni di Polcenigo – PN (Italia)