
Il 19 marzo 2025 è destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva come una data simbolica, un crocevia tra passato e futuro, tra informazione e coscienza. In questo giorno, nella vibrante capitale messicana, Jaime Maussan ha inaugurato ufficialmente la sua emittente nazionale, Maussan Televisión, coronando un sogno che lo accompagna da oltre mezzo secolo.

Questa non è semplicemente la nascita di un canale televisivo: è l’avvio di una rivoluzione culturale, un risveglio dell’informazione, una risposta potente e strutturata a decenni di oscuramento mediatico. La televisione, storicamente usata dai poteri dominanti per anestetizzare le masse, trova ora una nuova incarnazione nel “canale 3.3”, che promette di diventare una piattaforma dedicata alla verità, alla ricerca autentica, alla divulgazione di temi che toccano le radici profonde dell’essere umano.
Temi come l’ufologia, il contatto extraterrestre, i segni dei tempi, la tutela dell’ambiente e le grandi sfide spirituali del nostro tempo.
Dalla visione alla manifestazione: la forza del simbolo

Tutto è cominciato con un gesto che racchiude in sé una profonda simbologia: la piantumazione di un albero. Non un semplice atto cerimoniale, ma un rito carico di significato, celebrato nei giardini del centro Garden Santa Fe, a Città del Messico.
Jaime Maussan ha voluto che la nascita del suo canale fosse accompagnata da un’offerta alla Terra, riconoscendo in essa la Madre di tutte le cose. Il gesto ha assunto un valore sacrale, ponendo le fondamenta spirituali di ciò che Maussan Television rappresenta. L’albero, in molte tradizioni antiche, è simbolo di vita, connessione tra cielo e terra, crescita, memoria e speranza.
Insieme al figlio Sebastián, anche lui coinvolto attivamente nel progetto, Jaime ha voluto radicare nel suolo messicano non solo una pianta, ma anche un’intenzione collettiva: nutrire il futuro con consapevolezza, rigenerare il tessuto sociale con verità, riportare la comunicazione al suo ruolo sacro di ponte tra gli esseri umani e tra la dimensione del reale.
Una vita dedicata alla verità

Quando si parla di Jaime Maussan, non si può non ricordare la vastità della sua opera e la coerenza con cui ha vissuto la sua missione. Sin dai suoi esordi, a soli diciannove anni, ha dimostrato che la televisione può cambiare la realtà.

Il suo primo reportage sugli effetti delle sostanze assunte per inalazione fra i bambini indusse addirittura la creazione di un ente governativo per affrontare il problema, dimostrando come l’informazione possa diventare azione concreta. Da quel momento, Maussan non ha mai smesso di usare il mezzo televisivo come strumento di risveglio. Ha denunciato il cambiamento climatico, la distruzione dello strato di ozono, l’estinzione della fauna e della flora, portando all’attenzione del pubblico tematiche che solo anni dopo sarebbero state riconosciute ufficialmente.

Non è un semplice giornalista: è un vero iniziato del sapere, uno di quei rari individui che comprendono la comunicazione come servizio, come dovere morale nei confronti dell’umanità e della verità stessa.
Una televisione controcorrente, una scelta di coraggio

Oggi, mentre i vecchi modelli televisivi si sgretolano sotto il peso della loro obsolescenza e manipolazione sempre più evidenti, Maussan va controcorrente e inaugura un canale completamente nuovo. Un progetto che nasce nel cuore del Messico ma parla al mondo intero. Come ha ricordato Jorge Luis Sucksdorf, il direttore del canale, Jaime non si è mai piegato alle logiche del consenso facile.
Ha sempre sfidato lo status quo, affrontando critiche feroci e tentativi di delegittimazione, ma rimanendo fedele al suo cammino. Oggi più che mai, questo coraggio trova il suo senso più profondo: la società ha bisogno di esempi, di modelli integri, di pionieri che non abbiano paura di svelare ciò che è stato nascosto.
Maussan Televisión è, in questo senso, molto più di un emittente: è un baluardo di libertà, una scuola di pensiero critico, una fucina di consapevolezza.
Il caso Nazca e la sfida alla scienza

Nel corso della presentazione, uno dei momenti più significativi è stato l’intervento del dottor John McDowell, autorità internazionale in scienze forensi. La sua presa di posizione in merito ai famosi corpi tridattili ritrovati in Perù ha avuto un peso straordinario: non solo ha confermato la loro autenticità, ma ha sottolineato l’urgenza che siano studiati dalle più prestigiose università del pianeta.
Questa dichiarazione, da parte di un esperto di tale calibro, rappresenta una crepa irreparabile nel muro dell’omertà accademica. Il fatto che la scienza stia iniziando – anche se timidamente – ad accettare l’esistenza di reperti non umani, apre scenari incredibili per l’umanità.
Jaime Maussan è stato, ancora una volta, in prima linea su questa vicenda. Ha pagato un caro prezzo per il suo coraggio: derisioni, attacchi personali, discredito. Ma la verità, come sempre, è più forte del fango.
Un nuovo paradigma della comunicazione

Maussan Television vuole riportare la televisione alla sua funzione più nobile: educare, risvegliare, ispirare. Non a caso, gran parte della programmazione sarà in diretta, per restituire autenticità e interazione vera con il pubblico. Il canale punta a diventare una fonte autorevole e credibile, in un’epoca in cui la verità viene spesso nascosta o deformata.
In un contesto mediatico dove la fiducia è ai minimi storici, Maussan vuole creare un luogo in cui le persone possano sentire che ciò che viene trasmesso è stato verificato, meditato e condiviso con integrità. Non si tratta di offrire intrattenimento fine a sé stesso, ma contenuti che possano arricchire l’anima e stimolare il pensiero.
Educare per la pace e il futuro

Jaime ha sottolineato come uno degli obiettivi centrali del canale sia la promozione della pace attraverso l’educazione, la protezione dell’ambiente, il rispetto per la vita in tutte le sue forme, la difesa dei più deboli: sono questi i pilastri etici della programmazione.
Maussan propone una televisione che nutre l’intelletto e l’anima, che guida lo spettatore verso una maggiore consapevolezza del proprio ruolo nel mondo. Solo educando le nuove generazioni a rispettare la natura e la vita, potremo evitare l’abisso verso cui stiamo correndo. E solo una televisione onesta e appassionata può contribuire a questa rinascita collettiva.
Oltre il confine: la sfida del contatto

L’aspetto più visionario – e al tempo stesso più concreto – dell’intero progetto è l’idea che il contatto extraterrestre sia la vera chiave per una trasformazione globale, per la stessa salvezza del genere umano. Maussan non lo presenta come un concetto vago o spiritualista, ma come un fatto scientifico, politico e sociale.
I dati ci sono, le testimonianze si accumulano, le prove si moltiplicano. Ora la domanda non è più “esistono?” ma “siamo pronti ad accoglierli?”
Il contatto con civiltà evolute potrebbe rivoluzionare le nostre credenze, la nostra economia, la nostra tecnologia, ma soprattutto il nostro modo di vedere noi stessi. Ed è proprio per questo che una televisione come Maussan Television è essenziale: per preparare la società a questo evento epocale.
Un’infrastruttura al servizio del futuro

Uno degli aspetti più sorprendenti e significativi dell’intero progetto è il livello tecnologico e infrastrutturale su cui si fonda. Durante la presentazione, Jaime Maussan ha mostrato con orgoglio gli studi della nuova emittente situati a Garden Santa Fe, un centro commerciale sotterraneo nel cuore di Città del Messico, che è stato trasformato in un’autentica cittadella mediatica.
Non si tratta di semplici studi televisivi, ma di ambienti pensati per una comunicazione del futuro: cinque studi dotati delle più moderne attrezzature, regie con tecnologia di ultima generazione, ambienti completamente trasparenti, simbolo della volontà di mostrarsi senza filtri o reticenze.
Un enorme schermo panoramico largo sedici metri e alto quattro, permette di “viaggiare” virtualmente in ogni parte del mondo, rendendo l’informazione esperienziale, immersiva, viva. Ogni dettaglio è stato progettato per accrescere la qualità e l’impatto del messaggio: la comunicazione diventa così uno strumento multidimensionale, capace di attraversare la materia per raggiungere lo spirito.
La verità come bussola

Nel corso della lunga e intensa cerimonia, non è mancata la possibilità per il pubblico di porre domande a Maussan. Alcune di esse, come quella del giornalista Álvaro Cueva, hanno toccato nervi scoperti: come ha reagito il mondo della televisione messicana, spesso chiuso, competitivo e persino ostile, all’arrivo di un canale tanto fuori dagli schemi?
Jaime ha risposto con l’umiltà e la forza di chi ha già affrontato infinite tempeste. “Non mi importa di ciò che dicono – ha affermato – conta solo ciò che il pubblico deciderà con il cuore e con la coscienza.”
Una risposta che mostra non solo la tenacia dell’uomo, ma anche la sua fede incrollabile nella forza trasformativa della verità. Maussan sa bene che le verità più grandi sono sempre state osteggiate, ridicolizzate, respinte, prima di venire accettate. Eppure non si è mai fermato. Nemmeno quando le critiche hanno colpito la sua famiglia, i suoi figli, la sua reputazione. Perché chi conosce il valore della luce, accetta il rischio del buio.
Il contatto come opportunità evolutiva

Durante un altro momento centrale della giornata, una domanda del pubblico ha toccato il tema fondamentale della pace, in un’epoca segnata da conflitti, crisi globali, degrado etico e sociale. La risposta di Jaime è stata illuminante: “L’antidoto alla guerra è l’educazione.”
In queste semplici parole si condensa una visione rivoluzionaria. Educazione non come nozionismo sterile, ma come strumento per risvegliare l’empatia, la coscienza, il rispetto per l’altro. E se portata avanti da una televisione consapevole, questa educazione può diventare una forza planetaria, capace di sanare ferite profonde e permettere la rinascita.
In quest’ottica, il contatto extraterrestre non è solo una rivelazione scientifica, ma una possibilità evolutiva. Immaginate cosa significherebbe per la razza umana sapere, con certezza, di non essere sola nell’universo. Le barriere etniche, religiose, ideologiche cadrebbero in un istante, aprendo le porte a una nuova identità cosmica, a un senso di appartenenza superiore.
È questa la visione che Jaime intende trasmettere attraverso il suo canale.
Un’ecologia della coscienza

Tra i passaggi più toccanti del discorso di Maussan vi è quello dedicato al rispetto per la vita in tutte le sue forme. “Un albero – ha detto – è il legittimo proprietario del terreno in cui cresce.” Parole semplici, ma dirompenti.
In un mondo in cui la natura viene costantemente violata, ridotta a risorsa da sfruttare, è necessario recuperare la visione sacra dell’esistenza. Ogni specie, ogni pianta, ogni creatura ha diritto alla vita. Jaime ha denunciato l’apocalisse silenziosa che sta colpendo gli insetti, gli impollinatori, le farfalle monarca, vittime dell’uso indiscriminato di pesticidi ed erbicidi. Ma non si è fermato alla denuncia: ha lanciato un appello all’azione.
L’umanità deve risvegliarsi, sviluppare una nuova etica ecologica, e il primo passo è educare le nuove generazioni. La televisione, in questo senso, può essere una potente alleata. Non per colpevolizzare, ma per chiarire e ispirare. Non per creare paura, ma per generare responsabilità e amore.
Il Messico e la legge sul fenomeno UFO
Un altro tema affrontato con grande attenzione è stato quello della legislazione legata al fenomeno UFO in Messico. Maussan ha spiegato che esiste già una proposta concreta, sostenuta da membri del Congresso, che mira a riconoscere ufficialmente l’esistenza e lo studio degli oggetti volanti non identificati e degli esseri tridattili scoperti in Perù.
Una legge del genere, se approvata, proietterebbe il Messico – insieme al Perù – all’avanguardia nella nuova scienza del contatto. Maussan, con la consueta determinazione, ha dichiarato di voler battere sul tempo gli Stati Uniti e aprire le porte a un riconoscimento globale della realtà extraterrestre. Una sfida geopolitica e culturale, certo. Ma anche un segnale che qualcosa si sta muovendo a livello planetario: il sipario si sta alzando, e la verità inizia a filtrare.
Il ruolo della ricerca internazionale

A confermare l’apertura internazionale del progetto, è intervenuta la ricercatrice italo-americana Paola Leopizzi Harris, una figura di grande rispetto nel panorama della ricerca ufologica. Con parole sincere e commosse, ha ricordato la lunga collaborazione con Jaime, definendolo “il migliore” e sottolineando l’importanza del ruolo dei giornalisti investigativi nella scrittura della storia, non della sua manipolazione. Sebastián Maussan ha raccolto il suo intervento ringraziandola pubblicamente e sottolineando come il canale ospiterà contributi da tutto il mondo, racconti, documentari, esperienze dirette di contattisti, scienziati, esperti. Un mosaico globale che punta a unire i popoli nella consapevolezza che non siamo soli, e che questa scoperta può – e deve – unirci invece che dividerci.
La buona televisione: uno strumento per la nuova umanità

Con il taglio del nastro, si è chiuso l’evento inaugurale. Ma in realtà, si è aperta una nuova era. Una televisione che non si limita a trasmettere, ma che vuole ispirare. Che non vuole convincere, ma risvegliare e educare. Che non cerca l’audience, ma la verità come valore della società. Come recita il trailer finale, “Maussan Television non è solo televisione, è buona televisione”. E buona televisione, come dice Jaime, è quella che informa, educa, eleva. Che ci fa ricordare chi siamo e cosa siamo venuti a fare in questo mondo.
Un cammino da condividere

Questo canale, il 3.3 della televisione nazionale messicana, è solo l’inizio. I programmi sono già partiti, le trasmissioni si stanno espandendo anche online, sui social, sulle piattaforme streaming. Ma ciò che davvero conta è che Maussan Televisión è il simbolo vivente di una scelta, quella di usare la comunicazione come ponte tra mondi, tra specie, tra coscienze. Ed è una scelta che ci chiama in causa tutti. Perché se vogliamo un mondo diverso, dobbiamo iniziare a dare spazio, voce e visibilità a chi ha avuto il coraggio di crederci per primo.
Con profonda gratitudine e spirito di fratellanza, continueremo a seguire e a sostenere questa meravigliosa iniziativa. Perché, come ha detto Jaime Maussan, solo i media che si fondano sulla verità e sull’amore per il prossimo, potranno sopravvivere e contribuire alla nascita di una nuova civiltà planetaria.
Pier Giorgio Caria
6 maggio 2025
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