HO SCRITTO IL 20 GENNAIO 2017:
SONIA ALEA HA SCRITTO LA VERITÀ.
DIO LA BENEDICA.
LEGGETE, MEDITATE E DEDUCETE.
IN FEDE
G.B.
È oramai sera. La terra si volta per andare a riposare dalle fatiche del giorno. Gli ultimi bagliori di luce trasformano il paesaggio in un opera d’arte dai molteplici, caldi colori. Ogni giorno un nuovo dipinto posa per noi, regalandoci attimi di magia, prima di aprire il sipario alla notte con la sua incantevole volta celeste costellata di preziosi diamanti. Quale meraviglia più grande! Rapita dal magico incanto della luna e dalla bellezza del firmamento mi lascio trasportare da una dolce malinconia che richiama nostalgia di mondi lontani. Da questa parte della terra tutto tace.
Le luci si spengono. Buonanotte amore. Bacio la fronte della mia piccola che già è volata verso i suoi mondi fatati, i quali ama raggiungere durante il dolce sonno. Il mio sguardo ritorna verso la finestra della stanza dove la notte mi regala momenti eterni liberandomi dagli affanni del giorno. Lassù tutto emana equilibrio, armonia, perfezione, bellezza. Il nostro Sole che regge i pianeti del suo Sistema Solare. Le milioni e milioni di stelle circondate ciascuna dai propri pianeti che compongono la bellissima “Via Lattea”, Andromeda la nostra vicina di casa, e così via via milioni e milioni di macrosistemi, galassie che si muovono ruotando intorno ad un proprio asse centrale e che a loro volta compongono miliardi di universi. Tutto è movimento e tutto è collegato armonicamente da una unica incantevole energia. “…sicuramente possiamo affermare che l’universo è tutto centro o che il centro dell’universo è per tutto, e che la circonferenza non è in parte alcuna” spiegava Giordano Bruno già nella seconda metà del 1500 in “De la causa principio et uno”. “Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente universale, l’eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti ragionevolmente si argumentano. L’universo immenso ed infinito è il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi”, erudiva con tali concetti immensi i suoi amati studenti, il filosofo nolano, riportati nel dialogo terzo de “l’infinito Universo et Mondi” esplicando la natura infinita dell’universo: “Ogni punto nell’infinito è il centro dell’infinito”. Ma la grandezza di quei concetti universali insegnati da Bruno ancora oggi rimangono astrusi per gran parte dell’umanità che chiudendosi nell’ottusità egoica della propria arroganza ha imprigionato il proprio cuore, perdendo la via e il valore di eventi unici e sublimi succedutisi nei millenni di storia che avrebbero permesso un grande balzo evolutivo all’intero genere umano. Ma il seme di quella nuova teologia incarnata nel giovane Nazareno di Galilea e ispirata nei secoli da illuminati come Bruno ha abbattuto dogmi e fanatismi. Quel seme è germogliato e oggi infiamma il petto di migliaia di giovani studenti che già personificano il cambiamento. La nuova era già nasce dalle ceneri della vecchia nella consapevolezza della Eternità dello Spirito. Il mio sguardo si perde ancora una volta nello spazio sconfinato delle stelle, immaginando la bellezza di altri innumerevoli mondi, abitati da creature meravigliose che vivono in simbiosi con la Creazione e che a loro volta creano e manifestano il seme più puro e bello della vita in ogni aspetto della propria società.
Rifletto su quale Intelligenza sublime può reggere tale infinita perfezione. “Un’unica Forza, l’Amore, lega e da vita a infiniti mondi” scriveva ancora il filosofo campano. È “L’amor che muove il sole e l’altre stelle” vergava nel lontano 1300 Durante di Alighiero degli Alighieri, il famoso Dante, nella sua Divina Commedia, nell’ultimo canto del Paradiso. ”L’Amore, la pace e la giustizia è il tripode sul quale poggiano l’ordine e l’equilibrio dei pianeti, delle civiltà e delle stelle” ricordava Setun Shenar, ufficiale cosmico della confederazione interstellare, in un messaggio del 18 marzo 2005 trasmesso a Giorgio Bongiovanni. L’Amore quindi è il Valore Supremo, il Punto Cardine che racchiude in se i principi della pace e della giustizia. L’Amore è la Causa prima della Creazione. La Forza Motrice del Cosmo. L’Intelligenza Divina che tutto crea e tutto permea. L’Amore che partorisce mille forme e mille sostanze. L’Amore che crea la Vita.
Quell’Amore che duemila anni fa si fece carne e sangue.
Sant’Elpidio a Mare – Santo Natale 2016
Circondato dall’amore dei fratelli giunti dalle varie arche d’Italia, nel Sacro giorno che ricorda la nascita di Gesù, Giorgio Bongiovanni intona un inno rivolto al Padre Adonay. “Questo era il canto che intonava Gesù di notte con gli apostoli” ci dice facendo vibrare i nostri cuori. Accompagnato dalle struggenti note di Ennio Moricone “Chi Mai” melodiosamente suonate alla tastiera dalla nostra amata Sonia Tabita, il Verbo si fa parola nel messaggio del Santo Natale come una spada affilata distruggendo false idolatrie e pericolosi fanatismi , separando il Dio della violenza degli antichi testi sacri, dal Dio dell’Amore. “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a dividere … ” (Mt.10,34) disse Gesù venuto a separare il grano della Verità dalla zizzania della menzogna.
“STOLTI! STOLTI!” ammonisce il Dio Solare “MA COME AVETE POTUTO CREDERE AL DIO DELLE ARMI E AI SUOI MERCANTI DI MORTE? IL CRISTO È IL VOSTRO DIO. IL SOLE DELLA GIUSTIZIA E DELLA VERITÀ È LA VOSTRA UNICA SALVEZZA. IL VERO DIO AMICO DEI GIUSTI, DEI BUONI E DEI DEBOLI È COLUI CHE IN GESÙ SI COMPIACQUE. COLUI CHE FU CROCIFISSO. COLUI CHE È IL RISORTO. IL SALVATORE. IN LUI DIMORA IL VERO PADRE ADONAY.SI. GESÙ IL CRISTO, IL QUALE VIVE IL SUO NATALE NEI CUORI DEI GIUSTI E DEI BUONI” http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-celesti/2016/7054-s-natale-2016.html “L’ATTESA DELLA TUA VENUTA SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO È DIVENUTA PER NOI, TUOI SERVI, FRATELLI E AMICI, FUOCO TREPIDANTE DI EMOZIONE E DOLORE. VENGA PRESTO IL TUO REGNO SIGNORE ADORATO E AMATO”. E il cantico di questo Natale si leva alto verso il Cielo: “IL SIGNORE È NOSTRO DIO. IL SIGNORE È GRANDE. IL SIGNORE È UNICO, IL SIGNORE È NOSTRO DIO, IL SIGNORE È GRANDE.ADONAY! ADONAY! ADONAY! http://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-celesti/2016/7057-santo-natale-2016-2.html
L’arca brulica di colori, fratelli e sorelle nello spirito si scambiano abbracci e sorrisi, le donne in cucina preparano gustosi pasti per tutti, i giovani servono ai tavoli, e i nostri meravigliosi bimbi intonano angelici canti alla luce di una candela che viene consegnata al nostro amato Giorgio. Poi, un composto silenzio lascia spazio alla parola del Verbo che elargisce nuove perle di conoscenza offrendoci una nuova grande rivelazione e consegnandoci una maggiore coscienza di quanto fu grande, immensa, infinita, sublime, unica la manifestazione di Colui che salì la via del Calvario per morire su una croce, vincere la morte e poi risorgere per tutti noi.
“Gesù aveva detto tante volte agli apostoli che lo avrebbero arrestato e crocifisso” ricorda Giorgio Bongiovanni ai tantissimi amici presenti nella nostra associazione di Sant’Elpidio a Mare, “ma la loro mente era offuscata. Loro avevano capito che lo avrebbero preso ma non che lo avrebbero ucciso. Lui si nascondeva gli ultimi tempi, non era più un uomo libero come quando si recava al tempio. Andava a dormire fuori perché il Maestro non aveva dove poggiare il capo, al massimo dormiva a Betsaida nella vecchia casa di Pietro, a cinque chilometri da Gerusalemme. Per loro era una giornata di cammino. Gli apostoli iniziarono a dire tra di loro: “Armiamoci, così possiamo difendere il Maestro”. Lui li lasciava fare non perché avesse paura, ma perché non accadesse niente prima del tempo previsto. Il Sinedrio aveva già l’intenzione di prenderlo, arrestarlo e farlo crocifiggere, ma c’erano in giro anche dei mercenari pagati dai servizi di “intelligence” del Sinedrio stesso per ucciderlo e farlo scomparire. Quando i soldati romani arrivano a prendere Gesù, Pietro usa la spada. Ma Gesù interviene perché era arrivato il suo momento. Non poteva ne doveva andare diversamente. Perchè Gesù con il Suo sacrificio ha riscattato i nostri spiriti peccatori salvandoci tutti, compresi gli apostoli che poi hanno ricevuto lo Spirito Santo e hanno predicato per il mondo. Quindi noi dobbiamo ringraziare gli apostoli perché se non ci fossero stati loro non avremmo conosciuto Gesù, come Figlio di Dio, nella storia. Ma Gesù si fa crocifiggere non solo per la redenzione dei chiamati, ma anche perchè vuole dare il segno, grandissimo, netto, chiaro, trasparente, inequivocabile, decisivo, che il nostro Dio è il Dio dell’Amore. Non è il Dio della violenza come fino a quel momento era stato fatto credere ad Israele. Gesù ha diviso le acque separando il Dio della guerra, il Dio della vendetta, il Dio geloso, il Dio vendicativo, dal Dio dell’Amore, della misericordia e del perdono. Ci dicono di rispettare le religioni ma io voglio rispettare solamente la Verità e chi fa del bene anche se non è cristiano, anche se è mussulmano. Non possiamo rispettare una religione basata su un Dio violento, io sono contro la religione di Israele, contro la religione musulmana, contro tutte le religioni che praticano la violenza nel nome di Dio. Noi dobbiamo servire la Verità. La Verità è che il Cristo è l’incarnazione del Padre. Se Dio ordinava di ammazzare un popolo per conquistare una terra, quello era l’anticristo. Se Dio mi dovesse dire: “Giorgio, prendi la pistola uccidi quei mafiosi, criminali e assassini, io non lo farò perché chi mi sta parlando non è Dio ma l’anticristo. Ai mafiosi devo dire invece “Pentitevi e vi condurrò nel Regno dei Cieli”.
La causale teologica del perchè Cristo si incarna
Noi non possiamo essere strumenti della giustizia di Dio se siamo con Cristo. Noi che seguiamo Cristo il Nazareno dobbiamo rifiutare di divenire strumenti umani della giustizia di Dio. Se Dio dovesse venire da uno di voi e vi dicesse: “Prendi il fucile e uccidi tutti i malvagi, Io ti do il potere!”, Voi dovete risponderGli: “Signore, io sono con Cristo, devo solo amare e dare il Verbo, scegli un altro per manifestare la Tua Giustizia”. “Io non sono venuto per essere servito ma per servire” ci ha detto Gesù. Ma se Lui è il padrone di tutto perché viene a insegnarci il valore dell’ubbidienza, del servizio, dell’umiltà ? Cristo è venuto sulla terra per liberarci dal peccato originale, ma non perchè Eva ha mangiato la mela ma perchè abbiamo sposato Jahvè, cioè il vitello d’oro, la materia. Ecco perchè Dio si incarna, perchè solo mostrandosi poteva lavare i nostri peccati. Il profeta può darti un indirizzo, può guidarti ma poi il tuo libero arbitrio sceglie. Cristo ci ha salvati dal peccato a prescindere dal nostro libero arbitrio. Ma dopo che ci ha salvati ci ha detto: “Adesso vi concedo duemila anni e voglio vedere chi scegliete, perché quando ritornerò non ci sarà più salvezza, ci sarà giudizio”. Siamo stati tutti salvati quindi, ma per restare salvi dobbiamo imitare l’esempio di Cristo. Se mettiamo in atto azioni violente o appoggiamo le guerre e risposiamo Jahvè, quando ci sarà la manifestazione di Cristo non ci sarà più salvezza. Il male sarà incatenato con la forza e l’uomo sarà giudicato. Quindi tutti i profeti dell’Antico Testamento hanno avuto Dio e Lucifero a disposizione e nessuno di loro é stato perfetto nella propria missione, ma tutti sono stati perdonati perché Cristo è tornato per purificare i peccati di tutti noi e di tutti i profeti, anche se non è stato riconosciuto. Non c’è alcun messaggero che abbia trasmesso l’insegnamento perfetto della Teologia Cosmica, tranne uno, Gesù Cristo. Il quale non è un profeta, perché se fosse stato un profeta sarebbe stato anche Lui soggetto all’intervento di Adonai e di Jahvè. Cristo ci disse nel suo infinito amore, “Io vi dirò tutta la verità!” Poi non contento disse: “Me ne vado perché ancora non siete pronti per capire tutto, ma vi manderò il Consolatore che viene da me e vi dirà tutto ciò che io gli dirò di dirvi”. Oggi il Consolatore è venuto e la verità è completa. Chi non la capirà dovrà visitare il buio freddo e gelido della morte seconda. Voi siete fortunati, avete conosciuto la verità del Consolatore. È questa la causale teologica, spirituale del perché il Cristo si incarna, liberare dal peccato tutti. Tutti significa tutti, tranne se stesso, anche Confucio, Budda, Krisna, tutti. Perché nell’universo, il luogo da dove io provengo, non esiste la violenza, è inconcepibile, è diabolica, è involuzione. La violenza è concessa solo esclusivamente e unicamente allo Spirito Santo che governa le forze della natura tramite i suoi Angeli o Arcangeli, ma quella non è violenza, si chiama “riequilibrio”, si chiama portare nel Cosmo l’armonia dove c’è il caos.
Smascherare l’anticristo
Scusate, io veramente mi sento vostro servo, ma nella teologia e nel messaggio che diffondo posso dirvi: il mio messaggio viene da Dio. La verità assoluta del messaggio Cosmico è quella che sentite dalla mia voce. Non c’è possibilità di errore. Potete dirmi “Ma tu sei un peccatore disgraziato. Certo, ma questo è un altro discorso. Puoi anche dirmi, tu non sei coerente con quello che dici, certo, perché altrimenti sarei Cristo, ma il mio Verbo è la verità assoluta perché sto spezzando in due e dividendo la violenza dall’amore, l’odio dalla giustizia, la pace dalla guerra, il mio compito è questo. Smascherare l’anticristo. Ma che ci pare che un giorno a teatro entra l’anticristo con la maschera, e poi entra Bongiovanni e gli toglie la maschera? Smascherare l’anticristo significa distruggere tutto quello che adesso é inculcato nella testa della povera gente sulla teologia della religione. Proclamare Gesù Cristo l’unico Dio e tutto il resto Suoi servi, e l’unica religione quella dell’amore, della pace, della fratellanza, no alla guerra senza se e senza ma. Questo è smascherare l’anticristo. Il Dalai Lama ha detto: “l’India ha tutte le ragioni per avere la bomba atomica”. Il Dalai Lama! Ecco perché io smaschero l’anticristo. Non è così! No! Caro Dalai Lama, lei è tentato dall’anticristo, anche lei. Perché l’unica religione possibile è l’amore. Ma allora ci dobbiamo far ammazzare? Si! Ti devi far ammazzare. È così! Possiamo difendere solo i bambini, se vengono aggrediti, ma nella grande scelta umana dobbiamo essere contro la guerra e contro la violenza senza se e senza ma. Questo è il messaggio di Cristo, ci pensa Dio a difenderci. Nella fossa dei leoni Daniele doveva affrontare dieci leoni ma non gli hanno fatto niente perché è sceso l’angelo e lo ha liberato.
Il giudizio è in atto
Oggi il giudizio è in atto. Siamo nel tempo della separazione del grano dalla zizzania. Si riuniscono i figli di Dio non violenti che mettono in pratica le opere di bene e sostengono i giusti. Sono loro i veri cristiani. È un vero cristiano anche l’ateo che mette in pratica le opere di bene. È un vero cristiano anche il musulmano che ama Maometto e serve i suoi fratelli con amore e senza guerra. La verità di Cristo è prepotente. Il giudizio è oggi, quando arriverà Gesù dovrà solo condannare o assolvere e motivare le condanne e le assoluzioni. I nostri prossimi nascituri e i tanti bimbi che sono arrivati nelle nostre arche e in tutto il mondo sanno, cioè hanno l’imput diretto dagli Esseri di Luce che mancano pochi anni per l’instaurazione del Regno Promesso. Loro non arriveranno ad essere adulti prima che ciò accada, l’unica cosa che so è questa. I nostri bambini e i nostri giovani, Sonietta e tutti gli altri partoriranno bambini del Nuovo Regno. Questo pianeta non ha la forza per sopportare altri anni, è un dato scientifico questo.
I due Giovanni
Il Signore elegge Giovanni l’apostolo e Giovanni Battista come coloro che alla fine dei tempi avrebbero rivelato la Verità. In loro risiede lo spirito del Consolatore. Sono due spiriti individuali ma sono gemelli nell’Opera. I due Giovanni sono i precursori di Cristo. Hanno lavorato insieme per duemila anni, sono stati spesso uno il discepolo dell’altro, l’altro il discepolo dell’uno, nella figura umana ma nell’essenza sono fratelli. Giovanni l’apostolo è mio fratello e io sono fratello di Giovanni l’apostolo.
La vera natura di Cristo
La Madre Santissima è lo Spirito Santo. E’ l’annunciatrice. E’ l’anima gemella di Cristo, la parte femminile di Cristo. Se tu adori la Madre Celeste stai adorando Cristo, ma lei, siccome Gesù di Nazaret è il Tao personificato, ci esorta a seguire Lui. Quindi Cristo è lo Spirito Santo, l’incarnazione del Creatore dell’universo. Ecco perchè gli Esseri Angelici si inginocchiano di fronte a Cristo, i soli dell’universo si inginocchiano di fronte all’Energia Cristica perché essa in realtà non rappresenta il Figlio di Dio, l’unigenito di Dio, e nemmeno Dio, rappresenta lo Spirito Santo, il Creatore di tutte le cose. Gesù lo rivela a tratti nel Vangelo, cerca di farlo capire, addirittura si paragona al Padre, ma poi dice: “Vi manderò il Consolatore, perchè ho molto da dirvi delle cose celesti che ora non potete capire”. Filippo gli dice: “Maestro mostraci il Padre!” “Ma quale Padre, Filippo, sei stato tutto questo tempo con me e ancora non hai capito?” Gli fa capire: “Il Padre non ve lo ha forse dimostrato? Non ho camminato sulle acque? Non ho resuscitato i morti?” E dice ancora: “Se ci fosse stato un altro io ve lo avrei mostrato. Filippo chi vede me vede il Padre!”. Gli fa capire che Lui, Cristo, il Padre e lo Spirito Santo sono tre entità in una. Sono tre esseri androgeni ma la manifestazione nello strumento Gesù di Nazaret è quella dello Spirito Santo. La forma espressiva che si manifestò in Adoniesis di fronte ad Abramo era quella di Adonai, la forma espressiva che si manifestò in un roveto ardente di fronte a Mosè era quella di Adonai. Gesù di Nazaret è la forma espressiva dello Spirito Santo.
“In Lui mi sono compiaciuto”
Se gli Esseri dell’universo che hanno quindici miliardi di anni (il nostro sole ne ha solo cinque miliardi) si inginocchiano di fronte a Lui, chi è dunque questo Cristo? Nel momento del battesimo un’entità superiore ha compenetrato Gesù. “È venne in forma di colomba lo Spirito Santo”. L’entità Gesù ospita lo Spirito Santo. Gesù a volte parla come figlio dell’uomo e a volte parla non come figlio di Dio ma come Spirito Santo, come il Creatore. “In Lui mi sono compiaciuto” dice il Padre. Certo che Gesù è figlio dello Spirito Santo, tutti siamo figli dello Spirito Santo, pure il Padre Sole è figlio dello Spirito Santo, quindi voi dovete adorare lo Spirito Santo che ha le Sue forme manifestative in varie dimensioni, sole, luna, terra, stelle ecc.
“Io sono il primo e l’ultimo”
Cristo è parte del Tutto e tutto nello stesso tempo. “Io sono il primo e l’ultimo”. Ecco la differenza. Tu sei parte del tutto e io sono parte del tutto. Cristo è Gesù di Nazaret e il tutto nello stesso tempo. Questa è la rivelazione che vi dò oggi, che nessuno vi ha mai dato perché non aveva l’autorità per farlo. Non devi rinnegare quello che sai su Gesù, non è una bestemmia dire che Gesù è il Figlio di Dio, devi solo capire che Lui è Gesù di Nazareth, Cristo, Figlio di Dio unigenito, ed è il tutto nello stesso tempo.
“Non dite chi io sia”
Duemila anni fa Gesù non poteva dire che era il Cristo perché non era ancora venuto il tempo e non eravamo in grado di capire. Diceva che era un profeta mandato da Dio, e disse ai Suoi: “Non dite che io sono il Cristo”. Poi ha dato il permesso di dirlo, anzi si è rivelato. Poi ha dato il permesso di dire che è il Figlio di Dio. Oggi ci autorizza a dire che Lui è Dio. Vi rivelo la Sua vera identità per prepararvi a chi verrà veramente.
Il Creatore si è rivelato
Adoniesis è un Genio Solare e appartiene alla settima dimensione. Cristo appartiene alla sesta dimensione. La sesta dimensione non è una dimensione netta, è una dimensione ibrida, come un passaggio, immaginate come delle scale che dalla quinta ti portano direttamente alla settima dimensione. Gesù di Nazareth è un Serafino quindi appartiene alla quinta dimensione finale. Gli extraterrestri appartengono alla quarta dimensione. Ma in Gesù Cristo si è adagiato lo Spirito Santo e con questa equazione puoi capire tutto. Tu fai parte dello Spirito Santo e anch’io, poi c’è la causa della Creazione, un’entità che è trascendente e immanente. Tu sei solo parte, un pezzettino, del tutto, dell’universo, ma c’è chi ha manifestato quell’Universo e se stesso, e questo è Cristo. Secondo gli insegnamenti cattolici Cristo è figlio; secondo gli insegnamenti della Chiesa Giovannea Cristo è Padre, Figlio e Spirito Santo. È la Causa della Creazione. É la Trinità stessa perché è lo Spirito Santo che causa tutto. Il terminale più piccolo è Gesù di Nazaret, il Padre Adonai è secondo, lo Spirito Santo è il primo che Si personifica nel Figlio. Tutti e tre coincidono. Ma lo Spirito Santo non è lineare, è Spirito Santo, Figlio e Padre, è tutt’Uno, però la gerarchia è questa. La gerarchia secondo la nostra visione ottica, perché a noi si è manifestata l’incarnazione di Gesù di Nazareth, il Figlio. Però quello che vi voglio dire oggi è che Cristo non è solo quello che ci hanno detto, che è giusto, ma è molto di più. Lui è quello che ha creato tutto e non è stato generato. Non è stato generato lo Spirito che sta dentro Gesù di Nazareth, è l’increato e il Creatore nello stesso tempo. Il figlio di Adoniesis è Gesù di Nazareth. Il Cristo è al di sopra di tutto, anche di Adoniesis. Però Gesù non vuole che noi ci facciamo tentare nel distinguerli: “Io è il Padre mio siamo la stessa cosa” ci ha detto. Guarda tutto in Lui è sei a posto, non li devi dividere, guardando Gesù vedi tutto, tutta la Trinità. Io oggi ti dico che non dobbiamo aspettare un altro Essere che si riveli come Creatore perchè il Creatore si è già rivelato.
Poimandres
Poimandres è un titolo, significa pastore di uomini. Poimandres è il tutto e Lui, il tutto, si è incarnato, si è fatto carne e sangue, ed è Cristo. Tutto ciò che dice Cristo è la parola di Poimandres. E quindi Lo ringraziamo questo Padre, questo Spirito Santo e chiediamo perdono se prima lo cercavamo nell’infinito universo, se lo cercavamo nella filosofia dei nostri Maestri, Hermete, Eugenio, ecc. e non avevamo realizzato che Lui era qui con noi, che Lo abbiamo visto, che Lo abbiamo toccato. Hermete lo ha visto sotto forma di spirale di serpente. I profeti Lo hanno visto nel roveto ardente, noi Lo abbiamo visto nel Cristo. Hermete non ha avuto questa fortuna, nemmeno gli antichi profeti la hanno avuta. Se tu leggi il Vangelo Gesù dice: “Voi avete visto e toccato quello che mai nessuno ha toccato e quello che nessuno toccherà mai più”. Era Lui. L’incarnazione dello Spirito Santo. Ma non solo. Avremo anche la grande fortuna di rivederlo. Quella prima volta sarà irripetibile. Irripetibile in quella forma sublime d’Amore perchè quando tornerà, tornerà con la Giustizia, ma sarà sempre Lui.
La prova massima
La prova massima la quale dimostra che Cristo è lo Spirito Santo è quella che solo Lui è resuscitato dai morti. Tutti gli altri Maestri hanno lasciato il corpo, si sono reincarnati, sono rinati , mentre Lui no. “Io voglio resuscitare dai morti perché Io sono padrone della vita e della morte e delle leggi dell’universo, le ho fatte io”.
Tu l’hai visto, l’hai toccato, l’hai baciato, hai mangiato con Lui. Questo è Gesù di Nazaret, come fa l’uomo a non riconoscere il suo Dio. Ecco perché i Fratelli del Cielo della quarta dimensione, della quinta dimensione, della sesta dimensione, dicono: “Onore a te fratello che hai la grazia di vedere il Cristo”.
Il Capo Supremo della Confederazione
Lui è il capo supremo della Confederazione perché è lo Spirito Santo, Colui che ha creato tutto, Geni Solari compresi, e vuole essere adorato, ubbidito, osannato, esaltato. Ma non lo devi disgiungere se si presenta Adoniesis. Lo devi vedere in Lui. Non lo devi disgiungere se si presenta Gesù di Nazareth. Lo devi vedere in Lui. Perché lo Spirito Santo è invisibile, non lo puoi toccare. Si manifesta attraverso un essere e il tutto nello stesso tempo. Ma se sceglie di manifestarsi attraverso di te, te lo dice: “Ascoltami, io sono lo Spirito Santo”. Dovete capire, realizzare questa verità, oggi sono qua per questo. Una cosa è essere parte dello Spirito Santo e una cosa è esserlo in quel momento. Se in quel momento lo sei, tu sei morto, cioè ti sei unificato con lui e quando ti vedrò vedrò Lui. Gesù è stato scelto, preso dallo Spirito Santo e per tutti noi della confederazione è lo Spirito Santo stesso.
Gesù di Nazareth per la Confederazione
“Non conosciamo al momento nell’universo altre entità individuali che sono tutt’uno con lo Spirito Santo, l’unico che risulta a noi della confederazione è Gesù di Nazareth, sappiamo che ci sono altri esseri come Lui nell’infinito universo attraverso i quali lo Spirito Santo si è manifestato ma è estremamente raro che questo accada. Possiamo paragonare la manifestazione di Cristo sul vostro pianeta alla perla più bella dell’oceano Pacifico che abbiamo trovato dopo averla cercata per tanto tempo e ne abbiamo trovato solo una ma è quella che vale più di tutte. Eppure sono tante le perle nelle conchiglie, bellissime, ma una è la più grande. Voi avete avuto la fortuna che la perla non avete dovuto cercarla, lei si è aperta e si è mostrata. E questo è Cristo” questo mi hanno detto i Fratelli della Luce. Noi Lo abbiamo conosciuto, Lo abbiamo visto, si è rivelato. Si è rivelato il Creatore. Quando si rivela il Creatore è l’esperienza più bella che possa vivere una creatura. Ecco perchè voglio inculcarvi nella testa di adorare Cristo al di sopra di tutte le cose che esistono nell’universo, extraterrestri compresi.
La fede
Io voglio indirizzare il vostro spirito e proiettarlo da una strada sbagliata che vi porterà infelicità, involuzione e staticità a una strada evolutiva dove incontrerete la Luce di Cristo, se uso le parole: “Nel nome di Cristo”, è perché voglio modificare la vostra scelta sbagliata, poi se lo fate o meno è un altro discorso. Vi voglio spronare ad aprire lo spirito, ad ascoltare la voce dello spirito che sta’ nel cuore e non ascoltare la voce della materia che sta’ nel cervello. Non ci sono cose impossibili per lo Spirito Santo. Se io ho fede grande come un granello di senape nel Cristo e dico alla montagna “spostati”, siccome Lui è lo Spirito Santo, la montagna si sposterà. Se dico al Monte Bianco di spostarsi, e non si sposta, il Cristo nella sua grande misericordia infinita mi dice: “figliolo non hai avuto fede, la prossima volta falla spostare”. Entri in sintonia con Lui e sposti le montagne, se non ci sei entrato è perché non hai fede.
La nostra identità
La cosa più importante per noi tutti, oggi, è prendere coscienza della nostra identità. “Voi siete Dei e farete cose più grandi di me”. La cosa più grande e che dà gioia infinita a Cristo, allo Spirito Santo, è che noi prendiamo coscienza della nostra eternità. Quando noi prenderemo coscienza della nostra eternità Lui diventerà nostro Figlio, nostro Fratello, nostro Amico, nostro Simile e quindi ameremo come Lui ama, questo è il segreto. La nostra meta deve essere la conoscenza, il sapere, e il sapere giace nella filosofia, tutto nasce da lì. Dio non ha creato con lo scalpello e il martello, Dio ha creato con il pensiero e il pensiero è la filosofia, e la filosofia è la gnosi. La conoscenza ci renderà simili a Poimandres e allora potremo dire: Io sono!
Natale di rivelazione, di presa di coscienza, di condivisione. Ringraziamo il Cristo per averci mandato lo spirito di Verità affinchè i nostri umili cuori possano intendere la Sua Divina Parola rendendoci consapevoli della grande opportunità che la Vita ci ha offerto per renderci più forti, coraggiosi e saldi nella fede fornendoci la migliore arma contro il male che è la conoscenza e aprendoci la strada verso quei mondi lontani che tanto vorremmo conoscere o ai quali tanto agogniamo ritornare. Acqua fresca e cristallina per chi ha sete di conoscenza, per tutti gli uomini di buona volontà, per gli umili, i pacifici, i puri di cuori, per gli assetati di giustizia. Così come avvenne alcuni mesi fa durante la Santa Pasqua di Resurrezione vissuta tra i nostri amati fratelli del Latino America.
Viaggio Latino America – 24 marzo/12 aprile
Giunti in terre sudamericane e installati nella calda e accogliente casa di Juan Alberto e Alejandra, che fanno di tutto per farci sentire amati, ben accolti e comodi, Giorgio viene intervistato dalla emittente radio AZ di Rosario. All’interno del programma “Tierra Viva”, condotto dai nostri carissimi fratelli dell’arca di Rosario, le sue parole cariche di saggezza inondano l’anima di tutti gli ascoltatori e degli amici che si trovavano con noi in casa in quel momento. Terminata la trasmissione, instancabile Giorgio tiene una piccola ma profonda riunione improvvisata con i fratelli presenti che predisponevano i propri cuori a vivere i successivi giorni con fervente passione e devozione assoluta verso Colui che ricordiamo e cerchiamo di onorare durante la settimana Santa, il nostro Signore Gesù Cristo.
26 marzo 2016. Sabato Santo. Las Parejas. Argentina
La passione chiama, una volta ancora, l’uomo che porta nel suo corpo impressi i Segni che ricordano il sacrificio sublime dell’Amore più grande di tutti gli Amori ma anche l’egoismo, l’ingiustizia, il disamore che purtroppo regna ancora nel cuore dell’uomo capace di crocifiggere il figlio di Dio. Uno ad uno più di duecento fratelli passano di fronte al giaciglio dove è adagiato il corpo sofferente di chi ha offerto la sua vita per trasformare questi sacri segni nell’ultima chiamata di Redenzione. Segni degli ultimi tempi. Segni che scandiscono gli ultimi rantoli del principe delle tenebre. Segni che annunciano il ritorno trionfale del Re dei Re. Ciascun uomo, donna e bambino presenti nella casa di Juan Alberto entrano nella stanza dove è appena avvenuto il nuovo prodigio della sanguinazione poggiando inevitabilmente il proprio sguardo su quei segni sanguinanti e sulla croce di sangue apparsa sulle bianche lenzuola. In un tumulto di emozioni riaffiorano immagini risalenti a duemila anni fa quando il Figlio dell’uomo poggiava i Suoi piedi sacri nelle vie di Galilea risanando in corpo e spirito tutti coloro che avevano avuto fede in Lui. Colui che visitò ogni angolo della terra e ogni angolo della terra fu benedetto dalla Sua presenza. “La tua fede ti ha salvato” diceva il Nazareno che irradiava di Luce Divina l’anima di coloro che umilmente aprivano il loro cuore alla Via, alla Verità e alla Vita. I Suoi lunghi capelli color dell’ebano coprivano le Sue larghe spalle e la Sua pelle emanava un profumo di sandalo misto a rosa. Il ritmo del suo passo era diverso da quello di tutti gli altri, Lui si muoveva come mai si era visto fare. La tunica di lino lasciava intravedere i Suoi incantevoli piedi avvolti dai sandali di cuoio e ogni Suo passo era una carezza di Dio all’umanità. La Sua voce calda e profonda era la sublime melodia delle note universali che danno vita alle stelle risanando il cuore di chi le ascolta. “Seguitemi e vi farò pescatori di uomini” diceva ai Suoi amici e pronunciando quelle parole chiamava tutti noi a seguirLo e divenire riflesso della Sua Luce d’Amore passando per quella via stretta che conduce verso la vera libertà. Le Sue mani affusolate e vigorose sfioravano gli occhi dei ciechi e i ciechi vedevano; accarezzavano il volto dei lebbrosi e i lebbrosi guarivano; toccavano la fronte di una bimba senza vita e la vita si risvegliava in lei. “Chi crede in me non morirà mai” diceva, e in quelle parole che scorrevano fresche e possenti come l’acqua del torrente era racchiusa la potenza degli universi. “Non c’è cosa più grande che dare la vita per i propri amici” ci disse prima di lasciarci. Poi ci fu portato via come il peggiore dei peccatori, e lo tradimmo, per paura la nostra fede vacillò. Salì il Calvario da solo. Solamente Sua madre Maria lo accompagnò insieme a Maria Maddalena e a Giovanni, il più piccolo tra noi che divenne il più grande. Lui che aveva potere di vita e di morte sugli uomini e di comandare gli elementi della terra si fece sputare, picchiare, flagellare, crocifiggere per la nostra Salvezza. Lui il Re del Cielo e della terra.
Il tempo di riprendersi e Giorgio arriva nella grande sala colma dei fratelli giunti da ogni parte del Latino America. In un devoto silenzio ognuno di loro attende le parole del servo di Cristo. Le dita di quelle mani coperte dai guanti bianchi delicatamente toccano la tastiera. Una dolce armonia richiama ancora immagini e sentimenti celati nella memoria dello spirito. Padre Nostro che sei nei Cieli sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Le mani giunte recitano la preghiera che Cristo ci insegnò. Il Suo regno è già qui tra noi.
“È stato particolarmente emozionante oggi per me” dice Giorgio commosso “vedere volti, occhi, di uomini, di giovani, che ho conosciuto da bambini e che sono divenuti padri. Una sensazione straordinaria, una consolazione, un segno per uno stigmatizzato stanco ma non vinto. Ho incrociato sguardi e ho sentito l’onore di vedere gli apostoli di Cristo che mi visitavano. Mi sono sentito onorato. Ho riconosciuto occhi che duemila anni fa avevano Servito il Cristo e il Cristo mi ha detto: “Vale la pena Giorgio, fino alla fine Giorgio”. Fino alla fine Signore, si! Fino alla fine! Posso solo ringraziarvi per tutto l’amore che mi avete trasmesso. Il Sole continua a manifestarsi, il Cristo continua a manifestarsi, per noi e per milioni di persone che non conosco ma che hanno gli stessi vostri valori e questo mi rende felice, mi da speranza. La croce di sangue che avete visto manifestarsi oggi durante la sanguinazione è la Sua presenza in mezzo a noi.
E lì , nello schermo installato dai fratelli per la riunione, appare maestosa, semplice ma chiara, la Croce di sangue che si era manifestata appena un’ora prima durante la sanguinazione. La nostra Croce, la stessa che dovremmo caricarci sulle spalle per poter seguire Cristo. Una croce che ci parla. Una croce che ci insegna. Una croce che perdona. Una croce che ammonisce. Una croce che redime ricordandoci il motivo per cui siamo venuti in questo mondo.
Signore, quanto tempo rimane ancora? Gli domando. “Poco tempo” risponde Lui.
Questo è un momento cruciale. Dobbiamo affidarci a Cristo. Oggi è sabato Santo, in questo momento Gesù sta parlando con i demoni nell’inferno per convertirli e domani resusciterà e si manifesterà ai Suoi discepoli, alla Sua amata Maria Maddalena e a Sua Madre, Maria Santissima. Ascoltatemi bene perché in questo messaggio leggo un testamento spirituale del Cielo verso di noi.
Giorgio legge il forte messaggio da lui ricevuto per la Santa Pasqua dagli Arcangeli Solari: Il 555 contro il 666
“Sono felice” prosegue “ma sono anche triste perché non siamo riusciti ancora a realizzare quello per cui lottiamo: l’utopia della fratellanza sulla terra. Abbiamo fallito. Forse la colpa è un poco anche nostra ma voglio lottare per questa utopia. I messaggi insistono sul fatto che non c’è futuro. E allora potrete chiedervi: “Perché continui quindi ad organizzare conferenze, a manifestare proteste civili offrendo e proponendo un alternativa?” Continuo a farlo solamente per una causa: difendere i giusti.
27 marzo 2016. Santa domenica di Pasqua.
Una fila interminabile di fratelli si forma composta e silenziosa di fronte al Calice della Comunione. Una dolce melodia accompagna i passi di ognuno di loro verso il Corpo di Cristo contenuto in ciascun pezzo di pane. Passi che percorrono in pochi minuti una intera vita. La vita di ognuno, con le grazie ricevute dal Cielo e con la propria croce da portare sulle spalle. E in ognuno di quei cuori una silenziosa richiesta di aiuto che nasce dal profondo dell’anima per poter proseguire il cammino, per non cadere, per avere la forza e la fede di compiere la missione, di non tradire la promessa. Lacrime solcano il viso di ogni fratello e di ogni sorella, lacrime che racchiudono affanni, delusioni, incomprensioni, fatiche, cadute, dolore per ogni bimbo che nel mondo soffre fame e violenze, ma che esplodono in un amore che ripaga, un amore sublime che abbraccia, che riscalda il cuore, quell’amore vero che è l’Amore di Cristo, presente e vivo dentro di te e che vedi riflesso negli occhi umidi dei tuoi fratelli. Uomini e donne di buona volontà camminano lentamente per prepararsi a ricevere dentro di se quell’amore che fa nuove tutte le cose, quell’amore capace di spostare le montagne. Quell’amore che ti toglie il fiato. Tra gli adulti l’espressione di Dio cammina insieme a noi, sono tutti i bimbi che il Cielo ci ha affidato e che con la purezza del loro cuore salvano i nostri deboli spiriti. Il Calice di fronte a loro si inginocchia tremante in sublime adorazione, lacrime dorate discendono da quegli occhi trasfigurati trafiggendo il nostro cuore e scolpendo nei nostri spiriti quell’immagine eterna.
“Sono venuto in questo mondo per inculcare ai miei fratelli risvegliati e a quelli che ancora dormono che l’essenza della vita, la magnificenza dell’universo, la vita nell’universo, gli Esseri dell’universo, la vostra stessa vita si manifesta e esiste perchè esiste Cristo. Potete vedere i colori dell’universo, sentire l’emozione dell’amore, sentire la sete di giustizia dove giustizia non c’è. Noi abbiamo forma e sostanza, siamo vita, siamo unici perché esiste Cristo. Sapevo che vivere in questo mondo significava soffrire ma saprò che ne sarà valsa la pena nel momento in cui voi prenderete coscienza che l’essenza della vita è Cristo e che la vostra vita è eterna. Spero di aver compiuto questa missione, pur con tutti i miei limiti, quella di farvi conoscere, almeno un poco, Gesù Cristo prima che lui si manifesti. Perché conoscerlo nel momento in cui Lui si manifesterà significa conoscerlo durante il giudizio universale invece Lui desidera che voi lo conosciate nell’amore, nella vera essenza della Sua esistenza. Il Cristo Vero è Amore, Felicità, Gioia, Armonia, Amare gli altri e se stessi. Ma il Cristo che verrà sarà Giudice perché verrà per separare il grano dalla zizzania. Il vero Cristo lo vedremo nuovamente quando questo mondo sarà trasformato in un mondo di pace, in quel momento potrete godere della magnificenza del Suo Amore unico. Non esiste un essere nell’universo, in nessuna civiltà extraterrestre, che non abbia conosciuto il Cristo, che non lo abbia amato, servito e adorato. Non cercate diversivi, sensazioni che non contemplino il Cristo, qualsiasi cosa fate nella vita dedicatela a Lui, anche quando state sbagliando perché Lui cercherà il modo per aiutarvi, per salvarvi. Sapete che io starò con voi che siete i miei fratelli fino all’ultimo respiro della mia vita in Cristo nostro Signore”.
Giorni Santi che ricordano la resurrezione dell’Amore, la vittoria della vita sulla morte, che ci offrono nuovi indimenticabili momenti vissuti insieme e durante i quali Giorgio non perde occasione per imprimere nei nostri cuori il valore di Gesù Cristo e la sua incommensurabile bellezza. Tante sono le domande che i fratelli delle varie arche dell’Argentina, del Paraguay, del Uruguay, del Cile e del Messico gli rivolgono. Juan Alberto commosso lo ringrazia per la sua rigenerante presenza e per gli insegnamenti che come perle preziose vanno custodite nello scrigno dei nostri cuori. “E’ glorificante ciò che è accaduto con la presenza di tutti voi durante la sanguinazione di Giorgio” dice Juan Alberto, “la rappresentazione viva dell’ultimo tempo che stiamo vivendo. Del momento più critico e cruciale della vita dell’Umanità, della vita dell’Opera. Oggi 27 marzo è il giorno di Pasqua, ma è anche il giorno del compleanno della mia prima moglie Liliana che è stata un punto di riferimento molto importante nell’Opera in Argentina, l’Arca di Rosario porta infatti il suo nome. Credo che c’è tutta una simbologia in questa venuta di Giorgio che ha a che vedere con questa Pasqua e che si collega alla manifestazione degli eventi che si stanno verificando in questo tempo. Come dei marcatori di tempo che ci spingono ad assumere il ruolo che dobbiamo vestire e compiere nella nuova tappa che sopraggiunge. Ci dicono da tutti i luoghi e in ogni momento che abbiamo tutto anche se non abbiamo niente. Abbiamo tutto per realizzare una forza spirituale tale da poter fronteggiare la forza dell’Anticristo. Abbiamo tutto per plasmare una forza in grado di strappare tante anime dalle braccia della forza oscura perché questo è il nostro compito. In questa guerra di Armaghedon che stiamo vivendo e che si sta manifestando a livello fisico in tutti i luoghi della Terra, credo che ci stanno dando gli elementi affinché possiamo divenire consapevoli della potenziale forza che c’è in noi. Ma ciò non basta. Questa forza potenziale deve divenire azione. Resistendo. E chiamando altri a resistere” conclude Juan Alberto nel suo profondo discorso che si collega alle altrettanto forti e intense parole del nostro Jean Georges Almendras, parole che disegnano traiettorie nel terreno della sofferenza umana. “La lotta sociale è imprescindibile nella manifestazione della propria spiritualità, spiega presentando le commoventi immagini della attivista sociale, Bertha Caceres, recentemente assassinata in Honduras. “Il discernimento è fondamentale per poter parlare” afferma Georges “per saper tacere, attendere, resistere e anche per saper combattere. Non dobbiamo dimenticare tutti noi qui presenti in questa sala e quando ci troviamo all’interno delle nostre arche e quando integriamo il gruppo militante di Giorgio Bongiovanni che in questo modo stiamo unendo, mescolando, fondendo, elevando la spiritualità, l’opera e la battaglia sociale, perché se vivremo una cosa non relazionata all’altra non saremo altro che tiepidi, non saremo altro che ipocriti”. Le parole di Juan Alberto e di Georges rappresentano il pensiero comune e divengono sprone per individuare sempre più e sempre meglio il nostro ruolo nell’opera.
Giorgio chiama a se ogni rappresentante delle arche dell’Argentina, dell’Uruguay, del Paraguay, del Cile, del Messico, ciascuno dei quali ringrazia Giorgio, i fratelli presenti e quelli collegati in streaming con grande emozione e profonda riconoscenza. Poi chiama la nostra giovane Sonia Tabita alla tastiera che suona un toccante brano seguito dalle sue commosse parole.
“Solo vorrei dire che ieri, camminando in mezzo ai campi di questa tiepida terra, umile, nella quale almeno si riesce a respirare un poco di quel profumo di libertà del quale tanto parlava uno dei nostri massimi esempi Paolo Borsellino. In questa terra lontana migliaia di chilometri da tutto, dalla nostra bellissima e disgraziata Italia. Lontana da quel profumo di pizza appena sfornata che si può sentire per le strade di ogni città, lontana dall’aroma del caffè, dal mare azzurro di Mondello e dalle montagne rocciose del Piancavallo. Dai sorrisi che la gente comune dei borghi di Brancaccio e Ballarò ti regalano. Lontana da quei “colletti bianchi” di gente maledetta, ingrata, svergognata e criminale, dai volti pallidi, inutili e apatici. Lontana dalla gente senza cuore che osserva il sangue che si può intravedere sotto le bianche lenzuola che avvolgono copri innocenti, altruisti e giusti. Sangue dimenticato grazie all’indifferenza della gente che continua a mantenere i suoi silenzi ancora dopo anni di ingiustizie. In questa terra lontana da tutto questo e da molto di più ho incontrato una persona. Scrutando i suoi occhi ho sentito sofferenza, ma allo stesso tempo una grande sete di giustizia che solo pochi riescono a sentire dentro. In lei ho riconosciuto una parte di me. Con un solo sguardo ho sentito migliaia di emozioni. In un secondo sono affiorate nella mia mente un mare di immagini e tra queste ho riconosciuto suo padre, Pablo Medina, che ho rincontrato nei suoi occhi, felici e sorridenti, ma anche pieni di rabbia e tristezza. Lei si avvicina a me e mi avvolge tra le sue braccia di dolce madre, sorella e figlia di un padre giusto che ha lottato dando la sua vita per la causa in cui credeva. Per tutti noi e per un futuro migliore. Il suo abbraccio ha suscitato in me emozioni impossibili da definire con le parole seguite da un lungo pianto che non riuscivo a contenere. Le lacrime scendevano da sole, non potevo controllarle, non dipendevano dalla mia mente. Solo dopo un poco sono riuscita a calmarmi ma questa forte emozione è rimasta dentro di me. Un sentimento che non assomiglia a nessun altro. Ritorno da lei che mi regala un sorriso splendente, riesco a sentire il suo desiderio di vivere, riesco a vedere intorno a me milioni di colori, ogni sfumatura, riesco a sentire il profumo dell’erba fresca appena tagliata, il suono del vento che mi accarezza soavemente il viso, riesco a vedere la luce, i colori del sole che mi equilibrano lentamente. I colori dei fiori, delle farfalle e delle rondini che volano in stormi nel cielo come se non ci fosse un domani. Ogni volta che ritorno a pensare a quel momento ritornano a me tutte quelle immagini , quelle emozioni vissute, quei brividi che partono per un viaggio di sola andata. E ritornano a me quegli occhi, riaffiora nella mia mente suo padre. Grazie Dyrsen perchè solo con uno sguardo sei riuscita a dare colore a questa vita, sei riuscita a ricordarmi il senso di questa battaglia, di questa lotta. Per Pablo e per tutti coloro che si sono sacrificati dando la vita per ognuno di noi”.
Le emozionanti parole di Sonia sono l’espressione della pura bellezza dei nostri giovani che si trovano a vivere in un mondo che non gli appartiene. Giorgio la cinge con il suo caldo abbraccio di padre dando poi spazio alle domande dalle quali scaturiscono nuovi importanti discorsi, insegnamenti, messaggi.
I giovani.
I giovani si trovano in una situazione drammatica perché i loro padri e i loro nonni hanno fallito. Non abbiamo dato un futuro ai nostri giovani, li abbiamo abbandonati. Li abbiamo traditi. Li abbiamo educati con l’ambizione al denaro. Non abbiamo detto loro la verità sul mondo. Il Padre Adonay annienterà noi padri, non loro, perché quando eravamo giovani non abbiamo pensato di lottare contro la corruzione, contro l’energia nucleare, contro la contaminazione. Pensavamo solamente al desiderio di vederli medici, avvocati, ci preoccupavamo solamente che potessero avere una casa. Quindi siamo responsabili. Allora oggi non possiamo nascondergli la verità. Dobbiamo dirgli la verità. Figlio, vuoi entrare nel regno dei Cieli? Vuoi avere un futuro? Desideri una società giusta? Loro ci risponderanno “Si certo”. E allora noi dobbiamo dirgli la verità: “Figlio devi lasciare tutto perchè questa società non ti darà niente, se la seguirai ti distruggerà. Il futuro è Cristo e questi meravigliosi Esseri che vengono da altri mondi. Dovete vivere all’interno di questa società ma lavorare all’interno di essa in forma indipendente inculcandole valori che non gli appartengono. I vostri valori. I nostri giovani devono costruire una società dove il batterio della violenza, dell’indifferenza, dell’egoismo, della vendetta, dell’odio non deve più esistere. Quindi quanti si salveranno? Nessuno. Diciamo pochissimi. Ma è la Legge. Questi Esseri mi hanno detto che per loro sono sufficienti un giovane e una giovane per ripopolare la terra.
Perchè l’estremo male e l’estremo bene.
Perchè è il tempo della scelta. Non si può più stare nel mezzo. È una volontà di Dio che in questo tempo siano presenti i due estremi e noi per questo siamo chiamati a scegliere. Non sarà Giorgio Bongiovanni ad eleggere coloro che vorranno stare con il 555. Nel prossimo viaggio Giorgio Bongiovanni saprà chi saranno i combattenti e chi no.
Lotta armata o pacifica.
Non sono d’accordo con alcun tipo di lotta armata. Purtroppo con il sacrificio del Che Guevara e di altre persone che considero martiri, fratelli caduti, la lotta armata è fallita. A prescindere dal fatto che potrebbe essere giustificata una reazione violenta alla grande ingiustizia che viviamo in questo mondo ma non è da ritenersi una giusta metodologia. Poi c’è una motivazione più alta nel nostro caso. Noi seguiamo il Cristo che aveva l’esercito più potente dell’Universo e che avrebbe potuto annientare tutta l’umanità. Ma Lui ha scelto la non violenza. Lui, il Comandante Supremo dell’Universo, ha scelto di non usare il Suo potere. Il Che Guevara con il Suo sacrificio ci ha dimostrato che non vale la pena combattere lotte armate perché non viene risolto nessun problema ma che dobbiamo seguire le sue idee che sono le idee del Cristo. Togli il fucile e la pena di morte e ti ritrovi che le idee del Che sono idee cariche di solidarietà, amore, fratellanza. Quindi il nostro esercito non è di questo mondo, noi dobbiamo solo fare la pubblicità a coloro che verranno a distruggere questa umanità.
RITORNO IN URUGUAY
Il nostro viaggio prosegue dalla struggente terra argentina al bellissimo e accogliente Paese che riveste la forma di un cuore, l’Uruguay, dove Giorgio ricevette da Cristo proprio sul lato del cuore la stigmate al costato, che prese la forma di un Calice, e la stigmate a forma di croce sanguinante sulla fronte. Sono paesi che formano parte della nostra storia e che insieme ad altre nazioni del Latino America rappresentano la nuova Galilea dei Gentili, Paesi che hanno dato, in tutti questi anni di missione, amore e protezione al nostro Giorgio.
I giovani
Ma sono loro, i giovani, il lievito della nuova era, padri dei nuovi bimbi che ripopoleranno la Terra divenuta finalmente pulita, libera e felice. Sono loro che cercano dal Segnato di Cristo una consolazione di fronte alla disperazione del mondo. Lo osservano con ammirazione, gli chiedono consigli, lo amano come un padre e lui ama dedicargli quel tempo che non ha, per fortificarli, per guidarli, per motivarli, per vederli sorridere, gioire, nell’espressione più bella della vita che i loro occhi profondi trasmettono, traendo da ogni incontro forza e vitalità.
“Quando vivevo qui non c’erano molti giovani” gli dice durante un incontro organizzato intimamente con loro “ma c’erano tanti bimbi che sono cresciuti e oggi li ritrovo uomini e donne, alcuni di loro sono giovani padri. Vedo nuovi bimbi che arrivano e giovanissimi che crescono come Giorgito, Anubis, Ambar e altri come loro e questo mi rende tanto felice.
Inizio questo incontro, ragazzi, ricordandovi che dobbiamo essere concreti anche se voi giovani già lo siete. Questo per me è di vitale importanza. Non dobbiamo perdere il prezioso tempo della nostra vita. Tutti noi dobbiamo realizzare che il tempo è prezioso, che la nostra vita è unica, che abbiamo delle responsabilità, i figli, il lavoro, l’etica, la coerenza. L’impegno che vi state assumendo con il Cielo non è una distrazione, una vacanza o un hobby che può essere svolto in tranquillità dopo il lavoro. No. Se decidete di fare tale scelta, questa deve diventare la cosa più importante della vostra vita e ciò non significa fanatizzare ma significa essere responsabili. Se uno di voi ha un figlio non può dargli da mangiare un foglio dove c’è scritto DAL CIELO ALLA TERRA, deve dargli da mangiare il cibo che lo nutre per poter crescere forte e sano, per cui per fare questo ha necessità lavorare. Quindi occorre lavorare per poter mantenere la propria famiglia e portare avanti l’opera nello stesso tempo. Qualsiasi cosa decidiamo di fare all’interno dell’opera deve essere portata avanti con serietà fino al compimento del progetto prefissato. Certo dovremmo sacrificare qualcosa, questa è la prima cosa che voi come gruppo giovani dovete pensare. Dovete riunirvi e domandarvi insieme: “Che facciamo? Perdiamo il nostro tempo o cerchiamo di realizzare un progetto serio, scriviamo qualcosa, offriamo qualcosa di nostro agli altri. Il panorama per poter fare qualcosa è infinito e i vostri genitori, la maggior parte di loro, sono a vostra disposizione per aiutarvi iniziando da Erika. So che alcuni di voi già svolgono delle attività nell’arca e io sono molto onorato di questo e lo dirò ai giovani di tutte le arche che in Uruguay c’è un arca dove i giovani due volte alla settimana offrono da mangiare alle persone che non hanno niente, che vivono in mezzo alla strada. Ma questo non deve essere la meta, al contrario questo deve essere solo l’inizio, poi crescendo parteciperete alle varie attività dell’arca, la diffusione del messaggio, l’organizzazione degli eventi perché tutto questo solo l’entusiasmo dei giovani lo possono fare. Io sento che entro un anno, un anno e mezzo uno di voi diventerà il coordinatore di tutte le arche dell’Uruguay. Così come Matias è il coordinatore dell’arca di Rosario che è una delle arche più grandi dell’Argentina. Perchè il Cielo vuole che siano i giovani a portare avanti quest’opera e che noi padri siamo qua disponibili per dare loro consigli, sostegno, ma l’entusiasmo, il fuoco della vita, dell’amore, il senso della giustizia appartiene a voi. Voi dovete essere i nostri maestri. Quando ho conosciuto Eugenio Siragusa, che è stato il mio maestro, e sono entrato nell’opera io avevo 13 anni, da quel momento in poi ho dato tutta la mia vita per questa missione ma sempre il mio maestro e il Cristo stesso mi hanno insegnato che la libertà è sacra e quindi nessuno di voi si deve sentire obbligato a fare quello che ho fatto io, al contrario lo dovete fare solo se lo sentite perchè se non lo sentite farete del male a voi stessi e agli altri. È molto più onesto dire “Questo è qualcosa più grande di me, preferisco aspettare prima di decidere”. È più onesto e rispettabile dire la verità e ognuno fa ciò che sente di fare. Ma voi che oggi siete venuti qui, siete tutti integranti dell’arca o state studiando il modo per potervi integrare. Tuttavia l’incontro di oggi è decisivo. I miei genitori e i miei nonni hanno sbagliato e io non mi voglio sbagliare. Hanno sbagliato a dirmi che nel futuro avrei avuto una casa, un conto in banca, le vacanze assicurate, perchè il mondo al quale apparteniamo ci avrebbe assicurato ricchezza, opportunità di studiare, di conoscere il mondo e hanno preparato la mia educazione e quella della mia generazione a qualcosa che avevano promesso ma che poi non si è compiuta. Oggi ci ritroviamo in un mondo diverso da quello che ci avevano promesso, pieno di guerre, terrorismo, inquinamento, droga, fame, con il pericolo dello scoppio di una guerra nucleare che può distruggere il mondo. Allora dobbiamo guardare in faccia la realtà e allo stesso tempo vivere con allegria, con la speranza anzi la certezza che Cristo ritornerà e nel mentre dobbiamo lavorare per il vostro futuro e per quello dei vostri figli che non sarà basato sulle ricchezze materiali e sui valori effimeri che il mondo vi propone ma sui valori che Cristo ci ha lasciato, perchè il sistema che oggi conoscete cadrà. Si disintegrerà. Unitevi e create un gruppo di giovani che protesti contro il sistema di questa società. È difficile perché ci sono giorni che perdiamo la fede ma come possiamo superare questi momenti? Se restiamo uniti. Solamente con la nostra unione possiamo vincere il male, il demonio, possiamo superare le difficoltà. Io sono felice quando vi sento uniti come una famiglia perchè noi siamo una famiglia. Stando uniti possono compiersi i miracoli, possono compiersi i nostri progetti e allora avanti!!! Per ora siamo la resistenza ma un giorno saremo l’attacco, perchè il Cielo ci darà segni tanto grandi da farci passare dalla resistenza all’attacco. Bisogna crederci e bisogna scegliere”.
I giorni nella nostra amata città di Montevideo trascorrono veloci tra attività operative e incontri con i fratelli. La riunione all’arca “Un punto en el infinito” alla presenza dei fratelli delle arche uruguayane racchiude il cuore di questa nuova visita. Durante il tragitto che dalla nostra casa ci porta verso l’arca le vie della città ci mostrano l’immagine di un Paese lasciato in balia di se stesso in preda alla povertà, all’indigenza e alla sofferenza. Facciamo tappa presso la dimora di un sacerdote cattolico molto famoso in Uruguay che aveva avuto un diverbio con Giorgio nel 1994 durante uno dei programmi televisivi più importanti emessi dalla TV Uruguayana Canal 4 “Falso o Verdadero”. Il sacerdote oramai anziano e ammalato accoglie Giorgio con gioia benedicendolo prima di lasciarlo. L’umiltà di Giorgio mi squarcia il cuore.
“Grazie per essere qua” dice Giorgio ai fratelli che lo attendevano all’arca “siamo stati da Padre Elizaga insieme a Georges Almendras, sono andato a trovarlo per dirgli che negli ultimi 15 anni ho dedicato la mia vita oltre che alla missione mistica ed evangelica da stigmatizzato, che lui già conosceva, di parlare del Cristo e della sua seconda venuta, mi sono occupato anche della lotta contro la mafia. Un obbligo per noi cristiani di denunciare ciò che per noi rappresenta l’anticristo. Lui è stato contento di questo e giustamente ha voluto ricordare che il papa stesso ha denunciato la mafia pochi mesi fa.
A livello mistico il Sudamerica, l’Uruguay, l’Argentina, il Cile, il Paraguay, sono paesi considerati dal Cielo come la Galilea dei Gentili. La Sicilia che è il luogo dove io vivo è invece la nuova Gerusalemme. Al Cristo in Galilea lo amavano tanto e lo riconoscevano. A Gerusalemme i Giudei odiavano Cristo a tal punto che lo hanno ammazzato. Quindi venire qui è per me respirare aria pura, profumo di fiori, abbracciare i Galilei. In questa guerra che stiamo combattendo molti di noi cadono ma ciò che più ci fa male è che cadono milioni di bambini. E coloro che rimangono vivi non vivono ma sopravvivono e questi sono milioni. La maggioranza delle persone vive nel mondo nell’ignoranza spirituale. Ciò che ci chiede il messaggio che abbiamo ricevuto in questa Santa Pasqua è che prendiamo coscienza di chi siamo. Che non siamo di qui. La mia vera missione, la più profonda, la più importante, non è denunciare l’anticristo, la mia vera missione è incontrare i miei fratelli che non appartengono a questo mondo e risvegliarli nello spirito. Per questo sono qui ancora una volta, per ricordarvi questo o per rivelarvelo. Il demonio vuole conquistare non solo il mondo ma anche coloro che non sono di questo mondo perché riuscirebbe così a ritardare la seconda venuta di Cristo anche se non a impedirla perché anche se dovessero rimanere un solo uomo e una sola donna Lui ritornerà. Ma sarebbe un grande sfacelo se i chiamati si perdessero. Montevideo sarà uno dei pochi luoghi dove la gente verrà a chiedere cosa sta accadendo quando gli eventi catastrofici si manifesteranno.
Prima di venire qui da voi sono stato dalla mia mamma. L’ho trovata assorta in preghiera. La sua vita è pregare e io le dico sempre che lei prega anche per me. Dopo il Rosario in una delle sue preghiere dice: “Madre Santissima ti chiedo di proteggere tuo figlio che è anche il mio affinché il Cristo possa concedergli ciò che lui aspetta affinché possa compiere la missione che tuo Figlio Santissimo gli ha raccomandato. Quindi mi dice: “Figlio, io sono una povera vecchia ma ti dico che non devi preoccuparti per chi vorrebbe ucciderti, perchè la Madonna ti protegge e io con questo Rosario sfido il mondo!”. Questa è la fede che dobbiamo avere tutti fino all’ultimo istante della nostra vita.
Sonia Tabita
Prima di dare spazio alle domande dei fratelli Giorgio chiede alla nostra Sonia Tabita di trasmettere il suo pensiero ai fratelli dell’arca di Montevideo: “Nove anni fa sono venuta qui per la prima volta e ho trascorso qui parte della mia infanzia. Ogni volta che vengo in queste terre ritorno in Italia con la voglia di fare sempre di più. Vedere gli occhi di un bambino di fronte a te che ti chiede qualcosa da mangiare ti provoca sentimenti indescrivibili che inevitabilmente ti porta a chiederti “Perché loro?”. E questa tristezza, questa rabbia che mi nasce dentro la voglio mettere nei fatti, voglio farla diventare uno stimolo che mi porti a fare sempre di più. Ciò che mi aiuta è sapere che dall’altra parte del mondo ci sono giovani come me che sentono lo stesso, che hanno lo stesso fuoco che sento io dentro e che vogliono fare tante cose per poter cambiare e per questo vi ringrazio tutti e in particolare i giovani delle arche perché mi aiutano a tenere viva questa fiamma che ho dentro”.
Perchè un bimbo muore
Un nonno distrutto dal dolore per la perdita del proprio nipote chiede perchè un bimbo deve morire e come si può credere nel Cielo dopo un dolore tanto grande. “Solo la fede può farci capire” risponde Giorgio cercando di lenire quel dolore che accieca. “Noi crediamo che la morte non esiste e che esiste la reincarnazione” prosegue “quindi soffriamo per i nostri figli e sentiamo un profondo dolore quando accadono queste cose ma riceviamo anche tanta consolazione. Potrei dirti di più ma non lo capiresti in questo momento perchè hai tanto dolore. Ti chiedo solamente di avere fede e speranza che il miracolo possa compiersi, forse potranno passare dieci o venti anni ma un giorno ti ricorderai di queste parole”.
Come riconoscere dove sta la verità
Un’altra persona chiede a Giorgio come capire dove sta la verità in questo mondo basato sulla menzogna. “Nessuno ha la rivelazione” afferma Giorgio “l’unica rivelazione è il ritorno di Cristo. La mia missione è ricordare le Sue profezie. Noi stigmatizzati riceviamo i segni di Cristo per ricordare che Lui ha dato la Sua vita per noi. La nostra missione è quella di essere testimoni del passo Glorioso di Cristo, di parlare del Suo Vangelo interpretandolo in chiave moderna. È il Cristo che parla di guerre e rumor di guerre, di fame e pestilenze, è Lui, il Cristo che parla del Suo Ritorno e che tornerà per giudicare il mondo. Apri il Vangelo e lì Lo trovi. Io sono venuto in questo mondo per essere il Suo precursore e annunciare la Sua venuta, quindi non ho niente da rivelare, non ho nessuna rivelazione da fare. Ho solamente la missione di testimoniare la parola di Cristo così come oggi la possiamo capire. Ma se vedo catastrofi e vedo che oggi abbiamo il potere di distruggere il mondo, apro il Vangelo e lì ricevo l’illuminazione di Cristo che dice ad uno stigmatizzato: “Rivela loro che questo è il tempo”. Questa è la nostra missione. Per cui ogni cosa che dico verifica se la trovi nei vangeli, se la trovi significa che ti ho detto la verità. Se ci sono altri stigmatizzati che dicono cose differenti che non sono scritte nei vangeli vuol dire che sono falsi stigmatizzati. Ti chiedi perchè io dico che si verificheranno catastrofi a livello mondiale? Lo trovi scritto nel Vangelo? Lo trovi. Ti chiedi perché dico che Cristo ritornerà con la spada per giudicarci? Lo trovi scritto nel Vangelo? Apri e lo trovi. La mia missione è semplicemente annunciarlo e la tua missione è verificarlo. Quindi se Giorgio dice qualcosa e un altra stigmatizzata ne dice un altra non devi confonderti, non devi fare altro che aprire il Vangelo. Se ciò che Giorgio ti dice non lo trovi nel vangelo significa che Giorgio è un falso e segui un altro. Non ci sono vie di mezzo. O è vero o è falso. Ma dire che il Cristo è felice e che tutto va bene nel mondo veramente è una assurdità. In questo caso è sufficiente accendere la tv e guardare un telegiornale. La tromba dell’apocalisse è la voce che grida nel deserto. La settima tromba che vede e sente l’apostolo Giovanni simbolicamente è la voce che grida nel deserto. La voce del precursore di Cristo.
Duemila anni fa ho conosciuto il Cristo. Lui aveva dodici apostoli con i quali viveva intimamente. Mangiava con loro, dormiva con loro, pregava con loro e faceva miracoli di fronte a loro. Il Maestro diede ai Suoi apostoli il permesso di battezzare le persone per dare loro, con infinita umiltà nella sua immensa potenza, l’esempio di essere seguace del Profeta Giovanni Battista. Lui battezzò coloro che divennero i Suoi settantadue discepoli e che lo accompagnarono in Galilea. Si muoveva quindi intimamente con i dodici apostoli e le altre settantadue persone lo aiutavano nella organizzazione della missione, delle conferenze ecc. Alla notte si ritirava con i suoi dodici. Si sedeva in una pietra e guardava il Cielo con le mani aperte, lo guardava e lo contemplava per molte ore e dopo chiudeva le mani.
A volte alcuni di noi lo guardavamo di nascosto, Lui si accorgeva di questo ma faceva finta di niente, fino a che noi ci addormentavamo e quando aprivamo gli occhi Lui non c’era più e lo rincontravamo nel tempio o lì intorno. Un giorno gli abbiamo chiesto perchè guardava il Cielo e le stelle per ore e il Maestro rispose: “Io guardo il Cielo, le stelle, le guardo da quaggiù, le contemplo e le vivo perchè in verità vi dico che Io sono L’Universo. Io sono l’Universo venuto in questo mondo”. Noi siamo quindi stati visitati dall’Universo. Questo è il Cristo.
Congresso di Artigas – “Conclave de Luz”
Otto ore di viaggio in pullman tra stretti tornanti di strada impervia e dissestata sotto una pioggia scrosciante ci conducono verso la frontiera con il Brasile. Precisamente nella squisita cittadina di Artigas dove Giorgio è stato invitato come relatore al Congresso organizzato dal carissimo Hugo Lucas, custode della “Piedra del Corazon”, della quale si celebrano i suoi 50 anni. Oltre alla visita guidata alle cave dove si estraggono le bellissime pietre d’Agata, e alla “Parada Farinha” dove fu trovata la pietra, molti esponenti durante la due giorni organizzata per l’evento hanno presentato la propria relazione. Sotto la conduzione del nostro caro Georges Almendras, i relatori hanno condiviso con il pubblico le proprie esperienze e investigazioni nelle differenti discipline o scuole spirituali che rappresentano. Veggenza, Reiki, cabala, Ufologia, Angeli, sono alcuni dei temi trattati durante l’esposizione dei relatori intervallata dalle rilassanti e piacevoli esibizioni di coinvolgenti espressioni artistiche attraverso il suono melodioso delle campane tibetane e di cristallo. La presenza di contattati come Rafael Ulloa hanno aperto la finestra sul tema extraterrestre. Il tutto sotto l’attento sguardo di Hugo Lucas che aveva pensato a Giorgio come ad uno degli oratori principali di questo evento tanto importante per la città di Artigas così come per tutte quelle persone che durante questi 50 anni hanno condiviso e vissuto profonde esperienze con la gemma preziosa “La piedra del corazon”. A questo incontro definito il “Conclave della Luce” hanno assistito persone giunte da varie parti dell’Uruguay così come dal Brasile, dall’Argentina, dal Paraguay e dalla Francia. Giunge il momento della presentazione di Giorgio che ha il compito di chiudere la cerimonia e la sala incredibilmente si riempie di persone. L’arrivo dei nostri cari Pier Giorgio e Thomas giunti per l’inedita presentazione delle ultime esclusive immagini della Croce manifestatasi nei cieli della Russia portano nuova allegria ai nostri cuori accompagnando Giorgio nella sua presentazione. La bellissima musica suonata dal vivo dal gruppo Ultima Imagen diretto dal nostro caro fratello Gonzalo Leal e accompagnata dalla visione di immagini di stelle e galassie rendono perfetta la coreografia che precede le profonde parole di Giorgio. “Vi parlerò anche se so che è molto difficile credermi” esordisce lo stigmatizzato di Fatima “forse io stesso se uno di voi mi raccontasse questa storia farei fatica a credergli. In un secolo dove ci sono guerre, inquinamento, violenza, in un secolo dove tutto può essere contraffatto e graficamente e digitalmente costruito, in questo secolo, il XXI secolo, si manifestano questi segni. E io non ho nessun video, nessuna immagine che possa provare ciò che ora vi dirò, ho solamente questi segni, le stigmate che porto nel mio corpo da più di 25 anni. Di ciò che vi dirò ora ho soltanto la testimonianza dei miei occhi, del mio udito e del mio sentire. Io ho avuto il destino e l’onore di incontrare Gesù Cristo personalmente e non mi riferisco a visioni spirituali. Io sono qui oggi per raccontarvi ciò che ho visto. Se non potete credere vi chiedo solo di aprire il vostro cuore e di pensare: “E se fosse vero? Che allegria!”
La sua storia raccontata in sintesi fa da cornice al cuore del messaggio che annuncia la seconda venuta di Cristo sulla terra accompagnata dagli Esseri di Luce che vivono nei Soli e negli Universi. “Il pianeta sta morendo” dice Giorgio “se tutti voi poteste uscire fuori dal pianeta e guardarlo dall’alto vedreste che è circondato da una nube nera. Il nostro pianeta sta morendo. Adesso ho capito perchè il Cristo mi ha dato questi segni, perchè io possa dire nel suo nome che è prossimo il Suo ritorno. Io ho conosciuto l’anticristo. L’ho visto e lo vedo ogni giorno, so chi sono i suoi strumenti.
Il messaggio accompagnato dalla calda vibrazione della sua voce è un dolce vento che spazza via dubbi e affanni lasciando posto alla speranza di un domani migliore e al desiderio di sapere che induce il pubblico a rivolgere delle domande.
Relazione tra il Sacro Graal e la pietra del cuore
Il Santo Graal è il calice vivente della comunione cristica e si manifesta attraverso gli stigmatizzati. Nel codice della pietra troviamo tutta la missione di Cristo da quando venne sulla terra duemila anni fa fino al giorno in cui ritornerà. La pietra possiede l’informazione di tutto ciò che è accaduto, che sta accadendo e che accadrà fino al giorno in cui sarà instaurata la nuova era.
Perché non intervengono gli extraterrestri
Questi meravigliosi esseri cosmici interverranno solamente se ci sarà un grave rischio nucleare perché sono costretti a rispettare la legge del libero arbitrio ma siate certi che se loro dovessero scendere sulla terra porterebbero una Nuova Scienza unita ad una Nuova Etica e tutti i governi del mondo perderebbero il loro potere perché risanerebbero tutte le malattie, farebbero scomparire la miseria, le guerre, le armi. Alcuni di loro sono incarnati sulla terra. Io li conosco.
La tua missione termina con la seconda venuta di Cristo?
Si, forse anche prima. Ma ciò che è certo è che annuncerò il Suo ritorno fino all’ultimo respiro.
Cristo e la fede
Ciò che noi chiamiamo fede è qualcosa di infinitamente grande, straordinario che non capiamo razionalmente. Come posso dimostrare scientificamente che un uomo impone le Sue mani su un morto e lo resuscita e tutti ne sono testimoni? Scientificamente non può essere dimostrato a meno che non esista una scienza che lo dimostri. Una scienza di cento milioni di anni più avanti della nostra che noi certamente non abbiamo e non conosciamo. Quindi chiedo a questo Essere sublime come ha fatto a fare ciò che ha fatto e Lui mi risponde: “Me l’ha fatto fare Dio. Tu abbi fede”. Questo è il Cristo. Colui che fa cose nella nostra dimensione fisico-materiale che non sappiamo spiegare con una equazione matematica ma sappiamo che esiste. Abbiamo la dimostrazione che esiste un universo che i nostri telescopi guardano e i nostri astronomi calcolano che ha un armonia e una composizione tanto grande da non poter essere spiegata, cercano di dimostrarlo con il big bang ma non possiedono la risposta agli interrogativi più profondi: Chi è questa intelligenza che armonizza tutto? Perché non esplode tutto? Perché le galassie non impazziscono? Perché tutto è così perfetto? Quando verrà il Cristo accompagnato dagli Esseri che provengono dal Cosmo tutte le religioni saranno distrutte perché vedremo una prospettiva dell’Universo e di Dio completamente differente a quella che abbiamo oggi e questo giovane Cristo Eterno ci spiegherà la vera Logica Universale. Per adesso dobbiamo avere l’umiltà di prendere coscienza che esiste una Intelligenza Superiore, che ci sono alcune cose le quali grazie a Dio possiamo spiegare ma ce ne sono altre che ancora non capiamo ma che possiamo sentire, percepire e possiamo lottare per queste, per esempio l’Amore, la Pace e la Fratellanza.
Il Congresso termina tra gli applausi del pubblico e il ringraziamento agli organizzatori. Noi ci stringiamo ai fratelli per vivere altri momenti indimenticabili accanto al nostro Giorgio, il quale durante la cena rispondendo alla domanda di un caro fratello su Gesù non può controllare la forte emozione che si tramuta in un pianto viscerale. Il suo amore per Cristo trasuda da ogni poro della sua pelle, da ogni parola che esce della sua bocca, da ogni abbraccio, da ogni sguardo, da ogni insegnamento, da ogni sacrificio. Da ogni gioia. Da ogni dolore. Avvolgendone le anime che incontra, conducendole ai piedi della Sua croce.
Intanto, mentre viviamo segni e prodigi del Cielo, là fuori il mondo continua la sua folle corsa verso l’autodistruzione. 1.570 miliardi di dollari sono stati spesi nel 2016 per il commercio delle armi. Attualmente sono in corso 430 conflitti bellici mentre ogni 5 secondi muore un bambino per la fame, circa 7 milioni sotto i cinque anni ogni anno muoiono per denutrizione e malattie prevenibili e secondo l’ultimo rapporto UNICEF entro il 2030 ne moriranno circa 69 milioni. L’ultimo rapporto “The Living Planet 2016” ci dice che entro il 2020 il 67 per cento dei vertebrati sarà completamente estinto. Quasi 7 animali su 10 che solo mezzo secolo fa popolavano fiumi, laghi, foreste e brughiere non ci saranno più. E secondo l’ultimo rapporto dell’UNEP, Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, il pianeta rischia il collasso entro il 2050 perchè entro questa data avremo esaurito le risorse della terra.
Mentre le fondamenta di questa civiltà crollano e il caos, la follia e la violenza prendono il sopravvento si fa nuovamente sera. Lassù tutto è sempre in armonia, ordine e bellezza.
“… Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!” Gv.20,29
Noi abbiamo veduto, abbiamo sentito e abbiamo toccato.
Se non rimarremo fedeli alla promessa non avremmo perdono.
Benedetto Colui che viene nel nome del Signore e pace agli uomini di buona volontà.
Con profonda devozione
Sonia Alea
Palermo, 17 gennaio 2017