Di Francesca Panfili
Il compiersi dell’alchimia nella nostra vita avviene grazie alla presenza del Calice Vivente della Comunione Cristica. Nel suo sangue e nel suo sorriso ci siamo ritrovati ed abbiamo abbracciato le nostre parti d’ombra riconoscendole, lasciandole andare e rinascendo a noi stessi.
Incomprensioni, problemi, prove e tentazioni si sono risolte in quella stretta salvifica in cui questo Calice, che vive in mezzo a noi e che è in grado di mostrarci la reale essenza delle cose e di riaccendere il fuoco della Verità che spesso lasciamo affievolire, ci ha salvati dal destino comune.
Se non lasciamo sempre acceso il fuoco sacro che ci brucia nel plesso, se non ci occupiamo di porre sempre legna nel braciere antico della Conoscenza, se ci scordiamo chi stiamo servendo e di chi desideriamo compiacere, ecco che le tenebre avranno la meglio sulla nostra vita. Dio spesso ci dona grazia a noi indegni perché sa leggere nel profondo del nostro cuore l’amore che nutriamo per Lui e per questo invia il suo più grande servo a ripescarci nelle trame della vita, tra i miserabili e gli ultimi. E il fedele Calice della Comunione ci abbraccia, ci scuote, si prende i nostri mali, ci libera, scende nei nostri inferni per ridarci vita e per redimerci.
Quando questo accade si assiste ad una rinascita, ad un’operazione alchemica che rimane impressa nello spirito. E cosi l’insegnamento acquisisce ancora più pregnanza e diviene un tatuaggio indelebile che ci accompagnerà per sempre.
Così è accaduto molte volte.
Riporto allora dei concetti a cui abbiamo assistito validi per ognuno di noi perché si compia dentro i nostri cuori la trasformazione necessaria per rinascere in Cristo e per dare a Lui ogni pezzo della nostra vita servendo il più grande sulla terra nel progetto che il Padre ci ha riservato per amore della Vita e della Verità.
‘Nella vita amo essere diretto e non amo i malintesi. Mi rivolgo a voi fratelli perchè sento che alcuni di voi sono ancora lontani dal vivere la fratellanza. Siete lontani perché a volte si creano tra voi problemi inutili, riserve mentali o pensieri che rimangono in testa e diventano macigni.
La mia storia la conoscete tutti. È una storia trasparente ed io vivo solo per questa Causa. E’ questo Ideale che voglio servire. E’ questo l’Ideale a cui ho dato tutto me stesso, tutti i miei soldi, i miei figli e la mia famiglia.
Sono molto esigente con me stesso e spesso lo sono anche con voi fratelli perché voglio che capiate.
A me non interessa avere una comunità spirituale o una confraternita. A me interessa creare un esercito di soldati che servono Cristo perché è a Lui che devo obbedire. E’ Lui che mi ha detto di condurre la lotta contro i criminali, di scovarli ed eliminarli. Io non ho armi. La mia arma è l’informazione e la cultura, è il sostenere i magistrati giusti, divulgare il messaggio di Gesù Cristo e la sua seconda venuta, appoggiare chi come mio figlio aiuta i bisognosi. Questo è ciò che facciamo nei nostri gruppi che chiamiamo arche, dove ci sono dei soldati che usano le armi di cui vi ho parlato. Questi soldati, come io li chiamo, è necessario che servano l’obbedienza e che abbiano fiducia in chi li guida e in chi dà le direttive in questa Causa.
Io non ho bisogno di persone che hanno problemi. Se ci sono sarò costretto ad allontanarle perché non è quella la causa che mi interessa. Io desidero che voi siate fratelli e amici e che non abbiate incomprensioni tra voi. Io desidero che non si perda tempo in incomprensioni perché tra voi ci sono io e se ci sono dei problemi che voi non riferite e che continuano a sussistere nella vostra io lo verrò a sapere e se continuano voi sarete allontanati. A me non interessa nulla delle vostre vite private. Non mi interessa se avete una famiglia, se siete sposati o accompagnati. A me interessa solo che siamo insieme in questa battaglia e che voi vi affidiate a quello che io vi dico nell’Opera che serviamo.
Vivere nell’Opera significa seguire le direttive dell’Opera. Tutti possono ascoltare quello che divulghiamo ma se vogliono fare l’Opera il Cielo richiede obbedienza. So benissimo che questa è la cosa più difficile da seguire oggi ma vi dovete fidare.
Fidarsi non è facile perché io potrei essere un impostore, un approfittatore, un ingannatore ma voi sapete che io non sono niente di tutto questo. Quindi cosa dovete fare per accettare questo? Dovete guardare i fatti cioè la mia vita quotidiana che non è nascosta.
Io non ho una vita privata, l’ho persa anni fa. I miei figli non hanno conosciuto papà e mamma ma sono cresciuti con la gente. Intorno a loro c’erano solo fratelli e arche.
Io non giudico la vostra vita privata e non ci metto becco. Altrettanto voi dovreste fare con la mia, ammesso che ne abbia una.
I fratelli che arrivano nell’Opera in questo momento si trovano di fronte al fatto che non hanno scelta, diversamente da come avveniva prima. Venti anni fa si facevano confronti, si parlava dei problemi come in una famiglia ma oggi non è più così. Chi mi conosce da tempo ha visto questa trasformazione. Ora io non posso più stare dietro a queste cose. Adesso è il tempo in cui dobbiamo obbedire agli ordini di chi dirige e fare azioni di guerra con le armi della cultura, della presenza, della denuncia e dell’informazione.
Io sono piccolo. Non sono come i giusti che servo ma vi assicuro questo: io non ho tanto tempo, devo fare in fretta, devo correre come un pazzo perché il tempo scorre. Per questo allora vi chiedo di non farmi perdere tempo. Il tempo mi sta correndo dietro. C’è una scadenza e sono indietro e quindi non mi create problemi ma fidatevi di me. Voi non conoscete ciò che io so e nemmeno me lo potete chiedere perché io non ve le dirò mai per proteggervi. Si tratta di questioni di vita e di morte.
Non ho tempo per stare dietro a problemi futili per questo vi dico di affidarvi.
Vorrei che voi vi fidiate e che il vostro unico pensiero sia fare l’Opera.
Qui nessuno vi giudica. Io ho solo bisogno di sapere se posso considerarvi come miei soldati in questa guerra o no, se posso darvi incarichi e responsabilità oppure no.
Voi siete i miei fratelli ma ora io devo capire se siete anche miei soldati. Potete essere entrambe le cose o no. Se siete dei fratelli sappiate che rimarrete indietro perché ascolterete solo le conferenze e assisterete ogni tanto alle cose che facciamo ma non sarete operativi. Per essere operativi con me dovete essere dei soldati e per esserlo è necessaria l’obbedienza e la fiducia. Certamente potete fare dei suggerimenti ma non mettervi a questionare altrimenti non siamo veloci e rapidi.
In questo modo sono cresciuti i giovani che avete visto recitare, suonare e ballare sul palco e che ci emozionano.
Io voglio vedere che nell’Opera siete presenti, che abbattete vostri modelli mentali e cattolici, che mi cercate e che ci siete. Dovete avere fiducia in me.
Per questa ragione io devo darvi prova che la mia integrità totale e voi la dovete pretendere da me ma il nostro è un rapporto reciproco. Anche voi dovete essere integri e affidarvi.
Vedete, io non sono mai stato quella persona che vi dice una cosa ma poi non la fa. Io vi dimostro che se vi dico una cosa sono il primo che la porta avanti.
Se io vi do fiducia è giusto che voi me la restituiate.
So che questa è una disciplina ferrea. Io così ho cresciuto questi splendidi ragazzi che oggi sono artisti e attivisti. Non li ho fatti respirare e sono stato esigente e se non avessi fatto questo oggi non avrebbero mai avuto questo risultato perché per essere grandi artisti, persone di successo, è necessario lavorare tantissimo e avere un allenatore che non ti dà respiro, un coach che devi arrivare quasi ad odiare ma che poi amerai perché ti aiuterà a raggiungere questo risultato.
Se vedete che il diavolo cerca di dividervi cercatemi e io troverò la soluzione giusta ma vi dovete fidare. Non dovete dubitare.
So che la mia è la metodologia più difficile e irrealizzabile del mondo, la più terribile che c’è ma se voi la seguirete diventerete messaggeri di Dio. Se voi entrerete in questa metodologia diventerete pastori di uomini, avrete dei discepoli, diventerete dei profeti quando Dio vi chiamerà perché ad ognuno di voi Dio lo chiamerà a dirigere anime nel futuro.
Dovete fare gavetta e quando diverrete dei grandi soldati, avrete a vostra volta dei soldati che porterete al Signore perché avrete avuto un maestro che è stato esigente con voi e che vi ha insegnato la fiducia, l’obbedienza e l’umiltà.
Sapete che io non vi deluderò. Vi ho dato tante prove che il Signore è con me. Se si fida lui di me perché voi non vi dovreste fidare?
Se non facciamo così, questa guerra che è in corso non la vinciamo.
Io so che individualmente voi siete tutti straordinari ma da soli non siamo sufficienti. È il gruppo che deve emergere e che dobbiamo creare.
Per noi l’etica è fondamentale cosi come la nostra unione.
Combattiamo le organizzazioni criminali e li sapete quanto la fiducia verso i leader sia totale. E loro svolgono una lotta per proseguire un sistema violento. La loro fedeltà dobbiamo averla anche noi ma nel bene, nella Causa che serviamo.
L’etica è per noi deve essere fondamentale cosi come l’umiltà perché noi comunque rimaniamo sempre dei servitori, coscienti di non sapere, come diceva Socrate, e quindi sempre pronti ad imparare dagli altri altrimenti, se non faremo questo, saremo messi alla prova e cadremo.
Noi dobbiamo sempre superare noi stessi, dare sempre il massimo.
Noi non giochiamo per partecipare ma per vincere. Non facciamo il nostro lavoro per soldi o per vanità ma per la Causa. Anche se su molte cose eccelliamo noi dobbiamo sempre essere pronti ad essere solidali con gli ultimi e ad esaltarli. Dobbiamo sempre aspirare al servizio e non cercare mai qualcuno che ci serve.
Io desidero servire sempre il fratello. A me non piace la logica ‘armiamoci e partite’. Io desidero essere il capofila delle cose che propongo, essere il primo che arriva a servire e l’ultimo che se ne va.
Solo se faremo così riusciremo a compiere molta strada altrimenti, se avverrà il contrario, cadremo.
Quando sbagliamo ammettere l’errore non è un atto di debolezza ma è un atto di forza. Diventi più potente se ammetti l’errore, diventi più riconosciuto dagli altri perché hai avuto il coraggio di umiliarti, di non giustificare le tue debolezze. Sei forte quando ammetti che sbagli. E’ cosi che il discepolo riconosce il suo maestro perché il maestro scende al suo pari.
Il Signore lo ha fatto con noi. E’ sceso nella nostra miseria a riprenderci, ci ha voluto salvare anche scendendo nella nostra melma, nonostante lui sia il Figlio di Dio. Questo lo ha reso grande. Lui ha dimostrato la sua umiltà anche se è il Figlio di Dio. Lui è venuto da me, miserabile, per farsi come me anche se lui è l’Altissimo.
Ora vi chiedo di venire qui e di abbracciarci’
Ancora una volta il Calice Vivente della Comunione Cristica ci ha riunito, ci ha fatto rinascere, ha compiuto la santa alchimia dello spirito.
Umiltà, servizio, obbedienza, fiducia, volontà, disponibilità, costanza sono le virtù che dobbiamo realizzare per accedere ai segreti del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Grazie Giorgio che attraverso il tuo eterno sacrificio ci fai rinascere sempre.
Solo un amore superiore, spinto dai passi di colui che ti guida e che non ci ha lasciati orfani, può rendere tutto questo realtà.
Con la speranza che da queste parole possa trasparire tutta l’emozione e la gioia provata per aver assistito a questo insegnamento. Che arrivi a tutti i fratelli, anche a quelli più lontani, che sono i più fedeli al cuore del nostro amato Maestro
Francesca
5.8.21