IL PANE DELLA VITA
15 e 16 agosto 2009 – Incontro spirituale ad Arca 3
Il 15 di agosto è il giorno in cui si ricorda l’assunzione in Cielo della nostra Celeste Madre Miriam ma è anche il giorno di ferragosto, cioè il giorno in cui in Italia tutti, o quasi tutti, si trovano in vacanza. Le persone che ancora non sono partite, si riversano nelle strade per raggiungere un posto di villeggiatura o per concedersi qualche ora di rilassamento e staccare così dalla routine quotidiana. Purtroppo anche il giorno in cui si contano ogni anno troppi morti sulle strade. La gente presa dalla frenesia della vacanza, alla ricerca di qualcosa che poi in realtà non trova, mette troppo spesso in pericolo se stessa e soprattutto gli altri. Ma quante persone dedicano un po’ di quel tempo prezioso al proprio spirito, ad una ricerca interiore, alla ricerca della verità, alla conoscenza? Quante sono veramente preoccupate del futuro dei propri figli, dello sfacelo che la nostra generazione sta lasciando loro in eredità. Poche, pochissime. Eppure non è difficile sapere, occorre solamente il desiderio di trovare e la volontà di cercare ma l’assuefazione ad una società tanto assurda si è impadronita degli uomini che abitano questo mondo e la spinta verso il cambiamento si è spenta così come l’amore per la vita. Tanti si chiedono: ma come sarà fatto l’inferno? Ci siamo dentro caro uomo! Ma c’è di peggio, molto peggio. La morte seconda, un inferno che toglie all’uomo la capacità di agire come tale, riconducendolo all’interno dell’anima collettiva animale, affinché gli venga tolta la possibilità di danneggiare il prossimo e gli venga data la possibilità di imparare attraverso la sofferenza, visto che non gli sarà tolta la coscienza di essere stato uomo. A ciascuno di noi la scelta, in base alle proprie azioni. Ma il tempo rimasto è veramente poco per cambiare.
Il paradiso però può essere vissuto anche dentro l’inferno. Si, perché il paradiso è una condizione interiore, una coscienza, la coscienza del bene più prezioso che il Grande Spirito, Padre-Madre, ci ha donato: la Vita. Il Sole, nell’olocausto di questo mondo, ogni mattina si leva, comunque, alto nel cielo continuando ad elargire agli uomini alimento e calore con i Suoi luminosi raggi, accarezzando la Terra e i suoi figli con le mani calde, forti e sicure di un Padre.
Ma il tempo scade, il tempo per questa umanità adultera e malvagia è terminato, il Cristo sta preparando la Sua manifestazione al mondo perché una nuova era è alle porte: l’Era dell’Acquario. La nuova era di cui parlava il Maestro dei Maestri Gesù Cristo sta entrando in questo nuovo tempo, nel quale le tenebre saranno scacciate e la Luce regnerà e scalderà il cuore dell’Uomo Nuovo.
Noi, anche se immeritatamente, viviamo il paradiso seppur con tutte le nostre debolezze e i nostri peccati che ancora dobbiamo migliorare e cambiare. Abbiamo detto si al nostro Re, Gesù-Cristo, che ci ha chiamati a servirlo e alla Terra che chiede aiuto ai suoi figli.
Abbiamo detto si all’Amore, alla Giustizia per i deboli e gli innocenti, alla Pace, alla Fratellanza tra i popoli e in questo servizio che praticamente svolgiamo nelle attività sociali che portiamo avanti siamo illuminati dal faro di un essere molto speciale che come un comandante si trova sempre sulla prua della nave davanti al timone anche quando il mare è in tempesta e alcuni di noi si ritirano sotto coperta per proteggersi, di un uomo che, pur essendo come un Generale, si trova sempre a combattere in prima linea davanti a noi. Si chiama Giorgio Bongiovanni. A lui dobbiamo ciò che siamo oggi. Uomini e donne realizzati nel rispetto dei valori etici e morali della vita, nell’aiuto al prossimo, nella lotta per la libertà dei popoli, accanto ai giusti, in loro sostegno, per la difesa del supremo valore della giustizia, per la difesa della Verità senza la quale l’uomo vivrà sempre prigioniero di un potere che lo sottomette, prigioniero di se stesso. Coscienti delle Leggi che governano la Creazione e quindi anche l’uomo, andiamo avanti nella nostra battaglia insieme a tutti coloro nel mondo che come noi lottano per gli stessi ideali migliorandoci ogni giorno, seguendo i preziosi insegnamenti che il più grande degli uomini, Gesù Cristo, ci ha lasciato in eredità nei Vangeli, annunciando la Sua seconda venuta sulla Terra trepidanti nell’attesa di quel giorno da Lui annunciato.
Le note di un’antica, dolce melodia si diffondono intorno agli amici e fratelli venuti a trovarci da vari paesi d’Italia, dalle varie arche. Siamo felici come sempre di stare insieme e di poter “staccare” dal lavoro quotidiano che comunque portiamo avanti con passione e poter dedicare un po’ di tempo allo spirito che anela ad una sempre maggiore coscienza. Sotto la nostra grande quercia le sedie sono tutte occupate mentre il sole brilla alto nel cielo di questo giorno di Santa Maria, nostra Madre protettrice, mentre gli alberi muovono le loro foglie accarezzate dal vento.
Giorgio lentamente, appena arrivato dopo una ennesima sanguinazione, si avvicina ai fratelli, li saluta dolcemente con la mano e si siede di fronte a loro. Le mani scoperte mostrano quei segni vivi che ancora trasudano quel sangue sacro … le note di quella melodia entra nei nostri petti insieme al prodigio che ancora si compie dinanzi ai nostri occhi. La voce profonda … commossa … e rotta da un pianto che profuma di un amore non descrivibile a parole, di una sofferenza per il calvario di troppe piccole creature, di tanti innocenti in questo mondo … Giorgio, come servo di Gesù, invita i fratelli che non lo hanno mai visto da vicino, ad avvicinarsi a quel segno, sussurrando che il Maestro poco prima durante la sanguinazione gli aveva chiesto di farlo, la sua umiltà e il suo sentirsi sempre indegno di fronte ad una presenza tanto sublime profuma di santità … i fratelli uno ad uno si avvicinano lentamente … nell’aria solo i suoni della terra e dei suoi elementi che incoronano quel momento tanto intenso … qualcuno si inchina dolcemente … un altro bacia le sue mani piagate … un altro ancora accarezza delicatamente quei segni … anche i nostri bambini che fino a poco prima ci giocavano intorno, si fermano ad assistere a quanto sta avvenendo, le più piccole delle bimbe spontaneamente si avvicinano a lui con i loro sorrisi beati porgendogli le loro manine … “Una di loro era lì” sussurra Giorgio e continua “lasciate che i bambini vengano a me disse il Maestro” … l’intensità e la profondità spirituale che si respira non ci permette di trattenere il pianto … sollevo lo sguardo … due perle dalle quali scorrono lacrime come diademi mi colpiscono nel profondo, sono i grandi occhi di Lorella che in quello sguardo narrano il cammino di quella santa croce … mi sento avvolta da un onda di energia d’amore dove non ho più la percezione di dove finisce il mio essere e dove comincia quello dei miei fratelli, degli uccelli che volano intorno a noi, del vento, dell’acqua, della Luce … l’unico sentimento è racchiuso in una sola parola: Unione.
Unione agli elementi creati … unione con la Vita … unione con Dio.
L’intensità di quel momento il quale tempo non saprei definire, lo definirei un’assenza di tempo, prosegue con la stessa forte vibrazione e con la voce profondamente emozionata di Giorgio che inizia lentamente a parlare infondendo nei nostri spiriti una conoscenza e una coscienza che non sono di questo mondo. Il Verbo si fa ancora una volta parola di fronte a tutti noi ancora scossi per ciò che abbiamo avuto l’onore di vivere, di percepire, di sentire. Piccoli assaggi di vera vita.