Cronaca dell’incontro dell’Arca di Varese a Cerro, sul Lago Maggiore.
Oggi pomeriggio le sorelle Patrizia Licari e sua figlia Daria Gradella ci hanno invitato ad incontrarci presso la loro abitazione sulle rive del Lago Maggiore, in una zona verdeggiante, costellata di giardini storici e alberi secolari. Rigogliosa grazie alle abbondanti piogge di questo anomalo inizio estate, la vegetazione è una forte presenza, possente di vita, che ci porta in uno stato di serenità e connessione con lo spirito. Daria e il figlio Diego vivono in Spagna ma si trovano in Italia per trascorrere il periodo estivo con la famiglia e così ci hanno invitato a stare insieme per una condivisione delle reciproche esperienze. È una rara domenica di sole, qui al nord, e le persone perlopiù sono nella vicina spiaggia a godersi il caldo e rilassarsi. Noi invece ci siamo riuniti perché sappiamo che l’unione è importante in tempi come questi. Il pomeriggio si presenta fin dall’inizio denso di gioia e allegria, ci sono anche i bambini che ci allietano con le loro risate e naturalmente un tavolo imbandito con dolci e spuntini preparati per l’occasione.
Prima di dedicarci al cibo materiale ci dedichiamo al cibo spirituale, alla Comunione degli spiriti, allo stare insieme e così Marco Procopio, uno dei referenti dell’Arca di Varese, rivolge un sentito ringraziamento per l’invito a passare insieme il pomeriggio in una cornice naturale così speciale.
Poi si passa a fare il punto della situazione sugli impegni da portare avanti, l’assistenza alle famiglie in difficoltà, il progetto di assistenza alle persone senza fissa dimora in Porta Garibaldi a Milano e il progetto legalità nelle scuole. Tra gli argomenti trattati vi è stato anche quello del volersi costituire in associazione, per essere operativi in modo più efficace. Ovviamente questo è un argomento che fa emergere opinioni e punti di vista molto diversi tra loro e che suscita qualche discussione, superata con la volontà di andare oltre le nostre divergenze di opinioni per cercare il modo migliore di procedere nell’operatività. Daria stessa è coinvolta nell’operatività in Spagna e tiene aggiornato il sito con i messaggi dal Cielo alla Terra oltre naturalmente a tutto il lavoro di segreteria.
Leggiamo poi due messaggi di Giorgio Bongiovanni dal testo De Rerum Divinarum Scientia Nova.
Il primo messaggio è datato 9 marzo 1991, dal titolo “Sulla meditazione”. Ci rendiamo subito conto che quel messaggio non è arrivato per caso. Si dice infatti all’inizio del testo: «meditare sì, ma solo quando ogni individuo avrà avuto il pane e il pesce per poter sopravvivere» […] «occorre, prima di tutto, battersi affinché ogni ingiustizia venga debellata ed ogni debolezza della carne venga vinta dal fuoco dello spirito assetato di giustizia» (Sulla meditazione). Il secondo messaggio del 15 marzo 1991, titolato “Rendete dunque a Cesare…” ci ricorda che dobbiamo prendere coscienza dell’importanza di soddisfare le esigenze della materia e dello spirito con uguale consapevolezza. Compito dell’Uomo è porsi e mantenersi in equilibrio tra queste due componenti inscindibili della realtà (Rendete dunque a cesare).
Siamo colpiti dall’attualità di questi messaggi. Più di trent’anni son trascorsi ma l’umanità non dà cenni di voler risolvere il problema delle ingiustizie e della fame nel mondo. Anzi siamo sull’orlo di una possibile terza guerra mondiale e si pensa solo agli affari, all’economia e ai soldi…
Coincidenza vuole che oggi è il 14 luglio e si ricorda la presa della Bastiglia, simbolo della Rivoluzione francese. Quel 14 luglio del 1789 ci rimanda alla mente le speranze del popolo che si stava liberando dal giogo dei potenti. A distanza di secoli purtroppo la situazione non solo non è cambiata ma è peggiorata è la maggior parte dell’umanità è pervasa dal desiderio di autodistruzione.
Durante l’incontro è nato il desiderio di fare la comunione, con una bella pagnotta di pane fatto in casa. Così, dopo aver tagliato una parte del pane in piccoli pezzi, ci siamo messi in cerchio e due sorelle, al centro del cerchio, sono passate davanti a ognuno di noi con il vassoio del pane e una ciotola con il vino. Abbiamo voluto commemorare Nostro Signore con il pane ricavato dai chicchi di grano maturati sotto i raggi del Sole, dove Lui dimora, e con il vino estratto dai grappoli profumati accresciuti al calore dello stesso Sole. Lo abbiamo sentito vicino il Signore, mentre eravamo riuniti in cerchio.
È stata una giornata all’insegna dell’amore e della condivisione. Tra noi era presente anche un caro amico, che in passato ha avuto momenti di vita difficili e che lo hanno portato, per un certo periodo, a essere senza fissa dimora.
Siamo grati al Cielo per il pomeriggio trascorso insieme perché è importante ritrovarsi e coltivare l’amore reciproco che è il vero nutrimento della Vita.
Con Amore!
Anna
14 luglio 2024
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