INTERVISTA A GIORGIO BONGIOVANNI CON MAGA A “EL PORTAL” DI RADIO MANTRA (BUENOS AIRES)
Siamo giunti al 25 dicembre 2020, un anno che sembra non finire mai, un anno dove il tempo si è fermato e si ferma soprattutto, proprio come in ogni guerra umana, dove le armi tacciono per un giorno. Il giorno della nascita di Gesù nel mondo: il giorno in cui l’uomo festeggia commercialmente l’incontro con i propri familiari, in cui si prende una pausa, in cui, alcuni, pochi, rendono omaggio in quel presepe, in quella culla di indigente, alla nascita del Re del mondo.
Un mondo fermo, rinchiuso nella rete spazio tempo, osserva le sue miserie. L’uomo, vittima della sua stessa ragnatela di consumismo e possesso, non riesce a trovare la via d’uscita ai suoi problemi quotidiani, perché non ha la volontà che l’amore dona, né la fede necessaria per andare avanti a sostenerlo.
Ma alcune voci continuano ora più che mai ad incoraggiare l’uomo ad un risveglio urgente. Alla nascita di Gesù, l’Uomo-Amore, nel cuore umano.
Maga e il suo programma El Portal di Mantra FM, ospitano Giorgio Bongiovanni a mezzogiorno di Buenos Aires.
Giorgio riflette sulla situazione attuale in questo cambiamento collettivo:
Questo Natale vedo nel mondo una situazione dove finalmente TUTTA L’UMANITÀ CONDIVIDE LA SOFFERENZA. Perché la pandemia non è un segno che sta solo facendo soffrire e provocando la morte di milioni di persone nel mondo; è anche un segno che STA RISVEGLIANDO i nostri occhi, quelli del mondo d’Occidente: il primo mondo, Europa, Stati Uniti. Anche il secondo, il terzo mondo, che dipendono dall’Europa, dagli Stati Uniti, sono stati tutti coinvolti in una catastrofe. Non è una catastrofe irreversibile, ma sicuramente è una pandemia, una delle più forti degli ultimi secoli e che, finalmente, insisto, sta mostrando la sofferenza a tutta l’umanità. Perché noi, credo, circa uno o due miliardi di persone, rispetto ai sette miliardi di persone, nonostante i nostri problemi, guerre, attentati, mafie, vivevamo sulla Luna, su un altro pianeta, che non era il nostro. Vivevamo nel nostro egoismo, nel nostro razzismo. Perché la tragedia che vive il mondo non è del 2020. È una tragedia che viene dal secolo scorso. Sono oltre 100 anni o anche di più che l’umanità vive una pandemia, perché prima del virus covid-19, Africa, India, il sud del mondo, l’Argentina stessa, i latinoamericani, vivevano già in pandemia. Una pandemia differente: guerre, persecuzioni, malattie, miseria, fame, disoccupazione, violazione dei diritti umani tutti i giorni. Vivevano già nella pandemia. Ora, noi ci stiamo risvegliando.
L’umanità vive da decenni con malattie, oltre alle 25 o 27 guerre che stiamo vivendo in questo momento. Ci sono due paesi, Siria e Yemen, due paesi arabi, dove sono morte mezzo milione, un milione di persone, sotto le bombe che ogni giorno lanciano sulla popolazione civile.
Quindi di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di una pandemia che FINALMENTE COLPISCE ANCHE NOI, paesi che abbiamo abusato della sofferenza dei paesi del terzo mondo, del quarto mondo, sottraendo le loro ricchezze e li abbiamo lasciati nella miseria. Ora, in questo Natale, sono triste: tutta la civiltà umana sta soffrendo. Finalmente, anche i paesi o la popolazione del primo mondo, la più ricca del mondo, non può uscire, deve stare a casa sua, deve curarsi, deve farsi i test per la pandemia, muoiono in Europa tra le 4.000 e le 5.000 persone ogni giorno per il Covid. Si stanno rendendo conto che l’umanità sta soffrendo. Da una parte sono contento, ma dall’altra sono triste, perché la tragedia umana è terribile. Il commento che possiamo fare è che nel Natale 2020 tutta l’umanità sta soffrendo. Nel 2019 ci spartivamo regali, in tutte le famiglie ricche dell’Italia, dell’Europa, come se non esistesse il mondo. Ora ci stiamo rendendo conto che c’è un’umanità che soffre nel sud, nel centro e nel nord del mondo. Allora Buon Natale! Auguriamoci di uscire da questa sofferenza, ma che ne esca TUTTA l’umanità che soffre in questo momento. Non c’è un solo paese che possa dire: “Noi stiamo bene, non ci manca niente, abbiamo buona economia, abbiamo buona ecologia”; no. In questo momento, i paesi ricchi, i paesi poveri, i paesi medi stanno soffrendo. Tutti. E dovremmo chiederci: perché?
Perché la sofferenza della maggioranza dell’umanità è causata dall’uomo. Non è un’esigenza né una condizione necessaria all’evoluzione del pianeta, per ragioni geografiche, naturali o cosmiche, come quando ad esempio accaddero catastrofi all’epoca dei dinosauri, le ere glaciali, dove la gente, gli animali, morivano, e c’erano pandemie impressionanti. Quella era un’evoluzione naturale del pianeta. Oggi, la sofferenza globale del pianeta, causato dalla pandemia, da altre malattie, dalle guerre stesse, dalla droga, miseria, fame, ecc., è provocata dall’uomo. La natura non ha niente a che vedere. Persino alcuni terremoti, non tutti, sono stati causati dall’uomo come conseguenza delle esplosioni nucleari degli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90. Allora perché? Oggi, 25 dicembre del 2020, l’umanità intera e, soprattutto, il primo mondo, i paesi ricchi, STA SOFFRENDO, PERCHÉ ABBIAMO CAUSATO UNA CATASTROFE ECOLOGICA AL PIANETA. Abbiamo causato una catastrofe egoista, diabolica. Quindi il pianeta, non per ragioni naturali, bensì per ragioni di difesa naturale, per difendersi, per sopravvivere, per preservare istintivamente la sua stessa vita, ci sta punendo tutti.
Mi piacerebbe, ma questo è un mio sogno, un’utopia, una mia illusione, che i potenti politici, militari, religiosi, intellettuali, scrittori, poeti, cantanti, relatori, dottori, medici, preti, si riunissero in un palazzo, all’ONU, in un campo sportivo, come il Maracaná del Brasile, e davanti a tutte le telecamere del pianeta esprimano la loro analisi dell’uomo e della natura e cerchino di ristabilire, in forma laica, non in nome di Dio o di Cristo, o di altro, un dialogo con la Madre Terra. Che cosa possiamo fare per cominciare a cambiare lo stile di vita. Dobbiamo cambiare lo stile di vita. Mi permetto di dire TUTTI, ricchi e poveri. Anche i poveri e la classe media, persino la persona povera che cerca nella spazzatura e non ha colpe, nelle grandi capitali. Anche lui deve cambiare lo stile di vita interiore. E forse possiamo salvarci. Altrimenti, è solo l’inizio della pandemia. Se ne presenteranno altre, ed altre ancora, fino ad annientare la specie umana.
Analizzando le parole di Giorgio ci chiediamo quanto sarebbe impattante un cambiamento individuale, in questa situazione globale, quando i potenti si rifiutino di rivedere la propria condotta che, senza dubbio, avrà conseguenze planetarie.
Esistono due modi per salvare la specie umana: una massiva ed una, non massiva, ma scelta. La massiva sarebbe la più giusta, la più corretta, dal punto di vista della giustizia, della vita, ma la stessa massa umana non lo vuole. Prima ho detto “se si riuniscono tutti i potenti del mondo e gli intellettuali, politici, militari, religiosi, atleti, sportivi, poeti, cantanti, filosofi, medici e gente comune della strada come me, se ci viene permesso di riunirci, di fronte a 7 miliardi di persone e discutere come impostare una nuova forma di vita, di armonia, rispettando il pianeta, la massa umana potrebbe salvarsi”. Ma se a questi potenti non importa niente, ai più grandi potenti della medicina non importa niente, ai più grandi milionari sportivi non importa niente, ai più grandi dottori delle università, capi politici, anche ai militari, cantanti, artisti famosi, non interessa e, alla fine, non interessa neanche alla maggior parte della massa umana, cambiare lo stile di vita, allora, il piano di salvezza passa dal piano A al piano B. Ogni individuo che vuole cambiare ha diritto ad una giustizia naturale. Se di cinque milioni di persone in una città, ci sono 10.000 che vogliono cambiare e 4.990.000 no, perché di quelle 4.990.000 persone, 10.000 devono morire? No! Perché noi crediamo, e finché non li vediamo non possiamo dimostrarlo, ma lo diffondiamo, che c’è una civiltà extraterrestre che non è di questo pianeta, e che ha una civiltà evoluta di milioni di anni, che ha un piano B, per offrire il diritto di salvaguardare la propria vita a coloro che vogliono cambiare stile di vita. Li porteranno nelle loro astronavi e lasceranno il resto dell’umanità ad annientarsi. Poi ritorneranno e lasceranno una tecnologia, un’economia, una politica, una cultura, la vita stessa, ricca, affinché i 10.000 di quella città, diano vita a una nuova civiltà. Questa è la mia risposta. Allora, ognuno sa, se lo crede, che vale la pena cambiare per sé stesso e per i suoi familiari, per le persone che ama, per i suoi amici. Purtroppo solo per sé stesso, e non per la collettività. E se lo seguono, ovviamente, le persone devono credere che c’è una forza misteriosa, silenziosa, e per ora non completamente visibile, a causa delle manifestazioni non ancora massive, ma che è pronta per salvare il salvabile. Allora vale la pena che ognuno cambi stile di vita. Mi piacerebbe che lo facessero tutti, ma non ho segnali positivi in questo momento.
Analizzando che, nel caso in cui l’umanità non cambi e tenendo in considerazione che la quarantena imposta si ripercuote come mancanza di lavoro, di risorse, gli domandiamo se stima che la popolazione potrebbe arrivare a manifestarsi massivamente in ribellione dei governi di turno.
È quello che io aspetto, che la gente reagisca, perché se no, significa che vuole morire. Io non so quanto durerà questa quarantena, quanto tempo le persone resisteranno. Indipendentemente dal fatto che sia giusta o meno, la quarantena, o i vaccini (io non sono d’accordo coi vaccini), fino a quando i potenti vogliono far sopportare le persone? La gente uscirà per le strade a protestare. Magari lo faccia, perché sarebbe una forma istintiva, positiva, della preservazione della vita. Perché se la gente continua a credere a questi nefasti personaggi e continua a votarli, malgrado siano già cento anni che li ingannano, allora, non so che cosa dirti. La gente si merita i suoi padroni, se non reagisce.
La mia missione è occuparmi della gente che vuole fare qualcosa, che vuole attivarsi. Per gli altri, non posso fare più niente di niente. Perché ora il problema non è credere o no in Dio, credere o non negli ufo, credere o non nelle stimmate; il problema è se vuoi sopravvivere o no. Io voglio sopravvivere e la gente che non lo vuole, che muoia. Non è un problema di fede. Finalmente posso condividere col mio mondo, col mio primo mondo, qui dove mi sono reincarnato e vivo, la sofferenza. E voglio vedere, se questo primo mondo d’argento, di denaro, di vacanze, di tutti i lussi che ha il primo mondo, che ora soffre e muore, se vuole vivere o no. Vedo che non vogliono vivere; allora devo occuparmi, come spero di essermi sempre occupato, dei miei fratelli, poveri, ricchi, medi, che vogliono sopravvivere.
Le impattanti parole di Giorgio risuonano ancora nella nostra coscienza, quando Maga gli chiede se il Piano B, come evacuazione planetaria, è un’informazione che ha ricevuto come messaggio del cielo.
È il cuore centrale di tutta la mia missione; uno dei due messaggi più importanti in più di 40 anni di cammino spirituale. Sì, me l’hanno detto e ho ripetuto, credo, cento volte questo concetto. E l’altro è la Seconda Venuta di Cristo. È il cuore centrale della mia missione come stigmatizzato. L’evacuazione inizierà nel momento in cui l’umanità decida quasi totalmente di morire, di non sopravvivere.
Allora vedo che questo Piano B si sta avvicinando, perché, conoscendo la storia dei paesi più ricchi del mondo, cercano come sopravvivere alla morte, con la violenza. Poiché se ci fossero soluzioni sarebbero per pochi. Allora articolerebbero la probabile eliminazione di migliaia di milioni di persone, perché loro, i ricchi, vogliono sopravvivere sì o sì. Ma la Terra non lo perdonerà. Non è un’altra l’entità che punisce l’uomo, bensì la Terra stessa. È per questo che ci sono extraterrestri che devono salvare gente buona, come atto di giustizia. Questo Piano B è per me qualcosa di corretto; è il minimo che gli extraterrestri dovrebbero fare.
Se gli extraterrestri non lo facessero, cioè se non salvassero la buona gente che vuole cambiare, compresi i bambini che sono già puri, allora questo sarebbe un segno che era tutta una bugia, che Dio non esiste e perfino io stesso sono una bugia. E sarebbe un’evidenza che Cristo fu un ribelle, ma stupido rivoluzionario come tutti. Questa è una provocazione, un paradosso, per spiegarvi che il messaggio dell’evacuazione dei giusti come piano B, è per me tanto certo, che se questo non succedesse, sarebbe per me la prova, l’evidenza innegabile che Dio è bugia. Che tutto esiste per una causa istintivo materiale e naturale, ma non corretta. Come se l’universo avesse un istinto selvaggio della natura che prolifera in forma violenta ma non armonica. Questo per me è inesistente, perché credo in Gesù. Insisto, perché ho, oltre alle mie evidenze dirette, quelle degli studi scientifici astronomici, che esiste un infinito universo che si sviluppa continuamente ed apparentemente per caso. Ma qualcuno dovrebbe spiegarmi come il caso può essere un orologio tanto perfetto ed essere un’armonia tanto bella, come se il caso fosse come un Dio. Allora, lo stesso caso, per ragioni di evoluzione di sé stesso, deve salvare una cellula cosmica e la gente buona che vive in essa. Altrimenti sarebbe un caos. Nel cosmo non c’è caos. Il cosmo è perfetto perché è Cosmo. Nella filosofia greca il caos è l’antitesi del cosmo.
Maga gli chiede circa il ruolo della chiesa in questo tempo, come protagonista per intervenire in un destino che non derivi nel Piano B.
La chiesa Cattolica apostolica romana, dato che è una chiesa millenaria ha la colpa più grave di tutti. Gli uomini che formano la chiesa, per essere precisi. Perché la vera chiesa è di Cristo e fu detto da Cristo che le porte dell’inferno non prevarranno mai su lei. Ma, la Chiesa Cattolica e i suoi massimi rappresentanti, sono i responsabili della più grave situazione nella quale si trova l’umanità. Non solamente loro, ma credo che abbiano una delle responsabilità più gravi perché non hanno fatto niente. Oggi la chiesa non ha più roghi, né persecuzioni, né Guerre Sante. Oggi abbiamo una chiesa debole, perché non riesce a pagare i grandi debiti che ha, di errori e morti. E non ha la capacità e la forza per cambiare la reale situazione dell’umanità ed aiutarla. Abbiamo Papa Francisco che sta cercando di fare questo lavoro, quello di cambiare la chiesa. Perché, è chiaro, che se non cambia la chiesa non può pretendere di cambiare nessun uomo sulla Terra. E questo lavoro Papa Francisco lo sta facendolo con molto onore e con gran sacrificio. Indubbiamente non è perfetto né sacro, poiché sta commettendo errori, alcuni dei quali riconosce ed altri no. Tuttavia, il suo lavoro è da ammirare.
Se il Papa potesse spazzare via il marciume che ha dentro la chiesa, forse la chiesa potrebbe fare qualcosa di importante per l’umanità. Papa Francisco ha fatto delle dichiarazioni dicendo che “stiamo avvelenando la terra e che la terra si difende” e di fronte a queste dichiarazioni, non solo lo hanno criticato, bensì, quel che è peggio, sono rimasti indifferenti. Allora, la chiesa si trova in una situazione più che grave, in una situazione drammatica; e credo che, a questo Papa, o l’ammazzano, o, forse, creeranno un scisma dentro la chiesa per allontanarlo, e struttureranno un’altra chiesa milionaria coi potenti massoni e coi grandi imbroglioni che stanno in questo momento nel Vaticano. Per adesso, il Papa resiste, ma non può aiutarci rispetto alle catastrofi naturali.
E dunque, l’essere umano possiede nella sua genealogia e nel suo DNA, il potenziale minimo per sviluppare questo cambiamento?
Il nostro DNA ha la capacità di essere un mammifero carnivoro, che istintivamente crea la vita, la difende e la preserva, ha la capacità di relazionarsi col prossimo, quella di avere tolleranza e rispetto fino ad un limite; la capacità di sviluppare il cervello nella scoperta dalle leggi fisiche e creare la genialità dell’architettura, l’arte, la matematica, la poesia, ma fino ad un limite. Allora, con tutti i suoi grandi risultati, avrebbe la capacità di trasformare la civiltà umana in una famiglia, in una civiltà tale che possa incominciare a scoprire l’universo; ma se non può superare il possesso, ritornerà ad essere bestia.
L’uomo non può superare la barriera di avere l’istinto di difendere il proprio territorio e condividerlo con le altre specie, insieme alle grandi ricchezze del pianeta. Quando l’uomo si sente “invaso”, la sua genialità, come essere individuale o spirito, la deposita nella materia in forma violenta. E non è solo per il denaro, bensì per espandere il suo territorio e sottomettere le altre specie alla sua prepotenza. Cioè, l’uomo non riesce a condividere i propri risultati evolutivi, perché nella sua mente limitata e poco evoluta significherebbe un’invasione del proprio territorio.
Le civiltà evolute non hanno questo concetto della proprietà, né dell’economia. La parola economia è, per le civiltà evolute, un concetto del Medioevo, è perfino pericolosa. Per loro, esiste solo condividere la ricchezza e la scienza raggiunta, con tutti i cittadini del mondo e poterne godere con tutti. Questa È LA GENETICA GNA. Allora, non si possono inculcare a qualcuno che possiede la genetica DNA, valori che non sono intrinseci del suo organismo, del suo cervello e del suo spirito. Ma puoi trascinarlo con te nella genetica GNA, se la persona è umile, se è armoniosa, se è buona. E allora avrà il premio di godere di cose che egli non comprende, ma che si merita, per tolleranza e misericordia divina e verrà involucrato nella genetica Superiore.
Sul punto attuale della sua missione spirituale, la 2da Venuta di Gesù, a conclusione dell’intervista, Giorgio dice:
Credo che Cristo ritornerà non più tardi dell’anno 2030. È una percezione; forse, un’illusione o un’utopia, ma è la mia impressione. So che sarà presto la Seconda Venuta di Cristo e credo che gli extraterrestri si presenteranno prima, per dare l’ultimo e disperato messaggio all’umanità, affinché tutti possano vederli e a quel punto decidano: vuoi vivere o vuoi morire? È per questo che gli ultimi anni della mia vita li dedicherò a far conoscere la presenza extraterrestre nel mondo, insieme all’annuncio della Seconda Venuta di Cristo. Ed è per questo che ho il dovere nella mia vita di informare il pubblico circa i bugiardi, i mafiosi che continuano ad imbrogliare il mondo, mentre milioni di persone lo ignorano. Il mio dovere è informare la gente su ciò che io definisco l’attività dell’Anticristo e che identifico nelle mafie, nei criminali e nei guerrafondai. Non so quanto tempo ho. Ma l’ultimo messaggio che posso dare è che grazie all’amore continuiamo a sopravvivere in questo pianeta, perché nessuno può ucciderlo e NESSUNO PUÒ SCONFIGGERE L’AMORE.
Adorniamo le nostre case e i nostri cuori con un presepe di FEDE, di AMORE e di CORAGGIO di vivere nel mondo, con la presenza di Gesù, per avvicinare con la nostra resistenza attiva il tempo in cui il SUO REGNO E LA SUA GIUSTIZIA SARANNO SU QUESTA TERRA SACRA.
Alicia e Augusto
Buenos Aires, 25 dicembre 2020
Link intervista:
https://www.facebook.com/watch/live/?v=106866671233200&ref=watch_permalink
Allegati:
– 19-12-20 Le cose passano, il Verbo rimane
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2020/8791-le-cose-passano-il-verbo-rimane.html
– 7-12-20 Giorgio Bongiovanni a Onda Cero
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2020/8768-giorgio-bongiovanni-a-onda-cero-in-spagna.html
– Altre interviste:
https://www.thebongiovannifamily.it/interviste-a-giorgio-bongiovanni-2-articulo.html