IL TRIONFO DELLA VERITÀ NELLA TERRA CHE ODORA DI SALE E LAVA
Nicolosi. La montagna sacra si erge fiera dinanzi a noi, la lava di fuoco scende dal versante orientale mostrandoci la sua costante attività, la sua passione dinamica, la sua forte energia. Sulle pendici dell’Etna il pensiero ritorna a momenti indimenticabili … a parole che resteranno per sempre scolpite nei nostri cuori e negli archivi storici di questa umanità … parole del Verbo che elargisce saggezza e sapienza attraverso i suoi strumenti … che profetizza … parole che hanno trovato il loro riscontro nel tempo attraverso le opere di un uomo che ha proseguito quel cammino portando la sua croce sulle spalle ed elevando l’opera della tribù di Giovanni ad un livello mai raggiunto prima, plasmandola in un gioiello che oggi manifesta le sue perle preziose … giungendo al cuore dei chiamati nel mondo … radunandoli al cospetto del Maestro dei Maestri Gesù Cristo … annunciando la sua prossima gloriosa manifestazione con Giustizia sulla terra.
“… Preparatevi, dunque, perchè è vero che il giorno e l’ora del giudizio di questo mondo sono in un tempo assai prossimo.
Non chiedetemi più nulla perchè non ho più nulla da dirvi.
Ma Giorgio Bongiovanni, con le sue stimmate, è il testimonio regale dell’annuncio dell’Apocalisse”.
Dal Cielo alla Terra, Nicolosi, 24 Maggio 1991, Eugenio Siragusa.
“ … In questo tempo un suo messaggero è sulla terra. Esso si chiama Giorgio Bongiovanni e porta l’invisibile croce di Gesù Cristo e i segni sanguinanti del suo dolore.
Cercatelo perchè è vero, verissimo, che offre a chi lo desidera la redenzione e la chiamata per essere eletto”.
Dal Cielo alla Terra, Eugenio Siragusa, Nicolosi, 3 gennaio 1993, ore 14:45
Corre l’anno 1992.
Uomini, donne e bambini giungono da tutto il mondo, dalla Spagna, dal Portogallo, dal Messico, dall’Argentina, dall’Uruguay, dal Paraguay, dall’Africa, dalla Svizzera, dal Belgio… ci riconosciamo come fratelli di una grande famiglia, ci riconosciamo per l’amore verso gli stessi valori, quelli del Cristo … siamo qui per un incontro importante … Lui, Eugenio Siragusa, dopo 40 anni di opera al servizio degli Esseri Cosmici lascia il testimone della sua missione al suo figlio spirituale Giorgio Bongiovanni, sigillato dal Cristo con i Suoi sacri segni delle stigmate. Eugenio Siragusa è il suo padre spirituale, lo ha cresciuto portandolo fino al momento di prendere in mano le redini della grande, magnifica opera di Giovanni che vede come epilogo il ritorno del Figlio dell’uomo cristificato. Siamo tutti lì in quella sala dell’hotel Gemmellaro, alle pendici dell’Etna, l’emozione per la cerimonia ci travolge tutti… l’espressione d’Amore e di protezione del Padre che consegna lo scettro dell’opera al figlio racchiusi in un indimenticabile abbraccio e una incancellabile tenera carezza che resteranno indelebili nel ricordo del profondo sentimento che ha legato e lega da sempre questi due uomini, messaggeri di Dio. Noi siamo lì, testimoni di questo evento a stringerci, come una corona regale, attorno ai protagonisti di questa grande opera messianica.
Nei successivi anni, differenze metodologiche allontanano il Padre dal figlio con conseguenti gravissime sofferenze per entrambi i loro spiriti legati da sempre da un vincolo eterno, un giorno capiremo il reale perchè … ciò che resta e resterà per sempre scolpito nella storia è il loro messaggio e la loro grande opera celeste che questa volta grazie al figlio, pur nuovamente colpito per una perdita tanto ingiustamente sofferta, prosegue il suo cammino, portandola all’apice del successo. L’Amore per il suo Supremo Maestro Gesù Cristo è più forte di qualsiasi prova e sofferenza. Giorgio segue il suo cammino portando avanti la missione affidatagli, adempiendo in maniera eccelsa al mandato del Cielo.
Sono trascorsi sedici anni e per un attimo ci sembra di ritornare a quell’emozionante momento…
Siamo ancora una volta all’hotel Gemmellaro, nella stessa sala, dove il soffitto prende la forma del Sole con i suoi raggi che papà Eugenio amava tanto. Giorgio Bongiovanni è lì, seduto nello stesso posto di sedici anni fa … i suoi capelli brizzolati segnano il trascorrere del tempo … il suo volto, l’amore incondizionato per i suoi fratelli … il suo sguardo, la passione per il Suo amato Maestro Gesù, il Cristo, la profonda serenità del suo spirito e quella sete di Giustizia che lo divora dentro, giorno dopo giorno … la stanchezza dei suoi passi incuranti della fatica e del dolore, fieri e decisi proseguono il cammino ancora da affrontare.
Ci parla di Eugenio Siragusa, Giorgio, l’amore più grande della sua vita, mentre scorrono le immagini del documentario sulla sua storia … la sala colma di persone, ascolta attenta, tanti giovani … improvvisamente la presenza di una persona ci fa sussultare … un uomo dal passo deciso, dal fare delicato e aristocratico “compare” dinanzi a lui … lo vediamo trasalire … il fiato per un attimo resta sospeso … è Francesco Siragusa, uno dei tre figli di Eugenio Siragusa.
L’emozione è grande, la somiglianza con suo padre è talmente forte che ci sembra di riaverlo lì con noi e in realtà sentiamo per tutta la conferenza la sua forte presenza, la presenza del suo spirito, quello vero, forte, prorompente e amorevole nello stesso tempo così come lo abbiamo conosciuto e amato. Riceviamo, tutti, indistintamente, dentro il nostro cuore il suo messaggio. Si abbracciano Giorgio e Francesco Siragusa, stretti, e quell’abbraccio ha il sapore di una riconciliazione, la riconciliazione di una separazione in realtà, nel profondo, mai avvenuta … “Non potevo mancare questa volta” dice Francesco e prendendo il microfono si rivolge al pubblico “…Giorgio è l’unico nel mondo che può rappresentare e portare avanti l’opera di mio padre”. La commozione ci travolge e un applauso sigilla l’eterno e indimenticabile momento dal profondo valore spirituale comprensibile ai cuori umili e aperti alle misteriose vie del Signore del cielo e della terra.
La conferenza dal forte titolo “Il cielo piange sangue”, ha inizio con la presentazione di Saro Pavone che riassume al pubblico le attività racchiuse dalla nostra opera soffermandosi sul significato delle attività dell’antimafia all’interno di questa isola e dando subito dopo la parola a Giorgio che inizia così la sua conferenza “Io ho un figlio che si chiama Giovanni che insieme a sua madre abbiamo cresciuto con tanto amore. Lui si dedica ad aiutare i bambini del Sud America, alcuni di loro vivono nelle Ande dell’Argentina… questo è il regalo più grande che la vita ti possa dare”. Giorgio prosegue parlando della Funima fondata dal missionario, Raul Bagatello, e della Funima international nata con l’intento di sostenere la stessa associazione Funima, diretta da suo figlio Giovanni e da Mara amica e sorella da sempre, ai quali Giorgio rivolge un applauso del pubblico per l’eccellente lavoro svolto fino ad oggi in favore di questa attività e sottolineando che la Funima International è una delle tre gambe della sua missione. Dai loro frutti li riconoscerete diceva il maestro Gesù, le parole non hanno significato quando si vuole parlare di un uomo. Sono i fatti che parlano con chiarezza e trasparenza.
Giorgio prosegue soffermandosi sul fatto che pur essendo importanti tutti gli aspetti di questa opera il cuore del messaggio è in realtà quello di sensibilizzare l’umanità al grande evento della seconda manifestazione di Gesù Cristo sulla terra e segue ricordando il valore di Eugenio Siragusa nella sua vita e nella sua missione “Lui mi doveva indicare la strada che avrei dovuto percorrere, ha ridimensionato il discorso biblico riportandolo nella vita moderna, mi ha spiegato che questi esseri hanno una relazione profonda con Gesù Cristo. Ho ricevuto da lui una importantissima iniziazione per poter essere pronto, nel momento in cui avrei ricevuto le stigmate, a parlare anche di questi esseri. I messaggi che ricevo da Gesù e da questi esseri dicono che questo è il tempo più importante della storia dell’umanità e anche il tempo più drammatico …”, Giorgio elenca le gravissime crisi che stanno portando la nostra società verso l’autodistruzione, la nuova guerra fredda Russia-Stati Uniti, la gravissima crisi economica, la crisi energetica, la crisi ambientale, gravi come mai la nostra storia possa ricordare, per poi continuare con gli eventi catastrofici devastanti e con il gravissimo delitto perpetuato dall’uomo di questa malata società: i nostri bambini che ogni cinque secondi muoiono di fame. “Tutto questo” dice Giorgio “ci indica che siamo in un momento particolare della storia dell’umanità, vi è su di essa un intervento di natura scientifico spirituale che ci porta verso un unico messaggio. Il Cielo permette ai suoi strumenti di mandare i segni sulla terra che vogliono risvegliare i semplici, gli umili, coerente con il messaggio di Gesù Cristo che non era per i potenti ma per i semplici, come la pioggia di sangue caduta in Colombia. Segni che oggi possono essere filmati e che possono quindi essere testimoniati in tutto il mondo, tutto questo ci dice che è giunto il tempo della seconda venuta di Gesù Cristo” ci parla quindi del prossimo contatto massivo dei fratelli delle Stelle a cui molto presto tutta l’umanità assisterà e passa la parola al nostro caro Pier Giorgio Caria studioso, esperto ricercatore Ufo oltre che produttore televisivo di documentari, trasmessi diverse volte anche dalla televisione nazionale italiana. Pier Giorgio trasmette al pubblico l’amore che ha provato per Eugenio Siragusa che lo ha guidato a comprendere chi sono questi Esseri che ci visitano accennando agli episodi in cui lui stesso ha avuto l’onore di vedere questi mezzi solcare i cieli del nostro pianeta. “Giorgio è stato per me un maestro che mi ha inserito in certi ambienti che mi hanno dato la conoscenza e lo studio che oggi ho su questi argomenti. Si parla di ufo molto più seriamente negli Stati Uniti che qui in Italia. Abbiamo filmati di oggetti di diversa natura, sfere che hanno capacità di volo veramente impressionanti. Una carrellata di filmati incredibili”. Continua Pier testimoniando che numerose volte le astronavi di questi Esseri, alcune volte addirittura flottillas sono state avvistate durante l’arrivo di Giorgio in alcuni Paesi del Sud America. Un affermazione documentata, che Giorgio spiega così: “Spesso sono stato accompagnato da queste manifestazioni perchè loro stanno dietro il messaggio che porto”. E prosegue sottolineando che tanti filmati sono stati realizzati dai giornalisti stessi e da militari in cariche ufficiali, e continua parlando dei nostri due carissimi amici e fratelli Antonio Urzi e Simona Sibilla. “Antonio è uno dei nostri fratelli, lui ha il compito di filmare queste astronavi che a volte si manifestano anche durante le mie esperienze mistiche con questi Esseri” e Pier Giorgio prosegue “Mai da una persona sono stati realizzati filmati di così grande frequenza e intensità. Antonio quando deve filmare sente una grande emozione dentro e mi chiama per anticiparmelo. L’ultimo filmato che avete visto l’ha realizzato mentre Giorgio riceveva un messaggio sulla gravissima situazione mondiale. Così come ha filmato questa intera flottilla mentre parlava con me al telefono. La stessa flottilla ripresa nel centro di Milano così come quella ripresa in Messico”. Dopo la carrellata di immagini sui segni in cielo Pier si appresta a spiegare i segni in terra per poi lasciare la parola a Giorgio sulla più profonda spiegazione dei segni mistici.
“Le figure dei cerchi nel grano” spiega Pier “hanno un alto valore scientifico ma hanno la capacità di parlare anche agli spiriti umili. Figure enormi, gigantesche, bellissime che compaiono in pochi minuti. Immagini che hanno un modo molto particolare di dare il messaggio. I cerchi nel grano parlano attraverso le immagini, il simbolismo, le date, le energie. Un fenomeno trascendentale, impossibile da eseguire nel giro di pochi minuti da chiunque, se voi entraste in un cerchio di grano vedreste che da dentro non ci capite niente. Ci parlano ultimamente dell’anno 2012 il tempo di un cambio epocale annunciato dalle profezie Maya che in questa data troverà il suo culmine”. Pier prosegue presentando la bellissima e impattante figura a forma di croce cristiana apparsa di recente su un campo di grano in Inghilterra trasmettendo il significato trascendente di quell’immagine che racchiude il richiamo celeste sulla comunione dell’umanità e Giorgio sottolinea “Questi Esseri si stanno identificando, stanno dicendo chi sono, loro conoscono il Cristo e ci fanno capire con questo linguaggio figurato chi rappresentano, a chi appartengono, per chi lavorano, ecco perchè dobbiamo avere l’umiltà di ammetterlo”. Parole sempre più sorrette da segni inequivocabili. Il Verbo si fa parola. I segni manifestano il potere di quelle parole. Pier Giorgio seguito attentamente dal pubblico dopo aver spiegato e commentato le immagini proiettate sullo schermo, termina la sua interessante e ricercata relazione mostrando e legando le immagini della croce manifestatesi una nei cieli della Florida, un’altra sulla terra in un campo di grano in Inghilterra e altre ancora sul corpo di Giorgio Bongiovanni, passando la parola al messaggero dei guardiani del Cosmo.
“Ciò che abbiamo visto” dice Giorgio, “sono segnali che ci mandano questi esseri angelici che ci vogliono comunicare un messaggio, che ci vogliono preparare ad un cambiamento positivo, poi ci sono segni che provengono direttamente dalla fonte che definiamo divina, in connubio, in simbiosi con gli Esseri di cui vi ha parlato Pier Giorgio, sono i segni inviati da Gesù Cristo: La pioggia di sangue in Colombia, il crocifisso che si muove in Messico, le statue che lacrimano sangue in Bolivia, in Paraguay, le lacrimazioni sacre in tutto il mondo, gli stigmatizzati...”. Giorgio si sofferma a parlare in particolare della stigmatizzata Teresa Musco che diffuse anch’essa il messaggio di Fatima in Italia negli anni 70, mostrando le immagini impressionanti dei fenomeni soprannaturali che avvenivano nella sua casa. Durante le sue sanguinazioni, infatti, sanguinavano copiosamente anche le statue sacre presenti, il bambin Gesù, la Madonnina “Immagini mai mostrate prima” dice Giorgio “ma la verità viene fuori da sotto il moggio, la Madonna mi ha detto di far conoscere l’esperienza di questa grande mistica”.
Saro, che con grande cura si è occupato di tutta l’organizzazione della conferenza con la collaborazione degli altri ragazzi, sottolinea al pubblico che i numerosi casi mostrati sono stati assolutamente esclusi dalla possibilità di frode perchè sono stati studiati e analizzati.
E Giorgio prosegue “Eugenio Siragusa che oggi ricordiamo è stato uno dei primi al mondo ad annunciare questi segni, annunciatore dell’apocalisse, profetizzava l’atterraggio di queste astronavi che oggi vediamo sempre più numerose nel cielo spiegando che gli extraterrestri sono gli Angeli di Cristo, annunciando che non avremmo avuto più acqua da bere nè aria da respirare, anticipando il gravissimo pericolo nucleare legato ad una terza guerra mondiale, profezie che si sono compiute e che tutt’ora, anno dopo anno, si stanno compiendo. Un annunciatore dei tempi, Eugenio Siragusa, mio padre spirituale. Io mi riconosco come una continuazione di quel messaggio, come ci si riconoscono tutti coloro che lo seguono divulgandolo. Quanti giovani ha salvato dalla droga, quanti ragazzi sbandati ha aiutato, per me è stato come un profeta, un vero pioniere della Verità. Vogliamo oggi rivolgere a lui un riconoscimento a due anni dalla sua scomparsa”.
È in questo momento che Francesco Siragusa sale sul palco ad abbracciare Giorgio “Nessuno meglio di te può continuare la sua opera di testimonianza … mio padre è stato il primo a legare il fenomeno ufologico con quello religioso...”. Il forte impatto, la profonda commozione non impediscono comunque il procedere naturale dell’incontro.
Giorgio ancora fortemente emozionato prosegue: “Non voglio che voi pensiate che io voglia essere il suo continuatore, mi sento un suo discepolo e lo ringrazierò sempre per gli insegnamenti che mi ha dato… Rimarrà per sempre come il maestro della mia vita”.
Il testimone della Verità a questo punto segue centrando il cuore del messaggio parlando del secondo prossimo avvento del Cristo, sottolineando l’importanza di servire una causa giusta a favore della vita, l’urgenza di entrare in sintonia con i valori della giustizia, della pace e dell’amore perchè il giudizio sarà emesso in base alle opere di ciascuno, la separazione del grano dalla gramigna è in atto. “Mi auguro con tutto il cuore che voi possiate essere tra i giusti, dobbiamo trovarci preparati non per noi ma soprattutto per i nostri figli che grazie a noi potranno ereditare la nuova terra. Non c’è bisogno di essere eroi, è sufficiente fare il proprio dovere, con la famiglia, con i figli ma anche sostenendo e difendendo la Verità. In questa terra per esempio schierandoci contro la mafia, questo male maledetto. Io verrò in Sicilia, mi stabilirò, in parte, qui, perchè gli Esseri Celesti mi hanno detto che con la mia venuta si manifesteranno tanti di quei segni da rallegrare il cuore della gente umile e da far tremare i potenti che vogliono schiacciare la gente. Vi devo dire che non sarò morbido quando verrò qui, la mia è una lotta contro la mafia che schiaccia, che si allea con i politici, sappiate che Giorgio Bongiovanni è un nemico di questa gente, perchè non si può predicare l’amore di Cristo ed essere amici di questi assassini. Quindi quando ci incontreremo qui in Sicilia voi vedrete un amico che parlerà di Gesu, dei fratelli del Cielo, delle bellezze del Cosmo ma sappiate che altre volte Giorgio Bongiovanni si vestirà da giornalista per attaccare questi criminali e assassini e anche i potenti che proteggono questi assassini”. Un applauso scrosciante chiude il forte discorso di Giorgio che come ben sappiamo non è fatto di parole ma, in questo caso vorrei dire, purtroppo, di fatti a cui seguiranno inevitabilmente, nel tempo, risposte …
Il nostro amico e fratello Domenico Santin, responsabile del gruppo di Pordenone chiede la parola per esprimere tutta la sua solidarietà e la sua forza a Giorgio: “Se noi riusciamo a capire cosa hai voluto dire veramente allora dovremmo portate avanti questa battaglia tutti insieme, in tutta l’Italia”.
Le domande del pubblico seguono numerose. Molti giovani chiedono approfondimenti su alcuni aspetti fondamentali della vita che purtroppo per troppo tempo i poteri religiosi e politici ci hanno tenuti nascosti, affinchè l’uomo non fosse libero ma schiavo, a totale servizio del loro diabolico potere: la reincarnazione, la vita nel cosmo …
Ma oggi questa giornata è dedicata ad Eugenio Siragusa e lui continua ad essere presente e a suscitare attraverso i suoi strumenti situazioni e domande a cui Giorgio può rispondere per chiarire la sua posizione con grande aristocrazia e delicatezza. “Mi chiamo Giuseppe Di Mauro nel 1973 ho conosciuto Eugenio e sono l’editore del libro “I giganti del Cielo” … Mi fa piacere averti conosciuto, ma mi meraviglio che non hai presentato a questa assemblea né Eli, né Miguela”.
“Non li ho menzionati” risponde Giorgio “perchè non ho l’autorizzazione a farlo da loro stessi, perchè loro vogliono che sia rispettata la loro riservatezza e non si riconoscono in alcuni aspetti del messaggio. Mi è stato chiesto anche di non parlare di Eugenio ma questo non posso farlo. Ma in qualsiasi momento mi venisse chiesto un incontro con armonia e amore cristico per poterci riabbracciare, lascerei tutto da qualsiasi parte del mondo mi dovessi trovare, per andare da loro.”
La conferenza segue il suo corso, Giorgio si sofferma sul valore dei cosiddetti extraterrestri che giungono fino a noi in risposta alle domande di alcuni giovani che purtroppo vengono riempiti di concetti falsi e devianti da chi vuole far ricadere il male che è tanto evidente nell’uomo della nostra società su chi invece manifesta valori totalmente opposti ai nostri nell’espressione del più alto rispetto della libertà e del libero arbitrio dell’uomo. “Durante un’apparizione del Cristo” dice Giorgio “ho visto un angelo della luce Setun Shenar inginocchiarsi davanti a Lui come un templare e mi ha detto -Anche per noi quando appare il Cristo è un miracolo- e in quella occasione gli ho chiesto se ci sono civiltà che possono danneggiarci, se ci sono civiltà negative. Setun Shenar mi ha rivelato che non è permesso dalla legge del Cosmo, ad una civiltà che ha superato la velocità della luce e che ha raggiunto la tecnologia che permette di superare lo spazio cosmico, disturbare altre civiltà. Non gli è permesso e se avesse l’intenzione di farlo si autodistruggerebbe prima. Per cui quelle civiltà che hanno la capacità di superare lo spazio siderale sono automaticamente positive, anche se hanno compiti differenti ma ubbidiscono tutti agli Esseri Cosmici, quelli che noi chiamiamo Dei. Se una civiltà mettesse a rischio la stabilità della vita del pianeta con l’estinzione dei tre regni vegetale, minerale umano, se mettesse a rischio di collassare il pianeta stesso, quella civiltà sarebbe distrutta. Così come potrebbe accadere nel nostro pianeta. Ma questi Esseri, possono eseguire questo compito solo se viene dato loro l’ordine da chi ha autorità di vita e di morte su di loro stessi, cioè Dio. La storia di Sodoma e Gomorra è un esempio. Al contrario questi giganti del cielo stanno cercando in tutti modi di tutelare il pianeta e i suoi abitanti, diverse volte sono stati loro stessi a evitare catastrofi nucleari con i loro interventi”. I discorsi si susseguono interessanti Giorgio spiega come avviene il contatto tra lui, Gesù e questi esseri, attraverso la personificazione e racconta quando ha incontrato il Maestro fisicamente nella sua casa, si sofferma sempre rispondendo alle domande sulla figura della chiesa che dovrebbe ritornare alle origini, alla semplicità, alla povertà, che dovrebbe ritornare a scacciare i mercanti dal tempio, che dovrebbe fare delle scelte drastiche che purtroppo non fa, anche se vi è la vera Chiesa che è quella dei poveri, dei missionari, che viene emarginata e purtroppo usata. E prosegue ancora con le risposte “Dobbiamo capire che non vi è solo la nostra dimensione ma dobbiamo prendere atto che ci sono altre dimensioni con le quali interagiamo e che prima o poi dobbiamo riconoscere. Più noi alimentiamo i valori della pace e dell’amore più ci liberiamo e ci evolviamo, più alimentiamo i valori contrari e più rimaniamo imprigionati nella materia”.
La serata intensa e profonda giunge quindi al termine, ma l’attività del direttore di antimafia duemila qui in Sicilia già lascia il segno. Un giovane carabiniere impegnato nel servizio scorta ai magistrati ringrazia Giorgio per la sua opera contro la mafia, un intervento che ci colpisce dritto nel cuore, perchè conosciamo il valore e la profondità di quella frase “Ti ringrazio di ciò che hai fatto per la Sicilia, per i magistrati, da quando tu lavori a favore della giustizia sono stati presi molti mafiosi e non è un caso”.
Giorgio ringrazia il rappresentante delle forze dell’ordine che come anche Eugenio diceva sempre simboleggiano la presenza dei fratelli del Cielo che ci danno indicazioni, ci proteggono, così come anche Giorgio ci ripete sempre. Un altro forte messaggio in questa conferenza ricca di profondo significato spirituale che Giorgio conclude con il segno della croce “Che Dio vi benedica tutti, vi auguro tutto il bene del mondo”.
Felici del successo della conferenza ci stringiamo insieme a tutti gli amici e i fratelli venuti dalle Marche dalla nostra arca, da Bari, da Pordenone, da Varese e da diverse parti d’Italia, ai nostri cari fratelli Emanuel e Angel responsabili della nostra opera in Spagna, a Giovannone, Mary e il piccolo Lorenzo venuti da Palermo, a Tino Favazza e la dolcissima Nena con il piccolo Simeone, a tutti i nostri fratelli della Sicilia, a Saro e la sua bellissima famiglia, a Salvo Briga antico amico di Giorgio, a Enzo Ranieri e la sua famiglia, agli amici di Melilli (SR), a Giorgio Barbagallo, a tutti i ragazzi di Catania con i quali abbiamo condiviso bellissimi momenti. Ci stringiamo portando nel cuore i loro visi, i loro sorrisi, le loro emozioni con il ricordo dei giorni trascorsi insieme … il 5 settembre il giorno prima della conferenza in una calda serata abbiamo festeggiato il compleanno del nostro amato Giorgio. Dopo la cena consumata insieme in comunione, un albero posto nella sala da pranzo gli consegna una moltitudine di lettere giunte da tanti nostri amici e fratelli delle diverse arche e associazioni nel mondo, che desiderano trasmettergli in questo giorno tutto l’amore e il senso di profonda gratitudine per le perle preziose da lui ricevute in questi anni di attività in un’opera che profuma d’incenso e lavanda … una poesia, impressa dall’inchiostro sulla carta, scritta con delicate parole, che preziose come diamanti gli vengono rivolte, emozionando il suo cuore stanco e purtroppo, a volte, anche triste per situazioni che suo malgrado a volte si scatenano per fiaccarlo … lettere dall’Argentina, dall’Uruguay, dalla Spagna, dal Paraguay, da tutta l’Italia, dai nostri splendidi giovani, dai suoi amati figli che con le loro profonde parole esprimono al loro padre, tutta la forza e il loro totale sostegno in simbiosi con lui giungendo diretti nel centro del suo cuore, dalla nostra famiglia che sempre gli si stringe accanto come una corazza pronta a sostenerlo, proteggerlo, amarlo … Giovanni, Aaron, Davide, la piccola Sonia, Lorella, Mara, Elisabetta, Romeo, me stessa e via, via tutta la grande famiglia … parole lette da una corona formata dai nostri ragazzi che si fanno voce, espressione, emozione di tutti coloro che non possono essere presenti fisicamente ma che si, lo sono, con tutto il loro essere spiritualmente e che sentiamo accanto a noi per tutto il tempo … le dolci note di violino suonato divinamente da Nena risuonano nella sala accompagnate dal suono della chitarra e dalla bella voce di Tino che riscaldano il cuore di Giorgio e di tutti noi con una calda armonia che termina con il saluto a Colei che è sempre presente, Colei che ha accompagnato e accompagna costantemente il passo di Giorgio sorreggendolo e consolandolo: Ave Maria …
… e per finire il bellissimo balletto delle quattro stelle, Aurora, Sofia, Elisa e Sonia Tabita che si esibiscono in un ballo graziosamente realizzato in poche ore di prova che merita il forte applauso di tutti e che fa sorridere Giorgio in un sentimento di gioia e tenerezza per l’espressione più pura e sublime della vita: i bambini.
… E la riunione con i fratelli della Sicilia che si preparano a una nuova tappa della missione in questa terra Santa ed estrema … la gioia dei giovani che desiderano operare, portare il messaggio, servire la Verità che ci ha chiamati a lei … le commoventi parole di un caro amico di Giorgio, Enzo, che interviene durante la riunione “Ho lavorato tutta la vita, ho visitato tutte le arche d’Italia ,ho visto tante arche sorgere e tante tramontare ma mi sembra di non aver fatto niente e sai perchè? Perchè non ho lavorato appieno per il cielo …” un messaggio e una riflessione che vale per tutti …
E per ultimo, poco prima di salutarci tutti, il battesimo della nuova arca nascente di Nicolosi realizzata dai carissimi fratelli di Catania, da Giorgio Barbagallo e da Saro. Appendendo l’immagine del Consolatore nella parete della sala, Giorgio battezza l’arca “Dal cielo alla terra” accompagnato dal nostro applauso gioioso che vuole essere un augurio per un punto di partenza che estenderà il suo operato in tutta la terra di Sicilia in attesa del Suo ritorno. Il ritorno del Messia Gesù Cristo.
Con tutto l’amore
Sonia Alea
Sant’Elpidio a Mare 12 settembre 2008