DAL CIELO ALLA TERRA
NICO, UN PICCOLO GRANDE CRISTO CHE SOFFRE PER LA NOSTRA SALVEZZA. SI, FRATELLI E SORELLE, NELLA NOSTRA COMUNITÀ CI SONO MARTIRI E SANTI.
NOI DOBBIAMO SERVIRE LORO E DOBBIAMO SERVIRE GLI ELETTI E I GIUSTI. NOI SERVITORI NELLA VIGNA DEL SIGNORE.
PREGHIAMO PER IL NOSTRO FRATELLO CRISTIFICATO. NICO.
PACE.
IN FEDE SETUN SHENAR, FRATELLO DELLO SCRIVENTE E FEDELE AD ADONIESIS, L’IMMORTALE.
Setun Shenar
Pianeta Terra / 16 febbraio 2024 / G.B.
Il segno della Croce
Sono trascorsi 34 anni dal giorno in cui ricevette il sacro segno. Il peso degli anni vissuti ardentemente, appassionatamente, incessantemente e instancabilmente al servizio di Cristo e dei suoi fratelli è evidente nei solchi del suo visto, nel suo corpo provato che non cede il passo alla stanchezza.
Ci troviamo nella bellissima città argentina di Paranà.
Una visita non programmata.
La figlia, i figli e i giovani presenti lo sostengono, mentre discende lentamente i gradini di legno che dalla strada lo conducono verso la casa ecologica costruita dal giovane Nico in un fazzoletto di terra totalmente immerso nella natura. Un dono per la sua dolce compagna Cecilia e la sua bellissima bimba “la padrona della casa” ci dice il papà. Gli ultimi gradini più alti verso l’ingresso e le mani davanti alle braccia tese spingono Giorgio sulla schiena per riuscire ad entrare. Nicolas giovane attivista integrante dell’arca ha appena saputo di aver contratto una grave malattia. Ancora incredulo per quella visita divina si avvicina lentamente con gli occhi gonfi di lacrime. Lo sguardo dell’uno dentro l’altro ricorda quell’antica alchimia dello spirito che il Nazareno continua a soffiare nel cuore dei suoi amati. Un lungo abbraccio liberatorio e Giorgio sfila la sua collana con la stella per porgerla sul petto di Nico, donando anche a Cecilia, che contiene il suo dolore con grande forza spirituale, il rubino. Il dono del Cielo per la loro fede, umiltà, servizio e amore verso la Causa. Di fronte al Padre Sole la stella brilla di una luce divina, il volto di Nico prende colore mentre Giorgio impone le sue mani sul suo petto e sulla sua fronte chiedendo al Cristo il miracolo. Lacrime solcano il nostro viso, antichi ricordi riaffiorano alla mente e l’emozione diviene incontenibile. I compagni e le compagne di lotta lo accompagnano e lo sostengono in questo cammino della sofferenza insieme alla forte e tenerissima madre della sua bimba preziosa.
L’incontro con le sorelle e i fratelli dell’argentina, dopo tremendi anni di prove conseguenti anche alla chiusura delle attività per il covid ed il crollo economico, si sarebbe dovuto tenere nella città di Buenos Aires ma il Cielo dispone nei suoi modi e nelle sue forme che marcano un tempo, un insegnamento, un valore. Da tanti anni Cristina, la responsabile dell’arca di Paranà, aveva sperato e chiesto una visita presso la sua città. “ La conferenza che sto tenendo qui oggi” dice Giorgio al pubblico presente in sala “è stata voluta dal Cristo, il quale attraverso la croce solare di Nico mi ha detto di venire qui e io sono venuto. E non sono venuto solo, è venuto anche Lui oggi qui”.
L’ immortale mostra il suo volto che contiene l’amore del figlio, la giustizia del padre, la purezza di un bimbo la saggezza di un adulto. Riconoscenza, gratitudine, timore di Dio percorrono le nostre cellule. La visita a uno dei nostri bellissimi giovani è il segno di questo viaggio. “Io posso solo dire grazie al Cielo che mi ha dato tutto: l’amore del Cristo attraverso Giorgio, l’opera, i miei fratelli e le mie sorelle e compagni e compagne di lotta, Cecilia e la nostra bimba”.
Un umile figlio del Cielo consacrato dal segno che è un messaggio e un monito per tutti noi.
Vostra Sonia Alea
15 febbraio 2024 / Buenos Aires
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