I “giganteschi macigni” nelle immediate vicinanze di Saturno

di Andrea Macchiarini

La Terra, Marte, Venere e tutti gli altri pianeti del sistema solare ricevettero enormi urti, mentre i giganteschi macigni del pianeta distrutto si dirigevano in tutte le direzioni dello spazio siderale.

I “giganteschi macigni” nelle immediate vicinanze di Saturno

di Andrea Macchiarini

La Terra, Marte, Venere e tutti gli altri pianeti del sistema solare ricevettero enormi urti, mentre i giganteschi macigni del pianeta distrutto si dirigevano in tutte le direzioni dello spazio siderale.

Il pianeta Saturno, troppo piccolo per essere distinto, si trova al centro di uno sciame di 274 lune o satelliti naturali. In questa simulazione grafica sono mostrate solo le 128 nuove lune scoperte e confermate alla data dell’11 marzo 2025, alle loro corrette distanze rispetto al pianeta. Le linee di colore blu e rosso rappresentano le orbite delle lune. Alcune ruotano attorno a Saturno nel normale senso antiorario, detto progrado, come la nostra Luna. Le altre orbitano attorno al pianeta in direzione opposta, o retrogrado. Le linee vicino al centro sono le orbite di Titano e Giapeto, due delle grandi lune esterne di Saturno. Per una migliore comprensione della scala, il cerchio bianco sotto la barra della scala rappresenta l’orbita della Luna attorno alla Terra. (Crediti: K Ly)

Durante la ricerca delle recentissime scoperte riguardanti l’asteroide Vesta, situato nella fascia principale degli asteroidi, e durante la ricerca delle recenti analisi a noi contemporanee riguardanti gli anelli del pianeta Saturno, qui pubblicate in prima parte e seconda parte, una particolare frase si è da subito dimostrata interessante e degna di approfondimento.

All’interno dello scritto di Eugenio Siragusa, datato 18 settembre 1961 e dal titolo “L’UOMO E LA CROCE“, vengono narrate le vicissitudini accadute nel remoto tempo della distruzione del pianeta-luce “Mallona”. Al suo interno è riportato:

[…] La Terra, Marte, Venere e tutti gli altri pianeti del sistema solare ricevettero enormi urti, mentre i giganteschi macigni del pianeta distrutto si dirigevano in tutte le direzioni dello spazio siderale. Molti di questi “piccoli mondi” trovarono un assestamento definitivo orbitando nelle immediate vicinanze del pianeta Saturno. […]

Ora, a distanza di ben 64 anni dalla scrittura di questo testo da parte del contattista siciliano, e con il supporto attuale di telescopi spaziali, missioni spaziali robotizzate in particolare come quella della Cassini-Huygens, possiamo approfondire almeno questo piccolo aspetto: esistono dei “macigni giganteschi”, addirittura chiamati “piccoli mondi”, che orbitano attorno al pianeta Saturno?

Intestazione originale dello scritto di Eugenio Siragusa intitolato “L’Uomo e la Croce” del 18 settembre 1961.

I satelliti naturali dei pianeti del Sistema solare

Grazie alla possibilità di accedere a qualsiasi tipo di informazione semplicemente utilizzando la connessione internet, andiamo a vedere ad oggi quante lune posseggono i pianeti del Sistema solare. Questo naturalmente in base a quello che alla data odierna la civiltà umana attuale della Terra è riuscita a scoprire.

  • Mercurio: 0 lune (nessun satellite naturale conosciuto).
  • Venere: 0 lune (nessun satellite naturale conosciuto, anche se ha particolari asteroidi che orbitano attorno ad esso).
  • Terra: 1 luna, la Luna.
  • Marte: 2 lune, Phobos e Deimos.
  • Pianeta minore Cerere: 0 lune.
  • Giove: 97 lune. Io, Europa, Ganimede e Callisto sono le più celebri. Le prime 50 lune di Giove hanno dei nomi propri, mentre le restanti 47 hanno solo una designazione tecnica provvisoria.
  • Saturno: (vedi descrizioni successive)
  • Urano: 28 lune. Ariel, Umbriel, Titania, Oberon… tutte tranne l’ultima hanno dei nomi propri.
  • Nettuno: 16 lune. Tritone, Nereide, Naiad, Thalassa… tutte hanno dei nomi propri.
  • Pianeta minore Plutone: 5 lune. La più grande è Caronte, anche la altre hanno un nome proprio.
  • Pianeta minore Haumea: 2 lune, Namaka e Hi’iaka.
  • Pianeta minore Makemake: 1 luna, ancora designata con la sigla S/2015 (136472).
  • Pianeta minore Eris: 1 luna, Dysnomia.

Questa è la situazione attuale aggiornata dei pianeti del Sistema solare e delle loro rispettive lune. Sono stati elencati in ordine di distanza dal Sole, in base all’attuale classificazione: 8 pianeti e 5 pianeti nani. Manca solamente la descrizione delle lune di un pianeta dalla lista, quella di Saturno.

Le lune del pianeta Saturno

Innanzitutto prima di proseguire ulteriormente, vorremmo mettere in evidenza che alla data del 18 settembre 1961, ovvero quella della scrittura e pubblicazione del documento “L’UOMO E LA CROCE” da parte di Eugenio Siragusa, per la nostra scienza astronomica dell’epoca il pianeta Saturno aveva appena 9 lune, di cui l’ultima scoperta nel 1899.

Dovremmo aspettare ulteriori 5 anni dopo il 1961 per avere l’ufficialità dell’esistenza della decima luna di Saturno, scoperta e confermata nel 1966.

Ebbene alla data odierna sono state scoperte e confermate ben 274 lune orbitanti attorno al pianeta Saturno.

Ciò significa che:

  • Saturno ha quasi il triplo delle lune di Giove (per la precisione 2,88 volte), il pianeta dal campo gravitazionale più potente e quello con il secondo numero di satelliti naturali più elevato di tutto il Sistema solare.
  • Saturno ha quasi 10 volte il numero delle lune di Urano (per la precisione 9,78 volte), il pianeta a lui più vicino e quello con il terzo numero di satelliti naturali più elevato di tutto il Sistema solare.

Da notare che questa cifra di 274 satelliti naturali orbitanti attorno al pianeta Saturno è stata aggiornata di recente.

Anzi si potrebbe affermare che il numero delle lune di Saturno è quasi raddoppiato molto recentemente.

Il giorno 11 marzo 2025 il Minor Planet Center, organismo ufficiale dell’Unione Astronomica Internazionale, ha rilasciato ben tre circolari elettroniche (Minor Planet Electronic Circulars) tramite le quali è stata ufficializzata l’esistenza di ben 128 nuove lune di Saturno con orbite confermate in un solo giorno:

La popolazione dei satelliti orbitanti attorno a questo pianeta è passata quindi da essere 146 al numero odierno di 274 !

Inoltre questa cifra non include né le molte migliaia di lune incastonate all’interno del denso e popolato sistema di anelli di Saturno, né alcune centinaia di possibili lune distanti, di dimensioni di un chilometro circa, che sono state osservate in una sola occasione e quindi non confermate.

Ora la semplice domanda è: come mai Saturno ha tutte queste lune, di gran lunga maggiori nel numero rispetto a tutti i restanti pianeti del Sistema solare?
La risposta della scienza attuale è: ancora nessuno lo sa.

Ma come abbiamo sopra anticipato, vi potrebbe essere una risposta che arriva da molto molto tempo addietro e divulgata “appena” 64 anni fa ad opera del celebre contattista siciliano Eugenio Siragusa, contenuta in parte nello scritto “L’UOMO E LA CROCE” e in tutti i messaggi Dal Cielo Alla Terra in cui si fa menzione all’antica esplosione del pianeta-luce Mallona.

Simulazione grafica delle orbite dei 250 satelliti irregolari esterni di Saturno, noti alla data del 5 maggio 2025. Le orbite delle lune sono colorate in base alla loro direzione orbitale: i satelliti progradi sono colorati in blu mentre i satelliti retrogradi sono colorati in rosso. I 24 satelliti regolari di Saturno (orbite circolari ravvicinate e a bassa inclinazione) sono colorati in turchese; il satellite regolare più esterno è Giapeto. I parametri delle orbite delle lune irregolari sono tratti dal Natural Satellites Ephemeris Service (MPC-NSES) del Minor Planet Center e le posizioni dei satelliti sono indicate da punti bianchi. Le traiettorie mostrate qui sono approssimative, vale a dire è solo una rappresentazione grafica. (Crediti: Nrco0e)

La natura dei satelliti orbitanti attorno a Saturno

Cercando di sintetizzare una situazione reale abbastanza complessa, possiamo riassumere che i satelliti naturali di Saturno sono numerosi, ad oggi 274 confermati, con dimensioni che vanno da piccole lune di meno di 1 km fino all’enorme luna Titano, addirittura più grande del pianeta Mercurio.

Brevemente:

  • Tra tutte, solo a 64 lune è stato assegnato un nome proprio, le restanti hanno la designazione tecnica derivata nel momento della scoperta.
  • Tra tutte, solo 13 lune hanno un diametro maggiore di 50 chilometri.
  • Gi ultimi satelliti naturali recentemente scoperti hanno tutti un diametro compreso tra 1 e 5 km circa.

Il primo dato importante che vorremmo portare in evidenza è che tutti i satelliti naturali (o lune) di Saturno si possono dividere in 2 grandi tipologie:

  • SATELLITI REGOLARI: sono solo 24, appena il 9% circa del totale scoperto.
    Vengono definiti “regolari” semplicemente perché hanno orbite con moto diretto, cioè ruotano attorno al pianeta nella stessa direzione in cui Saturno ruota attorno al proprio asse. Hanno piani orbitali poco inclinati rispetto al piano orbitale di Saturno, cioè ruotano attorno al pianeta più o meno tutte parallelamente rispetto alla linea dell’equatore si Saturno.
  • SATELLITI IRREGOLARI: sono 250, il 91% circa del totale dei satelliti a oggi scoperti.
    Le lune irregolari sono piccoli satelliti con ampio raggio di rotazione rispetto al pianeta, piani orbitali inclinati e molto spesso retrogradi, cioè ruotano in senso opposto rispetto al senso di rotazione del pianeta. Gli astronomi e i ricercatori ritengono che queste siano state acquisite dal pianeta madre attraverso un processo di cattura gravitazionale.

Questa quasi totalità di lune irregolari orbitanti attorno a Saturno merita un approfondimento.
Oggi con l’utilizzo di telescopi e sensori per la cattura della radiazione elettromagnetica all’avanguardia, tramite l’analisi dettagliata della poca luce solare che queste lune riflettono si può avere una panoramica generale, a grande distanza, della composizione chimica delle superfici di questi satelliti.

Ebbene essi risultano emettere generalmente spettri nella luce visibile e nelle bande vicine all’infrarosso (calore), dominati da bande di assorbimento dell’acqua: ciò significa che molto probabilmente o sono fatti di ghiaccio oppure c’è dell’acqua sulla loro superficie. Le analisi della banda di luce emessa rivela inoltre che essi sono di colore neutro (grigio) o rossiccio, simili agli asteroidi più comuni nel sistema solare. Un dato rilevante è che la luce che riflettono è decisamente meno rossa rispetto agli oggetti della fascia di Kuiper. Questo dato è importante perché potrebbe essere un ulteriore indizio che indicherebbe la loro provenienza: essendo di un colore diverso, molto probabilmente non provengono dalla fascia di materiale spaziale esterno alle orbite dei pianeti del Sistema solare.

Essendo di numero elevato, le lune irregolari di Saturno sono state suddivise in gruppi orbitali, cioè gruppi differenti in cui i parametri orbitali sono più o meno simili: gruppo Inuit, gruppo Gallico e gruppo Nordico.

Tra le ricerche degli scienziati e degli astronomi spicca un dato molto indicativo: in base a degli studi sull’attività geologica in relazione alle maree gravitazionali della luna Encelado e sulla mancanza di prove di ampie risonanze gravitazionali passate nelle orbite delle lune Teti, Dione e Rhea, i dati suggeriscono che queste grandi lune potrebbero avere solo 100 milioni di anni. La stessa datazione che nuovamente salta fuori per l’ennesima volta.

Pagina 2 dello scritto “L’Uomo e la Croce” di Eugenio Siragusa del 1961.

Ricordiamo che il pianeta Saturno, insieme a tutte le sue lune è distante mediamente dal nostro pianeta circa 1 430 000 000 Km, cioè 1,43 miliardi di chilometri. Potremmo anche definire che Saturno dista mediamente dalla Terra 79 minuti luce: è talmente lontano che la luce impiega circa 79 minuti per partire da Saturno e arrivare sul nostro mondo.

Questo è il motivo principale per cui tutte le indagini che gli astronomi e ricercatori della nostra civiltà umana attuale hanno fatto, stanno facendo e faranno relativamente alla storia del nostro Sistema solare sono a dir poco difficili e tecnicamente richiedono una grandissima precisione.

Rimarremo in attesa di ulteriori future scoperte relative al numero dei satelliti orbitanti attorno al pianeta Saturno, in attesa della conferma di tutti gli asteroidi catturati dal campo gravitazionale di Saturno osservati solo una volta e ancora non confermati.

Utilizzando le stesse parole che usò Eugenio Siragusa nel 1961, che siano i “giganteschi macigni” dal diametro di circa 1-5 Km come le numerose lune irregolari o che siano i “piccoli mondi” come ipoteticamente i “giovani” satelliti più interni Teti, Dione e Rhea, dal diametro compreso tra i 1000 e i 1500 Km, sicuramente abbiamo ancora tantissimo da conoscere e capire su Saturno e sul nostro Sistema solare.

Andrea Macchiarini

23 giugno 2025


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